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Storiaalternativa-gm2


Visitatore giovannibandenere

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Visitatore giovannibandenere

Buongiorno anche a te Sivan,

per questo ti rimanderei alla mia pagina 3.

Siamo sempre nel campo delle ipotesi se non sensazioni, ma in anche questo caso se io fossi non dico il Fuhrer ma un "normale" pezzo grosso del Reich, manderei in Italia non meno di 100 divisioni; mi sembra abbastanza ragionevole e sopra tutto possibile.

Infatti a parte la questione britannica che non coinvolge l'esercito, non abbiamo altri fronti aperti.

Come giustamente dici tu, e lo sottoscrivo, nella realtà per contrastare circa 27 divisioni, ne impiegarono circa 20: però le altre circa 200 e più, erano in Russia.

Sicuramente qualche "buco" lo ho lasciato e sicuramente lo possiamo aggiustare.

Ad esempio, nella pagina 5, la ultima, nelle mie stime devo ridurre di almeno 5 il numero di divisioni tedesche al fronte di guerra: devono presidiare il territorio occupato (oltre alla gendarmeria e alla milizia territoriale germaniche); penso di toglierle dalla dorsale adriatica.

Le tue osservazioni, e non solo le tue, sono sempre utili, fammi sapere.

A risentirci, gbn

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una domanda al volo 100 divisioni tedesche quanto uomini sono? perché tra Rimini e Livorno ci sono circa 320Km, e volevo sapere se le 100 divisioni ci stavano una accanto all'altra...

 

 

GBN

non te la prendere ritengo che 100 div. siano eccessive, più che altro per motivi logistici, 50 è più accettabile... anche perché il lato est va sempre presidiato... Josef è sempre un vicino scomodo, di quelli che spostano la pietra di riferimento mentre guardi dall'altro lato

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Visitatore Silvan

Giovanni la mia osservazione, come ha intuito Iscandar, riguarda lo spazio.

Sul fronte Italiano 30 divisioni sono piu' che sovrabbondanti.

Gli Alleati sono arrivati a schierarne 27 di cui una parte in Riserva.

I Tedeschi mi pare che al massimo siano arrivati a 22, ma quelle Tedesche non erano

divisioni a pieno organico. Nel mio If parlo di 20 divisioni, più 8 di riserva o con compiti

di occupazione.

 

ps: devo ancora a Melekhin e Baracca una risposta alle loro considerazioni, spero di inserire tutto

in una piu' ampia discussione di quella che io chiamo "la variante sud" per i tedeschi.

 

ciao

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Visitatore Silvan

Prima di parlare della "variante sud", vorrei chiarire e approfondire alcuni aspetti della situazione

politica e militare tra Germania e Russia.

Per farlo riporto un articolo di Maurizio Barozzi che condivido parola per parola

spero di non violare nessun copyright in ogni caso si tratta di diffusione di cultura storica e non dovrebbe offendersi nessuno.

Do per scontato che nessuno tra i frequentatori di questo thread crede veramente alla presunta amicizia tra Stalin e Hitler,

e spero anche si chiariscano i motivi per cui la Germania non attacco mai con convinzione l'Inghilterra.

Tutto ciò è propedeutico a qualsiasi discorso ipotetico che vede i Tedeschi impegnati nel Sud europa e confina questa ipotesi

ad un puro esercizio di fantasia che si discosta dalla situazione reale che vissero gli uomini dell'epoca.

 

 

Buona lettura

 

Maurizio Barozzi : Recentemente su questo giornale sono stati ospitati alcuni eccellenti articoli di carattere storico dai quali traspare che il 22 giugno 1941 i tedeschi, attaccando la Russia, precedettero di qualche settimana una analoga intenzione dei sovietici il cui dispositivo militare si stava appunto predisponendo in modo da sferrare un attacco preventivo. Vorrei portare un mio modesto contributo a questo argomento, ma prima occorre fare una precisazione al fine di sgombrare ogni equivoco che possa far presupporre un intento di mitigare le responsabilità belliche della Germania, addossandole ai sovietici. La guerra, tutte le guerre, infatti sono delle necessità inevitabili dell’essere umano, tuttavia essendo un evento particolarmente distruttivo e cruento, difficilmente si ha il coraggio di assumersene, di fronte all’opinione pubblica e alla storia, la responsabilità e quindi, da sempre, la propaganda dei paesi che vi sono coinvolti tende a presentare la “propria guerra” come una giusta causa, determinata in genere dall’aver subito una aggressione o, al limite, di aver anticipato un altrui aggressione. Solo con il tempo e purtroppo non sempre, la storia ristabilisce la verità dei fatti.

