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La Marina Militare Italiana Dal 1951 Al 1960


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ELETTRONICA DI BORDO DECENNIO 1951-1960

 

La storia del RADAR (RAdio Detection And Ranging) in Italia ha radici lontane, che si possono brevemente sintetizzare nel ricordare alcune delle tappe più importanti:

 

20 giugno 1922 Guglielmo Marconi presenta al “American Institute of Electrical Engineers” e al “Institute of Radio Engineers” una relazione da cui sono estratte poche parole “…..Mi sembra che dovrebbe essere possibile progettare degli apparati con cui una nave potrebbe irradiare o proiettare un fascio divergente di questi raggi in una qualunque direzione scelta, i quali raggi, incontrando un oggetto metallico, come un altro piroscafo o nave, sarebbero riflessi verso un ricevitore schermato dal trasmettitore locale sulla nave trasmittente, e quindi rivelare immediatamente la presenza e la direzione dell’altra nave anche entro nebbia o in tempo cattivo…..”

 

1932 Marconi sperimenta un ponte radio, sulla frequenza di 600 MHz, tra la Città del Vaticano e Castel Gandolfo e casualmente riscontra che la falciatrice a rullo metallico di un giardiniere all’opera disturba la ricezione del segnale trasmesso.

 

Maggio 1935 Marconi organizza a Roma tre dimostrazioni in cui attraverso un sistema di ponti radio e sfruttando l’effetto Dopler è possibile osservare il disturbo della ricezione causato dal passaggio di truppe appiedate con equipaggiamento completo ed il passaggio di automezzi e veicoli militari motorizzati.

 

1935 Si costituisce una Commissione Interministeriale con l’incarico di realizzare il “Radio Detector Telemetro (R.D.T.)”, prendendo in esame lo studio che il professore Ugo Tiberio aveva iniziato nel 1933.

 

1936 Si sperimenta presso il R.I.E.C. (Regio Istituto Elettro Comunicazioni) della Marina, con sede presso l’Accademia Navale di Livorno, gli apparati EC1 (apparato Elettrotecnico- Comunicazioni di prima generazione), EC1 bis e EC2.

 

1937 Si realizza l’apparato EC3.

 

1939 Viene costruito la versione EC3 bis.

 

Inizio 1941 Viene realizzato la versione definitiva EC3 ter “Gufo”, che nell’aprile dello stesso anno viene installato a bordo della torpediniera Carini; nelle prove effettuate rivelò un bersaglio a 12 Km ed un aereo a 8 Km.

 

Il “Gufo” era una apparecchiatura radar per la scoperta di aerei e navi, che operava su lunghezze d’onda di 70 cm, con portata da 8 a 12 Km su navi e 80 Km su aerei. Ne furono ordinati 50 esemplari alla società SAFAR , quasi tutti prodotti e la maggior parte installati su navi militari italiane entro il 1943; poiché non esisteva ancora il duplexer, utilizzava due antenne a tromba sovrapposte, una connessa al trasmettitore, l’altra al ricevitore; il complesso delle antenne era installato sulla torre telemetrica rotante; l’apparato usava impulsi di 4 microsecondi, con 500 impulsi al secondo ed aveva una potenza di picco di 10 Kw.

L’impiego del “Gufo” a bordo delle unità italiane fu integrato da alcune apparecchiature tedesche, delle quali un DE.TE. (Decimeter-telegraphengerät) Fu.Mo. 21/39 (Funkmesser-modell21) fu installata a bordo dell’incrociatore Duca degli Abruzzi, durante i lavori di grande manutenzione eseguiti a Genova.

 

Nel dopoguerra alcune navi italiane ricevettero radar inglese L.W.S. type 293, la cui antenna era caratterizzata da un telaio a dipoli incrociati e che sostituì sul Montecuccoli il sistema R.D.T. E.C.3/ter “Gufo”; sul Duca degli Abruzzi lo stesso radar fu installato in cima all’albero di maestra; sul Garibaldi fu installato sull’albero di trinchetto il radar americano SO 8 e su quello di maestra l’ SK 2, che fu adottato anche da San Marco, Duca degli Abruzzi e San Giorgio; sull’albero di maestra di queste due ultime unità fu imbarcato, per un certo periodo, un radar quotametro, per stabilire la quota degli aerei individuati.

