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Sdo Surs (Ex Nuova Unità Ussp)


LT Melekhin

Nuova Unità Ussp  

27 utenti hanno votato

  1. 1. come chiameresti la nuova USSP

    • Cesare Laurenti
      7
    • Angelo Belloni
      5
    • Teseo Tesei
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    • Elios Toschi
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    • Spartaco Schergat
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Anche l'Anteo si muove a velocità simili.

L'intervento non è preoccupante, anche se la nave è fuori teatro. Da anni le normative NATO fanno in modo che tutte le strutture di soccorso siano compatibili e anche le procedure prevedono che interviene chi è piu vicino, non la nazione a cui appartiene il sommergibile sinistrato.

..

 

 

Che gli standard NATO impongano determinate compatibilità è ormai dimostrato, tutti appontano su tutto e sono in grado di intervenire dove serve nel mondo, ma credo che la filosofia alla base di questa cooperazione internazionale (correggimi se sbaglio) sia appunto quella di avere una rete di soccorso sempre disponibile cercando di minimizzare i tempi di risposta, mandando la nostra unità in luoghi dove non potrebbe fornire la propria capacità di intervento leviamo un asset strategico al network stesso, non solo alla nostra flotta ma a tutte le Marine (NATO e non) che navigano nel Mediterraneo.

Il pensiero di ‘delegare’ ad altri i compiti di salvataggio in zone adiacenti al proprio teatro operativo lo possono fare quelle Marine che una componente efficiente di salvataggio non la hanno, immagino che se dovesse succedere qualcosa in Mediterraneo la comunità internazionale si aspetterebbe un grande contributo dall’Italia; sarebbe quantomeno strano che il paese non fosse in grado di fornire il proprio miglior apporto a causa dell’assenza (giustificata?) dell’unità.. lo trovo anche un poco irrispettoso nei confronti degli equipaggi dei nostri sommergibili.

Non è possibile, a mio modo di vedere la cosa, anteporre qualsivoglia ricerca scientifica che implichi il trasferimento della nave in mari lontani al salvataggio delle vite dei sommergibilisti, al grido di “tanto c’è l’NSRS” (il cui dispiegamento implica uno sforzo logistico notevole che per quanto efficiente risulterebbe meno rapido rispetto all’intervento della nostra unità), trovo che i due ruoli non siano compatibili.

 

Quanto alla velocità, se nave Anteo naviga a queste andature dobbiamo migliorare investendo su una propulsione in grado di erogare più potenza alla bisogna, sempre nell’ottica di accorciare i tempi di risposta.

 

Non e' che qualcuno ci racconta qualcosa in proposito? Ovviamente senza mai nominare l'oggetto della questione...

 

 

I sommergibilisti non hanno un ‘buon rapporto’ con le navi da salvataggio (come dargli torto?), per questo evitano di nominarle: tuttavia sembra che attorno all’unità in questione aleggiasse un fattore-sfortuna-contagioso che aumentava discretamente il timore di nominarla.. altri sapranno essere più precisi magari snocciolando qualche aneddoto (chissà se nella Marina sotto la quale naviga ora la pensano allo stesso modo?).

Una cosa particolarmente triste accadde a bordo di quell’unità: il giorno di S.Giuseppe del 1965, durante la tradizionale apertura agli esterni dell’Arsenale di La Spezia, il Gruppo Incursori accoglieva i visitatori a bordo della suddetta e mostrava le proprie attrezzature.

Durante la spiegazione di un congegno sparachiodi o di una pirovite, strumento usato per applicare i sistemi anti rimozione delle cariche da applicare in carena (incredibile cosa mostrassero nel 65), il Secondo Capo Palombaro Sommozzatore Francesco Giordano, di 25 anni, moriva a causa di un ‘colpo’ partito accidentalmente.

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Lefa, sono d'accordo..... a metà.

 

Ovvero: O si partecipa ad un programma internazionale, O si hanno proprie risorse sempre disponibili.

 

Oggettivamente, avessimo un mezzo 365\24 disponibile, non avremmo bisogno di versare oboli per mezzi NATO 'in comproprietà'.

