Febea Inviato 9 Luglio, 2009 Segnala Share Inviato 9 Luglio, 2009 (modificato) Sarà per questa estate leggera e particolare, sarà per la musica che mi accompagna, mi segue e mi insegue in molte ore del giorno e della notte, sarà perché "onda su onda il mar mi ha portato qui" che ho deciso di scrivere...Qualche precisazione: non ho alcuna pretesa di completezza dato che riporto le canzoni che conosco e che mi son venute in mente, l'ordine sparso è il criterio delle citazioni, e tralascio volutamente le canzoni di artisti stranieri.Chi vuole aggiungere qualche altra strofa, ben volentieri... (EDIT Specifichiamo che la pubblicazione non è a scopo di lucro ma solo per ricordare quante volte e con quale bellezza il mare ricorra nelle canzoni italiane. I moderatori) edit: aggiungo un elenco delle cazoni postate finora:Paolo Conte, Onda su ondaFred Buscaglione, Guarda che lunaVasco Rossi, Basta poco: Paolo Conte, Onda su onda:"[...]Onda su ondail mare mi porteràalla deriva,in balia di una sorte bizzarra e cattiva...onda su onda,mi sto allontanando ormai...la nave è una lucciola persa nel blu...mai più mi salverò... [...]Paolo Conte, Una giornata al mare:”Una giornata al maresolo e con mille liresono venuto a vederequest’acqua e la gente che c’èil sole che splende più forteil frastuono del mondo cos’ècerco ragioni e motivi di questa vitama l’epoca mia sembra fatta di poche orecadono sulla mia testa le risate delle signoreGuardo una camerieranon parla è stranieradico due balle ad un tizioseduto su un’auto più in laun’auto che sa di vernice,di donne, di velocitàe laggiù sento tuffi nel mare,nel sole o nel tempo chissà,bambini gridare,palloni danzare [...]"Daniele Silvestri, A me ricordi il mare:"A me ricordi il maree non per le vacanzeche abbiamo fatto insiemeMa per il tuo ondeggiaretra il gesto di chi afferrae quello di chi si trattiene [...]"Little Tony, Mare profumo di mare:"Mare profumo di marecon l'amore io voglio giocareè colpa del maredel cielo e del mare [...]"Giuni Russo, Un'estate al mare:"[...] Un'estate al marevoglia di remarefare il bagno al largoper vedere da lontano gli ombrelloni-oni-oniun'estate al marestile balnearecon il salvagente per paura di affogare [...]"Fred Bongusto, Una rotonda sul mare:"Una rotonda sul mareIl nostro disco che suonaVedo gli amici ballareMa tu non sei qui con me [...]"Vinello, Stessa spiaggia stesso mare:"Per quest'anno non cambiarestessa spiaggia stesso mareper poterti rivedereper tornare per restare insieme a tee come l'anno scorsosul mare col pattinovedremo gli ombrellonilontano lontanonessuno ci vedrà vedrà vedrà [...]"Vianello, Con le pinne fucile ed occhiali:"Con le pinne fucile ed occhialiquando il mare e'una tavola blusotto un cielo di mille colorici tuffiamo con la testa all'in giu',splashmentre tutta la gente e'assopitasulla sabbia bruciata dal solci scambiamo nell'acqua salataun dolcissimo bacio d'amor [...]"Gino Paoli, Sapore di sale:"Sapore di sale, sapore di mareche hai sulla pelle, che hai sulle labbraquando esci dall'acqua e ti vieni a sdraiarevicino a me, vicino a me [...]"Lucio Battisti, La canzone del sole:“Ma ti ricordi le onde grandi e noigli spruzzi e le tue risacos'è rimasto in fondo agli occhi tuoila fiamma è spenta o è accesa?O mare nero, o mare nero, o mare ne...tu eri chiaro e trasparente come me... [...]"Claudio Baglioni, E tu:“Accoccolati ad ascoltare il marequanto tempo siamo statisenza fiatare [...]”Claudio Baglioni, Io dal mare:"[...]dal mare venni e amare mi stremòperché infiammare il mare non si puòaveva forse nervi e fruste di uraganiscure anime profondetra le vertebre di vetro e schiumaurla di leoni le onde [...]"Riccardo Cocciante, Se stiamo insieme:" [...] e quante volte ho vistodalla prua di una barcatra spruzzi e ventol'immensità del marespandersi dentro ecome una carezza caldailluminarmi il cuore [...]"Luca Carboni, Mare mare:“[...] Mare, mare mare, ma che voglia di arrivare lìda te, da te, sto accelerando e adesso ormai ti prendomare, mare