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Il Viaggio Del Giuliani A Singapore


Totiano

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Come sempre capita in questi casi sono stato messo in cantatto per caso con la signora Alleruzzo, che cercava notizie del padre. Uniche tracce il suo diario che narrava di un viaggio e della prigionia in estremo oriente, una foto in divisa e qualche racconto.

La signora infatti ricorda di un precedente affondamento in oceano da cui il padre si salvò. Ricorda il grado come capitano di vascello e che ha frequentato l'Accademia Navale.

 

I conti non tornano e le ricerche sono ancora in corso, ma il diario è davvero qualcosa di magico! Ecco la foto del S.Ten (GN) Alleruzzo

 

fotoalleruzzo.jpg

 

finora sono risalito a questo: il S.Ten (GN) Alleruzzo era sottordine di macchina sul Giuliani (leggi storia e caratteristiche del battello nella sezione sommergibili d'Italia al link https://www.betasom.it/forum/index.php?show...t=0#entry298877 ) al momento della partenza del battello per l'estremo oriente. Era infatti ormai stato trasformato in sommergibile da trasporto dopo le eroiche battaglie in Atlantico e buona parte del suo equipaggio era stato trasferito a Danzica sui nuovi battelli della classe S (i typ VII tedeschi). Dalle osservazioni alle prime uscite in mare prima dell'avaria sembra abbia poca esperienza alle spalle per cui sono dubbioso sul fatto che fosse imbarcato sul Tarantini quando fu affondato alla foce della Gironda (30 settembre 1940). La signora credo abbia comunque richiesto il foglio matricolare per cui sveleremo l'arcano. Ecco dunque la cronaca del viaggio da Bordeaux a Singapore del sommergibile Giuliani, al comando del C.C. Mario Tei visto dagli occhi di un sottordine di Macchina.

 

IL DIARIO E' STATO CONCESSO IN ESCLUSIVA A WWW.BETASOM.IT. E' VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DEI TESTI

 

DIARIO DI NAVIGAZIONE

Navigazione da Bordeaux a Singapore

 

Giorno 11 Maggio 1943

Alle ore 12 si parte da Bordeaux direti a la Pallice. Si naviga tutto il pomeriggio sul fiume Gironda. Alle ore 20 diamo fondo nella rada di Le Verden. In serata eseguiamo giri di bussola. Stiamo alla fonda tutta la notte pronti per partire l’indomani mattina.

 

Giorno 12

Contrariamente a quanto stabilito, stamani non si parte. Si esegue una immersione d’assetto. Tutto il giorno e la notte rimaniamo alla fonda a Le Verden.

 

Giorno 13

Alle 8 si muove da Le verden. Alle ore 10 per un'avaria alla scorta torniamo in rada. Si riparte alle ore 15. Il mare è mosso. Navigazione tranquilla. Alle ore 0,00 siamo all’ancora nel porto di La Pallice. Finalmente si dorme a terra!

 

Giorno 14

Alle ore 8 ci si reca a bordo per eseguire piccoli lavori. Dopo una manovra di spostamento del carico, alle ore 17 muoviamo per eseguire una immerrsione d’assetto. Alle 22 rientriamo in porto. Volendo si potrebbe andare in franchigia, volendo…..no. Sono molto stanco e sudicio. Andrò a letto. Infatti sembrava così, ma tutti siamo svegli per eseguire, come si suol dire un colpo di mano. Si deve spostare una certa quantità di carico. Stanco vado a letto alle 5,30.

 

Giorno 15

Alle ore 9,30 sveglia per tutti. A bordo per i soliti lavoretti che non mancano mai. Nel pomeriggio si continua. Finalmente stasera mi metto in divisa. Alle ore 20,30 si organizza una bella cenetta alla quale intervengono, due ingegneri tedeschi, che saranno nostri compagni di viaggio, un colonnello giapponese e l’equipaggio del sommergibile Tazzoli, il quale fa lo stesso viaggio. Come era naturale alla cena è seguita una sbronza generale che si è protratta fino alle 3 del mattino. Finalmente si va a letto. Sveglia alle 7,30.

 

Giorno 16

E’ domenica. Si ascolta la S. Messa. Alle ore 10,45 si lascia il porto di LaPallice. Si inizia così la navigazione, che, secondo il previsto, dovrà durare 60 giorni. Si naviga in superficie fino alle 21,30; dopo immersione: da questo momento iniziamo la navigazione occulta per attraversare la Guascogna che è continuamente sorvegliata da aerei inglesi..

 

Giorno 17

Ore 9 emersione. Eseguita la carica di energia. Alle ore 10 ci si immerge. Si naviga tutto il giorno in immersione. Da questo momento si naviga sulla rotta di rientro a causa di una avaria ai timoni orizzontali ed alla girobussola.

