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Le Navi Ospedale Italiane 1935/1945


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Titolo: LE NAVI OSPEDALE ITALIANE 1935-1945

Autore: AA.VV.

Editore: Parma, AES Albertelli Edizioni Speciali

Anno:2010

Pagine: 64 + 8 di copertina ripiegate

Dimensioni: cm 21 x 29, brossura - 120 fotografie e 16 disegni in b/n e a colori

Prezzo: Euro 18,00

reperibilità: facilissima (c/o Tuttostoria)

 

lenaviospedale.jpg

 

Con quest’opera la collana "STORIA militare" si arricchisce di un nuovo titolo, a firma di Enrico Cernuschi per i testi e di Maurizio Brescia per i disegni, oltre che di Erminio Bagnasco per il coordinamento editoriale e per le numerose immagini fotografiche.

Si tratta di una sintetica monografia dedicata alle spesso misconosciute (e scarsamente studiate) unità ospedaliere che, nel corso del secondo conflitto mondiale, svolsero un'attività continua, intensa e di grande rilevanza tanto per gli aspetti operativi quanto sotto il punto di vista dell'assistenza sanitaria e umana.

In effetti, ad esclusione di alcuni saggi su specifici aspetti e momenti dell'attività delle nostre navi ospedale, la maggioranza della letteratura sino ad oggi pubblicata sull'argomento può essere definita - al più - memorialistica e di ordine generale, demandando ad un ormai datatissimo volume dell'Ufficio Storico della Marina (Le missioni avventurose di una squadra di navi bianche, edito nel 1952) la trattazione della materia, limitata peraltro dalle ridotte possibilità - per l'epoca - di accedere sia alle fonti archivistiche sia alla documentazione fotografica originale.

Questo bel lavoro, nelle "classiche" 72 pagine complessive di una tipologia editoriale ormai consolidata e particolarmente adatta alle monografie, presenta una descrizione quanto più possibile completa ed esaustiva dell'argomento, con il primo capitolo dedicato alla Convenzione di Ginevra del 1864 e alle varie congiunture internazionali che portarono, nelle principali Marine, all'entrata in servizio delle prime navi ospedale già nei lustri che precedettero la Grande Guerra.

L'attività delle navi ospedale italiane, per le caratteristiche geografiche dei nostri fronti, fu abbastanza modesta durante il conflitto 1915-1918, ma aumentò notevolmente d’importanza con la guerra d'Etiopia e poi con la partecipazione al conflitto spagnolo.

Ovviamente, il periodo di massima attività delle nostre "navi bianche" si registrò tra il 1940 e il 1945, quando ben dodici unità - più un ulteriore gruppo di sette più piccole navi soccorso - vennero requisite all'armamento privato e impiegate dalla Regia Marina in pressoché tutti i teatri operativi: all'attività di questi diciannove bastimenti, nonché alle vicende che li videro coinvolti, sono dedicate le 35 pagine del capitolo centrale del volume. Molto opportunamente, è stata prescelta una rigorosa esposizione cronologica degli avvenimenti, garantendo in tal modo una trattazione organica e documentata, mai banale e spesso avvincente anche per la tragica crudezza di fatti, che ebbero per protagoniste navi i cui nomi - dal Gradisca al Po, dal California all'Aquileia - fanno ormai parte del background storico di chi si interessa agli aspetti navali e mediterranei della seconda guerra mondiale.

Le navi ospedale italiane 1935-1945 si conclude con un interessante capitolo relativo alle navi protette (i transatlantici Cesare, Duilio, Saturnia e Vulcania che effettuarono lunghe missioni di rimpatrio di internati civili), seguito da taluni accenni sui velivoli e sui i motoscafi utilizzati per il soccorso in mare e, infine, da un'ampia bibliografia.

L'apparato iconografico è assolutamente di prim'ordine, con più di cento nitide fotografie, sovente riprodotte in generose dimensioni, e spesso inedite: le immagini documentano non soltanto l’aspetto e l'attività delle navi, ma anche momenti di vita a bordo e particolari degli allestimenti interni specifici di questo tipo di unità. Inoltre, nei risvolti di copertina sono raffigurati accurati profili a colori, in scala 1:1.000, delle dodici navi ospedale italiane e della nave-soccorso Meta: una soluzione grafica innovativa che - con un “colpo d’occhio” complessivo - consente la comparazione tra unità molto diverse tra loro per origine, tipologia costruttiva e iniziale destinazione d’uso.

Il lavoro si presenta in un’elegante veste editoriale: una scelta che, in abbinamento all’ottimo rapporto qualità/prezzo, contribuisce a fare di Le navi ospedale italiane un’opera consigliabilissima a tutti gli appassionati e la cui impostazione – ci auguriamo – possa portare, in futuro, all’uscita di ulteriori, analoghe e agili pubblicazioni.

Modificato da marea
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In effetti, ad esclusione di alcuni saggi su specifici aspetti e momenti dell'attività delle nostre navi ospedale, la maggioranza della letteratura sino ad oggi pubblicata sull'argomento può essere definita - al più - memorialistica e di ordine generale, demandando ad un ormai datatissimo volume dell'Ufficio Storico della Marina (Le missioni avventurose di una squadra di navi bianche, edito nel 1952) la trattazione della materia, limitata peraltro dalle ridotte possibilità - per l'epoca - di accedere sia alle fonti archivistiche sia alla documentazione fotografica originale.

 

Essendomi interessata circa uno o due anni fa, così, " a tempo perso", dell'argomento, potrei ricordare anche il testo, un po' più recente, di

Dobrillo Dupuis, la Flotta bianca: le navi ospedale italiane nel secondo conflitto mondiale, Milano, Mursia, 1978.

Dupuis ha consultato la documentazione presso l'Ufficio Storico della Marina Militare, e in particolare i diari di bordo, come è evidente dal suo testo.

Modificato da malaparte
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Un'ottimo libro, che non può mancare nella biblioteca di chi si occupa di materia navale. Apparentemente, sembrerebbero mezzi che arrivano dopo la battaglia per raccogliere naufraghi, ma leggendo a fondo, si capisce il sacrificio patito da coloro che su queste navi ci hanno lavorato. Queste navi bianche, con Il personale sanitario e il personale di bordo, privi di ogni armamento, affrontavano inermi il mare, spesso vigliaccamente attaccati, danneggiati o affondati contribuendo anche loro con il sacrificio di vite umane.

Grazie agli ideatori di quest'opera, sicuramente meritoria.

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Una splendida iniziativa editoriale, che rende il giusto merito a uomini e mezzi spesso ingiustamente dimenticati .

 

Essendomi interessata circa uno o due anni fa, così, " a tempo perso", dell'argomento, potrei ricordare anche il testo, un po' più recente, di

Dobrillo Dupuis, la Flotta bianca: le navi ospedale italiane nel secondo conflitto mondiale, Milano, Mursia, 1978.

Dupuis ha consultato la documentazione presso l'Ufficio Storico della Marina Militare, e in particolare i diari di bordo, come è evidente dal suo testo.

 

 

Aggiungerò che prima del libro di Dupuis sull'argomento vennero pubblicati due volumi: Le missioni avventurose di una squadra di navi bianche, del Gen. Peruzzi, acritica ma dettagliata descrizione delle vicende delle navi ospedale, e il più spregiudicato La tragica prova del Col. Talarico.

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