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Etiopia 1936-1940: Le Operazioni Di Polizia Coloniale


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Federica SAINI FASANOTTI

Etiopia 1936-1940: Le operazioni di polizia coloniale nelle fonti dell'esercito italiano

Stato Maggiore Esercito - Ufficio Storico

Roma, 2010

524 p. ; 25 x 18 cm

€ 25 (di copertina)

ISBN 9788896260139

 

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Il 10 maggio 1936 venne frettolosamente dichiarato di avere conquistato l’Etiopia: in realtà, si era presa Addis Abeba, e si era riusciti a sottomettere, con la forza o con la persuasione diplomatica, un buon numero di ras (è da ricordare che l’Impero etiopico aveva da secoli le caratteristiche del nostro Sacro Romano Impero: gli imperatori erano costantemente impegnati a tenere a bada una serie di feudatari ribelli e insidiosi, che si schieravano, a seconda delle convenienze del momento, con il potere centrale o contro di esso, e, spesso, uno contro l’altro); ma l’Etiopia non era affatto sottomessa: restavano in azione un buon numero di agguerriti ras, con i loro seguaci (patriots, come sceglie di chiamarli l'autrice, dichiarando nell'introduzione di non volere chiamare "ribelli" questi combattenti). Inoltre rimaneva da abbattere l’antichissima tradizione del banditismo, delle razzie tribali, dei furiosi scontri etnici (non a caso attualmente l’Etiopia ha scelto la via della federazione).

Dalla tarda primavera del 1936 cominciò per le truppe italiane un’attività di polizia (che produsse almeno tre volte più vittime della guerra di conquista del ’35-’36) che continuò fino alla perdita delle nostre colonie. Come fa notare il gen. Montanari nella sua prefazione, quattro anni erano sostanzialmente pochi per condurre a termine un’opera di pacificazione in quelle condizioni.

La Saini Fasanotti ha assunto il gravoso compito di indagare tra le migliaia e migliaia di documenti giacenti presso l’Ufficio Storico Esercito per ricostruire un’analisi (finalmente!!) il più possibile obiettiva e pacata delle operazioni nei vari distretti. Vengono messe in luce l’ attività repressiva di Graziani, soprattutto dopo l’attentato contro di lui, le nefandezze di entrambe le parti (ricordiamo per esempio la fine di Tito Minniti, o di Sebastiano Castagna), le interferenze francesi ed inglesi. Viene chiarito il differente approccio ai problemi da parte di Amedeo d’Aosta, che dal febbraio’38 subentrò a Graziani quando costui, a causa degli errori che stava commettendo, venne sollevato dall’incarico insieme al Ministro dell’Africa Orientale, Lessona. Approccio che tendeva maggiormente alla protezione delle popolazioni dal brigantaggio, ma che non fu certo disgiunto da una dura azione militare nel caso di mancata obbedienza: l’azione della grotta di Caia Zerèt, per citare quella di cui ampiamente parla Matteo Dominioni in un suo recente testo, è dell’aprile ’39. E’ merito della Saini Fasanotti sconfessare in più punti Dominioni, documenti alla mano, senza nessuna tonalità polemica.

Il testo , piuttosto ponderoso (anche in senso fisico :s03: : un chilo e mezzo di pesante carta patinata e copertina rigida) , è arricchito da molte fotografie inedite e da un ricco apparato di allegati. Utili, per orientarsi rapidamente tra le tantissime informazioni, le sintesi alla fine di ogni capitolo, che permettono di ricostruirne rapidamente il contenuto.

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