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Classe Marconi (1938)


Totiano

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Sommergibili classe " Marconi "

 

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Tavola estratta da "I sommergibili italiani" di Paolo M. Pollina - USMM - 1963, per g.c. Sergio Mariotti

 

Caratteristiche generali della classe " Marconi " :

 

Tipo: Sommergibile di grande crociera (poi "Oceanici")

 

Dislocamento:

- in superficie: 1.191,00 t

- in immersione: 1.489,00 t

Dimensioni:

- Lunghezza: 76,04 m

- Larghezza: 6,82 m

- Immersione: 4,72 m

Apparato motore superficie: 2 motori Diesel CRDA, 2 eliche

- Potenza: 3.600 cv

- Velocita max. in superficie: 18,0 nodi

- Autonomia in superficie: 2.900 miglia a 17 nodi - 10.500 miglia a 8,0 nodi in sovraccarico

Apparato motore immersione: 2 motori elettrici di propulsione CRDA

- Potenza: 1.500 cv

- Velocita max: 8,0 nodi

- Autonomia in immersione: 8 miglia a 8,0 nodi - 110 miglia a 3 nodi

Armamento:

- 4 tls AV da 533 mm, 8 siluri da 533 mm

- 4 tls AD da 533 mm, 8 siluri da 533 mm

- 1 cannone da 100/47 mm

- 4 mitragliatrici 13.2 su affusti binati a scomparsa

Equipaggio: 7 ufficiali, 50 tra sottufficiali e marinai

Profondità di collaudo: 100 m

 

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Disegno estratto da "Sommergibili italiani fra le due Guerre Mondiali" di A. Turrini - MariStat/UDAP - 1990, per g.c. Sergio Mariotti

 

Unità della classe " Marcello " :

 

Regio sommergibile Guglielmo MARCONI (1°)

Cantiere: C.R.D.A., Monfalcone

Impostazione: 19.09.1938, Varo: 30.07.1939, Consegna: 08.02.1940, Affondato: ottobre-novembre 1941, Radiazione: 18.10.1946

 

Regio sommergibile Leonardo DA VINCI (1°)

Cantiere: C.R.D.A., Monfalcone

Impostazione: 19.09.1938, Varo: 16.09.1939, Consegna: 08.03.1940, Affondato: 23 maggio 1943, Radiazione: 18.10.1946

 

Regio sommergibile Michele BIANCHI

Cantiere: O.T.O. - La Spezia

Impostazione: 15.02.1939, Varo: 03.12.1939, Consegna: 15.04.1940, Affondato: luglio 1941, Radiazione: 18.10.1946

 

Regio sommergibile Luigi TORELLI (poi tedesco U.IT. 25 e giapponese I 504)

Cantiere: O.T.O. - La Spezia

Impostazione: 15.02.1939, Varo: 06.01.1940, Consegna: 15.05.1940, Affondato: maggio 1945, Radiazione: 27.02.1947

 

Regio sommergibile Alessandro MALASPINA

Cantiere: O.T.O. - La Spezia

Impostazione: 01.03.1939, Varo: 18.02.1940, Consegna: 20.06.1940, Affondato: settembre 1941, Radiazione: 18.10.1946

 

Regio sommergibile Maggiore BARACCA

Cantiere: O.T.O. - La Spezia

Impostazione: 01.03.1939, Varo: 21.04.1940, Consegna: 10.07.1940, Affondato: 8 settembre 1941, Radiazione: 18.10.1946

 

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Generalità di classe

Questi battelli costituirono l'ultimo sviluppo degli scafi tipo " Bernardis "; essi furono infatti leggermente ingranditi e in parte modificati nei compartimenti allagatili rispetto a quelli della classe " Marcello ". La potenza dell'apparato motore venne adeguatamente elevata e le batterie accumulatori furono aumentate del 50%; anche l'autonomia in sovraccarico risultò decisamente maggiorata per l'esistenza di un doppio fondo laterale in più rispetto ai " Marcello ". Nel settore dell'armamento fu eliminato il cannone poppiero e venne aumentata la capacità di stivaggio dei siluri di riserva.

Durante la guerra tutte le unità della classe modificarono la torretta, riducendo notevolmente le strutture della falsa torre ed abbassando le difense dei periscopi, così da rendere la torretta stessa meno visibile.

Il Torelli all'inizio del 1943 eseguì notevoli lavori nella base di Bordeaux, per essere trasformato in sommergibile trasporto per il traffico di materiali pregiati da e per l'Estremo Oriente.

Complessivamente queste costruzioni possono essere considerate le migliori fra quelle progettate anteriormente allo scoppio del secondo conflitto mondiale quando ancora si riteneva che il sommergibile dovesse operare prevalentemente in immersione.

 

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Profilo dei sommergibili classe "Marconi" e dettaglio delle modifiche nelle sovrastrutture succedutesi negli anni, da "I sommergibili italiani 1940-1943" di E. Bagnasco e M. Brescia - 2013-2014 - Storia Militare 

 

Attività di classe

Le sei unità di questa classe entrarono in Squadra all'inizio del conflitto. Il Marconi e il da Vinci, costruiti dai C.R.D.A. di Monfalcone, raggiunsero dapprima la sede di Napoli e successivamente la base atlantica di Betasom. Le quattro unità costruite nei Cantieri O.T.O. della Spezia, rimasero in quella sede per l'addestramento dell'equipaggio e si trasferirono, poi, a Bordeaux.

 

 

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Sommergibile Guglielmo Marconi in costruzione (10 gennaio 1939). Notare il posizionamento delle ossature dello scafo resistente.

