QuartoMoro Inviato 15 Settembre, 2002 Segnala Share Inviato 15 Settembre, 2002 Ho appena finito di leggere "Carlo Fecia di Cossato - L'uomo, il mito e il marinaio" di Achille Rastelli per le Ed. Mursia. Chi si aspettasse un libro dedicato al mitico comandante del Tazzoli, sappia che non è così. O meglio, è così solo in parte. La prima metàdel libro non parla per niente del personaggio. Si perde in disquisizioni sulla Regia Marina, sui fenomeni di massa in base ai quali nasce un mito, sull'attaccamento della Marina alla monarchia, sull'attivitàdel Tazzoli (il capitolo è un riassunto asettico e schematico del celebre testo del Maronari). Solo al settimo capitolo, dopo 85 pagine, finalmente si parla di Carlo Fecia di Cossato. Quello successivo è dedicato alla battaglia di Bastia (e qui finalmente c'è qualche particolare interessante: prima di cannoneggiare i nazisti il 9 settembre '43, il Comandante si toglie i nastrini delle decorazioni germaniche conquistate in Atlantico e li getta in mare). Davvero interessanti sono gli ultimi capitoli: descrivono le condizioni che portarono Carlo Fecia di Cossato al suicidio, ne raccontano le amarezze, le condizioni sociali dell'Italia, l'umore della Marina (I marinai della RSI combattono per l'onore di quella marina, ma noi per la nostra abbiamo dato molto di più, abbiamo ceduto l'onore) i rimorsi di re Umberto II, i misteri ancora rimasti. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Matteo U-458 Inviato 15 Settembre, 2002 Segnala Share Inviato 15 Settembre, 2002 Prima di cannoneggiare i nazisti il 9 settembre '43, il Comandante si toglie i nastrini delle decorazioni germaniche conquistate in Atlantico e li getta in mare. Grande uomo, Carlo Fecia di Cossato...Anche Todaro (seppur morto 2 anni prima) è una figura che irradia un'aura di leggenda.... ONORE A LORO! Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Betasom Inviato 19 Settembre, 2002 Segnala Share Inviato 19 Settembre, 2002 Il Conte Carlo Fecia Di Cossato era un vero Cavaliere del Mare, ma in i taliano Cavaliere ha troppi segnificati... in fondo anche Berlusconi è cavaliere.... diciamola con la lingua del nemico: "a Knight of the Seas". Dovunque fosse il suo equipagio ben presto lo amava ed era pronto ad ogni sacrificio se condotto da lui, sia sul Tazzoli che sull' avviso scorta Aliseo che comandò in seguito. Quando lo sbarcarono perche rifiutò di infrangere il suo giuramento nelle mani del rè, a Taranto i marinai inscenarono una sommossa violenta opponenedosi alla decisione. Per farvi capire che uomo era basti dire che quando un suo marinaio, ferito alla gamba a poche miglia dalla base durante un rentro del Tazzoli da un proiettile di mitraglia di un aereo, subì l'amputazione della stessa (in seguto all'infezione sopragiunta a causa di brandelli di vestiario sudicio che il prioiettile aveva trascinato nella ferita) si adoperò affinchè sua madre la Contessa Di Cossato gli procurò delle protesi per tornare a camminare.... Quanti altri comandanti avrebbero fatto tanto per un loro Marinaio? Non è da stupirsi se un uomo di così nobile animo giunse al suicidio dopo aver visto le condizioni in cui versavano la Marina e la Bandiera per le quali tanto aveva dato e dopo aver dovuto sopportare l'umiliazione del voltafaccia del rè alle forze armate. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
QuartoMoro Inviato 19 Settembre, 2002 Autore Segnala Share Inviato 19 Settembre, 2002 Nle libro che ho citato, a proposito del suicidio viene rivelato un particolare: Carlo Fecia di Cossato sollevo' ufficialmente il quesito per via gerarchica. Ma complice il caos del servizio postale nell'Italia sotto le macerie, non ricevette risposta che invece - si assicura - gli era stata inviata. Chiese udienza allora al Luogotenente Umberto II. Gliela rifiutò in quanto era un ufficiale in punizione. Forse fu questo a spingere il Comandante a togliersi la vita (oltre ad un vicissitudine affettiva, raccontata con molta delicatezza nel libro). In segno di rispetto, ma forse per il rimorso, Re Umberto chiese il permesso alla famiglia Fecia Di Cossato ( e da questa lo ottenne) di traslare la bara a proprie spese dal cimitero di Napoli a quello di famiglia. Cio' che forse aumento' la sua depressione fu il fatto che la casa reale per la quale lui stava mettendo in gioco la sua reputazione non si degnava di riceverlo: il ripsetto verso il suo gesto di lealtàdoveva superare il formalismo... In ogni caso: onore al comandante Fecia Di Cossato !!!! Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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