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11 Novembre 1940


BUFFOLUTO

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Buffoluto, le foto iniziali della ricognizione aerea inglese non mi sembra siano precedenti al 10 giugno 1940 perche sulle navi maggiori si distinguono già le strisce diagonali rosse e bianche a prua per l'identificazione delle navi italiane da parte della nostra aviazione......come diceva qualcuno, l'unico supporto che ll Regia Aeronautica abbia dato alla Regia Marina durante la seconda guerra mondiale è stato quello che quando l'ha bombardata alemeno non ha colpito.......

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Sembra quantità molto piccola di mitragliatrici: http://xoomer.virgilio.it/ramius/Militaria...iugno_1940.html

 

DIPARTIMENTO MILITARE MARITTIMO "IONIO E BASSO ADRIATICO" (Taranto)

 

1 batteria controaerea da 102/35 autoportata

 

3 batterie controaeree da 102/35

 

1 batteria controaerea da 100/47

 

1 batteria controaerea da 76/40 autoportata

 

14 batterie controaeree da 76/40

 

4 mitragliere da 40/39

 

36 mitragliatrici da 13,2

 

115 palloni frenati di sbarramento

 

5 fotoelettriche di tipo moderno

 

20 fotoelettriche di tipo antiquato

 

29 aerofoni di vario tipo

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Buffoluto, le foto iniziali della ricognizione aerea inglese non mi sembra siano precedenti al 10 giugno 1940 perche sulle navi maggiori si distinguono già le strisce diagonali rosse e bianche a prua per l'identificazione delle navi italiane da parte della nostra aviazione......come diceva qualcuno, l'unico supporto che ll Regia Aeronautica abbia dato alla Regia Marina durante la seconda guerra mondiale è stato quello che quando l'ha bombardata alemeno non ha colpito.......

Solo perchè sia fatta chiarezza, vorrei aggiungere che qualche tempo fa leggendo un libro che riportava le vigende successive la battaglia di Punta Stilo, fra cui il bombardamente da parte della nostra aviazione, si giustificava il fatto che le strisce di cui parli, erano state cancellate dal mare, pare usassero una pittura non adatta allo scopo. Pertanto, lo vorrei considerare come uno spiacevole errore, visto che fra l'altro i nostri non sono stati colpiti.

Ciao :s01:

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11 novembre 1940 - L'attacco aereo britannico su Taranto

 

Il recupero della nave da battaglia Conte di Cavour

 

401cavourimg0007dicembr.jpg

 

Taranto dicembre 1940.

Primi interventi per procedere al recupero del Cavour;

sono stati già sbarcati proiettori e mitragliere.

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Il recupero della nave da battaglia Conte di Cavour

 

402cavourimg0004dicembr.jpg

 

Taranto dicembre 1940.

Con l’ausilio del pontone-gru si sta provvedendo

alla rimozione della Direzione di Tiro del torrione.

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11 novembre 1940 - L'attacco aereo britannico su Taranto

 

Il recupero della nave da battaglia Conte di Cavour

 

403cavour0919374i313mar.jpg

 

Taranto 13 marzo 1941.

Con l’appoggio del rimorchiatore di salvataggio Teseo, si sta provvedendo

al montaggio della tura sul ponte di castello della R.N. Cavour;

la torre trinata prodiera, ancora parzialmente sommersa ed alleggerita

della corazzatura e delle artiglierie, è stata ruotata verso il lato sinistro.

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Il recupero della nave da battaglia Conte di Cavour

 

404cavour1019374i71apr1.jpg

 

Taranto 1 aprile 1941.

La tura centroprodiera della R.N. Cavour sta per essere completata;

in primo piano è visibile la torre binata di poppa alleggerita

della corazzatura e delle artiglierie e ruotata verso dritta.

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Il recupero della nave da battaglia Conte di Cavour

 

408cavour1426giu1941bet.jpg

 

Taranto 26 giugno 1941.

Poiché la torre trinata poppiera della R.N. Cavour si trovava completamente

sotto il livello del mare, fu necessario delimitarla mediante la realizzazione

di una tura, attraverso cui eliminare a mezzo pompe l’acqua, al fine poter

rimuovere la corazzatura e smontare le artiglierie.