 

D'altro canto (qui lo dico, e qui mi tocco, per evidenti motivi) per fortuna gli incidenti sono oramai rarissimi: una nave dedicata SOLO al soccorso subacqueo è oggettivamente uno spreco.

 

Poi, possiamo disquisire del fatto che su 8000 tonnellate di nave 'civile' modificata, si pretenda di fare tutto fra cui l'appoggio alle FS, cosa per la quale forse servirebbe un poco più di discrezione.

 

ma tant'è: coi chiari di luna attuali....

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Credo che l’avere risorse 'sempre' disponibili sia compatibile col partecipare ai programmi internazionali.

Naturalmente non è possibile avere l’unità sempre in acqua o efficiente al 100% (per questo è opportuna la ridondanza e la cooperazione internazionale, senza contare che talvolta ci concediamo qualche ‘crociera’), ma questi periodi di indisponibilità secondo me devono essere legati a interventi di sorta sulla nave, non a dispiegamenti in missioni lontane.

Il dover ricorrere all’aiuto delle altre nazioni del programma dev’essere ‘just in case’ nel Mediterraneo, solo se troppo distante o se la nave è assente (giustificata); non sono molte le nazioni con asset come i nostri, siamo una componente strategica del sistema e in caso di necessità dovremmo essere sempre pronti, anche per aiutare gli altri.

Come già espresso non penso che la nave dovrebbe essere preposta al solo salvataggio, ma che il salvataggio dovrebbe essere la sua priorità; trovo ottima l’idea di fare una USSP in grado di fare quasi tutto sott’acqua in modo da poter essere impiegata per diversi scopi.

Modificato da Lefa
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Una domanda: nave Anteo passerà ad equipaggio ridotto prima del disarmo, giusto? Quanto tempo può rimanere in questo stato di limbo? In caso di necessità, potrebbe intervenire se il suo sostituito fosse troppo lontano?

 

E ancora, con un solo USSP in servizio come saranno coperte le sue funzioni quando sarà la nave sarà in bacino o sottoposta ai normali lavori di manutenzione?

se non sbaglio, sia con l'innominabile, che con l'Anteo la situazione era la stessa, la nave era una sola, al massimo fino agli inizzi anni 80, il personale subacueo, si poteva appoggiare al Cavezzale, ma il DSRV èpoteva operare solo dall'Anteo.

a proposito di anetodi, il mio è meno tragico di quello riportato. Un compagno del corso AUC, infiaschiandosene della nomea, saliva le scale verso la camerata, ripetendo il nome dell'innnominabile, è caduto dalle scale, si è fratturato una spalla, non ha potuto portare al termine il corso, ed è stato trasferito a Maricentad Spezia. A dire il vero se la cercava in tutti i modi, appena entrava in camerata gettava la pizza sul letto.

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  • 1 year later...
  • 2 weeks later...

Bene, si va verso il gas!

 

 

USSP_zpsa6e32f15.jpg

 

USSPPROPULSIONE_zps38d1fc51.jpg

Economicamente è sicuramente un vantaggio: e bene fa la M. M. a sperimentare questa soluzione a bordo di una nave ausiliaria.

Tuttavia a causa della pericolosità del gas andrei cauto ad usarlo a bordo delle vere e proprie navi da guerra ove potrebbe ingigantire i danni derivanti da un colpo a bordo

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  • 4 weeks later...

...il mio parere sull'unità, personale e ovviamente che non vuole rappresentare quello della Marina, è che è un "brutto accrocchio". A far fare troppe cose ad un'unica unità si rischia che non ne venga bene nessuna. Ma non ne conosco i dettagli e spero ardentemente di sbagliarmi...

 

Parole sacrosante!

 

Cosa ne pensi del progetto nella chiave in cui è stato concepito?

 

Quoto al 100% quanto espresso dal Com.te Totiano il 29 gennaio 2013.

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  • 2 weeks later...

