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Isolazioni Della Corvetta "visintini"


Varo5

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Molti lavori della mia sezione vennero eseguiti fuori del cantiere.

Si facevano i disegni e le specifiche dei lavori da appaltare a ditte esterne, compresi i materiali da impiegare e talvolta anche la posa in opera. Le richieste, con i documenti in allegato, venivano inviate all'Ufficio Acquisti presso la Direzione Centrale di Trieste per istruire le gare d'appalto. Le offerte venivano inviate a Monfalcone e mi giungevano in busta chiusa sulla scrivania.

Io le leggevo tutte e, fatta una selezione, scrivevo una lettera all'Uffico Acquisti indicando tre nominativi con un giudizio per ciascuna in base al lavoro offerto, i tempi e le modalità esecutive. Talvolta anche se la ditta è affidabile.

Le offerte più care le eliminavo con un semplice "No! troppo cara", oppure "materiali inadeguati", "ditta inaffidabile". Mai una ditta sola in modo che l'ufficio acquisti possa trattare.

 

vivintini2.jpg

Una corvetta gemella della "Licio Visintini"

 

La corvetta "Licio Visintini" era completamente climatizzata, quindi era necessario isolare ponti e pareti di tutto lo scafo e delle sovrastrutture (diverse migliaia di metri quadrati) per il fatto che bisognava foderare anche i profilati che irrobustiscono ponti e pareti, al fine di contenere gli apporti di calore esterno e del sole.

Nella lettera che ho scritto all'Ufficio Acquisti per l'appalto delle isolazioni ho escluso la ditta più conveniente con un "inaffidabile" ed ho dato il benestare per le tre ditte successive. Le altre "troppo care".

 

Non ho saputo chi ha modificato la mia scelta, controfirmata dal Direttore del Settore Navi Militari ed inviata all'Ufficio Acquisti. L'ordine è stato dato proprio alla "inaffidabile". Gli Uffici che gestiscono queste cose devono pensare all'economia, ma anche ai risultati che si devono ottenere.

La Marina Militare Italiana non accetta lavori male eseguiti e L'Ufficio Acquisti deve adeguarsi alle nostre indicazioni.

Secondo le prassi potrebbe essere stato il direttore generale, informato dal direttore dell'Ufficio Acquisti, per superare la firma del

direttore di Settore nell'intento di risparmiare sul prezzo.

Non riesco a pensare altri modi.

 

I lavori procedono, io vado a bordo se convocato perché il cantiere ha i suoi controllori e la Marina Militare ha pure i suoi ispettori. Se non

ci sono grane io non vengo disturbato.

Arriva la convocazione. Ispezione a bordo perché l'applicazione dei pannelli è mal eseguita. Gli ispettori M.M.I. non accettano alcune parti

e il titolare della ditta promette i rifacimenti. Si prosegue.

Arriva la seconda convocazione con ripetizione dei fatti della prima.

Io faccio da spettatore e penso male a chi ha scelto la "inaffidabile".

Arriva la terza convocazione, ma questa volta con gli ispettori c'è il direttore di Navalgenarmi che mi dice: Dovete tirare giù tutto perché

il materiale impiegato non è omologato!". Un terzo della nave è già isolata.

Avviso il mio direttore ed il direttore dei lavori a bordo della situazione. Mi arriva copia di una prova di laboratorio fatta dagli

ispettori della M.M.I. che dimostrerebbe la non validità del materiale isolante impiegato.

Io a mia volta faccio fare al laboratorio del cantiere un controllo, con migliori cognizioni di causa (retaggio dell'esperienza conseguita

sul condizionamento dell'aria, prima di approdare all'Italcantieri) e mi risulata che i pannelli isolanti forse potrebbero essere validi. Gli scatoloni che contengono i pannelli, prima della messa in opera, portano una sigla diversa da quella usuale dei prodotti per le navi

militari. Inoltre, il materiale non è stato collaudato dalla M.M.I., prima della spedizione in cantiere. Condizione indispensabile prevista sul contratto di appalto.

La ditta, convocata dalla direzione del cantiere, viene estromessa dal lavoro. L'Ufficio Acquisti seglie una ditta che io avevo segnalato come valida, però il lavoro deve essere sospeso. La nuova ditta chiede oltre un mese per procurarsi i nuovi pannelli isolanti con i requisiti richiesti dalla M.M.I. e collaudati prima della spedizione.

