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Cucina Betasom


pugio

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Oh, eccoci qua. Mi sembra il posto giusto per fare una domanda su una questione che mi incuriosisce da tempo.

 

Dunque, una volta salpavano i velieri e stavano via anche anni, pur fermandosi ogni tanto per qualche rifornimento.

 

Ma essenzialmente i poveri marinai mangiavano da schifo. Cose putrefatte con quei cosi che si muovono (n.d.a. parola censurata), senza vitamine nè sostanza, pensare alla faticaccia quotadiana che dovevano fare.

 

Ci misero secoli a capire che lo scorbuto (correggo) era dovuto alla mancanza di frutta e verdura, ma era così difficile notare che lo zucchero dà energia ?

 

Avessero almeno imbarcato marmellata, avrebbero ottenuto due risultati in uno.

 

Ma quel che proprio non capisco è : perchè non pescavano ?

 

Perchè invece di arrostirsi un bel tonno dall'occhio vivo, morivano di fame ?

 

Una botte di Spalletti a chi me lo spiega :s03:

Modificato da Franca2011
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Che io sappia, pescavano fin troppo...a scatafascio! :s07:

Il problema era, come dici, la roba fresca,

Per quel che so, a un certo punto capirono che appunto mancava la verdura...e si fecero, quando abbandonarono la navigazione bordeggiando,, il cosiddetto "giardinetto"..cioè una zona davvero dedicata ad orto, così come imbarcavano ciccia viva (maiuali, , pecore, ecc.)

 

Lo zucchero...be'.. roba da signori...al massimo, assimilavano ( tutti, non solo i marinai) zuccheri tramite i carboidrati (cereali) o magari il miele.

Comunque lo zucchero non c'entra ; per quel che so , fu lo scorbuto, (malattia dovuta a carenza di vitamine, diffusa tra i marinai assaipiù che la pellagra) a creare gravi problemi. Viva le arance e la vitamina C

 

 

Hai mai visitato il Museo Galata di Genova??? Troverai risposta a parecchie domande di questo tipo.

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Che io sappia, pescavano fin troppo...a scatafascio! :s07:

Il problema era, come dici, la roba fresca,

Per quel che so, a un certo punto capirono che appunto mancava la verdura...e si fecero, quando abbandonarono la navigazione bordeggiando,, il cosiddetto "giardinetto"..cioè una zona davvero dedicata ad orto, così come imbarcavano ciccia viva (maiuali, , pecore, ecc.)

 

Lo zucchero...be'.. roba da signori...al massimo, assimilavano ( tutti, non solo i marinai) zuccheri tramite i carboidrati (cereali) o magari il miele.

Comunque lo zucchero non c'entra ; per quel che so , fu lo scorbuto, (malattia dovuta a carenza di vitamine, diffusa tra i marinai assaipiù che la pellagra) a creare gravi problemi. Viva le arance e la vitamina C

 

 

Hai mai visitato il Museo Galata di Genova??? Troverai risposta a parecchie domande di questo tipo.

 

 

Lapsus galattico (mi suonava un campanello mentre scrivevo...) volevo dire scorbuto

Modificato da Franca2011
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Animaletti vivi??? Be' , fino a tempi recenti...prima dei frigo impiantati ovunque...un esempio

https://www.betasom.it/forum/index.php?s=&a...st&p=325840

 

Lui si è (temporaneamente) salvato.... :s10:

 

 

Dimenticavo:

Scatafascio (ovvero, da quel che mi rimanda lo Zanichelli, catafascio):

bo'. magari chiedi ai BORBONICI del gruppo :s03:

Odisseo, Marat, ecc...ecc...ecc... :s03:

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Animaletti vivi??? Be' , fino a tempi recenti...prima dei frigo impiantati ovunque...un esempio

https://www.betasom.it/forum/index.php?s=&a...st&p=325840

 

Lui si è (temporaneamente) salvato.... :s10:

 

 

Dimenticavo:

Scatafascio (ovvero, da quel che mi rimanda lo Zanichelli, catafascio):

bo'. magari chiedi ai BORBONICI del gruppo :s03:

Odisseo, Marat, ecc...ecc...ecc... :s03:

 

 

No, no, non mi freghi, io non ci clicco su quel link. :s19:

 

Ma scatafascio sarebbe una tecnica di pesca ??

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No, no, non mi freghi, io non ci clicco su quel link. :s19:

 

Ma scatafascio sarebbe una tecnica di pesca ??

