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Alamein 1933-1962


malaparte

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Paolo Caccia Dominioni

Alamein 1933-1962

1^ ed. Longanesi 1962

 

Nuova ed. corretta aggiornata ed ampliata, Longanesi 1966

 

 

alamein1.jpg

 

 

 

 

18 x 11,5, p. 399

prezzo originale 350 lire

(reperibile sui 10 - 15 €)

 

riedito da Mursia, 19 €

 

Non poteva mancare in Biblioteca un "classico" come questo.

Non è una storia della battaglia, ma una serie di memorie personali, testimonianze di combattenti, stralci di diari: dalla prima allegra gita fatta in quelle zone con un gruppo di amici nel 1933 , quando Caccia Dominioni aveva il suo studio di architettura al Cairo, alle battaglie del 1942, quando comandava il 31° battaglione guastatori d' Africa del Genio.

La seconda parte presenta dettagliatamente la lunga, impegnativa, cocciuta opera di reperimento ed identificazione delle migliaia e migliaia di salme di ogni nazionalità rimaste abbandonate nel deserto, e la contemporanea progettazione ed edificazione del sacrario ai caduti italiani. Ed erano solo in due ad operare nel deserto, col continuo rischio delle mine: lui ( che, come sua abitudine, si cita in terza persona, come Sillavengo, dal suo predicato nobiliare) e il guastatore Chiodini: ma si sentivano, in due, "il 31°".

Battaglione che, dopo la guerra, non venne più ricostituito: "E' il più decorato reparto del Genio nei sessantatrè anni delle campagne africane. Ragione sufficiente perché il battaglione non sia stato riscostituito. Infatti l'eccellentissimo governo, tanto simile a quello del basso impero, ha già preferito creare qualche unità nuova, senza impegnative pericolose tradizioni, sotto il garrire di un tricolore da fiera."

L'ironia di Dominioni, che caratterizza altre sue opere, come "Ascari K7", diventa qui sarcasmo, e anche molto amaro: imperdibile la lunga lettera aperta, scritta il 20 giugno 1962, all' arrogante Montgomery, che nelle sue Memorie, mescolando "il forsennato orgoglio a un livore da portinaia parigina", sminuì la resistenza degli italiani.

Il libro è corredato ovviamente dai bellissimi disegni a firma PCD, da una serie di mappe, e da un ricchissimo apparato di note, che ampliano notevolmente il testo . Si conclude con l'elenco e le generalità dei cinquemila caduti itliani tumulati al Quota 33.

E c'è un'altra buona ragione per presentare "Alamein" in questa sede: a quanto si legge, quando il Sacrario di Quota 33 venne inaugurato, il 18 settembre 1950, fu il tricolore navale, "unico vessillo militare dell'Italia d'oggi", a sventolare sulla torre. Era stato offerto dall'Accademia Navale di Livorno e recato dagli allievi in crociera con l'incrociatore Montecuccoli, al comando del CV Ugo Ferruta. Anzi, PCD parla di "adozione ufficiale e definitiva". Infatti "Se Sillavengo avesse fatto una richiesta regolare, attraverso il doppio canale della propria dipendenza diplomatica e militare, gli sarebbe giunta una risposta seccamente negativa, conforme alla intolleranza che i nostri uomini di stato ostentano verso affermazioni e tradizioni valide sotto qualsiasi governo, servilmente obbediti dalla mandria degli alti funzionari" Perciò, si rivolse direttamente al comandante dell'Accademia Navale, amm. Ferrante Capponi, che ben volentieri aderì alla richiesta.

 

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  • 1 year later...

E c'è un'altra buona ragione per presentare "Alamein" in questa sede: a quanto si legge, quando il Sacrario di Quota 33 venne inaugurato, il 18 settembre 1950, fu il tricolore navale, "unico vessillo militare dell'Italia d'oggi", a sventolare sulla torre. Era stato offerto dall'Accademia Navale di Livorno e recato dagli allievi in crociera con l'incrociatore Montecuccoli, al comando del CV Ugo Ferruta. Anzi, PCD parla di "adozione ufficiale e definitiva". Infatti "Se Sillavengo avesse fatto una richiesta regolare, attraverso il doppio canale della propria dipendenza diplomatica e militare, gli sarebbe giunta una risposta seccamente negativa, conforme alla intolleranza che i nostri uomini di stato ostentano verso affermazioni e tradizioni valide sotto qualsiasi governo, servilmente obbediti dalla mandria degli alti funzionari" Perciò, si rivolse direttamente al comandante dell'Accademia Navale, amm. Ferrante Capponi, che ben volentieri aderì alla richiesta.

