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Classe Argo (1931)


Totiano

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Sommergibili classe " Argo "

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da "I sommergibili italiani" di Paolo M. Pollina - USMM - 1963, per g.c. Sergio Mariotti

 

Caratteristiche generali della classe "Argo":

Tipo: Sommergibile di media crociera

Dislocamento:
- in superficie: 809,80 t
- in immersione: 1.018,73 t
Dimensioni:
- Lunghezza: 63,15 m
- Larghezza: 6,90 m
- Immersione: 4,46 m
Apparato motore superficie: 2 motori Diesel FIAT, 2 eliche
- Potenza: 1.500 cv
- Velocità max. in superficie: 14,0 nodi
- Autonomia in superficie: 5.300 miglia a 14 nodi (sovraccarico) - 10.176 miglia a 8,5 nodi (sovraccarico)
Apparato motore immersione: 2 motori elettrici di propulsione CRDA
- Potenza: 800 cv
- Velocita max: 8,0 nodi
- Autonomia in immersione: 8 miglia a 8,0 nodi - 100 miglia a 3 nodi
Armamento:
- 4 tls AV da 533 mm, 6 siluri da 533 mm
- 2 tls AD da 533 mm, 2 siluri da 533 mm
- 1 cannone da 100/47 mm (149 proiettili)
- 2 mitragliatrici 13.2 singole (3.000 proiettili)
Equipaggio: 4 ufficiali, 36 tra sottufficiali e marinai
Profondità di collaudo: 100 m

 

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da "I sommergibili italiani fra le due guerre mondiali" di Alessandro Turrini - MariStat/UDAP - 1990, per g.c. Sergio Mariotti

 

Unità della classe "Argo":

Regio sommergibile ARGO (2°)
Cantiere: C.R.D.A., Monfalcone
Impostazione: 15.10.1931, Varo: 26.11.1936, Consegna: 31.08.1937, Affondato: 11 settembre 1943, Radiazione: 27.02.1947

Regio sommergibile VELELLA (2°)
Cantiere: C.R.D.A., Monfalcone
Impostazione: 31.10.1931, Varo: 18.12.1936, Consegna: 01.09.1937, Affondato: 7 settembre 1943, Radiazione: 18.10.1946

 

classeArgocompartimentazioneSmggitalianifraledueGM-ATurrini-19901024.jpg
da "I sommergibili italiani fra le due guerre mondiali" di Alessandro Turrini - MariStat/UDAP - 1990, per g.c. Sergio Mariotti

 

Generalità di classe
Il progetto di questo tipo di sommergibile fu opera dei CRDA per incarico passato nel 1931 dalla Marina Portoghese che successivamente ordinò la costruzione di due prototipi. Per subentrate alterazioni nei cambi internazionali il contratto fu però in seguito rescisso e la Marina Italiana, nel 1935, acquistò i due sommergibili già in avanzato stato di costruzione sullo scalo.
Queste unità si differenziavano da quelle sino ad allora costruite in cantieri italiani, perché avevano un doppio fasciame parziale di particolare concezione che, in certo senso, riproduceva il doppio scafo totale della classe "Balilla" (2^). Lo scafo resistente era costituito da una parte cilindrica raccordata a due tronchi di cono chiusi da calotte semisferiche; lo scafo esterno si sviluppava esattamente tra l'una e l'altra sezione di giuntura fra la parte cilindrica e i due tronchi di cono dello scafo resistente; si aveva così un avviamento continuo delle forme.
La parte centrale dello scafo esterno era resistente; in questa zona, fra i due scafi, erano ricavate le casse emersione, rapida, assetto e deposito di olio; i doppi fondi ed i depositi combustibili erano ricavati fra i due scafi nella rimanente intercapedine come nei tipi "Cavallini".
Queste unità dimostrarono subito di possedere ottime qualità generali e dettero ottima prova in servizio sia in Mediterraneo sia in Mar Rosso ed anche in Oceano, nonostante il loro non elevato dislocamento.
Nel corso del secondo conflitto mondiale le buone caratteristiche di questi sommergibili furono messe in particolare evidenza dalle ottime prove fornite sia in Atlantico sia nel corso delle missioni compiute in mari ristretti. Con piccole migliorie e qualche aggiornamento delle apparecchiature, i tipi "Argo", furono poi riprodotti nella serie "Tritone".