Inoltre, la nuova ditta deve asportare le isolazioni già eseguite e ripristinare le superfici sottostanti.

L'impossibilità di usare i pannelli che si trovano già in cantiere, potrebbe portare al fallimento la prima ditta, ma non consentirebbe la continuazione del lavoro della seconda. La sosta di oltre un mese è inevitabile.

 

Telefonata diretta del direttore della produzione per consultarmi e conoscere le possibilità esecutive. Non si può fermare il lavoro che impedirebbe i lavori successivi sulle pareti isolate e demolizione dei lavori già eseguiti sul terzo della nave già isolata.

Gli dò un filo di speranza che i pannelli usati potrebbero essere validi. Sarebbe la soluzione per non interrompere i lavori e non rovinare la ditta estromessa.

La nuova ditta continuerebbe con il materiale già in cantiere, di proprietà della ditta estromessa, senza dover demolire e rifare il terzo di nave già isolato. Il Navalgenarmi ha detto di no, perché il materiale non è omologato.

 

Le telefonate del direttore della produzione (che è il vicedirettore del cantiere) diventano frequenti, ma il mio direttore si tiene alla larga. Non sa decidere, né si sente di attivarsi per trovare una soluzione.

Crolla il mondo se il direttore della produzione non ha il via libera di continuare l'applicazione delle isolazioni, che condizionano gli altri lavori a bordo. L'Ufficio Acquisti e la Direzione Generale, sono stati determinanti nel creare il problema, con la scelta della ditta "inaffidabile", ma non hanno alcuna possibilità di risolvere il caso.

 

Io ho azzardato la probabilità che il materiale potrebbe essere valido. Il Direttore della produzione, che mi conosce bene, non ha alternative. Stima che due persone sole possono risolvere il suo problema: Varo da parte del cantiere ed il vice direttore del Navalgenarmi (il già noto colonnello F).

Varo viene travolto dalle telefonate del direttore della produzione, mentre gli altri grandi o piccoli scompaiono dalla scena.

Chiedo al colonnello F un colloquio per sondare le probabilità che ho di risolvere il caso. Crede alle mie prove di validità del materiale, più adeguate alla sua sensibilità tecnica, rispetto le prove dei suoi ispettori, mi crede ed è possibilista, ma si copre le spalle (parole sue).

Ci lascia continuare il lavoro con il materiale in cantiere, ma taglia un pezzo già applicato e lo manda a MARIPERMAN. La decisione dell'Istituto scientifico della M.M.I. è inappellabile. Se è positivo la nave isolata resta com'è. Se il responso sarà negativo, si tolgono le isolazioni già applicate e si rifà tutto daccapo. Il materiale tolto non è più utilizzabile.

Sono di fronte alla più difficile decisione della mia vita professionale e, come al solito, sono solo in mezzo al deserto.

 

Torno in cantiere e non coinvolgo il mio direttore, bloccherebbe tutto. Telefono al direttore della produzione per spiegare le condizioni della M.M.I.

Mi chiede "che probabillità ho per evitare un possibile disastro economico".

Con la mia risposta divento l'unico responsabile della enorme spesa che il cantiere dovrà sborsare, per l'eventuale decisione sbagliata.

Alla domanda del direttore della produzione ho risposto:"Stimo la soluzione positiva al 90%". Mi risponde con testuali parole: "Non ci penso due volte, riparto immediatamente".

In pratica gli ho detto di si. La responsabilità da quel momento è rimasta tutta a mio carico.

 

La risposta di Mariperman ha tardato un mese e mezzo prima di giungere.

Potete intuire la mia ansia, ho giocato la mia credibilità futura che poteva essere distrutta. La nave nel frattempo è stata isolata completamente senza essere sicuri del risultato. I componenti di allestimento già sistemati e quelli che sono stati sistemati dopo, come tubazioni, cavi elettrici ed apparecchiature varie che dovrebbero essere smontati per rifare le isolazioni sottostanti.

 

Una mattina mi telefona il capo: "Varo, è arrivata la risposta della Marina per la storia delle isolazioni della "Visintini": positiva!". Il solo che portava l'onere del possibile rifacimento è stato solo Varo, mentre tutti gli altri non ricordavano da tempo che il problema era ancora aperto.

