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C/amm. Giovanni Galati, Cerco Foto E Notizie


Alfabravo 59

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:s55: Buonasera a Tutti!

Di quest' Uff.le so che era una Persona di carattere: ha fatto la guerra in estenuanti missioni di scorta ai convogli "imponendo" le proprie idee anche ai suoi Superiori. Ed a ragione dal momento che GG può vantarsi del primato di non aver perso nè uomini nè navi al suo Comando.

 

Nei giorni del tragico8settembre si rifiutò di portare le navi a Malta prendendo a maleparole Superiori e Colleghi e percciò venne messo agli arresti di fortezza terminando così una fulgida carriera.

 

Chi mi può dare foto ed altre notizie? Grazie per l' aiuto.

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personaggio che da quel che dici appare decisamente interessante...

Non ne so nulla, purtroppo, ma forse se dai qualche indicazione sulle zone in cui operò, o cose simili, ecc, faciliti ulteriori ricerche negli "indici dei nomi" su testi che magari apparentemente non parlano specificamente di Marina....Auguri!!

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Quella dell'Amm. Galati è una vexata quaestio. Su di lui, per quanto concerne il dopo 8 settembre, pare calata la nebbia.

Appena possibile fornirò comunque quanche dato biografico.

 

Intanto ho scovato un vecchio numero di Asso di bastoni del '51 da cui si evince (pagg. 1 e 4) che Galati fece da "secondo" al Gen. Achille Martelli in una vertenza cavalleresca con Saragat.

Modificato da GM Andrea
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Dunque, vediamo che ho raccattato qua e là, in gran parte con una rapida ricerca in archivio.


Giovanni Galati nacque a Napoli il 19.09.1897. In SPE dal 27.04.1916, divenne CV il 09.06.1938, CA il 25.07.1943 e Amm. Div. (promozione in congedo) il 08.08.1955. Transitò nella riserva il 16.06.1946, evidentemente non accettando la Repubblica da fervente monarchico (nel 1946 fu per un breve periodo presidente dell'Unione Monarchica).
Decorazioni:
Croce di Cavaliere dell'OMI
4 MAVM
2 MBVM
CVGM
Se occorrono le motivazioni, basta chiederlo.

Negli anni '30 frequentò l'Istituto Superiore del R. Esercito (la "Scuola di Guerra" del tempo).

Nel 1931 comandò il Btg. San Marco in Cina.
Nel 1936 da CF comandò la RN Arborea a Massaua.
Partecipa alle operazioni nella guerra di Spagna al comando del Quarto.
In guerra fu Com.te della 14^ Squadriglia CCTT e del caposquadriglia Vivaldi, col quale il 01.08.1940 affondò speronandolo il smg. inglese Oswald (la relazione di Galati si trova nel volume dell'USMMI La lotta antisommergibile).

Il 24.06.1942 è designato Com.te di MARIBASE Tobruk, ma nel settembre successivo risulta "a disposizione". Nel 1943 assume poi il comando del gruppo Incrociatori Leggeri (Cadorna, Scipione Africano e Pompeo Magno).

In più di una fonte è citato che nella lotta dei convogli le scorte al comando di Galati non ebbero troppi problemi poichè, a quanto pare, era sua consuetudine...contravvenire agli ordini superiori.

Una testimonianza di un suo marinaio del Vivaldi si trova in un forum ( http://www.crociereforum.it/viewtopic.php?...31&start=15 ) che riporta pure una bella foto. Ne riporto alcuni brani:

Sul Vivaldi in quel semestre non si ebbe tregua. Quante missioni di guerra!! Quanti convogli per l'Africa!! Vivemmo ore veramente gravi in battaglia in mare aperto e nei porti fatti bersaglio dell'aviazione nemica. La nostra vita si svolgeva in condizioni che andavano oltre le forze umane. Si rientrava dopo giorni di ansie sul mare ove spesso, gli eventi scatenati della natura si alternavano alle forze nemiche a tenerci impegnati.
Si pensava ad un po’ di riposo e, quando sembrava giunto il momento di poter calmare la nostra tensione nervosa un nuovo ordine da "Super marina" ci faceva ripartire ancor prima di gettatar l'ancora in porto. Ma noi del Vivaldi eravamo fortunati... la nostra fortuna era personificata dal nostro Comandante Galati giovane d'età per il suo grado ma vero vecchio lupo di mare, sapeva usare veramente bene le sue doti.
Non temeva di contravvenire agli ordini degli alti comandi quando dubitava qualche tranello di spie. Faceva spesso di testa sua e, queste sue spesse insubordinazioni ci portarono sempre al successo.
Era per noi un buon papà... in lui la nostra fiducia era incrollabile perché sapevamo che, in ogni avversità avrebbe saputo portarci a salvamento.
Abbiamo visto in quei mesi cose orrende sul mare... Quanti morti!! Giovani marinai come noi spesso immolati perché ligi agli ordini di gente pagata dal nemico che li guidava da Roma su rotte tragiche.
Si i nostri marinai consci di fare il loro dovere. Offrivano l'olocausto della loro giovinezza perché la vittoria arridesse alla nostra Patria. Ma Galati si rodeva il fegato e frenava la sua ira mordendosi le dita quando vedeva certe cose.
(...)
Verso i primi di giugno (1941) dopo aver subito un massiccio bombardamento nel porto di Tripoli il comandante ci riunì in assemblea e ci parlò come un buon Papà. Ci guardò prima a lungo in volto e poi disse: "Vedo sui vostri visi i segni della stanchezza per le tante missioni compiute. Anche la nave ha bisogno di riposo e voi più di essa. Non vi posso dare premi in denaro ma vi farò avere il premio del necessario meritato riposo."
Riportammo a Napoli 8 piroscafi vuoti e, ancor prima di attraccarci alle banchine ci giunse l'ordine di tenerci pronti a partire in 30 minuti. Il comandante inveì dapprima e prese una decisione irrevocabile. Ci portò all'ormeggio e partì per Roma. Al ministero della Marina parlò chiaro: Io non rispondo più dei miei uomini stremati da tante fatiche e della nave bisognosa di lavoro. Se volete, mettetemi in prigione ma io non parto in queste condizioni.
Giunse a bordo giulivo e disse... accendete che partiamo in missione straordinaria. Era il 7 giugno, oltrepassate le isole di Ischia e Procida prendemmo rotta verso il nord e il 9 arrivammo in porto a La Spezia.



Su quanto avvenne nelle convulse ore dopo l'armistizio va senz'altro citato il resoconto dell'Amm. da Zara, che ascoltò alla radio il comunicato di Badoglio proprio con Galati, il quale "scoppiò in un pianto violento". Con la morte nel cuore cercò di convincere a partire per Malta (riuscendoci) la MOVM Alberto Banfi e (invano) l'Amm. Galati, il quale "rimaneva incrollabilmente fermo nella prima decisione". Fra i suoi comandanti erano "quelli che avevano il più brillante passato professionale e militare".
Si badi che comunque anche da Zara sulle prime avrebbe voluto rifiutare la partenza, venendo però alla fine convinto da Fioravanzo e Brivonesi.

In quella occasione Galati disse: "Anche a me é stato insegnato che l'obbedienza deve essere cieca, assoluta, rispettosa. Però quando uno arriva a vestire il grado di ammiraglio deve poter ragionare con la propria testa. Io mi rifiuto di andare a Malta".

Galati fu sbarcato da da Zara e successivamente messo in fortezza da Brivonesi (Bruto), com.te il dipartimento dello Ionio, dopo un'accesa discussione in Ammiragliato nella quale - a quanto pare - volarono pure degli schiaffi. L'arresto di Galati, che mai da Zara avrebbe compiuto, rientrava invece perfettamente nel pessimo carattere del Brivonesi.
L'11 settembre Brivonesi telegrafò a Roma questo messaggio:

MARINA TARANTO – 77446 – DECIFRATE DA SOLO (alt) 5^ Divisione est partita con solo Ammiraglio DA ZARA avendo Ammiraglio GALATI dichiarato non sentirsi animo eseguire ordini ricevuti alt Ammiraglio GALATI per successive intemperanze verbali est agli arresti in fortezza (,) habet presentato domanda dimissioni (alt) Ho pure sbarcato Cap. Vasc. BASLINI et Ten. Vasc. ADORNI che verranno impiegati destinazione locale (alt) 091610. (Fonte: Mattesini, La Marina e l'8 settembre, USMMI).