Ultimissime sulla USSP, e non solo:

 

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-04-03/la-marina-militare-smantella-vecchie-navi-e-studia-nuova-flotta-finanziata-legge-stabilita-214938.shtml?uuid=AB3S4B8

 

Il dislocamento sale a 10.000 t

Viene dichiarata la lunghezza: 127 m

Viene annunciata la consistenza dell'equipaggio: 80 + 180

Viene annunciata la capacità di ricovero di 2 elicotteri

E il costo si riduce da 390 a 300 milioni........... (di cui 250 dalla Legge di Stabilità, non più dal Bilancio ordinario).

 

"Con 250 milioni della Legge di Stabilità e 50 milioni stanziati dal ministero dell'Università e Ricerca (Miur) verrà finanziata la nuova nave oceanografica e appoggio sommergibili da 10 mila tonnellate e 127 metri che avrà un equipaggio di 80 marinai ma potrà ospitare altre 180 persone e 2 elicotteri!"

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il mio parere sull'unità, personale e ovviamente che non vuole rappresentare quello della Marina, è che è un "brutto accrocchio". A far fare troppe cose ad un'unica unità si rischia che non ne venga bene nessuna. Ma non ne conosco i dettagli e spero ardentemente di sbagliarmi.

Anch' io ho questo dubbio. E dobbiamo anche considerare i problemi che potrebbero insorgere dall' aver una SINGOLA nave a disposizione di più Enti della M.M.

 

10000 tons??

Secondo me è un errore del giornalista...10.000 tons in 127 mt di lunghezza mi sembrano troppi. Guardando anche i disegni da voi postati... :huh:

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Anch' io ho questo dubbio. E dobbiamo anche considerare i problemi che potrebbero insorgere dall' aver una SINGOLA nave a disposizione di più Enti della M.M.

 

Secondo me è un errore del giornalista...10.000 tons in 127 mt di lunghezza mi sembrano troppi. Guardando anche i disegni da voi postati... :huh:

 

Il AHTS Sandefjord (vedasi Bold Monarch 2011 https://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=36489), che vagamente somiglia alla USSP, è lungo 95 m e ha un dislocamento di 8.000 t.

Non ci trovo, pertanto, nulla di strano in un dislocamento di 10.000 t, con una lunghezza di 127 m.

Saluti :smile:

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Credo che 10.000 t non siano eccessive per una unità che dovrà fare da ARS/NAI + USSP + IDR:

 

Questi i requisiti inizialmente approvati in Commissione Difesa:

http://documenti.camera.it/leg16/dossier/testi/DI0273_0.htm

 

Per quanto riguarda le finalità operative del programma, l’unità navale deve assicurare:

Ø il supporto per le operazioni del Gruppo Operativo Subacqueo (GOS) della Marina, comprese le attività di ricerca e soccorso a sommergibili sinistrati;

Ø il supporto per l’attività operativa e l’addestramento,a connotazione subacqueo-anfibia, del Gruppo Operativo Incursori (GOI) della Marina militare;

Ø la capacità di imbarco di un Comando Forze speciali.

Come indicato dalla nota illustrativa che accompagna il programma, la nuova unità navale deve possedere caratteristiche che la rendano idonea a soddisfare una serie di requisiti relativi alle suddette finalità.

Per quanto riguarda i compiti di ricerca e soccorso la nave deve assicurare le seguenti capacità:

ü svolgimento, fino a 600 metri di profondità, di ricerca e soccorso di sommergibili sinistrati, con unità di comando interforze nazionale e internazionale, e utilizzo di impianto iperbarico per il trattamento medicale di 60 naufraghi;

ü imbarco di minisottomarini di soccorso internazionali, compatibili con i sistemi NATO e USA;

ü ispezione subacquea e messa in sicurezza a quote profonde, di siti di importanza strategica (piattaforme petrolifere, oleodotti, condutture marine);

ü ricerca, rimozione e distruzione di ordigni esplosivi, fino alla profondità raggiungibile dai mezzi imbarcati

ü ricerca e ispezione di manufatti e relitti fino a 1.000 metri di profondità e conduzione di lavori subacquei in generale.

