Vai al contenuto

Modellismo Demenziale


Ocean's One

Messaggi raccomandati

Cari amici,

in mezzo ai tanti argomenti importanti di cui si può parlare in quadrato Ufficiali, mi permetto di fornire un mio contributo di genere totalmente diverso.

Senza nulla togliere allo scambio di opinioni su temi importanti e gravi, ritengo che un po’ di sana goliardia ed umorismo condiviso siano ingredienti importanti per la vita della nostra base.

Eccomi quindi a condividere con voi alcuni simpatici argomenti di carattere modellistico, che per la loro natura meglio si posizionano nella categoria “Fuori discussione” piuttosto che nelle classiche sezioni dedicate al modellismo.

In effetti, il modellismo è una scusa, mentre il divertimento e il buonumore vogliono essere il risultato. Speriamo di riuscirci.

Saluti!

Link al commento
Condividi su altri siti

Iniziamo con la riproduzione di un velivolo poco noto fra quelli che hanno combattuto nella Grande Guerra. Pressoché sconosciuto è anche il suo stesso pilota, il canadese McCulloch, sebbene questi abbia combattuto valorosamente a partire dal 1917.

In quell’anno, la temuta squadriglia da caccia Jasta 11, comandata da Manfred von Richtofen, seminava il terrore fra le formazioni alleate; numerosi piloti si offrirono volontari per debellare questa minaccia e fra questi si presentò un omone canadese, fresco di brevetto, di nome Jason McCulloch.

Discreto pilota, McCulloch era però dotato di una mira molto scadente. Ex boscaiolo, sapeva colpire perfettamente la base dei tronchi con l’accetta , ma le armi da fuoco non erano certo il suo forte. Dopo svariate missioni infruttuose, egli decise di cambiare strategia, sviluppando un’arma segreta che si rivelò micidiale contro ogni tipo di nemico.

 

Con la collaborazione delle officine Castorama France SA, egli mise a punto un nuovo rivoluzionario velivolo, dal potere distruttivo mai visto prima.

Non ci risultano foto autentiche di quest’aeroplano; ciononostante, è stato possibile ricostruire fedelmente il suo aspetto grazie al ritrovamento della sua bolla di trasporto originale (DDT/1917/000121), corredata dalla garanzia e dal libretto di uso e manutenzione, firmata dal responsabile del magazzino Castorama e dallo stesso cliente Jason McCulloch.

Sulla base di ciò, il velivolo è stato dettagliatamente riprodotto in scala 1:72 e presenta inedite caratteristiche.

 

spadchainsaw1.th.jpg spadchainsaw2.th.jpg

 

 

L’efficacissima arma per il combattimento ravvicinato è montata in posizione dorsale, sopra l’ala superiore. McCulloch la utilizzava contro nemici provenienti da ogni direzione, prediligendo comunque la tattica dell’avvicinamento frontale. Dopo l’incrocio a distanza ravvicinata, gli avversari constatavano un’evidente diminuzione della loro apertura alare, effetto traumatico che quasi sempre precludeva alla loro fine.

(In effetti, la potente arma di McCulloch non era molto gradita nemmeno dai suoi stessi compagni di formazione, che si trovavano a volare molto vicini al suo aereo e vivevano minuti di terribile apprensione…)

 

Ci risulta che McCulloch fosse estremamente abile nel volo rovescio, operazione che gli consentiva di trarre ulteriori vantaggi dalla sua arma segreta. Si narra che nel marzo 1917, con soli tre passaggi a bassa quota in volo rovesciato, egli disboscò un’area sufficiente a ricavarvi un campo di aviazione improvvisato, che accolse il suo Spad e tutti gli aerei della sua squadriglia.

Il modello in 1:72 riproduce gli effetti dell’uso intenso da parte del rude canadese: trucioli e segatura sparsi dappertutto, scarico della motosega a due tempi (mantenuta sempre al massimo dei giri) che ha creato un velo untuoso di olio sulla fusoliera.

 

Il velivolo presenta una livrea integralmente gialla, tipica delle macchine operatrici, con bande diagonali gialle e nere. Sul timone di direzione è chiaramente visibile lo stemma personale dell’asso McCulloch: il piccolo pino verde su sfondo bianco.