Portato a Brindisi, dopo un incontro col ministro De Courten l'ammiraglio fu liberato, senza alcuna conseguenza processuale a suo carico, a quanto pare per diretto intervento del Re. La vicenda è rievocata in questa pagina, basata su un articolo dello stesso Galati pubblicato sul Candido di Guareschi (n. 30).

Nei giorni successivi, rientrato in servizio, a Galati giunge notizia della tragica stuazione della Divisione Acqui a Cefalonia, comandata dal suo amico Gen. Gandin. Quanto avvenne è narrato da Alfio Caruso nel suo Italiani dovete morire, pagg. 149-151:

A Brindisi qualcuno freme davvero per la sorte della Acqui. E’ il contrammiraglio Giovanni Galati, sulla cui scrivania giungono i messaggi e le pressanti richieste d’aiuto di Gandin. .....
A Malta e a Brindisi sono ormeggiate le navi per andare in soccorso della Acqui: perché non sfruttarle ? Quella mattina Galati lo dice a De Courten e il ministro ..... gli dà il via libera con un doppio cenno della mano. Galati si precipita fuori dall’ufficio di De Courten ..... Sono molti i compiti da assolvere prima di salpare, tuttavia il contrammiraglio non si fida a usare il telefono: le clausole dell’armistizio impediscono all’Italia di poter gestire soldati, navi, aerei senza il consenso degli Alleati. ..... Gli ufficiali della graziosa maestà britannica hanno già detto che Cefalonia non interessa, che la resistenza della Acqui non é affar loro.
Galati gira per caserme, depositi, arsenali. Di roba ce n’è a iosa, basta caricarla e trasportarla. Vengono scovate due torpediniere, la Sirio e la Clio, che facendo la spola con Taranto hanno diritto alla nafta per navigare ..... vengono riempite perfino in coperta di medicinali, pezzi d’artiglieria (soprattutto le bombe mortaio che Gandin ha telegrafato essere quasi esaurite), nastri di mitragliatrici, proiettili anti-Stukas. Alle 14 dalla banchina nei pressi dell’albergo Internazionale, dov’è alloggiata la missione alleata, le due torpediniere levano l’ancora. Le comanda lo stesso Galati. .....
La Sirio e la Clio a metà del viaggio sono raggiunte da un radiomessaggio della regia marina: gli Alleati hanno scoperto il colpo di mano e ordinano l’immediato rientro alla base. La decisione è dell’ammiraglio Peters, di stanza a Taranto. L’alto ufficiale inglese ha spiegato che le torpediniere sono partite senza aver chiesto il preventivo consenso e tale atteggiamento può legittimare il sospetto che intendano svignarsela verso un porto neutrale o, peggio, disertare. Galati stavolta non può che obbedire. La Sirio e la Clio virano e fanno un mesto ritorno a Brindisi. Nessuno muoverà più un dito per la Acqui.


Resto a disposizione per fornire chiarimenti o ulteriore documentazione su singoli aspetti della carriera di questo valoroso Ufficiale.

Modificato da GM Andrea
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In effetti Cocchia menziona Galati con affetto (ma scartabellando non trovo il "Giovannino").

 

Riporto: "(...) uno dei più abili capi scorta convoglio che la marina italiana abbia mai avuto. Uno dei più abili e, perchè no?, dei più fortunati, ma si sa che la fortuna predilige gli audaci, e con l'accennare a questa positivissima dote dell'uomo di guerra non si vogliono affatto sminuire le altre solide e pur positive qualità delle quali Galati era ampiamente fornito.

Nei due anni circa durante i quali rimase al comando del Vivaldi effettuò numerosissime missioni in qualità di capo scorta convogli e riuscì a non perdere neppure uno dei mercantili che gli furono affidati nonostante il violento contrasto del nemico. Successo brillantissimo. Dotato di pronto e fine intuito, non sempre ubbidiva agli ordini superiori, spesso anzi francamente li trasgrediva, pensando giustamente che la sua sensibilità e la sua esperienza gli permettessero di apprezzare le situazioni contingenti molto meglio di coloro che dirigevano il traffico dalle scrivanie di Roma (...)"

