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Tante Paperette...


Totiano

Messaggi raccomandati

chissa quanti di voi hanno frequentato corsi di vela. Ma vi ricordate i mitici Optimist, vere navi scuola per velisti in erba?

 

quelle "vasche da bagno" credo siano rimaste nel cuore di ogni appassionato, ed a tutti gli appassionati dedico questa foto fatta a Chioggia qualche tempo fa: le paperette che seguono mamma chiocchia per conoscere il mondo

 

paperette.jpg

 

(Sono anche convinto di scroccare qualche aneddoto a marat, ad essere sincero...)

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Otto anni (di cui sei a livello agonistico) su questo guscio di noce in vetroresina...poco idrodinamici ma ottimi per comprendere i principi elementari di regolazione della randa, della centratura dell'albero ed in generale per apprendere le andature, portanti e non. Nella mia giovinezza classe regina oggi si confronta con nuovi interessanti progetti. I nostri bimbi (beati loro) hanno molta più scelta. Corto

 

P.s.: questo è il mio centesimo messaggio...Spalletti per tutti :s28:

Modificato da Corto Maltese
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L'Optmist non mi ha mai fatto impazzire.

Non tanto perché bello non é (non credo che abbia mai voluto esserlo, e quindi non ha fatto peccato) quanto perché non forma equipaggi ma solamente timonieri. Per dire: in Gran Bretagna hanno formato generazioni di velisti su un'altra scatola da scarpe quasi identica, il Cadet, ma con un fiocco grande come un fazzoletto e con due ragazzini a bordo al posto di uno. In Italia si é vista solo a Trieste, a dimostrazione che chi comanda in questo Paese (in questo caso la FIV) dispone come gli pare e nessuno alza il dito ad obiettare.

Però. se é vero che la vela sta all'Italia come lo slalom gigante sta all'Egitto (ed é vero), bisogna ammettere che l'Optmist, improponibile, sgangherato, caro che ci vuole un mutuo per comprarlo, un po' di gente che va per mare senza attaccarsi ad un fuoribordo all'Italia l'ha regalata.

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L'Optmist non mi ha mai fatto impazzire.

Non tanto perché bello non é (non credo che abbia mai voluto esserlo, e quindi non ha fatto peccato) quanto perché non forma equipaggi ma solamente timonieri. Per dire: in Gran Bretagna hanno formato generazioni di velisti su un'altra scatola da scarpe quasi identica, il Cadet, ma con un fiocco grande come un fazzoletto e con due ragazzini a bordo al posto di uno. In Italia si é vista solo a Trieste, a dimostrazione che chi comanda in questo Paese (in questo caso la FIV) dispone come gli pare e nessuno alza il dito ad obiettare.

Però. se é vero che la vela sta all'Italia come lo slalom gigante sta all'Egitto (ed é vero), bisogna ammettere che l'Optmist, improponibile, sgangherato, caro che ci vuole un mutuo per comprarlo, un po' di gente che va per mare senza attaccarsi ad un fuoribordo all'Italia l'ha regalata.

 

I costi legati alla barca a vela sono vergognosamente alti soprattutto per chi vuole avvicinare i figli a questo bellissimo sport. Le cose peggiorano quando si cresce e si passa, come ha fatto il sottoscritto ad altre classi. Tuttavia Marat credo che il problema della formazione degli equipaggi sia legato più ad un discorso organizzativo che alla disponibilità di barche...Coordinare due o più persone è più difficile che predisporre un'uscita in piena autonomia. Inoltre i singoli hanno a livello numerico maggior successo e quindi le regate risultano più divertenti essendo la flotta prtecipante più numerosa...420, 470 dalle mie parti sono classi morte, come il mio amato Europa...sopravvive il Laser ma anche lui soffre. Corto

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Se 420 e 470 sul Garda sono morti, nel resto d'Italia quando va bene sono oggetto di ricerche archeologiche.

La vela in questo Paese é un innesto che non é mai attecchito, Corto. Non sono le barche che mancano, sono le teste. A Bracciano (che é la mia zona di caccia) ci saranno dodici circoli federali, altrettanti non federali, e due o tremila derive: la domenica, se non c'é una regata in calendario, ne vedrai fuori tutte insieme cinque o sei, e solo nel mese di luglio.

Fiumicino, in quanto a numero di barche d'altura, sembra il Queensland: dopo di che o stanno in secco nei rimessaggi, o fanno cozze ai pontili, o (quel tre per cento che schioda dalla banchina) fanno regate di triangolo da un miglio di lato.

Il denaro nel settore circola, i velai tagliano e cuciono, i cantieri e i rimessaggi si arricchiscono, ma la gente va per mare con la stessa incontenibile passione con la quale va a farsi togliere le tonsille.

Viva l'Optimist, che qualche anno di ricordi ad una manciata di ragazzini (anche se cacciati in barca dai padri) la assicura.

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da base artica, marco

 

consiglio x avvicinare il pololo italico, fare come ai tempi della roma imperiale, quella di pompeo e silla:

 

tutti sulle galeere a forza e ai remi :s03: :s03: :s03: tanto di gente che pensa motivare a pedate o con la frusta cve ne sono anche ora troppi in giro...

saluti e bona remata.. :s02: . marco

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Pensa che un armatore folle ed irresponsabile anni fa (quando ancor potevo sembrare un velista) mi chiese se ero interessato ad occuparmi della sua flotta. Conoscendo il problema che affligge l'italiano medio il quale considera le barche (più che altro a motore) solo ed esclusivamente uno status simbol lasciai perdere...nel mio piccolo ho cercato per anni gente disponibile ad organizzare vacanze in barca a vela...non ci sono mai riuscito a causa delle pretese avanzate dal potenziale equipaggio... Forse (moglie, figlio e compagni permettendo) ho trovato un contatto per un'attraversata oceanica...ma siamo ancora in alto mare ed anch'io dovrei prepararmi bene ad una simile esperienza. Vedremo cosa succederà i tempi di organizzazione saranno comunque lunghi...

Modificato da Corto Maltese
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certo non possiamo sperare in una "azzurra" o "moro di venezia" tutti gli anni per vedere gente cercare una vela.

 

Ma negli altri paesi come fanno? insegnao alle scuole elementari ad andare a vela per far venire la passione?

