Totiano* Inviato 13 Gennaio, 2011 Segnala Share Inviato 13 Gennaio, 2011 gli appassionati dei romanzi di O'Brian sanno perfettamente coso significhi una preda di guerra: l'unità catturata all'avversario viene venduta o inglobata nella forza armata e chi ha contribuito all'impresa partecipa alla suddivisione degli utili. Tale procedura ea ancora in uso durante la guerra italoturca del 1911-13 e sul giornale della marina del 1914 viene data notizia di alcune di queste prede. eccovi qualche chicca del piccolo tesoretto recuperato: l'intestazione di un fascicolo Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Bearing Inviato 13 Gennaio, 2011 Segnala Share Inviato 13 Gennaio, 2011 (modificato) Se si parla di O'Brian non posso astenermi... :s04: La preda era tutto.. stimolo, scopo, obiettivo, desiderio di ogni Ufficiale e Marinaio..... '''Per la gloria e per il bottino!''' Non credevo che le 'prede' fossero arrivate fino agli inizi del secolo scorso.. mi riservo di leggere con attenzione le pagine che il Dir ci ha messo a disposizione... Modificato 13 Gennaio, 2011 da Bearing Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
rich93 Inviato 17 Gennaio, 2011 Segnala Share Inviato 17 Gennaio, 2011 E' interessante la confisca di armi a bordo del battello inglese. Per il diritto marittimo internazionale, esistendo uno stato di guerra tra Italia e Turchia, la confisca era lecita, perchè si trattava di "contrabbando di guerra", termine molto ricorrente nella 1° Guerra Mondiale perchè permetteva l'affondamento (con preavviso) delle navi neutrali. Sempre nel corso della Guerra Italo Turca, ci furono due casi che fecero scuola nel Diritto Marittimo, ossia i sequestri delle navi francesi Carthage e Manouba. In quel caso la Francia fece ricorso, principalmente su quella che poteva essere considerata "zona di guerra" e su che cosa poteva essere considerato "contrabbando". La Corte Internazionale di Arbitraggio decise in favore della Francia, con un indennizzo che per il Carthage era anche molto ingente, 160 mila franchi. In quei giorni si sfiorò la guerra tra Italia e Francia, l'ammiraglio Bienaimè rappresentante della destra francese tuonava in parlamento per un intervento, mentre il presidente Poincarè garantiva una rapida soluzione diplomatica. I Lloyd di Londra aumentarono le polizze navali del 5% per "rischio imminente di guerra", il New York Times annunciava il 24 gennaio del 1912 il ritiro dell'ambasciatore francese e la mobilitazione della flotta francese. Il "rischio di guerra" valutato dai Lloyd era del 5% per una guerra italo-francese entro 4 mesi e del 6% per una guerra tra Francia, Gran Bretagna e Germania entro 6 mesi. http://www.haguejusticeportal.net/eCache/DEF/6/137.html Ne seguì il trattato di Ouchy, imposto da tutte le potenze internazionali. Anche i due alleati dell'Italia agirono per una pace rapida, perchè le ostilità nel Mediterraneo Orientale andavano contro agli interessi commerciali di Austria (da Trieste transitava il 70% del commercio con l'oriente) e della Germania, che stava costruendo la ferrovia di Baghdad. La nave Carthage era probabilmente una "nave sfortunata", fu una delle prime vittime di Otto Hersing, che la affondò il 4 luglio del 1915 a Capo Hellas con l'U 21; si trattava della sua prima missione dopo il rocambolesco viaggio da Amburgo a Cattaro. Dell'affondamento del Carthage, esiste un'impressionante sequenza fotografica, come anche del sequestro della stessa nel porto di Cagliari, 3 anni prima. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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