 

Chi ha pretese e speranze di voler inquadrare esattamente le cause e le origini di un qualsivoglia conflitto bellico, dalla notte dei tempi fino ad oggi, deve però trascendere da ogni considerazione morale o di diritto, essendo questi degli aspetti del tutto secondari e fuorvianti, e deve attenersi ad un semplice postulato ben noto a storiografi e ricercatori anche se, interessi di varia natura, li inducono poi a non tenerne conto.

Questo postulato dice:

nei conflitti bellici dove sono coinvolti stati e nazioni non ci sono in assoluto i “buoni” e i “cattivi” né, in definitiva, se non in via transitoria e contingente, ci sono gli “aggrediti” o gli “aggressori”, perchè lo stato di guerra – e non di pace – è lo stato normale, ricorrente degli esseri umani e quindi di conseguenza dei popoli.

Non è un caso che i buoni e gli aggrediti di oggi, cambiando le condizioni storiche ed i rapporti di forza, spesso divengano i cattivi e gli aggressori di domani.

La guerra, prosecuzione della politica con altri mezzi, rappresenta le volontà di potenza dei popoli, lo scontro, l’ascesa ed il declino delle civiltà e gli interessi dei rispettivi Stati (i marxisti direbbero: dei gruppi economici).

Le necessità militari, i contrasti ideologici, gli interessi geopolitici ed economici che portano alla guerra, sono superiori a tutto e trascendono inevitabilmente, piaccia o meno, gli aspetti morali o le ragioni del diritto dei popoli.

Specificato questo, per tornare al nostro argomento, dobbiamo prendere atto che in mancanza di documentazioni originali, celate ovviamente negli archivi segreti della nazioni vincitrici della guerra, una ricostruzione degli eventi e delle cause che li generarono è possibile farla, con tutte le limitazioni del caso, soltanto attraverso il materiale che ci è dato conoscere ed applicando ad esso un certa logica deduttiva, non disgiunta dalla capacità di conoscere e saper interpretare gli eventi storici. In pratica è inutile fornire dati, esempi e particolari di ogni genere quando poi non si è in grado di dimostrarli per la mancanza di una adeguata documentazione. Ci asterremo quindi dall’aggiungere altri dati e fatti indimostrabili, per accentrare la nostra attenzione su quanto effettivamente sappiamo che accadde in quel periodo bellico.

Ora noi sappiamo che la stupefacente avanzata iniziale dei tedeschi, con le relative operazioni di accerchiamento a tenaglia e la distruzione di intere armate sovietiche, verificatasi dopo che il 22 giugno 1941, quando le truppe del Reich ebbero l’ordine di scattare all’attacco, fu agevolata anche dal fatto che il dispositivo militare dei sovietici era dislocato su posizioni sbilanciate in avanti come se fosse in procinto di una offensiva contro la Germania.

Questo particolare però è stato sempre sottovalutato dai ricercatori storici anche perché si pensava fosse una invenzione della propaganda tedesca, mirante a sminuire le responsabilità della sua guerra di aggressione verso la Russia.

Oggi però conosciamo, attraverso i lavori, di Victor Suvorov, alias Vladimir Bodgdanovic Rezun, ma non solo, che invece, effettivamente, Stalin aveva da tempo pianificato la guerra alla Germania e negli ultimi mesi era passato alla fase operativa predisponendo e spostando, in gran segreto, le FF.AA. sovietiche in modo che fossero pronte a passare all’attacco previsto per i primi di luglio del 1941. In pratica l’Armata Rossa si era andata via via dislocando, a scaglioni, per un ammontare di circa 240 divisioni, pari a quasi 5 milioni di uomini, su due settori incuneanti verso Ovest: Bjelostock in Bielorussia e Lovov in Ucraina (Vedi Daniel W. Micaels “Surovov l’uomo che ha riscritto la seconda guerra mondiale” Rinascita 30 settembre 2009).