 

Giorno 18

Emersione alle ore 10,15. Essendo quasi completamente scarichi di energia e di aria si naviga in superficie fino all’incontro con la scorta. Si riserva l’immersione solo in caso di avvistamento nemico. Alle ore 17 avvistamento di una mina magnetiica alla deriva. Alle 18 come previsto avviene l’incontro con la scorta. Alle ore 21 si arriva a LaPallice. Rimaniamo tutta la notte in rada a causa della bassa marea.

 

Considerazioni: La prima immersione, presa al largo, a causa di un fenomeno strano, più tardi chiarito, è stata fenomenale per cause che è inutile specificare, un doppio fondo poppiero, pieno di nafta, risultò invece vuoto, per cui avendo fatta l’immersione rapida il battello risultò pesante a prora. In queste condizioni ci siamo appruati di circa 40° prendendo una velocità di discesa considerevole riuscendo a fermarci a 45 metri, dopo aver dato aria a tutti i DD.FF. Tutto ciò ha causato l’avaria ai timoni orizzontali. Per fortuna poi ci siamo messi in assetto e tutto andò bene. Per le lunghe ore di immersione nulla ho notato in me di anormale.

La vita in immersione ha qualcosa di originale. Tutto è silenzio, nessuno si muove dal proprio posto; in immersione è sempre notte, la sonnolenza è sempre presente. Ecco cosa ho notato. La sonnolenza deriva: primo dalle condizioni di vita , secondo dalla stanchezza provocata dalle fatiche della navigazione. Fino ad oggi la più lunga immersione è stata di 15 ore.

Effettivamente dopo la 10° ora di immersione la bocca diventa un po amara e la pressione si comincia a far sentire. In quel caso (mia riflessione) un respiro profondo è come accaparrarsi aria sottraendola a se ed agli altri. E’ bene stare calmi e non parlare quasi mai (causa del silenzio). Come già ho detto, stasera credevo di dormire a terra, ma fino a quest’ora sono di guardia, ore 0,00. Soltanto ora vado a letto. Macchè….sembra fatta a posta!!!! Alle ore 0,15 allarme aereo. Alcune bombe non dirette a noi sono cadute nella città. A proposito di bombe, proprio l’altro ieri gli Inglesi hanno “rifatta nuova” la città di Bordeaux. Finalmente alle ore 1,30 riesco ad andare a letto in cuccetta. Quando sia cessato l’allarme non lo so.

 

Giorno 19

Sveglia alle ore sei. Si entra in porto. Appena ormeggiati vengono a bordo subito gli operai e senza scendere a terra debbo assistere i lavori fino alle 12.30: dopo di ciò finalmente vado a terra. Alle ore 14 a bordo. Alle 21 di nuovo a bordo fino a mezzanotte. Sono le ore 0,15 e se vogliono gli inglesi vado a dormire.

 

Giorno 20

Mi alzo alle ore 8. Vado a bordo a continuare i lavori. Finalmente stasera pare si sia liberi.

 

Giorno 21

Sveglia alle ore 7. Alle ore 9 pronti a partire. A tempo debito siamo stati avvertiti di un campo minato seminato la notte precedente dagli Inglesi. Come al solito se non si va via i lavori a bordo non finiscono mai. Infatti vengono a bordo gli operai e lavorano tutta la giornata.

 

Giorno 22

Siamo in attesa di partire ma per la stessa ragione di ieri la partenza è sospesa.

 

Giorno 23

Ore 6,45 pronti a muovere. Alle 7 si lascia il porto di La Pallice. Da questo momento comincia il nostro lungo viaggio verso l’Estremo Oriente.

Si naviga in superficie fino alle ore 17,30. Navigazione tranquilla. Dalle ore 17,30 comincia la navigazione occulta, che durerà per tutta la Guascogna (600mg). Si naviga tutta la notte in immersione.

 

Giorno 24

Ore 8,10 emersione. Si naviga in superficie fino alle ore 9,30 per carica di energia. Immersione ore 9,30, quota 65-70. Si naviga tutto il giorno in immersione. Ore 12 si mangia asciutto per fare economia di energia. Emersione alle ore 23,15. Ore 0,15 immersione.

 

Giorno 25

Emersione ore 8,15. Si carica fino alle 11. Si immerge e si emerge alle ore 16,45. Fino alle ore 18,30 si naviga in superficie a tutta forza. Forza del mare 3. Immesione alle ore 18,30.

 

Giorno 26

Emersione ore otto e trenta. Ci si immege subito a causa della fitta nebbia. Si naviga tutto il giorno in immersione. Navigazione tranquilla tranne qualche rumore equivoco. Emersione alle ore 17,55. Sebbene persista ancora la nebbia rimaniamo in superficie fino alle 19. A tale ora immersione. Si naviga tutta la notte.