Attività di classe
I due battelli furono assegnati alla 42^ Squadriglia del Gruppo di Taranto ma praticamente non rimasero mai in quella sede poiché fino al 1935 furono dislocati prevalentemente in Alto Adriatico per prove e collaudi di vario genere. Nell'ottobre del 1938 il Velella fu inviato a Lero, indi a Tobruk da dove raggiunse Massaua nel dicembre, assegnato alla Flottiglia Sommergibili dell'A.O.I.
L'Argo seguì il Velella a Massaua nei primi mesi del 1939: i due battelli rientrarono però nelle acque metropolitane nella primavera del 1940.

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Regio sommergibile ARGO (2°)

Subsum et praesum
(Sottostante ma pur prevalente)


Cantiere: Cantieri Riuniti dell'Adriatico, Monfalcone
Impostazione: 15 ottobre 1931
Varo: 26 novembre 1936
Consegna: 31 agosto 1937
Affondato: 11 settembre 1943
Radiazione: 27 febbraio 1947

Attività operativa

La prima missione della 2^ G.M. vede l'Argo inserito, assieme ad altri tre battelli, in un blocco che doveva intercettare la forza H britannica in fase di rientro dal bombardamento della flotta francese ad Orano (6 Luglio). Ad ottobre viene inviato a Betasom/Bordeaux e attraversa lo stretto di Gibilterra senza problemi.

Il 22 novembre, al comando del CC Crepas, viene inserito nel dispositivo italo tedesco di blocco del traffico mercantile e dislocato al largo dell'Irlanda. Il primo dicembre silura un cacciatorpediniere canadese Sanguenay danneggiandolo gravemente. Successivamente intercetta un convoglio ed effettuerà l'attacco dopo avere lanciato il segnale di scoperta, ma senza risultato. Il 5 dicembre intercetta un secondo convoglio e riesce ad affondare la motonave britannica Silverpine di 5.066 tsl. Sottoposto ad intensa caccia riuscirà ad allontanarsi e a rientrare alla base perdendo in mare, a causa del forte maltempo, l'ufficiale in 2^TV De Santis.

Il 27 febbraio inizia la seconda missione in Atlantico nelle acque a nord dell'Irlanda ma a causa delle condizioni meteorologiche avversa non riuscirà ad ottenere successi dai suoi attacchi e rientrerà a Betasom il 22 Marzo.

Nel mese di maggio l'Argo è inviato in agguato al largo di Gibilterra dove avvista il convoglio OG63; oggetto di forte caccia avversaria dovrà soprassedere dall'attacco e rientrerà a Betasom senza altri successi.

In ottobre il battello è richiamato in Italia e dopo avere attraversato, il 20 ottobre, Gibilterra senza alcun danno nonostante la scoperta da parte di 3 caccia nemici, approda indenne a Cagliari il 24 ottobre.

Nei mesi successivi sarà di base a Napoli e a Cagliari e nel corso di missione a sud di Cap Ferrat, al comando del CC Contreas, attacca senza successo un incrociatore pesante.

Attaccato il 27 maggio da un aereo a N-O di capo Caxine (Tunisia) subirà gravi danni che lo obbligheranno al rientro, nel corso del quale subirà due successivi attacchi aerei che riuscirà a sventare con le armi di bordo.

Dopo un periodo di lavori, torna alle brevi missioni in Mediterraneo e il 12 Novembre, al comando del TV Pasquale GIGLI, affonda, nella rada di Bougie, la nave ausiliaria antiaerea Tynwald di 2.400 tsl e la motonave Awatea di 13.482 tsl già danneggiata da attacco aereo.

