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Cocca Anseatica...


drakkar

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Ragazzi.. ho avuto un "Art Attack"..

Ogni tanto , capita, che quando si "ravana" tra le scatole dei kit da fare (e non ci si decide quasi mai sul da farsi) ho notato un kit abbastanza insolito..

Si tratta di una Cocca Anseatica prodotta da Revell in 1/72...

 

Lì per lì non ho dato più di tanto retta se non che, ho fatto una piccola ricerca in internet per sapere cosa fosse questa "Lega Anseatica".. (giuro non lo sapevo) e salta fuori che in sostanza si trattava di una "Società commerciale Formata e rappresentata da commercianti di città che si affacciavano nel mar Baltico e Mare del Nord, atta ad "assicurare" il traffico commerciale non solo Marittimo ma anche fluviale e terrestre.. e per salvaguardare il carico dagli attacchi di "pirati" e banditi (cosa frequente nel medio evo... oddio!! anche oggi....).

 

Dietro tale lega manovravano ricchi signori, commercianti e non ultimo gli ordini monastico-cavallereschi, come templari e soprattutto L'ordine teutonico che nell'antica Prussia e Lituania avevano il loro dominio..

 

In merito a tale argomento vi rimando a Wikipedia:

http://it.wikipedia.org/wiki/Lega_Anseatica

 

Ma veniamo al modello..

 

Ho cominciato questa "avventura" come sempre partendo dallo scafo

DSC01086.jpg

 

DSC01087.jpg

 

DSC01088.jpg

 

Beh! c'è da dire che lo scafo inizialmente mi sembrava un pò la nave dei "Playmobil"...

Ma ho visto su dei libri che veramente le cocche avevano una forma abbastanza tozza

E' anche vero, che questo tipo di navi erano mercantili e nonostante la stazza ed il pescaggio elevato erano abbastanza veloci ed agili..

 

Lo scafo presenta due semi-gusci "waterline" e la parte dell'opera viva da incollare (come nel mio caso) se si desidera rappresentare il modello sul suo piedestallo...

 

Tra breve altre immagini del passo-passo...

ciao

marco

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da base artica, marco

cocca o cocco? :s12: :s03:

qui si parla di imbarcazioni medioevali della lega anseatica (tradotto al giorno d´oggi vuol dire pirati omologati) che allora comprendeva le citta di amburgo lubecca rostock - danzica ect. queste citta stato allora obbligavano tutti i commercianti a usare solo le navi della lega anseatica, x trasporto merci nei porti del nord europa (un po quello che l´industria tedesca fa oggi con ns prodotti x la germania. )e solo le loro navi potevano attraccare nei porti, tutti gli altri erano considerati pirati e tali trattati.

la cosa ha funzionato x 200 anni poi alcuni esterni (veneziani compresi)si sono fatti furbi e a cannonate hanno imposto commercio globale, che non si sa ancora se sia la forma migliore visto cos oggi ee la situazione marittima.

 

--La cocca fu una tipologia di nave medievale, di forma rotonda, che poteva raggiungere una stazza di 1000 tonnellate. Essa può essere considerata la più importante delle navi a vela che seguirono il periodo della navi a propulsione mista - remi e vele.

 

La cocca possedeva un ponte scoperto, sotto il quale un unico vano costituiva la stiva. Successivamente, si aggiunse un ponte coperto più piccolo a prua e uno maggiore a poppa. Possedeva un solo albero con una sola vela, quadra e di grandi dimensioni.

 

Essa nasce nei mari del nord, probabilmente intorno al XII secolo, per far fronte alla necessità di adeguare l'incremento dei commerci via mare con navi sempre più capaci e sempre più in grado di ben veleggiare sia in condizioni di mare calmo che di mare agitato.

 

Si sviluppa quindi un nuovo tipo di nave chiamata cocca anseatica.

 

Le cocche anseatiche presentavano un disegno che abbandonava la prua ricurva delle precedenti navi e mostravano una prua dritta, formante un angolo di circa 60 gradi, fissata da una lunga chiglia dritta con un dritto di poppa anch'esso dritto, formante un angolo di 75 gradi.

 

L'attrezzatura velica presentava vela quadra con bracci e boline in modo che la vela potesse essere orientata per procurare il movimento in avanti della nave con vento al traverso. La nave presentava i castelli di prua e di poppa, utilissimi in caso di scontro armato, non infrequente in tempi in cui la pirateria era l'altra faccia della medaglia dell'attività mercantile. La vela quadra era dotata di matafioni di terzarolo lungo il bordo inferiore in modo che il bordame venisse assicurato con i matafioni. el grande na finala

 

la cocca era una nave di medio tonnellaggio costruita in serie come tipo e sistema cui pero tipo di vela e timone imponeva grossa abilita nel manovrarla e sopratutto nel catafalcarla, poiche pece e resine erano prodotti costossissimi allora al nord europa.

tenedo conto che la sera si cercava approdo su costa spiaggie si ritiene che 1 su 3 naufragava al primo viaggio.

oggi si puo ammirare un originale trovato quasi intatto nelle sabbie del fiume della citta di brema al museo di :

http://www.dsm.museum/MA/kogge.htm

 

delle riproduzioni in cc´scala reale sono in ..giro x turisti in alcune citta anseatiche lubecca ect.