 

Giorno 27

Ore 8,30 emersione. Si carica fino alle 11. Immersione alle 11. (quota 60). Sono le ore 13.55 e vado in cuccetta a leggere un romanzo e poi dormirò un pochino. Si naviga in immersione fino alle ore 14,55. emergiamo e navighiamo in superficie fino alle 19. Navigazione tranquilla. Immersione alle ore 19. Alle ore 22,45 accostiamo cambiando rotta. Siamo già sul meridiano passante per la punta estrema del Portogallo (Finisterre).

 

Giorno 28

Emersione alle ore 8,30. Fino alle 11 si nmaviga in superficie. Mare mosso. Navigazione tranquilla. Immersione alle ore 11. Alle 16,45, emersione. Dopo 8 o 10 minuti di navigazione in superficie, per avvistamento di aereo nemico (Sunderland); eseguiamo rapida immersione (50”). Nulla di grave ci buttiamo a 60m. Dopo circa mezz’ora emergiamo per eseguire la carica necessaria. Per fortuna quell’aereo non ci aveva visti. Era trascorsa appena mezz’ora di navigazione quando alle ore 19,35 un secondo avvistamento di aereo ci costringe a prendere l’immersione (50”). Ci accontentiamo della carica fatta e restiamo in immersione tutta la notte.

 

Giorno 29

Emersione alle 8,45. Il mare è calmo, ma il cielo è completamente coperto. La visibilità è scarsa. Navighiamo fino alle 10,05 ora in cui immergiamo (58”). Si naviga fino alle 16,45; a tale ora emersione. Dato che il tempo lo permette navighiamo in superficie fino alle ore 19,15. A tale ora immersione. Alle ore 20 si cena e alle 22,15 emergiamo per eseguire osservazioni astronomiche. Ci immergiamo alle ore 23,15. Si naviga tutta la nottte in immersione.

 

Giorno 30

Emersione alle ore 8,45. Si naviga a tutta forza fino alle ore 11. subito dopo si immerge. Emergiamo alle 16,30; navigazione in superficie per due o tre ore. Siamo quasi alla fine della navigazione occulta…. Per fortuna solo due aerei sono stati avvistati!!!!.... Ci immergiamo alle 19,45; così si naviga tutta la notte.

 

Giorno 31

A causa delle pessime condizioni atmosferiche si rimane in superficie solo fino alle ore 10. Ci immergiamo e navighiamo tutto il giorno in immersione. E’ previsto che nella notte dovrà terminare la navigazione occulta. Dalle 17 fino alle ore 20,30 in quella zona passava il solito convoglio inglese. Naturalmente questo convoglio era fortemente scortato e, come è d’uso, fanno la caccia sistematica ai sommergibili. Diverse sorgenti infatti venivano rilevate ai nostri idrofoni. Ad intervalli di circa mezz’ora si sentivano delle bombe non molto vicine. A bordo tutto è stato fermato, e le manovre sono state passate a mano. Il silenzio di quelle ore era veramente di tomba. Nessuno aveva più stivali; anch’io che avevo gli stivali ho dovuto togliermeli. Da principio le sorgenti sembrava si allontanassero ma dopo un po di nuovo in allarme. Tutti siamo in attesa, finalmente dopo circa un’ora e mezza il silenzio regna in fondo al mare. E’ segno che tutto è passato. Infatti alle ore 23,30 emergiamo e da questo momento navighiamo in superficie. Tutta la notte si naviga indisturbati.

 

Giorno 1 Giugno 1943

Continua la navigazione in superficie. Si procede tranquilli stando sempre in guardia per il pericolo di aerei nemici. Il mare non è eccessivamente forte, ma è un pò lungo, ed il battello rolla un pochino. Al tramonto per la prima volta dalla partenza il comandante legge la preghiera del marinaio. Tutti si ascoltava sull’attenti ed alle parole “Benedici le nostre case lontane”, la commozione è stata grande.

Siamo già all’altezza di Lisbona; la distanza dalla costa è di circa 400mg.

 

Giorno 2

Oggi il mare è calmo, si sente la solita maretta oceanica. Giornata tranquilla. Alle ore 16,40 ci immergiamo per eseguire una manovra d’assetto. Alle 17,30 siamo di nuovo in superficie e continuiamo la navigazione così. Siamo già all’altezza di Gibilterra.

 

Giorno 3

Abbiamo già oltepassato le isole Canarie e siamo precisamente tra Madera e le suddette isole. Fino alle 13,10 navighiamo tranquillli. Il mare è quasi calmo, ma il cielo è quasi coperto; la visibilità è scarsissima.

