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Armi Controcarro Del Regio Esercito


#Umberto#90

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Qualcuno saprebbe darmi notizie in merito alla possibile esistenza di pezzi di artiglieria (mi riferisco come periodo storico al Regio Esercito negli anni '30-'45) utilizzati in funzione controcarro e di calibro compreso tra i 47 mm e i 75 mm??

L'unico di cui abbia sentito parlare è l'obice da 65/17 (che secondo la terminologia ufficiale del Regio Esercito veniva classificato come "cannone") che diede discreti risultati come arma controcarro, ma che in effetti era piuttotso un pezzo progettato per l'accompagnamento della fanteria e non certo per un apposito utilizzo contro mezzi corazzati...Avevo pensato ad un probabile utilizzo del cannone antiaerei Ansaldo da 65/64 di cui tutti hanno sentito parlare a proposito degli incrociatori antiaerei Etna e Vesuvio e di cui ne ordinò diversi esemplari (se la memoria non mi tradisce si trattava di circa 60 pezzi) anche il Regio Esercito. Tuttavia non sono riuscito a trovare nessun riscontro in materia di documenti nè su un suo utilizzo antiaerei operativo nè ancor meno su un suo (anche solo probabile) utilizzo in funzione controcarro...Ho pensato anche al 57 mm anglo-americano el 50 mm tedesco (Pak 50 Rheinmetall), ma del primo se ne trova traccia solo a partire dal dopoguerra in poi, mentre del secondo c'è solo qualche ordinazione di alcune decine di esemplari ma nessun uso in fase operativa. L'unico nostro cannone di calibro 57 mm era di derivazione navale (57/30 e 57/43) ed era all'epoca in dotazione ad alcune fortificazioni della Guardia alla Frontiera.

Sapreste darmi qualche informazione?

Grazie mille in anticipo per le risposte...

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Ciao,ti premetto che non sono un esperto in artiglieria ma per rispondere anche solo parzialmente alla tua domanda posso confermarti l'uso del 57/35 su affusto a candeliere in funzione anticarro in alcune Opere del Vallo Alpino.

Sempre nel Vallo Alpino ed in funzione anticarro veniva impiegato anche il pezzo da 47/32 mod 35.

Ciao Gianfranco

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Il campionario d'artiglierie del Regio Esercito era variegato, ma non a tal punto. Di pezzi controcarro -intesi come nati come tali- c'erano il 47/32 (col beneficio del dubbio perché era un cannone da "accompagnamento") e il 25 AC modèle 34 francese, il resto erano cannoni da campagna o contraerei dotati di munizionamento apposito. Non ho mai letto di cannoni da 57, né di adattamenti del 65 che a quanto ne so restò solo un prototipo :s06:

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Il 57\43 modello Nordenfeldt 1887, era la vecchia arma per torpediniere della RM, che venne ceduto in svariate decine di esemplari ( 70 nel solo 1933) per l'utilizzo, da postazione fissa, nelle opere del Vallo Alpino. Era sistemata solo su affusto a candeliere, non ebbe mai impiego tattico. Oltre a questi, la RM cedette anche pezzi da 57\30, meno potenti e utilizzati sempre da fortezza.

 

Per avere pezzi CC di calibro maggiore e uso 'tattico', bisogna invece andare ai pezzi di preda bellica, essendo i pezzi italiani solo due: il 47\32 e il 65\17 da accompagnamento, per il quale era disponibile anche il proiettile EP (effetto pronto) con portata utile di ca. 500 metri.

 

Come preda bellica, invece, si utilizzarono (in non grandi quantità) il 47\50 francese, pezzo ottimo per il calibro, il già citato 25 sempre francese, anche se il pezzo più potente fu, dal 1943, il PAK40 da 75\43 fornito dai tedeschi (e di cui 42 furono inviati, logicamente, in Egeo e Grecia per la difesa costiera....). Prima fu fornito il non eccezionale PAK 97\38 da 75\34, consegnato alle divisioni dell ARMIR in 54 esemplari, non potente come quello citato sopra, ma sempre un bel miglioramento rispetto ai 47.

 

Poi, ogni cannone da campagna fu, per forza di cose, utilizzato come cc. Ma questa e' un altra storia.

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  • 1 month later...

salve

images.jpg

breda 42

 

Peso: 1050 g

Altezza: 290mm

Diametro: 115mm

Esplosivo: Tritolo 600 grammi

 

la breda 42 era in grado di di sfondare corazze di 20 mm e di scheggiare internamente piastre di 30 mm;il lancio doveva avvenire da non meno di 14-15 m di distanza in quanto lo sfilamento della sicurezza di traiettoria avveniva dopo 10-12 m.In seguito,la gittata minima si ridusse a 5-8 m con l'adozione di una cucchiaia in lamiera munita di molla al posto della cuffia di svincolo, che riduceva notevolmente i tempi dello sfilamento della sicurezza automatica.

la Breda 42,assieme all'incendiaria OTO 42,fu la prima controcarro italiana ad essere adottata.Un primo lotto di 10.000 esemplari venne commissionato sin dal giugno 1942 ma non superò il collaudo svolto nell'aprile 1943 causa forte percentuale di mancati funzionamenti;e questo a scapito della Fanteria che nella primavera 1943 risultava ancora priva di bombe a mano controcarri di progettazione e produzione nazionale.

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  • 4 weeks later...

salve

riporto i dati della bomba a mano controcarro O.T.O incendiaria mod 42

oto42cols2.jpg

 

bomba controcarro o.t.o mod 42

peso kg 1-1,100

funzionamento a percussione (universale)

sicurezza di trasporto e di traiettoria

 

 

spoletta

costituita da una normale bomba a mano o.t.o mod 35

a cui erano state apportate le seguenti modifiche

soppressione della carica di scoppio fondello del cartoccere forato inferiormente

involucro inferiore forato e filettato per l'unione della spoletta al manicotto cuffia appesantita

molla antagonista elicoidale anziché a balestra

cuffia unita al tegolino con catenella anziché con bielletta

e tubetto pota detonatore aperto inferiormente

 

manicotto

in allumino che collegava mediante avvitatura la spoletta al corpo della bomba contenente la sostanza incendiaria

 

corpo della bomba

costituita da una bottiglia di vetro contenente circa 600 cc

di sostanze incendiaria chiusa da un tappo a vite con guarnizione che ne assicurava la tenuta stagna

le sostanze incendiarie erano liquido per lanciafiamme e benzina 50%

sviluppava fiamme ad alta temperatura

la distanza di lancio non doveva essere inferiore ai 10m

il funziona mento avveniva (dopo che la bomba era privata delle sicure )

all'urto contro il bersaglio con la frantumazione della bottiglia

e il funzionamento della spoletta il cui detonatore provocava l'incendio del liquido

la frantumazione della bottiglia poteva avvenire anche a causa dello scoppio del detonatore

 

sene consigliava l'impiego contro le aperture di ventilazione le feritoie

i rulli gommati e le parti precedentemente scardinate dalle bombe dirompenti Breda

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