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Il recupero della nave da battaglia Conte di Cavour

 

409cavour13giugno1941be.jpg

 

Taranto fine giugno 1941.

La R.N. Cavour, con le ture completate e con cassoni d’acqua sistemati

sulle fiancate per correggere ed equilibrare lo sbandamento sulla dritta,

è in fase di sollevamento.

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Il recupero della nave da battaglia Conte di Cavour

 

410cavour19374u112lug19.jpg

 

Taranto 12 luglio 1941.

La R.N. Cavour nel canale navigabile mentre viene trasferita da mar Grande a Mar Piccolo.

Alcune fonti attribuiscono la data all’autunno 1941, molto probabilmente ingannate dal clima

certamente non estivo; l’adozione dei pantaloni scuri è invece da attribuirsi ad esplicita

disposizione della Marina al fine di promuovere un risparmio sul consumo dei detersivi.

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Il recupero della nave da battaglia Conte di Cavour

 

411cavour1719374u512lug.jpg

 

Taranto 12 luglio 1941.

La R.N. Cavour, nella zona centrale del canale navigabile,

lentamente con l’ausilio dei rimorchiatori si dirige in mar Piccolo;

è chiaramente percepibile nell’immagine l’aspetto plumbeo aggiungendo

un velo di tristezza ad una giornata, che non sembra estiva.

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Il recupero della nave da battaglia Conte di Cavour

 

412cavour1819374u912lug.jpg

 

Taranto 12 luglio 1941.

La R.N. Cavour mentre sta per essere immessa nel bacino galleggiante GO 12;

in primo piano si notano i galleggianti di sostegno delle reti parasiluri e sulla

sinistra s’intravede il sommergibile Domenico Millelire, impiegato per la

fornitura di energia elettrica.

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Il recupero della nave da battaglia Conte di Cavour

 

413cavourimg000512lug19.jpg

 

Taranto 12 luglio 1941.

In primo piano i grossi cilindri di bilanciamento sistemati sulla coperta

di poppa della R.N. Cavour, mentre viene immessa in bacino.

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Il recupero della nave da battaglia Conte di Cavour

 

414cavour19374r212lug19.jpg

 

Taranto 12 luglio 1941.

La R.N. Cavour nel bacino galleggiante GO 12

all’interno del recinto di protezione delle reti parasiluri.

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Il recupero della nave da battaglia Conte di Cavour

 

416ta186116lug19414l2be.jpg

 

Taranto 16 luglio 1941.

Dopo il trasferimento in mar Piccolo le Maestranze dell’Arsenale,

che hanno partecipato alle fasi di recupero della R.N. Cavour,

posano per una fotografia.

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Il recupero della nave da battaglia Conte di Cavour

 

417cavour01autunno19414.jpg

 

Taranto autunno 1941.

Al termine dei sommari lavori di riparazione, per renderla idonea alla navigazione

autonoma fino a Trieste, la R.N. Cavour viene spostata in acque più profonde

per consentire l’allagamento del bacino galleggiante GO 12.

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Il recupero della nave da battaglia Conte di Cavour

 

418cavour1937autunno194.jpg

 

Taranto autunno 1941.

Con la bandiera al vento e la Centrale di Tiro principale,

nota come “cappello da Carabiniere” al suo posto,

la R.N. Cavour è pronta per essere immessa in mare.

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Il recupero della nave da battaglia Conte di Cavour

 

419cavour19374y022dic19.jpg

 

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Taranto 22 dicembre 1941.

La R.N. Cavour con disegno mimetico, ispirato dal pittore Claudius,

è pronta per il viaggio di trasferimento a Trieste.

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11 novembre 1940 - L'attacco aereo britannico su Taranto

 

Il recupero della nave da battaglia Conte di Cavour

 

420cavourimg0010autunno.jpg

 

Uploaded with ImageShack.us

La R.N. Cavour durante i lavori eseguiti presso i C.R.D.A. di Trieste nell’autunno 1942.

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mi è sembrato molto opportuno, approfittando del materiale raccolto,

commemorare il 71° anniversario di un avvennimento certamente non fausto.

