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Classe 600 Serie Sirena (1931)


Totiano

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Sommergibili classe " 600 " serie Sirena

 

classe600serieSIRENAIsommergibiliItaliani19631024.jpg
da "I sommergibili italiani" di Paolo M. Pollina - USMM - 1963, per g.c. Sergio Mariotti

 

Caratteristiche generali della classe "600" serie "Sirena":

Tipo: Sommergibile di piccola crociera

Dislocamento:
- in superficie: 681,00 t (piccole differenze nel tonnellaggio fra le unità costruite da cantieri diversi)
- in immersione: 842,00 t
Dimensioni:
- Lunghezza: 60,20 m
- Larghezza: 6,45 m
- Immersione: 4,20 m
Apparato motore superficie: 2 motori Diesel FIAT (motori Tosi per le unità costruite nei cantieri di Taranto e Quarnaro), 2 eliche
- Potenza: 1.350 cv
- Velocità max. in superficie: 14,0 nodi (lievi variazioni in velocità ed autonomia fra i sommergibili dotati di motori diversi)
- Autonomia in superficie: 2.200 miglia a 14 nodi - 5.000 miglia a 8,0 nodi
Apparato motore immersione: 2 motori elettrici di propulsione CRDA (Marelli per le unità costruite nei cantieri di Taranto e Quarnaro)
- Potenza: 800 cv
- Velocità max: 7,7 nodi
- Autonomia in immersione: 7 miglia a 7,5 nodi - 72 miglia a 4 nodi
Armamento:
- 4 tls AV da 533 mm, 4 siluri da 533 mm
- 2 tls AD da 533 mm, 2 siluri da 533 mm
- 1 cannone da 100/47 mm
- 2 mitragliatrici 13.2 singole
Equipaggio: 4 ufficiali, 40 tra sottufficiali e marinai
Profondità di collaudo: 80 m

 

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Profili dei sommergibili classe "600" serie "Argonauta" con le modifiche succedutesi durante il conflitto

da "Sommergibili in guerra" di E. Bagnasco e A. Rastelli,  Albertelli - 1994


Unità della classe "600" serie "Argonauta":

Regio sommergibile SIRENA
Cantiere: C.R.D.A., Monfalcone
Impostazione: 01.05.1931, Varo: 26.01.1933, Consegna: 02.10.1933, Affondato: 9 settembre 1943, Radiazione: ??.??.????

Regio sommergibile NAIADE
Cantiere: C.R.D.A., Monfalcone
Impostazione: 09.05.1931, Varo: 27.03.1933, Consegna: 16.11.1933, Affondato: 14 dicembre 1940, Radiazione: 18.10.1946

Regio sommergibile NEREIDE (2°)
Cantiere: C.R.D.A., Monfalcone
Impostazione: 30.05.1931, Varo: 25.05.1933, Consegna: 18.02.1934, Affondato: 13 luglio 1943, Radiazione: 18.10.1946

Regio sommergibile ANFITRITRE
Cantiere: C.R.D.A., Monfalcone
Impostazione: 11.07.1931, Varo: 05.08.1933, Consegna: 22.03.1934, Affondato: 6 marzo 1941, Radiazione: 18.10.1946

Regio sommergibile GALATEA
Cantiere: C.R.D.A., Monfalcone
Impostazione: 18.07.1931, Varo: 05.10.1933, Consegna: 25.06.1934, Radiazione: 01.02.1948

Regio sommergibile ONDINA
Cantiere: C.R.D.A., Monfalcone
Impostazione: 25.07.1931, Varo: 02.12.1933, Consegna: 19.09.1934, Affondato: 11 luglio 1942, Radiazione: 18.10.1946

Regio sommergibile DIAMANTE
Cantiere: Tosi, Taranto
Impostazione: 11.05.1931, Varo: 21.05.1933, Consegna: 18.11.1933, Affondato: 20 giugno 1940, Radiazione: 18.10.1946

Regio sommergibile SMERALDO
Cantiere: Tosi, Taranto
Impostazione: 25.05.1931, Varo: 23.07.1933, Consegna: 29.11.1933, Affondato: 15 settembre 1941, Radiazione: 18.10.1946

Regio sommergibile RUBINO
Cantiere: Quarnaro, Fiume
Impostazione: 26.09.1931, Varo: 29.03.1933, Consegna: 21.03.1934, Affondato: 29 giugno 1940, Radiazione: 18.10.1946

Regio sommergibile TOPAZIO
Cantiere: Quarnaro, Fiume
Impostazione: 26.09.1931, Varo: 15.05.1933, Consegna: 26.04.1934, Affondato: 12 settembre 1943, Radiazione: 27.03.1947

Regio sommergibile AMETISTA
Cantiere: O.T.O., La Spezia
Impostazione: 16.09.1931, Varo: 26.04.1933, Consegna: 01.04.1934, Affondato: 12 settembre 1943, Radiazione: 27.02.1947

Regio sommergibile ZAFFIRO
Cantiere: O.T.O., La SpeziA
Impostazione: 16.09.1931, Varo: 28.06.1933, Consegna: 04.06.1934, Affondato: 9 luglio 1942, Radiazione: 18.10.1946

 

SmgGALATEAincostruzioneSommergibiliitaliani-1999.800.jpg
Scafo resistente del sommergibile Galatea in costruzione.
da "Sommergibili italiani" di A. Turrini e O.O. Miozzi - USMM - 1999


SmgNAIADEcameralancioAVincostruzioneSommergibiliitaliani-1999800.jpg
Camera di lancio prodiera in costruzione del sommergibile Naiade
da "Sommergibili italiani" di A. Turrini e O.O. Miozzi - USMM - 1999


Generalità di classe
In questa serie della classe "600" (vedi classe "600" serie "Argonauta") furono apportate alcune modifiche allo scafo ed alle sovrastrutture che non alterarono però in modo sensibile le caratteristiche principali della serie " Argonauta ". La prora fu leggermente rialzata ed assunse la forma " a squalo " che divenne poi caratteristica dei sommergibili tipo " Bernardis "; il dislocamento subì un leggero aumento, furono adottati motori di più recente costruzione ed il cannone da 102/35 fu sostituito con un più moderno 100/47. Le varie apparecchiature installate furono le più aggiornate di modo che l'efficienza di questa serie fu migliorata consolidando le ottime qualità già messe in evidenza dalla serie precedente.
Nel corso del secondo conflitto mondiale, alle unità ancora operanti dopo il 1941, fu modificata la falsa torre in modo da ridurne le dimensioni per renderla meno visibile.