Tuttavia non tutti gli storici, in particolare quelli legati a quella storiografia politicamente corretta, retaggio della propaganda di guerra Alleata, hanno condiviso queste ricerche e la impossibilità, precedentemente accennata, di poter accedere agli archivi segreti delle potenze vincitrici della guerra, non consente di dare un giudizio definitivo. Oltretutto, di quello che è uscito fuori dal calderone ex sovietico, dopo la “caduta del muro”, non è che ci sia troppo da fidarsi.

Ecco allora che dobbiamo fare ricorso a quella storiografia deduttiva supportata dall’esperienza dei noti avvenimenti storici.

Partiamo dal presupposto che è pacificamente assodato che la geopolitica di Hitler era imperniata sullo spazio vitale ad Est ed a questi presupposti il Führer si è sempre attenuto, laddove il diversivo del settembre 1939 che portò al famoso patto Ribentrop – Molotov e alla guerra con gli anglo francesi non era stato altro che la risposta alla volontà guerrafondaia degli occidentali, un diversivo che però aveva distolto la Germania dalla corretta attuazione dei suoi interessi geopolitici.

Del pari però anche la politica dei sovietici nei confronti della Germania era stata pregna di un sottofondo antitedesco anche quando, nei primi anni ’20 furono proprio i sovietici che, per ragioni di opportunità tattica nel contesto internazionale, diedero un considerevole apporto per la ricostruzione segreta della Wermacht e per la ripresa industriale delle settore armamenti della Germania.

Negli anni seguenti Stalin era sempre stato conscio che lo scontro con la Germania sarebbe stato inevitabile e che la politica sovietica, internazionalista comunista nell’ideologia, ma nazional imperialista nei fatti, doveva tenere conto di questa necessità. Egli, manovrando abilmente, come per esempio durante la guerra di Spagna che si cercò reciprocamente di non far sconfinare in un conflitto tra russi e tedeschi, attraverso tutti i diversivi tattici possibili, si riservò sempre di farsi trovare pronto al momento opportuno, subendo solo un certo ritardo a causa delle conseguenze determinate dai processi e dalle purghe staliniane che colpirono le gerarchie militari sovietiche tra il 1937 e il 1938.

Il furbo e lungimirante dittatore russo si mosse quindi, per tutti gli anni ’30, con una politica elastica ed opportunista per fare in modo che i contrasti dei tedeschi con gli occidentali potessero arrivare fino al punto di rottura ed alla guerra. Allo stesso tempo la Russia avrebbe dovuto attendere il momento propizio, quello in cui i due contendenti fossero notevolmente indeboliti, per sferrare il colpo decisivo alla Germania.

Certamente Stalin era anche conscio della avversione e dai pericoli che gli venivano dagli occidentali, tutte nazioni con economie di mercato di stampo liberista, ma sapeva anche bene che questa avversione, soprattutto in termini geopolitici, era notevolmente meno pericolosa di quella che poteva rappresentare il revanscismo tedesco ideologicamente supportato dal nazionalsocialismo e le mai celate mire ad Est di Hitler. Comunque sia, se i russi avessero voluto svolgere un ruolo europeo da grande potenza, questo ruolo non poteva che passare attraverso l’invasione e la distruzione della Germania.

Arriviamo così alla vigilia della guerra, a quell’agosto del 1939 quando furono proprio i sovietici che consentirono ad Hitler, attraverso il patto Molotov – Ribentrop, di coprirsi le spalle ad Est e quindi di poter sfidare, se il caso anche sul piano militare, gli anglo francesi.

Era infatti evidente che se Hitler arrivò a stipulare quel genere di accordi con il diavolo, sperando nel loro deterrente atto ad evitare la guerra con l’Inghilterra o viceversa per coprirsi le spalle se questa si fosse verificata, Stalin da parte sua aderì con entusiasmo a quegli accordi, non soltanto per i vantaggi espansionistici che i paragrafi segreti sottoscritti tra Molotov e Ribbentrop prevedevano, ma anche per una certa agibilità di tempo che gli concedevano e nella segreta e fondata speranza che, con tali accordi, il Führer si sarebbe buttato a capofitto nella guerra contro gli occidentali.