 

Bisogna osare...il link è alla deliziosa storia di un maialotto, ex- ciccia viva, che è entrato nella Storia...

 

 

 

Be' , sulle tecniche di pesca a scatafascio...chiedi ai "borbonici"...te ne ho già indicati un paio.. :s10:

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Scatafascio (ovvero, da quel che mi rimanda lo Zanichelli, catafascio):

bo'. magari chiedi ai BORBONICI del gruppo :s03:

Odisseo, Marat, ecc...ecc...ecc... :s03:

 

 

Di termini che mettono insieme catà con qualcos'altro noi mezzi greci ne conosciamo parecchi. Non tutti sussiegosi, ma quasi tutti sufficientemente espressivi. Nessuno, a mia conoscenza, che abbia a che fare con triglie e polpi.

Sulla qualità dello Stato borbonico non saprei. Non ne abbiamo mai parlato seriamente per centocinquant'anni, non vedo la ragione per cominciare a farlo adesso. E poi coi napoletani ci siamo scannati per secoli, e se non lo facciamo più non é perché é scoppiato l'amore: é perché in qualche modo ci é chiaro (come a mezzogiorno con tutte le lampadine accese) che abbiamo perso tutt'e due, noi e loro.

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Di termini che mettono insieme catà con qualcos'altro noi mezzi greci ne conosciamo parecchi. Non tutti sussiegosi, ma quasi tutti sufficientemente espressivi. Nessuno, a mia conoscenza, che abbia a che fare con triglie e polpi.

Sulla qualità dello Stato borbonico non saprei. Non ne abbiamo mai parlato seriamente per centocinquant'anni, non vedo la ragione per cominciare a farlo adesso. E poi coi napoletani ci siamo scannati per secoli, e se non lo facciamo più non é perché é scoppiato l'amore: é perché in qualche modo ci é chiaro (come a mezzogiorno con tutte le lampadine accese) che abbiamo perso tutt'e due, noi e loro.

 

:s12:

 

Monsieur, fa nen parei

Modificato da Franca2011
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Probabilmente pescavano talmente male e con poca arguzia che , morivano di fame mentre i pesci ridevano. Noi di Ankon da stazione di posta fenicio (certamente non le PT ma acqua e viveri) a discendenti dei gloriosi siracusani di cui, in ambiente sconosciuto, conserviamo gli specchi ustori di Archimede, non avremmo mai pescato a "scatafascio" ma avremmo mangiato uno "scatafascio di pesci" innnaffiati con dell'attuale Verdicchio di Matelica o delle colline di Jesi.

Comandante se passerà in questi storici e battaglieri posti la prego di essere mio ospite come da tradizione, dove le verrà offerta la ns. migliore ospitalità che dedichiamo ai sovrani di altre terre.

:s12:

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  • 1 month later...

Una ricetta trentina, moooooolto buona!

 

 

GNOCCHI DI PATATE CON LUCANICA TRENTINA

 

Ingredienti per 4 persone:

10 patate medie

2 uova

farina bianca

1 lucanica trentina fresca

sale

 

Pelate le patate, dopo averle lessate, e schiacciatele su una spianatoia. Quando sono intiepidite aggiungete le uova e la farina (quanta ne assorbono finché risulta un impasto compatto) e un pizzico di sale.

Amalgamate il tutto impastando bene con le mani. Prendete un po’ di impasto e fate dei rotolini da tagliare con la forma dei classici gnocchetti. Oltre a questi, con una parte dell’impasto, anziché fare il classico rotolino, prelevare un po’ di pasta, inserirvi un pezzetto di lucanica fresca e fare una pallina (appallottolarla tra le mani, avendo cura di rinchiudere bene la lucanica).

Cuoceteli, assieme, in acqua salata, fino a quando vengono a galla (gli gnocchi più grossi ci metteranno un po’ di più). Scolateli e serviteli insieme (quelli ripieni nasconderanno la squisita sorpresa trentina) con formaggio grattugiato e del burro arrostito oppure con un sugo semplice di passato di pomodoro.

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10 patate per 4 persone!

 

Complimenti!! :s68: :s03:

 

 

Meglio che ne avanzino, piuttosto che dover "tirarsi indietro" perchè sono pochi! :s03:

Considera che gli gnocchi si possono scaldare anche il giorno successivo. Se poi hai una tavola circondata da gente affamata ...

Si parla comunque di patate di media grandezza, non di patate americane :s03: e che possono anche nascondere qualche "imperfezione" e non essere utilizzabili al 100%. Accorgersi, a cottura ultimanta, che la materia prima è insufficiente è un brutto problema da risolvere :s02:

Buon appetito!

