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Comunicazioni Tra Navi In Navigazione


ammiraglia88

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So che questo è un sito - forum dedicato prevalentemente ai sommergibilisti, ma penso che mi perdonerete se faccio una domanda su un altro argomento. :s21:

Ho pensato di mettere in movimento la mia "enciclopedia umana" (come vi avevo detto tempo fa vi definisco anche così!), mentre comincio a sfogliare i miei pochi libri marinareschi. Credo infatti che potrebbe comunque essere uno spunto interessante di discussione.

 

Mi ricordavo, ed ho trovato, quel topic interessante dove avevamo già parlato di postini navali (Capo di Buona Speranza - la pietra dei messaggi - qui).

Samuel Morse, come ho riportato nel mio sito, nel 1837 brevettò il telegrafo, che fu perfezionato negli anni successivi. Solo il 24 maggio 1844 venne però inviato il primo messaggio telegrafico che fu: "What hath God wrought!" e cioè "Cosa Dio creò!".

Ho visto altri topic in Betasom che spiegano le moderne comunicazioni anche tra sommergibili, ma non ne ho trovato uno che mi aiuti a rispondere al sig. Umberto che mi ha scritto via e-mail (e al quale ovviamente ho già segnalato Betasom :s20: ).

 

La sua (ed ora anche mia, perchè questa cosa mi incuriosisce) domanda è questa:

 

"Oggi in mare tra nave e nave si comunica con gli strumenti dell'elettronica, ma un tempo, dico nel 88 avanti Cristo, come comunicavano i capitani, gli equipaggi quando s'incrociavano in mare aperto anche di diversa lingua ?".

 

Roberta

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Ciao Roberta, sicuramente io sono il meno indicato per questa risposta, ma da quello che sò venivano utilizate delle bandierine colorate che di volta in volta venivano issate.

Non so però da che periodo sono state utilizzate.

Per una risposta più dettagliata aspettiamo gli esperti.

 

Mauro

Modificato da 480
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I segnali a bandiere esistono dalla metà dell'ottocento.

E' prevista una bandiera per ogni lettera dell'alfabeto latino e per i numeri da zero a nove, più un piccolo numero di segnali complementari. Tuttavia le bandiere non vengono usate per comporre delle parole compiute (anche se sarebbe possibile) perché esiste un codice internazionale che attribuisce ad ogni bandiera, o ad ogni coppia di bandiere, un significato convenzionale.

Il codice può essere utilizzato sia con le bandiere che con altri metodi (semaforico, morse, a lampi di luce). L'ultima modifica rimonta agli anni '60.

Prima della metà dell'ottocento non esisteva alcun sistema per comunicare fra navi battenti diversa bandiera. Si faceva "a capisse" come si direbbe a Roma. Oppure, soluzione sempre pronta per qualsiasi evenienza, si faceva (sempre per dirla alla romana) "a menasse".

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In effetti avevo presenti le bandiere, però mi sembravano "recenti".

Grazie per le risposte.

 

Magari sbaglio, ma io ho immaginato che nell'antichità, non essendo così attrezzati come nei secoli più vicini a noi, i navigatori fossero pochi e non si allontanassero molto dalla costa. Quindi il problema della lingua diversa penso fosse limitato a pochi casi.

Se ci pensiamo, già Colombo, ed era il 1492, era partito con delle attrezzature e conoscenze minime per avventurarsi in una lunga navigazione. Non so quante navi abbia incontrato sulla sua rotta, ma non penso molte.

 

Tornando ai segnali fatti dalla nave, mi sono ricordata della leggenda del Mar Egeo. Più o meno dice così:

La flotta guidata da Teseo si era accordata con Egeo, re di Atene e padre di Teseo, che al ritorno dall'impresa contro il Minotauro avrebbe segnalato l'esito della spedizione al suo arrivo, ancora dal mare, innalzando le vele bianche in caso di vittoria e quelle nere in caso di sconfitta. Teseo al ritorno, nell'euforia della vittoria, per errore fece innalzare le vele nere. Egeo, che attendeva il loro ritorno, e poteva ammirare il mare dal tempio costruito sulla cima di Capo Sounion, vedendo le vele nere immaginò che il figlio fosse morto. Per il dolore si gettò in mare e morì. A quel mare venne quindi dato il suo nome.

Si dice anche che la tradizione vuole che tutte le navi che passano nei pressi di Capo Sounion suonino la sirena in onore di Egeo e di tutti i naviganti.

 

Roberta

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Nell'antichità classica quelli che andavano pe rmare non erano pochi, erano pochi gli incontri in alto mare dato che si navigava a vista della costa il più possibile.

E questo durò più o meno sino al quattrocento inoltrato. Quanto a Colombo no, non credo proprio che abbia avuto molti incontri in mare aperto: quella era una evenienza per la quale c'erano ancora pochi candidati. Lo stesso Vespucci, che qualche anno dopo solcò acque che in confronto erano affollate come Piazza Navona per la Befana, a braccio mi ricordo che gli capitò un'unica occasione di cui ebbe a riferire: si trattava, se non erro, di Alvares Cabral (e scommetterei che non sentirono la mancanza del Codice Internazionale a bandiere).

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