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Realizzare Fotoincisioni Low Cost Senza Bromografo - Lunghetto


maxmodifica

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allora... ho trovato un pò di tempo ed ho modifica il mio precedente post....

 

per ottenere le fotoincisioni "casalinghe" con il medoto descritto in seguito, occorre maneggiare acidi ed oggetti roventi e/o taglienti. le realizzazioni trattate qui di seguito possono provocare danni a cose e alle persone che le effettuano, qualora chi le esegue non abbia una certa familiarità con il fai da te e le realizzazioni meccaniche o pratiche. ci si astenga quindi dal realizzarle qualora non si abbia sufficiente abilità. occorre seguire un minimo di norme di sicurezza, per non farsi male. in ogni caso non mi ritengo responsabile di eventuali danni provocati da realizzazioni simili e di danni a cose e persone comunque causati da chi volesse seguire queste istruzioni. chi lo fà lo fà a suo rischio e pericolo.

 

scusate per l'inciso "io non c'entro niente", ma di questi tempi...

 

ora possiamo partire con ordine:

 

dopo lungo provare, sono arrivato alla soluzione "finale" per realizzare in modo rapido ed economico particolari fotoincisi. il sistema da me provato non necessita di bromografo... occorre solo usare un ferro da stiro NON a vapore. non ho inventato niente, ma ho solo "rubato" le idee dal metodo per realizzare i circuiti stampati in casa. al momento il "sistema" è stato testato solo su fotoincisioni ad una faccia. per quelle a due stò ancora cercando il sistema migliore per realizzarle....

 

il materiale occorrente è il seguente:

stampante laser (non occorre comprarla... basta andare in una copisteria per fare le fotocopie del disegno che vorremo riprodurre)

carta fotografica per stampanti inkjet

lamierino d'ottone (ovvio...)

paglietta d'acciaio

alcool

ferro da stiro NON a vapore

piastra in rame, ferro od alluminio (da preferire rame o alluminio perchè si riscaldano molto velocemente)

carta assorbente

pompa da acquario

riscaldatore da acquario

vaschetta in materiale plastico

acido cloridrico uso "casalingo"

acqua ossigenata del tipo comunemente usata per disinfettare ferite

nastro adesivo

guanti in gomma

occhiali di protezione

tanta pazienza....

 

il disegno da riprodurre, può essere disegnato con CAD o simili. successivamente và riprodotto con una stampante laser ( o fotocopiato) su carta fotografica da inkjet. attenzione, il sistema funziona solo con le stampanti laser o le fotocopiatrici, non usate una stampante a getto di inchiosto. questo perchè il trasferimento del nostro disegno dalla carta alla laastrina in ottone si ottiene grazie al toner della stampante laser o fotocopiatrice, non all'inchiosto delle inkjet.

 

ma veniamo al materiale....

 

materialinecessari.jpg

 

materialeincisioneacido.jpg

 

prepariamo la lastra in ottone. occorre prima lucidarla con la paglietta d'acciaio ....

 

pulizialastraconpagliet.jpg

 

quindi, facendo attenzione a non lasciare impronte digitali, sgrassarla accuratamente con alcool...

 

sgrassaggiolastraottone.jpg

 

ed ecco la nostra lastrina perfettamente pronta per ricevere il toner....

 

lastradopopaglietta.jpg

 

riscaldiamo il ferro da stiro portando la temperatura su "tre pallini" (poco prima della temperatura massima). prima però avremo piazzato sotto il ferro la piastra in rame o alluminio, per far raggiungere anche a questa la stessa temperatura del ferro da stiro. questa piastra sarà il nostro piano di appoggio per la lastra d'ottone. occorre usare una piasta metallica di un certo spessore sotto il ferro perchè il calore tende a deformare legno e simili, rendendo difficile trasferire il toner dalla carta all'ottone.....

 

riscaldamentopiastraram.jpg

 

una volta che il ferro è arrivato a temperatura, posizionare sopra la piastra in rame un foglio di carta assorbente ripiegato. questo consentirà di ottenere un piano regolare che compenserà eventuali deformazioni sia della piastra che della nostra lastrina in ottone.....

