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Il Colonialismo Italiano In Etiopia


Alagi

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Titolo: IIL COLONIALISMO ITALIANO IN ETIOPIA

Autore: Alberto Sbacchi

Editore: Mursia, Milano

Anno:2009

Pagine: 360, 30 tra cartine e fotografie in b/n

Dimensioni: cm 14 x 21, brossura

Prezzo: Euro 24,00

reperibilità: facile (in vendita c/o TUTTOSTORIA)

 

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Mentre le operazioni militari della “Guerra d’Etiopia” hanno beneficiato – nel tempo – dell’attenzione di studiosi e storici con la conseguente pubblicazione di numerosi volumi sull’argomento, la presenza coloniale italiana nella zona successivamente alla conquista del territorio etiopico non è stata in realtà approfondita con pari puntualità quantitativa e qualitativa.

A questa mancanza storiografica supplisce questo ponderoso volume del prof. Sbacchi (1937-2006), già pubblicato dalla stessa casa editrice Mursia nel 1980 e oggi riproposto nella collana “Testimonianze fra cronaca e storia”; l’opera, sempre attuale e documentata anche dopo più di un quarto di secolo, è presentata nella sua forma originale, comprensiva di una lucida prefazione di R. Rainero.

Alle operazioni militari che portarono alla conquista dell’Etiopia è dedicato solamente il capitolo iniziale nel quale, peraltro, l’autore evidenzia come rivalità e gelosie tra i capi militari non mancarono di influenzare la successiva fase di consolidamento della presenza italiana in Africa Orientale e l’opera dei cinque viceré che si avvicendarono a rappresentare il governo di Roma sino al 1941 (Badoglio, Graziani, Amedeo di Savoia Duca d’Aosta, Gazzera e Nasi).

Nella prima parte del volume viene esaminata la struttura governativa e burocratica italiana in Africa Orientale, con particolare riguardo agli aspetti operativi, economici, commerciali dell’attività dei funzionari dell’amministrazione statale. La seconda parte – forse la più interessante perché riferita ad argomenti meno noti e approfonditi – riguarda invece i rapporti instaurati con la nobiltà e i capi etiopici, l’influenza degli usi e tradizioni locali sulla gestione giuridico-amministrativa dei territori e i non pochi casi di corruzione che si verificarono anche a causa dei forti interessi finanziari in gioco nell’opera di colonizzazione, tanto da parte dello Stato quanto da parte delle imprese private presenti sul territorio. La terza parte de Il colonialismo italiano in Etiopia descrive, infine, le diversificate fasi dei vari progetti di colonizzazione dell’Etiopia che assunsero, ben presto, una valenza bifronte. Da un lato, difatti, va rilevato l’indubbio impegno delle strutture statali, delle aziende italiane e dei nostri connazionali che, in pochi anni seppero dare un’impronta all’economia, alle attività produttive e al sistema dei trasporti; d’altro canto, l’autore evidenzia correttamente il fatto che questo impegno ebbe limiti e carenze strutturali mai superati che solo un più lungo periodo di attività, abbinata a strumenti legislativi ad hoc e ad altrettanto specifiche allocazioni finanziarie, avrebbe permesso di superare (per non parlare della mancanza di una vera e propria “cultura” coloniale analoga a quella dimostrata, nel bene e nel male, dalle amministrazioni britannica e francese in Africa e in Asia).

Di notevole interesse le pagine che descrivono le condizioni di vita di militari e civili italiani in Africa Orientale, tanto nelle città quanto nelle campagne, il lavoro dei coloni e delle aziende commerciali, per arrivare sino agli “eccessi” della vita coloniale, alla promiscuità con le popolazioni locali e all’organizzazione di una vera e propria rete di “case d’appuntamenti” a beneficio dei numerosi militari (e civili) destinati in quelle regioni.

La bibliografia è quanto di più vasto e documentato sia stato possibile reperire sullo specifico argomento, e le numerose pagine in cui sono elencati documenti archivistici, opere a stampa, riviste e raccolte di quotidiani dell’epoca sono precedute da un’opportuna nota sulle fonti, che descrive l’impostazione data dall’autore all’attività di reperimento delle fonti propedeutica alla stesura del volume.

Il “corpus” delle note a piè di pagina è analogamente ampio ed esaustivo con precisi e puntuali riferimenti alla documentazione consultata e a numerosi inserimenti di dati, fatti e informazioni che – al contrario – avrebbero inutilmente appesantito il testo dell’opera.

Il colonialismo italiano in Etiopia si pone, in definitiva, come un’opera di qualità superiore e di doverosa lettura per un reale approfondimento storico-economico sul breve – ma intenso – ciclo storico svolto dall’Italia in Africa Orientale.

Modificato da Alagi
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