 

SmgAMETISTAeZAFFIROinbanchinaalMuggianoSommergibiliitaliani-1999800.jpg
I sommergibili Ametista e Zaffiro in allestimento alla banchina del Muggiano.
da "Sommergibili italiani" di A. Turrini e O.O. Miozzi - USMM - 1999


Attività di classe
Nel 1934 le sei "deità" marine formarono la Decima Squadriglia con sede a Brindisi; le sei "pietre preziose" completarono invece la Terza Squadriglia di La Spezia e la Settima di Messina.
Durante l'anno Sirena, Smeraldo e Diamante compirono una crociera addestrativa nel Mediterraneo Orientale toccando i porti della Grecia, del Dodecaneso, della Palestina e dell'Africa Settentrionale; Naiade e Nereide effettuarono invece analoga crociera nel Mediterraneo occidentale toccando le Baleari ed Almeria.
Nel 1936 ebbero luogo alcuni spostamenti di unità nelle squadriglie e fra le sedi di assegnazione; le unità destinate a Messina aumentarono di numero con l'immissione di unità di nuova costruzione e formarono due squadriglie, la Nona e la Decima, delle quali facevano parte tutti battelli della classe "600".
Durante la guerra di Spagna tutte le unità, eccetto lo Zaffiro, effettuarono missioni speciali in varie zone del Mediterraneo; complessivamente le missioni furono diciotto per un totale di 237 giorni di mare.
Il 1937 fu un anno particolarmente denso di attività addestrativi per le lunghe crociere effettuate, prevalentemente nel Dodecaneso.
Nel 1938, nel quadro generale di riordinamento dei sommergibili, le "deità marine" costituirono la 42^ Squadriglia (Brindisi) mentre le altre unità furono suddivise fra la 12^ e 13^ Squadriglia di La Spezia; in quell'anno alcune unità furono temporaneamente dislocate fuori delle acque metropolitane fra Lero e Tobruk. Nel seguente 1939 vi fu una nuova assegnazione di unità che vennero tutte poste alle dipendenze del Quarto Gruppo Sommergibili di Taranto; le "deità marine" mantennero la dislocazione a Brindisi e più frequenti furono le temporanee dislocazioni fuori delle sedi e prevalentemente a Tobruk.
Allo scoppio del secondo conflitto mondiale le unità si trovarono dislocate fra Tobruk (6), Lero (2), Taranto (2) e Messina (2); nel prosieguo del conflitto le "deità marine" operarono prevalentemente da Lero, le altre unità da basi della Sicilia. L'impiego bellico di questi battelli ebbe inizio con agguati offensivi presso le basi nemiche e lungo le principali vie di rifornimento della Grecia, e dell'Africa Settentrionale.

 

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Regio sommergibile

SIRENA

E gurgite dominans
(Dai gorghi emergo dominante)


Cantiere: Cantieri Riuniti dell'Adriatico, Monfalcone
Impostazione: 1 maggio 1931
Varo: 26 gennaio 1933
Consegnato : 2 ottobre 1933
Affondato: 9 settembre 1943
Radiazione: 18 ottobre 1946 (?????)

Attività operativa
Varato a Monfalcone il 26 gennaio 1933, lo stesso giorno fu messo a disposizione del Comando Marina di Pola, stando a Monfalcone per allestimento e prove di collaudo. Il 17 febbraio si sviluppò un principio d'incendio in camera di lancio a poppa, con nessun danno alle persone e danni lievi alle apparecchiature.
Consegnata alla Marina il 2 ottobre dello stesso anno, il 23 novembre l'unità passò alle dipendenze dell'Ispettorato Sommergibili, in forza alla 10^ Squadriglia, con sede a Brindisi.
Durante la crociera addestrativa del 1934, l'unità toccò i porti del Pireo, di Alessandria, Tobruch, Bengasi e Tripoli; negli anni successivi, le crociere addestrative cui partecipò vennero svolte prevalentemente in porti nazionali.
Durante la guerra di Spagna, nel gennaio 1937, il Sirena portò a termine una missione, senza eventi di rilievo, della durata di sedici giorni.
La prima missione di guerra dell'unità fu quella compiuta tra il 20 ed il 21 giugno 1940 al largo del Golfo di Sollum. Il Sirena, salpato da Tobruch il 18 al comando del tenente di vascello Raul Galletti, giunse nella zona assegnata il giorno 20 ed alle ore 21 dello stesso giorno, circa 20 miglia a nord di Ras Uleima (Golfo di Sollum), avvistò un cacciatorpediniere contro il quale manovrò prontamente per portarsi in posizione favorevole al lancio; individuato a sua volta e sottoposto a prolungata caccia con lancio di numerose bombe di profondità, subì diverse avarie tra le quali una ai pressatrecce degli astucci porta elica, con conseguenti infiltrazioni.
Per la menomata efficienza, il giorno 22 l'unità fu costretta a rientrare a Tobruch. Il giorno 25 partì per Taranto, per le riparazioni da effettuare in bacino; durante la navigazione, il mattino del 29, al largo di Capo Colonne, fu attaccata da un aereo tipo "Sunderland". Non potendosi disimpegnare in immersione, il Sirena ingaggiò serrato duello con le mitragliere di bordo e l'aereo nemico, più volte centrato, precipitò in mare a non più di 200 metri a poppavia.
L'intenso movimento aeronavale avversario che era stato rilevato dal Sirena dal 18 al 22 giugno, è da collegare con l'attività delle forze navali britanniche di Alessandria che il 21 giugno 1940 effettuarono, insieme alla corazzata francese Lorraine, il bombardamento del porto di Bardia.
Terminati a Taranto i lavori e dislocato a Lero, il Sirena effettuò, fino all'aprile 1941, alcune missioni nel Mediterraneo orientale e nel Canale di Otranto, e di agguato protettivo nel Golfo di Taranto.
Di particolare rilevanza la missione compiuta dal 14 al 18 aprile 1941, 25 miglia a nord di Suda, per il controllo degli accessi da nordest al Canale di Cerigo.
L'unità, al comando del tenente di vascello Rodolfo Scarelli avvistò, alle ore 23 circa del 4 aprile, un cacciatorpediniere classe "Afridi" che, ad elevata velocità, dirigeva verso levante. Portatosi ad una distanza inferiore ai 2000 metri, il battello lanciò due siluri prodieri. Il Comandante, in considerazione dell'ora notturna e della profonda oscurità decise di verificare l'esito del lancio stando in superficie e, pur non vedendo sul bersaglio la colonna d'acqua provocata dall'esplosione dell'arma, udì una forte detonazione; il cacciatorpediniere rallentò sensibilmente l'andatura ed accostò verso il Sirena, obbligandolo a disimpegnarsi in immersione.
Fino al giugno 1943 il battello continuò ad effettuare missioni di agguato nel Mediterraneo orientale. Il giorno 7 trasportò da Taranto a Lero un carico di materiale vario e pezzi di rispetto per motori.
Inviato per lavori alla Spezia, il 9 settembre 1943, dopo la dichiarazione dell'armistizio, impossibilitato a riprendere il mare, fu autoaffondato dall'equipaggio. Recuperato nel 1946, fu successivamente demolito.
L'attività bellica dell'unità fu di 19 missioni offensive e di agguato, una di trasporto materiali e 14 di trasferimento tra porti nazionali. Il Sirena percorse complessivamente 22.771 miglia.