 

se interessa io ho qualche disegno tipo, Se interessano bei piani devo inviarli x mail poiche non riesco ad aprirli con sistema di qui x sito) :

 

 

ganzeyskykog1.gif

 

ganzeyskykog2.gif

 

 

 

salutoni marco

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Marco sei un grande!!

tanto lo so che lavori per i servizi segreti.. sai tutto! :s68: :s03: :s07:

 

Ma torniamo alla cocca..

Ho cominciato il montaggio della sovrastruttura di prua e del cassero di poppa.. intanto che lo scafo si asciuga e la colla faccia ben presa!

in qualche punto è necessario l'uso dello stucco, ma niente di preoccupante.. i pezzi combaciano sostanzialmente bene..

DSC01090.jpg

 

DSC01098.jpg

 

DSC01099.jpg

 

Sempre nell'attesa che il tutto sia pronto per la verniciatura di fondo ho dato un'occhiata alle "bigotte".. quelle che ti da il kit sono semplicemente "orrende" e vanno modificate così:

DSC01092.jpg

 

DSC01093.jpg

 

Per questa operazione mi sono servito di filo di "refe" dell'Amati da 0.75 visto il tipo di manovra fissa...

 

DSC01096.jpg

 

Segue...

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E vai....anche tu Marco non puoi mai stare fermo è ! :s20:

 

Lo abbiamo nel sangue caro Sandro..

 

Anzi, mi sa che avrò bisogno di te per alcuni termini tecnici..

 

Saranno anche modelli in plastica.. ma se sono ben scolpiti e si assemblano facilmente è anche un piacere..

certo il legno è il legno.. non si discute..

ciao

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Andiamo avanti col cantiere..

ho cominciato a ricreare l'effetto legno..

Allora ho passato sul modello una mano di color marrone medio della Humbrol (n29) questo serve da fondo..

Poi una volta asciutti i pezzi ho passato una miscela di colori acrilici (all'acqua) per i lavaggi.

Ho usato il nero di seppia, il terra d'ombra e il terra di Siena bruciata e ho aggiunto acqua quanto basta, quindi con un pennello piatto ho cominciato a stenderlo in maniera uniforme.

Subito dopo si passa alla rimozione del colore in eccesso con un altro pennello che andrà frequentemente asciugato con una pezzuola..

Consiglio di fare dei pezzi piccoli all'inizio (finchè non si prende la mano)... anche perché se da un lato l'acrilico ti permette di accelerare i tempi di realizzazione, dall'altra ti lascia poco tempo per lavorarlo.. visto che asciuga quasi subito..

 

Una volta asciugato (mezz'ora circa) ho preso il colore di fondo marrone Humbrol 29 e un color sabbia (sempre humbrol) e ho cominciato l'opera di "dry-brush" o spennellata a secco evidenziando in questo modo i dettagli di superficie e viene così a formarsi la trama del legno inciso sulla plastica...

 

Ma non è tutto.. il colpo di grazia lo do con i gessetti a carboncino di vari colori, i quali, vengono da me polverizzati su di una carta abrasiva e successivamente stesi sul modello con vecchi pennelli di varie misure..

Operazione questa che va fatta con molta calma tenendo sempre sott'occhio le foto di navi vere o di vari effetti del legname..

 

Logicamente ho tenuto vonto dell'usura che subisce il legno, sia che sia a pavimento sia per le murate..

DSC01102.jpg

 

DSC01104.jpg

 

DSC01105.jpg

 

Per quanto riguarda la pavimentazione della coperta ho ritenuto necessario dare altre due passate di lavaggi con l'acrilico

in quanto da foto in mio possesso si presentava molto scuro per cui mi era parso che questo legno si deteriorava abbastanza celermente

 

DSC01109.jpg

 

a questo punto ho fissato il cassero al ponte e ho dato il lavaggio anche allo scafo... e le Bigotte realizzate a parte precedentemente

Va detto che una volta asciutto ho messo un pezzo di nastro lungo la linea di galleggiamento e ho ripassato un'altra mano di lavaggio con acrilico nero di seppia.. conferendo all'opera viva un aspetto più scuro..

la calafatura (credo si chiami così)

 

DSC01112.jpg

 

DSC01113.jpg

 

Fissiamo quindi il castelletto di prora..

 

DSC01114.jpg

 

segue...

ciao

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Marco sei un grande!!

tanto lo so che lavori per i servizi segreti.. sai tutto! :s68: :s03: :s07:

 

Segue...

 

 

chi io................... :s12:

da base artica, marco :s03: .... :s41:

 

ahansekokke1380001.png

 

inutile la seconda parte non riesco a riportala poiche troppo grande

saluti marco

Modificato da bussolino
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e pensare,.. Caro Sandro che se per caso porti il modello ad un concorso della "Navimodel" iscrivendolo nella categoria "navi da scatola" ,.. se fai le migliorie come quelle delle bigotte te la "segano" in pieno! :s07: :s07: :s07:

 

Perché da scatola dev'esser fatto con i pezzi del kit e basta....

 

Mah!

ciao

 

A proposito, Sandro,.. l'operazione che si fa all'opera viva si chiama calafatura vero?