 

scottexsupiastrarame.jpg

 

passiamo ora al nostro disegno. in questo caso si tratta di una scritta per ottenere una maschera di verniciatura con aerografo. tanto per rendere l'idea delle potenzialità del metodo, i caratteri sono alti meno di un millimetro, realizzati con carattere tipo stencil militare, quindi con l'interno delle lettere trattenuto in posizione da minuscoli trattini.... prima di usare la carta fotografica, per il trasferimento del toner sull'ottone ho provato per diverso tempo ad utilizzare i fogli di acetato traparenti, ma con scarsi risultati. inoltre per avere fotoincisioni comunque al limite del passabile, occorreva una discreta dose di c...lo durante la fase di distacco del trasparente dall'ottone: il più delle volte il toner restava attaccato parte al foglio e parte all'ottone, costringendomi a ripetere l'operazione oppure a correggere con un pennarello indelebile gli immancabili errori. tutto questo con la carta fotografica non succede. il successo è, come dice la nota pubblicità, al primo colpo...

 

disegnodatrasferire.jpg

 

ritagliamo dalla carta quello che ci interessa riprodurre...

 

disegnoritagliato.jpg

 

quindi posizioniamo il ritaglio con la parte toner a contatto con la lastrina di ottone, che avremo precedentemente appoggiato sulla carta assorbente posta sopra la piastra di rame... (mmm.... questa descrizione assomiglia al testo della canzone alla fiera dell'est di branduardi....)

 

posizionamentodisegnope.jpg

 

a questo punto, posizioniamo sopra il tutto il nostro ferro da stiro ben caldo.....

 

lastraprontapertrasferi.jpg

 

e premiamo un poco. dalle mie prove, anche premendo in maniera forte, il toner non si espande come invece succede utilizzando foglio di acetato trasparente.....

 

trasferimentotonerconfe.jpg

 

riscaldiamo il tutto per circa un minuto (fate delle prove per trovare il tempo ottimale...), quindi dopo aver fatto raffreddare la nostra lastrina d'ottone, stacchiamo con delicatezza la carta. se tutto è andato per il verso giusto, già al primo tentativo si dovrebbe avere questo risultato, con la nostra minuscola scritta in negativo perfettamente trasferita sull'ottone....

 

tonertrasferito.jpg

 

per un fenomeno che ignoro, il toner preferisce restare attaccato all'ottone piuttosto che alla carta. lo strato di toner depositato sull'ottone impedirà all'acido che useremo successivamente, di corrodere l'ottone sotto di esso e voi vi ritroverete con un bel disegno inciso in positivo. un'appunto: essendo una maschera per aerografo, non è stato necessario stampare specularmente la scritta. nel caso di particolari destri o sinistri, occorre stampare il disegno specularmente (ossia come guardandolo in uno specchio... non sò spiegarmi meglio...) nella foto si nota cosa è restato sulla carta...

 

cosarimanesullacarta.jpg

 

tagliamo ora l'ottone in eccesso (che specone che sono...). se lasciamo molto ottone, questo porterà in breve tempo alla saturazione ed esaurimento della nostra soluzione di acido, con allungamento dei tempi di incisione....

 

tagliolastraineccesso.jpg

 

ed ecco ottenuta la nostra bella lastrina pronta per il bagno acido. a me occorrevano solo due scritte. i punti blu che vediamo in foto sono dei piccoli ritocchi con pennarello antiacido, effettuati in due piccoli punti dove il toner non aveva fatto presa...

 

piastrinacontoner.jpg

 

proteggiamo il retro della lastrina con nastro adesivo (si può usare anche una vernice, fate voi...). questo farà in modo che l'acido corroda solo le zone non protette sul davanti della lastrina. tale sistema ha uno svantaggio: allunga i tempi di incisione, rispetto al sistema "double face", in cui l'acido correode da tutte e due le parti della lastrina....

 

applicazionenastroretro.jpg

 

passiamo ora alla fase di incisione con l'acido. anche se è possibile usare come acido il cloruro ferrico, comunemente usato in elettronica, io preferisco usare una miscela di mia invenzione (pardon, non è vero, anche di questo ho "rubato" l'idea in rete...) costituita da acido cloridrico uso casalingo ed acqua ossigenata per disinfezione. le due sostanze sono di comune reperimento nei supermercati. con le dovute precauzioni (guanti in gomma ed occhiali di protezione) non sono più pericolosi del cloruro ferrico. la miscela così realizzata ha però dei vantaggi: è trasparente, quindi è possibile controllare in ogni momento la corrosione senza estrarre continuamente il pezzo dall'acido, emette pochissimi vapori, funziona anche a temperatura ambiente (io però preferisco riscaldarla un pò...). la classica soluzione di cloruro ferrico, liquido marrone scuro, è micidiale per vestiti e ceramiche dei nostri poveri acquai (inoltre i suoi vapori hanno la maledetta tendenza a far arrugginire tutte le parti metalliche che malauguratamente si trovano nelle vicinanze), ed ha tempi biblici di corrosione, a meno di riscardare il tutto sui 40-50°

 

ecco il materiale per l'incisione vera e propria (già visto, ma repetita iuvant...)