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Confermo, almeno per gli gnocchi alla romana..... (con patate e non con semolino)...

Il giorno successivo riscaldati, con un goccino d'olio sono uno spettacolooooo!!

:s01: :s01:

Modificato da Visitatore
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Ahhh gli gnocchi : orrore in tutti i modi e in tutte le salse (come la polenta, la trippa..)

 

Mangiare semplice e sano.

 

Orata al cartoccio con patate

 

prendere un foglio di carta da forno e passare un velo di burro con il pennello (giusto perchè non si attacchino le patate)

tagliare una bella patata a fette spesse, bastano 3 fette

fare dei solchi e posizionarci le olive nere taggiasche

mettere patate + olive sul foglio di carta da forno

qualche grano di sale grosso

apporgiarci su mezza orata (fatta sfilettare, lavata e asciugata ovviamente con la pella di sopra)

non ricordo se ci mettevo anche del rosmarino mumble mumble

chiudere il cartoccio, qualche punto di pinzatrice aiuta

mettere in forno (io mi trovo meglio con quello a gas) 5 min. al max, 20/25 min. a 200 °C e 5 min a 220

 

togliere dal forno, aprire l'involucro, togliere la pelle dell'orata

servire con un po' di olio extra vergine

(le patate fanno una crosticina che mmmhmm, più buone del pesce !)

 

Ricordate di non leccarvi i baffi che non fa fine :s03: :s03: :s03:

 

La prox, segue ricetta per insalata gourmet

 

:s01:

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Mai me lo sognerei!

Era solo un'ideuzza passeggera riguardante una possibile comunanza formale ,mettiamola così :s10: coi smg...

(che poi, nella fattispecie, mi pare che non ci siano salse cinesi od ostrogote...)

 

D'altra parte, pure la forma degli gnocchi... :s43:

Modificato da malaparte
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  • 2 weeks later...

Dispaccio di risposta, via piccione, a messaggio in bottiglia del Capitano Hunter, in perigliosa navigazione a bordo del suo brigantino.

Burro, olio, aglio tritato, prezzemolo, aggiughe (meglio se di salatura casalinga), brandy e capesante, vanno benissimo, Signore.

Mi permetto di suggerire una variante di netta ispirazione d'oltralpe (a Parigi taglio teste, ma non solo). Provi a tirare una besciamella leggera con l'acqua delle capesante (che Dio le abbia in gloria), ci aggiunga un'ombra di emmenthal grattuggiato, e se non ne teme l'accento un po' demodé, anche un tuorlo d'uovo. Poi vada di fantasia coi suoi ingredienti. Schiaffi sulla piasta e infili in forno fino a doratura.

Se ha voglia può sostituire le capesante con le ostriche: oltre al vantaggio di potrci infilare dentro più besciamella, la particolare preparazione le darà il vantaggio di poterle aprire sul fuoco senza che abbiano ad adontarsene, e le eviterà di catafottersi le mani con l'aggeggio fatto apposta per quest'ultimo scopo.

(Naturalmente, nemmeno per me é una operazione di marketing. Alla peggio, qualcosa dovesse andare storto, sarà stata unoperazione di bassa cucina).

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ci aggiunga un'ombra di emmenthal grattuggiato, e

 

Però questa dell' emmenthal è da chiarire. Non a me, che ho un palato disinteressato (contrariamente a ciò che ultimamente va molto di moda) e quando mi portano nei ristoranti non ricordo mai cosa ho mangiato; ma so che 'sta faccenda del formaggio col pesce suscita aspre diatribe...ci sono quelli che emanano in proposito sentenze di severità savonaroliana, e quelli che sorridendo propongono il fatidico "mari e monti".

Sant'iddio, un altro problema...

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Nella Svizzera francese sostengono che l'emmenthaler e l'appenzeller (che sono formaggi della Svizzera tedesca) possono andare col pesce, purché sia di acqua dolce, mentre il loro gruyère (dal sapore molto più caratterizzato) solo con la carne. Il tète de moine (quello che si gratta sul tagliere tondo) va con i sottaceti e le patate bollite (modello raclette)...

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il fatidico "mari e monti".

 

Solo "Mari o Monti", pare. E non ce n'è per nessuno.

Però devo ammettere che quando ad Anzio mi proposero la prima volta alici e pecorino (sulla pasta) immaginai che le bombe dello sbarco avessero fatto danni irreparabili alla testa dei locali. Ma ebbi il coraggio di ordinarle e ne rimasi conquistato per la vita.

