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Imbarca' Su La Viribus Unitis


Varo5

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viribusunitis.jpg

 

 

Titolo: IMBARCA' SU LA VIRIBUS UNITIS

Autore: VERONESE Leone

Casa editrice: edizioni Luglio - Trieste

Anno di edizione: 2003

Pagine: 99; 65 foto

Copertina flessibile lucida

Dimensioni: 24 x 17 cm.

Prezzo di copertina: 13 euro

Reperibilità: facile a Trieste

 

Il libro racconta anche per immagini la vita a bordo delle navi militari della imperial regia Marina austroungarica nel 1915, prima della prima guerra mondiale. L'Autore non si ferma alla sola "Viribus Unitis" ma alla Marina in generale di quell'epoca.

 

Leggo l'Autore: "Si tratta di una raccolta inedita di immagini che per tanti anni è rimasta nell'oblio di un rigattiere e che per fortuna,oggi, grazie anche ad un coraggioso Editore, vede finalmente la luce.

Le immagini non sono opera di un professionista, ma di un dilettante fotografo che è stato imbarcato, senza ombra di dubbio, almeno su tre delle grandi corazzate di allora.

 

I perrsonaggi ripresi non sono in posa, ma vivono nella loro spontaneità l'attimo del 'clik' e le navi ci

appaiono nella loro inequivocabile possanza."

 

Le foto, aggiungo io, sono belle e buone per i tempi che sono state fatte.

 

vucannoni305.jpg

vusalva305png.jpg

vuculatta.jpg

 

 

Il volume fa una breve storia della marina da guerra austriaca, poi esalta il viaggio (giro del mondo)

della fregata a vele "Novara" per volontà del fratello del kaiser Francesco Giuseppe (contrammiraglio)

Massimiliano che finì fucilato dai rivoltosi messicani, quale re del Messico detronizzato.

 

Le tante foto mostrano momenti di vita dei marinai imbarcati e le navi austriache che divennero preda bellica dell'Italia a guerra finita. E' doveroso ricordare che a bordo di queste navi si parlava una sola lingua: l'italiano. Quindi guerra fratricida.

La battalia di Lissa è avvenuta tra italiani e veneziani. Nemmeno l'ammiraglio Tegetthoff era austriaco, ma sloveno. E' storica la sua frase che lanciò al timoniere della "Ferdinand Max" per speronare ed affondare la nave italiana "Re d'Italia", fregata da 5.700 tonn. ferma per avaria al timone: "Deghe 'ddosso, Nino, che la ciapemo!" in dialetto veneto.

 

La prima guerra mondiale sul mare è avvenuta tra italiani e triestini-istriani-dalmati. Guerra fratricida pure questa. I marinai di queste navi non conoscevano la lingua tedesca.

I soldati di terra di lingua italiana l'Austia li mandava sul fronte russo. Gli U.S.A. nella seconda guerra mondiale mandava gli italiani a combattere nel Pacifico, ma in Adriatico non c'era alternativa. Nazario SAURO, nato a Capodistria (oggi Koper in Slovenia), ha perso la vita per non sapersi adeguare.

 

Varo5

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Mi pare che le didascalie siano tendenti al fantasioso: l'armamento secondario era da 15 cm, non 18,7, e se quella nella foto in basso è la culatta di un 305 io sono un cavatappi :s03: (è chiaramente uno dei 15 cm)

 

Probabilmente gli errori sono da ascrivere alle didascalie originali che, se apposte da non addetti ai lavori, potevano presentare questo genere di sviste.

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Mi pare che le didascalie siano tendenti al fantasioso: l'armamento secondario era da 15 cm, non 18,7, e se quella nella foto in basso è la culatta di un 305 io sono un cavatappi :s03: (è chiaramente uno dei 15 cm)

 

EEEHMM...E' imbarazzante...molto imbarazzante...quel che sto per chiedere.

Oggi un'insegnante (di Fisica) che aveva preso qualche giorno fa un libro titolato "La fisica spiegata al mio cane" (controllare in rete: esiste!) l'ha riportato indietro dicendo giustamemte che la fisica quantistica è fisica quantistica, che servono conoscenze matematiche e fisiche non improvvisabili, che insomma la quantistica non è così facilmente divulgabile...

Concordo.

Però per favore mi spieghi in termini divulgativi quel che hai scritto? :s01:

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Cerco di semplificare un po' il concetto: in sostanza Secondo ritiene che le didascalie in calce alle immagini postate da Varo5 siano errate perché riporterebbero un dato inesatto in ordine al diametro della bocca da fuoco nella sua parte terminale (diametro che viene calcolato nel punto di uscita del proiettile).

Modificato da Corto Maltese
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E' esatto: la prima didascalia riporta un numero di armi ed un tipo errati (erano 12 cannoni da 15 cm e da 12 a 18, a seconda della nave, da 66 mm) mentre la seconda si riferisce ad un altro cannone rispetto a quello menzionato.

Lo faccio notare non per demolire il comunque meritorio lavoro dell'autore o per mettere in imbarazzo Varo5, ma solo per mettervi sul chi vive riguardo alle didascalie dell'opera che vanno raffrontate con dati presi altrove.

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Il bel volume qui recensito è utile compendio alla lettura delle Maldobrìe della premiata ditta Carpinteri & Faraguna.

Concordo con te GM Andrea.