mare, sai che ognuno c'ha il suo mare dentro il cuore,sì... e ogni tanto gli fa sentire l'onda [...]"Raoul Casadei, Ciao ciao mare:"[...] ciao ciao ciao ciao mare!anche se c'è tanto freddoio ti vengo a salutare.ciao ciao ciao ciao mare!Il ricordo dell'estatesi risveglia nel mio cuore [...]"Negramaro, Neanche il mare:“[...] ed io fra le stellevengo a cercare quel sorrisoche neanche il mare sa di averee non mi importaquanto il cielo dovrà aspettarea lui io dirò che neanche il mare pensa di avere grandezza uguale [...]"Gianna Nannini, Notti senza cuore:“[...] Notti senza nome da far tremare il cielo dove c'è una via d'uscitache trascina via da qui in un volo bellissimo in un mare bellissimoe mi sembra bellissimo sopra un mare bellissimo [...]”Stadio, Come piogga in mare:“[...] Dopo di te la tua assenza ha reso inutile anche meCome pioggia in mare [...]"Stadio, Universi sommersi:“[...]Noi con i nostri universi sommersi,noi nella vita del mare dispersi, però [...]”Stadio, Fra il cielo e il mare:“[...]E adesso è come chependa fra il cielo e il marequesto dolore cheche lo so solo io [...]”Laura Pausini, Tra te e il mare:"Non ho più paura di tetutta la mia vita sei tuVivo di respiri che lasci quiche consumo mentre sei viaNon posso più dividermi tra te e il marenon posso più restare ferma ad aspettare [...]"Antonello Venditti, Alta marea:"[...]Tu sei dentro di me come l'alta mareache scompare e riappare portandoti via [...]"Marco Masini, Ci vorrebbe il mare:"Ci vorrebbe il mare che accarezza i piedimentre si cammina verso un punto che non vedi [...]"Umberto Tozzi, Gente di mare:"A noi che siamo gente di pianuraNavigatori esperti di cittàIl mare ci fa sempre un po pauraPer quella idea di troppa libertà [...]"Renato Zero, Spiagge:"[...] Un'altra vela va,Fino a che non scompare,Quanti segreti che,Appartengono al mare [...]"Enrico Ruggeri, Il mare d’inverno:“Il mare d'invernoè solo un film in bianco e nerovisto alla tve verso l'internoqualche nuvola dal cieloche si butta giù [...]"Lucio Dalla, Ma come fanno i marinai:"[...] che cosa gliene fregadi trovarsi in mezzo al marea un mare che più passa il tempoe più non sa di nientesu questa rotta inconcludenteda Genova a New Yorkma come fanno i marinaia fare a meno della gentee rimanere veri uomini però [...]" Modificato 28 Ottobre, 2018 da malaparte Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Totiano* Inviato 14 Luglio, 2009 Segnala Share Inviato 14 Luglio, 2009 che bel post, brava Febea! non trovo in effetti altri brani da aggiungere, però mi ha colpito il fatto che sei arrivata perfino al romagnolisimo Casadei! :s03: Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Febea Inviato 14 Luglio, 2009 Autore Segnala Share Inviato 14 Luglio, 2009 (modificato) Grazie Totiano... Fred Buscaglione, Guarda che luna: "[…] Ma guarda che luna, guarda che mare, in questa notte senza te vorrei morire perché son solo a ricordare e vorrei poterti dire guarda che luna, guarda che mare! […]" Vasco Rossi, Basta poco: "[…] e intanto il mondo rotola e il mare sempre luccica […]" Luciano Ligabue, Il centro del mondo: "[…] Portami ovunque portami al mare portami dove non serve sognare […]" Luciano Ligabue, Ancora in piedi: […] persi o no siamo ancora in piedi siamo ancora che, siamo ancora chi, siamo ancora chi, siamo ancora che ne so... è un mare pieno di zattere è un mare pieno di salvagenti è un mare con qualche isola Sopravvissuti a vecchi e nuovi dolori che aspettiamo i vaccini, nel frattempo chissà […] Modificato 17 Luglio, 2009 da Febea Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Anteo Inviato 14 Luglio, 2009 Segnala Share Inviato 14 Luglio, 2009 Ringrazio Febea di averci ricordato queste bellissime canzoni. "Una rotonda sul mare" dell'indimenticabile Fred Bongusto, rimane per me in assoluto la migliore. Forse sara' perche' mi rievoca piacevoli serate ballando sulla nota "mattonella" nel tentativo molto improbabile di un approccio con le coetanee d'allora....... :s68: Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