 

ri-ciao

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,.. l'operazione che si fa all'opera viva si chiama calafatura vero?

 

Si... è il passare il catrame nell'opera viva

 

Calafatura o calafataggio

 

Operazione che serve a rendere impermeabile all'acqua l'unione dei corsi del fasciame esterno e dei ponti una nave. Nelle navi di legno la calafatura consiste nell'introdurre a forza negli interstizi tra un corso e l'altro della stoppa catramata. Dopo di che vi si passa sopra catrame fuso per migliorarne la tenuta. Nelle antiche navi in legno l'operazione di calafataggio era tenuta in grande considerazione, tanto che nelle unità da guerra veniva imbarcato personale calafato con l'incarico di provvedere alle riparazioni che si fossero rese necessarie ed urgenti durante il combattimento.

Modificato da Iscandar
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complimenti per l'imitazione del legno :s20: , riuscita veramente bene! :s20:

 

E' vero, Marco è uno specialista con i colori. (e non solo)

Allora, per quanto riguarda la calafatura ti ha già risposto esaurientemente l'amico Iscandar.

Ti informo che la Navimodel quest'anno organizza il primo concorso per modelli plastica/legno derivanti da scatole di montaggio.

Il regolamento per la valutazione, prevede anche la possibilità di elaborare, invecchiare, e realizzare parti autocostruite. Documentando con disegni quanto fatto. Ci si può quindi sbizzarrire come si vuole.

Ciao.

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Giusto è vero.. era ora caro Sandro..

ci sei giù a Perugia per il campionato?

avrei piacere a rivederti...

 

Nel frattempo ho pensato che era arrivato il momento di fissare la "cocca" sulla basetta..(comincia ad esser difficile da maneggiare)

 

DSC01115.jpg

 

In genere non metto mai i miei modelli sulle loro basi ma per questa ho fatto un'eccezione..

Ho voluto però simularla come fosse un pezzo di "ferro arrugginito" e molto ossidato....

 

A vederla così non è che mi convince molto (devo ammetterlo) ma tanto non si vede quasi più niente perché la "cocca" la copre quasi tutta.

 

Ho poi realizzato i due argani per l'ancora..

DSC01117.jpg

 

ed il pennone della vela..

DSC01119.jpg

 

Ho notato che molti parti di navi in legno hanno tipologie di legno diverso (e di conseguenza colori diversi)...

mi sono sempre chiesto quali erano i "legni"usati e dove si preferiva metterli quando si costruiva una nave..

 

Sandro.. Iscandar... Bussolino.. aiuto!! ( mi appello a voi per questa domanda)

 

ciao

marco

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Caro Marco, a dire la verità non so con che legno venivano costruite le cocche Anseatiche.

Presumo principalmente in quercia, o legni similari. Ad ogni modo legname che si poteva reperire ragionevolmente il piu' vicino possibile. Ho consultato un libro dove c'è un capitoletto sulle anseatiche.

Purtroppo non parla del legno usato, ma se ti può interessare: ......sovente le vele venivano trattate con tintura di corteccia rossa, per evitare che si ammuffissero o marcissero, ma in antichi manoscritti si legge di vele a strisce bianche e rosse o bianche e verdi o addirittura tutte nere. Per il sartiame, nei tempi piu' antichi ci si serviva di fibra di tiglio o strisce di pelle di tricheco,.......

Brano tratto da: "La Nave" Martello Giunti 1976.

 

PS. oggi pomeriggio parteciperò ad una riunione di "malati di barche" chiederò se qualcuno ha notizie :s68:

Ciao.

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Grazie Sandro..

pensavo anch'io alla quercia o al rovere,ma anche noce e faggio...

il resto invece mi era completamente oscuro.. (cacchio! pelle di tricheco.. chi mai ci andava a pensare)

Delle vele nere ne avevo sentito parlare, ma non ne ho mai viste (almeno riprodotte)

 

andando avanti col cantiere, ho cominciato ad aggiungere altri particolari alla "cocca"

 

L"Bigotte" per il sartiame fisso

DSC01120.jpg

 

Le ancore di cui una era abitualmente usata, mentre l'altra era di "riserva"

DSC01123.jpg

 

Nel frattempo ho cominciato a metter insieme la vela raccolta...

In verità la scatola fornisce due tipi di vela a scelta; aperta e raccolta.

Ho scelto quella raccolta, visto che mi sembrava più logico e anche perché volevo dare importanza alle "manovre"

Ma se si fosse scelta quella "spiegata" non si sfigurava in quanto molto ben riprodotta sia nella "trama" che nei particolari ad essa connessi (vedasi i passanti per i cavi chela tenevano tesa e le asole per le corde che la tenevano fissa alle murate durante la navigazione).

DSC01125.jpg

 

A sto punto mi sorge una domanda..

Il sartiame "fisso" subiva un trattamento particolare o era un tipo di "canapo" diverso dalle manovre mobili?.. perchè ho notato colori differenti tra le due tipologie di corda..

 

segue..

ciao

marco

Modificato da drakkar
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@ Drakkar.

Se non ci sono imprevisti dell'ultimo momento sarò a Perugia.