 

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Sceso a Taranto nella casa di famiglia per le ferie, mi sono messo a curiosare tra le carte di mio padre che nel dopoguerra è stato imbarcato per diversi anni sul Montecuccoli. Insieme a documenti di vario tipo ho trovato un pacco di fotografie alcune delle quali probabilmente riguardano proprio l'episodio dell'alzabandiera sulla torre. Farò qualche accertamento sui periodi di imbarco (il suo libretto personale ce l'ho a Lodi) e se corrispondono potrei postare qualcuna di quelle foto

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  • 3 weeks later...

Sceso a Taranto nella casa di famiglia per le ferie, mi sono messo a curiosare tra le carte di mio padre che nel dopoguerra è stato imbarcato per diversi anni sul Montecuccoli. Insieme a documenti di vario tipo ho trovato un pacco di fotografie alcune delle quali probabilmente riguardano proprio l'episodio dell'alzabandiera sulla torre. Farò qualche accertamento sui periodi di imbarco (il suo libretto personale ce l'ho a Lodi) e se corrispondono potrei postare qualcuna di quelle foto

Rientrato alla base ho fatto i dovuti accertamenti e dal libretto personale di mio padre è risultato che il primo tra i vari periodi in cui è stato imbarcato sul Montecuccoli è stato quello dal 05-11-1949 al 14-10-1950. Questo è stato il primo indizio che le foto siano state scattate ad El Alamein proprio in occasione della consegna della bandiera da parte degli allievi dell'Accademia navale. L'elemento decisivo, però, l'ho trovato a tergo di alcune di queste fotografie dove mio padre (ne ho riconosciuto la grafia) ha annotato data e luogo in cui sono state scattate: "17 settembre 1950 El Alamein".

Purtroppo il mio PC al momento è fuori uso. Vi chiedo di pazientare ancora un po'. Appena possibile ne posto qualcuna.

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Documenti preziosi. Attendiamo. Sul Montecuccoli è stato imbarcato, negli anni '50, anche lo scrittore Giuseppe Pederiali, ma non so esattamente quando. Potresti, se vuoi, dare un' occhiata a questo libro, in cui, in forma di romanzo, parla della propria esperienza

https://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=27587

 

 

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Documenti preziosi. Attendiamo. Sul Montecuccoli è stato imbarcato, negli anni '50, anche lo scrittore Giuseppe Pederiali, ma non so esattamente quando. Potresti, se vuoi, dare un' occhiata a questo libro, in cui, in forma di romanzo, parla della propria esperienza

http://www.betasom.i...showtopic=27587

Grazie per la segnalazione. Lo metto subito nella lista degli acquisti.

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Rientrato alla base ho fatto i dovuti accertamenti e dal libretto personale di mio padre è risultato che il primo tra i vari periodi in cui è stato imbarcato sul Montecuccoli è stato quello dal 05-11-1949 al 14-10-1950. Questo è stato il primo indizio che le foto siano state scattate ad El Alamein proprio in occasione della consegna della bandiera da parte degli allievi dell'Accademia navale. L'elemento decisivo, però, l'ho trovato a tergo di alcune di queste fotografie dove mio padre (ne ho riconosciuto la grafia) ha annotato data e luogo in cui sono state scattate: "17 settembre 1950 El Alamein".

Purtroppo il mio PC al momento è fuori uso. Vi chiedo di pazientare ancora un po'. Appena possibile ne posto qualcuna.

 

Risolti i problemi con il PC, ecco la prima foto.

La bandiera donata dagli allievi viene issata sulla torre del sacrario di Quota 33.

La data a tergo dello foto, apposta da mio padre, è quella del 17 settembre 1950.

 

 

elalamein1.jpg

 

elalamein7.jpg

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elalamein2.jpg

 

Altre due foto della torre.

Affianco a quella della Marina italiana, sventola la bandiera del regno di Egitto (solo per pochi anni visto che la monarchia in Egitto venne abolita nel 1953)

elalamein3.jpg

Modificato da Rostro
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Non so se anche queste foto si riferiscano alla stessa crociera del Montecuccoli del 1950 (gli allievi mi pare fossero quelli della seconda classe del corso "Albatros") ed abbiano attinenza con la consegna della bandiera al sacrario di Quota 33.

Nella prima foto pare che venga fatta la benedizione della bandiera (prima della consegna?)

Qualcuno riesce a fornire qualche interpretazione e a individuare in quale porto sono state scattate (Alessandria? Fu il porto dove attraccò il Montecuccoli e le palme potrebbero essere un indizio, ma non è detto).

 

crociera19501.jpg

 

crociera1950.jpg

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Rostro!!!! Hai delle foto preziosissime!!!

Vi è la prima forma del "rifiugio" di PCD mentre stava appunto andando in cerca nel desreto di El Alamein. Era in pratica una stanza...POI ampliata. dopo il 1955

Ti posto lo schizzo di PCD e l' aspetto attuale

 

2v3jxmo.jpg

2zzpxth.jpg

fbywsp.jpg

Modificato da malaparte
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