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"affondate La Scharnhorst !"


Red

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Articolo tratto da " Historia" N°142 del settembre 1969-Ed.Cino del Duca-

 

Mare del Nord,26 dicembre 1943:Un ordine giunge alle unità britanniche :

" AFFONDATE LA SCHARNHORST "

 

L'operazione fu compiuta in condizioni di tempo,proibitive,col mare che gelava lungo

le strutture delle navi e col vento che infuriava da ogni parte.

Sedici siluri vennero lanciati quasi simultaneamente da quattro cacciatorpediniere.

Di essi tre colpirono le parti vitali della corazzata.

Intervenne quindi la " Duke of York ",che coi suoi cannoni da 356 la mandò a picco.

 

Un modellino della della grande corazzata tedesca Scharnhorst.

1-batt1t.jpg

 

Il PUNTATORE vede il bersaglio.

" Rilevamento zero-uno-otto gradi.

Distanza due-zero-doppio-zero "comunica il direttore di tiro della corazzata Duke of York.

" Bene segnalate al Belfast :Illuminate il bersaglio".

Sono le 16,40 del 26 dicembre 1943.

Lontano,nella notte artica si illumina un bagliore rossastro.

Dopo un istante un grande razzo azzurrino si accende sopra la corazzata germanica Scharnhorst

e scende lentamente derivando con il vento.

Nella tenebra ostile e gelida,le onde assumono colori neri e violetti.

Lo scafo dell corazzata tedesca appare azzurrino e livido,con le zone in ombra nere e i piani lucenti.

La trappola è scattata.

L'affondamento della corazzata germanica Scharnhorst conclude forse l'ultimo grande scontro

navale di tipo classico.

I nuovi strumenti,che aprono alla guerra le vie del futuro,vi svolgono una parte importante.

Ma l'azione navale avviene ancora nell'ambito di una dimensione umana : intelligenza,intuito e

trigonometria vi svolgono un ruolo preminente.

Gli ufficiali sui ponti di comando sono ancora costretti a valutare mentalmente i dati della situazione

e il gonimetro e il rapportatore,la funzione lossodromica e le vedette con gli occhi arrossati e lacri-

manti per il freddo e la salsedine sono attori di primo piano,accanto allo schermo baluginante del

radar di lunga portata.

Le navi inglesi hanno ancora il ponte di comando scoperto e al centro,su una piccola predella,l'ufficiale

di rotta controlla sulla carta illuminata da una minuscola lampadina cieca la rotta edati matematici

della navigazione.

L'affondamento della Scharnhorst è avvenuto in condizioni di tempo e di mare proibitive alle 19,45

del 26 dicembre 1943 a 72° di latitudine nord,nel corso di una perfetta manovra navale britannica.

Qualche decina di miglia più a nord,l'Isola degli Orsi con la tragica montagna che la sovrasta,chiamata

Monte Miseria,è spettatrice muta e insensibile del dramma,che si svolge nella notte polare,con il mare

che gela lungo le strutture delle navi e il vento infuriato che ulula accanto ai proiettili dei cannoni.

La cornice dll'evento sono i tragici convogli per Murmansk,una delle pagine più drammatiche della storia marinara della seconda guerra mondiale,dove la sofferenza e la resistenza umana hanno raggiunto limiti di sopportazione indicibili.

 

L'incrociatore inglese "Belfast" che partecipò alla battaglia navale del dicembre 1943,dopo la ricostruzione e l'ammodernamento.

2-batt2.jpg

 

Non per nulla,l'unica volta che Churchill si infuriò veramente con Stalin fu quando il maresciallo gli

disse che l'Inghilterra esagerava le difficoltà connesse all'invio dei rifornimenti dell'URSS sulla rotta

di Murmansk.

Churchill gli snocciolò l'elenco delle navi partite e di quelle affondate di alcuni dei convogli,con un effetto che colèì lo stesso maresciallo sovietico.

La Scharnhorst è uscita dal suo rifugio nell'Altenfjord sulla costa settentrionale della Norvegia la

notte di Natale.I marinai e gli ufficiali hanno avuto il rancio speciale e cantano lecanzoni natalizie,

quando arriva l'annuncio che la nave deve salpare.