Sono le ore 13 e io ed altri ufficiali franchi di guardia siamo a tavola. Esattamente alle 13,10 suona il campanello d’allarme aereo. “Posto di combattimento!” Infatti un aereo è stato avvistato a brevissima distanza (500m.) ed alto 50m. Essendo nell’impossibilità di prendere immersione bisogna accettare combattimento. Le mitragliere cominciano il loro “rosario”. I motori sono avanti max. Il comandante dirige l’attacco. Il momento è critico ed ognuno è al suo posto. Dopo circa due minuti di combattimento accade una cosa molto grave…… Il timone non governa, cosa gravissima durante un combattimento aereo, può essere quasi fatale.

Nulla di grave per il timone perché si trattava di un errore del timoniere, il quale eccitato manovrava non regolarmente. Il combattimento dura ancora e tre bombe cadono molto lontano da noi. Dopo circa dieci minuti, approfittando di una virata dell’aereo, il comandante fischia la rapida….. E’ la salvezza o la fine….! Il battello si immerge molto rapidamente (48”). La fase d’immersione riesce molto bene; a 20m. circa si odono due bombe. Nello spostamento d’acqua il battello sembra molto indeciso, ma dopo ricomincia a discendere. Le bombe per fortuna non hanno causato nulla. Stiamo circa 5 ore in immersione. Alle ore 18 emergiamo per smontare le mitragliere, le quali, dato il momento critico erano rimaste fuori. Smontate le mitragliere ci immergiamo. In immersione si esegue il lavoro di pulizia. Alle 23, 15 emergiamo. Finalmente oggi dopo 11 giorni, durante l’immersione mi sono rasato. Avevo una barba veramente lunga. Sono anche 11 giorni che non vedo la luce del sole. Infatti nessuno di noi, tranne queli di guardia in plancia, è uscito fuori. La mia vita come quella degli altri, è ridotta a svolgersi in uno spazio di circa 10m. cioè dal quadrato alla camera di manovra e viceversa.

Per tutta la notte la navigazione continua tranquilla.

 

Giorno 5

Si naviga al solito con il mare lungo il quale oggi sembra un po più agitato. Tutto il pomeriggio ho assistito alla riparazione di un compressore in avaria.

 

Giorno 6

E’ domenica… un giorno come tutti gli altri. Continua la navigazione. Alle ore 18 immersione d’assetto. Alle 18,30 immersione.

 

Giorno 7

Oggi avvenimento importante… sono salito in plancia per la prima volta. Magnifica scena!!!! Il mare, sebbene calmo, presentava delle piccole asperità alte 6 o 7m. che venendo di poppa coprivano tutto il battello esclusa la torretta.

 

Giorno 8

Come mi spetta, mi sveglio alle 11,30. Sono appena tre ore che ha fatto giorno. Alle 16 immersione d’assetto. Emersione alle ore 18. Mare non tanto mosso (F.3). Verso le 19,30 vado in plancia a prendere un pò d’aria.

 

Giorno 9

Il cielo si mantiene sempre coperto. Sembra che ormai siamo entrati nella zona delle calme di mare. Siamo già vicini all’Equatore. Come tutte le sere, anche stasera alcune persone franche di guardia con l’aiuto di una mandola, cantano qualche canzone, che in mezzo allo sconfinato oceano, fa tanto bene al cuore.

Procede normale la navigazione.

 

Giorno 10

Alle ore 9,45 prendiamo l’immersione a causa della fitta nebbia. Emersione alle 13,05. Il tempo è completamente cambiato; c’è un sole cocente e tutto il cielo è azzurro. Ore 20,30. Rapida immersione per avvistamento di fumo all’orizzonte. Alle ore 21 torniamo a quota periscopica e poi emergiamo. Così si naviga tutta la notte. Notte bellissima e tranquilla.

 

Giorno 11

Continua regolare la navigazione fino alle ore 22 in cui fermiamo i motori per eseguire una visita a tutta la parte esterna del battello. Due lamiere per la superficie di circa due metri quadrati ciascuna, risultano mancanti. Nulla di grave in quanto non fanno parte dello scafo resistente. Alle ore 22,30 proseguiamo la navigazione.

 

Giorno 12

Alle ore 1 immersione d’assetto. Nulla di notevole. Navigazione calma e tranquilla.

 

Giorno 13

Oggi è domenica. Nulla di nuovo…..solo un po’ di dolce fatto… figuratevi, da un sergete motorista!

 

Giorno 14

Siamo prossimi al passaggio dell’Equatore. Alle ore 11 passiamo l’Equatore, almeno così dice l’ufficiale di rotta.

 

Giorno 15

Nulla di notevole.

 

Giorno 16

Il punto in cui ci troviamo essendo molto distanti dalla costa nemica, due persone alla volta si va in plancia a prendere un pò d’aria. Tutto questo solo per oggi.

