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Vaneggiamenti Modellistici Estivi


Anteo

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Al museo della Scienza e della Tecnica di Milano c'è una parte della parte anteriore di sinistra della prora, ho una foto sul libro I Mezzi d'Assalto della X Flottiglia Mas 1940 -1945 di Spertini e Bagnasco editore Albertelli.

 

Sempre sullo stesso libro due foto del prototipo e una del mezzo pronto , e un disegno profilo simile aquello postato da Marco con l'aggiunta di due mezze sezioni.

 

Appena possibile scanner e posto.

 

Ciao

Giampiero

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Vaneggiamento piu', vaneggiamento meno.....tanto ormai sono compromesso. :s68:

Per tornare al vetusto Muimota, pensavo di procedere cosi': lo scafo è a legno con listelli a vista e stuccature varie, per non ricoprirlo di vetroresina come sarebbe logico, adotterei questo sistema molto empirico e economico. Si infila lo scafo dentro una calza di nylon da donna ci si accerta che aderisca perfettemente, e si vernicia con piu' mani. Anche se non e' il massimo è sempre una discreta protezione. All'interno ho tolto la zavorra per non spaccarmi la schiena durante il trasporto ho pensato di metterla in dei sacchetti numerati e distribuirla all'interno quando il modello è gia' in acqua. Ho tolto i vecchi motori a carboni che oltre ad essere molto rumorosi sono convinto che disturbassero la vecchia radio. Avrei intenzione di metterne un solo di recupero (si tratta di un elettroventilatore di un auto) bisognera' realizzare delle trasmissioni a cinghia per i due alberi. Il problema sara' di poter regolare la velocita' non vorrei spendere un capitale per quei regolatori elettronici in commercio. Ho acquistato due eliche da 60 mm, con le vecchie quando era contro vento faticava a avanzare. Ho trovato anche sempre di recupero delle pompe da tergi cristallo vorrei anche farli sparare dell'acqua sarebbe simpatico. Dovro' rifare anche l'argano con materiale piu' leggero, il vecchio era di ottone e mi alzava troppo il baricentro, come il fumaiolo anche quello in ottone.

Dimenticavo, dispongo anche di una sirena quando spruzza l'acqua non ci starebbe male.

Come vedete le idee non mancano......... :s07: :s03:

PS se riesco a liberarlo da tutto il materiale che lo ricopre, posto una foto.

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ammazza, si tratta di un restauro!

lascia perdere la calza, il legno, è un materiali nobile,e come tale va trattato, carteggia via la vernice, accertati che il legno non sia umido, poi tratta la superfice con ducolite (cementite) magari puoi diluirla con diluente sintetico all'occorrenza, poi fai asciugare 2gg, ed infine vernicia con vernice smalto sintetico.

per i motori esistono i soppressori di disturbi alla ferrite (toroidi o cilindrici) eventualmente metti un condensatore sui motori, che male non gli fa.

per i regolatori ti faccio sapere, a breve dovrei ultimare i nostri e li metto sul nostro sito.

controlla l'assorbimento della pompa dell'acqua, non vorrei ti scaricasse la batteria subito.

per le trasmissioni eventualmente cerca sul sito graupner www.graupner.com

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Io invece sono favorevole alla calza, dato che prevenirebbe gli assestamenti del fasciame, difatti lo si faceva fino a che non è stata diffusa la fibra di vetro, rispetto alla quale resta pur sempre più facile da applicare! (lo si faceva, con del tessuto grezzo incollato fra gli strati del fasciame, persino sulle motosiluranti vere)

La cementite non la conosco, ha delle proprietà adesive ed elastiche tali da poter tenere assieme i corsi?

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Queste le condizioni del povero Muimota, come vedete necessita di un buon lavoro per ripristinarlo.

 

se mi posso permettere un commento da Non-esperto il fasciame in legno rovinato è molto simile alla situazione di una nave reale: io cercherei di trattare il legno in modo naturale e, se possibile, facendo percepire il fasciame.

Il modello di Trezzano era sicuramente bellissimo ma lo scafo era troppo liscio e lucido: se mi venissero offerti in regalo sceglierei quello di Anteo ( e non perchè ne stiamo discutendo insieme)

 

Lazer_ :s02: ne

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se mi posso permettere un commento da Non-esperto il fasciame in legno rovinato è molto simile alla situazione di una nave reale: io cercherei di trattare il legno in modo naturale e, se possibile, facendo percepire il fasciame.