Il convoglio inglese JW 55 B ha lasciato due giorni prima Loch Ewe per recarsi a Murmansk.

La rotta del convoglo è pressochè nota.Costeggierà l'Isola degli Orsi lungo i margini meridionali

della barriera dei ghiacci artici.

Lo scortano quattro torpediniere che avanzano faticosamente sul mare infuriato.

Due sommergibili tedeschi l'hanno avvistato e ne segnalano la posizione.

Non possono attaccarlo a causa delle condizioni proibitive del mare.

La marina tedescha affronta un periodo cruciale.

La tecnica navale tedesca e la scarsità dei mezzi non riescono ad opporsi alla tenacia e durezza

britanniche.La guerra sottomarina è ormai condannata all'insuccesso.

Gli scrittori moderni attribuiscono a Hitler la colpa della situazione.

In realtà,i calcoli dello Stato Maggiore germanico si sono rivelati alla lunga inesatti.

Pur disponendo di molti capitani ardimentosi,la marina tedesca non dispone di un materiale tecnico

e di un addestramento tattico simile a quello britannico.

Ogni successo le costa caro.

 

L'incrociatore " Jamaica"

3-batt3.jpg

 

Il tentativo di bloccare il convoglio PQ 17,nell'estate 1942 vede la flotta germanica in forze con la Tirpitz,i due incrociatori tascabili Scheer e Deutschland (ribattezzato Luetzow),il superincrociatore

Hipper e le altre unità dislocate a scacchiera.

Il convoglio si disperde ai margini della banchisa e delle 34 navi che lo compongono,23 vengono

affondate.Il PQ 18 perde tredici navi.

Gli inglesi sono costretti a sospendere i convogli per Murmansk.Li riprenderanno con il sopraggiungere

della notte polare.

Il 31 dicembre 1942 un convoglio inglese si trovava in rotta per Murmansk.

A nord della lunga schiera di mercantili,gli incrociatori Sheffield e Jamaica sfiorano la barriera dei

ghiacci pronti a piombare in difesa della navi mercantili,se fossero attaccate.

I tedeschi avvertiti lasciano le basi della Norvegia cvon l'incrociatore Admiral Hipper,la corazzata

tascabile Luetzow e diverse altre navi.Avvistano il convoglio durante la bufera.

Quando cercano di avvicinarsi,subiscono l'attacco dei cacciatorpediniere inglesi di scorta.

I caccia inglesi attaccano come mastini.Si fanno sotto,spargono veli di nebbia,sparano,cercano di mettersi in posizione di lancio.

Le navi tedesche,pur essedo più potenti,debbono mettersi sulla difensiva.

Intanto il convoglio sfila dietro i veli di nebbia,nella tenebrosa giornata polare.

Il cacciatorpediniere Onslow è duramente colpito.

Il comandante Sherbrooke ci rimette un occhio.

Ma rimane sul ponte di comando mentre un infermiere gli benda l'occhiaia lacerata.

Dopo un pò compaiono da nord le sagome sottili e implacabili dello Sheffield e del Jamaica.

L'ammiraglio Kummetz,che comanda le unità tedesche,ambedue più potenti,si ritira.

Quando Itler lo apprenderà,ascoltando Radio Londra-e saprà che un cacciatorpediniere tedesco

e uno inglese sono andati perduti nell'azione-si infurierà e gli toglierà il comando.

Al comando delle unità di stanza nella Norvegia settentrionale viene destinato il contrammiraglio

Erich Bey,ex comandante dei cacciatorpediniere tedeschi in Norvegia.

Bey non ha alcuna pratica del comando di grandi unità.Ne è adatto al comando diunità complesse.

Infatti,durante il suo ultimo viaggio perderà per strada i cinque cacciatorpediniere di scorta della

classe Narvik e non li ritroverà più.

Rientreranno in porto annunciando di aver avvertito a grande distanza dei lampeggiamenti simili

a un combattimento navale :la fine della Scharnhorst.

Quando la sera del 24 dicembre la Scharnhorst accende i fuochi,il quadro strategico noto ai tedeschi

è relativamente semplice :un convoglio partito dall'Inghilterra è in rotta per Murmansk e dovrebbe

trovarsi nella mattinata del 26 dicembre a sud dell'Isola degli Orsi.