gichiano Inviato 15 Luglio, 2009 Segnala Share Inviato 15 Luglio, 2009 Cara Elena, a quest'ora tarda trovo il tuo bel post sul mare e le canzoni e mi piace aggiungere così all'impronta Creuza de ma' di De Andrè, musica straordinaria sul rapporto dei genovesi col mare, coi suoi suoni e i suoi colori. Rimanendo a Genova citerei anche, sempre di Conte, Genova per noi. Con quella faccia un po' così quell'espressione un po' così che abbiamo noi prima di andare a Genova che ben sicuri mai non siamo che quel posto dove andiamo non c'inghiotte e non torniamo più. Eppur parenti siamo un po' di quella gente che c'è lì che in fondo in fondo è come noi, selvatica, ma che paura ci fa quel mare scuro che si muove anche di notte e non sta fermo mai. Genova per noi che stiamo in fondo alla campagna e abbiamo il sole in piazza rare volte e il resto è pioggia che ci bagna. Genova, dicevo, è un'idea come un'altra.[/size] Sono poi completamente in accordo con te nel mettere ai primissimi posti Una giornata al mare, ancora di Conte, che è uno dei miei autori preferiti, per la sua struggente malinconia e per la poesia delle parole. Ritornerò volentieri domani a dare qualche altro contributo più pensato. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
iy7597 Inviato 16 Luglio, 2009 Segnala Share Inviato 16 Luglio, 2009 (modificato) Lucio Dalla - Com'è profondo il mare (1977) [...] Frattanto i pesci Dai quali discendiamo tutti Assistettero curiosi Al dramma collettivo Di questo mondo Che a loro indubbiamente Doveva sembrar cattivo E cominciarono a pensare Nel loro grande mare Com'è profondo il mare Nel loro grande mare Com'è profondo il mare [...] Certo Chi comanda Non è disposto a fare distinzioni poetiche Il pensiero come l'oceano Non lo puoi bloccare Non lo puoi recintare Così stanno bruciando il mare Così stanno uccidendo il mare Così stanno umiliando il mare Così stanno piegando il mare [...] Bello questo topic, me gusta :s20: Modificato 16 Luglio, 2009 da iy7597 Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
gichiano Inviato 16 Luglio, 2009 Segnala Share Inviato 16 Luglio, 2009 (modificato) E c'è De Gregori con questa splendida canzone. Titanic e scusatemi se la riporto integralmente ma altrimenti non la si può capire. La prima classe costa mille lire, la seconda cento, la terza dolore e spavento e puzza di sudore nel boccaporto e odore di mare morto. Signor Capitano, mi stia a sentire ho belle pronte le mille lire, in prima classe io voglio viaggiare su questo splendido mare. Ci sta mia figlia che ha quindici anni ed a Parigi ha comprato un cappello, se ci invitasse al suo tavolo a cena stasera come sarebbe bello. E con l'orchestra che ci accompagna con questi nuovi ritmi americani saluteremo la Gran Bretagna col bicchiere fra le mani e con il ghiaccio dentro al bicchiere faremo un brindisi tintinnante a questo viaggio davvero mondiale e a questa luna gigante. Ma chi l'ha detto che in terza classe che in terza classe si viaggia male questa cuccetta sembra un letto a due piazze ci si sta meglio che in ospedale. A noi cafoni ci hanno sempre chiamati ma qui ci trattano da signori che quando piove si puo' star dentro ma col bel tempo veniamo fuori su questo mare nero come il petrolio ad ammirare questa luna metallo è quando suonano le sirene ci sembra quasi che canti il gallo ci sembra quasi che il ghiaccio che abbiamo nel cuore piano piano si vada a squagliare in mezzo al fumo di questo vapore di questa vacanza in alto mare. E gira gira gira gira l'elica e gira gira che piove e nevica per noi ragazzi di terza classe che per non morire si va in America. Il marconista sulla sua torre le lunghe dita celesti nell'aria riceveva messaggi d'auguri per questa crociera straordinaria e trasmetteva saluti e speranze in quasi tutte le lingue del mondo comunicava tra Vienna e Chicago in poco meno di un secondo. E la ragazza di prima classe innamorata del proprio cappello quando la sera lo vide