Curiosamente, sul velivolo non sono presenti contrassegni identificativi delle vittorie dell’asso, essendo queste troppo numerose e, in alcuni casi, di difficile quantificazione.

In sintesi, Jason McCulloch riuscì ad abbattere:

- 5 Fokker

- 8 Albatros:

- 25 altane in legno, 62 palizzate, 430 paletti di reticolato e cavalli di frisia

- 19 baite in legno

- almeno 1500 abeti, pini ed altre specie arboree

- circa 250 quintali di segatura e legna da ardere, che si rivelò utilissima per il riscaldamento invernale di un intero battaglione di fanteria, dislocato nelle vicinanze del suo aeroporto.

 

Sorprende che cotanta attività sia finora passata inosservata, nelle cronache della Grande Guerra.

Il modello in 1:72 dello “Spad Chainsaw” di McCulloch pone rimedio a tale mancanza, rendendo finalmente giustizia a questo eroe sconosciuto.

Link al commento
Condividi su altri siti

Non vedo l'ora di vedere qualche Wunderwaffe, come il poco noto missile Fieseler Fi 64.5 Schabe o il cannone Dumme Adolf, o qualche progetto segreto sovietico, tipo il misterioso Mig 28 Fennel, rimasto famoso, dopo la sua apparizione al salone di Schoeblintsija, per la manovra acrobatica che fu battezzata "il criceto di Pugacev"

 

:s03:

Link al commento
Condividi su altri siti

Grazie Dir e grazie a tutti per gli apprezzamenti.

Forse di tecnica in questi modelli non ce ne sarà proprio tantissima, ma la "notizia" la fanno, eccome :s12:

Totiano, decidi tu se spostare il topic. Certo, nell'area modellismo sarà più facile qualche altro "creativo" che sia invogliato a dare il suo contributo e pubblicare "fedeli" riproduzioni come le mie.

______

 

Caro Secondo Marchetti, per quanto riguarda la Wunderwaffe io finora ho sviluppato un solo modello, che vi mostrerò domani o dopo, ma non si tratta di WWII ma ancora di Grande Guerra. Ad ogni modo, potrebbe essere il prossimo arrivo.

Invece, chiunque voglia mostrare "creature" come quelle che tu citi è bene accetto, che siano modelli già realizzati oppure anche solo foto o disegni.

p.s. sai che ammetto la mia ignoranza sul "criceto di Pugachev"? Io conoscevo solo il cobra...

______

 

Per le versioni navali dei modelli demenziali, sapete che forse riesco a recuperare il modello della corazzata tonda di Popov?

(la cosa triste è che quella NON era frutto di fantasia :s68: )

 

Saluti e a presto!

Modificato da Ocean's One
Link al commento
Condividi su altri siti

p.s. sai che ammetto la mia ignoranza sul "criceto di Pugachev"? Io conoscevo solo il cobra...

 

STAI SCHERZANDO!!!E ' una formazione che ha fatto scuola!!!

In pratica, ci si pone in asse disassato, tipo così.

 

 

criceto1.jpg

 

in modo che le mitragliatrici siano perfettamente parallele all'obiettivo, e perfettamente perpendicolari alla formazione.

Dimenticavo:lLa formazione deve essere preferibilmente a Delta, perchè la punta è più aggressiva.

Nel caso di (eventuale) abbattimento da parte del nemico, le dotazioni dell'equipaggio lo mettono perfettamente in grado di reagire

 

criceto2.jpg

 

soprattutto considerando che si tratta di elementi scelti in base a coraggio, aggressività e determinazione

 

criceto3.jpg

Link al commento
Condividi su altri siti

Sono contento che l'idea piaccia.

Allora rincaro la dose:

 

WUNDERWAFFE

 

Il Fokker Eindecker fu un aereo innovativo per lo sviluppo delle tattiche di combattimento aereo.

Fu il primo velivolo dotato di un sistema di sincronizzazione del fuoco della mitragliatrice attraverso il disco dell'elica; ciò consentiva di puntare l’arma direttamente nella direzione di volo dell’aereo, garantendo una mira efficacissima nell’attacco ad altri velivoli.

 

Il Fokker Endecker fu il primo vero velivolo da caccia della storia: la sua versione più nota fu il modello E.III, dotato di una mitragliatrice Spandau sincronizzata, mentre la successiva E.IV, in cui si tentò di dotare l’aereo di due mitragliatrici sincronizzate, è meno conosciuta.