 

Giorno 17

Infatti oggi non è prudente uscire, poiché siamo in vicinanza dell’isola d’Ascension. “Occhio alla penna quindi”!!!... Per fortuna nulla fino a questo momento… Stasera, cosa stranissima, ho mangiato pesce fresco. Infatti, un pesce rondine di circa 200g, sbattuto dal mare, è rimasto impiegliato in coperta. La navigazione prosegue a velocità ridotta (8mg.) La riduzione di velocità è dovuta alla scarsità di nafta per cui è conveniente aumentare l’autonomia.

 

Giorno 18

Prosegue a due motori la navigazione. Secondo quanto mi hanno detto i miei colleghi di vascello, nel punto in cui ci troviamo la stagione è quasi opposta alla nostra. Il mare si mantiene ancora calmo. Alle ore 20 si riprende la navigazione a un motore.

 

Giorno 19

Continua per tutto il giorno la navigazione senza avvenimenti di sorta. Tutta la notte si naviga ad un motore.

 

Giorno 20

E’ domenica. Continua come al solito la navigazione. Abbiamo già oltrepassato per fortuna l’isola di S. Elena. A mezzogiorno abbiamo magiato il solito dolce e bevuto un po di spumante. Con la solita andatura ad un motore passa anche la notte.

 

Giorno 21

Oggi il mare ha cominciato ad ingrossarsi (F.4). Oggi durante le mie ore di franchigia mi son messo a riparare, figurarsi, un orologio. Con i ferri approntati alla meglio, tra una rollata ed un’altra, l’ho smontato.

Secondo gli ultimi calcoli ci troviamo a metà cammino e siamo già al 25° giorno di navigazione. Gli effetti del mare grosso cominciano a farsi sentire; infatti proprio in questo momento un'ondata è entrata dal portello. Nulla di grave, solo qualche tonnellata d’acqua.

 

Giorno 22

Come al solito mi sveglio alle 11,30 e dopo aver mangiato un buon risotto monto di guardia. Oggi il mare ci fa ballare un pò troppo ed il freddo si fa molto sentire. Qui non siamo in Giugno come in Italia!!!

Da stasera ricominciamo la navigazione a due motori. Fino ad oggi si sono percorse ben 6000 mg. Tutta la notte prosegue normale la navigazione.

 

Giorno 23

Oggi il mare accenna a calmarsi. Mano a mano che la navigazione prosegue il freddo si fa sentire sempre di più. Con l’andatura ad un motore proseguiamo tutta la notte.

 

Giorno 24

Il mare oggi è completamente calmo. Senza alcuna novità passa tutto il giorno e la notte.

 

Giorno 25

Tutta la giornata siamo ad un motore. Alle 16 immersione d’assetto. Dopo l’emersione prosegue lenta la navigazione. Stasera come tutte le altre, io ed un mio compagno ci siamo messi a giocare per un po’ alle carte. Alla solita andatura passa anche la notte.

 

Giorno 26

Oggi abbiamo aumentata l’andatura dei motori ma anche il mare ha aumentato la sua ira. La forza è 5 e ci viene di poppa. Si balla un poco e reggersi in piedi è un problema…. Sono le ore due del mattino e per salire in plancia mi son dovuto vestire di pelle da capo a piedi. Con tutto ciò mi sono inzuppato d’acqua fra il mare e la pioggia.

 

Giorno 27

E’ domenica! La navigazione porsegue normale. Alle ore 16,30 prendiamo l’immersione dato che il mare aumenta la sua forza… E poi oggi è domenica! Quindi ci prediamo una franchigia. Infatti dopo 35 giorni di navigazione e tre giorni di mare grosso un pò di riposo fa bene. Rimaniamo tutta la notte in immersione. Non considerando il caldo, in immersione si sta molto bene in quanto non c’è il rumore assordante dei motori e non si è sbattuti di qua e di là.

 

Giorno 28

Emersione alle ore 8. Una sgradita sorpresa c’è preparata: il mare è (fastidiosissimo?) e il vento è fortissimo… E’ una vera bufera. E’ assolutamente impossibile navigare in superficie. Il mare ci viene di poppa. Quindi, per poter stare in superficie il tempo necessario per la carica; dobbiamo presentare la prora al mare. Stiamo, come si suol dire, “alla cappa” cioè, motori al minimo e senza tenere nessun conto della velocità. Restiamo in queste condizioni per circa tre ore caricando un po di energia. Alle ore dieci e trenta ci immergiamo. La forza del mare e del vento erano nove. Io al momento dell’emersione ero a dormire; sono stato svegliato da un colpo di mare che mi ha sbattuto contro la cuccetta. Le sbandate erano spaventose; nessuna cosa che fosse mobile è rimasta al suo posto. Avrei voluto vedere la scena del mare, ma non era possibile salire in plancia.

