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Principessa Mafalda, Titanic Italiano


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Titolo: PRINCIPESSA MAFALDA, TITANIC ITALIANO

Autori: Luciano GARIBALDI; Giorgio GIORGERINI, Enrica MAGNANI BOSIO

Casa ed: DE AGOSTINI

Anno: 2010

Pag: 175; 31 foto

Dim. (cm): 23,5 X 15

Prezzo: Euro 19,50

Reperibilità: ottima

 

princmafaldatit.jpg

 

Recensione. Il libro trae spunto da un convegno che si è tenuto a GAMALERO (AL) presso Villa ODONE il 27 Ottobre 2007 con la partecipazione del Principe Emanuele Filiberto di SAVOIA. Perchè GAMALERO? Perchè uno dei due eroici telegrafisti della sfortunata nave, Luigi RESCHIA, era originario di quel paese piemontese.

 

Le prime 122 pag. trattano della tragedia che costò la vita ad oltre 300 persone, ma i giornali Argentini e Brasiliani parlarono di oltre il doppio! Il resto, sotto forma di "appendici" comprende l' elenco dei sopravvissuti, i menù serviti a bordo ed alcuni articoli di giornale.

Leggendo il libro si scopre che fra i passeggeri sopravvissuti c' era Ruggero BAULI, il fondatore dell' omonima Casa dolciaria VeRonese produttrice del famoso pandoro. Egli, con varie attezzature del mestiere si stava recando in Argentina a cercar fortuna. Perse tutto, ma "Ben tetragono ai colpi di ventura", non si perse d' animo: lavorò sodo, e nel dopoguerra tornò in ITALIA ove divenne quel gran Imprenditore che tutti sappiamo.

Nel libro si parla molto anche di Colei che dette il nome alla nave: la Principessa Mafalda di SAVOIA, Figlia del nostro RE VITTORIO EMANUELE III, che andò in sposa al Principe Filippo D' ASSIA. Deportata a BUCHENWALD a causa del tragico8settembre, vi morì in seguito alle gravi e mal curate ferite riportate per un bombardamento aereo americano.

 

Per il "liner" PRINCIPESSA MAFALDA, quello doveva essere l' ultimo viaggio prima della radiazione dopo 19 anni di onorato servizio. Forse proprio perchè al termine della vita operativa, la manutenzione era stata forse un pò trascurata: si legge nel libro che, tra le varie avarie, la nave si fermò 8 (!) volte. Finchè il 25 Ottobre 1927, l' asse portaelica di sinistra si sfilò aprendo una via d' acqua che, sebbene piccola, era passante per vari compartimenti della nave che fu così condannata all' affondamento. Affondamento che avvenne dopo oltre 4 ore quando già varie navi era vicino a lei per i soccorsi. Perchè tutti quei Morti, allora? Fu a causa del contagiosissimo panico che si diffuse per tutta la nave quando mancò totalmente l' illuminazione a bordo. Il libro riporta le scene di coraggio e vigliaccheria tipiche di queste tragedie. Il C.te della nave, Simone GULI', volontariamente affondò con Essa.

 

Consiglio senz' altro la lettura di questo libro scritto in modo semplice e con capitoli e paragrafi brevi: è anche un modo per ricordare le Vittime di quella tragedia. Grazie per l' attenzione.

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