"Sommergibili italiani fra le due G.M." di A. Turrini - MariStat/UDAP - 1990, per g.c. Sergio Mariotti

 

 

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Lo scafo in costruzione del sommergibile Leonardo da Vinci. Come nella foto precedente relativa al Marconi, possiamo notare l'iniziale applicazione della sezione di scafo resistente sulle ordinate. Collezione Turrini da "Sommergibili italiani" di A. Turrini e O.O. Miozzi - USMM - 1999

 

 

Smg.MARCONI_in.costruzione_Sommergibili-italiani-1999_800.jpg

Il Guglielmo Marconi in costruzione; si distingue lo scafo resistente su cui si sta montando lo scafo leggero e la parte resistente della torretta. Si nota anche il portello per l'imbarco siluri con il martinetto d'aperturaCollezione Turrini da "Sommergibili italiani" di A. Turrini e O.O. Miozzi - USMM - 1999

 

 

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Regio sommergibile

Guglielmo MARCONI (1°)

Ex imis ad astra

(Dalle profondita' alle stelle)

 

 

Cantiere: Cantieri Riuniti dell'Adriatico, Monfalcone

Impostazione: 19 settembre 1938

Varo: 30 luglio 1939

Consegnato : 20 febbraio 1940

Affondato : .probabilmente il 28 ottobre 1941

Radiazione: 18 ottobre 1946

 

 

Attività operativa

Al comando del capitano di corvetta Giulio Chialamberto, il Marconi effettuò la sua prima ed unica missione in Mediterraneo dal 1° al 13 luglio 1940, portandosi ad operare nelle acque comprese tra il parallelo di Alboran e la costa spagnola.

La sera del 2 luglio, alle ore 23.30 circa avvistò, stando in superficie, una formazione britannica composta da sei cacciatorpediniere, diretta a levante, contro la quale lanciò, dalla distanza di 1.000 metri, due siluri, uno dei quali danneggiò il cacciatorpediniere Vartigern. Sottoposto a caccia, il Marconi si disimpegnò senza subire danni.

L'11 luglio, alle ore 03.00 circa, avvistò una sezione di due unità leggere, contro la quale iniziò la manovra d'attacco. Lanciò contro la prima unità della formazione, disimpegnandosi subito in immersione per non venire speronato dal secondo cacciatorpediniere e subendo poi violenta caccia che non provocò danni gravi. L'unità, colpita e successivamente affondata, risultò essere il cacciatorpediniere Escort di 1.350 t, che, assieme al cacciatorpediniere Forester, stava dirigendo per Gibilterra.

Salpato da Napoli il 6 settembre 1940, il Marconi attraversò lo Stretto di Gibilterra l'11 dello stesso mese, con navigazione in immersione.

Il 15 settembre giunse nella zona di operazioni nell'Atlantico centrale mantenendosi in navigazione fino al 25 settembre, nel corso della quale affondò il piroscafo Almirante José De Carranza, di 330 tsl. Giunse a Bordeaux il 23 settembre.

La prima missione in Atlantico con partenza da Bordeaux venne effettuata dal 27 ottobre al 28 novembre 1940.

Nella notte fra il 6 ed il 7 novembre raggiunse la zona operativa a ponente della Scozia, ed il giorno 8 in fase di attacco al piroscafo britannico Cornish City, fu sottoposto a durissima caccia con lancio di quattordici bombe, che costrinse il battello a portarsi rapidamente a quota di oltre 125 metri, il che ridusse l'entità dei danni provocati dagli scoppi.

La sera del 9, il Marconi, avvistato il piroscafo Vingaland 2.734 tsl, già danneggiato da una bomba di aereo tedesco e con un incendio a poppa, affondò il mercantile con un siluro.

Nella successiva missione, compiuta dal 16 gennaio al 17 febbraio 1941, il Marconi operò nelle acque a ponente di Oporto, poi all'imboccatura del Tago; a causa di un'avaria alle casse cli nafta, il 10 febbraio iniziò la navigazione di rientro.

Al comando del tenente di vascello Mario Paolo Pollina, dal 13 maggio al 20 giugno 1941 effettuò una missione nelle acque a ponente di Gibilterra. Il 30 maggio lanciò, in successione, due coppiole contro la petroliera Cairndale, della Royal Navy, che affondò, mentre due cacciatorpediniere di scorta effettuarono una violenta caccia con il lancio di numerose bombe, la cui esplosione causò lievi danni al Marconi.

Il 1° giugno affondò con il cannone un piccolo trasporto non identificato in quanto sprovvisto di distintivi di nazionalità, che risultò poi essere la motocisterna portoghese Exportador Primeiro, da 318 tsl.

Il giorno 6, alle ore 04.22 lanciò una coppiola di siluri contro una petroliera del tipo "Daghestan", di 5.742 t, che ritenne di aver affondato, ed una seconda coppiola contro il piroscafo britannico Baron Lovat, di 3395 t, che affondò.

Dall'esame della documentazione storica postbellica non è stato possibile accertare l'affondamento della petroliera tipo "Daghestan" la quale, benché colpita, poté probabilmente raggiungere un porto alleato. Nello stesso giorno il Marconi affondò, con due siluri, il piroscafo da carico svedese Taberg, da 1.392 tsl, ed un piroscafo da carico da circa 3.400 t. Sottoposto a violenta caccia si disimpegnò a quota profonda e diresse su Bordeaux avendo esaurito la dotazione dei siluri.

Nell'agosto 1941 il Marconi operò nella zona di Gibilterra, per l'intercettazione di tre convogli diretti in quella base, preventivamente segnalati dalla ricognizione aerea tedesca.

L'11 agosto avvistò, alle ore 03.45, la cannoniera Deptford e la corvetta Convolvulus, di scorta ad una formazione navale. Il Marconi attaccò con due siluri la cannoniera, riportando la netta sensazione di aver colpito. Secondo fonti ufficiali britannici la Deptord non fu colpita.

Il giorno 14, alle ore 19.00, il sommergibile attaccò, colpendolo ed immobilizzandolo, il piroscafo da carico jugoslavo Sud di 2.598 tsl. Questa nave fu poi affondata, con il cannone, dal sommergibile tedesco U 126.

Al comando del capitano di corvetta Livio Piomarta, nell'ottobre 1941 l'unità operò a nordest delle Azzorre; il 28 comunicò a Betasom di trovarsi circa 30 miglia a sud di un convoglio in posizione 42° 55' N, 21° 55' O.

Da una ricerca di Francesco Mattesini, il sommergibile Guglielmo Marconi risulta , con molta probabilità, affondato alle ore 12.33-12.40 del 28 ottobre 1941, con bombe di profondità, dopo avvistamento e contatto all'asdic, dal cacciatorpediniere britannico HMS Duncan a 300 miglia a nord-est delle Azzorre, in lat. 41°57’N, long. 21°56’W. Confermato da anche dal sito uboat.net.

La documentazione relativa è stata portato in visione all'Ufficio Storico della Marina Militare ed alla Rivista Marittima.