Per quanto riguarda le manovre di questa Anseatica non metterei la mano sul fuoco....bisogna percorrere il tempo molto a ritroso e c'è sempre il rischio dell'incertezza. Comunque, le manovre fisse in genere erano trattate con catrame vegetale compreso i corridori poichè il catrame protegge i cavi dall'umidità. Durante poi la navigazione, il sartiame tutto, compreso bigotte e corridori, venivano ripetutamente e abbondantemente spalmate di una mescolanza di sego, pece, zolfo e nero fumo. Le manovre correnti erano grigiastre a furia di manovrarle ma non trattate.

Cito un altro brano dalla stessa fonte può essere interessante......in quegli anni si usavano le "bonette" lunghe strisce che venivano sistemate al bordame della vela quando il vento era debole, e sguarnite allorchè rinfrescava...

se ti interessa, vedo di postare dei disegni a colori di queste anseatiche. Ciao.

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era proprio una vita dura quella del marinaio allora...

la conduzione di una nave di allora.. aveva ben poco di romantico visto in quest'ottica..

 

Vabbè.. andiamo avanti..

 

Finalmente ho verniciato la vela e l'ho posizionata al suo posto..

DSC01130.jpg

 

Ho voluto farla come si dice "da scatola" e cioè con i colori della città polacca di Elbing (bianco- rosso)

Da uno studio fatto su internet, salta fuori che questa città era all'epoca (circa il 1280) sotto il controllo dell'ordine Teutonico.. che come sappiamo comprendeva la Polonia parte della Germania,.. Lituania ed altre piccole province annesse,

e di conseguenza l'enorme interesse dell'Ordine era quello di assicurarsi un discreto commercio con i paesi che si affacciavano sul Baltico (dominio ed interesse che comunque l'Ordine tenne fino alla battaglia di Tannenberg nel 1410 ove presero una sconfitta da parte di popolazioni russe..)

 

DSC01126.jpg

 

Ecco una prima vista di insieme con in primo piano l'ancora che veniva usata.. ma che in seguito sistemerò in modo ben diverso..

DSC01128.jpg

 

ciao

segue...

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ciao Sandro..

a parte che l'effetto non è proprio quello che volevo.. diciamo che mi sono avvicinato..

Ma in sostanza si procede così...

Ho steso sulla basetta una mano di grigio metallizzato N53 della Humbrol..

 

una volta asciugato, ho preso il terra di siena e il terra d'ombra acrilici diluendoli con acqua e ho dato una passata a tutta la basetta.. (un pò come per la cocca) ma in modo molto irregolare..

 

una volta asciutta, la basetta si presenta come un pezzo ossidato ed arrugginito lasciando trasparire però ancora il grigio metallizzato di fondo..

 

difatti l'acrilico diluito con molta acqua serve giusto a fare i lavaggi... la superficie così viene "macchiata" ma non viene coperta...

 

poi arriva il bello.. si prende un pò di colla per modellismo in plastica (io uso la Tamiya tappo verde) e con il pennellino inserito nel tappo ne deposito un pò qua e là sulla basetta, creando macchie di scrostatura più o meno grandi e nei punti dove voglio...

 

si aspetta circa una quarantina di secondi e con uno stuzzicadenti si agisce sulle macchie di colla dal centro della macchia verso l'esterno "spingendo" la colla verso il perimetro della macchia stessa...

 

così facendo si forma un primo abbozzo di sollevamento della vernice e già sembra che cominci a scrostarsi..

 

poi si prende un cutter.(occhio) e con la punta della lama si va a sollevare ulteriormente incidendo la plastica in modo che il bordo della scrostatura sembri effettivamente sollevato..

 

è un pò lunghetta questa operazione ma se tanto mi da tanto ne vale la pena...

 

adesso si prende il grigio metallizzato della humbrol e si ripassa all'interno delle zone scrostate (visto che la colla ha inevitabilmente asportato la vernice di base..)

 

ora si prende un pò di nero di seppia e terra ombra acrilici e diluendoli con acqua (fino ad ottenere la fluidità del latte per intenderci) la si passa ulteriormente nelle scrostature...

 

alla fine entrano in gioco i gessetti a carboncino color marrone ed ocra sempre polverizzati su di una carta abrasiva e stesi con vecchi pennelli di varie misure...

 

interessante come avrai visto che intorno alle "macchie" siano più chiare.. semplicissimo, in queste zone con un pennello piccolissimo (vecchio) ho insistito di più col colore ocra e giallo mischiando le polveri assieme..

 

poi via via che la si guarda si può decidere di creare delle striature di ossido più o meno marron-ocra la dove ci sembra opportuno...

 

una cosa che non ho fatto e che secondo me sarebbe stata una "figata" sarebbe stata quella di aver fresato con un trapanino la plastica sottostante le macchie di ruggine così da ricreare dei "buchi" molto verosimili a quelli che si formano nel metallo ferroso vero..