ballare lo trovo' subito molto bello. Forse per via di quegli occhi di ghiaccio cosi difficili da evitare penso' magari con un po' di coraggio prima dell'arrivo mi faro' baciare. E com'e' bella la vita stasera tra l'amore che tira e un padre che predica per noi ragazze di prima classe che per sposarsi si va in America per noi ragazze di prima classe che per sposarsi si va in America per noi ragazze di prima classe che per sposarsi si va in America. che per sposarsi si va in America. Voglio solo ricordare che l'autore non parla mai di ciò che sta per accadere. Sono presenti invece, e non a caso secondo me, tre versi con la parola ghiaccio: e con il ghiaccio dentro al bicchiere ci sembra quasi che il ghiaccio che abbiamo nel cuore Forse per via di quegli occhi di ghiaccio. E De Andrè con Parlando del naufragio della London Valour I marinai foglie di coca digeriscono in coperta Il capitano ha un amore al collo venuto apposta dall'Inghilterra Il pasticciere di via Roma sta scendendo le scale ogni dozzina di gradini trova un mano da pestare ha una frusta giocattolo sotto l'abito da té E la radio di bordo è una sfera di cristallo dice che il vento si farà lupo il mare si farà sciacallo Il paralitico tiene in tasca un uccellino blu cobalto ride con gli occhi al circo Togni quando l'acrobata sbaglia il salto E le ancore hanno perduto la scommessa e gli artigli i marinai uova di gabbiano piovono dagli scogli Il poeta metodista ha spine di rosa nelle zampe per fare pace con gli applausi per sentirsi più distante la sua stella si è oscurata da quando ha vinto la gara di sollevamento pesi E con uno schiocco di lingua parte il cavo dalla riva ruba l'amore del capitano attorcigliandole la vita Il macellaio mani di seta si è dato un nome da battaglia tiene fasciato dentro il frigo nove mascelle antiguerriglia ha un grembiule antiproiettile tra il Giornale e il gilè E il pasticciere e il poeta e il paralitico e la sua coperta si ritrovano sul molo con sorrisi da cruciverba a sorseggiarsi il capitano che si sparava negli occhi e il pomeriggio a dimenticarlo con le sue pipe e i suoi scacchi e si fiutarono compatti nei sottintesi e nelle azioni contro ogni sorta di naufragi e di altre rivoluzioni e il macellaio mani di seta distribuì le munizioni Dove il mare è citato una sola volta ma eccome se è presente. Modificato 17 Luglio, 2009 da gichiano Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
iy7597 Inviato 16 Luglio, 2009 Segnala Share Inviato 16 Luglio, 2009 Strettamente legata a Titanic (tanto che spesso nei concerti viene eseguita immediatamente dopo). Francesco De Gregori - Muscoli Del Capitano Guarda i muscoli del capitano, tutti di plastica e di metano. Guardalo nella notte che viene, quanto sangue ha nelle vene. Il capitano non tiene mai paura, dritto sul cassero, fuma la pipa, in questa alba fresca e scura che rassomiglia un pò alla vita. E poi il capitano, se vuole, si leva l'ancora dai pantaloni e la getta nelle onde e chiama forte quando vuole qualcosa, c'è sempre uno che gli risponde. Ma capitano non te lo volevo dire, ma c'è in mezzo al mare una donna bianca, così enorme, alla luce delle stelle, che di guardarla uno non si stanca. Questa nave fa duemila nodi, in mezzo ai ghiacci tropicali, ed ha un motore di un milione di cavalli che al posto degli zoccoli hanno le ali. La nave è fulmine, torpedine, miccia, scintillante bellezza, fosforo e fantasia, molecole d'acciaio, pistone, rabbia, guerra lampo e poesia. In questa notte elettrica e veloce, in questa croce di Novecento, il futuro è una palla di cannone accesa e noi la stiamo quasi raggiungendo. E il capitano disse al mozzo di bordo "Giovanotto, io non vedo niente. C'è solo un pò di nebbia che annuncia il sole. Andiamo avanti tranquillamente". Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Febea Inviato 17 Luglio, 2009 Autore Segnala Share Inviato 17 Luglio, 2009 Mi fa piacere leggere i vostri apprezzamenti, ma anche e soprattutto leggere i vostri contributi... :s01: Aggiungo anche questa recente canzone cantata da ben cinquantasei artisti italiani: con i loro particolari timbri di voce e i loro inconfondibili stili di interpretazione hanno dato vita ad un progetto musicale che si prefigge di infondere coraggio nelle persone dell'Abruzzo che hanno vissuto il dramma del terremoto, e, allo stesso tempo, di contribuire alla ricostruzione delle zone donneggiate destinando i ricavati delle vendite. :s20: Artisti uniti per l'Abruzzo, Domani: "[...] Tra le nuvole e il mare c'è una stazione di posta uno straccio di stella messa lì a consolare sul sentiero infinito del maestrale [...] Tra le nuvole e il mare si può fare e rifare con un pò di fortuna si può dimenticare [...] Tra le nuvole e il mare si può andare e andare sulla scia delle navi di là del temporale e qualche volta si vede una luce di prua e qualcuno grida: Domani![...]" Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
ammiraglia88* Inviato 17 Luglio, 2009 Segnala Share Inviato 17 Luglio, 2009 Qui si tocca il mare quasi di sfuggita (pochissime righe) ... ma è in mezzo, proprio "su navi" ... Andrea Bocelli - Partirò " ... paesi che non ho mai veduto e vissuto con te adesso si li vivrò con te partirò su navi per mari che io lo so no no non esistono più con te io li vivrò Quando sei lontana sogno all'orizzonte e mancan le parole..." Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
gichiano Inviato 17 Luglio, 2009 Segnala Share Inviato 17 Luglio, 2009 Di Dalla abbiamo dimenticato la notissima Caruso. Qui dove il mare luccica, e tira forte il vento su una vecchia terrazza davanti al golfo di Surriento un uomo abbraccia una ragazza, dopo che aveva pianto poi si schiarisce la voce, e ricomincia il canto. Vide le luci in mezzo al mare, pensò alle notti là in America ma erano solo le lampare nella bianca scia di un'elica sentì il dolore nella musica, si alzò dal pianoforte ma quando vide la luna uscire da una nuvola gli sembrò più dolce anche la morte guardò negli occhi la ragazza, quelli occhi verdi come il mare poi all'improvviso uscì una lacrima, e lui credette di affogare Faccio seguire alla triste canzone di Dalla l'allegra e anche cattiva E la barca tornò sola dell'orchestrina di Renato Carosone. E la barca tornò sola. Sola, sola. E a me che me ne importa. E a me che me ne importa. E a me che me ne importa. E a me che me ne importa. Erano tre fratelli pescatori, con una mamma nera, ed una barca bianca e con tre cuori ancora da creatura. E a me che me ne importa. E a me che me ne importa. E a me che me ne importa Il mare urlava cupo quella sera e il legno della incognita straniera cercava aiuto in tutto quell'orrore. Chi rischierà la vita per salvare la bionda forestiera. Chi sarà. Chi sarà. Mah! Mare crudele. Mare crudele. Mare crudele. Mare, mare crudele, come puoi cantare nelle notti scure quando piange il cuore. Mare, se di un amore soffocasti in gola l'ultima speranza, l'ultima parola. Mare crudele. Mare crudele. Mare crudele. Mare crudele. E la barca tornò sola. Glu glu glu … glu glu glu … glu glu glu E la barca tornò sola. E a me che me ne importa. E a me che me ne importa. E a me che me ne importa. Il glu glu glu era del batterista Gegè Di Giacomo amatissimo dal pubblico televisivo degli anni Cinquanta e Sessanta e ovviamente anche da me. Ancora oggi quando ascolto la canzone rido di gusto. Per oggi finisco con la ricerca della tradizione popolare calabrese di Domenico Modugno con la ben nota 'U pisci spada. – Ah lu vitti, lu vitti! Ah, lu vitti 'mmenzu lu mari, beddi mei… Lu vitti, pigghiati la varca e curriti! Curriti ca l'haju vistu, beddi.. Beddi figghi dativi da fari! Ecculu ca veni! Ecculu ca veni! Beddu, figghiu, vaj, daj, curri, pi sant'Antoniu! Curri ca l'avemu pigghiatu.. – « Daje, daje, lu vitti, lu vitti! Pigghia la fiocina! Accídilu, accídilu, aahaaà! » Te pigghiaru la fimminedda, drittu drittu 'ntra lu cori e chiancìa di duluri ahi ahi ahi ahi ahi ahi… E la varca la strascinava e lu sangu ni currìa, e lu masculu chiancìa ahi ahi ahi ahi ahi ahi… E lu masculu parìa 'mpazzutu, cci dicìa: – Bedda mia nun chianciiri, bedda mia nun chianciri dimmi tìa chi haju 'a fari? – Rispunnìa la fimminedda cu 'nu filu 'i filu 'i vuci: – Scappa, scappa, amuri miu, ca si no t'accidinu! – – No, no, no, no, amuri miu! Si tu mori vogghiu muriri 'nzieme a tìa! Che narra la triste storia di un pesce spada che si fa uccidere dopo che la sua compagna era stata colpita a morte dall'arpione dei pescatori nello stretto di Messina. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
