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L'apparecchio Girolimi Arata


Totiano

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dopo i disastri del Veniero e del F14 la Regia Marina commissioni un apparecchio in grado ci portare in salvo il personale rimasto intrappolato all'interno di un battello impossibilitato a riemergere. l'apparecchio prese il nome di Girolimi-Arata e consisteva, sostanzialmente, in un cilindro monoposto che permetteva al fuoiriuscente di raggiungere asciutto e senza problemi di embolie la superfice. li avrebbe trovato una boa telefonica con cui comunicare con chi era ancora a bordo e una zattera per attendere i soccorsi.

Il film "Uomini sul fondo" https://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=17935 lo descrive molto chiaramente all'atto pratico e mi permetto di consigliarlo a chi volesse approfondire. nel frattempo, anche grazie ad amici, spero di far cosa gradita proponendovi la monografia di questo famoso impianto:

 

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non c'è data sul volumetto, però gli ultimi battelli realizzati con questo sistema sono usciti dai cantieri nel 1943. credo che lo avessero eliminato da Giada, Vortice e Calvi settandoli per la fuoiruscita collettiva con le steinke hood e successivamente (ma siamo gia ai Toti) con le tute SEIE

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BELLISSIMO,molto interessante.Comunque geniale per le soluzioni.

letto approfonditamente. finalmente capito il tutto. film rivisto spesso ma c'erano dubbi.

ne rimane uno:testato fino a mare forza....x ?

giusto perchè anche col mare calmo si vede bene che "loccia"(in genovese ..balla..ondeggia) molto.

Grazie Totiano

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quante domande...

in effetti vado "a naso" per molte risposte, spero me lo perdonerete!

 

il Girolimi fu installato su tutti i battelli italiani a partire dagli inizi degli anni 30 e non mi risulta sia stato mai usato per reali emergenze. immagino che la riserva di spinta e la semplicità costruttiva gli consentissero di operare anche con mare 4-5, in fin dei conti era sufficiente arrivare in superificie.

 

sembra invece che desse problemi di ingobro e di rumorosità durante la guerra, per cui deciso di sbarcarlo e non fu piu preso in considerazione della marina italiana quando costrui i suoi battelli nel dopoguerra

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