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Il sommergibile Sirena al rientro a Taranto dopo l'attività addestrativa (notare in coperta i siluri ricuperati dopo il lancio).
 

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Regio sommergibile

NAIADE


Cantiere: Cantieri Riuniti dell'Adriatico, Monfalcone
Impostazione: 9 maggio 1931
Varo: 27 marzo 1933
Consegnato : 14 novembre 1934
Affondato: 14 dicembre 1940
Radiazione: 18 ottobre 1946

Attività operativa
Varato a Monfalcone il 27 marzo 1933, lo stesso giorno fu messo a disposizione del Comando Marina di Pola, stando presso i cantieri per allestimento e prove di collaudo. Preso in consegna dalla Regia Marina il 14 novembre 1933, passò ad operare alla dipendenza del Comando Divisione Sommergibili nell'ambito della 10^ Squadriglia, con sede a Brindisi.
Nel 1934 effettuò una crociera nel Mediterraneo occidentale, toccando le Baleari ed Almeria. Negli anni 1935-36 compì crociere addestrative in porti nazionali e nel 1937 operò nel Dodecaneso, toccando anche i porti libici di Derna e Tobruk.
Durante la guerra di Spagna compì tre missioni speciali, tra il novembre 1936 e l'agosto 1937, di otto, nove e sei giorni di durata.
Nel 1938, nel quadro generale del riordinamento dei sommergibili, entrò a far parte della 42^ Squadriglia di Brindisi.
Allo scoppio del secondo conflitto mondiale l'unità, al comando del tenente cli vascello Luigi Baroni, era dislocata a Tobruk, da dove salpò per portarsi in agguato 40 miglia a nordovest di Alessandria.
Nel pomeriggio del 12 giugno 1940 avvistò un convoglio di pontoni a rimorchio, scortati da una cannoniera, contro i quali tentò l'attacco in superficie col cannone. Costretto a desistere per l'inefficacia del munizionamento del proprio pezzo, avariato per infiltrazione d'acqua nelle riservette, si portò in agguato in una zona vicina; alle ore 22.00 dello stesso 12 giugno, avvistò la petroliera norvegese Orkanger di 8029 tsl, già danneggiata dal sommergibile italiano Nereide, che affondò con due siluri. Sottoposto ad intensa ricerca sistematica da parte di unita di superficie, riuscì a disimpegnarsi in immersione ed a rientrare regolarmente a Tobruk il giorno 15.
Passato al comando del tenente di vascello Pietro Notarbartolo, il 14 dicembre dello stesso anno, in missione di pattugliamento offensivo lungo la fascia costiera ampia 45 miglia, all'altezza di Sidi el Barrani intercettò una formazione di caccia-torpediniere britannici. Portatosi arditamente all'attacco a quota periscopica venne a sua volta individuato e centrato da una salva di bombe che esplosero sotto lo scafo e causarono gravi avarie a bordo. Costretto ad emergere e impossibilitato a proseguire il combattimento in superficie con il cannone, si autoaffondò; i cacciatorpediniere Hyperion e Hereward recuperarono l'equipaggio, ad eccezione del marò Gaetano Francoforte, perito a seguito dello scoppio delle bombe di profondità.
L'unità compì 4 missioni di guerra di trasferimento, percorrendo complessivamente 5.326 miglia.

