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Fridtjof Nansen


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Come prospettato nel Quiz sui Mercantili, trasmetto alcune immagini interessanti che ho trovato a corredo di un articolo di Salvatore Scarpino, su "I grandi fatti rivissuti sui giornali dell'epoca, Ed. Nuova, 1980.

Riassumo l'articolo di Scarpino, perché ci sono alcuni fatterelli credo poco noti.

 

L'idea di esplorazione di Fridtjof Nansen fu orientata dalla sorte della nave Jeannette, che intorno al 1880 tentò di raggiungere il Polo Nord, ma affondò al largo delle coste siberiane (tratto scuro nella cartina). Nel 1884 i resti furono trovati a sud della Groenlandia, cioè a 2000 mm dal naufragio.

Si ipotizzò che una forte corrente avesse trasportato la Jeannette, e Nansen (si stava laureando , studiava zoologia) pensò di poter sfruttare quella corrente per raggiungere il Polo. In attesa di verificare questa tesi, pensò di "allenarsi" attraversando a piedi la Groenlandia con sci e racchette. Riuscì a convincere un mecenate, Agostino Gomel, a finanziarlo e nel 1888 si imbarcò con cinque compagni sulla Jason per raggiungere la Groenlandia.

 

 

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Incisione che raffigura i membri della spedizione in Groenlandia

I due mesi i sei percorsero 640 km. Tornarono in patria accolti come eroi, e Nansen decise di usare la sua popolarità per progettare l' impresa di raggiungere il Polo sfruttando la “corrente” misteriosa che aveva trasportato la Jeannette.

Presentò il progetto alla Società Geografica di Oslo (meglio, Kristiania): si trattava di lasciare imprigionare una nave dalla banchisa e farsi trasportare; aveva calcolato da due a cinque anni di tempo per l'impresa. Le reazioni degli scienziati furono di scetticismo, se non peggio, invece la fantasia popolare si scatenò: i Norvegesi volevano a tutti i costi che fosse uno di loro ad arrivare per primo al Polo, e Nansen già era diventato popolare con l'avventura della Groenlandia.

Si formò una forte corrente d'opinione che costrinse il Governo a finanziare la spedizione, e un terzo della somma fu raccolto con una sottoscrizione popolare.

 

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Nansen e Colin Archer, scozzese, disegnarono una nave che per le sue linee potesse sfuggire, sgusciando verso l'alto, alle pressioni del ghiaccio. La Fram (Avanti) fu varata il 26 ottobre 1892. Attualmente è al Museo Fram di Oslo: è una goletta a tre alberi, con motore a vapore a tripla espansione, erogazione 220 cavalli, gruppo elettrogeno che funzionava o con motore, o sfruttando il vento (se piazzato sul ponte, ovviamente), o all'occorrenza, anche l'energia muscolare dei membri della spedizione. Le fiancate erano arrotondate, il fondo piatto, liscia all'esterno, con bordi spessi 60-70 cm. , scafo rinforzato da una ragnatela di travi, perfetta tenuta termica all'interno. Per il rivestimento esterno, si usò il legno di apamate, proveniente dall'America del Sud.

 

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C'erano provviste per 5 anni e 34 cani da slitta. Restava posto per solo 13 membri di equipaggio, scelti tra le migliaia di domande di volontari.

La Fram mollò gli ormeggi il 24 giugno 1893.

 

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Due foto della partenza della Fram

 

Restava da verificare se veramente, come prospettato, il ghiaccio avrebbe spinto la nave in alto senza stritolarla. La verifica venne il 9 ottobre: un rumore assordante, gli uomini corsero sul ponte e videro tutt'intorno il ghiaccio che premeva; la nave tremava e sussultava, tra boati terrificanti. Ma resse: si alzò sulla banchisa, e quando la pressione del ghiaccio calava la nave si abbassava. Dato che i boati si succedevano a ritmo infernale, l'equipaggio si abituò e dopo un po' nessuno si affacciava più a vedere cosa succedeva.

 

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L'equipaggio a tavola

 

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Rilevazioni sull'eclisse solare del 6 aprile 1894

 

Passarono l'inverno tra osservazioni astronomiche, meteorologiche, e studi scientifici vari, ma nonostante questo erano ossessionati dal tedio. Forse anche questo spinse Nansen a modificare il piano orginale: poiché analizzando la corrente capì che non avrebbe raggiunto il Polo, decise, con l'ex ufficiale di Marina Hajlmar Johansen, di lasciare la goletta puntando a Nord con slitte e racchette, per poi “scendere “ a Sud puntando verso la Terra di Francesco Giuseppe.

 

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La partenza

 

Il 14 marzo 1895, dopo più di 500 giorni sulla goletta, a circa 345 miglia dal Polo Nord, i due partirono. All'inizio, su distesa liscia, i cani percorrevano circa 20 km al giorno Ma poi il paesaggio si trasformò in crepacci , in pozze improvvise, che gelavano e sgelavano; i cani servivano sempre meno, le slitte si rovesciavano, l'umidità emessa dai corpi si gelava addosso, i polsi erano tagliuzzati dai polsini delle camicie. Oltretutto, Nansen si rese conto che la fatica era inutile, perché mentre loro si affannavano a puntare a Nord, la banchisa scivolava verso sud...

Dopo 26 giorni e 200 km dal punto in cui avevano lasciato la Fram, il 9 aprile, dopo aver raggiunto il punto più settentrionale mai toccato, decisero di tornare indietro, verso sud. I cani più deboli venivano usati per sfamare i più forti. A fine luglio 1895 , morti tutti i cani, giunsero alla Terra di Francesco Giuseppe e si prepararono a trascorrere lì un altro inverno, in una capanna di pietre sigillata con muschio, e cibandosi di carne di orso polare. Il 19 maggio ripartirono.

 

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Nansen e Johansen

 

Il 17 giugno si incontrarono con l'esploratore inglese Frederick Jackson. Non so se sia vero, ma pare che il dialogo svoltosi sia stato questo:

- Sono straordinariamente contento di vederla

- Anch'io, grazie

- Lei è forse Nansen?

- Sì, sono io

- By Jove!”

 

Ma siccome ricorda troppo il supposto dialogo tra Livingstone e Stanley, io sono un po' scettica. :s02:

Appena rientrato in Norvegia, per prima cosa Nansen si risposò con sua moglie. :s68: Infatti aveva divorziato prima di partire, perché nel caso fosse sparito tra i ghiacci, la moglie avrebbe avuto difficoltà a rifarsi una vita, date le difficoltà burocratiche!

Come previsto, la Fram “riapparve” poi al largo delle Spitzbergen.

 

 

Nansen ivenne poi professore di zoologia, ambasciatore, e svolse un ruolo di primo piano nella fondazione della Società delle Nazioni.

Nel 1922 ottenne il Premio Nobel per la pace, per la sua attività a favore dei prigionieri di guerra.

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Nansen nel 1922

Modificato da malaparte
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