 

Aggiungerei Luna Rossa per completezza (Mascalzone Latino e +39 sono ancora troppo acerbi). Quanto agli altri paesi penso che i neozelandesi abbiano molto da insegnarci quanto a cultura dello sport velico. Mi sono sempre chiesto perché ad esempio nelle scuole delle città costiere non si prevedano un paio d'ore settimanali da dedicare all'argomento. Gli studenti potrebbero così scoprire una vocazione che in futuro potrebbe sfociare in una prospettiva di lavoro. Corto

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Ma negli altri paesi come fanno? insegnao alle scuole elementari ad andare a vela per far venire la passione?

 

 

Nelle scuole si può insegnare una pratica sportiva, o un gioco. L'abitudine a fare vela non é né l'uno né l'altro, é la stratificazione di secoli di cultura, di lavoro e di vita. In Gran Bretagna, in Olanda, in Australia, in Nuova Zelanda non c'é bisogno di insegnare la vela nelle scuole: la respiri e basta. Il figlio del mio più caro amico é andato a vivere ad Auckland, e nell'ultimo anno ha completamente restaurato uno sloop del 1905 di cui parla la Nuova Zelanda intera: in Italia non l'avrebbe mai fatto, anche se da ragazzino veniva dietro a suo padre e a me che grattavamo la pancia alle barche.

E' vero, c'é la Svizzera e la Repubblica Ceca che sfornano fior di velisti (i cechi sono intorno al dodicesimo posto nel ranking delle medaglie olimpiche di vela, e scusate se é poco) ma, per l'appunto, questa non é esattamente vela: é giocare con le barche a vela.

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Nelle scuole si può insegnare una pratica sportiva, o un gioco. L'abitudine a fare vela non é né l'uno né l'altro, é la stratificazione di secoli di cultura, di lavoro e di vita. In Gran Bretagna, in Olanda, in Australia, in Nuova Zelanda non c'é bisogno di insegnare la vela nelle scuole: la respiri e basta. Il figlio del mio più caro amico é andato a vivere ad Auckland, e nell'ultimo anno ha completamente restaurato uno sloop del 1905 di cui parla la Nuova Zelanda intera: in Italia non l'avrebbe mai fatto, anche se da ragazzino veniva dietro a suo padre e a me che grattavamo la pancia alle barche.

E' vero, c'é la Svizzera e la Repubblica Ceca che sfornano fior di velisti (i cechi sono intorno al dodicesimo posto nel ranking delle medaglie olimpiche di vela, e scusate se é poco) ma, per l'appunto, questa non é esattamente vela: é giocare con le barche a vela.

 

Caro cittadino condivido le tue parole anche se non sottovaluterei lo stimolo che può dare un'esperienza concreta sul campo suppur fugace. L'emozione provata salendo sulla Palinuro, osservando la Vespucci prendere il largo a vele spiegate o guardando il brigantino interrato a Livorno sono esperienze che personalmente mi hanno spinto non solo ad incontrare il mare ma ad amarlo e rispettarlo in tutte le sue forme. Forse la scuola potrebbe insinuare un dubbio nei ragazzi spingerli ad un primo contatto da cui poi potrebbero scaturire molte opportunità.

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Forse la scuola potrebbe insinuare un dubbio nei ragazzi spingerli ad un primo contatto da cui poi potrebbero scaturire molte opportunità.

 

Sì certo, hai ragione, ma chi dovrebbe svolgere questo compito?

Gli insegnanti? E partendo da quali basi? Dovrebbero amarla loro per primi quella pratica: ma se non sono stati folgorati sulla via di Damasco chi glie lo dà l'amore ?

Gli istruttori della Federazione? Sono degli onesti lavoratori, e tutto hanno tranne il piglio degli apostoli. Sono anni che sento parlare di programmi scolastici, di fondi e di finanziamenti (bazzico in FIV da trent'anni e passa) e più di qualche ragazzino delle medie di Bracciano e di Trevignano Romano (che crescono coi piedi a mollo e in qualche modo dovranno pur ammazzare il tempo nelle settimane d'estate) non ho mai visto.

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Sì certo, hai ragione, ma chi dovrebbe svolgere questo compito?

Gli insegnanti? E partendo da quali basi? Dovrebbero amarla loro per primi quella pratica: ma se non sono stati folgorati sulla via di Damasco chi glie lo dà l'amore ?

Gli istruttori della Federazione? Sono degli onesti lavoratori, e tutto hanno tranne il piglio degli apostoli. Sono anni che sento parlare di programmi scolastici, di fondi e di finanziamenti (bazzico in FIV da trent'anni e passa) e più di qualche ragazzino delle medie di Bracciano e di Trevignano Romano (che crescono coi piedi a mollo e in qualche modo dovranno pur ammazzare il tempo nelle settimane d'estate) non ho mai visto.

 

La tua è una fotografia purtroppo esatta della situazione ma non amo arrendermi all'idea che un paese circondato dal mare come il nostro continui a vivere questa assurda contraddizione. E allora sogno una nazione in cui tutti i soggetti interessati (circoli velici, FIV, CONI, Enti Lcali etc...) concentrano i loro sforzi laddove l'individuo si forma e quindi risulta più aperto agli stimoli che provengono dall'esterno. La televisione (nonostante personalmente detesti questro strumento di distrazione di massa) potrebbe contribuire al progetto aumentando gli spazi dedicati a questo sport magari sfruttando l'onda lunga di eventi mediatici come la Coppa America. Il tutto però deve partire da un progetto ben definito, avallato da tutto il fronte politico, in quanto richiederebbe un investimento umano ed economico a lungo termine.

 

P.s. adesso che ho scoperto che sei un velista ti aspetto sul Garda...alle barche ci penso io...fammi sapere se preferisci Peler o Ora

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certo non possiamo sperare in una "azzurra" o "moro di venezia" tutti gli anni per vedere gente cercare una vela.

 

Ma negli altri paesi come fanno? insegnao alle scuole elementari ad andare a vela per far venire la passione?

 

 

da base artica, marco

 

qui in germania, molti ragazzi praticano la vela perche devono scegliere nello studio uno sport; e canotaggio e vela contano doppio punteggio di voti.

saluti marco

 

....inoltre tra i giovani ee sempre molto alla moda. :s02: ..fare un fine settimana con :s41: ...la ragazza :s03: :s03: in vela sui fiumi o laghi o mare.