 

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Regio sommergibile

NEREIDE (2°)

Novus exorior
(Ricomparrò nuovo)


Cantiere: Cantieri Riuniti dell'Adriatico, Monfalcone
Impostazione: 30 maggio 1931
Varo: 25 maggio 1933
Consegnato : 18 febbraio 1934
Affondato: 13 luglio 1943
Radiazione: 18 ottobre 1946

Attività operativa
Varato a Monfalcone il 25 maggio 1933, lo stesso giorno fu messo a disposizione del Comando Marina di Pola, stando presso i cantieri per allestimento e prove di collaudo. Preso in forza dall'Ispettorato Sommergibili il 18 febbraio 1934, dal 10 luglio passò alle dipendenze della Decima Flottiglia di Brindisi.
Nel 1934 effettuò una crociera addestrativa in Mediterraneo, con sosta alle Baleari. Durante la guerra di Spagna compì due missioni speciali: la prima nel febbraio 1937, di 17 giorni, e la seconda, nell'agosto, di 14 giorni. Nel 1938 passò alle dipendenze della 42^ Squadriglia con sede a Brindisi e nel 1940 venne dislocato a Tobruch.
Allo scoppio del secondo conflitto mondiale, l'unità, al comando del tenente di vascello Mario Spano, faceva parte di uno sbarramento di più unità disposto davanti al Golfo di Sollum. Il mattino del 12 giugno 1940, stando in immersione al largo della costa egiziana, avvistò una grande petroliera che dirigeva verso levante. Da distanza ravvicinata lanciò un siluro regolato a 4 metri di profondità; trascorso il tempo previsto, udì chiaramente l'esplosione dell'arma sul bersaglio ed il Comandante poté osservare la petroliera allontanarsi, appruata ed a lento moto. Le sfavorevoli condizioni meteo non permisero di rinnovare l'attacco. Si trattava della cisterna norvegese Orkanger (8.029 t.s.l.) che verrà successivamente affondata dal sommergibile Naiade.
Nel mese di settembre, in agguato 20 miglia a ponente delle Isole di Cefalonia e Zante, avvistò, il giorno 13 alle ore 22.00, tre cacciatorpediniere contro i quali diede inizio all'attacco, che non poté portare a termine per la contromanovra di una unita che lo aveva a sua volta scoperto; si disimpegnò in immersione.
Nei mesi di ottobre e novembre 1940 e febbraio 1941 l'unità venne impegnata in missioni di agguato protettivo nel Golfo di Taranto, ma non incontrò naviglio avversario.
Il Nereide, al comando del tenente di vascello Augusto Migliorini, operò in missioni antisom, dal 10 al 18 luglio 1941, nelle acque ad est di Tinos, nelle Cicladi settentrionali; nella notte del 16 luglio avvistò un'unità subacquea avversaria, contro la quale lanciò, da distanza ravvicinata, due siluri e aprì contemporaneamente il fuoco con le artiglierie. Un siluro deviò dalla sua corsa, mentre l'altro passò in corrispondenza della torretta; pur essendo stato osservato ed udito lo scoppio dell'ordigno, si deve escludere l'affondamento del battello nemico non trovandosi alcun riscontro nella documentazione ufficiale britannica.
Durante lo sbarco degli Alleati in Sicilia, il 12 luglio 1943 l'unità, al comando del tenente di vascello Renato Scandola (che aveva sostituito il tenente di vascello Migliorini, colpito da grave malattia), mentre navigava in superficie nelle acque di Taormina, lanciò una salva di siluri contro tre cacciatorpediniere britannici impegnati in un bombardamento costiero. L'esito dell'attacco non è stato accertato in quanto il Nereide, sottoposto ad immediata caccia antisom, fu costretto ad una rapida immersione. Anche in questo caso nessuna perdita risulta nella documentazione ufficiale britannica.
Il giorno successivo, 13 luglio, mentre l'unità stava pattugliando le acque di Augusta, navigando in superficie, avvistò una formazione di cacciatorpediniere.
Localizzato e sottoposto a violenta caccia che causò numerose avarie, dopo alcune ore di ininterrotto bombardamento, fu costretto a emergere e venne subito inquadrato da un violento fuoco di artiglieria che determinò morti e feriti fra l'equipaggio. Alle 07.30 affondò circa 40 miglia a levante di Augusta. Tra le unità che parteciparono a questa azione figurano i cacciatorpediniere britannici Echo e Ilex che recuperarono alcuni naufraghi.
Nell'affondamento perirono 21 membri dell'equipaggio.
Nel corso della sua attività bellica, il Nereide compì 25 missioni esplorative e di agguato offensivo e difensivo e 11 di trasferimento tra porti nazionali, percorrendo complessivamente 22 684 miglia.

 

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Regio sommergibile

ANFITRITE
Solo alla gloria l’onda non mi cela

 

Cantiere: Cantieri Riuniti dell'Adriatico, Monfalcone
Impostazione: 11 luglio 1931
Varo: 3 agosto 1933
Consegnato : 22 marzo 1934
Affondato: 6 marzo 1941
Radiazione: 18 ottobre 1946

Attività operativa
Subito dopo il varo il battello venne messo a disposizione del Comando Marina di Pola, per i lavori di allestimento e prove di collaudo presso il cantiere.
Il 22 marzo 1934 passò alle dipendenze dell'Ispettorato Sommergibili e fu dislocato a Brindisi nell'ambito della 10^ Squadriglia "Deità marine".
Durante gli anni dal 1934 al 1937 l'unità effettuò crociere addestrative in porti nazionali.
Nel corso della guerra di Spagna effettuò una missione speciale nel Mediterraneo dal 17 al 29 agosto 1937. Nel 1939 fu dislocato a Tobruch.
L'attività dell' Anfitrite nella seconda guerra mondiale si esplicò tra il giugno 1940 e il marzo 1941 in alcune missioni di agguato e di pattugliamento, dapprima nel Canale di Otranto e poi fra Gaudo e Derna.
Il 30 giugno 1940 fu attaccato da un aereo tipo "Sunderland" mentre in superficie si portava nella zona di agguato; per le avarie subite dovette interrompere la missione.
Fra fine luglio, agosto e ottobre 1940 eseguì alcune missioni di agguato a sud di Creta. Alle ore 08.00 del 6 marzo 1941, mentre si trovava nella sua zona di pattugliamento a sudest di Capo Sidero (Isola di Caso, Egeo), fu attaccato con bombe di profondità da alcuni cacciatorpediniere di scorta a un convoglio. Costretto ad emergere per le avarie subite, con l'intenzione di combattere con il cannone, fu subito colpito alla base della torretta da un colpo sparato dalle navi britanniche con la perdita di tre uomini dell'equipaggio. Iniziate le operazioni di autoaffondamento, i superstiti furono portati a bordo del caccia Greyhound.
Durante il conflitto l'unità compì 25 missioni offensive/esplorative e 11 di trasferimento, per un totale di 22.684 miglia.