Per quanto concerne invece i compiti di supporto agli incursori, le potenzialità della nave riguardano:

ü la dotazione o l’imbarco di sistemi idonei a svolgere attività operative e addestrative di Forze speciali della Marina militare;

ü il trasporto e la proiezione sul mare e dal mare di uomini, militari e mezzi;

ü la capacità di imbarcare un Comando Forze Speciali proiettabile, in contesto nazionale ed internazionale;

ü condotta di ricerche e sperimentazioni relative allo sviluppo di nuovi armamenti o equipaggiamenti;

ü trasporto di materiali e attrezzature speciali.

Come precisato nella scheda illustrativa che accompagna la richiesta di parere in esame, le caratteristiche tecniche richieste alla nuova unità prevedono:

Ø un impianto propulsivo che consenta una velocità massima continuativa di 16 nodi, un’autonomia di 5.000 miglia, una elevata capacità di manovra e un sistema per il posizionamento dinamico;

Ø un impianto di immersione con attrezzature che raggiungano la profondità di 600 metri, tra le quali: un veicolo sottomarino da soccorso (SRV), un impianto iperbarico trasferibile tramite SRV e ulteriori strumenti per la realizzazione del soccorso a sottomarini sinistrati, compresi un impianto di ventilazione, una campana e uno scafandro;

Ø sistema sonar con capacità di scoperta fino a una profondità di 1.000 metri e sistemi radar di navigazione (anticollisione) e di scoperta di superficie (controllo situazione navale);

Ø sistemi di telecomunicazioni e di comando e controllo in grado di consentire all’eventuale Comando Forze Speciali imbarcato o al Comando di bordo di operare sia in contesto nazionale che internazionale, nonché per la gestione in tempo reale delle attività della nave e delle operazioni subacquee;

ü un equipaggiamento di sistemi d’arma idoneo a contrastare minacce provenienti da ogni direzione.

La configurazione dell’unità navale e degli strumenti di dotazione dovrà garantire infine la piena interoperabilità con tutti gli assetti delle Marine militari NATO che stanno rinnovando le unità di analoga tipologia.

La scheda dello Stato maggiore della difesa indica, per il programma in esame, una durata prevista di sette anni, con inizio nel 2010 e termine nel 2017, ma la nota illustrativa allegata precisa invece che la costruzione dell’unità navale dovrebbe essere avviata nel 2011 e dovrebbe terminare nel 2015, per consentire la sostituzione della nave Anteo, che giungerebbe in quell’anno alla conclusione della sua vita operativa.

 

Poi sono state aggiunte anche le capacità IDR con, pare, scafo irrobustito in grado di operare in acque artiche.

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  • 2 weeks later...
  • 1 year later...

Da ultime indiscrezioni carpite in rete (febbraio 2016), sembra che si vogliano separare su due scafi le funzioni di nuovo Anteo e nuovo Magnaghi.

In questo modo verrebbero realizzate:

  • una UIOM (nuovo Magnaghi)
  • una USSP (nuovo Anteo)

Non si sa ancora se saranno due navi pseudo-gemelle oppure due progetti totalmente diversi...

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Da ultime indiscrezioni carpite in rete (febbraio 2016), sembra che si vogliano separare su due scafi le funzioni di nuovo Anteo e nuovo Magnaghi.

In questo modo verrebbero realizzate:

  • una UIOM (nuovo Magnaghi)
  • una USSP (nuovo Anteo)

Non si sa ancora se saranno due navi pseudo-gemelle oppure due progetti totalmente diversi...

 

... pronto appena si trovano dei dati...

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possibilmente gli montiamo anche le catapulte magnetiche???

sono un po' preoccupato, ma il nostro LT che si fuma??? roba pesante... te o maggiorana? fa dei sogni in technicolor... :s68: :s03: :s68: :s68: :s03: :s68: :s03:

scherzo naturalmente...

 

Non fumavo roba pesante, avevo solo visto lontano...

 

 

il mio parere sull'unità, personale e ovviamente che non vuole rappresentare quello della Marina, è che è un "brutto accrocchio". A far fare troppe cose ad un'unica unità si rischia che non ne venga bene nessuna. Ma non ne conosco i dettagli e spero ardentemente di sbagliarmi.