..qui poi chi non gareggia viene considerato un ..mollaccione. :s12: :s05:

 

credo che in italia, il problema sia legato come sempre ai genitori che non spingono (sonora pedata :s03: ) in tempo la prole a lasciare ...la riva :s14:

Modificato da bussolino
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da base artica, marco

 

devono scegliere nello studio uno sport; e canotaggio e vela contano doppio punteggio di voti.

 

Non lo sapevo: perché "contano doppio"? Forse perché i ragazzi dimostrano di saper eroicamente affrontare le gelide acque di Amburgo e dintorni? O perché certe scelte presuppongono, o comunque comportano , conoscenze di Fisica aerodinamica?

La faccenda mi incuriosisce.

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Anche in Francia la vela fa parte degli sport da scegliere per l'attività obbligatoria - non so poi quanto conti per i voti - : ho molti colleghi all'università che hanno provato la vela proprio con questo metodo. Però praticamente nessuno ha poi continuato.

 

Sulla questione non ho un'opinione definita; sostanzialmente tendo ad essere d'accordo con Marat, "imporre" la vela non si può (se è questo che intendi). Non è come quegli sport con la palla in cui ci corri dietro sfondando qualche stinco o la prendi a randellate con attrezzi di foggia varia; è una delle attività più complesse che si possano immaginare ed esige volontarismo per essere appresa decentemente.

Noi al nostro circoletto ogni estate organizziamo il servizio lagher per i bambini in vacanza, ed il programma prevede che il mattino gli si "insegni" a far vela. Questo mi ha dato modo di osservare come chi non abbia una decisa volontà di imparare, non riesca ad ottenere nulla, senza contare il fatto che non riusciamo a trattenere allievi. Dividiamo infatti i galeotti in gruppi diversi a seconda delle loro qualità e predisposizioni, i forzati li portiamo su un barcone comune con l'istruttore, le buonevoglie gli affidiamo un cassetto delle mutande ... pardon, lapsus, volevo dire un optimist, e li si lascia sbrogliare da soli (chi se la cava meglio vince l'ambitissimo giro premio pomeridiano su un FJ da regata, d'epoca e rigorosamente in mogano :s41: ).

Purtroppo anche fra le buonevoglie la percentuale di quelli che imparano qualcosa e poi restano più di una stagione è abbastanza bassa, e per me è ascrivibile alla "foga dei francesi" come la chiamiamo qua, l'entusiasmo per una nuova attività che però svanirà appena si presenteranno le prime difficoltà.

D'altro canto è però vero che, seppur al prezzo di alcune carene sfondate, moltissime vele distrutte ed una prenotazione sicura al girone dei blasfemi per tutti noi istruttori, un paio di buonevoglie le abbiamo trattenute e messe sulla buona strada. Un numero irrisorio sul totale dei dannati passati sul barcone di Caronte (un pesantissimo Tridente che fa guadagnare il pane a tutti, forzati ed istruttori, quando si tratta di alarlo sulla spiaggia a mezzogiorno e dieci di metà Agosto sulla ghiaia che cede sotto le ruote) ma comunque meglio di niente.

 

Detto questo, io resto favorevole ma scettico di fronte a tutte le iniziative di "volgarizzazione" della vela, specie per i più giovani. Ad un certo punto, bisogna anche dirsi che un popolo ottiene quel che si merita: e se non esistono quasi più nuove leve disposte ad imparare uno sport poco appariscente, che necessita di molte qualità scomode, leggasi disciplina, ordine, coraggio, pazienza, stoicismo... non li possiamo nemmeno costringere. D'altronde, proprio per le qualità che esige, la vela la vedo proprio poco adatta all'italiano medio dei giorni nostri... :s06:

 

Edit: il mio aneddoto sugli optimist è che è l'unica barca che conosca capace di fare un frontale come le automobili (provato assistendo a rovinosa collisione di due buonevoglie, una decisamente imbranata, l'altra che credeva di pilotare un barchino kamikaze) :s04:

Modificato da Secondo Marchetti
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Edit: il mio aneddoto sugli optimist è che è l'unica barca che conosca capace di fare un frontale come le automobili (provato assistendo a rovinosa collisione di due buonevoglie, una decisamente imbranata, l'altra che credeva di pilotare un barchino kamikaze) :s04:

Caro Secondo ti ringrazio perché mi hai fatto sorridere ripensando a certi speronamenti storici al meeting di Riva del Garda (che peraltro si terrà tra pochi giorni con oltre 900 partecipanti) quando il nostro buon Ugo Vanelo si preparava a vincere, sul finire degli anni '80 il mondiale Optimist...Per il resto posso dirti che anch'io sono stato per alcuni anni, durante i mesi estivi, istruttore di una sgangherata ciurma di bambini che venivano parcheggiati presso la Fraglia Vela al solo fine di levarseli dai piedi e mi sono convinto che all'origine del loro disinteresse ci fosse anche la consapevolezza di essere stati scaricati dai genitori che se ne fregavano bellamente di quello che facevano i figli. La mia esperienza di piccolo bucaniere mi ha invece insegnato che quando una società sportiva decide di fare le cose seriamente e i genitori ti seguono i risultati si ottengono. Il mio circolo (non certo il R.Y.C.C. Savoia di Napoli) è riuscita nel suo piccolo a selezionare in quegli anni una squadra agonistica discretamente forte (escluso il sottoscritto cooptato solo per abbassare la media) di cui ancora oggi puoi incontrare sui campi di regata qualche residua traccia (l'età avanza per tutti).

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Non lo sapevo: perché "contano doppio"? Forse perché i ragazzi dimostrano di saper eroicamente affrontare le gelide acque di Amburgo e dintorni? O perché certe scelte presuppongono, o comunque comportano , conoscenze di Fisica aerodinamica?

La faccenda mi incuriosisce.

 

 

da base artica, marco

il segreto tedesco ee che dietro ogni associazione sportiva ci sta enormi interessi ecconomici o di casta. ---oltre a rinsanguare atttivita sportive da cui traggono profitto nazionale olimpica e di conseguenza giro industriale-ecconomico. :s41: :s02:

il tedesco e il tipo di persona che si sente a posto quando ee in una squadra :s14: , ha il fattore del branco nel sangue:s03: !