In realtà, lo sviluppo del Fokker Eindecker non terminò affatto con i due suddetti modelli. Addirittura, l’innovazione delle tecniche di combattimento aereo portò a numerose versioni successive, in cui si sperimentarono svariate soluzioni di armamento, per ribadire il netto vantaggio tecnologico che già la versione E.III aveva ottenuto con la sua arma sincronizzata.

 

Lo sviluppo finale del velivolo fu ottenuto nel 1918, ad opera di due ufficiali del Corpo Tecnico, i capitani Helmut Seidwunder e Wolfgang Von Schparrow, che misero a punto la versione E.XXX del famoso Fokker.

Strutturalmente al vecchio E.III, il nuovo modello disponeva di una potente arma segreta, sotto forma di quattro strani cilindri bianchi installati sulle ali.

I curiosi oggetti, dotati fra l’altro di piccole alette cruciformi, sono visibili nella riproduzione che potete vedere in queste foto.

 

fokker1.th.jpg fokker2.th.jpg fokker3.th.jpg fokker4.th.jpgfokker5.th.jpg fokker6.th.jpg

 

Purtroppo, le informazioni sull’effettivo uso di questi accessori sono molto scarse.

Il fatto che siano delle armi ci potrebbe essere confermato dall’unico episodio in cui il Fokker E.XXX fu realmente visto in azione. Ciò accade nel gennaio 1918, in una giornata nuvolosa in cui, fra l’altro, l’asso Jason McCulloch preferì non alzarsi in volo e rimanere a terra ad oliare la catena della sua motosega.

Poco distante, sulla linea del fronte, il Fokker Eindecker E.XXX fu avvistato da alcuni fanti inglesi. Quasi nello stesso momento, a 10 miglia di distanza, due Sopwith Camel furono visti disintegrarsi in volo in due potenti esplosioni, senza che ci fosse alcun avversario nelle vicinanze, né che fossero evidenti attacchi aerei da parte del nemico.

I più sono propensi a credere che l’abbattimento dei due Camel sia stato l’effetto delle armi segrete di cui disponeva il Fokker, ma non è stato possibile raccogliere prove a supporto di questa tesi.

 

Ad ogni modo, proponiamo la riproduzione in 1:72 dello strano aeroplano, lasciando che ciascuno si faccia una propria idea sulla funzione dei quattro strani cilindri bianchi.

Link al commento
Condividi su altri siti

Verissimo. Grazie della puntualizzazione.

In effetti, avevo il dubbio che questo velivolo non fosse abbastanza fantasioso, per cui ho incluso una scaletta dall'aspetto molto moderno, un bel po' di scritte "no step" e soprattutto la sonda per il rifornimento in volo :s01:

La mia idea iniziale era di fare un dioramino con il Fokker agganciato alla catapulta di una portaerei, con attorno un bel po' di veicoli di servizio e di personale, proprio per ribadire l'anacronismo.

Poi però non l'ho fatto, sorry.

 

Invece, vi prometto che il prossimo demenzioplano sarà qualcosa di assolutamente insospettabile.

Se ce la faccio lo posto già oggi. Ciao!

Link al commento
Condividi su altri siti

Tornando al tema dominante, concordo appieno che la realtà possa superare anche la più vivida fantasia.

Infatti, è successo che invenzioni ritenute modernissime siano invece già apparse milioni di anni fa, grazie al contributo innovativo di madre Natura.

Ne è esempio l’essere vivente riprodotto in questa sede: un originale dinosauro, che si discosta nettamente da tutti gli altri grandi rettili del periodo Giurassico.

Il suo nome è “ Stealthosauro” (Stealthosaurus Stealthosaurus).

 

Lo strano animale ha sviluppato nel tempo le sue doti di mimetismo in maniera particolare, modificando il suo aspetto e la sua livrea cromatica per dare priorità all’invisibilità rispetto alla pura capacità di combattimento degli altri grandi rettili.

Lo stealthosauro era prettamente subsonico e non possedeva né la velocità del Velociraptor, né l’agilità dello Pterodattilo (le cui ultime versioni riuscivano a tirare 9 g in virata).