Il personale indispensabile era legato. Alle parole degli altri, le onde erano alte 12-15m. In immersione stavamo a quota 60 ed il battello rollava di circa 5°. Siamo già al Capo di Buona Speranza. In questo punto il 90% delle volte il mare è sempre in tempesta essendo la congiunzione di due oceani (Atlantico e Indiano).

 

Giorno 29

Emersione alle ore 8. Per fortuna la bufera è calmata. La sua forza è solo 5. Finalmente si naviga in superficie. Già da due giorni navighiamo al di sotto del limite dello scioglimento dei ghiacci. Il freddo si fa sentire.

 

Giorno 30

Alle prime luci dell’alba viene avvistato fumo all’orizzonte. La decisione del comandante è quella di mettere la poppa addosso e proseguire la navigazione. Dopo un pò la navigazione prosegue normale. Già da stamane navighiamo nell’Oceano Indiano. Il mare è solamente mosso e la temperatura è di 10°.

 

Giorno 1 Luglio 1943

Tutta la mattinata prosegue normale la navigazione, sebbene il mare continui ad ingrossare. Il barometro scende fino a tal punto che nessuno di noi aveva mai visto. Scende a 120cm. Subito dopo si susseguono forti burrasche ed il vento infuria. Per circa un'ora ci siamo messi alla “cappa”. Verso le ore 1 ci siamo immersi dato che è inutile stare in superficie. Come al solito a 65m si rolla. Tutto questo non ci meraviglia dato che da secoli questo tratto di mare viene chiamato Capo di Buona Speranza “Nelle tempeste”.

 

Giorno 2

Emersione alle 8,30. Il mare è sempre grosso (F.7) è impossibile navigare in superficie. Eseguiamo la carica necessaria e alle 11 immergiamo. Tutta la giornata e la notte navighiamo in immersione.

 

Giorno 3

Emersione alle ore 8,30. Siamo un pò stonati per le lunghe ore di immersione (23). Il mare si è un po calmato. Si naviga per raggiungere la nostra rotta. Dico per raggiungere la nostra rotta, perché in questi ultimi giorni si è navigato per rotte diverse dalla stabilita.

 

Giorno 4

E’ domenica. Tutto il mattino la navigazione procede normale. Alle 14,30 questa è stata disturbata da un incidente che sarebbe diventato grave se non si fosse provveduto in tempo. Infatti si trattava di un principio di incendio ai motori. E’ stato causato da un corto circuito. La cosa si presentava allarmante in quanto in quell’ambiente non c’era altro di infiammabile. Per fortuna, con l’impiego di estintori, tutto è passato.

Dopo l’incidente la navigazione è proseguita normale.

 

Giorno 5

Continua la navigazione in superficie. Mare calmo. Nulla di notevole.

 

Giorno 6

Da oggi cominciamo l’andatura ad un motore, perché dai calcoli fatti la nafta è poca rispetto al cammino da percorrere.

 

Giorno 7

Stamani mi ha svegliato il fischio della rapida. Infatti abbiamo preso l’immersione per avvistamento di unità imprecisata (Smg. o P.fo). Alle ore 12,30 siamo emersi. Nulla di notevole all’orizzonte.

 

Giorno 8

Procede la navigazione. Il mare è poco agitato e viene di prora. Nulla di notevole.

 

Giorno 9

Al traverso, si prendono di quelle rollate che non ci si regge in piedi, e, per non sbagliare non si sta nemmeno seduti. Infatti a tavola c’era solo la tovaglia… e il piatto si teneva in mano. Tutta la giornata è proseguita la navigazione in superficie, ma sopravvenuta la notte per la sua oscurità è impossibile navigare in superficie. Alle ore 20 immersione.

 

Giorno 10

Emersione alle ore 8. Il mare si è calmato di molto e ci viene di poppa. Nel pomeriggio però si è ingrossato e venendoci di poppa è impossibile tenerlo con l’andatura a un motore. In conseguenza di questo si prosegue la navigazione a due motori Durante la notte il mare accenna a calmare e mettiamo l’andatura ad un motore.

 

Giorno 11

Procede normale la navigazione ad un motore. Nulla di notevole.

 

Giorno 12

Procede tutto normale.

 

Giorno 13

Alle ore 8 immersione d’assetto. Emersione alle ore 10. Per tutta la giornata prosegue la navigazione in superficie.

 

Giorno 14

Prosegue normale la navigazione.

 

Giorno 15

Nulla di notevole.

 

Giorno 16

Prosegue normale la navigazione.