 

materialeincisioneacido.jpg

 

questa è la vaschetta in materiale plastico con la pompa da acquario ed il miniriscandatore, sempre da acquario. una nota: la pompa non è eterna. l'alberino su cui ruota la girante è di acciaio inox ed è particolarmente resistente alla corrosione causata dall'acido, ma viene comunque corroso poco a poco... prima o poi la pompa si fermerà. quindi scegliete il modello più economico che trovate, non conviene spendere soldi per il modello all'ultimo grido.... attualmente la mia pompa funziona a... colpo (non parte subito, ha bisogno di un colpetto dato con un cacciavite....sigh)

 

vaschettaincisioni.jpg

 

dopo aver indossato i guanti in gomma (attenzione, non usate guanti in lattice o quelli per lavare i piatti, non resistono all'acido) ed aver messo su dei begli occhialoni protettivi (non guardate quelli della foto, li uso per il decespugliatore... io sono cecotalpa quindi ne ho un paio graduati per i ..lavori fini...) mettiamo nella vaschetta l'acqua ossigenata "uso disinfezione" 10 -13 volumi. alcuni pazzi consigliano di usare acqua ossigenata a 130 volumi. fate pure se amate il brivido e non vi importa cosa vi succederà se per sbaglio ve ne versate addosso qualche goccia....

 

aggiuntaa2o2.jpg

 

 

quindi immettiamo l'adico cloridrico uso calasingo, concentrazione dal 10 al 15%. la norma dice di "non dar mai da bere all'acido", ossia versare prima l'acqua e poi l'acido da diluire... non sò se tale aurea regola è corretta anche usando acqua ossigenata. io comunque metto prima l'acido e poi l'h2o2 (tanto per far il bastian contrario...). non si formano comunque schizzi, forse anche grazie alle basse concentrazioni in gioco... per le quantità dei due composti, io vado .. ad occhio (molto scientifico, vero?). la miscela è circa il 50% di ognuno dei due composti. se vedete che corrode poco, aumentate la quantità di acido od acqua ossigenata...

 

aggiuntahcl.jpg

 

prepariamo la nostra basetta fissandola ad un filo plastico (ovvio che se usate un filo metallico dovrete recuperare la lastrina dal fondo) ed...

 

lastraprontaperimmersio.jpg

 

immergiamo il tutto, mettendo in azione la pompa ed il riscaldatore. la pompa smuove l'acido, facendo in modo di portare sempre acido "fresco" a contatto del metallo da corrodere ed il riscaldatore aumenta leggermente la temperatura fino a circa 25° (capirete che in estate è inutile...) velocizzando il processo. tenete comunque presente che per corrodere queste piccole scritte occorrono circa 15 minuti...

 

acidoq.jpg

 

et voilà... le maschere per aerografo completate. ho usato queste maschere per realizzare l'identificativo di nazionalità, lo stanag e le targhe di un lvtp7 in scala 1/35...

 

fotoincisioniterminate.jpg

 

sperando di essere stao più chiaro del mio precedente "intervento", sono a disposizione per chi volesse maggiori info..

Modificato da maxmodifica
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per quanto ni ci capisca mlto mi sembra un articolo degno di nota!

vorrei sentire il parere dei frequentatori circa la sezione piu opportuna (credo che tecnica e notizie sarebbe meglio) e sull aopportunità di metterlo in evidenza.

 

PS per max: ci starebbe bene qualche foto per illustrare il procedimento

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per quanto ni ci capisca mlto mi sembra un articolo degno di nota!

vorrei sentire il parere dei frequentatori circa la sezione piu opportuna (credo che tecnica e notizie sarebbe meglio) e sull aopportunità di metterlo in evidenza.

 

PS per max: ci starebbe bene qualche foto per illustrare il procedimento

 

Giusto, concordo.

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ciao Maxmodifica... adesso vedo l'attinenza al tuo " nick"... :s02:

Mah! che dirti.. nel mio caso che mi frega è il posto dove espleto il mio hobby.. in casa!! :s06:

 

E tutto ciò comporta una serie (comunque) di attenzioni.. teniamo presente poi che acido cloridrico e acqua ossigenata, un pò di vapori li sprigionano lo stesso e non sono gradevoli! nonchè protezioni agli occhi e l'uso di guanti..