 

Il racconto "in soggettiva" esce dagli schemi di un libro tecnico, e si avvicina al racconto di vita vissuta, lasciando spazio alla visione "cinica" dell'Umomirsmo Triestino/Lussiniano degli imbarcati...

 

Mi dai lo spunto da postare ancora qualche cosa. Ero indeciso se postare l'equipaggio della "Viribus Unitis" che fa il bagno in coperta, oppure la lavanderia sempre in coperta. Ho preferito la "lavanderia" perché più adeguata al "Gran Pavese" a seguire.

 

viribusulavand.jpggranpavese.jpg

 

 

ciao Varo5

Modificato da Varo5
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Mi pare che le didascalie siano tendenti al fantasioso: l'armamento secondario era da 15 cm, non 18,7, e se quella nella foto in basso è la culatta di un 305 io sono un cavatappi :s03: (è chiaramente uno dei 15 cm)

 

Probabilmente gli errori sono da ascrivere alle didascalie originali che, se apposte da non addetti ai lavori, potevano presentare questo genere di sviste.

Ciò che ho postato immagini e didascalie sono tutte originali.

Io non mi permetterò mai di modificare testi o didascalie altrui, anche se sono errati.

 

Non entro nel merito delle votre dicussioni, sono documentato. Posto la pagina di un almanacco ante prima guerra mondiale che riporta gli armamenti delle navi in oggetto.

 

viribusdis1.jpg

 

viribusudis2.jpg

 

 

Varo5

Modificato da Varo5
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Mio buon Comandante Varo5 grazie per la segnalazione questo non me lo perdo :s03:

 

EDIT.: Devo ordinarlo suo tramite o procedo alla "De Domenico" :s03: contattando l'editore?

Se non hai fretta te lo trovo io col 15% di sconto. Se non lo trovo, allora lo ordini all'editore.

 

Attendi qualche giorno, mi rifaccio vivo.

 

Varo5

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Ciò che ho postato immagini e didascalie sono tutte originali.

Io non mi permetterò mai di modificare testi o didascalie altrui, anche se sono errati.

 

Scusami per l'equivoco, dovevo specificare: con "didascalie originali" intendevo non quelle del libro ma quelle delle foto che l'autore ha ripreso per il libro: a volte i fotografi scrivevano sulle loro immagini dei veri strafalcioni.

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Ho questo libro della 1°ediz. del 2003. Debbo segnalare un'ulteriore "imperfezione" a pag. 16 a proposito della battaglia di Lissa: "Nel caos dello scontro due navi italiane si auto-affondarono mentre al momento del fuoco di bordata si accorsero che i cannoni eran stati caricati a salve."

Non mi risulta che il RE d'ITALIA ed il PALESTRO siano affondati per collisione fra loro. Non so nulla per quel che riguarda la carica dei cannoni.

 

Poi le due appendici finali: "La donna a bordo porta disgrazia" e "Piccola storia di una grande malattia: lo scorbuto" son un pò fuori dell'argomento trattato nell' opera.

 

In definitva giudico il libro molto interessante limitatamente alla corposa parte fotografica.

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Ho questo libro della 1°ediz. del 2003. Debbo segnalare un'ulteriore "imperfezione" a pag. 16 a proposito della battaglia di Lissa: "Nel caos dello scontro due navi italiane si auto-affondarono mentre al momento del fuoco di bordata si accorsero che i cannoni eran stati caricati a salve."

Non mi risulta che il RE d'ITALIA ed il PALESTRO siano affondati per collisione fra loro. Non so nulla per quel che riguarda la carica dei cannoni.

Il libro di Giacomo Scotti dal titolo "LISSA, 1866 - La Grande Battaglia per l'Adriatico" edizione LINT 2004 - 221 pagine (che possiedo), descrive accuratamente la battaglia nel suo caos dovuto ai cannoneggiamenti molto ravvicinati per il fumo delle cannonate e dei fumaioli delle due squadre in battaglia a tutto vapore.

La "Re d'Italia" ferma per avaria al timone dovuto ad un primo tentativo di speronamento, viene affondata dalla "Ferdinand Max" di Tegetthof per speronamento.

Inabissandosi la "Re d'Italia" sparò a "bruciapelo"l'ultima cannonata sulla "Ferdinand Max" con comprensibile risultato ed i marinai italiani, anziché buttarsi in mare nel tentativo di salvarsi, seguirono la cannonata con una fittissima azione di fucileria sulla "Ferdinand Max" provocando serie perdite tra i marinai austiaci.

Morirono 371 marinai italiani più di metà dell'equipaggio.

Descrizione dello storico Petar Kunic'ic' nel 1891 sulla base di testimonianze dei protagonisti austriaci.

 

Poi le due appendici finali: "La donna a bordo porta disgrazia" e "Piccola storia di una grande malattia: lo scorbuto" son un pò fuori dell'argomento trattato nell' opera.

Io queste due righe le ho trascurate di proposito. Il libro parla di 100 anni fa, con dicerie che risalgono alle navi a vela di altri 100 anni indietro.

Oggi siamo così ed anche di più!

 

donne.jpg

 

 

Se vuoi ti posto la faccina di una guardiamarina della M.M.I. Inviata negli U.S.A. per la specializzazione di pilotaggio su aerei a reazione e per elicotteri. E' arrivata tra i primi in tutte e due le specialità.

Ovvio che portano disgrazia ..... ai maschi nei posti disponibili.

 

Concordo con la tua ultima riga.

 

Varo5

Modificato da Varo5
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