E’ quanto esattamente accadde e proprio come aveva previsto Stalin, tranne il fatto che non si aspettava una rapida vittoria tedesca ad occidente con l’occupazione della Francia. In ogni caso lo spirito degli accordi russo tedeschi, che consentirono anche la spartizione della Polonia ed una importante dichiarazione congiunta che, sostanzialmente, imputava agli Occidentali le responsabilità della guerra e la sua prosecuzione, restò in piedi fino al novembre del 1940, ma i sovietici si attennero scrupolosamente ad essi inviando in Germania tutte le merci come previsto dagli accordi stessi, fino al giorno stesso dell’attacco tedesco di giugno ‘41.

A novembre del 1940, quando l’attacco italiano alla Grecia aveva posto in ebollizione tutti i Balcani creando non pochi problemi ai tedeschi, era semplicemente accaduto che con la visita di Molotov a Berlino, i Sovietici fecero ben capire di voler alzare il prezzo, anche in termini di espansioni territoriali, per continuare la politica concordata con i tedeschi. Una prospettiva inaccettabile per la Germania anche in rapporto alla sua posizione di guida delle altre nazioni ad essa alleate.

Anche se tutto rimase apparentemente invariato ed il patto Molotov Ribentrop pienamente operante, in effetti è proprio da quel momento che Stalin e Hitler compresero perfettamente che una guerra tra le due nazioni sarebbe stata inevitabile così come, del resto, tutta la loro strategia geopolitica aveva sempre previsto e considerato.

Con questi presupposti spostiamoci al giugno del 1941 dove, come abbiamo accennato, i due eserciti avevano già da tempo intrapreso uno spostamento offensivo dei loro apparati bellici come oramai sembra abbastanza evidente. Uno spostamento di uomini e mezzi che, nonostante tutti gli accorgimenti tattici per nasconderlo, non poteva sfuggire a nessuna delle due potenze.

In mancanza però di serie documentazioni d’archivio, da parte delle potenze vincitrici della guerra, dobbiamo giocoforza attingere anche ad un’altra considerazione che ci fa capire che, in definitiva, i tedeschi anticiparono miracolosamente i sovietici nello sferrare l’attacco.

Questa considerazione si base sulla natura ultra sospettosa, scaltra e diffidente di Stalin ampiamente dimostrata e da tutti riconosciuta.

Gli storici infatti si sono sempre chiesti come sia stato possibile che Stalin, nonostante le molteplici informazioni che gli venivano dai suoi servizi segreti e dagli apparati spionistici, tra i più efficienti che al tempo operavano in Europa, anche perché supportati da una certa partecipazione ideologica, ed addirittura dalla precise informazioni che gli vennero da Richard Sorge il quale lo informò persino della tempistica dell’attacco tedesco, sia rimasto letteralmente inoperoso quasi come se lui, il più perfido e diffidente di tutti i capi di stato, si fidasse ciecamente proprio di Hitler e del rispetto del vecchio accordo Molotov Ribentrop che ben sapeva essere andato in crisi nel novembre dell’anno precedente.

Addirittura a maggio del 1941 si era verificato il famoso volo di Rudolf Hess in Inghilterra e si sapeva come gli inglesi su quel volo e sulla fine di Hess avevano steso una cortina impenetrabile di silenzio facendo sorgere una infinità di domande e di sospetti.

Tutte le cancellerie però avevano ben compreso che quel volo, consenziente o meno Hitler, non poteva che nascondere una concreta proposta di pace dei tedeschi agli inglesi e che questa proposta di pace non poteva non avere conseguenze negative verso la Russia bolscevica.

Ma Stalin non se ne preoccupa e i suoi treni, pieni di rifornimenti preziosi per l’industria bellica tedesca, continuano a partire verso la Germania fino al 22 giugno 1940!

Egli è conscio che gli accordi di agosto 1939 sono oramai sorpassati, le sue fonti informative lo hanno messo in guardia da un imminente attacco tedesco, il volo di Hess in Inghilterra è anche la spia che qualcosa sta per accadere sul teatro bellico europeo, ma Stalin nutre fiducia che Hitler non lo attaccherebbe proditoriamente!

