Vai al contenuto

Dimensione Cielo Aerei Italiani Nella Seconda Guerra Mondiale


dieblaureiter

Messaggi raccomandati

copertinadimensioneciel.jpg

 

Titolo: Dimensione Cielo Aerei italiani nella seconda guerra mondiale

Autore: Brotzu, Caso, Cosolo, e successivamente Garello. Disegni di R. Caruana e successivamente di D. Renzulli

Casa editrice: Bizzarri, successivamente Edizioni dell’Ateneo & Bizzarri

Anno di edizione: tra il 1971 e il 1977

Pagine: 100 circa per ogni volume con numerosi disegni in tratto, a colori e foto.

Dimensioni: 24 X 17

Prezzo originale: Lire 1500/5000

Prezzo di mercato: Euro 15

Reperibilità: media, raro il blocco degli 11 volumi

Condizioni di conservazione: Buone, tendenza dei primi sei volumi a aprirsi per difetto della colla di rilegatura.

Indice: volumi 1/2/3 caccia – assalto, 4/5/6 bombardieri – ricognitori, 7/8/9 trasporto, 10/11 scuola collegamento.

Sinossi: edita nell’arco di sei anni questa collana fornisce, pur fra inevitabili limiti ed imprecisioni, una panoramica di base sull’aviazione storica italiana, descrivendo i velivoli bellici o militarizzati utilizzati nel corso del secondo conflitto mondiale. Suo essenziale valore aggiunto è quello di dare voce, cosa allora ancora possibile, ai protagonisti che raccontano decine di episodi connessi alla loro esperienza di piloti fornendo una trattazione immediata e ricca di mordente.

Ogni velivolo ha la sua scheda con caratteristiche, descrizione tecnica, lotti produttivi. Sono compresi numerosi prototipi che indicano gli indirizzi dell’industria aeronautica italiana dell’epoca. I velivoli che ebbero vita operativa hanno una pagina di illustrazioni a colori, mentre i prototipi disegno in tratto.

Nel complesso un’opera che non può mancare nello scaffale dell’appassionato di argomenti militari e aeronautici. Di particolare interesse la trattazione organica di settori poco considerati ma cruciali quali quello del trasporto e della scuola.

Per me trattare di questi volumetti costituisce qualcosa di più di recensire dei libri più o meno interessanti, è attraverso le loro pagine, infatti, che oltre trent’anni fa nacque la mia passione per l’aeronautica storica.

 

Ecco un esempio dello stile diretto ed incisivo della comunicazione di “Dimensione Cielo” , il racconto fatto dal protagonista dell’atterraggio di emergenza del Reggiane Re.2005 “Sagittario” a Napoli Capodichino:

Durante un volo di prova per accertare le caratteristiche del velivolo quale portatore della bomba da 640 kg., il pilota constata la perdita del circuito idraulico, a causa della rottura di una tubazione, realizzata con pessimi materiali autarchici. Ne consegue la parziale fuoriuscita del carrello e l’impossibilità di sganciare la bomba, che rimane attaccata al’aereo, nonostante tutti i tentativi per liberarla: ci sono tutti gl’ingredienti per un atterraggio di fortuna su molti chilogrammi d’esplosivo. Sant’Andrea rinuncia a lanciarsi, perché non se la sente di tornare a terra, da solo, senza quell’importante prototipo, che gli è stato affidato e che ora è tutto nelle sue mani: unica speranza di salvezza è che la bomba si sganci a i primi urti col terreno e quindi rimanga per i fatti suoi. Così egli viene all’atterraggio con molta accuratezza, in una manovra che deve essere la più precisa della sua carriera di pilota… altrimenti c’è il rischio di interromperla. L’aereo ha un sussulto, si libera in maniera fortunosa dello scomodo oggetto, continua la sua corsa fino ad arrestarsi completamente. Sant’Andrea scende e, dopo aver esaminato l’elica, che è l’unica parte del velivolo ad essere lievemente danneggiata, si porta con altri piloti, fattisi incontro, sui gradini dell’edificio ospitante il R.U.N.A. Non ha nemmeno il tempo di pensare ai rischi corsi perché è attirato da un curioso spettacolo. All’inizio del campo, attorno alla bomba inesplosa, tante formichine (viste più da vicino, sono i genieri tedeschi) stanno portando un incredibile numero di sacchi di sabbia: si tratta dei velocissimi preparativi per far brillare l’ordigno e rendere immediatamente agibile l’aeroporto. Poco dopo si dà il via all’atto finale e, al posto della bomba, è una fontana di colori stupendi al sommo della quale si forma un piccolo globo di fuoco, ancora più attraente. La Ferla indica quel punto più in alto e dice al contiguo Sant’Andrea: “Guarda, se le cose si mettevano male, saresti andato a sedere lassù in cima”. Finisce così con una battuta tra gente fraternamente amica, perché legata dagli stessi episodi e votata agli stessi rischi questo fortunato… atterraggio di fortuna.

Link al commento
Condividi su altri siti

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Visitatore
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovi formattazione

  Sono ammessi al massimo solo 75 emoticon.

×   Il tuo link è stato automaticamente aggiunto.   Mostrare solo il link di collegamento?

×   Il tuo precedente contenuto è stato ripristinato.   Pulisci l'editor

×   Non è possibile incollare direttamente le immagini. Caricare o inserire immagini da URL.

Caricamento...
  • Statistiche forum

    • Discussioni Totali
      45k
    • Messaggi Totali
      521,7k
×
×
  • Crea Nuovo...