 

 

4112341l.jpg

questione di invogliare i giovani a fare qualcosa cui sovente x allenarsi non si deve sempre andare dietro angolo di casa ma fare a volte anche 2 ore di mezzi pubblici.

mia figlia nonostante sia un mezzo moscherino di taglia ( x i nordici :s12: ), ee nella squadra canottieri a 8 (contro voglia), ma le ee servito a imparare a cooperare in societa con altri.

attivita sportiva nelle scuole ee obbligatoria, chi non fa parte deve in alternativa lavorare nei servizi sociali!!!!!!!!!!! non esiste esonero x nessun motivo.

qui esempio obbligano pure le bimbe islamiche ai corsi di nuoto misti (cui a volte genitori si oppongono x motivi di...), a costo di far prendere i ragazze da casa tramite la polizia.

 

anche nei piu remoti angoli della baviera si ...veleggia. e chi non lo fa deve fare qualche altra attivita.

 

saluti bussolino

Modificato da bussolino
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Non lo sapevo: perché "contano doppio"? Forse perché ... perché certe scelte presuppongono, o comunque comportano , conoscenze di Fisica aerodinamica?

 

Luftwaffe ?

 

 

io resto favorevole ma scettico di fronte a tutte le iniziative di "volgarizzazione" della vela

 

Sintesi praticamente perfetta.

Non c'é ragione alcuna per cui i ragazzini debbano farsi il mazzo per qualcosa che é fuori da tutti i cliché e da tutti i modelli in circolazione. Mai sentito parlare di televisione ? Ci avete mai visto un Carosello con qualcuno che mangia un gelato o una merendina al termine di una uscita in barca, a parte la stagionatissima Sensini nota solamente a me e a quello sfigato di pubblicitario che l'ha scelta per risparmiare sul budget e che é stato da un pezzo licenziato dalla sua agenzia ?

 

 

il segreto tedesco ee che dietro ogni associazione sportiva ci sta enormi interessi ecconomici o di casta. ---oltre a rinsanguare atttivita sportive da cui traggono profitto nazionale olimpica e di conseguenza giro industriale-ecconomico. :s41: :s02:

 

Questo é l'unico carburante in grado di muovere la carabattola, bambola, e fra vent'anni sopravviveranno unicamente le attività che fanno girare la quantità di denaro indispensabile per la loro sopravvivenza.

La poesia é buona unicamente per salare gli stoccafissi, per cui é capace che se troviamo il modo di garantire un posto remunerato a cinquecento direttori sportivi, duemila allenatori, altrettanti magazzinieri, massaggiatori, motivatori, pubblicitari. team-manager, giornalisti e giornalai specializzati, produttori di gadget e magliari assortiti, fra un po' di anni saremo una nazione di punta nella vela mondiale.

Modificato da marat
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Luftwaffe ?

 

per cui é capace che se troviamo il modo di garantire un posto remunerato a cinquecento direttori sportivi, duemila allenatori, altrettanti magazzinieri, massaggiatori, motivatori, pubblicitari. team-manager, giornalisti e giornalai specializzati, produttori di gadget e magliari assortiti, fra un po' di anni saremo una nazione di punta nella vela mondiale.

 

 

da base artica, marco

x marat in particolare:

soluzione :s12: : come gli americani, li diamo ai irakeni(tanto poi buttano via tutto) in cambio di petrolio

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Luftwaffe ?

 

.

 

 

No, perché? Semmai Segelwaffe. .

E' stato un tremendo esperimento di fisica da me condotto al liceo. All'epoca (L'età me ne ha sconsigliato), mi piaceva l' aerodinamica. Chissà perché.

Perché, non c'entra con le vele? Diommio, non me lo annulli, almeno quello.

Tranquilli: dipendesse dai Media (pron.: mEdia) non esisterebbero proprio faccende varie ( Paraolimpiadi, karatè, equitazione, scherma- tranne quando si vince- vela (tranne quando si è Soldini) , alpinismo , paracadutismo, ..........ecc.....ecc....., )

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come non c'entra l'aerodinamica con le vele! ci fanno fior di studi sopra...

 

tornando a bomba: mi rendo conto che aumentando l'esperienza aumenta il cinismo però il fuoco dell'entusiasmo di quando ero diciottenne non mi si è ancora spento. affievolito, magari, ma qualche scintilla c'è ancora. quindi, preso atto di tutte le critiche alla moderna società, all'italiano medio ecc. ecc., a voi non viene in mente nulla?

 

Immaginando che una legge per lo sport obbligatorio nelle scuole sia ancora troppo lontana (ma sarebbe davvero auspicabile!) credo che l'unica sia di creare attenzione al mondo della vela.

Le mie esperienze con il mondo della scuola si limitano ad alcune conferenze promozionali per la Marina, esperienza interessante ma estremanet elimitata nel tempo. Per giocare suitempi lunghi mi immagino che servano dei giochi da playstation e delel comunita per coinvolgere. magari qualche corso on line per "iniziare facendo poca fatica".

 

Penso ai ragazzi delle medie per cui ragionare su bellezze mozzafiato forse è ancora inopportuno....

 

forse ci vorrebbe qualcosa anche per convincere i genitori (ne ho visti molti titubanti per l'acqua fredda o per l'imminente rischio di annegamento). forse un precorso in una palestra o comunque sulla terraferma?

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penso che sia un problema di costi, anche, io a palermo dove non mancano i circoli velici, per iscrivermi ad uno di essi devo sborsare 3500€, e poi ci devomettere tutta l'attrezzatura, come vedi anche se lavoriamo in due in famiglia, non è, propriamente, alla nostra portata.

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penso che sia un problema di costi, anche, io a palermo dove non mancano i circoli velici, per iscrivermi ad uno di essi devo sborsare 3500€, e poi ci devomettere tutta l'attrezzatura, come vedi anche se lavoriamo in due in famiglia, non è, propriamente, alla nostra portata.

 

 

da base artica, marco

 

3500€................ :s12: :s14:

ma in italia la vela ee solo ....??

qui da noi un giretto di 3 ore con barca da 5m in noleggio costa 25 € in tutto.

saluti marco

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mi riferisco all'iscrizione al club, qui se non sei iscritto ad un club, la vela te la fai da solo

 

Farsela da solo non é peccato, e fra Mondello e Sferracavallo il modo di sistemare una deriva da qualche parte ci sarà pure.