 

Una delle navi dirette a Murmansk nella tempesta.

4-batt4.jpg

 

Il quadro strategico reale è,invece,molto più complesso.

Mentre le navi del convoglio inglese JW 55 B lasciavano l'Inghilterra,il convoglio RA 55 A lasciava

Murmansk per tornare in Gran Bretagna.

I due convogli si sarebbero dovuti incrociare all'altezza dell'Isola degli Orsi.

Il secondo convoglio è scortato da quattro cacciatorpediniere e da tre incrociatori,il Belfast,il Norfolk

e lo Sheffield,che viaggiano distaccati dalle navi mercantili e debbono trovarsi in zona opportuna nei

pressi dell'Isola degli Orsi quando vi transiteranno i due convogli,in maniera da intervenire se qualcuno volesse disturbarli.Sul Belfast sventola la bandiera del contrammiraglio Burnett comandante

la scorta.Infine,su una rotta obliqua che collega idealmente il porto di Akureiri in Islanda a Capo Nord

in Norvegia naviga agli ordini dell'ammiraglio Fraser una grossa formazione composta dalla corazzata

Duke of York di 35000 tonnellate,dall'incrociatore Jamaica e da quattro torpediniere.

E' una rotta di sicurezza che incrocia l'eventuale rotta delle navi tedesche che dovessero uscire dai

porti norvergesi per attaccare i convogli e gli taglierebbe la ritirata.

 

Un incrociatore inglese di scorta ad un convoglio diretto a Murmask colpito dai bombardieri germanici.

5-batt5.jpg

 

Erich Bey sulla Scharnhorst ignora che mentre la sua nave esce da fiordo che la proteggeva,un agente norvergese comunica alla sua centrale di informazioni che la grande unità lascia l'ancoraggio.

Egli ignora che questa comunicazione,dopo qualche ritardo arriva a bordo della Duke of York,dove l'ammiraglio Fraser tiene le fila della manovra.

Gli Inglesi già sospettavano che la Scharnhorst fosse uscita o stesse per uscire,perchè avevano notato un'intensificata osservazione aerea.

Gli osservatori aerei tedeschi avevano anche notato la formazione di Fraser,ma soltanto approssimativamente,perchè il tempo era proibitivo.

Il ministero della Marina tedesco comunicherà bensì a Bey che cinque navi (in realtà erano sei) costeggiano la Norvegia settentrinale dirette a Nord-Nord-Est.

Ma non gli dirà che una di queste navi è presumibilmente una grossa unità,perchè il pilota e l'osservatore non l'hanno inequivocabilmente riconosciuta.

Così Bey,anzichè tirare i remi in barca e rintrare nell'Altenfjord in attesa di tempi migliori,continuerà a navigare alla ricerca del convoglio.

Nel momento in cui l'ammiraglio Fraser riceve la comunicazione dell'uscita di Bey dall'Altenfjord,emana alcuni ordini.

Li riferiamo,perchè la logica che regge le cose navali ha un suo fascino aritmetico,un'intelligenza

semplicissima che deriva dai tempi e dall'esperienza più antichi.

Fraser ordina che il convoglio RA 55 A si impegni in una rotta difficile a nord dell'Isola degli Orsi,che

si apra la via fra i ghiacci,dove nessuna nave andrà mai a cercarlo.

Egli ordina al JW 55 B di invertire la rotta e di navigare indietro per tre ore,quindi di riprendere la rotta primitiva per Murmansk.

 

La nave britannica "Lion"

6-batt6.jpg

 

In tal modo arriverà con sei ore di ritardo sui posti dove la Scharnhorst,la superba corazzata da 26 mila tonnellate,lo aspetta.Sei ore di ritardo:c'è di che far impazzire un innamorato timido,non un ammiraglio con una grande nave in un mare in burrasca.Quest'ordine provocherà la perdita di contatto fra Bey e la sua scorta di cacciatorpediniere.Nello stesso tempo,Fraser invia dei cacciatorpediniere di scorta al convoglio per Murmansk e ordina agli incrociatori di Burnett di prendere posizione fra il convoglio di Murmansk e la Scharnhorst di cui ignora la posizione esatta.