Tutto è finito pacificamente come se il problema non fosse esistito.

Neanche il mio direttore di Settore ha commentato il fatto, né rilevato che è stato esonerato dal problema.

 

Non ho avuto più occasione di scrivere "inaffidabile".

 

Varo5

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  • 11 months later...

Sul topic ho postato l'immagine della corvetta "Todaro", (una gemella) perché allora non avevo trovato l'immagine della "Licio Visintini". Ora ho a disposizione l'immagine della corvetta a cui si riferisce il racconto dell'isolazione termica necessaria per l'impianto di condizionamento dell'aria.

 

La corvetta "Licio Visintini"

 

visintini.jpg

 

 

Ho affrontato un rischio quantomai pericoloso sul danno che potevo cagionare al Cantiere, se le mie convinzioni fossero state errate. E' andata bene però nessuno ha capito il problema né ho ricevuto congratulazioni per aver evitato il rifacimento del lavoro già fatto. Tutto è proseguito senza intoppi.

Io avevo tutti i diritti di mettermi in disparte, perché l'errore era stato fatto dalla Direzione Centrale dalla quale dipendeva l'Ufficio Acquisti.

Questo aveva commissionato il lavoro contro il mio parere scritto. I danni e relative spese aggiuntive erano la demolizione del lavoro fatto e relativo rifacimento con altro materiale isolante per tutta la nave.

I tempi di consegna nave si sarebbero allungati di circa un mese, con i relativi costi.

 

Me lo ha fatto fare il senso di responsabilità nei confronti della Società per cui lavoravo.

Ho evitato anche il fallimento della ditta che aveva ottenuto la commissione, perchè il materiale sarebbe stato irrecuperabile.

 

Varo5

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Sul topic ho postato l'immagine della corvetta "Todaro", (una gemella) perché allora non avevo trovato l'immagine della "Licio Visintini". Ora ho a disposizione l'immagine della corvetta a cui si riferisce il racconto dell'isolazione termica necessaria per l'impianto di condizionamento dell'aria.

 

La corvetta "Licio Visintini"

 

visintini.jpg

 

 

Ho affrontato un rischio quantomai pericoloso sul danno che potevo cagionare al Cantiere, se le mie convinzioni fossero state errate. E' andata bene però nessuno ha capito il problema né ho ricevuto congratulazioni per aver evitato il rifacimento del lavoro già fatto. Tutto è proseguito senza intoppi.

Io avevo tutti i diritti di mettermi in disparte, perché l'errore era stato fatto dalla Direzione Centrale dalla quale dipendeva l'Ufficio Acquisti.

Questo aveva commissionato il lavoro contro il mio parere scritto. I danni e relative spese aggiuntive erano la demolizione del lavoro fatto e relativo rifacimento con altro materiale isolante per tutta la nave.

I tempi di consegna nave si sarebbero allungati di circa un mese, con i relativi costi.

 

Me lo ha fatto fare il senso di responsabilità nei confronti della Società per cui lavoravo.

Ho evitato anche il fallimento della ditta che aveva ottenuto la commissione, perchè il materiale sarebbe stato irrecuperabile.

 

Varo5

 

 

Varo5, sei sempre preciso nel raccontare le tue esperienze, da cui si evidenzia una precisione professionale che oggi scarseggia un po' dovunque...

 

Veramente complimenti!!!!!

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Ho affrontato un rischio quantomai pericoloso sul danno che potevo cagionare al Cantiere, se le mie convinzioni fossero state errate. E' andata bene però nessuno ha capito il problema né ho ricevuto congratulazioni per aver evitato il rifacimento del lavoro già fatto. Tutto è proseguito senza intoppi.

Io avevo tutti i diritti di mettermi in disparte, perché l'errore era stato fatto dalla Direzione Centrale dalla quale dipendeva l'Ufficio Acquisti.

Questo aveva commissionato il lavoro contro il mio parere scritto. I danni e relative spese aggiuntive erano la demolizione del lavoro fatto e relativo rifacimento con altro materiale isolante per tutta la nave.

I tempi di consegna nave si sarebbero allungati di circa un mese, con i relativi costi.