Il modello di Trezzano era sicuramente bellissimo ma lo scafo era troppo liscio e lucido: se mi venissero offerti in regalo sceglierei quello di Anteo ( e non perchè ne stiamo discutendo insieme)

 

Lazer_ :s02: ne

 

Ti ringrazio, ma tieni presente che nella realta' i rimorchiatori sono verniciati e ammenochè non si voglia andare a moltissimi anni fa, lo scafo e' di metallo.

Magari una vernice lucida stona, un satinato oppure un opaco, certamente sarebbe stato meglio.

Ciao.

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credo intendesse dire che la superfice dello scafo con il fasciame "a rilievo" replica lo scafo in legno di un rimorchiatore, passando la cementite assesti gli scalini che si creano, fa da tuapori e fondo, e sei pronto per la verniciatura.

 

Si la calza è un sistema usato fino a qualche anno fa, haio detto bene, si può anche usare della seta o raso, ma un tessutino 60 o 120g/m2 di vetro impregnato con epossidica è il massimo, come hai giustamente fatto notare è una tecnica datata, ma per uno scafo in legno, di un modello con qualche anno alle spalle la cosa migliore credo sia mantenerlo il più originale possibile, una sorta di "restauro conservativo"

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Continuo con i castelli in aria, una dimenticanza imperdonabile.

Posacavi GIASONE altro modello per me meraviglioso ne abbiamo gia' parlato ma non ricordo dove.

 

regianaveposacavigiason.jpg

 

A proposito di posacavi....anche il Citta' di Milano e il Giulio Verne non sarebbero male.

http://www.it.pirelli.com/web/media/photog.../categories.xml

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Ho disegnato il Carlotto e sto iniziando il Caboto.

Città di Milano è nella lista...

 

Lazer_ :s02: ne

 

da base artica, marco

http://it.wikipedia.org/wiki/Sebastiano_Caboto_(nave)

 

La Cannoniera Oceanica Sebastiano Caboto fu progettata per operare sui fiumi del Sud America al fine di garantire la sicurezza dei coloni. Era dotata di una specie di sega circolare montata sulla prua, ( :s02: :s12: )la quale serviva per districarsi tra le mangrovie dei fiumi come il Rio delle Amazzoni.

http://www.anmi.taranto.it/filatelia/carlo...otto_caboto.htm

saluti marco :s02: :s03:

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Città di Milano: praticamente niente salvo alcune foto tratte dai libri sul dirigibile Italia e su Nobile.ù

 

ecco intanto il Carlotto (in bianco ed in crema) il Carlotto e le stesse ormeggiate a fianco del Trento...

 

I_PR_Carlotto_B.png

 

I_PR_Carlotto_C.png

 

I_PG_Caboto1.png

 

I_CA_Trento_in_Cina.png

 

Avete delle foto e/o info sul Caboto a Rodi??? e magari sul Carlotto Giapponese...

 

Lazer_ :s02: ne

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da base artica, marco

.....................san paplo?????............io non vorrei stuzzicar appetiti forse sopiti :s03: :s03: , ....ma se dite san pablo....

 

sanpablomodel2.jpg

 

model1qhy.jpg

 

model2zzq.jpg

 

sanpablomockup2.jpg

 

dal film:

sanpab3.jpg

 

sanpab9.jpg

 

sanpab11.jpg

 

a costruttori...consiglio classiche e vere cannoniare usa su fiume cinesi:

classe panay:

 

78148541.jpg

 

panay1.jpg

 

panay20192720large.jpg

 

be in ogni caso anteo, buoni sonni..... :s03: :s10: :s02:

saluti marco

 

ps, lazer one, complimenti, mi postresti inviare la carlotto in grande, magari ne faccio un modelo in 1:50

bussolino@web.de

Modificato da bussolino
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Cari amici, niente ci vieta di sconfinare in "progetti" di unita' straniere......dunque, sfogliando una edizione di "25 secoli di battaglie navali" della De Agostini, ho riletto il breve resoconto di Coronel alle Falkland 1° novembre 1914. Nell'articolo ci sono tre bellissime foto dell'incrociatore corazzato Good Hope, nave ammiraglia di Cradock. Il Canopus corazzata veneranda, e l'icrociatore Kent. Questi a mio giudizio, sarebbero veramente modelli interessanti. :s10:

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Le foto della CABOTO in Estremo Oriente, su cui era imbarcato mio padre negli anni '20, si trovano qui:

 

Foto D'annata: La Squadra Navale Italiana In Cina

 

https://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=29569

 

 

Sono SPETTACOLARI! :s20: :s20: :s20:

 

Stasera mi riguardo le foto con calma... Mi sa che devo correggere il disegno del Caboto

 

Lazer_ :s02: ne

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Ciao Marco e Anteo,

 

 

Se v'interessa l'Olterra ho i disegni , se il centro dove li porto per lo scanner e ancora aperto in settimana prossima potrei riprodurli , spero che ci riescono , hanno lo scotch dietro.

Altrimenti a settembre

 

Marco , sai dove posso trovare le foto della portagraniera prima e petroliera dopo Serafino Ferruzzi e della sue gemelle Geltrude F., Diletta F. e Serafina F, ho i disegni , ma qualche foto non guasta mai.

 

Ciao

Giampiero

 

 

mi aggiungo alla lista per il disegno dell'Olterra.

 

Lazer_ :s10: ne

 

 

Penso di essermi distratto circa l'Olterra. ..

 

Lazer_ :s02: ne

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  • 4 years later...

da base artica

artiglio????? :s02: :s03:

 

artigliosp3.jpg

 

ho un libro -ponte di comando con decine e decine di stupefacenti foto dell artiglio e dei suoi uomini.

 

 

olterra????? :s68: :s03:

olterrahx4kx6.jpg

 

OLTERRA. Costruita da Palmer’s Co. Ltd. a Hebburn-on-Tyne, varata il 22.5.1913 e completata nel giugno 1913: una nave cisterna di 4929 o 4973 tsl, 8082 tpl. Il primo nome era OSAGE (una tribù pellerossa), e il primo armatore era la Deutsch-Amerikanische Petroleum Ges. di Amburgo, una affiliata della Standard Oil Co. of New Jersey (la futura Esso Standard). Nel 1914, per evitare che la nave venisse bloccata dalla guerra come tutte le navi con bandiera tedesca, la casa madre la trasferisce al registro americano e se la intesta direttamente come Standard Oil Co. of NJ con il nuovo nome BATON ROUGE, che è il nome del capoluogo della Louisiana.

 

La nave era infatti americana, e non francese come scrive con il consueto approssimativismo il “Navi Mercantili perdute” dell’USMM. Mantiene quel nome fino al 1924, poi nel 1925 diviene OLTERRA per B. Rappoport (bandiera inglese?). Nel 1930 OLTERRA viene acquistato dall’armatore Andrea Zanchi di Genova. Secondo il “Repertorio di Marina Mercantile” avrebbe allora cambiato nome in EMMA, per poi ritornare OLTERRA nel 1931. Secondo il “Miramar Ship Index” e il Jordan, invece, questo scambio di nomi avrebbe avuto luogo nel 1947/48.

 

Il 10 giugno 1940 si trova a Algeciras e si autoaffonda in rada in bassi fondali. Nel 1941 serve come base di operazioni per gli incursori italiani contro Gibilterra, come tutti sappiamo. Dopo l’8 settembre, e più precisamente l’11 ottobre 1943, viene rimorchiata a Gibilterra con il consenso delle autorità spagnole. Restituita all’Italia e all’armatore Zanchi nel 1945. Demolita a Savona a partire dal 9 gennaio 1961.

 

Francesco De Domenico

 

Fonti:

Roger Jordan, “The World’s Merchant Fleets 1939”, Chatham, 1997

“Repertorio di Marina Mercantile”, AIDMEN, a cura di Ilo Barbensi e Giorgio Spazzapan

www.miramarshipindex.org.nz

 

 

io continuo a dire che puoi fare qualcosa cui saresti il primo in assoluto........

continua a pensarci....

salutoni qui piove da matti gocce enormi :s05: .

marco

lunedi ti invio disegni promessi.

 

che ne pensi di questa petroliera????......ti interessa????? :s42: :s42: :s33: buona notteeeeeee! :s03:

 

e16elsaefestostermoor19.jpg

 

 

URL=http://img32.imageshack.us/i/16lisaessberger1bbvseeb.jpg/]16lisaessberger1bbvseeb.jpg[/url]

 

elisaesselberg001.jpg

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