Altre info su https://www.academia.edu/  e su https://uboat.net/forums

 

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Sul testo "Sommergibili italiani fra le due G.M." di A. Turrini - MariStat/UDAP - 1990, per g.c. Sergio Mariotti, viene riportata tra parentesi la data della foto, il 10 gennaio 1939.
  

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Il sommergibile Guglielmo Marconi viene approntato per il varo, collezione A. Turrini da "Sommergibili italiani" di A. Turrini e O.O. Miozzi - USMM - 1999.

 

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Il varo del Marconi visto da altra angolazione, da "Sommergibili italiani fra le due G.M." di A. Turrini - MariStat/UDAP - 1990, per g.c. Sergio Mariotti

 

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Il sommergibile Guglielmo Marconi in allestimento a Monfalcone, collezione A. Turrini da "Sommergibili italiani" di A. Turrini e O.O. Miozzi - USMM - 1999.

 

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Il Marconi in partenza da Napoli per Bordeaux il 6 settembre 1940, affianco probabilmente il sommergibile Nani, da "In Guerra sul mare" di E. Bagnasco - Albertelli - 2005.

 

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Il Marconi al rientro nel porto di Bordeaux da una missione in atlantico nella primavera del 1941, riceve gli onori da un picchetto del "San Marco", da "I sommergibili italiani 1940-1943" di E. Bagnasco e M. Brescia - 2013-2014 - Storia Militare Dossier.

 

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Regio sommergibile

Leonardo DA VINCI (1°)

 

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Cantiere: Cantieri Riuniti dell'Adriatico, Monfalcone

Impostazione: 19 settembre 1938

Varo: 16 settembre 1939

Consegnato : 8 marzo 1940

Affondato : 23 maggio 1943

Radiazione: 18 ottobre 1946

 

 

Attività operativa

Entrato in servizio viene assegnato alla 22^ squadriglia del 2° Gruppo, di base a Napoli, da dove salperà per le prime missioni di guerra.

All'inizio del secondo conflitto mondiale, dopo breve attività in Mediterraneo, venne approntato per il trasferimento a Bordeaux; salpato da Napoli il 22 settembre, attraversò in immersione lo Stretto di Gibilterra il giorno 27 ed in Atlantico operò poi per circa un mese durante il quale, pur effettuando avvistamenti ed attacchi ad unità militari e mercantili, subendo anche dura caccia, non conseguì risultati positivi. Il 31 ottobre l'unità attraccò a Bordeaux.

Nel dicembre 1940 e nell'aprile 1941 il da Vinci effettuò due missioni, della durata di circa un mese ciascuna, senza conseguire affondamenti. Il primo successo fu colto dal capitano di corvetta Ferdinando Calda il 18 giugno 1941, con l'affondamento della petroliera britannica Auris 8.030 tsl; nella restante parte dell'anno le missioni risultarono infruttuose.

Dal febbraio al novembre 1942 l'unità svolse la propria attività prevalentemente al largo delle coste americane, dove l'azione delle tre missioni svolte dal da Vinci (capitano di corvetta Luigi Longanesi Cattani fino al 10 agosto 1942; poi tenente di vascello Gianfranco Gazzana Priaroggia) comportarono l'affondamento di nove unità mercantili per 49.683 tsl, ed il sicuro danneggiamento di altre due, per ulteriori 18.000 tsl. Il giorno 25 febbraio, infatti nella zona delle Antille, il battello silurò, affondandolo, il piroscafo brasiliano Cabedelo, di 8.000 tsl, navigante senza bandiera.

Il 28 febbraio, alle ore 01.43, attaccò il piroscafo estone Everasina, di 3.644 tsl e, dopo quattro lanci nulli per difettoso funzionamento dei siluri, alle ore 10.40 circa, impiegando i siluri di riserva, effettuò un nuovo duplice lancio; le due armi colpirono il bersaglio, una sotto la plancia e l'altra in corrispondenza del fumaiolo. Seguì un tiro centrato col cannone. Alle ore 11.30, un nuovo lancio di siluro provocò l'affondamento del piroscafo.

Durante la crociera dal 9 maggio al 1° luglio, operando al largo della costa liberiana, il da Vinci, alle ore 06.55 del 2 giugno, affondò, con due siluri, lo schooner panamense Reine Marie Stewart, di 1.087 tsl, dopo averlo prima sottoposto a visita. Il giorno 7, con il lancio di quattro siluri affondò la motonave britannica (già danese) Chile, di 6.956 tsl, isolata, ed il giorno 10, al tramonto, attaccò ed affondò con siluro e col cannone la motonave armata statunitense Alioth, di 5.483 tsl. L'azione del da Vinci, che si concretizzò con l'affondamento di questa unità, fu particolarmente travagliata e consistette inizialmente nel lancio di un primo siluro, che non colpì per l'accostata del bersaglio: l'attacco venne ripetuto con il lancio di una coppiola di siluri, che passarono di prora alla motonave. Alle ore 01.49 dell'11 il da Vinci ripeté l'attacco e l'arma colpì a poppa, ma solo al quinto lancio di siluro riuscì a fermare l'unita, che venne definitivamente affondata col cannone.

Il mattino del 13 giugno il da Vinci attaccò il piroscafo da carico britannico Clan Mac Quarrie, di 6.471 tsl che, colpito da un siluro, venne affondato a colpi di cannone. Il giorno 20 l'unità rifornì con 11 t di nafta il Finzi, ed il 1° luglio entrò a Bordeaux.

Nuovamente in missione dal 7 ottobre al 10 dicembre 1942, al comando del tenente di vascello Gianfranco Gazzana Priaroggia, l'unità, operando prima a circa 400 miglia da Capo San Rocco e poi a levante di Recife, conseguì l'affondamento di quattro mercantili ed il danneggiamento di un quinto.

Il 2 novembre il da Vinci silurò ed affondò il piroscafo britannico Empire Zeal, di 7.009 tsl; il giorno successivo attaccò il piroscafo armato statunitense Franz Hals, di 7.176 tsl, che reagì all'attacco col nutrito fuoco delle sue armi di bordo, colpendo il da Vinci e riuscendo ad allontanarsi, apparentemente senza danni.

Il giorno 4 novembre attaccò il piroscafo greco Andreas, di 6.566 tsl. il quale, ripetutamente colpito dalle artiglierie e da due siluri, affondò alle ore 00.17 del giorno 5. Nell'azione il da Vinci sparò dodici colpi di cannone e 90 di mitragliera.