 

Resta il fatto (e te ne do merito), che nel campo della "pionieristica" ricerca del fai da te, senz'altro tu meriti il premio come ricercatore dell'anno!! :s20: :s02: :s03:

 

Penso inoltre che come in tutte le cose, col tempo e la pratica si riesca a migliorare la tecnica anche nella realizzazione di tali particolari..

 

ad ogni modo se riesci ad realizzare foto-incisioni.. tienici informati (magari come dice Totiano) con qualche foto che ne illustri i prodotti e il "piccolo laboratorio" su cui "operi"

 

 

Grazie Maxmodifica.. sei un grande!

ciao

marco

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Carissimo Maxmodifica ciao e ben trovato. Bravo, :s01: ma non è una novità, :s02: facevo e faccio i circuiti elettrici stampati con questo sistema, stessa cosa solo poni il circuito stampato ottenuto con fotocopiatrice a tonner sulla piastrina in vetroresina con facciata in rame riscaldi con ferro da stiro il tutto si trasferisce sulla facciata di rame, poi immergi il tutto nel cloruro ferrico et voilà dove è rimasto il rame nudo si corrode e resta salvo il rame ricoperto dal tonner trasferito a caldo. Ecco anche per chi volesse fare circuiti stampati questo è il tutto. Carissimi comandanti vi saluto e ventoinpoppa da Pennabianca. :s33: :s55: :s55:

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si, è come la scoperta dell'acqua calda. d'altronde non avevo la pretesa di essere il "padre" di questo sistema... anche io ho mutuato il sistema da quello dei circuiti elettronici.... però, non sò perchè, se sulla vetronite trasferisci il toner utilizzando la tecnica del foglio di acetato, tutto bene (solo qualche piccola imperfezione da correggere con il pennarello antiacido) ma se provi lo stesso sistema con una lastrina in ottone, solo parte del toner si trasferisce. nella foto della mascherina per targhe che ho postato, con il sistema del foglio di acetato non riuscivo assolutamente a riprodurre in maniera corretta i numeri, causa le loro piccole dimensioni. lo stesso problema si presenta cercando di riprodurre le battagliole (si chiamano così i "fili" che impediscono di cadere fuoribordo?) in 1/350. usando invece la carta fotografica per inkjet, il toner si trasferisce in maniera perfetta. questo grazie anche al fatto che la carta si "spella" (non trovo un altro termine per descrivere l'effetto) in corrispondenza del toner, facilitandone il distacco dalla carta stessa. a tal proposito faccio notare che ho provato a riprodurre una piccola scritta in nero carattere Arial corpo 12. con l'acetato, il toner, nemmeno pregandolo ne vuole sapere di restare attaccato all'ottone... con la carta fotografica, successo al primo colpo, tra l'altro senza sbavature.

a scanso di equivoci, in commercio esiste anche un foglio specifico, sempre usato in elettronica, il peel n' press. tuttavia non viene accettato da tutte le stampanti laser (il calore l'accartoccia), costa un 2-3€ ogni due fogli e comunque, se non si presta attenzionedurante il riscaldamento con il ferro da stiro, i margini del disegno si espandono confondendo i particolari da riprodurre.

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in altre parole.. allora, la bravura sta nel disegnare i pezzi che ti servono e riprodurli in scala.. di qui, il procedimento che hai descritto prima.....

 

L'unica cosa è se dal droghiere gli chiedo il cloruro ferrico.... per salvare la faccia mi dice che l'ha finito.... :s02:

 

personalmente in casa è meglio che neanche ci penso ha far tali operazioni.. pena la morte!! :s07: :s07: :s07:

 

Vi invidio...

ciao

marco

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il cloruro ferrico è si buono, ma se fai pezzi molto piccoli, fai difficoltà ad "industrializzare il processo" come si dice in gergo tecnico...in quanto non è trasparente, quindi hai difficoltà a gestire la corrosione;questa aumenta la sua velocità e potere corrosivo all'aumentare della temperatura, ed inoltre ci deve essere un continuo ed omogeneo lavaggio della superficie. Vi ho dato molte dritte per ottimizzare il lavoro...Giusto per mettere il cuore di chi compra fotoincisioni in pace, quelle in commercio non vengono prodotte con questo metodo.

 

Attenzione ai vapori di cloruro ferrico....se lo fate in casa rischiate di corrodere (leggi, opacizzare irreparabilmente) pentole, lampadari etc etc...