E’ una situazione assurda e incomprensibile che può spiegarsi solo con il fatto che Stalin ben sapeva che i tedeschi si apprestavano ad attaccare la Russia, ma non fece nulla di particolare per il semplice fatto che nulla poteva fare in quanto tutto l’apparato bellico sovietico era oramai in movimento e si stava predisponendo per l’attacco.

Una massa di uomini e di mezzi di quella portata, infatti, non poteva essere, di punto in bianco e in pochi giorni, fatta passare da una disposizione strategica offensiva ad uno schieramento difensivo. Questa “riconversione” era praticamente impossibile attuarla in poco tempo e quindi Stalin fece l’unica cosa che gli restasse da fare: fingere una ingenua fiducia e sperare che il suo apparato militare fosse in grado di sferrare l’attacco ai tedeschi prima che lo facessero questi ultimi.

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Visitatore giovannibandenere

Ti prego Iscandar di concedermi con generosità, se vorrai s'intende, un credito anche minimo: 110 divisioni non sono ammucchiate una sull'altra, sono diluite in tutto il norditalia in attesa di scendere al sud in rapida progressione; e l'attesa dura solo poche ore, al massimo ore 18-20, non stanno a pensarci sù: è la guerra lampo, appunto lampo. L'avevo dato per scontato e invece dovevo specificarlo; non lo credevo.

Ma poi scusa, nel Benelux sono entrate in rapida successione ben 136 divisioni dati esatti e non su stima: ma dov'è tutto questo problema quando si parla dell'Italia?

 

Non te la prendere neanche tu, ma se l'Italia può schierare dati alla mano qualcosa come 70 divisioni alla frontiera, come si può pensare che 50 divisioni bastino a sopraffarle? Il rapporto teorico attacco/difesa è 3 a 1: in teoria i tedeschi dovrebbero essere 221.

D'accordo che le divisioni italiane sono abbastanza debolucce, ma cerchiamo di non esagerare...

I problemi logistici si presentano ovunque, qualsiasi cosa si facia; hanno tranquillamente invaso la Russia risolvendo tutti i problemi logistici; forse l'Italia è logisticamente peggio della Russia?

Riguardo Josef, lo dico in sincera buona fede, non afferro il concetto; Beppe ha un ruolo di primo piano in questa mia vicenda. Anzi, lo sta per avere.

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Silvan o Iscandar non ricordo. Sicuramente non riesco a spiegarmi e dovrò essere più chiaro: nella campagna d'Italia reale, i tedeschi hanno impegnato solo circa 27 divisioni.

Esatto, ma non per risparmiare o per mancanza di spazio: bensì solo ed esclusivamente perchè ne avevano più di 200 in Russia; altrimenti in Italia, anzi "Per la Campagna d'Italia" (forse adesso è più chiaro), "Per la Campagna d'Italia" ne avrebbero impiegate 27+100+100 da Monaco e Vienna in giù, altrimenti sarebbero stati dei pirla meritevoli di perdere. Gli alleati ne hanno impiegate solo una ventisettina per tutt'altri motivi; non per mancanza di spazio fisico in Italia, non per risparmiare, ma per altri noti e prioritari motivi. Okay.

Sull' Isonzo c'era qualcosa come un milione forse più di soldati.

 

con affetto gbn.

 

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Visitatore giovannibandenere

Silvan, non posso aprioristicamente escludere che in questo thread e altri eventuali nessuno possa credere alla amicizia, stima e fiducia di Stalin nei confronti di Hitler (non il viceversa, di cui non ho mai parlato).

Ma quand'anche fossi soltanto io a crederlo o al massimo una sparuta minoranza, mi sentirei ampiamente confortato dal giudizio di storici quali Martin Gilbert, Anthony Read & David Fisher, William Shirer, ecc. ecc. ecc.

 

Che poi la ipotesi messa in ballo da me, cioè la ucronia, sia da confinanzi a

"...un puro esercizio di fantasia che si discosta dalla situazione reale...",

io lo sostengo per primo fin dall'inzio.

 

Non so più come dirlo: è "fantapolitica", è un "fumettone"; è "narrativa" pura, alla libera interpretazione dell'autore.

 

Chiunque, non solo il Sig. Barozzi ma anche non so..."mia nonna in cariola" come si usa ogni tanto dire nelle situazioni paradossali, lo può smontare pezzo per pezzo.