Ciononostante, la sua completa invisibilità gli consentiva di avvicinarsi indisturbato agli avversari, soprattutto di notte, per attaccarli con i suoi robusti denti in titanio e le altre armi “intelligenti” di cui era dotato.

 

steathosaurus.th.jpg

 

In questa sede viene mostrata una riproduzione in scala 1:48 del curioso rettile.

Dal punto di vista tecnico, risultano particolarmente interessanti le zampe cuneiformi e il corpo sfaccettato, utile a ridurre la segnatura radar, insieme alla coda a “V” larga e alla livrea in nero opaco integrale.

Il modello riproduce un esemplare appartenuto al 37° Tactical Fighter Wing della Jurassic Air Force, basato in Laurasia occidentale nell’anno 149.735.026 a.C. (datazione approssimativa)

Quel periodo è noto per i durissimi scontri delle Pianure Centrali, nei quali gli Stealthosauri furono pesantemente coinvolti contro nemici numericamente superiori.

Durante l’offensiva delle Protoardenne, il 37° TFW seppero respingere l’avanzata del 7° Heavy Armorured Regiment nemico, interamente composto da Stegosauri corazzati ed appoggiato dalla 1° compagnia Indipendente Brontosauri d’Assalto.

Grazie alla loro invisibilità e al massiccio uso di munizionamento intelligente, gli Stealthosauri conseguirono un determinante successo.

 

Il mio modello porta tributo a quegli avvenimenti eroici ed intende divulgare ai più la conoscenza di questo strano essere vivente, curioso frutto di innovazione tecnologica ante-litteram.

Link al commento
Condividi su altri siti

Ne ho ancora diversi.

Un paio sono pronti, mentre sto cercando disperatamente di recuperarne un altro, che avevo regalato tempo fa.

Ci sono poi alcuni modelli "incompiuti", che per ora vivono solo sotto forma di disegni, ma non si sa mai... :s01:

 

Risulta invece completamente perduto il mio Curtiss P40 Racing F1 (con carrello principale ribassato e gomme larghe, coda con alettone triplano in carbonio e livrea lucida rosso Ferrari).

Anni fa l'avevo dato ad un mio conoscente per l'aggiunta di alcuni dettagli, ma suo padre non ha gradito e ha demolito l'originale modello :s06: .

(L'umanità è molto varia: non tutti siamo dotati dello stesso senso dell'umorismo)

Link al commento
Condividi su altri siti

ma suo padre non ha gradito e ha demolito l'originale modello :s06: .

STAI SCHERZANDO!!!!!!

(L'umanità è molto varia: non tutti siamo dotati dello stesso senso dell'umorismo)

+Mi risulta che qua in giro ci siano alcuni avvocati dotati di ferreo senso dell'umorismo: io ci farei un pensiero su danni morali , esistenziali, credenziali e filosofali.

Si sa mai....

Link al commento
Condividi su altri siti

Purtroppo non sto scherzando... :s06: , anche se stiamo parlando di molti, molti anni fa.

Il mio amico aveva poco più di vent'anni (ed io pochi di più) e per lui era scontato che l'autorità del padre potesse estendersi anche ai suoi hobby. Credendo che fosse stato il figlio ad avere avuto un'idea così balzana, il genitore si è sentito in diritto di buttare via la creatura.

 

Il mio amico non sapeva come dirmelo: alla fine, sconsolato, mi ha dato la triste notizia, regalandomi anche un Hellcat in 1:72 per risarcimento (che ovviamente non mi interessava, perchè era un "banale" Hellcat!).

In realtà, vedendo questo ragazzo così imbarazzato, ho rinunciato ad infierire e non gli ho mai chiesto di fare due chiacchiere col suo amato genitore.

Al contrario, ho incanalato la rabbia in senso positivo, realizzando altri demenzioplani (fra cui lo stealthosauro) alla faccia di chi ritiene che il modellismo debba essere solo perfezione e non ci sia spazio per un sano, estroso umorismo.

______

 

P.S. Sono io il primo a riconoscere il diverso valore di una riproduzione fedele, che racconta un pezzo della nostra Storia, rispetto ad un po' di plastica messa insieme per farci due risate. Però, credetemi, mi piacciono entrambe le cose!!!

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 4 weeks later...

Un caro saluto a tutti.