Nuovamente in missione, il 7 gennaio 1943 avvista una formazione britannica composta da un incrociatore e 4 cacciatorpediniere ma l'attacco non sortirà successo mentre riuscirà ad evadere con solo leggeri danni.

Al comando del TV Giliberti, il 19 giugno attacca un convoglio in prossimità del golfo di Bougie probabilmente solo danneggiando le unità silurate.

L'11 Luglio 1943 è inserito nello schermo a difesa della Sicilia dallo sbarco alleato e silura un incrociatore classe Southampton di 4.000 tsl, probabilmente danneggiandolo.

Sorpreso dall'armistizio a Monfalcone dove effettuava lavori di manutenzione, fu autoaffondato dall'equipaggio l'11 settembre. Recuperato e impiegato come bettolina dai tedeschi fu da essi successivamente demolito.


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Regio sommergibile VELELLA (2°)

 

 

Cantiere: Cantieri Riuniti dell'Adriatico, Monfalcone
Impostazione: 31 ottobre 1931
Varo: 18 dicembre 1936
Consegna: 1 settembre 1937
Affondato: 7 settembre 1943
Radiazione: 18 ottobre 1946

Attività operativa

 

 

Entrato in servizio nel 1937, l'anno successivo fu dislocato a Lero e successivamente a Tobruk e poi a Massaua, rientrando in Italia nella primavera del 1940.

All'entrata in guerra torna a far base a Lero da dove parte per la prima missione offensiva tra Rodi e la costa turca, rientrando in Italia il 20 Giugno senza segnalare avvistamenti.

Il 25 novembre salpa dalla Spezia, al comando del TV Terra, con destinazione Betasom/Bordeaux. Nel transito di Gibilterra è scoperto e sottoposto a un massiccio attacco da parte di due cacciatorpediniere riportando lievi danni. Incontra successivamente seri problemi con le correnti dello stretto, che lo porteranno a superare la quota massima operativa e ad urtare il fondo nei pressi di Punta Lanchones. Raggiunge la base italiana in terra francese il 15 dicembre nonostante le diverse avarie.

Il 23 febbraio parte per la prima missione atlantica al comando del CC Longanesi Cattani e viene schierato nell'atlantico centrale, dove avvisterà un piroscafo senza riuscire ad attaccarlo e sarà sottoposto a caccia da parte di unità avversarie, rientrando poi a Betasom il 23 marzo.

Torna in missione il 19 maggio per operare a ponente di Gibilterra partecipando all'attacco di un convoglio dove silura una petroliera di 7.000 tsl e un piroscafo di 3.200 tsl probabilmente danneggiandoli. Nei giorni successivi, proseguendo l'attacco al convoglio, sarà oggetto di attacco aereo senza subire danni e rientrerà a Betasom il 20 giugno.

Richiamato in Italia lascia Betasom il 17 agosto per arrivare a Cagliari il 29 agosto senza incontrare problemi nell'attraversamento di Gibilterra.

Dal 3 febbraio al 17 marzo 1942 è a disposizione della scuola sommergibili di Pola per uscite di addestramento a favore degli allievi.

Il 20 aprile 1942, mentre è in pattugliamento nei pressi di Capo Palos al comando del TV Febbraro, attacca un cacciatorpediniere senza colpirlo ma subendone a sua volta la caccia e riuscendo a sua volta a disimpegnarsi.

Il 18 giugno e il 10 luglio 1943, nel corso di differenti missioni subirà attacchi aerei che riuscirà a respingere senza accusare danni.

Il 7 settembre 1943 il Velella è inviato a copertura del golfo di Gaeta, inserito nel dispositivo che doveva impedire lo sbarco alleato, ma sarà silurato dal sommergibile britannico Shakespeare, affondando senza alcun superstite.


LINK al post del c.te Skipjack sul ritrovamento del relitto del Velella http://www.betasom.i...showtopic=35563




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