L'emmenthal nella besciamella delle ostriche é un'altra storia. Per quanto mi riguarda tutto ciò che non sia olio e limone sul pesce è sacrilegio. In rari casi, e con moderazione, posso ammettere aglio e prezzemolo (anche se l'effetto baccalà lessato è pressoché automatico). Però, uno: ostriche, capesante e compagnia cantante, non sono pesce; due: i francesi non sanno cucinare il pesce, e non hanno idea di cosa sia un primo. Ma, anche le cose che non sanno fare, le cucinano da dio.

Modificato da marat
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Terrina di Baccala’

 

Ingredienti

2 filetti di baccalà

1 kg di patate

2 cipolle

1 pomodoro

2 uova

1 tuorlo

1 cucchiaio di burro

2 cucchiai di formaggio grattugiato

1 cucchiaio di prezzemolo

olio extravergine d’oliva

sale, pepe

 

 

Lessare le patate e passarle allo schiacciapatate.

Scottare per 3 minuti il baccalà, eliminare pelle

e lische e ridurlo a pezzetti. Soffriggere le cipolle

tritate e aggiungere il pomodoro spellato

a pezzetti, un cucchiaio di prezzemolo tritato

e il baccalà. Aggiustare di sale e pepe.

Mescolare il tutto con le patate e aggiungere

le uova (se fosse necessario, per legare meglio,

anche più di due). Ungere una teglia, versarvi

il composto e spennellare con il tuorlo.

Infornare a 200° per 15 minuti circa, finché

risulta dorato in superficie.

 

Buon appetito

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Solo "Mari o Monti", pare. E non ce n'è per nessuno.

Però devo ammettere che quando ad Anzio mi proposero la prima volta alici e pecorino (sulla pasta) immaginai che le bombe dello sbarco avessero fatto danni irreparabili alla testa dei locali. Ma ebbi il coraggio di ordinarle e ne rimasi conquistato per la vita.

L'emmenthal nella besciamella delle ostriche é un'altra storia. Per quanto mi riguarda tutto ciò che non sia olio e limone sul pesce è sacrilegio. In rari casi, e con moderazione, posso ammettere aglio e prezzemolo (anche se l'effetto baccalà lessato è pressoché automatico). Però, uno: ostriche, capesante e compagnia cantante, non sono pesce; due: i francesi non sanno cucinare il pesce, e non hanno idea di cosa sia un primo. Ma, anche le cose che non sanno fare, le cucinano da dio.

 

io le proporrei alici marinate (naturalmente in olio d'oliva ed aceto) avvolte nello speck...

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Ma scusate, e se un pover'uomo nasce a Firenze che deve fare nella vita?

 

Ma io (con tutto il rispetto per Iscandar) parlavo solo di alici e pesciame assortito. Su quello i siciliani hanno diritto di rivendicare primazie planetarie (con qualche benevola e limitata concessione a pugliesi e giapponesi) e i fiorentini dovranno adattarsi al più a discettare di lamprede.

Per tutto il resto sì, non si nasce da quelle parti per caso, ma quasi mai é una botta di vita.

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Ma io (con tutto il rispetto per Iscandar) parlavo solo di alici e pesciame assortito. Su quello i siciliani hanno diritto di rivendicare primazie planetarie (con qualche benevola e limitata concessione a pugliesi e giapponesi) e i fiorentini dovranno adattarsi al più a discettare di lamprede.

Per tutto il resto sì, non si nasce da quelle parti per caso, ma quasi mai é una botta di vita.

 

Osservo tuttavia che sulla colatura di alici della costiera amalfitana c'è un signore a Roma (Virno) che rivendica un suo maggiorascato. La prossima volta che il nostro agente a Messina viene da queste parti, sarà mia cura provvedere in proposito per consentire la verifica. Purtroppo, i ritrovi siciliani in loco non sono tali da incoraggiare il confronto ...

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sulla colatura di alici della costiera amalfitana

 

Ho parlato di primazia, non di perfezione. E la colatura di Cetara é una delle cose che dovrebbe rammentarci che alla perfezione tendiamo senza raggiungerla.

 

 

altro qui non v'è....

 

Mica vero ... Qualcuno, che nel ramo conta qualcosa, ha scritto che nell'ultimo secolo e mezzo non ci sarebbe letteratura italiana se non ci fossero gli autori siciliani.

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