Il 10 affondò, nelle acque del Brasile, la motonave armata britannica Marcus Whitman, di 7176 tsl, mentre il giorno 13 attaccò il piroscafo olandese Veerbaven, di 5.291 tsl, che venne affondato a cannonate essendo esaurita la scorta dei siluri. L'unità rientrò a Bordeaux il 6 dicembre, dopo una crociera di 60 giorni, durante la quale percorse 9.442 miglia e affondò 26.042 t di naviglio avversario.

Ultimata positivamente a Bordeaux una fase sperimentale per il trasporto ed il recupero del sommergibile tascabile CA 2, destinato ad operare nel porto di New York, il 20 febbraio 1943 il da Vinci diede corso alla sua dodicesima ed ultima missione atlantica, che gli avrebbe assicurato, alla fine, tre primati nell'ambito dell'arma subacquea italiana: maggior tonnellaggio affondato in una singola missione (58.973 tsl): maggior tonnellaggio mercantile complessivamente affondato (116.686 tsl); unità mercantile di maggior tonnellaggio affondata (cioè il piroscafo passeggeri britannico Empress of Canada).

In questa dodicesima missione, che si svolse prevalentemente nelle acque dell'Oceano Indiano, al largo di Durban (Sud Africa), il da Vinci affondò sei unità mercantili: il 14 marzo, il già citato Empress of Canada: il 19, il piroscafo britannico Lulworth Hill, affondato con due siluri circa 700 miglia ad occidente di Benguela (Angola); il 17 aprile, a circa 170 miglia da Durban, il piroscafo armato olandese Senbilan, di 6.566 tsl; il 18 il piroscafo britannico Manaar, di 8.007 tsl, proveniente dall'India e diretto a Durban; il giorno 21, la motonave statunitense John Drayton, di 7.177 tsl; il 25 aprile, 180 miglia a sud di Port Elizabeth, la petroliera britannica Doryssa, di 8078 tsl.

Per tali successi, il tenente di vascello Gianfranco Gazzana Priaroggia, Comandante del da Vinci venne promosso capitano di corvetta per merito di guerra. Ma sulla via di ritorno, quando l'unità si trovava circa 300 miglia a ponente di Vigo, prossima ormai alla base, venutasi a trovare improvvisamente a contatto con i convogli "WS. 30" e "KMF. 15", fu immediatamente attaccata dal cacciatorpediniere Active e dalla fregata Ness. Sottoposta ad intenso lancio di b.t.g., alle ore 12.12 del 23 maggio 1943 scomparve in mare con l'intero equipaggio.

Alla memoria del capitano di corvetta Gazzana Priaroggia venne conferita la M.O.V.M.

 

link ad Articolo su Gazzana Priaroggia link ad Articolo su Gazzana Priaroggia

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Il C.te Gianfranco Gazzana Priaroggia in Atlantico a bordo del sommergibile da Vinci.

(g.c. Fam. Gazzana Piaroggia, via Maurizio Brescia - STORIA Militare).

 

 

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I sommergibili da Vinci, in primo piano, e Marconi subito dietro, in allestimento a Monfalcone, collezione A. Turrini da "Sommergibili italiani" di A. Turrini e O.O. Miozzi - USMM - 1999.

 

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Un picchetto di marinai del "San Marco" rende gli onori al sommergibile da Vinci, che entra nella chiusa di BETASOM il 31 ottobre 1940, al termine della sua prima missione in Atlantico proveniente dal porto nazionale di Napoli, da "In Guerra sul mare" di E. Bagnasco - Albertelli - 2005.

 

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Il sommergibile da Vinci in navigazione lungo la Garonne nel novembre 1940, collezione A. Rastelli da "I sommergibili italiani 1940-1943" di E. Bagnasco e M. Brescia - 2013-2014 - Storia Militare Dossier.

 

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Il da Vinci entra nelle chiuse del bacino a livello costante di BETASOM sul finire del 1941, da "I sommergibili italiani 1940-1943" di E. Bagnasco e M. Brescia - 2013-2014 - Storia Militare Dossier.

 

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Bordeaux, inverno 1941-1942, il sommergibile da Vinci, con in plancia il comandante C.C. Lugi Longanesi Cattani, in manovra nel bacino interno di BETASOM, da "Sommergibili in Guerra" di E. Bagnasco e A. Rastelli - Albertelli - 1994, per g.c. Sergio Mariotti.

 

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Il comandante Lugi Longanesi Cattani sulla controplancia del da Vinci,  da "I sommergibili italiani 1940-1943" di E. Bagnasco e M. Brescia - 2013-2014 - Storia Militare Dossier.

 

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Oceano Atlantico, 20 giugno 1942, il battello fotografato da bordo del Finzi è il da Vinci. Il Finzi si sta rifornendo di 11 tonnellate di nafta dal da Vinci che sta rientrando a BETASOM senza siluri, ma con ancora buona disponibilità di nafta, dopo una fruttuosa missione nelle acque africane intorno a Freetown al comando di Longanesi Cattani, da "Sommergibili in Guerra" di E. Bagnasco e A. Rastelli - Albertelli - 1994, per g.c. Sergio Mariotti.

 

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Immagine famosa del Leonardo da Vinci, scattata a Bordeaux alla fine del 1942 con riportata sulla falsatorre la cifra di 38.866, tonnellaggio sino ad allora presumibilmente affondato dal battello in Atlantico,  da "I sommergibili italiani 1940-1943" di E. Bagnasco e M. Brescia - 2013-2014 - Storia Militare Dossier.

 

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Dettaglio della falsatorre del da Vinci con riportati gli estremi del tonnellaggio presumibilmente affondato in un immagine originale del post di BETASOM pubblicato da Totiano grazie alla disponibilità di Manù Battisti figlia del direttore macchina del da Vinci.

 

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Il da Vinci con il piccolo sommergibile d'assalto CA 2  sistemato in coperta per una serie di prove di trasporto, rilascio e recupero svolte a Bordeaux nel settembre 1942, foto USMM da "I sommergibili italiani 1940-1943" di E. Bagnasco e M. Brescia - 2013-2014 - Storia Militare Dossier.