E poi non c'é solo il Lauria, circoli che non ti chiedano tassa di buon ingresso ce ne saranno.

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Curiosa quella quota d'iscrizione, qui da noi è 100 euro il primo anno, 50 tutti i seguenti... :s12: (e ciononostante non riusciamo ad intruppare nuovi soci :s10: ).

 

Tornando al discorso della volgarizzazione, il mio pessimismo viene dall'esperienza decennale di proselitismo tentata da mio padre tanto alle scuole elementari quanto alle medie, con i mezzi più disp(a/e)rati, dalle lezioni teoriche al cineforum. Risultati? Qualche sparuto (credo non più di tre o quattro) volontario che dopo la prima uscita, per quanto bella fosse stata, per quanto al lavoro sporco ci pensassimo noi, non si faceva più vedere.

Anche ogni estate, dobbiamo far parte in quanto circolo di una strana iniziativa a cui collaborano tutte le società sportive della zona e che consiste nel far provare ai marmocchi tutti gli sport possibili e immaginabili nell'arco di una giornata. Stesso risultato: abbiamo portato in barca a vela mezza città, raccolto una montagna di promesse (Bellissimo! Torneremo di sicuro! Domani chiedo ai miei di iscrivermi! Ecc :s10: ) e nessun aderente.

 

Arriva il momento in cui uno si stanca di corteggiare dei lombrichi.

L'ipotesi più ottimistica che posso formulare è che il mio particolare sia vincolato ad una zona particolarmente depressa, di gente senza identità e senza alcun legame al mare, visto perlopiù come una succursale della vasca da bagno nei mesi estivi; difatti spero sempre che altrove non sia così, che i circoli velici non si trovino a riuscire ad organizzare un corso di vela per adulti solo nei periodi di luna rossa...

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  • 2 weeks later...

insomma da quel che ho capito leggendo i vostri post,.. la voglia di fare vela ci sarebbe anche,.. ma poi i costi di esercizio, assicurazione, noleggi vari, iscrizioni a circoli.. non dimentichiamo i vari "divieti" stagionali.....

in più se ci mettiamo chi, come me, ha il posto più vicino sul Garda.. mettiamoci pure la benzina il parcheggio... non so se si paga la messa in acqua e dulcis in fundo, diventa un problema navigare a vela in piena stagione... (Iscandar correggimi se sbaglio).... visto che, tra principianti... surfisti, quelli col pedalò, traghetti vari, e dalla località di Limone si pùò andare anche co diporto a motore... bisogna quindi stare più che attenti.... non è la prima volta che qualche "fighetto" di turno si pappa un surf col motoscafino...

Poi ultimamente ci si sono messi quei fenomeni col surf tirati da un aquilone (non so come si chiama)....

Vabbè ho capito... torno tra i miei modellini và...

 

ciao

marco

Modificato da drakkar
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non so se si paga la messa in acqua e dulcis in fundo

 

non è la prima volta che qualche "fighetto" di turno si pappa un surf col motoscafino...

 

Poi ultimamente ci si sono messi quei fenomeni col surf tirati da un aquilone (non so come si chiama)....

Vabbè ho capito... torno tra i miei modellini và...

 

ciao

marco

 

Caro Marco rispondo ai tuoi interrogativi :

 

1) Statisticamente più che i motoscafi i surfisti sul Garda devono temere i battelli della locale compagnia di navigazione (Navigarda) che hanno rotte vincolate e scarsa manovrabilità anche perché nella zona che frequentano solitamente (Torbole/Riva d/G) non vi sono altri predatori naturali non essendo ammessi motoscafi.

 

2) L'alaggio dell'imbarcazione si paga caro minimo 50 €.

 

3) Il nuovo bizzarro sport cui ti riferisci si chiama Kitesurf ed è molto bello anche se obiettivamente sul Garda la comunità è troppo numerosa e crea indubbiamente situazioni di pericolo con quelle linee collegate all'ala molto lunghe e taglienti quando sono in trazione...

 

Infine ti sconsiglio di stare tra i tuoi tavolini il nostro lago in primavera è bellissimo. Corto

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Drakkar per quanto riguarda Palermo

in questa foto vedi La cala, che sarebbe il porto turistico cittadino, nel senso che è in centro città, e solitamente è usato solo dai palermitani, fatti un po' l'idea di quello che c'è a Palermo

la_Cala.jpg

Cala_b.JPG

 

a questo link l'altro porto turistico di Palermo

Modificato da Iscandar
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Drakkar per quanto riguarda Palermo

in questa foto vedi La cala, che sarebbe il porto turistico cittadino, nel senso che è in centro città, e solitamente è usato solo dai palermitani, fatti un po' l'idea di quello che c'è a Palermo

la_Cala.jpg

Cala_b.JPG

 

a questo link l'altro porto turistico di Palermo

 

la vedo dura per i vigili nella Bella Palermo....

 

ciao

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Un mio amico ha due figli, uno è portato per la vela, l'altro meno. Quello "portato" ha un difetto: è troppo grosso per l'optimist, è stato scartato dal "corso" avanzato. Mio figlio che era "portato" e piccolo abbastanza, ascoltò l'istruttore quando faceva il discorso di benvenuto ai corsi invernali, parlava di "eroismo", di uscire con la neve ecc. Il bambino mi tirò i pantaloni per dirmi che preferiva andare a giocare a basket. Solo la "stagna" anche se usata, costava parecchie centinaia di € e se il bambino non voleva, andava bene anche così. I rari che proseguivano, entro breve dovevano affrontare l'acquisto della barca; quelle delle scuole non vanno bene per le regate un po' serie. Segue di accompagnare il figlio in giro per le regate, avere tempo disponibile e soldi, ecc. ecc. Tutti i bambini che hanno continuato, hanno sempre alle spalle un genitore molto ambizioso, ed in genere smettono al passaggio agli Europa, che coincide con la pubertà, altri interessi ecc. Anche i costi quadruplicano e gli entusiasmi dei genitori in genere si spengono.

 

In genere, contesto alle società veliche di "bruciare" troppo presto i bambini, nei quali l'agonismo diventa naturale dopo circa i 12 anni; prima possono essere interessati solo al gioco. Ma a 12 anni, un bambino è tagliato fuori non solo dalla vela, ma da qualsiasi altro sport agonistico. Senza agonismo non si combina nulla; le sezioni sportive delle società sopravvivono solo con i risultati, per mille motivi che sarebbe troppo lungo spiegare.