Marcello Risolo

Taranto, 14 novembre 2011[/size]

:s20: Complimenti ancora e GRAZIE! :s01:

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Complimenti anche da parte mia! :s20:

---------------

Pregherei Marcello - se possibile - di ridurre le dimensioni delle fotografie perchè il topic inizia ad aprirsi con una certa lentezza... :s02:

Grazie!

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Buffoluto, le foto iniziali della ricognizione aerea inglese non mi sembra siano precedenti al 10 giugno 1940 perche sulle navi maggiori si distinguono già le strisce diagonali rosse e bianche a prua per l'identificazione delle navi italiane da parte della nostra aviazione......come diceva qualcuno, l'unico supporto che ll Regia Aeronautica abbia dato alla Regia Marina durante la seconda guerra mondiale è stato quello che quando l'ha bombardata alemeno non ha colpito.......

 

 

Rivolgo un caloroso ringraziamento a ICEMAN per avermi offerto la possibilità di rimediare

ad un'evidente disattenzione, certamente indotta dalla mia personale convinzione che il

ponte girevole sia stato tenuto aperto dal primo giorno di guerra; in realtà le testimonianze

storiche delle immagini aeree della ricognizione britannica, prima dell’attacco su Taranto,

stabiliscono l'evidenza che la decisione di tenere aperto il ponte girevole sia stata

adottata con un certo ritardo, certamente dopo la battaglia di Punta Stilo.

Ho ritenuto quindi doveroso modificare quelle didascalie, che meritavano di essere corrette.

Tenendo conto del suggerimento di Alagi sto provvedendo ad alleggerire il contenuto

informatico di tutte le immagini, al fine di migliorare la consultazione della discussione.

Colgo l'occasione per ringraziare tutti per l'entusiasmo e l'apprezzamento dimostrato per il lavoro svolto.

Modificato da BUFFOLUTO
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Su richiesta del buon Alfa Bravo (Able Baker?) posto una piantina della battaglia nel Canale d'Otranto nella notte sul 12 novembre 1940, in cui la 7a divisione incrociatori inglese (V.amm. Pridham-Wippell) con ORION, AJAX, SYDNEY con i Tribals MOHAWK e NUBIAN distrusse a 16 miglia W di Saseno un intero convoglio di quattro mercantili vuoti in rotta da Valona a Brindisi (da poco salpato da Valona alle 00.25 del 12), piroscafi ANTONIO LOCATELLI, CAPO VADO, PREMUDA, Mn CATALANI, scortato dalla Tp FABRIZI e dall'incr. ausil. RAMB III. Come emerge evidente anche dal grafico, la vecchia tre pipe FABRIZI (comandante T.V. Giovanni Barbini, ferito gravemente, m.o. al v.m.) andò coraggiosamente all'attacco per difendere il convoglio, riportò gravi danni e si rifugiò a Valona. Il comandante della bananiera invece evidentemente decise che non era il caso di privare il maresciallo Tito del suo futuro yacht, ed evitò rigorosamente qualunque intervento tipo JERVIS BAY (episodio di appena una settimana prima), rientrando incolume a Bari alle 15.30 del 12.

Seguiranno alcune foto o disegni dei quattro mercantili (o di loro gemelli) via via che le ritrovo...

scansione0061.jpg

 

"La Marina Italiana nella Seconda Guerra Mondiale. La Difesa del Traffico con l'Albania, la Grecia e l'Egeo", Vol. IX, Ufficio Storico della Marina Militare, 1965

Modificato da de domenico
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Immagini della Mn PUCCINI, capoclasse della CATALANI, la più piccola ma anche la più moderna delle navi del convoglio. S.A. Adria di Fiume, costr. n. 196 Cant. Triestino di Monfalcone, varo 22.11.1928, in serv. 29.01.1929, 2424 tsl.