 

Smg.DA.VINCI-CA2_sitemaz.coperta_Manu.Battisti-via_FB-BETASOM.jpg
La foto precedente del da Vinci e del sommergibile d'assalto CA 2 è anche in originale sul post di BETASOM pubblicato da Totiano grazie alla disponibilità di Manù Battisti figlia del direttore macchina del da Vinci.

 

Smg.DA.VINCI_modif.sistemaz.CA.2-1_In.guerra.sul.mare-2005_800.jpg

Bordeaux settembre 1942. Particolare delle modifiche apportate alla coperta del sommergibile da Vinci per poter sistemare il sommergibile d'assalto CA 2, adattato a svolgere i compiti di "vettore" di nuotatori della 10^ Flottiglia MAS, da "Sommergibili e mezzi d'assalto subacquei italiani" di A. Turrini, O. Miozzi, M. Minuto - USMM - 2010.

 

Smg.da.Vinci.modif.x.CA-I.sommergibili.italiani-1963_800.jpg

Vista della zona a proravia della falsatorre del da vinci dov'era predisposta la collocazione del sommergibile d'assalto CA 2,  da "I sommergibili italiani" di Paolo M. Pollina - USMM - 1963, per g.c. Sergio Mariotti

 

Smg.da.Vinci.modif.x.CA.dettaglio-Sommergibili.italiani-2010_800.jpg

Nello scafo leggero è stato ricavato un "invaso" per ricevere lo scafo del CA 2, trattenuto da 2 morse mobili e collegato al "battello-madre" da tubolature per aria compressa e cavi elettrici per la ricarica delle batterie, da "Sommergibili e mezzi d'assalto subacquei italiani" di A. Turrini, O. Miozzi, M. Minuto - USMM - 2010.

 

Smg.DA.VINCI_piazz.cannone_Manu.Battisti-via_FB-BETASOM.jpg

Sempre in riferimento all'immagini precedenti una foto originale dal post di BETASOM pubblicato da Totiano relativamente al pezzo di artiglieria da 100/47 del da Vinci sbarcato per fare posto alle modifiche per ospitare il sommergibile "tascabile" CA 2.

 

link a foto e disegni della trasformazione a trasportatore per l'attacco a New York

 

davinci_1940.jpg

Profilo del sommergibile Leonardo da Vinci all'inizio del conflitto nel 1940

 

davinci_1942.jpg

Il da Vinci nel settembre 1942 durante i test per il trasporto del sommergibile d'assalto CA 2

 

davinci_1943.jpg

Il sommergibile da Vinci nell'ultima versione del 1943

 

 

 

 

 

 

 

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Regio sommergibile

Michele BIANCHI

 

 

Cantiere: O.T.O., La Spezia

Impostazione: 15 febbraio 1939

Varo: 3 dicembre 1939

Consegnato : 15 aprile 1940

Affondato : 5 luglio 1941

Radiazione: 18 ottobre 1946

 

 

Attività operativa

Al comando del capitano di corvetta Adalberto Giovannini, l'unità salpò dalla Spezia il 27 ottobre 1940, diretta in Atlantico; giunta nella notte del 3 novembre a poche miglia a levante di Punta Almina, entrò in immersione nello Stretto di Gibilterra.

Nella fase di attraversamento fu sottoposta a caccia, con il lancio di cinque bombe, la cui esplosione non provocò danni; a causa della violenza della corrente ebbe difficoltà di assetto, precipitando più volte a quote variabili, fino anche a 142 metri, finché riemerse, alle ore 15.55. Vistosi scoperto da unità antisom britanniche e con diverse avarie a bordo il comandante Giovannini si vide costretto a rifugiarsi nel porto neutrale di Tangeri. Riparate le avarie più importanti, nella notte fra il 12 e il 13 dicembre, eluse la vigilanza nemica e diresse su Bordeaux, dove giunse il 18 dicembre.

Il Bianchi salpò da Bordeaux il 5 febbraio 1941 ed arrivò nella zona assegnata il giorno 14; poco dopo avvistò nell'oscurità notturna il piroscafo britannico Belcrest, di 4.517 tonnellate, e lo affondò con due siluri.

Il 23 silurò, danneggiandolo, il piroscafo Manistee, requisito dalla Royal Navy, che fu affondato il giorno successivo dal sommergibile tedesco U 107.

Il giorno 24 lanciò tre siluri contro il piroscafo britannico Linaria, da 3.885 tsl, con esito negativo. Nella navigazione di rientro a Bordeaux nelle prime ore del giorno 27 attaccò il piroscafo britannico Empire Ability, con esito incerto e quindi affondò il piroscafo britannico Boltiston, di 6.803 tsl, e si disimpegnò dalla caccia di un incrociatore ausiliario. Rientrò a Bordeaux il 4 marzo.

Nell'aprile, al comando del capitano di corvetta Franco Tosoni Pittoni, effettuò un'altra missione, conclusasi con l'avvistamento di un convoglio che fu poi attaccato da altre unità, in quanto il battello fu sottoposto a serrata caccia con il lancio di 80 bombe di profondità, le cui esplosioni causarono solo lievi avarie a bordo. Rientrò alla base il 30 maggio 1941.

Il 4 luglio riprese il mare per una nuova missione contro il traffico nemico al largo di Gibilterra e delle Canarie. Non diede più sue notizie. Da fonte britannica risulta che l'unità fu affondata il 5 luglio 1941 dal sommergibile Tigris, sulla rotta di uscita da Bordeaux.