All’inizio degli anni ’50 un gran numero di unità italiane furono dotate di un sistema radar di origine U.S.A. fornita in due versioni SO 8 e SO 13, le cui antenne per la loro compattezza e leggerezza erano adatte ad essere montate sulla testa degli alberi ed equipaggiarono sia le grandi unità, come radar di navigazione, sia quelle medie e piccole,: torpediniere, corvette, dragamine e motosiluranti.

 

Il sistema che determinò una svolta decisiva verso una standardizzazione e modernizzazione della componente radar delle unità negli anni ’50 fu il Westinghouse AN/SPS-6, realizzato in varie versioni per la scoperta aereonavale con portata di 250 Km, versioni contraddistinte da una lettera minuscola posta dopo il numero 6; l’apparecchiatura iniziò ad essere installata nel 1954 ed ad eccezione del Garibaldi, che la imbarcò al termine dei lavori di trasformazione, fu adottata da tutte le unità di squadra in servizio negli anni ’50 (incrociatori, cacciatorpediniere, fregate ed avvisi scorta) e da alcune corvette della classe “Gabbiano”, per la scoperta aerea di quelle destinate prevalentemente alla difesa antiarea.

 

Non si può concludere questo argomento senza fare cenno alla rivoluzione che il radar ha introdotto nel campo delle armi navali, sostituendo gli elaborati sistemi ottici di punteria utilizzati durante la guerra sia per il tiro navale sia contro bersagli aerei ; l’introduzione di questo nuova tecnologia elettronica permise l’individuazione del bersaglio e la possibilità di dirigere il tiro automaticamente verso di esso con velocità di esecuzione inimmaginabili negli anni precedenti; questo fu il principale motivo per cui tutte le armi antiaeree del periodo bellico e prebellico furono sostituite nel corso del decennio preso in considerazione; nonostante tutto le mitragliere antiaeree negli anni ‘60 si troveranno completamente supeate dalla sempre più eccezionali prestazioni del mezzo aereo e per l’avvento dei missili terra-aria.

Modificato da BUFFOLUTO
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Considerazioni finali sul decennio 1951-1960

 

Nella trattazione delle unità navali di questo periodo si è cercato di considerare, come date iniziale e finale di servizio delle unità, quelle relative alla consegna ufficiale alla M.M.I. e quella del disarmo; per l'anno di entrata in servizio non si sono presentati eccessivi problemi nella ricerca dei dati, mente l'anno di fine servizio è generalmente caratterizzato da una certa propensione a confondere la data del disarmo con quella della radiazione; nella trattazione sviluppata purtroppo non è possibile garantire la correttezza di tutte le date di fine servizio indicate.

 

Non sono state inserite in elenco alcune unità, che a rigor di logica, avrebbero potuto essere considerate: si tratta dell'incrociatore Luigi Cadorna, radiato nel 1951, del cacciatorpediniere Da Recco, radiato nel 1954, del vecchio cacciatorpediniere Riboty radiato nel 1950, della nave officina Antonio Pacinotti in servizio fino al 1952 e della nave trasporto Cherso, radiata nel 1951.

 

Non è stato invece inserito, a causa di una personale disattenzione, il dragamine Mandorlo; poiché comunque l'unità entrò in servizio alla fine del 1960 e precisamente il 16 dicembre, spero che mi si vorrà perdonare questa leggerezza.

 

Coloro che sono pratici di questioni navali si saranno certamente resi conto dell'enorme disomogeneità delle navi in questo periodo, ancor più evidenziata nella suddivisone di cinque distinti gruppi, ad eccezione delle corvette della classe "Gabbiano" e dei dragamine; essa fu causata da diverse ragioni:

 

per quanto riguarda le unità in servizio durante la guerra, comprese quelle recuperate e rimesse in servizio nel dopoguerra, fu causata dalle ingenti perdite aggravate dalle cessioni imposte dal Trattato di Pace;

 

per quelle entrate in servizio per acquisizione varie, il motivo è talmente evidente da rendere inutili ulteriori commenti;

 

le unità cedute dall'U.S.Navy sono quelle che presenta invece più omogeneità;

 

le costruzioni nazionali del dopoguerra hanno risentito della carenza di finanziamento per poter costituire un nucleo numericamente sufficiente ed omogeneo su cui basare la nuova flotta italiana.

