Reinhard Hardegen Inviato 10 Ottobre, 2011 Segnala Share Inviato 10 Ottobre, 2011 (modificato) Cari comandanti, qualche giorno fà ho letto l'opera "Operazione Cerberus" di J. D. Potter, relativa al forzamento della Manica nel febbraio 1942 da parte delle unità pesanti tedesche basate a Brest. L'azione, che si tradusse in un clamoroso smacco per la Royal Navy, ha a mio parere diversi punti in comune con il bombardamento di Genova effettuato esattamente un anno prima. Innanzitutto, in entrambe le operazioni, la inefficiente ricognizione aerea da parte inglese ed italiana consentì all'attaccante di poter avvicinarsi al proprio obiettivo senza essere individuato preventivamente. In ambedue le occasioni l'avvicinamento dell'attaccante avvenne di notte, tuttavia nel caso del Channel Dash, l'incapacità della RAF dotata di ricognitori muniti di radar, è da stigmatizzare particolarmente. Batterie costiere. In entrambe le operazioni risultarono completamente inefficaci. Gli inglesi soprattutto non furono capaci di colpire nessuna delle unità nemiche, in acque ristrette e con l'ausilio dei radar. Intervento degli aerei basati a terra contro la formazione attaccante. A Genova la Regia Aeronautica eseguì solo qualche inefficace attacco sporadico, non contrastato particolarmente dalla caccia della portaerei. Nella Manica i britannici inviarono quasi trecento bombardieri ed alcune decine di aerosiluranti, adeguatamente scortati (ad eccezione degli swordfish) che non conclusero nulla, in quanto validamente contrastati dai caccia di Galland. Buona parte dei velivoli inglesi non individuò gli obiettivi, in ogni caso il bombardamento in quota britannico fu molto scadente, come del resto gli attacchi degli aerosiluranti. Intervento delle unità di superficie contro la formazione attaccante. I britannici, sotto shock ancora per la perdita del Repulse e del Prince of Wales, non inviarono unità pesanti di superficie, limitandosi a lanciare nella mischia solo 6 CC.TT., che vennero respinti dal tiro pesante tedesco. La Regia Marina tentò invano di intercettare la formazione nemica con la Squadra da Battaglia, tuttavia nessun reparto di unità leggere venne impiegato per un contrattacco immediato nelle vicinanze della costa ligure. Secondo voi quale delle due imprese è più notevole? A mio avviso quella effettuata dalla Kriegsmarine nel cortile di casa britannico. Modificato 10 Ottobre, 2011 da Reinhard Hardegen Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
de domenico Inviato 10 Ottobre, 2011 Segnala Share Inviato 10 Ottobre, 2011 (modificato) Brillante operazione, senza dubbio. L'unico piccolo dettaglio è che la GNEISENAU finì sulle mine posate dalla RAF sulla sua rotta nel Mare del Nord a fine traversata, fu mandata a Gotenhafen per le riparazioni e lì semidistrutta pochi giorni dopo dai bombardieri a lungo raggio della RAF: non rientrò mai più in servizio. La SCHARNHORST d'allora in avanti si trovò ad operare da sola, come a Capo Nord nel dicembre 1943. I numerosi grandi ammiratori della Kriegsmarine tendono a sorvolare su questo dettaglio, che nulla toglie alla gran brutta figura britannica, nonostante la Victoria Cross assegnata al pilota (Osmonde, mi pare) che affrontò quell'inferno di caccia e antiaerea con una pattuglia di Swordfish da età della pietra... Modificato 10 Ottobre, 2011 da de domenico Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
nostromodiroma * Inviato 10 Ottobre, 2011 Segnala Share Inviato 10 Ottobre, 2011 (modificato) scusate se non fà parte dell'argomento, ma ogni volta che sento nominare gli Swordfish torna alla memoria la Base di Taranto e la sera dell' 11.11.1940, non solo per lo smacco che subimmo in casa ma anche perchè la strategia diede spunto agli aerosiluranti nipponici per l'attacco a Pearl Harbour. Modificato 10 Ottobre, 2011 da nostromodiroma Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Reinhard Hardegen Inviato 10 Ottobre, 2011 Autore Segnala Share Inviato 10 Ottobre, 2011 In realtà sia lo Scharnorst che il Gneisenau finirono sulle mine inglesi nella parte finale della traversata, ed il primo subì danni maggiori del secondo.... Il bombardamento del Gneisenau ha poi quasi del grottesco. Infatti le tre unità pesanti tedesche furono trasferite in Germania (con destinazione finale la Norvegia) proprio per sottrarle all'offesa aerea nemica, che era reputata più pericolosa su Brest che sui porti tedeschi e norvegesi data la minore distanza dalle basi inglesi. Sarebbe interessante fare un raffronto tra la fortunata incursione della RAF su Gotenhafen e quelle eseguite su Brest, confrontando semmai i diversi apprestamenti difensivi, per verificare se si trattò di un colpo fortunato o di una negligenza germanica....... Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Iscandar Inviato 10 Ottobre, 2011 Segnala Share Inviato 10 Ottobre, 2011 Da notare l'inaffondabile, il Prinz Eugen, c'è la fece ancora una volta... Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
de domenico Inviato 10 Ottobre, 2011 Segnala Share Inviato 10 Ottobre, 2011 In realtà sia lo Scharnorst che il Gneisenau finirono sulle mine inglesi nella parte finale della traversata, ed il primo subì danni maggiori del secondo.... Il bombardamento del Gneisenau ha poi quasi del grottesco. Infatti le tre unità pesanti tedesche furono trasferite in Germania (con destinazione finale la Norvegia) proprio per sottrarle all'offesa aerea nemica, che era reputata più pericolosa su Brest che sui porti tedeschi e norvegesi data la minore distanza dalle basi inglesi. Sarebbe interessante fare un raffronto tra la fortunata incursione della RAF su Gotenhafen e quelle eseguite su Brest, confrontando semmai i diversi apprestamenti difensivi, per verificare se si trattò di un colpo fortunato o di una negligenza germanica....... Una negligenza grave ci fu senza dubbio: la GNEISENAU non aveva svuotato subito i depositi delle munizioni, la prima cosa che si fa quando si va in cantiere per grandi lavori. Una bomba del "fortunato" attacco inglese colpì e provocò l'esplosione del deposito munizioni da 280 mm di prua, con conseguente distacco dell'intera pozione prodiera dello scafo. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
de domenico Inviato 10 Ottobre, 2011 Segnala Share Inviato 10 Ottobre, 2011 Da notare l'inaffondabile, il Prinz Eugen, c'è la fece ancora una volta... Il principe Eugenio è un nome fortunato (dreadnought austriaca, incrociatore italiano/greco con il nome di quello affondato per ordine di un certo De Vecchi di Val Cismon in tempo di pace). Ma quello tedesco, a quanto pare, si doveva chiamare TEGETTHOFF in onore dell'Anschluss del 1938, il nome gli fu cambiato sempre rendendo omaggio all'Austria ma senza offendere l'alleato italiano... Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Odisseo Inviato 10 Ottobre, 2011 Segnala Share Inviato 10 Ottobre, 2011 Ma quello tedesco, a quanto pare, si doveva chiamare TEGETTHOFF in onore dell'Anschluss del 1938, il nome gli fu cambiato sempre rendendo omaggio all'Austria ma senza offendere l'alleato italiano... Questa non la sapevo. Grazie. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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