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che io sappia le fotoincisioni industriali vengono fatte con un sistema a spruzzo.... improponibile per noi comuni mortali.

la soluzione di acido cloridrico e acqua ossigenata 13 vol è trasparente e risolve uno dei grandi problemi del cloruro ferrico, ossia quello di essere un torbone scuro. questo impedisce di vede a che punto stà l'incisione. inoltre HCl e H2O2 sono attivi già a temperatura ambiente.

come ha ricordato drakkar, chiaramente anche la "mia" soluzione impone l'adozione di elementari norme di sicurezza: guanti ed occhiali. però lo sviluppo di vapori è veramente misero se non nullo e non si sprigiona nessun odore. fate una prova: se aprite una bottiglia di acido cloridrico uso casalingo, non è che cadete a terra investiti da una nube di cloro.... altra cosa è se vi viene in mente di miscelarlo con acqua ossigenata a 130 vol. allora si che giocate con roba pericolosa...

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...cioè? ti metti intorno al tuo foglio di carta e... con la forza del pensiero fai emergere il disegno???? :s03: :s03:

 

Si, lascia stare i dettagli! Va bene già così!

 

Complimenti per la trovata, e grazie per avercela trasmessa. A leggerti sembra essere cosa facile. Viene quasi voglia di provare. E' da anni che io ho in testa una gru... anzi più che in testa: disegnata bullone per bullone con, e io posso dirlo a pieno titolo :s02: , AutoCAD (non ricordo quale release xchè è da qualche anno che l'ho fatto).

 

Se vorrai proseguire con le spiegazioni, ti prego di non tralasciare i dettagli apparentemente più insignificanti: per un neofita potrebbero essere essenziali.

Ti spiego con un esempio: quando ero ben più giovane, un caro cugino, dovendosene sbarazzare e sapendo della mia insana passione per essa, mi ha regalato una Fiat 500. Potete immaginare quante cure io abbia da allora dedicato alla mia "piccola", e poichè i soldi non erano mai abbastanza mi sono improvvisato carrozziere, meccanico, elettrauto e gommista! :s68:

Un giorno si è resa necessaria la sostituzione del motorino di avviamento. Facile! ci sono solo tre dadi, poi si sfila il rocchetto e si sostituisce il pezzo con l'operazione inversa... :s05: Non ne voleva sapere di uscire. Non c'era sufficiente spazio tra il blocco motore e la lamiera del retro dello schienale posteriore!! per due giorni ho provato in ogni modo! prima con le buone, poi con le cattive, finchè non mi sono messo a martellare come un forsennato il suddetta lamiera per deformarla tanto da farmi spazio per sfilare il rocchetto. Sudato fradicio, inca.... to come una biscia e con una parte di vettura massacrata ho finalmente concluso il lavoro!

Qualche tempo dopo chiacchierando con un meccanico (esperto di 500) è saltato fuori che l'operazione sarebbe stata semplice, immediata ed indolore se io avessi solo che alzato la vettura sul crik: in tal modo il motore, non più trattenuto dagli assi posteriori, si sarebbe abbassato quel tanto da creare lo spazio sufficiente allo sfilaggio!! :s07:

 

Quindi: racconta anche le astuzie più banali! Per alcuni di noi potrebbero essere FONDAMENTALI!!!!

 

Scusate l'OT,

ciao a tutti e grazie,

Bob

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  • 4 weeks later...

ho provveduto a rendere il mio post sulle fotincisioni un pelino più chiaro.... aggiungendo anche delle foto di spiegazione.... di meglio un' sò' fa'....

 

non ricordo chi mi ha chiesto dove "operavo"... questo è il mio attuale antro. noterete come l'ordine vi regni sovrano, tanto che il mio Generale lo chiama "il laboratorio di frankestein"... comunque sono in "fratto". la stanza è l'unica rimasta da ristrutturare in tutta la casa e la consorte ne reclama un uso più consono (a lei)..... io mi dovrò arrangiare in un misero capanno in legno 3x3 relegato in giardino... dovrò necessariamente "sfoltire", ma c'est la vie....

 

laboratoriob.jpg

 

l'ordinatissimo tavolo operatorio....

 

tavolooperatorio.jpg

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non voglio disturbare la tua bellissima discussione, ma solo fare un paio di appunti, che forse ti potrebbero tornare utili...al posto della pompa, visto che non usi un impianto a spruzzo (per piccoli pezzi non ha senso) mi permetto di consigliarti un aeratore per acquari, così facendo non cambierai + la pompa;

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  • 4 weeks later...
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