Alle 8,40 del 26 dicenbre il raar di na delle navi di Burnett individua la Scharnhorst a 17 miglia di distanza nella notte polare,con una burrasca in corso.In questi casi,la vecchia tecnica marinara è nettamente superata dalle recenti scoperte tecniche.I tre incrociatori convergono sull'obiettivo.

Alle 9,20 una vedetta dello Sheffield vede nel binocolo la corazzata tedesca.La visibilità è pessima.

Il cielo è grigio scuro e la notte incomincia a cedere il posto alla penombra.

Bey,che ha mandato i cacciatorpediniere di scorta alla ricerca del convoglio,è sorpreso.Un razzo sparatogli da uno degli incrociatori inglesi si accende sopra la sua nave.La corazzata tedesca è isolata,nella viva luce.Gli inglesi cominciano a sparare,mentre la Scharnhorst modfica la rotta per brandeggiarei cannoni.E' un breve scambio di colpi,che però arreherà un danno irreparabile all'unità germanica:una cannonata le strapa dall'albero il paraboloide del radar.Sebbene i radar tedeschi siano meno potenti di quelli inglesi,costituiscono pur sempre un ausilio.

"Siamo ciechi come talpe" dice Bey al comandante Hintze.

Comunque, approfittando della maggior mole,la Scharnhorst resce a disimpegnarsi.Gli incrociatori inglesi sono troppo leggeri per reggere alla sua velocità con un mare e un tempo tanto cattivi.

Sono le 9,40 del 26 dicembre.A questo punto,Bey,che ha modificato la rotta,potrebbe ancora salvarsi.Se decidesse di rientrare nell'Altenfjord,riuscirebbe a sfuggire alla formazione dell'ammiraglio Fraser,che naviga alla maggiore velocità per tagliargli la ritirata.Invece decide di compiere un largo giro e di ritornare alla ricerca del convoglio.Dal canto loro,gli incrociatori di Bernett,che lo hanno perso di vita,navigando velocemente verso il convoglio per Murmansk.Lo avvistano,gli segnalano la propria presenza e si schierano alla testa della formazione.Quindi inviano dinanzi a sè un velo di cacciatorpediniere.Il convoglio JW 55 B è al sicuro.I comandanti tirano un sospiro di sollievo.Gli incrociatori davanti ai mercantili significano che la corazzata tedesca avrà dure croste da sgranocchiare,prima d'affondare il coltello nel burro dei trasporti.

Il mare e il cielo continuano a mantenersi proibitivi.I cacciatorpediniere sprofondano nelle ondate il muso aguzzo,ne emergono a fatica e tornano a sprofondare in un sudario di spruzzi.Le vedette imbottite nei vestiti di panno pesante sono simili a bambole di zucchero candito,per il ghiacci che le paralizza.A mezzogiorno il cielo livido offre una visibilità di qualche chilometro.Ma alle tre del pomeriggio è già di nuovo buio.Bey invita le vedette a raddoppiare l'attenzione.Sa che ci sono in giro degli incrociatori,ma ignora quanti.Pensa che debbono essere dei cacciatorpediniere inglesi,ma ignora dove.Ha perduto il contatto con la propria scorta di cacciatorpediniere.Egli ignora che c'è stato un momento in cui i cinque caccia tedeschi gli sono pasati a una decina di chilometri di distanza e senza avvertirne la presenza.Così è solo sulla sua grande nave,che deve intercettare il convoglio per Murmansk.Bey ignora pure che alle 12,05 è stato nuovamente individuato dagli incrociatori inglesi.Un operatore radar di Burnett ha rintracciato la Scharnhorst e l'ammiraglio ne segnala la posizione alla formazione di Fraser.Ormai la sorte sella Scharnhorst è segnata.Fraser ordina a Burnett di portare gli incrociatori su una rotta a nord di Bey,in maniera che la corazzata tedesca si trovi fra formazione pesante guidata dalla Duke of York che proviene da sud-ovest e gli incrociatori che le chiuderanno l'eventuale fuga al nord.Alle 12,20 lo Sheffield che naviga di conserva con il Norfolk e il Belfast avvista la Scharnhorst.Le navi incominciano a sparare.Il Norfolk è colpito.Anche la Scharnhorst è toccata.Nel caligo gelido avanza un cacciatorpediniere: è il Musketeer.Bey decide di rientrare.I pericoli sono troppo grandi.E riprende la via del ritorno.