 

Me lo ha fatto fare il senso di responsabilità nei confronti della Società per cui lavoravo.

Ho evitato anche il fallimento della ditta che aveva ottenuto la commissione, perchè il materiale sarebbe stato irrecuperabile.

 

Varo5

 

L'incapacità di apprezzare il prezioso lavoro svolto dai propri collaboratori è uno dei tanti motivi per cui, a livello industriale, i nostri grossi calibri preferiscono trasferirsi all'estero. La ringrazio per i suoi interessanti (ed educativi) topic :s20: .

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Ancora una volta complimenti per il racconto e grazie di averlo condiviso!

 

Non si può negare che tua abbia avuto la tua buona dose di avventura. Da tecnico, anche se in un settore differente, capita anche a me di avere avventure simili, nel mio piccolo, e posso capire la tensione che arriva ad avere.

 

Ci vuole tutta una vita per costruirsi una reputazione (nel mio caso work in progress), meno di un minuti per distruggerla.

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  • 2 weeks later...
Varo5, sei sempre preciso nel raccontare le tue esperienze, da cui si evidenzia una precisione professionale che oggi scarseggia un po' dovunque...

 

Veramente complimenti!!!!!

Ti ringgrazio per il tuo sincero apprezzamento.

Varo5

 

L'incapacità di apprezzare il prezioso lavoro svolto dai propri collaboratori è uno dei tanti motivi per cui, a livello industriale, i nostri grossi calibri preferiscono trasferirsi all'estero. La ringrazio per i suoi interessanti (ed educativi) topic :s20: .

Ti ringrazio per la tua simpatica presenza.

Sul momento d'inerzia non ti ho sentito più. Se hai bisogno di aiuto e ti interessa sono quì.

Nel prossimo futuro ritorno su quei topic con delle aggiunte.

Ciao Corto a risentirci.

Varo5

 

Ancora una volta complimenti per il racconto e grazie di averlo condiviso!

 

Non si può negare che tua abbia avuto la tua buona dose di avventura. Da tecnico, anche se in un settore differente, capita anche a me di avere avventure simili, nel mio piccolo, e posso capire la tensione che arriva ad avere.

 

Ci vuole tutta una vita per costruirsi una reputazione (nel mio caso work in progress), meno di un minuti per distruggerla.

Ti ringrazio per la comprensione che hai saputo esprimere. L'attesa della "sentenza" è stata angosciosa. Sui cartoni che contenevano i pannelli era scritta un'altra sigla e non quella esclusiva per la M.M.I. quindi non ero sicuro del risultato.

La M.M.I. poteva dare parere negativo anche solo per quel dettaglio. Bastava un minuto per leggere la lettera della Marina, se negativa, per cancellare la reputazione che già avevo. Per il Cantiere è stato un usuale intoppo superato, invece per la M.M.I., ad anni di distanza, mi sono reso conto che tenevano conto in qualche modo di questi fatti. Per il Cantiere, forse, è scattato il trattamento di evitare in tutti i modi che io superassi il famoso "livello di incompetenza". Cioè carriera limitata ma a briglia sciolta. Forse hanno avuto ragione, la successiva avventura del "Vittorio Veneto" lo ha dimostrato.

 

Varo5

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Ti ringrazio per la tua simpatica presenza.

Sul momento d'inerzia non ti ho sentito più. Se hai bisogno di aiuto e ti interessa sono quì.Nel prossimo futuro ritorno su quei topic con delle aggiunte.

Ciao Corto a risentirci.

Varo5

 

Non mi sono dimenticato del suo topic (anzi) devo solo trovare il tempo necessario per analizzare (e digerire :s03: ) con la dovuta calma un lavoro di grande qualità :s02: . A presto Nicola.

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  • 4 weeks later...

Caro Varo ci fossero tante persone come te, che oltre a prendersi responsabilità non sue anzi quelle di chi ha "erroneamente" stravolto una scelta oculata, ti sei fatto carico oltre che il lavoro fosse fatto allo stato dell'arte, anche dei problemi che si sarebbero abbattuti sulla ditta che aveva sbagliato. Il coraggio è quello che distingue una persona retta da uno yes-man, quando si arriva ad un bivio si fà una scelta e se ne prende tutta la responsabilità.

I miei complimenti

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