 

Dall'esame dei grafici allegati si può osservare che sul dislocamento totale distribuito sull'intero arco dei dieci anni pari a 320.930 tonnellate, ben 201.767 tonnellate, pari al 62,9%, era costituito da unità navali del periodo bellico che si andarono a sommare a 8.142 tonnellate di navi recuperate ed entrate in sevizio nel dopoguerra.

 

Le navi di acquisizioni varie, entrate in servizio in virtù delle urgenti esigenze dell'immediato dopoguerra, rappresentarono un dislocamento pari a 59.476 tonnellate, pari al 18,5%, un discreto quantitativo di naviglio costituito comunque in gran parte da materiale datato.

 

Le cessioni da parte U.S.Navy costituirono un dislocamento di 24.371 tonnellate, che furono una boccata d'ossigeno per la nostra Marina, soprattutto per promuovere l'addestramento degli equipaggi all'impiego di nuove armi ed apparecchiature sempre più sofisticate.

 

Le navi di costruzione nazionale costruiti nel decennio formarono un dislocamento di 27.174 tonnellate pari al 8,5% del dislocamento globale; si trattava di unità nuove, che comunque avrebbero dimostrato molte delle proprie carenze già nel corso del decennio successivo.

 

 

 

 

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:s67: Lavori in corso :s67:

 

In considerazione del notevole miglioramento ottenuto nella discussione dedicata alla M.M.I. del periodo 1961-1970,

mi rendo conto che questa del periodo 1951-1960 dovrà essere necessariamente rielaborata per renderla più fruibile;

non è il piano d'azione ma mi manca, ma piuttosto il tempo necessario per realizzarlo, senza intralciare e rallentare

il lavoro che sto attualmente sviluppando; ho deciso quindi di provvedere con gradualità e nei ritagli di tempo

di apportare le seguenti modifche:

 

- estensione della discussione su tre pagine, anziché due, per distribuire in maniera più uniforme il carico informatico delle immagini;

 

- sostituzione di tutte le tabelle in formato TIFF, poco leggibile, col jpeg;

 

- sostituzione di tutte le immagini, postate con imageshack, che saranno sostituite utilizzando tinypic,

più affidabile anche se non tollera immagini superiori a 1590 dpi;

 

- per ultimo provvederò a portare tutte le immagini da 800 dpi a 1590 dpi.

 

Per necessità tecnica il lavoro di aggiornamento sarà effettuato a ritroso, ossia inizierò dalla fine della terza pagina

fino a risalire all'inizio della discussione.

 

Non ho ancora avuto possibilità di ringraziare il Comandante Alagi degli ottimi suggerimenti sull'uso di Photoshop,

che ho seguito seppure con ritardo, per risolvere finalmente i problemi del carico informatico, di cui soffrono un pò

tutte le discussioni di Betasom; stimolato da alcune sue considerazioni da tempo sto utilizzando la versione 11 (CS 4)

di Photoshop ed ho riscontrato un apprezzabile miglioramento del trattamento dell'immagine fotografica.

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Caro Francesco

 

le tue informazioni sono sempre preziose ed interessanti;

sto cercando di organizzare la discussione in maniera di porre

le tue addenda raggruppate insieme a ridosso della sezione dedicata

alle unità di varia acquisizione; per non tenere troppo isolata l'addenda 8

la puoi inserire nella 7; questi sette post sono a tua disposizione, in modo da poterli

sfruttare a tuo piacimento.

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Marco

ti prego voler eliminare i seguenti post:

16,17,18,19,20 di pagina 1

22,23,24,25,26,27,28 di pagina 2

 

sono 12 post contraddistinti in questo modo:

:s47:Post da cancellare :s47:

 

Questo intervento mi è utile per raggruppare in

sequenza cronologica tutti gl'interventi di De Domenico

e facilitare il lavoro di ridistribuzione degli argomenti.

