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Morto L'amm. Franco Papili


corso64-anmisora

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E' deceduto il 28 Agosto a Castellammare di Stabbia l'Amm. Franco Papili. Persona ligia al dovere e ai regolamenti. E' stato Comandante in Seconda durante l'allestimento del Vittorio Veneto. Successivamente ne è stato il comandante in prima.

 

papili.jpg

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E' stato mio Comandante in seconda all'allesstimento del Veneto.

La notte andavamo vicino al suo camerino perchè studiava e faceva, da solo, le battaglie navali.

Credo che una cosa simpatica possa essere quella di raccontare, per chi lo ha conosciuto, qualche aneddoto.

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L' Amm. Franco PAPILI era CinC a MARIDIPART ANcona nell' agosto 1986 al momento del mio congedo. Ricordo con nostalgia la sobria, ma signorile cerimonia che Lui volle per i congedanti e che si tenne nell' allora nuovissima caserma della MARINA a Pian di S. Lazzaro. Tenne un breve discorso di ringraziamento al personale schierato e poi seguì un coctail...Fu il ringraziamento che la MARINA ci fece per i 18 mesi di S.M.L. 18 mesi che segnarono il confine tra la spensierata (ed a volte un pò incosciente...) gioventù e le responsabilità dell' età adulta.

 

L' Amm. Franco PAPILI era un grande ed appassionato studioso di Storia. Aveva una memoria di ferro ed era un acuto osservatore del pubblico che partecipava alle sue conferenze storiche. A tal proposito ricordo d' aver assistito a Rimini ad una Sua conferenza sulla M.M. Pur essendo in fondo ad una piuttosto affollata sala, egli notò ad un certo punto un mio cenno di dissenso fatto con la testa: ebbene, alla fine del dibattito, venne da me per conoscere i motivi del mio gesto : ragioni che Gli esposi guardandolo dritto negli occhi come sapevo che Lui voleva.

 

Il cuoco che avevamo a C/mare RIMINI era un elettromeccanico al quale l' allora C.C. F. PAPILI aveva stroncato la carriera per averlo mandato a quel sovraffollato paese sul Vecchio GARIBALDI Incr. Giuseppe.

 

Di Lui si raccontava il fatto della "paletta" con scritto "FOLLIA", o qualcosa del genere, che usava per dissuadere coloro che lo importunavano co varie richieste.

 

Ecco i miei ricordi di quest' Uff.le. Mi unisco agli altri Betasomiani nelle condoglianze alla Famiglia.

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Ho conosciuto tardi e solo telefonicamente il mio concittadino (era di Chiaravalle-AN) Amm. Franco Papili, con il quale abbiamo collaborato per l'organizzazione dei campionati italiani di modellismo navale a Chiaravalle, al quale comitato d'onore aveva aderito e per le ricerche relative alla conferenza organizzata in collaborazione con Betasom sui sommergibili Remo e Romolo.

In questi 2 anni ci siamo sentiti spesso telefonicamente ed il suo interesse per i minimi particolari e la sua prodigalità di consigli ed informazioni sono stati insostituibili.

Purtroppo non potè venire personalmente in aprile a Chiaravalle perchè già malato; ma a maggio appena si era ristabilito un minimo, mi chiamò e volle un rapporto dettagliato degli avvenimenti. Gli inviai il materiale che avevamo pubblicato nell'occasione ed in una successiva telefonata mi dettò le correzioni che erano da apportare, che andavano dalla traduzione corretta di un inglese marinaresco che avevo toppato a degli aneddoti personali.

Uomo di poche parole sapeva ascoltare e con 2 sillabe centrava il nocciolo della questione e raddrizzava le situazioni.

Grazie al suo interessamento ed a quello dell'Amm. Ranieri in 48 ore rintracciò per noi il Sig. Cortopassi, unico sopravvissuto all'affondamento del Remo.