 

Ma i bambini vogliono solo giocare e stare in compagnia; se in questo frattempo qualcuno li manda fuori a fare delle regatine tra di loro, ben venga. Altrimenti si arrangiano in altri modi.

 

I problemi che sono stati citati in questo thread non riguardano solo la vela, ma tutti gli sport. Contano solo i risultati e si pretendono troppo presto dai ragazzini. L'agonismo sfrenato, fa più male che bene ai bambini; il 98% degli "esclusi" ha un vissuto di frustrazione. Ma nel calcio è così da decenni, ed ora anche nel basket. Ho visto dei bambini di 8 anni che giocavano con gli schemi, mentre le scuole sportive dicono che i primi anni vanno dedicati solo alla tecnica individuale. Ma è un circolo vizioso; i primi a pretendere risultati sono i genitori, provate ad assistere ad una partita di calcio tra pulcini e guardate cosa succede. Le società devono avere risultati, così come gli allenatori, che vengono pagati in base ai risultati.

 

Quindi, non si può pretendere che la Vela abbia maggior successo degli altri sport, per sua natura è più costosa. Tra parentesi, non è possibile partecipare ad 1 qualsiasi regata se non si è iscritti a qualche società velica. Il costo delle iscrizioni, lo conoscete. Se il circolo ha una sede in riva al mare, il minimo sono diverse centinaia di euro annuali oltre alle "buone entrate" che sono nell'ordine delle migliaia. Per non parlare dei posti barca, altro argomento interessante. La barca è cmq uno status symbol, che piaccia o no. Visti i costi, la tiene solo chi se lo può permettere, anche se la muove 10 giorni all'anno ed il resto del tempo ci prende il sole. Può essere comunque un affare, visti i costi degli stabilimenti balneari. Fino a pochi anni fa, era possibile avere un posto barca, tutti i vecchi pescatori andavano in Capitaneria e pagavano la piccola tassa di stazionamento per il loro natante. Ora non si può più, bisogna essere iscritti ad un Circolo Nautico e vedi sopra.

 

E c'è il bailamme delle regole di sicurezza; anni fa tra ordini e contro ordini non si capiva più nulla tra salvagenti omologati, boette fumogene, razzi e fuochi a mano che non servono a nulla se non ad alimentare il mercato creato dalla burocrazia. Quindi, non solo non si incentiva la nautica da diporto, ma la si estirpa dalla tradizione popolare. Per non parlare dei vari redditometri; alcuni appassionati autocostruttori dovevano fare ricorsi per dimostrare al fisco di non essere evasori, perchè si erano costruiti una barca più lunga di tot. Oppure perchè avevano acquistato qualche rudere da restaurare nel tempo libero. E torniamo al mercato ed allo status symbol; lo stesso identico oggetto che costa 1 €, se venduto in un negozio di nautica ne costa 3. E chi è quel pazzo che si avventura in mare? Che ci crediate o no, nel mio golfo in 1 giornata d'estate si posso trovare le motovedette di: Capitaneria, Finanza, Polizia, Carabinieri, Forestale. Si, avete capito bene, anche la forestale. Aneddoto: 1 giorno nuotavo i miei 2-3 chilometri quotodiani, ovviamente fuori delle boette che racchiudono gli stabilimenti nautici per non interrompere il ritmo con azioni da incursore. Mi fermò un motoscafo dei Carabinieri, per dirottarmi a terra; secondo loro non potevo nuotare fuori dalle boette.

 

Nei confronti con le altre nazioni, si trascura spesso un piccolo particolare: in Francia e G.Bretagna, la patente nautica non esiste; penso sia così anche in N. Zelanda ed in Australia. Cosa c'entra? e' un indice di come viene vissuta la nautica, va per mare solo chi sa... uscire in mare in certi posti non è pensabile per chi non è un marinaio provetto. In Italia, i negozi di nautica vendono per la maggior parte abbigliamento firmato. In Cronovaglia non esistono nemmeno; si va in ferramenta.

 

Ed infine, avere tante coste bagnate dal mare, non comporta necessariamente avere uno spirito marinaro diffuso a livello popolare. In questo, l'Italia è in buona compagnia. Vedi la Grecia, la Turchia ecc. Quando feci il CAR, credete che io abbia visto il mare, una barca o una piscina? :-)

 

Si può fare qualcosa? Credo di no... per prima cosa, la cultura sportiva non fa parte del dna italico. Volete una prova? Cercate la parola "sport" dove volete, sui giornali, sul televideo, ovunque. Cosa trovate? Troverete solo "calcio"... dopo tot pagine, forse potete trovare la scritta in piccolo "altri sport".

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Sono d'accordo praticamente in tutto e per tutto con l'ultimo intervento, in special modo con la conclusione sul nostro DNA... ci terrei però a dire la mia opinione contrastante sulle difficoltà economiche che la vela comporta, che a parer mio possono essere facilmente evitate, almeno nel campo delle derive. Una barca usata di una classe poco "fashion" in condizioni più che buone la si può trovare per un migliaio di euro o poco più (rido pensando che un Optimist può costare quanto un FJ in mogano nuovo :s03: ). Scegliere il circolo è invece più difficile, ma le quote associative delle società meno conosciute dovrebbero essere alla portata di tutti. Se poi uno vuole fare vela d'altura e... sentire il morso della scotta che porta le dita nel winch, non è necessario che sia proprietario, può anche cercarsi un imbarco e farsi la sua stagione da Prodiere innamorato [cit. :s41: ] spendendo solo quanto richiesto per la tessera FIV e una cerata andante.

 

Divergo dal discorso di Rich93 per tornare alla sua stessa conclusione: dato che le difficoltà economiche sono risolvibili, è mancanza di spirito marinaro...

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In genere, contesto alle società veliche di "bruciare" troppo presto i bambini, le sezioni sportive delle società sopravvivono solo con i risultati, per mille motivi che sarebbe troppo lungo spiegare.

 

 

La mia credo di averla detta, e non ci sarebbe da continare a pestare l'acqua nel mortaio. Tuttavia devo ammettere che mi consola trovare altri che vedono la realtà con i medesimi occhiali.

La tua analisi, come peraltro quella precedente di Marchetti, é sottoscrivibile praticamente per intero.