 

Giorno 17

Ore 8 immersione d’assetto. Ore 9,30 emersione. Il mare oggi è un po’ grosso, ma è navigabile. Si rolla un po’ troppo… ma pazienza. Anche durante la notte il mare si mantiene un po grosso (F.4).

 

Giorno 18

E’ domenica. Continua normale la navigazione a due motori.

Il mare continua ad essere grosso.

 

Giorno 19

Il mare continua ad essere agitato, tanto per riposarsi e approfittando che oggi è il compleanno del comandante, ci si immerge per tutta la notte.

 

Giorno 20

Emersione alle ore 8. Continua la navigazione ad un motore. Il mare è sempre in aumento.

 

Giorno 21

Questa mattina sono stato svegliato dal fischio della rapida. Una motonave nemica di circa 10.000 Tn. è stata stata avvistata all’orizzonte.

Verso le ore 10 siamo emersi. Il mare è sempre grosso e viene al “traverso”. Anche durante la notte il mare si è mantenuto sempre costante.

 

Giorno 22

Prosegue normale la navigazione. Il mare è sempre lo stesso.

 

Giorno 23

A causa del mare grosso alle ore 16 abbiamo preso l’immersione. Abbiamo colto l’occasione per riparare un'avaria ad un motore che si era verificata già da parecchi giorni. Tutta la notte abbiamo lavorato in macchina. Il lavoro non era indifferente; infatti abbiamo dovuto sfilare uno stantuffo e cambiare le fasce elastiche. Tutto questo lavoro è stato fatto ad una temperatura di circa 40°. Alle ore 8 tutto è pronto, e si emerge.

 

Giorno 24

Il mare oggi accenna a calmarsi, e a tarda sera, è perfettamente calmo.

 

Giorno 25

Prosegue con mare calmo la navigazione. Essendo prossimi all’arrivo….. non ci pare vero… e essendo, tranquilla la navigazione, almeno per gli aerei, a turno tutto l’equipaggio va in plancia a prendere un po d’aria. E soprattutto un po’ di sole.

 

Giorno 26

Continua la navigazione. Alle ore 19 abbiamo attraversato per la seconda volta l’equatore ed in questa occasione il comandante all’insaputa di tutti, eccetto qualcuno, ha organizzato lo scherzo che si usa fare in simile occasione. Con una manichetta d’incendio ci ha chiamati uno per uno in plancia e ci ha bagnato tutti.

 

Giorno 27

Il mare si mantiene sempre calmo. Siamo ormai prossimi all’incotro con la flotta di scorta. L’incontro è previsto per l’alba di domani. Però durante la notte un telegramma ci comunica che l’atteso incontro non avverrà e che dobbiamo dirigerci verso l’isola di “Polo wee”.

 

Giorno 28

Verso le 9,30 vengo svegliato da un mio collega, il quale mi comunica che siamo in vista di terra. Figurarsi la gioia…!! Terra! Dopo 70 giorni finalmente….! Di corsa mi vesto e salgo in plancia. Non era uno scherzo infatti…. La terra è davanti a noi a circa 4mg. Come se mai avessi visto terra….. tale è il mio stupore e nel contempo la mia gioia!!!!

Verso le ore 10 siamo nella rada di “Sabang”. Alle 10,30 siamo ormeggiati accanto alla nave “Eritrea”. Finalmente a terra! I nostri compagni e colleghi della nave ci hanno accolto festosamente e fraternamente. Ristorati con un bel bagno ci siamo messi a tavola. Una tavola comoda e… soprattutto ferma! Tra innumerevoli domande che tutti ci chiedevano della Patria, viene la sera. (la nave Eritrea manca dall'italia dal 1939). Si va finalmente a dormire in una cuccetta…. Che non è quella di un sommergibile.

 

Giorno 29

E’ previsto che in serata si dovrà partire per ultimare il nostro viaggio. Ci rimangono ancora 700mg. Come se tutte le noie della lunga navigazione non fossero bastate, alle 11,30 posto di combattimento per allarme aereo cosi alle ore 13 e alle 14,30. Nulla di grave. Nessun aereo nemico ha sorvolato l’isola. Nel pomeriggio, accompagnato da un ufficiale della nave, ho fatto una passeggiata nell’interno dell’isola. Attraverso il piccolo villlaggio indigeno, si è entrati subito nella foresta. Dappertutto piante tropicali; palme, alberi di banane ed altri alberi. Avvicinandosi l'ora di pranzo, abbiamo fatto ritorno a bordo. Giunti ivi siamo avvertiti che la partenza è anticipata perché a 40 mg. dall’isola è stato avvistato un sommergibile nemico. La cena viene affrettata e alle 17,30 partiamo da Sabang alla massima forza cerchiamo di tagliare la corda. Dopo circa 5 ore di navigazione il pericolo è scongiurato. Prosegue sempre alla massima forza la navigazione per tutta la notte.

