Vai al contenuto

Trilogia Delle Guerre Franco - Tedesche (1870/1940)


Messaggi raccomandati

Ho voluto riportare i tre volumi di Horne in un unico topic per due ragioni: una d’ordine pratico al fine di non occupare inutilmente spazio nel forum e comunque tenendo in vista la stretta relazione esistente tra i tre volumi che, nell’intenzione dello storico inglese costituisco un corpus unico.

 

79351829.jpg

Titolo: L’assedio e la Comune di Parigi

Autore: Alistair HORNE

Casa editrice: Mondadori, Milano

Anno di edizione: 1971

Pagine: 483 (con riproduzione di incisioni d’epoca all’inizio dei capitoli)

Dimensioni: 21 X 15 (8°)

Prezzo originario: £ mancante

Prezzo: € 20

Reperibilità: media (intorno i 30/40 €)

Sinossi: nel 1870/1 si consuma la prima fase del duello secolare tra Francia e Germania: il Secondo Impero crollano sotto il peso delle armate di Bismarck. Napoleone III viene fatto prigioniero dal Re di Prussia, la Francia proclama la III Repubblica, Parigi resiste inutilmente ad un lungo assedio: i prussiani sfilano vittoriosi attraverso la capitale umiliata. Dalle ceneri della sconfitta, i giorni incandescenti della Comune di Parigi. Tutti avvenimenti che incideranno profondamente nel secolo successivo. La moderna guerra “totale” fa la sua apparizione in un conflitto europeo, mentre le idee socialiste e marxiste sfociano in una rivoluzione sociale. Horne mette mano a questa vasta trattazione con gran messe di materiali, in gran parte inediti o inutilizzati all’epoca: scritti e diari di diplomatici, giornalisti, commercianti e viaggiatori inglesi e americani furono testimoni del tragico conflitto ed ebbero la possibilità di riferire la tattica e la strategia dei vincitori e dei vinti, le immediate ripercussioni politiche, sociali e psicologiche dell’assedio prussiano, le cause principali dell’esplosione rivoluzionaria e la straordinaria efficacia del primo grandioso esempio di guerriglia urbana, la spietata e sanguinosa repressione degli insorti (20.000 parigini furono uccisi dopo la sconfitta della Comune). Un laboratorio in cui si forgeranno, dunque, i più grandi conflitti politici e militari del secolo successivo.

 

53505812.jpg

Titolo: Il prezzo della gloria Verdun 1916

Autore: Alistair HORNE

Casa editrice: Mondadori, Milano

Anno di edizione: 1968 (I), successive ristampe in edizione economica negli “Oscar”

Pagine: 483 (con foto bn fuori testo)

Dimensioni: 21 X 15 (8°)

Prezzo originario: £ mancante

Prezzo: € 20

Reperibilità: media comune tra i 20 e i 40 €, intorno ai 5 in edizione Oscar.

Sinossi: quasi un milione di morti. Il campo di battaglia con la maggiore densità di morti per metro quadrato. La follia del massacro quotidiano che dura dieci mesi. Ma la battaglia di Verdun non fu soltanto questo. Alistair Horne ha ricostruito i fatti, esaminato le premesse, tratto le conclusioni: Verdun come “centro della clessidra”, come punto di coagulo di un’epoca. In quel campo non solo si decidono i destini di Francia e Germania. La volontà di rivalsa della nazione latina sconfitta nel 1870, e dall’altra parte la nazione tedesca fiera della “Grande Berta”, del suo primato in Europa. Il prezzo della gloria si rivelò troppo alto per i soldati degli opposti fronti; non per i generali, che Horne ci fa sfilare davanti agli occhi in una specie di danza macabra: ottusità, fanatismo, impreparazione, cieco idealismo, prussiana o gallica durezza, incapacità di esprimersi altrimenti che attraverso ordini senza appello o inesorabili scartoffie. Horne descrive “la tempesta d’acciaio” in tutti i suoi aspetti: dal punto di vista del fante che attende l’ordine di attaccare, del generale ambizioso, del politico preoccupato delle ripercussioni interne. Il resto lo ha scritto un grande romanziere americano: “Quest’affare del fronte occidentale, non si potrebbe far daccapo, almeno per un pezzo. I giovani credono che potrebbero farlo, ma non è vero. Potrebbero combattere da capo la prima battaglia della Marna, ma non questa. Questa implicava religioni e anni di abbondanza e di tremende incertezze e i rapporti esatti che esistevano tra le classi. I russi e gli italiani non fecero niente di buono su questo fronte. Bisognava avere un equipaggiamento sentimentale tutto anima, capace di andare indietro più di quanto si potesse ricordare. Bisognava ricordare il Natale, e le cartoline del Kronprinz con la sua fidanzata e i caffeucci di Valencia e le birrerie dell’Unter den Linden e i matrimoni in Municipio e il Derby, e le basette del nonno… È stata una guerra d’amore: un secolo d’amore borghese… Tutto il mio bel mondo sicuro è scoppiato qui in un gran turbine d’amore ad alto esplosivo”. F. Scott Fitzgerald Tenera è la notte .

 

28478954.jpg

Titolo: Come si perde una battaglia Francia 1919 – 1940: storia di una disfatta

Autore: Alistair Horne

Casa editrice: Mondadori, Milano

Anno di edizione: 1970

Pagine: 650 (con nove carte nel testo)

Dimensioni: 21 X 15 (8°)

Prezzo originario: £

Prezzo: € 22

Reperibilità: media (intorno i 30/40 €)

Sinossi: il 22 giugno 1940, nella foresta di Réthondes, presso Compiègne, una delegazione francese poneva fine, firmando una resa incondizionata, alla prima fase della seconda guerra mondiale. La località imposta da Hitler per l’armistizio era la stessa in cui, nel 1918, i tedeschi sconfitti dai francesi e dai loro alleti furono costretti a firmare la resa. Quali le cause, gli errori, le responsabilità che portarono al rovesciamento delle posizioni, alla sconfitta della Francia dopo appena due settimane di lotta? Horne offre la risposta non solo esaminando i pochi giorni di battaglia ma partendo dalle premesse politiche e sociali scaturite dalla pace di Versailles. La seconda guerra mondiale è agli occhi dello storico inglese il momento culminante si una vicenda storica la cui conclusione si è realizzata solo ai nostri giorni con la conclusione di una serie di trattati politico – militari bilaterali che hanno costituito un asse franco – tedesco nel quadro, più generale dell’unità europea. Horne però non ignora che la guerra combattuta è soltanto l’atto finale di un dramma le cui radici storiche, economiche, politiche, sono remote e profonde.

Fra le vivide pagine della narrazione metto in risalto quelle che descrivono la parata della vittoria del 14 luglio 1919 (pag. 13/20) terminano con la riflessione di un ignoto spettatore: “Uno spettacolo come questo non si vedrà più. Perché non vi saranno più guerre”.

Link al commento
Condividi su altri siti

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Visitatore
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovi formattazione

  Sono ammessi al massimo solo 75 emoticon.

×   Il tuo link è stato automaticamente aggiunto.   Mostrare solo il link di collegamento?

×   Il tuo precedente contenuto è stato ripristinato.   Pulisci l'editor

×   Non è possibile incollare direttamente le immagini. Caricare o inserire immagini da URL.

Caricamento...
  • Statistiche forum

    • Discussioni Totali
      45k
    • Messaggi Totali
      521,7k
×
×
  • Crea Nuovo...