Ho anche detto, rivolto a te, che eventuali approfondimenti storici ce li vediamo in altro topic proprio per non accavallare due o più cose che non hanno niente in comune fra loro; anzi, avevo suggerito che fossi proprio tu ad aprirlo.

 

Possono capitare spunti di approfondimento sulla realtà, purchè si prescinda totalmante, nel senso di "totalmente", dalla narrativa; non possiamo tutte le volte fare riferimento e seguito a quello che dice la narrativa fantastica per poi concludere che "non e così".

 

Sinceramento non me lo credevo. Preferisco chiudere d'un colpo questa fantastoria.

giovanni.

 

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Visitatore Silvan

Buongiorno a tutti.

Giovanni credo ci sia stato un malinteso.

L'esercizio di fantasia di cui parlavo si riferisce alla "variante sud" che a sua volta dovrei/vorrei parlarne per dare risposta

alle osservazioni di Melekhin e Baracca alla mia versione dell'attacco dei Tedeschi all'Italia.

Non mi riferivo alla tua ucronia. :s01:

L'esercizio di fantasia va benissimo, è sempre interessante e può essere anche utile se ci scambiano

informazioni, approfondimenti e commenti, non capisco perchè metterli in un altro thread se sono inerenti

ad argomenti che emergono in questo.

 

Ti invito a continuare, per me è interessantissimo, ma fallo, ti prego, solo se accetti osservazioni e commenti,

se vuoi invece raccontare da solo la tua ucronia trovo che un forum pubblico non sia il luogo più confacente.

Io sono allergico alla censura. :s01:

 

Buona Continuazione

Silvan

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Visitatore giovannibandenere

Silvan, buongiorno anche a te.

Io sono come e forse più di te allergico alla censura ed in effetti questa ucronia mi sembra già censurata nei fatti se non nella forma.

La ucronia la possiamo fare tutti (quelli che lo vogliono) allo scopo di inventarsi un diciamolo pure "fumettone"; e passare qualche ora in tranquillità. Per le ore "pesanti" mi basta ascoltare un telegiornale.

Spunti, suggerimenti, anche critiche ben vengano ma sempre e soltanto all'interno della "fumettistica"; ad esempio ho trovato utilissimo l'intervento di Dott.Piergiorgio circa la fumettata di Hitler che mette alla prova Mussolini per misurarne fedeltà; e all'interno del fumettone lo trovo magnifico. Anzi bisognerebbe che Piergiorgio andasse avanti nelle sue invenzioni.

A meno che l'errore non sia fuori del tempo es.: "I B-52 della RA bombardano Berlino" (esempio estremo).

 

Che poi Hitler-Stalin fossero amici o nemici; che il fronte migliore da sfondare sia il Brennero, no la Giulia, no le Alpi Marittime; che quegli storici sono antifascisti o fascisti; che gli americani erano soltanto in 27 e i tedeschi in 20 e poi che in Russia erano oltre 200; ecc.ecc.

Sono argomentoni di assoluto interesse sui quali ho anche io le mie brave opinioni, ma non possono essere liquidati come note collaterali ad una fumettata, perchè comportano osservazioni e controsservazioni, deduzioni e controdeduzioni, citazioni e controcitazioni autentiche da testi; comportano un dibattito serio ed impegnativo e anche lungo.

E se qualcuno, "osservatore terzo", vuole passare 5 minuti in amenità, gli interessa il fumettone, non un dibattito storico-culturale; per quello ha altri riferimeti.

Questa è la mia opinione, anche riguardo alle allergie censorie.

 

Quindi, apri un topic di storia vera sull'argomento che preferisci, magari prendi spunto dalle risposte che vuoi dare ai Com.ti Melekin e Baracca.

Però, per favore, questo è un topic-fumettone ed è bene che resti tale.

E ti propongo un'altra cosa. Io ti ho portato, con qualche miracolo che non esiste proprio nè in cielo nè in terra, gli italiani alla Gotica2, cercando di motivare arrampicandomi sugli specchi i vari passaggi.