 

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Regio sommergibile

GALATEA

Fuori… a cercar la gloria

 

Cantiere: Cantieri Riuniti dell'Adriatico, Monfalcone
Impostazione: 18 luglio 1931
Varo: 5 ottobre 1933
Consegnato : 25 giugno 1934
Radiazione: 1 febbraio 1948

Attività operativa
II 1° dicembre 1934 l'unità passò alle dipendenze dell'Ispettorato Sommergibili e operò nell'ambito della 10^ Squadriglia, di base a Brindisi.
Negli anni che precedettero il conflitto, il Galatea compì crociere addestrative esclusivamente in porti nazionali; durante la guerra di Spagna, compì una missione speciale nel Mediterraneo, tra il 22 agosto e il 5 settembre 1937, nel corso della quale effettuò, contro piroscafi al servizio dei Repubblicani, due attacchi il 30 agosto e un attacco il 1° settembre, senza conseguire risultati.
All'inizio del secondo conflitto mondiale, stando a Tobruch, effettuò la sua prima missione, al comando del tenente di vascello Romeo Pilli, circa 100 miglia a levante di Tobruch; rientrò in porto senza aver intercettato unità avversarie.
Destinato nella sede di Lero fino all'8 settembre 1943, il Galatea effettuò 21 missioni esplorative-offensive; tra queste, le più significative sono quelle di seguito descritte.
Il 16 marzo 1942, al comando del tenente di vascello Mario Baroglio, nelle acque di Beirut, a circa 35 miglia dal porto, attaccò con il cannone un grande moto-veliero carico di benzina, e lo affondò con una carica esplosiva applicata sulla carena, dopo aver messo in salvo l'equipaggio. Avvistata un'unità avversaria in caccia antisom, lanciò contro di questa un siluro, con esito negativo, e si disimpegnò in immersione.
Nella notte del 21 novembre 1942, al comando del tenente di vascello Carlo Gladstone Cruciani, in prossimità di Cap de Fer (Algeria) attaccò un piroscafo scortato contro il quale lanciò quattro siluri, con esito negativo sia per l'irregolare funzionamento dei siluri, sia per la rotta zigzagante del bersaglio.
L'8 settembre 1943 il Galatea raggiunse Bona. Trasferito in seguito a Malta, a fine ottobre 1943 fu inviato ad Haifa per l'addestramento dei reparti aeronavali britannici. Alternando la sua attività tra Haifa ed Alessandria, rimase in quelle acque fino al novembre 1944.
Rientrato, a Taranto, rimase in attività fino al termine del conflitto, allorché venne radiato e demolito. Aveva effettuato 21 missioni di guerra e 18 di trasferimento tra porti nazionali ed aveva percorso 27.440 miglia. Fu l'unico battello della serie che sopravvisse alla guerra.

 

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Regio sommergibile

ONDINA

 

Cantiere: Cantieri Riuniti dell'Adriatico, Monfalcone
Impostazione: 25 luglio 1931
Varo: 2 dicembre 1933
Consegnato : 19 settembre 1934
Affondato: 11 luglio 1942
Radiazione: 18 ottobre 1946

Attività operativa
Subito dopo la consegna alla Marina il sommergibile venne dislocato a Brindisi con la 10^ Squadriglia.
Nel 1935 e nel 1936 effettuò crociere addestrative nel Mediterraneo, toccando solo porti nazionali e nel 1937 svolse intensa attività addestrativa con lunghe crociere, prevalentemente nelle acque del Dodecaneso.
Durante la guerra di Spagna effettuò una missione speciale nel Mediterraneo della durata di 17 giorni.
Nel 1938 passò ad operare nell'ambito della 42^ Squadriglia con sede a Brindisi.
Allo scoppio del secondo conflitto mondiale, l'unità, che era dislocata a Brindisi dopo essere da poco rientrata da Tobruch, partì il 27 giugno 1940, al comando del tenente di vascello Vincenzo D'Amato, per la prima missione di guerra e si portò ad operare nelle acque di Creta. Il 1° luglio avvistò due piroscafi veloci; non potendo eseguire l'attacco in immersione, cercò di risolvere il combattimento col cannone. Cominciato il tiro, l'Ondina fu però costretto a desistere dall'azione sia a causa delle avverse condizioni del mare, fortemente burrascoso, sia per l'elevata velocità dei bersagli, che non gli consentì di serrare le distanze.
Nel mese di novembre 1940 e nel gennaio 1941, effettuò alcune missioni antisom nel Golfo di Taranto.
A seguito delle operazioni militari britanniche in Siria, l'Ondina, al comando del tenente di vascello Corrado Dal Pozzo, compì tra il 17 e il 24 giugno, una missione sulla congiungente Capo Andreas (Cipro-Alessandretta); la sera del giorno 20, alle ore 20.00 circa, avvistò un grande mercantile con rotta verso Cipro. Alle 21.33, lanciò da una distanza inferiore ai 1000 metri, tre siluri, colpendo il bersaglio al centro e affondandolo. Era, questi, il piroscafo turco Refah da 3805 tsl, navigante senza i prescritti segnali di riconoscimento e pertanto ritenuto nemico o al servizio del nemico (secondo la versione britannica, l'unità affondò, invece, per urto contro mina).
L'11 luglio 1942, al comando del tenente di vascello Gabriele Aridolfi, l'Ondina avvistò alcune unità avversarie in ricerca antisom. Nel corso delle manovre d'attacco fu prevenuto dal lancio di bombe da parte dei cacciasommergibili Maid e Walrus che causarono subito gravi avarie. Costretto ad emergere, fu accolto dal fuoco delle navi e dal lancio di bombe da parte di un aereo, che causarono, fra l'altro, la deflagrazione delle riservette di munizioni. Si autoaffondò ed i superstiti vennero tratti in salvo dai predetti cacciasommergibili. Nell'azione persero la vita cinque componenti dell'equipaggio.
Nel corso del conflitto, l'Ondina effettuò 15 missioni offensive-esplorative e 6 di trasferimento tra porti nazionali, percorrendo complessivamente 14.417 miglia, di cui 2.861 in immersione.