 

Vabbè sarà per la prossima volta...

esiste comunque una serie di colori acrilici (credo della Lifecolor) che sono stati creati apposta per questo tipo di effetti... ma non li ho mai usati e non saprei dirti come vanno..

ciao

a presto

Modificato da drakkar
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riprendiamo...

nel frattempo ho modificato (come per le bigotte precedenti) anche quella del "paterazzo" (e anche qua chiedo conferma)

visto che quella del kit è stà roba "orrenda"

DSC01136.jpg

 

adesso comincio a creare delle corde raccolte e sistemarle in modo strategico sul modello

DSC01139.jpg

 

ho poi fissato la scala d'accesso al castelletto di prua..

DSC01140.jpg

 

segue...

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rieccomi qua...

nel frattempo ho sistemato le "Bigotte" del paterazzo ed altre manovre attinenti la "tenditura" della vela..

DSC01151.jpg

 

Poi è la volta degli scudi e dell'araldica (unica nota di colore su una nave così "austera") della citta di "Elbing"

DSC01143.jpg

DSC01153.jpg

 

Fissata di conseguenza la bandiera...

DSC01145.jpg

DSC01149.jpg

 

e qui in una veduta d'insieme

DSC01147.jpg

 

manca poco ormai..

segue..

ciao

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Mi sa proprio di si Giampiero..

questa e la nave vichinga...

 

Mi piacciono quei modelli... diciamo, non convenzionali...

 

e la cosa buffa è che mi affascinano, mi intrigano...

 

Poi da bravo modellista torno tra le mie navi moderne.. ma soprattutto tra i miei U-boot

 

Allora ci rivediamo a Perugia caro Giampiero... mi fa piacere...

ciao

 

A breve le ultime foto...

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... e siamo arrivati alla fine..

ecco gli atti conclusivi..

 

finalmente l'ho incollata sulla base di legno..

DSC01157.jpg

 

.. in mezzo agli stemmi della città di Elbing.. (una licenza poetica che ben si addice al tipo di imbarcazione..)

DSC01159.jpg

 

DSC01161.jpg

 

DSC01162.jpg

 

la bandiera con lo stemma di Elbing.. ora la cocca è "armata" del suo blasone

DSC01166.jpg

 

un'ultima prospettiva...

DSC01167.jpg

 

... e per chi volesse cimentarsi questo è il kit Revell

DSC01169.jpg

 

che dire cari Amici...

ci troviamo in cambusa per un brindisi???... tranquilli.. offro io...

ciao

marco

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Complimenti sei andato come un treno.....

In cambusa ci vengo volentieri, ma prenderò un cappuccino :s10: sono quasi astemio. :s68:

Ciao Sandro.

 

 

:s20: complimenti, un ottimo lavoro.... alla faccia del "povero" kit revell

un brindisi alla cocca :s53:

 

Chissà se esiste uno "Spalletti" analcolico...

 

Grazie per aver apprezzato...

al prossimo kit....

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da base artica, marco

allego modellino di museo fatto da mio vicino. (la cocca ee una tipica nave di allora di amburgo)

complimenti x tuo modello :s20: :s20: spero alla prima venuta in patria natia di riuscire a conoscerti, drakkar salutoni marco

 

coccastade.jpg

 

coccastade3.jpg

 

coccastade5.jpg

 

coccastade2.jpg

 

(ma le navi vichinge non le fai x il nome che hai?? :s03: )

vichinga :s03: :s03:

 

drakarstade1.jpg

 

drakarstade.jpg

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Mamma mia.. ciao Marco!

bellissimo questo museo.. fa i complimenti al tuo amico modellista questa poi è davvero in legno!!! :s07: :s07: :s07:

 

Comunque tranquillo il mio non è narcisismo... ho voluto fare una nave Vichinga senza pensare al mio nik! :s03: :s03:

 

Mi piacerebbe tanto conoscerti.. dI persona...

casomai passi in Tirolo...

qua si parla pure tedesco...

 

ciao

marco

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Mamma mia.. ciao Marco!

bellissimo questo museo.. fa i complimenti al tuo amico modellista questa poi è davvero in legno!!! :s07: :s07: :s07:

 

Comunque tranquillo il mio non è narcisismo... ho voluto fare una nave Vichinga senza pensare al mio nik! :s03: :s03:

 

Mi piacerebbe tanto conoscerti.. dI persona...

casomai passi in Tirolo...

qua si parla pure tedesco...

 

ciao

marco

 

 

drakkar , senza doverti tirare l´orecchio la cocca ee una nave baltica, della lega anseatica, i vichinghi a tale epoca erano divenuti normanni (spiego poi) e se ancora giravano erano nemici giurati della lega., in ogni caso la tua cocca...ee davvero una chicca :s20: !!! (molto ma molto bella)

 

http://it.wikipedia.org/wiki/Vichinghi

 

Con il termine Vichinghi si denotano solitamente quegli esploratori, commercianti e guerrieri norreni, originari della Scandinavia, che a bordo di navi fecero scorrerie sulle coste delle isole britanniche, della Francia e di altre parti d'Europa fra la fine dell'VIII e l'XI secolo. A questo periodo della storia europea (generalmente racchiuso fra gli anni 793 e 1066) ci si riferisce normalmente con l'appellativo di epoca vichinga. Con questo termine ci si può anche riferire a tutte le popolazioni che abitavano la Scandinavia di quegli anni e ai loro insediamenti in altre parti d' Europa. I vichinghi facevano parte delle popolazioni normanne, solo che il termine "vichingo" indicava un appartenente a quelle popolazioni costiere, insediate nei fiordi (vik significa infatti "baia"), che erano dedite alla pirateria.