Allo scopo di condividere l'ucronia (ed è proprio quello che cerco fin dall'inizio), la prossima puntata falla tu; inventa tu qualche miracolo per salvare il popò ai nostri, e che i miracoli abbiano un filo logico di continuità fra loro. Alla puntata successiva ancora lo riprendo io, oppure un terzo eventuale sempre benvenuto. E via così finchè ci farà piacere.

Ti passo la palla della puntata n°6; se vorrai.

gbn

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Visitatore Silvan

Ciao Giovanni :s01: !

Mi scuso se ti ho dato l'impressione di censurarti le mie frasi volevano essere solo commenti o al massimo richieste di chiarimento,

ma per carità mai censura.

Raccolgo volentieri il tuo invito di aprire un altro thread di approfondimento sulla seconda guerra mondiale, il titolo sarà:

"La seconda guerra mondiale: what-if e approfondimenti storici a livello strategico".

Invito tutti i lettori di questo thread (che mi sembrano numerosi, anche se non scrivono) a partecipare e ovviamente

e molto gradita anche la tua partecipazione.

Invece il tuo invito a continuare la tua ucronia scrivendo il capitolo cinque non posso accettarlo :s01: ,

non potrei mai sostituirmi a te nella tua ricostruzione ipotetica dei fatti.

Ti seguo, come sempre, con interesse, e se dovessi intervenire con qualche breve commento ti prego fin da adesso

di non considerarlo censura ma una semplice opinione, continua serenamente il tuo racconto.

 

Concludo con una piccola richiesta: nel tuo prossimo capitolo, dedica anche qualche parola alla situazione

nel nord atlantico. Come procede la guerra ai convogli? Che intenzioni hanno i Tedeschi?

Te lo dico perchè la guerra in mare richiede anni di preparazione e qualsiasi progetto hanno in mente i Tedeschi è ora che comincino

a pensarci.

 

Saluti

Silvano

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Anzi bisognerebbe che Piergiorgio andasse avanti nelle sue invenzioni.

 

in realta' gia' qualcosa ci sta da tempo, sono due paginette in .pdf, ma sembra che NON si possono inserire files allegati, provo a copiaincollare:

 

Regio Incrociatore Niccolò da Tolentino

Una storia nella Regia Marina degli anni Trenta

 

 

Il giovane Tenente di Vascello Andrea Jannuzzi guardava dal molo la sua nuova destinazione, che rollava placidamente ormeggiato alla testata della Stazione Marittima di Napoli: il Regio Incrociatore Niccolò da Tolentino, settimo Incrociatore della Classe Condottieri, o meglio, il noto “comunque completatatelo !” che ormai era il motto ufficioso della Nave.

 

Difatti doveva essere all' origine una quasi gemella, con pochi miglioramenti, dei due Cadorna, ma un incendio durante i lavori di allestimento aveva semidistrutto l' area della plancia e della torre 2, e seppure lo scafo non ne aveva risentito si sarebbe dovuto ricostruire l' intera sovrastruttura e sostituire la Torre 2, andata completamente distrutta; Inoltre, le recenti prove dei primi due Incrociatori, il Di Giussano e da Barbiano, a quanto aveva sentito, avevano rivelato non poche ombre sulla stabilità quindi si era proposto al Capo del Governo che forse era meglio rinunciare alla Nave, ma la risposta, perfettamente nello stile del Capo del Governo, era stata un deciso “Comunque completatelo !”

 

La spesa sarebbe stata alquanto considerevole, dato anche la situazione economica iniziata col crollo della borsa americana, ma un certo Maggiore del Genio Navale, insieme a due ingegneri del Cantiere in gamba, fece presente che senza la torre 2 si poteva costruire una plancia come quella dei primi quattro Di Giussano senza problemi di stabilità, insieme ad altri vantaggi, come quello di imbarcare un idrovolante in più, ed avere maggiore spazio a centronave, permettendo di imbarcare lanciasiluri trinati invece che binati, ed anche alcune mitragliere in più. Il Duce, visto il progetto, grazie anche all' abilita' degli Ammiragli nel presentargli la maggiore modernità, tra aerei, siluri e mitragliere antiaeree al costo di solo un quarto dell' armamento artiglieresco, non solo lo approvò, ma dispose anche che l' ottavo ed ultimo Incrociatore del tipo Condottieri venisse ultimato secondo questo nuovo progetto.