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DIAMANTE

Adamantina pectora fero
(Porto petti adamantini)

 

Cantiere: Tosi, Taranto
Impostazione: 11 maggio 1931
Varo: 21 maggio 1933
Consegnato : 18 novembre 1933
Affondato: 20 giugno 1940
Radiazione: 18 ottobre 1946


Attività operativa
Preso in consegna dalla Marina il 18 novembre 1933, fu inizialmente dislocato a Taranto. Nel 1934 effettuò una crociera addestrativa nel Mediterraneo orientale toccando porti della Grecia, del Dodecaneso, della Palestina e dell'Africa settentrionale; al rientro dalla crociera, raggiunse la sede di Messina, ove fu posto alle dipendenze della 7^ Squadriglia.
Nel 1936 fu trasferito a Lero ed al termine della crociera annuale fu dislocato a Taranto.
Durante la guerra di Spagna effettuò tre missioni speciali nel Mediterraneo, nel gennaio, nell'agosto e nel settembre 1937, per un totale di 35 giorni: nel corso della prima, il 16 gennaio, lanciò contro un piroscafo, senza esito.
Nel 1937 fu nuovamente dislocato a Lero e nel 1938, nel quadro generale di riordinamento dei sommergibili, passò in forza alla 12 Squadriglia, con sede alla Spezia.
Nel febbraio 1939 raggiunse la sede di Tobruch, da dove diede inizio alla sua attività nel secondo conflitto mondiale.
Alla dichiarazione di guerra l'unità, al comando del tenente di vascello Angelo Parla, venne inviata ad operare a largo di Tobruch con l'ordine di rientrare alla base, con navigazione in superficie, il mattino del 20 giugno. Alle ore 14.45, circa 30 miglia a nord di Tobruch, fu avvistata ed attaccata dal sommergibile britannico Parthian che gli lanciò contro due siluri. Colpito in pieno. il Diamante affondò rapidamente trascinando nei gorghi i 43 uomini del suo equipaggio.
Si concluse così tragicamente la sua unica missione di guerra.

 

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Sommergibile Diamante in navigazione da "Sommergibili italiani" di A. Turrini e O.O. Miozzi - USMM - 1999

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Regio sommergibile

SMERALDO


Cantiere: Tosi, Taranto
Impostazione: 25 maggio 1931
Varo: 23 luglio 1933
Consegnato : 29 novembre 1933
Affondato: tra il 16 e il26 settembre 1941
Radiazione: 18 ottobre 1946

Attività operativa
Varato a Taranto il 23 luglio 1933, lo stesso giorno fu dato in forza al Comando in Capo di Taranto, per la durata dei lavori di allestimento e le prove di collaudo. Il 6 dicembre 1933 fu preso in consegna dalla Marina e passato a disposizione dell'Ispettorato Sommergibili.
Durante il 1934 compì una crociera addestrativa nel Mediterraneo orientale toccando Navarino, Rodi, Portolago, Larnaca, Haifa e il Pireo, con rientro a Taranto. Nel 1935 passò ad operare nell'ambito della 7^ Squadriglia, a Messina.
Nel 1936, a seguito di alcuni spostamenti di unità tra le squadriglie, passò in forza alla 9^ Squadriglia sempre con sede a Messina.
Durante la guerra di Spagna effettuò una missione speciale, dal 25 agosto al 6 settembre 1937.
Nel febbraio 1939 fu dislocato a Tobruch e, alla fine di settembre dello stesso anno, a Taranto da dove, dopo una crociera addestrativa a Pola nei primi mesi del 1940, raggiunse Augusta e poi nuovamente Tobruch.
All'inizio del secondo conflitto mondiale, lo Smeraldo, al comando del tenente di vascello Carlo Todaro, già al mattino dell'11 giugno, mentre si trovava in navigazione da Tobruch per raggiungere la zona di agguato posta 60 miglia a ponente di Alessandria, avvistò un grande piroscafo scortato da piccole unità da guerra, che procedeva verso ponente, contro il quale lanciò un siluro che mancò il bersaglio.
L'8 luglio 1940, mentre si trovava in navigazione lungo la congiungente Gaudo-Derna, venne individuato da unità antisom britanniche e sottoposto a prolungato e violento bombardamento; furono lanciate circa 200 bombe di profondità, che provocarono avarie a diversi impianti di bordo e costrinsero l'unità a rientrare alla base.
Dislocata ad Augusta nell'ottobre 1940 e passata al comando del capitano di corvetta Vincenzo D'Amato, durante la navigazione di trasferimento a Lero avvistò, nella tarda mattinata del giorno 13 marzo 1941, 150 miglia a nordovest di Alessandria, un convoglio composto da sette piroscafi scortati da un incrociatore e da cacciatorpediniere. Per la sfavorevole posizione del battello e per la grande distanza di avvistamento non fu possibile tentare l'attacco.
In occasione della uscita delle forze navali britanniche da Gibilterra, avvenuta tra l'8 ed il 14 settembre 1941, vennero schierati, in agguato nel Canale di Sicilia, quattro battelli tra i quali lo Smeraldo (Bartolomeo La Penna). Dell'unità, che era partita da Augusta il 15 settembre, non si ebbero più notizie.
Sulla base delle fonti ufficiali britanniche, si ha ragione di ritenere che essa sia andata perduta, in data imprecisata compresa tra il 16, ed il 26 settembre, per urto contro mina. Non ci fu alcun superstite tra i 45 uomini dell'equipaggio.
L'attività in guerra dello Smeraldo fu di 8 missioni offensive e 7 di trasferimento tra porti nazionali; furono percorse 10.345 miglia.