Rieccomi su questo thread umoristico.
Vi devo dire che, in verità, tutti i recenti e gravi episodi di attualità mi avevano tolto la voglia di scherzare.
Di conseguenza, ho latitato per qualche settimana, rimandando per un po' questi argomenti così "leggeri".

Ora torno a farmi vivo, per darvi un ulteriore contributo a sorridere un po' (se ci riesco...).
Ecco quindi un argomento navale: voi sapete perchè il "MONITOR" aveva proprio questo nome?

 

http://imageshack.com/f/jlmonitor7p"> src="http://imagizer.imageshack.us/v2/640x480q90/705/monitor7.png" border="0">

 

 

http://imageshack.com/a/img705/191/monitor7.png
https://imageshack.com/i/jlmonitor7p

monitor7.png

Modificato da Ocean's One
Link al commento
Condividi su altri siti

Bene, allora completo con qualche cenno storico.

 

Al varo, la nave non possedeva ancora il caratteristico schermo piatto da 420 pollici.

I lavori per la sua installazione iniziarono solamente alcuni mesi dopo, quando le maestranze specializzate dei cantieri Hewlett Packard procedettero con il completo rifacimento dell'impianto elettrico, preliminare per l'installazione del grande schermo.

In questa foto dell'epoca è possibile osservare il grande connettore VGA, già installato nella parte alta della torre girevole e pronto per la connessione.

 

vgaj.png

 

Gli scopi per i quali fu pensato il gigantesco monitor sono ancora oggetto di discussione, ma la tesi più accreditata è che si trattasse di un raffinato sistema di segnalazione.

A quel tempo, le bandierine di segnalazione erano la regola, ma questo metodo presentava difficoltà di utilizzo nelle concitate fasi della battaglia. Al contrario, i messaggi di testo scritti sul grande monitor sarebbero risultati perfettamente visibili a tutte le unità della formazione, tanto più che essi erano evidenziati con una primordiale forma di WordArt.

 

Lo schermo gigante era perfettamente interfacciato con il sistema operativo Windows C&U (Confederate&Union) di cui la nave era dotata, e su di esso potevano essere visualizzati presentazioni a colori e documenti di testo. I principali font utilizzati erano l'Arial, il Courier Old e, naturalmente, il font "Navy".

Degno di nota è anche l'applicativo "Microsoft Gran Pavese", usato in modo particolare nelle cerimonie e in tutte le occasioni ufficiali e di effetto particolarmente scenografico.

Link al commento
Condividi su altri siti

Addirittura mi ringraziate?

Ma sono io che ringrazio voi, che accogliete così calorosamente queste mie "esternazioni".

Anzi, visto che la partecipazione è così sentita, per questa volta vi coinvolgo direttamente.

Ho una questione che ha fatto discutere molto gli storici. Ecco il fatto:

 

18 Aprile 1943. Cielo di Bougainville.

I P38 del 339° Fighter Squadron, partiti da più di 1000 km di distanza, riescono ad arrivare con perfetto tempismo per intercettare ed abbattere il Mitsubishi G4M dell’ammiraglio Yamamoto.

Come hanno fatto?

Si dice che sia stato grazie al lavoro di intelligence, ma forse la vera ragione è un altra...

Link al commento
Condividi su altri siti

Fenomenale! Quello sì che sarebbe il caso di realizzarlo.

(Io in effetti al supercarro "Maus" con cavo e connettore USB ci avevo pensato, ma me la cavo piuttosto male con i modelli terrestri).

_______

 

Invece, torno al tema di questa sera.

Volete sapere chi era riuscito a localizzare l'aereo di Yamamoto a centinaia di miglia di distanza?

Eccolo:

il Bell XP39AEW "Eyecobra"!

 

p39aew2.th.jpgp39aew4.th.jpgp39aew10.th.jpgp39aew7.th.jpg

Link al commento
Condividi su altri siti

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Visitatore
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovi formattazione

  Sono ammessi al massimo solo 75 emoticon.

×   Il tuo link è stato automaticamente aggiunto.   Mostrare solo il link di collegamento?

×   Il tuo precedente contenuto è stato ripristinato.   Pulisci l'editor

×   Non è possibile incollare direttamente le immagini. Caricare o inserire immagini da URL.

Caricamento...
  • Statistiche forum

    • Discussioni Totali
      45k
    • Messaggi Totali
      521,5k
×
×
  • Crea Nuovo...