 

Giorno 30

Navighiamo già nello stretto della Malacca. Si naviga con mare calmissimo. Questi ultimi giorni di navigazione sono una vera delizia… viveri freschi e poi si sta tutti in coperta. Passa così tutto il giorno e la notte.

 

Giorno 31

Siamo già in vista delle prime isole dello stretto e della sponda opposta. Bello navigare in queste condizioni!!!! La sera alle ore 17 diamo fondo all’ancora a 6mg. dalla costa perché non è prudente navigare di notte in questo ultimo tratto essendo il mare poco profondo. Appena ormeggiati saliamo a bordo dell’Eritrea. Verso le ore 23 andiamo a letto pronti a muovere all’indomani alle ore 6.

 

Giorno 1 Agosto

Alle ore sei partenza. Dopo quattro ore di navigazione giungiamo nella rada di Singapore. Siamo ormai finalmente arrivati! Rimaniamo in rada tutto il giorno e la notte. L’indomani alle ore 14 siamo ormeggiati alla banchina del porto. In serata si procede tutti indistintamente allo scarico della merce di bordo. Un lavoro non indifferente che dura tuttto l’indomani . Come ieri anche oggi rimaniamo alloggiati a bordo dell’Eritrea. Veniamo poi sistemati in una villa a 4 Km. dalla città. La villa ha nome “Pasir Pangian”. Tre macchine sono a nostra disposizione, nostra e degli ufficiali di un altro battello arrivato prima di noi il “Cappellini”. Finalmente sistemati a terra!!!! A questo punto ha termine il mio diario di navigazione .

 

Al termine del diario la seguente mappa, che riporta le fasi del viaggio

viaggiogiuliani.jpg

Modificato da Totiano
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Bellissimo cimelio, grazie alla Signora Alleruzzo per averlo voluto condividere ed a Marco che ancora una volta si dimostra magnifico. :s20: :s20:

 

Mi sorge una curiosità: ho sempre pensato che i battelli navigassero in immersione di giorno ed in superficie di notte per ricaricare le batterie, pare invece che fosse consuetudine il contrario durante questo viaggio.

 

E' dovuto al fatto che ormai i sistemi radar in quel periodo consentissero la scoperta a distanza superiore a quella visiva notturna? O alla particolarità del battello con caratteristiche offensive ridotte?

 

La stessa cosa si verifica con la nebbia, altro fenomeno che pensavo complice di un battello che fa dell'invisibilità il suo punto forte...

 

Ho sempre preso una cantonata? :s41:

Modificato da NightRider
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Dall'Annuario 1962 Umberto Alleruzzo risulta Tenente di complemento del Genio Navale (D.M.), con due anni di campagna di guerra e la medaglia commemorativa della guerra di Liberazione.

Essendo classe 1922, probabilmente andò in Accademia nel 1941.

La fotografia lo ritrae in divisa da aspirante sottotenente GN.

 

Inoltre, il volume di Achille Rastelli Sommergibili a Singapore (Mursia 2006) narra proprio i fatti del Giuliani , e in particolare le vicende del sottufficiale macchinista Bruno Appi, il quale era alle dirette dipendenze di Alleruzzo.

Il Sten. Alleruzzo viene ricordato a pag. 131 assieme agli altri ufficiali (del Giuliani e del Torelli) che dopo l'8 settembre, a differenza della gran parte di sottufficiali e marinai internati in Estremo Oriente, firmarono una dichiarazione di fedeltà al Re non aderendo alla RSI.

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in questa "corsa" nell'aiutare la s.ra Alleruzzo a riscoprire suo padre, sono emersi altri documenti.

parteciparvi è un piccolo privilegio di cui sto godendo e che mi sta affascinando.

Ecco dunque, sempre per merito di un Mascellani (ma stavolta non della mia famiglia) i fogli matricolari.

Questi ci hanno permesso di risalire ad un'altro quesito, ovvero: nei racconti del padre emergeva un affondamento vicino alla costa da cui si erano salvati e l'unico episodio atlantico poteva essere il Tarantini, ma non coincideva con le date. dal F.M. emerge che i suoi imbarchi sono stati il Delfino e lo FR111 , quest'ultimo proprio nel periodo in cui è stato affondato davanti a Capo Murro di Porco (altro luogo familiare al sottoscritto, essendo punto di riferimento per i battelli in atterragio ad Augusta).

 

Anche questa volta il piu vivo ringraziamento alla signora che mi ha dato il permesso di pubblicare i documenti

 

alleruzzodocmatrpag1.jpg

 

alleruzzodocmatrpag2.jpg

 

alleruzzodocmatrpag3.jpg

Modificato da Totiano
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