 

Il Tenente Jannuzzi su queste cose doveva aver sentito qualcosa in merito in quadrato o circolo ufficiali, in quanto la sua attenzione andò subito al rollio, e notò che rollava in maniera migliore rispetto ai quattro Di Giussano, e gli sembrò che fosse anche leggermente migliore rispetto a quello dei due Cadorna.

 

Il suo sguardo ritorno' sulle sovrastrutture; essendo ormeggiata di poppa, la Nave ovviamente non presentava evidenti le più marcate differenze rispetto alle sue quasi gemelle, che erano concentrate a prua, ma si notava la maggiore estensione in avanti delle sovrastrutture di plancia; a centronave, a poppavia dell' albero poppiero erano ben evidenti erano le quattro mitragliere Terni da 40mm e le altrettante mitragliere binate da 13,2 installate al posto delle attrezzature areonautiche che i due Cadorna imbarcavano in quell' area; i lanciasiluri invece di binati erano trinati, ma dato il relativamente limitato spazio a bordo, invece di essere affiancati, erano disposti triangolarmente, uno sopra gli altri due, come sugli Esploratori della Classe Navigatori.

 

Spostando il suo sguardo ulteriormente verso poppa, oltre ad osservare le due torri binate da 152, notò sul ponte, oltre all' Ufficiale di Guardia, due Capi con i capelli brizzolato, che anche se non lo davano a notare, lo osservavano con attenzione; Ormai, dopo quattro anni da quando aveva concluso l' Accademia a Livorno era perfettamente consapevole di quanto determinante in Marina potesse essere l' approvazione o meno dei sottufficiali anziani di un Ufficiale giovane, quindi concluse la sua osservazione della Nave e si diresse verso la passarella d' imbarco sperando che il suo osservare fosse stato correttamente recepito per quello che in effetti era, un primo riconoscimento della Nave, che per i prossimi mesi sarebbe stata la sua casa, destinazione di guerra, ed eventuale campo di battaglia, il che da sempre era l' unicita' di una Nave da guerra rispetto a un reggimento o un aereo da guerra.

 

EDIT: copiaincolla rimosso per formattazione totalmente sballata... vedo come si puo' risolvere....

EDIT: apposto, spero...

 

Saluti,

Dott. Piergiorgio

Modificato da dott.Piergiorgio
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Direttivo e Moderatori, in considerazione degli aspetti molto particolari di questo topic - peraltro attinenti alla sfera della mera speculazione ipotetica - ne hanno deciso il trasferimento nella sezione "Storia - le altre Forze Armate"

Modificato da Alagi
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Visitatore giovannibandenere

Com.te Alagi, okay ricevuto.

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Silvano (Silvan-Silvano, le avevo pensate tutte tranne questa, dovevo aspettarmelo!).

Ok , io continuo con la Fanta-GM.2; lo schema ce l'ho, devo solo riempirlo e scalare qualche specchio. Ti verrò a leggere e sicuramente troverò qualcosa da dire e ridire.

Sempre in attesa di tuoi sugerimenti.

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Dott. Piergiorgio cosa ne pensi se cominciamo a progettare la trasformazione di 3 dei 6+2 (che giro di numeri) classe Condottieri? Dando loro una prevalente capacità a/s o a/a ? (sull' a/a io continuo ad avere una sacra strizza della Luftwaffe, del resto la storia non mi da torto).

Cosa pensi se cominciamo a progettare la trasformazione di 2 o 3 mercantili in CVE?

Di territorio disponibile potremmo avere solo dal Volturno in giù Sardegna compresa e sapendo che Goring ti tormenterà finchè avrà fiato in corpo.

Silvano suggeriva - a ragione- di approfondire meglio e più dettagliatamente la situazione AtlanticoNord-MareNord relativamente alla guerra a/s; io l'ho liquidata frettolosamente con una generica disponibilità a partecipare. Hai tempo/voglia di pensare un quadro in tal senso?

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Sempre se hai tempo/voglia ci sarà da aspettarsi -a suo tempo- un concorso delle Forze AOI, RE.RM.RA alle operazioni GB in India-Birmania.

Nel frattempo io sto cercando di barcamenare la situazione sullo Stivale. Il quadro ce l'ho devo solo riempirlo.

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5fjlo8.jpg

 

gbn

 

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