 

 

scansione0062.jpg

 

scansione0063.jpg

 

scansione0064.jpg

 

"Storia del Cantiere Navale di Monfalcone 1908-2008 Centenario", Paolo Valenti, Edizioni Luglio, 2007

Modificato da de domenico
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Questo è il CAPO VADO, costruzione inglese del 1906 come DOCHRA (cant. Swan Hunter & Wigham Richardson, Low Walker, Newcastle, varo 9.2.1906, in serv. sett. 1906 con la La Plata SS Co. di Liverpool), 1914 alla Barber & Co. Inc. di New York, in servizio con la U.S. Navy dal 21.10.1917 al 10.5.1919 con la sigla ID-1758 (il 1° luglio 1918, mentre navigava da solo dopo aver perso il contatto con il proprio convoglio diretto a Halifax, respinse con le proprie armi un attacco a cannonate di U-151), poi restituita all'armatore Barber & Co. di New York, nel 1920 torna alla La Plata SS Co., dal 1925 ALDERNEY per la D/S A/S Normannia di Copenaghen, dal 1926 CAPO VADO, 4310 grt, per la Comp. Genovese di Nav. a Vapore SA.

 

capovado1.jpg

 

83k In port, circa 1917-1919.

U.S. Navy photo NH 94483-A Naval Historical Center

 

www.navsource.org

Modificato da de domenico
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Questo è il PREMUDA, costruzione inglese 1907 (cantiere Hamilton a Glen, varo 30.5.1907, in serv. luglio 1907 come STRATHDON con la Strathdon SS Co. di Glasgow, 4398 grt, dal 1916 TUSCULUM per la Rome SS Co. sempre di Glasgow, 1920 acq. dal governo italiano per l'armatore Alimonda, dal 1923 PREMUDA per A. Parodi & Corrado di Genova, 1929 Corrado SAN sempre di Genova).

La foto la ritrae ancora come STRATHDON.

 

premuda-1.JPG

 

www.naviearmatori.net

foto postata da m1000f

Modificato da de domenico
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ANTONIO LOCATELLI, costr. 1920 (complet. giugno 1920) da Western Pipe & Steel Co., San Francisco, Calif., come WEST CAMAK per lo United States Shipping Board (USSB), Design 1019 ("Standard Ferris Type"), 5881 tsl, 7500 tpl, Emergency Fleet Corp. no. 1154, 1920-1933 USSB, dal 1933 alla Lykes Bros, dal 1938 alla Soc. Coop. Garibaldi di Genova come ANTONIO LOCATELLI.

 

Foto domattina.

Antonio, vado benino così?

Modificato da de domenico
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Antonio, vado benino così?

Alla grande! :s20: Grazie!

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21 batterie con 101 cannoni, 68 complessi di mitragliere con 84 canne in totale, e 109 mitragliatrici leggere. La contraerea aveva sparato in un’ora di fuoco: 8.588 colpi di Cannone, dei quali il 17% era stato esploso da bocche da 102 mm., il 3,5% da 100 mm.e il 79,5% da 76 mm.; 4901 colpi fra mitragliatrici da 40,20 e 8 mm.. In totale erano stati esplosi 143 colpi di Cannone e 82 di mitragliera al minuto.

 

Per la difesa a.a. erano state installate 21 batterie di cannoni da 102 mm. Dei quali 13 a terra e 8 su pontoni galleggianti.

Vi erano, altresì, 84 mitragliere pesanti e 120 leggere che coprivano tutta l’area del porto.

 

 

C'è qualche foto del pontone gallegianti contraerei?

 

 

È strano che ha sparato più colpi di cannoni qui di mitragliere.

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Secondo me gli inglesi a Taranto scelsero male i bersagli .

I siluri avrebbero dovuto essere diretti contro le corazzate moderne ( Veneto e Littorio ). tralasciando le corazzate rimodernate delle classi Cavour/Duilio .

Le corazzate rimodernate avevano un valore bellico minimo essendo decisamente inferiori a quelle britanniche per armamento e corazzatura

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  • 3 months later...

Tuco, non è che scelsero male i bersagli.

 

di notte, coll' ausilio dei soli bengala illuminanti (gli swordfish nel 1940 non avevano i radars) e i traccianti intorno (e aggiungiamo pure il fatto che il cockpit era aperto...) non e' che si stava a vedere se le torri erano tre o quattro... però per un caso, presero la seconda migliore combinazione, "spaiando" tutte e tre le Divisioni Navali, compromettendone l' omogeneita' (che non fu ripristinata, anche per altre cause belliche, per due anni circa)

 

Saluti,

dott. Piergiorgio.

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