Si racconta ad Ancona che durante il suo periodo di Comando terrorizzasse il personale facendo rivista pulizie passando i propri guanti bianchi sopra agli armadietti ed alle scaffalature.

Avevamo programmato di andare a trovarlo questo autunno; purtroppo non sarà più possibile.

Mi sembra che questo sia un anno molto amaro per i vecchi lupi di mare!

Addio Ammiraglio è stato un onore aver condiviso con lei alcuni momenti.

Bartom

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Di Lui si raccontava il fatto della "paletta" con scritto "FOLLIA", o qualcosa del genere, che usava per dissuadere coloro che lo importunavano co varie richieste.

 

A dire il vero le palette erano tre. "SI" - "NO" - "PAZZIA". Dietro la sua scrivania c'erano dei quadretti. In particolare ne ricordo du. Sul primo c'era scritto: " Inutile che parli, parli , parli........ AGISCI". Sul secondo: "La guerra è un concentrato di potenza. Colpisci per primo, colpisci più forte, continua a colpire".

Esperienza personale

 

 

Si racconta ad Ancona che durante il suo periodo di Comando terrorizzasse il personale facendo rivista pulizie passando i propri guanti bianchi sopra agli armadietti ed alle scaffalature.

 

Anche questo è vero. Al posto di lavaggio si era terrorizzati quando lo si vedeva.

 

A proposito della memoria dell'Amm. Papili.

Quando lui prese l'incarico di Secondo all'allestimento del Venato io ero in ospedale per un piccolo intervento. Quando tornai lo incotrai per il corridoio e lo salutai militarmente al che lui mi guardò e con la sua voce nasale, disse: "Tu sei il Sgt. Mc. Antonio Corsi, numero di matricola 028706 e altri dati. Bentornato e incomincia a rimboccarti le maniche".

Inutile dire che restai di stucco. Ma come, pensai, in mezzo a circa 300 persone conosce a memoria il mio foglio matricolare? In seguito constatai che la sua memoria era di ferro.

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La storia delle palette è citata alla pag. 193 del supplemento alla RIVISTA MARITTIMA del 7/2001 "Guerra fredda sui sette mari 1945-1991" di Andrea TANI.

 

Successivamente, nel 11/2004, l' Amm. PAPILI confermò la loro esistenza nella rubrica "Lettere al Direttore" del medesimo periodico aggiungendo che sul retro le parole eran in lingua inglese.

Modificato da Alfabravo 59
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La storia delle palette è citata alla pag. 193 del supplemento alla RIVISTA MARITTIMA del 7/2001 "Guerra fredda sui sette mari 1945-1991" di Andrea TANI.

 

Successivamente, nel 11/2004, l' Amm. PAPILI confermò la loro esistenza nella rubrica "Lettere al Direttore" del medesimo periodico aggiungendo che sul retro le parole eran in lingua inglese.

 

Non poteva negarlo. Le palette le usava per davvero.

Un giono che andai a chiedere un qualcosa mi alzò quella della "Pazzia"

Ti dirò di più. Le anveva sul lato destro della scrivania

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Ieri, dopo aver appreso la notizia sul nostro forum, ho fatto visita a mio padre, che ha fatto 3 imbarchi sul Garibaldi (la prima quando era ancora in allestimento per i grandi lavori di trasformazione e l'ultimo dal 66 al 68), trovandolo sempre a bordo (la prima volta come TV) ed è rimasto molto dispiaciuto. Mi ha raccontato quanto era severo ma allo stesso tempo giusto e tanti altri anedotti. Poi, quando era a Maridipart La Spezia, lo incontrò nuovamente a bordo di nave Palinuro e lo riconobbe immediatamente (che memoria di ferro), e lo presentò a tutte le autorità a bordo con la sua voce nasale (come già ricordato da corso64-anmisora) "non si può salire su una nave a vela e non conoscere il nostromo".

Un vero uomo, tutto di un pezzo

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