 

SmgSMERALDOinnavigazioneSommergibiliitaliani-1999800.jpg
Sommergibile Smeraldo in navigazione da "Sommergibili italiani" di A. Turrini e O.O. Miozzi - USMM - 1999

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RUBINO

Victor ab imis resurgo
(dagli abissi riemergo vittorioso)


Cantiere: Quarnaro, Fiume
Impostazione: 26 settembre 1931
Varo: 29 marzo 1933
Consegnato : 21 marzo 1934
Affondato: 29 giugno 1940
Radiazione: 18 ottobre 1946

Attività operativa
Consegnato alla Marina in data 21 marzo 1934, fu dislocato alla Spezia ed assegnato alla 3^ Squadriglia.
Effettuò crociere annuali addestrative nel Tirreno e solo nel 1938, in forza alla 13^ Squadriglia della Spezia, svolse l'attività addestrativa in Adriatico, nel Dodecaneso e in Africa settentrionale.
Durante la guerra di Spagna compì una missione della durata di 9 giorni, dal 27 agosto al 4 settembre 1937.
Lo scoppio del secondo conflitto mondiale colse l'unità a Tobruch, da dove il 21 giugno salpò, al comando del tenente di vascello Luigi Trebbi, per operare nelle acque prospicienti il porto di Alessandria; scoperto dalla ricognizione aerea, venne sottoposto ad intensa caccia antisom, che procurò diverse avarie di non grave entità.
Ricevuto l'ordine di interrompere la missione e di rientrare a Taranto, il 29 giugno, mentre navigava in superficie, fu attaccato all'altezza di Capo Santa Maria di Leuca, da un aereo Sunderland che lanciò due bombe e colpì il battello a poppavia della torretta determinandone il rapido affondamento. Perirono 40 uomini dell'equipaggio; i superstiti furono 4.

 

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Il sommergibile RUBINO in manovra per lasciare l'attracco, da "Sommergibili italiani" di A. Turrini e O.O. Miozzi - USMM - 1999

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Regio sommergibile

TOPAZIO

Virtus in pericolis firmior
(Il valore è più fermo nei pericoli)

Cantiere: Quarnaro, Fiume
Impostazione: 26 settembre 1931
Varo: 15 maggio 1933
Consegnato : 26 aprile 1934
Affondato: 12 settembre 1943
Radiazione: 27 marzo 1947

Attività operativa
Varato a Fiume il 15 maggio 1933, lo stesso giorno fu posto a disposizione del Comando Marina di Pola per il periodo di allestimento e le prove di collaudo, al termine delle quali, il 28 aprile 1934, fu consegnato alla Marina e destinato alla Spezia nell'ambito della 3^ Squadriglia.
Nel corso della guerra civile spagnola compì tre missioni: la prima nel novembre 1936, ebbe la durata di dodici giorni; durante la seconda, anch'essa di dodici giorni, effettuata nel febbraio 1937, bombardò il giorno 12 il porto di Valencia; la terza, iniziata il 27 agosto e conclusa il 6 settembre, non registrò eventi di rilievo.
Durante il periodo prebellico effettuò annuali crociere addestrative nel Mar Tirreno e nel 1938 venne dislocato a Tobruch.
Rientrato a Taranto nel 1939, all'inizio del conflitto operò dalla base di Tobruch, effettuando una prima missione al largo di Sollum. Rientrò a Tobruch il giorno 14 giugno 1940 senza aver intercettato unità avversarie.
L'11 novembre dello stesso anno l'unità, al comando del capitano di corvetta Emilio Berengan, avvistò un convoglio di piroscafi scortati da due incrociatori leggeri e quattro cacciatorpediniere, con rotta verso levante. Portatosi in zona favorevole al lancio e ad una distanza apprezzata inferiore ai 3000 metri, lanciò due siluri contro il gruppo dei piroscafi, che appariva molto raggruppato. Disimpegnatosi in immersione, dopo 2 minuti e 50 secondi dal lancio vennero udite due forti esplosioni, attribuite allo scoppio delle armi. Dopo l'attacco il Topazio fu sottoposto a caccia antisom. Dalla documentazione britannica non risulta che siano avvenuti affondamenti di unità mercantili in quell'azione.
Il 10 settembre 1941, al largo di Beirut, avvistò un piroscafo con rotta verso il porto. Giunto a distanza utile, l'unità aprì il fuoco con il cannone e con le mitragliere, costringendo il piroscafo, che era stato più volte colpito, a fermarsi. L'equipaggio si pose in salvo su lance di salvataggio. Per accelerare l'affondamento, il Comandante Berengan lanciò in successione tre siluri. Il piroscafo affondato risultò essere il britannico Murefte, di 691 ts1, che trasportava automezzi a Beirut.
Al comando del capitano di corvetta Bruno Zelick il 14 febbraio 1942 l'unità fu sottoposta ad intensa caccia antisom; in tale circostanza lanciò un siluro contro un cacciatorpediniere britannico senza peraltro poter constatare l'esito dell'attacco.
Il 17 novembre 1942, al comando del tenente di vascello Mario Patané, il Topazio, nelle acque delle Baleari, avvistò un convoglio formato da due piroscafi scortati da quattro cacciatorpediniere, che navigavano verso Algeri; nonostante la sfavorevole posizione riuscì a lanciare un siluro contro un cacciatorpediniere di scorta, ma non poté accertare l'esito dell'attacco, in quanto dovette rapidamente disimpegnarsi a quota profonda.
Nuovamente in missione il 14 dicembre 1942, nelle acque a sud di Malta, l'unità avvistò tre incrociatori e due cacciatorpediniere. Portatosi arditamente all'attacco, nonostante le difficili condizioni meteorologiche, riuscì a lanciare contro la formazione una salva di due siluri poppieri, disimpegnandosi poi in immersione.
All'atto dell'armistizio, il Topazio, che il 7 settembre era partito dalla Maddalena per una zona di agguato nel Basso Tirreno, diresse, al comando del tenente di vascello Vittorio Casarini, su Bona in ottemperanza agli ordini di Maricosom.
Nel pomeriggio del giorno 10 fu perso il contatto radio e da allora non si sono più avute notizie. Informazioni da parte ufficiale britannica hanno reso noto che il 12 settembre un aereo avvistò un sommergibile in superficie, nel punto a 2 miglia per sudovest da Capo Carbonara (Sardegna), senza i segnali di riconoscimento e lo affondò con lancio di bombe. Non vi è dubbio che si trattasse del Topazio; non vi fu alcun superstite tra i 49 uomini dell'equipaggio.
L'attività in guerra del battello fu di 22 missioni esplorative-offensive e di 13 trasferimenti tra porti nazionali; furono percorse 25 899 miglia.