 

Famosi per la loro abilità di navigatori e per le lunghe barche, i vichinghi in pochi secoli colonizzarono le coste e i fiumi di gran parte d'Europa, le isole Shetland, Orcadi, Fær Øer, l'Islanda, la Groenlandia e Terranova; si spinsero a sud fino alle coste del Nordafrica e a est fino alla Russia e a Costantinopoli, sia per commerciare che per compiere saccheggi.

 

I vichinghi sono conosciuti anche per essere stati i primi esploratori del Nordamerica, raggiunto tra la fine del X e gli inizi dell'XI secolo (a tal proposito si vedano Bjarni Herjólfsson, il primo europeo ad avvistare il continente americano ben 5 secoli prima dei viaggi di Cristoforo Colombo, e L'Anse aux Meadows, un antico insediamento vichingo dell'XI secolo ritrovato sull'isola di Terranova, nell'odierno Canada).

 

I viaggi dei vichinghi divennero sempre meno frequenti dopo l'introduzione del cristianesimo in Scandinavia, tra la fine del X e gli inizi dell'XI secolo. L'epoca vichinga viene convenzionalmente considerata conclusa dalla Battaglia di Stamford Bridge, nel 1066.

 

Il declino

Dopo aver sviluppato commerci ed insediamenti, dall'Europa giunsero ai Vichinghi numerosi impulsi culturali. Il Cristianesimo cominciò a diffondersi in Scandinavia e, insieme alla crescita di un forte potere centralizzato ed al rinforzarsi delle difese nelle zone costiere dove i Vichinghi erano soliti compiere saccheggi, le spedizioni predatorie divennero sempre meno profittevoli e sempre più rischiose. Esse cessarono completamente nell'XI secolo, con l'ascesa di re e grandi famiglie nobili e di un sistema quasi feudale; dopo l'anno 1000 infatti le cronache riportano di battaglie condotte dagli scandinavi "contro" popolazioni vichinghe del Baltico, fatto che avrebbe portato alla partecipazione di Svezia e Danimarca alle Crociate del Nord e allo sviluppo della Lega Anseatica.

 

normanni

 

I Normanni (da Northmen o Norsemen, ossia "uomini del Nord"), erano un misto di popolazioni della Scandinavia, insediati in Danimarca, in Norvegia e in Svezia. Erano di origine germanica, dotati di una propria cultura ed abituati a navigare nel mar Baltico e nel mare del Nord, anche se la maggior parte non erano navigatori ma contadini.

 

Sono chiamati anche vichinghi, nonostante tale termine indicasse le popolazioni normanne stanziate sulle coste - soprattutto al riparo dei fiordi e dedite alla pirateria.

 

http://it.wikipedia.org/wiki/Normanni

 

la lega anseatica:

La Lega Anseatica (detta anche Hansa) fu un'alleanza di città che nel tardo medioevo e fino all'inizio dell'era moderna mantenne il monopolio dei commerci su gran parte dell'Europa settentrionale e del mar Baltico. La sua fondazione viene fatta risalire al XII secolo.

 

Fu in questo periodo che i mercanti delle varie città iniziarono a formare società, o Hanse, con l'intenzione di commerciare con le città straniere. Queste società lavorarono per acquisire degli speciali privilegi commerciali per i loro membri. Ad esempio, i mercanti di Colonia furono in grado di convincere Enrico II d'Inghilterra a garantire loro speciali privilegi commerciali e diritti di mercato nel 1157.

 

Alla fine, alcune di queste città iniziarono a formare alleanze tra di loro, in forma di una rete di mutua assistenza che sarebbe diventata, appunto, la Lega Anseatica.

 

La città principale della Lega Anseatica era Lubecca, fondata da Enrico il Leone di Sassonia nel 1159.

 

La sua posizione sul Baltico le diede accesso ai commerci con Scandinavia e Russia, portandola in competizione diretta con gli scandinavi che avevano in precedenza controllato gran parte delle rotte commerciali del Baltico. La competizione finì a seguito di un trattato con i commercianti di Gotland.

 

Attraverso questo trattato, i mercanti di Lubecca ottennero anche l'accesso al porto russo di Velikij Novgorod, dove costruirono uno scalo commerciale. Lubecca, che aveva avuto accesso alle aree di pesca del Baltico e del mare del Nord, successivamente formò un'alleanza con Amburgo, un'altra città mercantile che controllava l'accesso alle rotte del sale provenienti da Lüneburg.

 

Le città alleate furono in grado di prendere il controllo di gran parte del commercio del pesce salato. Altre alleanze simili si formarono in tutto il Sacro Romano Impero. Con il passare del tempo, la rete di alleanze crebbe fino a comprendere più di 100 città, di cui l'unica italiana fu Napoli (entrata a far parte della Lega Anseatica nel 1164).

 

I coloni tedeschi costruirono numerose città anseatiche sul Baltico, come Reval ( Tallinn), Riga e Dorpat (Tartu). Alcune di queste sono ancora piene di edifici e dello stile dei giorni della Lega Anseatica. La Livonia (le odierne Estonia e Lettonia) ebbe il suo parlamento Anseatico (dieta) e tutte le sue principali città erano membri della Lega.