" Questa sera possiamo essere nell'Altenfjord" dice al comandante Hintze.Il mare si è rinforzato.Bey discute la situazione con gli ufficiali.Se la Scharnhorst dirige per rientrare, finirà per incontrarsi con le cinque unità annunciate dalla ricognizion aerea.Chi saranno queste benedette cinque unità ? Dove andranno ? Cercano lui o sono impegnate in una altra missione ? La risposta gli arriva in breve.Alle 16 l'operatore radar della Duke of York individua la Scharnhorst a 22 miglia di distanza.Alle 16,30 Fraser impartisce l'ordine di puntare i cannoni.Alle 16,40 il direttore di tiro gli dà i dati per aprire il combattimento e l'ammiraglio Fraser ordina al Belfast di illuminare il bersaglio.Fra questa scena e il disastro di Capo Matapan c'è una certa similitudine:gli inglesi,avvertiti dal radar,notano l'approssimarsi di una o più unità nemiche ignare,aspettano il momento opportuno e poi ordinano di illuminare il bersaglio.L'effetto è scontato.Il nemico sorpreso reagisce poco e male.

Così, nel momento in cui il Belfast spara il suo proiettile illuminante e la Scharnhorst si trova avvolta nella livida luce del magnesio,mentre il razzo sfrigolando scende in mare e il suo fumo scapigliato dal vento si allontana in evanescenti brandelli,i cannoni inglesi cominciano a sparare.Saranno appena i lampi dei grossi canoni da 356 della Duke of York che avvertiranno Bey donde provenga il pericolo.

" E' una corazzata !" esclama il comandante Hintze nel vedere il torrione illminato dai lampi della grand nave inglese.Bey cerca di sottrarsi al combattimento ordinandoalle macchine il " tutta forza avanti ".Ma ormai è troppo tardi.Una salva inglese ragginge la prua e strappa una torretta anteriore da 280 mm.Un'altra strappa la torretta da 280 di poppa.I cannoni inglesi fanno strage.Ma Bey spera ancora di seminare la Duke of York,quando un proiettile gli raggiunge il locale macchine,danneggiando le condutture del vapore.La Scharhorst perde il vantaggio acquistato;Bey spera lo stesso di riuscire a sfuggire agli inglesi,senza tener conto che i radar lo hanno ormai incatenato.Il silenzio avvolge la corazzata tedesca allorchè una vedetta urla : " Due navi a babordo ".Sono due cacciatorpediniere inglesi che accostano per lanciare i siluri.Mentre i cannoni di medio e piccolo calibro si scatenano,un'altra vedetta grida : " Due navi al mascone di tribordo ".Sono due altri cacciatorpediniere.Come squali dirigono assieme,concentricamente sul bersaglio,in maniera da prenderlo in mezzo.Sedici siluri partono quasi simultaneamente.Uno colpisce la Scharnhorst sotto il torrione di comando.Un'altra scarica di siluri arriva e altri due colpiscono la corazzata,che vibra sotto le mazzate.Bey cerca di sfruttare al massimo la velocità residua delle macchine,ma per poco.Alle 19 la Duke of York è di nuovo a portata di tiro e gli scarica addosso l'uragano dei suoi cannoni cannni da 356 mm,di cui ciascun proiettile pesa circa 700 chilogrammi.La Scharnhorst invia un messaggio al comando della Marina : "Combatteremo fino all'ultimo proiettile".Poco dopo un messaggio firmato dall'ammiraglio Doenitz annuncia a Bey : " Vi inviamo alla massima velocità sommergibili e cacciatorpediniere ".E' un cataplasma su una gamba di legno.Ormai la Scharnhorst è ridotta un pontone.Soltanto qualche pezzo d'artiglieria di medio calibro e di piccolo calibro è in grado di sparare.Le unità inglesi incominciano ad affollarsi intorno al relitto.L'ammiraglio Fraser segnala alle sue navi : "Abbandonate la zona del bersaglio,tranne le unità armate di siluri e un cacciatorpediniere con riflettore ".La corazzata tedesca continua a galleggiare perchè è ben costruita.Ma nongoverna più,rolla e beccheggia,si alambarda con le ondate.Il comandante Hintze ordina : "Abbandonate la nave".Molti uomini rimangono iprigionati nei reparti interni i cui portelli sono bloccati dalla concussione.Si sentono delle grida " Heil Hitler","Siegheil".