 

35lalue.jpg

 

Smg.BIANCHI_subito.dopo.il.varo_Sommergibili.italiani.fra.le.2GM-1990_800.jpg

Il sommergibile Bianchi subito dopo il varo, da "Sommergibili italiani fra le due G.M." di A. Turrini - MariStat/UDAP - 1990, per g.c. Sergio Mariotti

 

Smg.BIANCHI_in.allestimento.Monfalcone_Sommergibili.italiani-1999.jpg

Il sommergibile Michele Bianchi durante l'allestimento, da "Sommergibili italiani" di A. Turrini e O.O. Miozzi - USMM - 1999 

 

xnez2h.jpg

 

Smg.BIANCHI_a.Tangeri.danneggiato_I.sommergibili.italiani.1940-1943_2013-14_800.jpg

Il Bianchi all'ormeggio a Tangeri nel novembre 1940. Il battello durante l'attraversamento dello stretto di Gibilterra era stato costretto a rifugiarsi in quel porto per sfuggire alla caccia di unità antisom britanniche. Dopo aver riparato le diverse avarie, riuscirà a sfuggire alla vigilanza delle navi inglesi ed a raggiungere Bordeaux il 18 dicembre  1940, Fototeca USMM da "I sommergibili italiani 1940-1943" di E. Bagnasco e M. Brescia - 2013-2014 - Storia Militare Dossier

 

Smg.BIANCHI_Giovannini.rientro.a.Bordeaux-04.03.1941_I.sommergibili.italiani.1940-1943_2013-14_800.jpg

Il comandante Giovannini dal Bianchi saluta l'ammiraglio Parona ed il comandante Cocchia a BETASOM il 4 marzo 1941, da "I sommergibili italiani 1940-1943" di E. Bagnasco e M. Brescia - 2013-2014 - Storia Militare Dossier

 

Smg.BIANCHI_lascia.Bordeaux.04.07.1941_I.sommergibili.italiani.1940-1943_2013-14_800.jpg

Il Bianchi lascia Bordeaux il 4 luglio 1941, andrà perduto senza superstiti il 7 agosto successivo per siluramento da parte del sommergibile britannico Severn, Fototeca USMM da "I sommergibili italiani 1940-1943" di E. Bagnasco e M. Brescia - 2013-2014 - Storia Militare Dossier

 

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Regio sommergibile

Luigi TORELLI

(poi tedesco U.IT. 25 e giapponese I 504)

 

 

Cantiere: O.T.O., La Spezia

Impostazione: 15 febbraio 1939

Varo: 6 gennaio 1940

Consegnato : 15 maggio 1940

Affondato : (??) maggio 1945

Radiazione: 27 febbraio 1947

 

 

Attività operativa

In servizio dal 22 luglio 1940, fu assegnato al II Gruppo Sommergibili (Napoli); rimase, tuttavia alla Spezia, da dove, il 31 agosto salpò, al comando del capitano di fregata Aldo Cocchia, per la base atlantica di Bordeaux. L'8 settembre violò lo Stretto di Gibilterra ed il 5 ottobre attraccò a Bordeaux, dopo essere rimasto in agguato per 19 giorni nelle acque delle Azzorre, e aver attaccato, senza esito, due navi mercantili, una delle quali neutrali.

Agli ordini del capitano di fregata Primo Longobardo, il Torelli si portò ad operare, dal 12 al 21 novembre, nelle acque a nord dell'Irlanda, ma fu costretto ad interrompere la missione per gravi inconvenienti ai motori elettrici. Rientrò alla base il giorno 26.

Ripreso il mare il 9 gennaio 1941, il giorno 15 affondò il piroscafo greco Nemea 5.101 tsl e il norvegese Brask 4.079 tsl: il 16, il greco Nicolaos Filinis 3.111 tsl: il 28, il britannico Urla 5.198 tls. Rientrò a Bordeaux il 4 febbraio, dopo aver subìto caccia, con il lancio di 18 bombe di profondità, da parte di tre cacciatorpediniere britannici.

Durante una sosta a Betasom, le dimensioni della torretta del battello furono ridotte.

Al comando del tenente di vascello Antonio De Giacomo, il Torelli partecipò, con altri sommergibili, a operazioni contro i convogli del nord Atlantico e a est di Gibilterra; il 21 luglio mandò a fondo la petroliera norvegese Ida Knudsen, di 8.913 tsl.

Nel settembre, mentre seguiva un convoglio, fu attaccato da un cacciasommergibili e dal cacciatorpediniere Vimy. Venne sottoposto a fuoco d'artiglieria e al lancio di una trentina di bombe, che lo danneggiarono in modo grave, così da costringerlo a rientrare.

Ancora al comando di De Giacomo, promosso capitano di corvetta, affondò il piroscafo Scottish Star 7.224 tsl e la cisterna Esso Copenhagen di 9.245 tsl (20 e 25 febbraio 1942).

L'11 marzo il Torelli attaccò col siluro, ma senza successo, la petroliera britannica Dran.

Dopo un lungo periodo di lavori, il 2 giugno 1942 l'unità salpò da La Pallice, al comando del tenente di vascello Augusto Migliorini, per portarsi ad operare al largo di San Salvador (Bahamas). Mentre, di notte, navigava nel Golfo di Biscaglia, fu attaccata da un aereo provvisto di radar. L'attaccante era un "Wellington" che illuminò l'unità con il proiettore, ne mitragliò la torretta e la colpì con bombe. Fu questo il primo attacco aereo notturno subito da un battello di Betasom.

Per evitarne l'affondamento, il comandante portò il Torelli ad incagliarsi sulla costa spagnola; quindi, con l'ausilio di rimorchiatori spagnoli, entrò nel porto di Aviles, dove fu sottoposto a sommarie riparazioni che lo misero in condizione di poter riprendere il mare e navigare solo in superficie. Ripresa la rotta per il rientro a Bordeaux, l'unità, giunta all'altezza di San Vincenzo, fu attaccata da due aerei "Sunderland"; non potendo sfuggire all'attacco con l'immersione, reagì con le armi di bordo danneggiando un aereo ma subendo ulteriori gravi danni, tanto da dover essere portata nuovamente ad arenarsi nella baia spagnola di Santander. Rimesso in condizioni di riprendere il mare, il Torelli poté rientrare alla base dove, posto immediatamente in bacino, dopo un lungo periodo di lavori venne rimesso in piena efficienza.

Il 16 marzo 1943, nel corso di un attacco aereo, furono feriti il Comandante (di nuovo De Giacomo) e altri ufficiali, e uccisi due graduati; un aereo fu abbattuto e un altro incendiato dal tiro di bordo.

Nella primavera del 1943 il Torelli fu trasformato in sommergibile da trasporto per materiali pregiati.

Il 16 giugno lasciò Betasom, al comando del tenente di vascello Enrico Gropallo, con un carico di mercurio, acciaio speciale, armi e munizioni, e arrivò a Sabang il 16 agosto, e il 31 a Singapore, dove, il 10 settembre, fu catturato dai Giapponesi.

Ceduto alla Marina tedesca e denominato U.IT. 25, fu ripreso dai Giapponesi il 10 maggio 1945 e chiamato I 504. Era a Kobe quando il Giappone si arrese; fu demolito nel 1946.