Modificato da GM Andrea
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:s20: :s20: GRAZIE, GM ANDREA!! :s20: :s20: E Complimenti per tutte le notizie su questo interessante Uff.le!

 

P.S. Da quel che ho capito Giovanni GALATI veniva dai Quadri del Complemento, giusto?

Modificato da Alfabravo 59
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P.S. Da quel che ho capito Giovanni GALATI veniva dai Quadri del Complemento, giusto?

 

No, senza dubbio veniva dai corsi normali.

Forse ti ha tratto in inganno il passaggio in cui ho scritto "in SPE dal 27.04.1916".

Ciò non significa che prima l'Ufficiale fosse del complemento: semplicemente, significa che in quella data è entrato formalmente in servizio permanente effettivo (in pratica, alla fine del corso normale in Accademia con la nomina a guardiamarina).

In quel giorno del 1916 entrarono in SPE con Galati: Giuseppe Manfredi, nel secondo dopoguerra temutissimo CINCNAV; le due MOVM Giorgio Giorgis e Luigi Corsi, Caduti a Matapan al comando rispettivamente di Fiume e Zara; Franco Zannoni, com.te in guerra del Montecuccoli; Ugo Bisciani, discusso com.te della scorta al convoglio Duisburg; e altri noti e meno noti.

D'altra parte un Ufficiale proveniente dal complemento (salvo casi eccezionali di super-decorati, come Rizzo e Durand de la Penne) non aveva alcuna possibilità di divenire ammiraglio; per di più, nel caso di Galati fra i più giovani della Marina (46 anni).

Modificato da GM Andrea
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Da uno dei siti indicati da GM ANDREA ho tirato fuori questa bella foto di Giovanni GALATI:

 

2967677922f6d5c9cbf2b.jpg

 

:s20: :s20: :s67: :s67: :s31: :s31:

Quest' immagine mostra il C.V. GALATI in una "posa" tuttaltro che militaresca e guerrafondaia: appoggiato con le gambe incrociate; in una mano il berretto e l' altra in tasca; il capo chino con un sorrisetto scanzonato...ma due occhi indagatori che han già inquadrato la situazione!

Modificato da Alfabravo 59
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Da Scoglio e marosi del Col. medico Achille Talarico, nel '43 responsabile della sanità marittima in Provenza, ecco un bel ricordo di Galati (scansione volante, me ne scuso):

 

galw.jpg

Modificato da GM Andrea
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  • 9 months later...

Salve a Tutti.

 

Se può interessare, nel sito della Sangiorgio aste vi è attualmente parte del medagliere di questo quanto mai singolare personaggio :

 

http://www.sangiorgioaste.com/ita-site/auc...I+E+DECORAZIONI

 

Per GM Andrea,

 

vorresti essere così gentile da postare tutte le motivazioni delle 6 Medaglie Al Valore Militare e se ce l'hai anche quella della CROCE Al Valore Militare ?

 

Ringraziandoti anticipatamente

 

 

Saluti

 

Mauro

Modificato da lilo
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Come richiesto, ecco le motivazioni delle decorazioni al VM dell'Amm. Galati. Manca quella della Croce di Guerra.

 

Medaglie d'argento al VM

 

95935141.jpg

 

18365906.jpg

 

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Medaglie di bronzo al VM

 

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  • 3 months later...

Faccio sèguito a quanto detto nella recensione del volume Dio punisca Anna Tobruk! del TV Aldo Cippico per riportare le pagine da lui dedicate al CV Galati, che all'epoca dei fatti narrati (estate 1942) era a capo del Comando Marina di Tobruk, appena riconquistata.

Quanto si legge conferma pienamente le doti dell'uomo, che risaltano sempre identiche (e positive) nelle pur diverse vicende rievocate da chi lo conobbe.

Si noti che Cippico, agente del SIS, sembra dare pieno credito alla tesi di Galati per la quale solo evitando accuratamente le istruzioni di Supermarina si riuscivano a portare in salvo i convogli.

 

gal1b.th.jpg

 

gal2m.th.jpg

 

gal3r.th.jpg

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