 

Aggiungo, a dimostrazione dell'esattezza di quello che dici, la mia personale cronaca dell'ultimo fine settimana.

Ho diretto, da giudice di regata, una nazionale Vaurien. Il Vaurien, per chi non lo sa, é una barchetta da poco più di quattro metri progettata negli anni cinquanta da un francese che voleva farne una specie di scooter acquistabile a quattro lire (per ottenere questo, il regolamento limita al minimo pure il numero dei bozzelli). L'hanno venduta pure sui pizzi delle montagne, é arrivata a essere diffusa anche (sul serio) in Angola e in Mozambico, é stata per decenni la barca scuola d'ordinanza di Caprera, e noi (questo nel nostro paese fa sempre brodo) ci abbiamo vinto diversi campionati del mondo.

Bene, adesso é superata, e nonostante ne puoi trovare una che galleggi decorosamente anche a cinquecento euro, non la vuole più nessuno.

Conclusione: alla nazionale si sono iscritte nove barche. Praticamente nuove di pacca o quasi, relativamente costose, e chi veniva da vicino aveva fatto trecento chilometri di autostrada.

E fin qui può starci: la barca é considerata vecchia, ci corre solo che ne é é innamorato. Il punto é il seguente: nel parterre del circolo ho contato ventisei Vaurien, di varie età, di vari materiali, di varie condizioni, e nessuna é andata in acqua. Tutte erano in condizione di poterlo fare, tutte sono di proprietà di qualcuno che ci paga un canone per tenerle lì, tutte debitamente ornate di cicoria e lattughino che facevano capoccella dalle casse di deriva.

Mi direte che non hanno fatto la regata perché non sarebbero state competitive. Ci potrebbe stare come spiegazione (si può fare lo sforzo di farcela stare) senonché la cicoria dimostra che non sono utilizzate nemmeno per portarci la ragazza in camporella. Servono soltanto per conservare il diritto d'accesso al circolo, alla spiaggia che ha davanti, al barbecue sociale che sta in fondo al prato. Federazione Italiana Barbecue.

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ho contato ventisei Vaurien, di varie età, di vari materiali, di varie condizioni, e nessuna é andata in acqua.

 

te ne racconto un'altra, in passato mi diedi molto da fare per la classe Meteor, altra ottima barca vecchia ma economica, che permette in teoria di fare vela d'altura con scarso impegno economico.

 

I titoli dei giornali sulle nostre regate erano più o meno così: "il patetico Meteor..." scritto dal più noto giornalista sportivo della mia città. Una giornalista sportiva, discepola del precedente: "Mio marito fa regate con altre barche, tiene il Meteor per pescare le seppie". Un giudice internazionale, personaggio di grande fama: "Con le vostre barchette potete andare a pesca". Ma lo stesso giudice internazionale, venne apposta a dirimere una questione a Riva del Garda durante un campionato italiano pochi anni dopo, forse grazie all'impegno dei volontari che era riuscito a portare in acqua anche 50 barche, fatto inesistente in tutte le altre classi FIV. In questo caso, le colpe non sono "esterne" ma interne all'ambiente della Vela, che mi spiace dirlo, ma è abbastanza presidiato dalla categoria "fighetti" o aspiranti tali.

 

Conosco moltissime persone, che preferiscono andare a fare il "zacchete" di bordo su una barca grande, prestigiosa e famosa, che imparare qualcosa su una barchetta. Cos'è il "zacchete"? E' quel personaggio più o meno inutile, spesso tutto firmato, che sa fare solo una cosa a bordo, come tirare una cima o qualcosa del genere. Viene chiamato "zacchete" perchè il resto dell'equipaggio gli si rivolge in vernacolo nel modo seguente: "ciò, zà che te son là, portime una birra, passime un panìn...!".

 

Ed in ogni caso, lo "scarso impegno economico" è comunque gravoso: tra vele nuove, trasferte ecc, è difficile spendere meno di 4-5.000 euro annuali. Per non parlare della burocrazia (carrelli, revisioni...) ma la risorsa più importante è il tempo: stare dietro ad una barca da regata se pur piccola, porta via tutto il tempo libero e lo sottrae a lavoro e famiglia; una persona normale non può starci dietro costantemente. Quindi, con tutta la più buona volontà, è sempre molto difficile... direi quasi, "roba da pazzi".

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Un giudice internazionale, personaggio di grande fama: "Con le vostre barchette potete andare a pesca".

In questo caso, le colpe non sono "esterne" ma interne all'ambiente della Vela, che mi spiace dirlo, ma è abbastanza presidiato dalla categoria "fighetti" o aspiranti tali.

 

 

Perché, ho forse detto che i fighetti stanno solo all'esterno ?

 

Ho fatto ll Campionato Italiano d'Altura otto mesi fa. Non mi sono ancora ripreso dalla overdose di zaccheteria e fighettismo (può darsi che mi riprenda dopo la sospensione biennale che rimedierò a causa di questo ultimo intervento).

 

 

Edit- Chapeau bas per aver lavorato a beneficio dei Meteor (così, tanto per migliorare la mia situazione)

Modificato da marat
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Sono sempre d'accordo su quel che si dice, tranne che sul preventivo di spesa; mio padre credo che ci arrivi a 4000 euro l'anno, ma gestisce 5 barche e non si perde una regata del calendario...

Continuo a ritenere che, se non si hanno velleità agonistiche accanite e ci si accontenta delle uscite tranquille nel tempo libero, senza trasferte né vele da cambiare ogni anno, la vela sia uno sport davvero alla portata di tutti, fisicamente ed economicamente.

Quindi, se siamo rimasti così pochi, dev'essere per qualche difetto intrinseco nella morale delle masse - il che spiega il proliferare degli Zacchete - :s41:

 

 

Edit: piccolo OT: comunque se una delle caratteristiche distintive dello Zacchete (a bordo della barca che frequento io lo chiamiamo tattico) è l'essere tutto firmato, mi dichiaro parzialmente Zacchete anch'io :s03: Dato che per me, come penso dovrebbe essere per ogni vero sportsman, in agonismo lo stile in ordine di importanza viene prima del risultato :s41: e fra gli attributi di stile ci metto anche l'essere ben vestiti :s41:

Ad esempio se devo proprio, per le condizioni meteomarine, infilarmi in una di quelle orrende cerate da Bibendum, la stringo sempre in vita con una cintura. Così appaio più snello alle ragazze che possono trovarsi a bordo delle altre barche :s35: ed evito che i nastri volanti che mi porto dietro per legare il genoa e che infilo sempre giù per il colletto, se ne vadano ad uscire dalla parte degli stivali, giacché il Capo ne sa sempre una più del diavolo, ma la Sfiga ne sa sempre una più del diavolo, quindi due più del Capo e tre più di me (in ordine gerarchico).