 

torelliud4.jpg

 

Smg.TORELLI_subito.dopo.varo-1_collez.M.Risolo_800.jpg

Collezione A. Turrini da "Sommergibili italiani fra le due G.M." di A. Turrini - MariStat/UDAP - 1990, per g.c. Sergio Mariotti

 

Smg.TORELLI_subito.dopo.varo-2_collez.M.Risolo_800.jpg

Due immagini del sommergibile Luigi TORELLI a La Spezia subito dopo il varo, collezione M. Risolo

 

Smg.TORELLI_arrivo.Bordeaux-05.10.1940_I.sommergibili.italiani.1940-1943_2013-14_800.jpg

Il Torelli al suo arrivo a Bordeaux il 5 ottobre 1940, da "I sommergibili italiani 1940-1943" di E. Bagnasco e M. Brescia - 2013-2014 - Storia Militare Dossier

 

Smg.TORELLI_dettaglio.Bordeaux-05.10.1940_I.sommergibili.italiani.1940-1943_2013-14_800.jpg

Bordeaux il 5 ottobre 1940, dettaglio a centronave del Torelli, da "I sommergibili italiani 1940-1943" di E. Bagnasco e M. Brescia - 2013-2014 - Storia Militare Dossier

 

Smg.TORELLI_ormeggio.Bordeaux_I.sommergibili.italiani.1940-1943_2013-14_800.jpg

Il Torelli, all'ormeggio nel bacino a livello costante di Betasomda "I sommergibili italiani 1940-1943" di E. Bagnasco e M. Brescia - 2013-2014 - Storia Militare Dossier

 

Smg.TORELLI_in.secco.Santander_I.sommergibili.italiani.1940-1943_2013-14_800.jpg

7 giugno 1942, il sommergibile Torelli in secco su un bassofondo della rada di Santander, in Spagna, dove è stato costretto a dirigersi per evitare l'affondamento dopo essere stato pesantemente danneggiato da diversi attacchi aerei nel Golfo di Guascogna, foto I.W.M. da "I sommergibili italiani 1940-1943" di E. Bagnasco e M. Brescia - 2013-2014 - Storia Militare Dossier

 

Smg.TORELLI_inclinato.Santander_I.sommergibili.italiani.1940-1943_2013-14_800.jpg

Dettaglio delle fasi successive di soccorso del battello da parte delle autorità spagnole, dopo l'azione di cui all'immagine precedente, da "I sommergibili italiani 1940-1943" di E. Bagnasco e M. Brescia - 2013-2014 - Storia Militare Dossier

 

Smg.TORELLI_danni.Santander_I.sommergibili.italiani.1940-1943_2013-14_800.jpg

Un particolare dello scafo del Torelli in bacino di carenaggio a Santander l'8 giugno 1942 con i danni subiti nell'attacco e successivo incaglio del battello, foto S. Rizzo da "I sommergibili italiani 1940-1943" di E. Bagnasco e M. Brescia - 2013-2014 - Storia Militare Dossier

 

Atlantis-retour-italien.jpg

Naufraghi della nave corsara tedesca Atlantis sul ponte del Torelli al rientro dalla missione di salvataggio

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Regio sommergibile

Alessandro MALASPINA

 

 

Cantiere: O.T.O., La Spezia

Impostazione: 1 marzo 1939

Varo: 18 febbraio 1940

Consegnato : 20 giugno 1940

Affondato : (??) settembre 1941

Radiazione: 18 ottobre 1946

 

Attività operativa

Al comando del capitano di fregata Mario Leoni, salpò dalla Spezia per Bordeaux, ed il giorno 3 agosto 1940 attraversò lo Stretto di Gibilterra con navigazione in superficie.

Avvistato da un cacciatorpediniere britannico e costretto a rapida immersione, a causa di un'avaria ai timoni orizzontali prodieri precipitò ad una quota di 152 metri (lo scafo era stato collaudato per una profondità massima di 100 metri). Riuscita la manovra di stabilizzazione e riportata in assetto, l'unita proseguì la navigazione portandosi ad operare nelle acque delle Azzorre, dove il 12 agosto affondò la petroliera britannica British Fame, di 9.406 tonnellate, e il 19 attaccò un mercantile, con esito incerto.

Il 9 ottobre, da Bordeaux, il Malaspina operò delle acque a ponente della Scozia e nella notte fra il 20 ed il 21 ottobre attaccò con siluro e cannone un grande piroscafo, danneggiandolo e perdendolo poi di vista per la superiore velocità tenuta dallo stesso.

Dopo aver effettuato altri tre tentativi di attacco a unità diverse, rientrò alla base nel pomeriggio del 9 novembre. Il 23 aprile 1941 il Malaspina raggiunse la zona di operazioni al comando del tenente di vascello Giuliano Prini; poco prima del tramonto del 3 maggio avvistò il piroscafo passeggeri britannico Lycaon, contro il quale lanciò un siluro, senza colpire il bersaglio.

Il 15 maggio, mentre si portava all'attacco di un convoglio costituito da una ventina di navi fortemente scortate, fu fatto oggetto di un attacco aereo che lo costrinse ad immergersi, e quindi della caccia di tre cacciatorpediniere, che lanciarono vari gruppi di bombe e che per ben nove ore sottoposero l'unità ad una dura prova.

Il 19 maggio, in navigazione di rientro alla base, a circa 100 miglia dall'imboccatura della Gironda, venne nuovamente attaccato da quattro aerei, con il lancio di cinque bombe, tutte fortunatamente esplose lontano dal battello.

In una missione di attacco a convogli avvistati dalla ricognizione aerea tedesca a ponente di Gibilterra, il Malaspina, salpato il 27 giugno da Bordeaux, nella notte fra il 14 e il 15 luglio affondò col siluro il piroscafo da carico greco Nicoklis di 3.576 tonnellate, e nella notte del 17 affondò col siluro la nave britannica Guelma, di 4.402 tsl. Il 24 attaccò tre unità del convoglio, senza colpirle. Il Malaspina rientrò alla base il 30 luglio 1941.

Nuovamente in mare il 7 settembre, diresse per la zona a ponente dello Stretto di Gibilterra, lungo le coste iberiche.