 

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Il Topazio al termine della costruzione, nell'aprile 1934 (g.c. "STORIA militare" via L. Colombo)

 

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Il Topazio rientra alla base dopo un lancio d’esercizio, nel 1942 (g.c. "STORIA militare" via L. Colombo)

 

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AMETISTA


Cantiere: O.T.O. - La Spezia
Impostazione: 16 settembre 1931
Varo: 26 aprile 1933
Consegnato : 1 aprile 1934
Affondato: 12 settembre 1943
Radiazione: 27 febbraio 1947


Attività operativa
Subito dopo il varo il battello venne inserito alle dipendenze del Comando Marina della Spezia per le normali attività di prove e consegna. Il 1° aprile 1934 fu posto a disposizione dell'Ispettorato Sommergibili ed assegnato alla 3^ Squadriglia della Spezia. Il 7 aprile dello stesso anno, mentre usciva per prove dal Cantiere di Muggiano, urtò contro l'idrovolante n° 56 danneggiandolo.
Durante il 1934 l'unità effettuò una crociera addestrativa nella quale sostò al Pireo, ad Alessandria, Tobruch, Bengasi, Tripoli, Augusta, Catania e Cagliari, con rientro alla Spezia. La crociera fu ripetuta nel 1938, nell'ambito della 12^ Squadriglia.
Durante la guerra di Spagna svolse una missione speciale in Mediterraneo nella tarda estate del 1937, della durata di 17 giorni.
Nel 1940, dopo un periodo a Lero, fu dislocato a Messina.
Allo scoppio della seconda guerra mondiale fu schierato in agguato nelle acque dell'Egeo; non avendo rilevato traffico nemico, il 15 giugno 1940 rientrò a Lero.
Durante il conflitto e fino all'8 settembre 1943 l'unità, che nel 1941 fu al comando del capitano di corvetta Virgilio Spigai, effettuò 18 missioni offensive 9 di trasferimento tra porti nazionali, percorrendo 18 865 miglia, senza però conseguire risultati.
Salpata da Fiume la sera del 9 settembre, al comando del sottotenente di vascello Luigi Ginocchio, raggiunse Ancona il mattino del giorno 11. Lasciò questo porto alle ore 15 del giorno 12, a causa dell'occupazione della città da parte delle forze tedesche e, con a rimorchio il sommergibile tascabile CB 11, diresse verso Brindisi. All'altezza di Numana (Ancona) seguendo l'esempio del comandante Allegri (sommergibile Serpente) il sottotenente di vascello Ginocchio autoaffondò la propria unità; l'equipaggio fu raccolto e trasportato a Numana da un motopeschereccio.
Entrato a far parte della Marina della Repubblica Sociale Italiana, a fine guerra, l'ufficiale fu sottoposto a giudizio per il reato di "perdita di nave", ma il procedimento si concluse favorevolmente per il Ginocchio, in quanto lo si ritenne influenzato dall'esempio del comandante Allegri.

 

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Il sommergibile AMETISTA all'interno dello scalo coperto del Muggiano, alcuni giorni prima del varo.
da "Sommergibili italiani" di A. Turrini e O.O. Miozzi - USMM - 1999

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Regio sommergibile

ZAFFIRO

Ubique fulgeo
(Ovunque risplendo)


Cantiere: O.T.O. - La Spezia
Impostazione: 16 settembre 1931
Varo: 28 giugno 1933
Consegnato : 4 giugno 1934
Affondato: 9 giugno 1942
Radiazione: 18 ottobre 1946


Attività operativa
Durante il periodo prebellico effettuò le normali crociere addestrative annuali e nel 1940 fu dislocato a Lero da dove ebbe inizio la sua prima missione di guerra effettuata a sud dell'isola di Rodi. Rientrò in sede il 14 giugno 1940 senza aver intercettato traffico nemico. In occasione della missione in cui il sommergibile Sciré effettuò l'attacco ad Alessandria che culminò con l'affondamento delle navi da battaglia Queen Elizabeth e Valiant, lo Zaffiro venne destinato a recuperare gli operatori subacquei che eventualmente fossero riusciti a sottrarsi alla cattura.
Dal 22 al 25 dicembre 1941 pendolò nella zona disimpegnandosi, in una occasione, da una unità leggera avversaria avvistata a brevissima distanza. La sera del 25, dopo un'infruttuosa attesa, fece rientro a Lero.
L'8 giugno 1942 l'unità, al comando del tenente di vascello Carlo Mottura, lasciò la base di Cagliari per portarsi in zona d'agguato a sud delle Baleari; successivamente furono disposti alcuni spostamenti per l'intercettazione di una formazione navale britannica proveniente da Gibilterra e diretta a levante.
Lo Zaffiro non rispose mai alle chiamate radio; sembra che l'unità sia stata affondata, per azione aerea nemica, in una data compresa tra il 9 giugno e l'8 luglio 1942 (presumibilmente il 9 giugno) in una zona non definita del Mediterraneo occidentale, compresa tra il 39° parallelo e la costa dell'Africa, sulla congiungente Cagliari-Algeri.
Non ci furono superstiti tra i 49 uomini dell'equipaggio.
Complessivamente l'uniti aveva compiuto 13 missioni di guerra e 9 di trasferimento e percorso 14.548 miglia.


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Il sommergibile Zaffiro nel periodo bellico con la mimetizzazione di guerra.

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