 

Alla fine, la capitale dell'Hansa venne spostata a Danzica, che era il principale porto per le mercanzie polacche (all'epoca tedesche) trasportate lungo la Vistola. Altre importanti città membre della Lega furono Thorn, Elbing, Königsberg e Cracovia.

 

La Adler von Lübeck, nave della Lega AnseaticaLa Lega aveva una natura fluida, ma i suoi membri condividevano alcuni tratti. In primo luogo, gran parte delle città anseatiche vennero fondate o come città indipendenti, o ottennero l'indipendenza attraverso il potere di contrattazione collettivo della Lega.

 

L'indipendenza era comunque limitata; significava che le città dovevano lealtà diretta al rispettivo Imperatore, senza alcun legame intermedio alla nobiltà locale. Un'altra similitudine consisteva nel fatto che le città erano tutte collocate in posizione strategica lungo le rotte commerciali. Infatti, al vertice del loro potere, i mercanti della Lega Anseatica erano talvolta in grado di usare il loro potere economico (e in alcuni casi anche la loro forza militare - le rotte commerciali necessitavano di protezione, le navi della Lega erano bene armate) per influenzare la politica imperiale.

 

La Lega esercitò il suo potere anche all'estero: tra il 1368 e il 1370, le navi della Lega combatterono contro i danesi, e costrinsero il re di Danimarca a garantire alla Lega il 15% dei profitti provenienti dai commerci danesi (Trattato di Stralsund).

 

Le rotte commerciali esclusive vennero spesso ottenute a caro prezzo. In molte città straniere, i mercanti dell'Hansa erano confinati in determinate aree di commercio e nei loro scali commerciali. Gli era concesso raramente, se non mai, di interagire con gli abitanti del luogo, ad eccezione che per motivi legati alle contrattazioni. Inoltre, il potere della Lega Anseatica era invidiato da molti, sia nobili sia mercanti.

 

Nel 1598 chiudeva definitivamente il fondaco anseatico a Londra.

 

L'esistenza stessa della Lega e dei suoi privilegi e monopoli creò tensioni economiche e sociali che spesso si tramutarono in una forma di rivalità strisciante tra i membri della Lega. Per la fine del XVI secolo, la Lega implose e fu incapace di gestire le lotte intestine, i cambiamenti socio-politici che accompagnarono la Riforma, l'emergere dei mercanti olandesi e inglesi e le incursioni dei Turchi Ottomani sulle rotte commerciali e sull'Impero stesso.

 

Il crollo definitivo si ebbe con la guerra dei Trent'anni, che sancì il predominio svedese nel Baltico. All'ultima dieta della Lega, nel 1669, si presentarono solo tre città: Lubecca, Amburgo e Brema.

 

Nel XX secolo le città tedesche continuarono a vantare la loro importante origine anseatica.Lubecca, come del resto Brema fu una "Libera città Anseatica". Questo privilegio venne rimosso dal Partito Nazista dopo che il Senato della Città Anseatica non permise ad Adolf Hitler di parlare a Lubecca durante la campagna elettorale. Hitler tenne il discorso a Bad Schwartau, un piccolo villaggio alla periferia di Lubecca. In seguito si riferì a Lubecca come a "quella piccola città vicino a Bad Schwartau"

 

Nel XXI secolo le città di Deventer, Kampen, Zutphen, Lubecca, Amburgo, Brema, Rostock, Wismar, Stralsund, Greifswald e Anklam si denominano Città Anseatiche. Con l'allargamento dell'Unione europea ad Est, nel maggio 2004, questo tipo di legame si è rafforzato ed alcuni esperti parlano di resurrezione dell'Hansa.

 

ci si vedra a maggiooo poiche sono ad insbruck con moglie e organizzo un salto in italia. salutoni e a presto.

marco

Modificato da bussolino
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A parte la tua proverbiale precisione e tempistica nel ribadire ai post (qualunque post)

 

La mia cocca è una chicca per il cocco! :s68: :s03: :s03:

 

Con a bordo un equipaggio Gay sarebbe la cocca delle checche.. :s68: :s03: :s03:

 

Con questa cocca io cucco che che se ne dica!...

 

e sulla cocca si può fare la c....

 

Vabbè, è tanto per rider un pò :s03: :s03:

ciao

marco

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mi complimento con drakkar per il modellino (sarà che sono vecchio ma quando leggo il tuo nick pernso ad un profumo drakkar noir)

 

e con Bussolino per il post sui vichinghi (che raccomando di leggere ascoltando

)

 

:s10: :s10: :s10:

Modificato da Iscandar
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mi complimento con drakkar per il modellino (sarà che sono vecchio ma quando leggo il tuo nick pernso ad un profumo drakkar noir)

 

e con Bussolino per il post sui vichinghi (che raccomando di leggere ascoltando

)

 

:s10: :s10: :s10:

 

Ciao carissimo Iscandar.. leggo solo ora il post.. scusa..

