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Guerra Al 38° Parallelo


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Titolo: Guerra al 38° parallelo

Autore: Matthew B. RIDGWAY

Casa editrice: Rizzoli, Milano

Anno di edizione: 1969

Pagine: 280 con 12 cartine e cronologia degli avvenimenti

Dimensioni: 22 X 16 (8°)

Prezzo originario: £ mancante

Prezzo: € 12

Reperibilità: (prezzo 20/30 €)

Sinossi: la guerra di Corea ebbe inizio nel giugno del 1950, l’armistizio - giunto dopo tre anni di violenta lotta - venne firmato nel luglio 1953. Seppure ai nostri giorni la Corea appaia stabilmente nelle notizie internazionali e sia fonte di incertezze e preoccupazioni le origini di quello che si può considerare l’ultimo confine della Guerra Fredda sono dimenticate e materiale, almeno in italiano, di raro reperimento (insieme al libro che presento rammento un numero della benemerita “Storia Illustrata” dell’aprile 1965). Eppure esso merita altrimenti: è il primo conflitto dopo la fine della II guerra mondiale, la Cina Popolare appare sull’arena internazionale, si apre una congiuntura che terminerà solo a metà degli anni 70 con il termine della guerra in Vietnam. Esso rappresentò in estrema sintesi il tentativo sovietico di raggiungere quell’affaccio sul Pacifico negato con la rapida conclusione della guerra contro il Giappone.

Autore del libro un grande protagonista della guerra di Corea, il gen. Ridgway, che ci offre il resoconto ampio e particolareggiato del conflitto iniziato nell'estate del 1950 con l'attacco a sorpresa dell’esercito nordcoreano, continuato con l'intervento in forze dei cinesi e conclusosi due anni dopo con le trattative di Panmunjom, che ar¬restarono le operazioni militari lungo il 38° parallelo. Di questo conflitto, l'autore (che comandò l’VIII Armata USA e le forze ONU operanti nella penisola) non solo racconta con pacatezza e probità il drammatico svolgersi delle operazioni militari (la rotta americana nei primi giorni di guerra, lo sbarco a Inchon dei Marines, la riconquista di Seul, ecc.) ma anche le vicende politiche che in maniera altrettanto drammatica caratterizzarono la guerra di Corea sfociando nella destituzione di MacArthur, comandante supremo delle forze americane in Estremo Oriente, per insubordinazione nei confronti del presidente degli Stati Uniti Harry Truman. La rievocazione di questa clamorosa vicenda non figura nel libro a titolo di inserto: obbedisce, anzi, alla meditata volontà di ammonire che le guerre che si combattono nell’era atomica possono raggiungere risultati, per così dire, positivi, solo se gli obiettivi perseguiti sono circoscritti. In base a questa convinzione, l'autore esprime la sua incondizionata approvazione alla destituzione di MacArthur da parte della Casa Bianca: destituzione che veniva opportunamente a confermare la dipendenza del potere militare da quello politico, premessa fondamentale della democrazia americana e di ogni altra democrazia.

Scritto e pubblicato nel vivo della guerra del Vietnam, quando a causa di essa gli Stati Uniti sembravano entrare in una profonda crisi politica questo libro del generale Ridgway riveste un eccezionale valore: esso suona come un monito a rispettare le tradizioni di libertà e a prendere coscienza della complessa realtà del nostro tempo.

 

Il topic è d'apertura ad una serie di recensioni sulle guerre e sul pensiero militare in oriente e nel sud-est asiatico.

 

Avendolo reperito sul mio hosting propongo anche la copertina del citato numero di "Storia Illustrata"

 

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Modificato da dieblaureiter
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Qualche nota sul generale Ridgway dal libro "The Korean War 1950-1953" di Carter Malkasian, Osprey, 2001.

 

"Il comandante dell'8a Armata Walton Walker morì in un incidente con la jeep il 23 dicembre 1950 (nel pieno della disastrosa ritirata delle forze americane di fronte alla grande offensiva cinese iniziata il 25 novembre, che aveva colto di sorpresa e del tutto impreparato Douglas MacArthur, il quale l'aveva prima ignorata e poi sottovalutata). Il ten. gen. Matthew Ridgway lo sostituì. Famoso comandante di truppe aviotrasportate durante la 2a g.m., esteriormente Ridgway sembrava un personaggio estroverso ed esibizionista: per esempio, portava sempre una granata appesa ai cordoni dell'uniforme. Interiormente, tuttavia, Ridgway era estremamente riflessivo e attento, ricettivo. Pronto ad adattarsi a circostanze difficili, era deciso a rinvigorire l'8a Armata e a fermare sul terreno l'avanzata comunista.

Nella sua prima settimana in Corea, Ridgway fece il giro della linea del fronte e fece visita a quasi tutti i comandanti di divisione. Parlando direttamente con gli uomini al fronte, fu colpito dalla loro demoralizzazione. Le truppe erano propense alla ritirata. Dal momento che i reparti non mantenevano il contatto con il nemico, l'intelligence dell'8a Armata non aveva idea delle forze che si trovava di fronte. Inoltre, molti soldati non avevano semplicemente voglia di combattere: la vita civile era molto più interessante. In particolare, i veterani non gradivano il fatto di esser stati richiamati alle armi per una seconda guerra in cinque anni.

Ridgway agì immediatamente per rivitalizzare l'8 Armata. Pretese che gli ufficiali esercitassero il comando direttamente dal fronte: i comandanti di divisione dovevano stare con i loro battaglioni avanzati, e quelli di corpo d'armata con il reggimento che si trovava al centro dell'azione. Ordinò ai comandanti di dispiegare i loro reparti via dalle strade e sulle colline. Gli ufficiali vennero redarguiti perché non avevano mantenuto il contatto con il nemico."

(segue)

Modificato da de domenico
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"Ridgway introdusse la guerra di logoramento come dottrina operativa dell'8a Armata. Era favorevole a combattere una guerra limitata e capiva che il modo di condurre la guerra era cambiato rispetto alla 2a g.m. Era contrario in particolare all'uso di armi atomiche (che invece com'è noto MacArthur, il suo comandante in capo per i primi tre mesi, propugnava ndr). Invece di annientare i comunisti, cercava di logorare il loro materiale umano. A questo fine, la superiorità quanto a potenza di fuoco delle truppe ONU doveva esser sfruttata al massimo. Punto centrale della sua dottrina era la direttiva impartita ai subordinati di massimizzare le perdite nemiche e ridurre al minimo le proprie. Data la schiacciante superiorità numerica comunista, il contenere le perdite era assolutamente cruciale. Non una sola compagnia doveva esser sacrificata. Non si doveva impegnare combattimento solo per mantenere del terreno. Anziché combattere la prevista offensiva comunista da posizioni avanzate intorno a Seoul, Ridgway intendeva ritirarsi cautamente al fiume Han. Il suo primo uso della guerra di logoramento ebbe successo".

La guerra si decise nei mesi tra gennaio e maggio 1951, quando l'8a Armata di Ridgway dimostrò che la superiorità numerica cinese non bastava più ad assicurare il dominio del campo, e d'altro canto quando il comando americano, dopo la cacciata di MacArthur, rinunciò all'idea di conquistare la Corea del Nord anche a costo di un allargamento del conflitto. (ndr)

Modificato da de domenico
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