 

Pienamente d'accordo. Se separeranno USSP e UIOM, opinione mia personale, sarà solo un bene (in quanto, al contrario di Anteo e Magnaghi, che hanno trascorso il 99% della vita tra Gibilterra e Suez, USSP e UIOM opererebbero entrambe molto lontano dalle basi nazionali e molto lontano l'una dall'altra, anche simultaneamente).

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Lazer_one, sbaglio o il profilo della prua è da rompighiaccio?

... faccio fatica a vedere la prua rompighiacco e/o lo scafo con "capacità artiche"...

 

giusto per confronto ecco la nave oceanografica norvegese, progetto Rolls Royce, assegnata a Fincantieri

 

kronprins_haakon_research_vessel.jpg?ito

 

rollsroyce.gif

 

haakon-e1384467187926.png

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  • 9 months later...
  • 1 year later...

Da ultime indiscrezioni carpite in rete (febbraio 2016), sembra che si vogliano separare su due scafi le funzioni di nuovo Anteo e nuovo Magnaghi.

In questo modo verrebbero realizzate:

 

  • una UIOM (nuovo Magnaghi)
  • una USSP (nuovo Anteo)
Non si sa ancora se saranno due navi pseudo-gemelle oppure due progetti totalmente diversi...

 

Non fumavo roba pesante, avevo solo visto lontano...

 

Pienamente d'accordo. Se separeranno USSP e UIOM, opinione mia personale, sarà solo un bene (in quanto, al contrario di Anteo e Magnaghi, che hanno trascorso il 99% della vita tra Gibilterra e Suez, USSP e UIOM opererebbero entrambe molto lontano dalle basi nazionali e molto lontano l'una dall'altra, anche simultaneamente).

Sempre da indiscrezioni carpite in rete, sembrerebbe confermata la linea di una UIOM più piccola (circa 4.000t?) e una USSP più grande (circa 10.000t?), quindi due navi completamente diverse. La UIOM, sostituta del Magnaghi, potrebbe essere fortemente ispirata ai due Dattilo della Guardia Costiera:

https://www.fincantieri.com/it/prodotti-servizi/navi-militari/hydrographic-survey-vessel/

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Sempre da indiscrezioni carpite in rete, sembrerebbe confermata la linea di una UIOM più piccola (circa 4.000t?) e una USSP più grande (circa 10.000t?), quindi due navi completamente diverse.

Logica e giusta scelta: speriamo che venga concretizzata.

 

Parlando del sistema propulsivo della futura nave idrografica confermo quanto già scritto nel mio post n° 57 ( a proposito della motorizzazione a gas-metano) che riporto quì sotto.

 

Economicamente è sicuramente un vantaggio: e bene fa la M. M. a sperimentare questa soluzione a bordo di una nave ausiliaria.

Tuttavia a causa della pericolosità del gas andrei cauto ad usarlo a bordo delle vere e proprie navi da guerra ove potrebbe ingigantire i danni derivanti da un colpo a bordo

Modificato da Alfabravo 59
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  • 7 months later...
  • 11 months later...

😕Sono un pò confuso😕...La Marina è sempre intenzionata a costruire due navi: una per il Servizio Idrografico ed una per il soccorso/salvataggio sottomarini?

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MAgari possono essere di aiuto le linee diindirizzo strategico, scaricabili qui: http://www.marina.difesa.it/media-cultura/editoria/marivista/Documents/Linee_indirizzo_strategico_2019_2034.pdf

a partire da pag 62: c'è una nave per i sommergibili e una nave idrografica maggiore.

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Sembrerebbe confermato quanto scrissi il 28 febbraio 2018:

”...una UIOM più piccola (circa 4.000t?) e una USSP più grande (circa 10.000t?), quindi due navi completamente diverse...”

Noto però che, appunto a pag. 62, si farebbe cenno ad una TERZA nave, la LRSS (Long Range Submarine Support ship), idea ormai antica -ne sento parlare da oltre due lustri- ma dura a morire di nave comando/rifornimento Sommergibili?

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  • 1 year later...
  • 5 months later...
  • 1 year later...