 

Grazie

Marcello

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  • 1 month later...
:s67: Lavori in corso :s67:

 

In considerazione del notevole miglioramento ottenuto nella discussione dedicata alla M.M.I. del periodo 1961-1970,

mi rendo conto che questa del periodo 1951-1960 dovrà essere necessariamente rielaborata per renderla più fruibile;

non è il piano d'azione ma mi manca, ma piuttosto il tempo necessario per realizzarlo, senza intralciare e rallentare

il lavoro che sto attualmente sviluppando; ho deciso quindi di provvedere con gradualità e nei ritagli di tempo

di apportare le seguenti modifche:

 

- estensione della discussione su tre pagine, anziché due, per distribuire in maniera più uniforme il carico informatico delle immagini;

 

- sostituzione di tutte le tabelle in formato TIFF, poco leggibile, col jpeg;

 

- sostituzione di tutte le immagini, postate con imageshack, che saranno sostituite utilizzando tinypic,

più affidabile anche se non tollera immagini superiori a 1590 dpi;

 

- per ultimo provvederò a portare tutte le immagini da 800 dpi a 1590 dpi.

 

Per necessità tecnica il lavoro di aggiornamento sarà effettuato a ritroso, ossia inizierò dalla fine della terza pagina

fino a risalire all'inizio della discussione.

 

Non ho ancora avuto possibilità di ringraziare il Comandante Alagi degli ottimi suggerimenti sull'uso di Photoshop,

che ho seguito seppure con ritardo, per risolvere finalmente i problemi del carico informatico, di cui soffrono un pò

tutte le discussioni di Betasom; stimolato da alcune sue considerazioni da tempo sto utilizzando la versione 11 (CS 4)

di Photoshop ed ho riscontrato un apprezzabile miglioramento del trattamento dell'immagine fotografica.

 

 

 

Ho terminato la revisione di questa discussione; un solo impegno non ho mantenuto, per il quale desidero essere scusato: quello di sostituire le immagini tutte di 800 dpi con altrettante con risoluzione maggiore di 1590 dpi; poiché le foto postate sono tante sarebbe stato necessario molto tempo, che preferisco dedicare alle nuove discussioni.

 

Marcello Risolo

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  • 4 years later...

A proposito dello sbarco a Brindisi di aerei USA in conto MDAP, ho trovato questo filmatino della settimana INCOM in cui si può notare che la bandiera USA su un Helldiver (chiamato dallo speaker Hellcat....) viene sostituita non con una semplice bandiera italiana, ma con una bandiera della Marina Militare. Segnale forse che per gli americani era necessario che la MMI avesse una propria aviazione di marina?

 

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viene sostituita non con una semplice bandiera italiana, ma con una bandiera della Marina Militare. Segnale forse che per gli americani era necessario che la MMI avesse una propria aviazione di marina?

Trattandosi di cerimonia a bordo di nave MM, mi sembra ovvia la bandiera MM. Per altre considerazioni su Pacciardi, vado in PM.
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Trattandosi di cerimonia a bordo di nave MM, mi sembra ovvia la bandiera MM. Per altre considerazioni su Pacciardi, vado in PM.

In realtà...

...la nave era statunitense...

...gli aerei trasportati erano 12 caccia P-51 Mustang (destinati alla neocostituita Aeronautica Militare) e 22 Helldivers (anch'essi presi in carico dall'Aeronautica Militare ed inquadrati nell'86º Gruppo Antisom di Grottaglie)..

...ed alla cerimonia di consegna erano presenti, per l'Italia, il Ministro della Difesa Pacciardi, il il Generale Claudio Trezzani (proveniente dall'Esercito ed all'epoca Capo di Stato Maggiore della Difesa, il Generale Mario Ajmone Cat (Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica) e l'Ammiraglio Emilio Ferreri (Capo di Stato Maggiore della Marina)

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  • 5 years later...

Salve, sto effettuando una piccola ricerca sull'utilizzo dei motosiluranti in Adriatico nel 1947 e avrei bisogno di sapere dove si trovavano in quel periodo.
Taranto?Ancona? Ci furono effettivamente delle missioni?

E' un aspetto marginale di una ricerca più ampia che sto facendo e che vi sottoporrò appena pronta.
Si tratta di una base sotterranea per motosiluranti di cui ci sono i progetti, non più realizzati.
Sono certo che resterete piacevolmente sorpresi appena sarà tutto pronto.


Se lo ritenete opportuno apro un topic apposito.

Modificato da Crono
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