Hai ragione se si ascolta Bach mentre si legge i post di Bussolino sembra di guardare una puntata di Quark!! :s07: :s03: :s07:

 

Ma te lo immagini.. Una nuova sezione di Betasom Quark... :s03: :s68:

 

... Drakkar Noir... questa poi!! :s20: :s68:

 

ciao

marco

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Ciao carissimo Iscandar.. leggo solo ora il post.. scusa..

Hai ragione se si ascolta Bach mentre si legge i post di Bussolino sembra di guardare una puntata di Quark!!

 

Ma te lo immagini.. Una nuova sezione di Betasom Quark...

 

... Drakkar Noir... questa poi!! :

 

ciao

marco

 

 

da base artica, marco

non vorrei essere....... : frainteso ma sui tema vichinghi preferisco questa musica di sottofondo:

 

:s12:

 

 

Nella mitologia nordica (al di la delle alpi e del mar del nord...) una Valchiria (norreno: valkyrja, al plurale: Valkyrjur) è una divinità femminile minore che serve Odino. :s12:

 

Nell'arte moderna le valchirie sono dipinte come graziose ragazze armate sopra cavalli alati, con elmo e lancia, tuttavia nell'inglese antico "valkyrie horse" era un sinonimo di lupo. Piuttosto che i cavalli alati le loro cavalcature erano i branchi di lupi che frequentavano i cadaveri dei guerrieri morti in battaglia.

 

Dal momento che il lupo era la cavalcatura della valchiria, la valchiria stessa appare simile ad un corvo, volando sopra i campi di battaglia per scegliere i corpi. Così, i branchi di lupi e i corvi che spazzavano un campo dopo una battaglia possono essere stati visti come mezzo per la scelta degli eroi. Vengono spesso rappresentate come aitanti fanciulle dai lunghi capelli biondi. :s20: :s20: :s02:

 

Infatti lo scopo delle valchirie è quello di scegliere i più eroici :s68: tra i caduti e portarli nel Valhalla dove diventano einherjar. Questo è necessario perché Odino ha bisogno di guerrieri valorosi che combattano dalla sua parte alla fine del mondo, durante il Ragnarök.

 

.Le valchirie sono così citate al verso 30 della Völuspá:

 

(NON)

« Sá hon valkyriur

 

vítt of komnar,

görvar at ríða

til Goðþióðar.

Skuld helt skildi,

en Skögul önnur,

Gunnr, Hildr, Göndul

ok Geirskögul;

nú eru talðar

nönnur Herians,

görvar at ríða

 

 

grund valkyriur. » (IT)

« Vide, lei, le Valchirie

 

venire da lontano,

pronte a cavalcare

verso il popolo dei Goti.

Skuld teneva lo scudo,

seconda era Skögul,

Gunnr, Hildr, Göndul

e Geirskögul.

Ora ho elencato

le fanciulle di Heriann,

pronte a cavalcare

 

 

la terra, le Valchirie. »

 

 

salutoni e buon ascolto.... :s03: :s03: , marco

Modificato da bussolino
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da base artica, marco

non vorrei essere....... : frainteso ma sui tema vichinghi preferisco questa musica di sottofondo:

 

:s12:

 

 

Nella mitologia nordica (al di la delle alpi e del mar del nord...) una Valchiria (norreno: valkyrja, al plurale: Valkyrjur) è una divinità femminile minore che serve Odino. :s12:

 

Nell'arte moderna le valchirie sono dipinte come graziose ragazze armate sopra cavalli alati, con elmo e lancia, tuttavia nell'inglese antico "valkyrie horse" era un sinonimo di lupo. Piuttosto che i cavalli alati le loro cavalcature erano i branchi di lupi che frequentavano i cadaveri dei guerrieri morti in battaglia.

 

Dal momento che il lupo era la cavalcatura della valchiria, la valchiria stessa appare simile ad un corvo, volando sopra i campi di battaglia per scegliere i corpi. Così, i branchi di lupi e i corvi che spazzavano un campo dopo una battaglia possono essere stati visti come mezzo per la scelta degli eroi. Vengono spesso rappresentate come aitanti fanciulle dai lunghi capelli biondi. :s20: :s20: :s02:

 

Infatti lo scopo delle valchirie è quello di scegliere i più eroici :s68: tra i caduti e portarli nel Valhalla dove diventano einherjar. Questo è necessario perché Odino ha bisogno di guerrieri valorosi che combattano dalla sua parte alla fine del mondo, durante il Ragnarök.

 

.Le valchirie sono così citate al verso 30 della Völuspá:

 

(NON)

« Sá hon valkyriur

 

vítt of komnar,

görvar at ríða

til Goðþióðar.

Skuld helt skildi,

en Skögul önnur,

Gunnr, Hildr, Göndul

ok Geirskögul;

nú eru talðar

nönnur Herians,

görvar at ríða

 

 

grund valkyriur. » (IT)

« Vide, lei, le Valchirie

 

venire da lontano,

pronte a cavalcare

verso il popolo dei Goti.

Skuld teneva lo scudo,

seconda era Skögul,

Gunnr, Hildr, Göndul

e Geirskögul.

Ora ho elencato

le fanciulle di Heriann,

pronte a cavalcare

 

 

la terra, le Valchirie. »

 

 

salutoni e buon ascolto.... :s03: :s03: , marco

 

GULP!! :s07: :s12:

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