Dopo la partenza non diede più notizie. Fu avanzata l'ipotesi che l'unità sia stata affondata dal cacciatorpediniere Vimy alle ore 21.15 del 21 settembre, in una posizione che, secondo gli ordini emanati da Betasom al Malaspina, non corrisponde con quella in cui esso avrebbe dovuto trovarsi (cioè 180 miglia più a levante). Non vi furono superstiti.

 

Smg.MALASPINA_navigazione.Gran.Pavese_Sommergibili.italiani-1999_800.jpg

Il Malaspina in navigazione con il Gran Pavese a riva, collezione A. Turrini da "Sommergibili italiani" di A. Turrini e O.O. Miozzi - USMM - 1999 

 

aesjle.jpg

 

Smg.MALASPINA_Bordeaux.ormeggio.09.1940_I.sommergibili.italiani.1940-1943_2013-14_800.jpg

Il sommergibile Malaspina ormeggiato ad una delle banchine di Betasom poco dopo il suo arrivo a Bordeaux il 4 settembre 1940, da "I sommergibili italiani 1940-1943" di E. Bagnasco e M. Brescia - 2013-2014 - Storia Militare Dossier

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Regio sommergibile

Maggiore BARACCA

 

 

Cantiere: O.T.O., La Spezia

Impostazione: 1 marzo 1939

Varo: 21 aprile 1940

Consegnato : 10 luglio 1940

Affondato : 8 settembre 1941

Radiazione: 18 ottobre 1946

 

Attività operativa

Al comando del capitano di corvetta Enrico Bertarelli, l'unità salpò dalla Spezia per la base atlantica di Betasom il 31 agosto 1940 ed il 7 settembre attraversò in immersione lo Stretto di Gibilterra.

Dal 12 al 30 settembre mantenne l'agguato nella zona di mare a nord-ovest di Madera senza avvistare navi nemiche.

Il 10 ottobre, in navigazione per Bordeaux, avvistò un piroscafo senza bandiera; era il greco Aghios Nicolaos di 3.687 tsl, che fu affondato dopo che era stato concesso all'equipaggio di porsi in salvo. Arrivò a Bordeaux il 6 ottobre.

Il 24 ottobre partì per una missione nelle acque a ponente della Scozia; nella navigazione di trasferimento incontrò, al tramonto del 31, un piroscafo isolato da circa 1.500 t, contro il quale lanciò un siluro con esito negativo, riuscendo poi a sottrarsi ad un tentativo di speronamento posto in atto dallo stesso piroscafo. Il 1° novembre avvistò un convoglio di 45 piroscafi senza scorta; perduto il contatto, non poté poi rintracciarlo.

Dopo altri avvistamenti e tentativi di attacco, il 18 novembre, in navigazione di rientro alla base, affondò con i siluri il piroscafo britannico Lilian Moller di 4.866 tsl. Rientrò alla base il 24 novembre.

La successiva missione vide l'unità in azione dal 19 gennaio al 18 febbraio 1941, impegnata nelle acque a ponente dell'Irlanda.

Sottoposto più volte a prolungata caccia, il Baracca non conseguì alcun successo, così come nella successiva missione di aprile diretta all'attacco del convoglio "OG 59", che avvistò senza però riuscire a portarsi in posizione favorevole al lancio. Rientrò a Bordeaux il 4 maggio.

Nel giugno avvistò una portaerei scortata da due cacciatorpediniere ed il 27 un cacciatorpediniere; in entrambi i casi non poté portarsi all'attacco per le sfavorevoli condizioni climatiche. Rientrò alla base senza aver conseguito risultati utili.

Nel settembre, al comando del tenente di vascello Giorgio Viani, riprese il mare per concorrere, con altre quattro unità, all'attacco di un convoglio britannico uscente da Gibilterra.

Il giorno 5 affondò a cannonate la piccola motocisterna panamense Trinidad, di 494 tsl; successivamente, il Baracca fu costretto alla immersione rapida perché attaccato da cacciatorpediniere.

Il mattino dell'8 fu avvistato ed attaccato dal cacciatorpediniere Croome il quale, prima con il lancio di bombe di profondità, il cui scoppio provocò avarie tali da costringere il Baracca ad emergere, poi con lo speronamento, affondò il battello.

Perirono 28 uomini; 32 furono tratti in salvo dal Croome.

 

la versione inglese dell'affondamento del R. Smg Baracca a questo LINK

filmato sul varo del Baracca a questo LINK

 

Smg.BARACCA_pronto.varo_Sommergibili.italiani-1999_800.jpg

Il sommergibile Baracca poco prima del varo, da "Sommergibili italiani" di A. Turrini e O.O. Miozzi - USMM - 1999

 

Smg.BARACCA_pronto.varo.Monfalcone_Sommergibili.italiani.fra.le.2GM-1990_800.jpg

Il sommergibile Baracca pronto al varo, da "Sommergibili italiani fra le due G.M." di A. Turrini - MariStat/UDAP - 1990, per g.c. Sergio Mariotti

 

Smg.BARACCA_allestimento.Monfalcone_Sommergibili.italiani-1999_800.jpg

Il sommergibile Baracca in allestimento presso il Cantiere a Monfalcone, da "Sommergibili italiani" di A. Turrini e O.O. Miozzi - USMM - 1999

 

Smg.BARACCA_a.Spezia-07.1940_Sommergibili.in.guerra-1994_800.jpg

Il sommergibile Baracca a La Spezia nel luglio 1940, poco dopo la consegna, da "Sommergibili in Guerra" di E. Bagnasco e A. Rastelli - Albertelli - 1994, per g.c. Sergio Mariotti

 

Smg.BARACCA_a.Spezia-07.1940_internet_800.jpg

La stessa foto, schiarita, del mio archivio personale (magico_8°/88) di cui purtroppo no ho alcun credito...

 

Di seguito due immagini che ritraggono il sommergibile Baracca a Bordeaux, durante i lavori di modifica per ridurre il volume della falsatorre e le camice dei periscopi, da "I sommergibili italiani 1940-1943" di E. Bagnasco e M. Brescia - 2013-2014 - Storia Militare Dossier

Smg.BARACCA_Bordeaux.lavori.torretta-1_I.sommergibili.italiani.1940-1943_2013-14_800.jpg

 

Smg.BARACCA_Bordeaux.lavori.torretta-2_I.sommergibili.italiani.1940-1943_2013-14_800.jpg

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