Credo che l'articolo (che in gran parte replica il comunicato Mariotti/Drass) meriti di essere pubblicato per intero, eccolo: 

 

MARIOTTI DRASS

 

 

 

La nuova unità SDO-SuRS (Special and Diving Operations – Submarine Rescue Ship) è la risposta della Marina Militare e della cantieristica nazionale per il supporto alle operazioni speciali, a quelle subacquee e per il soccorso sommergibili sinistrati, nonché alla crescente esigenza di protezione delle vitali infrastrutture subacquee del Mediterraneo. La nave fornirà inoltre supporto alle nuove generazioni di droni e sommergibili, anche essi sviluppati da aziende italiane, grazie all’eccellenza del settore ed al coordinamento che verrà fornito dal nascente Polo Nazionale della Subacquea.

Elemento centrale delle capacità diving della nave sarà costituito dall’impianto di immersione in saturazione di produzione DRASS denominato “Serie 100”. Il sistema permetterà a 12 operatori subacquei del GOS (Gruppo Operativo Subacquei) del COMSUBIN della Marina Militare di condurre immersioni in saturazione fino ad una quota di 300 metri. Il cantiere T. Mariotti integrerà inoltre, su questa piattaforma avanzata, strumenti sofisticati quali sensori elettroacustici (sonar multifrequenze e scanner rimorchiati), sistemi idro-oceanografici con sonde trainate, veicoli subacquei filoguidati (ROV – Remote Operate Vehicle) e veicoli autonomi (AUV – Autonomous Underwater Vehicle).

Ulteriore elemento di grande valenza tecnologica sarà la capacità di imbarcare in tempi rapidissimi il sistema di soccorso sommergibili aerotrasportabile SAVER, realizzato dalla RTI Drass – SAIPEM.

Grazie ai sensori di bordo la nave sarà in grado di localizzare un sommergibile sinistrato posato sul fondo, mantenersi sulla verticale di quest’ultimo attraverso l’utilizzo del sistema di posizionamento dinamico DP (Dynamic Positioning) e prestare soccorso al personale intrappolato a bordo attraverso il sistema SAVER.

 

L’unità SDO- SuRS rappresenta una delle piattaforme più avanzate al mondo realizzate per questo scopo, il cui fiore all’occhiello è rappresentato dalla polivalenza operativa, che non si limita alle funzioni di soccorso sommergibili e al supporto delle operazione speciali del COMSUBIN, ma copre un più ampio spettro di operazioni subacquee, anche in ambito civile, quali ricerca di elementi inquinanti, l’esplorazione dei fondali, il supporto all’archeologia marina e l’attività di riparazione e manutenzione strutturale di infrastrutture posate sui fondali.

Marco Ghiglione, Managing Director di T. Mariotti ha dichiarato che “Servire l’Industria della Difesa realizzando la nave SDO-SuRS è motivo di prestigio per la nostra attività e per il Made in Italy quale simbolo di eccellenza manifatturiera. Consegneremo alla Marina Militare Italiana un concept italiano in cui confluiscono le migliori professionalità italiane, come quella di Drass che fornirà il sistema diving, elemento caratterizzante dell’unità navale”.

Sergio Cappelletti, Managing Director di DRASS ha commentato: “Siamo grati a MMI ed al Cantiere Mariotti per il coinvolgimento in questa importante iniziativa. Il progetto SDO-SuRS è emblematico dell’eccezionale valenza dell’industria cantieristica e subacquea nazionale, e rappresenta la più completa e tecnologicamente avanzata unità di intervento sottomarino e di soccorso sommergibili al mondo”.

 

t-mariotti-unita-navale-mariotti-145

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  • 1 month later...
11 hours ago, Totiano said:

Sembra che non siamo stati molto bravi a predire il nome della nuova unità, quello che è certo è che Olterra è davvero altamente evocativo!

Scusa Dir ma mi mancava qualcosa...

 

https://www.informazionimarittime.com/post/posa-della-chiglia-del-prossima-nave-della-marina

 

e se qualcuno l'avesse dimenticata 

Olterra_Alge.jpeg

Modificato da magico_8°/88
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