 

La corazzata " Vanguard "

7-batt7.jpg

 

Ma la terribile sorte del naufrago in un mare gelido e ondoso è negli occhi dei sopravvissuti.I caccia inglesi si fanno sotto.Sparano e lanciano siluri.Lo scafo della grande nave si infila nell'acqua.La poppa si alza e si vedono le tre eliche levarsi verso il cielo.Poi con un fragoroso gorgoglio la Scharnhorst si inabissa.Gli incrociatori e i cacciatorpediniere inglesi che arrivano sul posto ricuperano trentasei naufraghi mezzi congelati.Oltre mille persone si sono inabissate con la nave.Il convoglio JW 55 B si trova proprio sotto l'Isola degli Orsi,quando Sir Bruce Fraser ordina alla squadra navale inglese di rientrare.L'ultima grande battaglia navale di tipo marinaresco si è conclusa.Le prossime imprese navali vedranno prevalere sull'uomo i mezzi meccanici.

L'elettronica e l'autopropulsione si sostituiscono alle vedette e al direttore di tiro.La marina britannica costruisce ormai le sue navi con il ponte di comando coperto.E' finita l'era dei marinai.Comincia quella degli operatori elettronici.

 

CARLO BELIHAR

 

Fine

 

Red

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Articolo tratto da " Historia" N°142 del settembre 1969-Ed.Cino del Duca-

La "Duke of York "

7-batt7.jpg

Bell' articolo! Però questa è la Corazzata VANGUARD, ultima ed inutilisssima (proprio con 3 S) nb Inglese.

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Caro Alfa Bravo 59,

l'errore non è mio ma di chi l'ha messa nell'articolo.

Fidandomi più di te ne ho corretto il nome !!!

 

Tante grazie ed un saluto

 

RED

 

P.S.: Una domanda :secondo te quale può essere oggi il valore dell'Almanacco Navale del 1977 ancora in buone condizioni ?

 

Grazie

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:s55: Buongiorno a Tutti!

P.S.: Una domanda :secondo te quale può essere oggi il valore dell'Almanacco Navale del 1977 ancora in buone condizioni ?

Grazie

Penso che 45-50 Euro sia il prezzo giusto. Comunque su INTERNET, alla voce ALMANACCO NAVALE, risultano varie annate in vendita presso librerie antiquarie con i relativi costi.

Ti dirò che nel 2007 ho acquistato l' ALMANACCO NAVALE 1970-71, nuovissimo (era un fondo di magazzeno) e l' ho pagato 40 Euro più 5 di spese postali (il libro era a BAri).

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Mio caro Red,

la consueta fiera degli errori all'italiana. La foto 4 rappresenta una nave cisterna di squadra, una Royal Fleet Auxiliary della classe WAVE. Bene, la prima nave della classe, la WAVE VICTOR, che mi pare proprio quella rappresentata, è entrata in servizio nel febbraio 1944, due mesi dopo la battaglia di Capo Nord. Nessuna WAVE poteva far parte del convoglio, quindi. La foto 6 rappresenta l'incrociatore LION, entrato in servizio nel 1957 (14 anni dopo gli eventi di cui ci occupiamo). E la foto 7 come tu stesso osservi è la corazzata VANGUARD, che come tutti sappiamo è entrata in servizio nell'aprile 1948.

Modificato da de domenico
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Bell' articolo! Però questa è la Corazzata VANGUARD, ultima ed inutilisssima (proprio con 3 S) nb Inglese.

Se non sbaglio è servita per ospitare la allora principessa di Galles Elisabetta con il principe Filippo nel 1948 o 1949 per un giro del Commonwealth (Sudafrica, Australia, Nuova Zelanda, Canada) con alcune installazioni speciali (aggiunta di una tuga a centro nave).

Modificato da de domenico
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