Modificato da Secondo Marchetti
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  • 2 weeks later...

E a proposito di zacchete... oggi alla regata delle Trois baies ad Antibes siamo stati speronati (a rigor di termini... buttafuorati :s14: ) da un degno emulo dell'Ammiraglio Farragut con un equipaggio a forte percentuale di zacchete.

 

Mi sa che un pò ho portato sfiga anch'io... prima della partenza ho raccontato di quel che è successo ieri di qua della cortina di ferro, con l'incidente delle regate della Pirelli dove invece il protagonista era una reincarnazione di Tegetthoff. Ci siamo fatti quattro risate, sicuri che a noi non sarebbe capitato... Buzzati ci sarebbe andato a nozze con una storia così.

 

Il fattaccio è successo in partenza, venti secondi prima: noi dritti per andare alla barca giuria, Farragut che, essendo fuori di dieci metri, deve per forza rimettersi in riga. Per qualche strano motivo non s'è fatto dare acqua da quello sopravvento a lui ed ha pensato di strambare e di inserirsi dietro di noi. Deve però essere successo un pasticcio dalla sua parte perché il suo raggio di virata si è allargato quel tanto che basta a fare in modo che la testa del suo buttafuori intercettasse il cammino del nostro pulpito di poppa a destra...

 

Il movimento di traslazione della sua asta torpediniera mi ha fatto pensare a quello della falce della grande consolatrice. E il bello è che vedi la cosa, ma non puoi far niente per evitarla...

Ho visto il suo buttafuori immolarsi, spezzandosi come un grissino, contro il primo candeliere del nostro pulpito, che veniva sollevato, coi bulloni di fissaggio spezzati di netto, ma prima di involarsi verso i campi elisi trascinato dal rolla-gennaker, faceva ancora in tempo a strapparci il cavetto dell'antenna GPS, con conseguente panico totale di tutta l'elettronica di bordo :s14:

 

Inviati a Farragut i complimenti prescritti dal cerimoniale in simili evenienze, alzata la bandiera rossa che, fin dai tempi della Corazzata Potemkin, contraddistingue le unità a bordo delle quali l'equipaggio è inc......to nero, sedata l'elettronica, constatata l'integrità delle parti vitali di barca ed equipaggio, sbollito il fuoco della rivolta, s'è deciso di fare lo stesso la regata. La squadra controllo danni (io :s10: ) assicurava le draglie ed il pulpito intessendo una ragnatela di stroppi. Il comandante non lo vuole ammettere ma è soddisfatto del rimedio

 

A sera, Farragut si presenta umilmente da noi per porgerci le sue scuse e spiega di aver avuto un ritardo nella manovra a causa dell'imperizia dell'equipaggio... Al che ho concluso, facendo due più due col naufragio Pirelli di ieri, che dev'essere questo il periodo in cui gli zacchete escono dal letargo e provano di nuovo ad andare in barca

 

Fare... o non fare... Non provare! [Maestro Yoda]

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Secondo, il tuo racconto dà prova di indubbio talento letterario: estremamente ben scritto e divertente ... (senza scherzi). Hai mai provato a cimentarti?

 

Yes Sir :s01: Tuttavia la maggior parte di ciò che ho scritto finora è di genere molto meno ameno :s41:

(a chiunque sia interessato posso spedire via mail le prime 90 pagine di una serie di racconti che sto scrivendo sulla storia di un silurista della Regia Marina :s01: basta chiedere via PM)

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Yes Sir :s01: Tuttavia la maggior parte di ciò che ho scritto finora è di genere molto meno ameno :s41:

(a chiunque sia interessato posso spedire via mail le prime 90 pagine di una serie di racconti che sto scrivendo sulla storia di un silurista della Regia Marina :s01: basta chiedere via PM)

 

 

Ciao Secondo.. a suo tempo ti dissi anch'io che scrivi bene.. ricordi?? :s20: :s02:

 

Se stai scrivendo un libro sarò ben lieto di leggerlo questo tuo romanzo... ma per l'amor di Dio non anticipare nulla.. porta male... :s12: :s07:

 

sei un grande

ciao

marco

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alzata la bandiera rossa che, fin dai tempi della Corazzata Potemkin, contraddistingue le unità a bordo delle quali l'equipaggio è inc......to nero

 

Diavolo, e chi ci aveva fatto caso che il Regolamento dell'ISAF era stato scritto a Sebastopoli .....

 

 

 

 

in partenza, venti secondi prima: noi dritti per andare alla barca giuria, Farragut che, essendo fuori di dieci metri, deve per forza rimettersi in riga. Per qualche strano motivo non s'è fatto dare acqua da quello sopravvento a lui ed ha pensato di strambare e di inserirsi dietro di noi.

 

Qualcosa nel "taglio del T" ardimentosamente realizzato da Farragut tuttavia mi sfugge. Per fare quello che ha fatto, l'impavido deve aver integralmente seguito l'insegnamento del Maestro Yoda, non ha provato a poggiare: ci ha dato dentro con tutto l'asino. Ma per entrare asino e carretto nella linea vuol dire che non era obbligato a girare intorno agli estremi. E allora, non me ne voglia, ma la domanda (come dicevano i penalisti del tempo andato) sorge spontanea: ma come caciocavallo ragionano i comitati francesi ? Nelle regate d'altura vi fanno partire con la Papa ? E perché non accendete un cero ai vostri santi se ci rimettete solamente il pulpito e non le cuoia ?

Noi ritaliens con un numero di partenti superiore a tre, la Papa nemmeno ci ricordiamo com'é stampata.

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Ho visto il suo buttafuori immolarsi, spezzandosi come un grissino, contro il primo candeliere del nostro pulpito,

 

 

Ehm....non ho capito.... si trattava di un sagrestano particolarmente eroico? :s12: :s14: :s07:

 

OK Ok, ho capito...sto zitta...continuate a giocare.... :s10:

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