malaparte* Inviato 19 Luglio, 2009 Segnala Share Inviato 19 Luglio, 2009 Avete dimenticato quella che internazionalmente è più famosa... :s02: Santa Lucia... Sul mare luccica l'astro d'argento. Placida è l'onda; prospero è il vento. Venite all'agile Barchetta mia! Santa Lucia, Santa Lucia Con questo zeffiro così soave, oh! com'è bello star sulla nave! Su passeggeri venite via! Santa Lucia, Santa Lucia. E poi La biondina in gondoleta, dove la mettiamo? La biondina in gondoleta l’altra sera gò menà; dal piasser la povareta la s’ha in boto indormensà. La dormiva su ‘sto brasso, mì ogni tanto la svegiava, mì ogni tanto la svegiava. E la barca che ninava, la tornava a indormensar, e la barca che ninava la tornava a indormensar. ecc. Mi sa che si andiamo ad attingere anche al repertorio tradizionale.... :s68: Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Charlie Bravo Inviato 19 Luglio, 2009 Segnala Share Inviato 19 Luglio, 2009 Molto bello questo post ( ... e pericolosissimo per gli effetti collaterali ... ) : You Tube è una miniera : E poi c'è anche questa che non mi sembra sia stata citata ... "Quando Calienta el Sol" dei goliardici Los Marcellos Ferial : Oppure 1950 " ... in questo vento di mare e di pini nel nostro anno tra la guerra e il 2000 ", " ..forse attraverserà l'Oceano lontano da noi ... " ecc : http://www.youtube.com/watch?v=AULHQoy0Z9M...feature=related Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Odisseo Inviato 19 Luglio, 2009 Segnala Share Inviato 19 Luglio, 2009 Molto bello questo post ( ... e pericolosissimo per gli effetti collaterali ... ) : :s03: ... e poi sarei io quello che mette in moto la macchina del tempo ? http://www.youtube.com/watch?v=rEXWkGFdzCE Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Charlie Bravo Inviato 19 Luglio, 2009 Segnala Share Inviato 19 Luglio, 2009 :s03: ... e poi sarei io quello che mette in moto la macchina del tempo ? :s43: :s21: ... sai com'è ... ne uccide più la musica che la spada ... Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
malaparte* Inviato 19 Luglio, 2009 Segnala Share Inviato 19 Luglio, 2009 (modificato) MMMMM.....già che siamo (quasi, be' non proprio, ma quasi....) già da un pezzo cercavo su You tube o simili un coro che mi piace da matti....Il Coro dei Gondolieri, dal Marin Faliero di Donizetti (atto II, scena I, per la precisione...) Quello che dice: Siamo i figli della notte che vaghiam per l'aura bruna l'eco sol dell'onde rotte della torbida laguna corrisponde al nostro canto che di pianto è messaggero...ecc ecc. Lo sto ascoltando ora.....Dio . quant'è torbido!!!! :s14: :s20: Qualcuno mi sa dire dove si trova in rete (così ve lo rifilo...) Modificato 19 Luglio, 2009 da malaparte Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Charlie Bravo Inviato 19 Luglio, 2009 Segnala Share Inviato 19 Luglio, 2009 Ciao Malaparte, nella sez. MP3 di InternetBookshop c'è qualcosa del Marin Faliero di Donizetti ma non credo poi si possa diffondere in chiaro. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Odisseo Inviato 19 Luglio, 2009 Segnala Share Inviato 19 Luglio, 2009 Pochi brani sulla rete ... :s02: Ho trovato solo il libretto. http://www.teatrolafenice.it/public/libret...2faliero_gd.pdf Ciao Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
malaparte* Inviato 19 Luglio, 2009 Segnala Share Inviato 19 Luglio, 2009 Mi sa che ci stiamo allontanando dalle intenzioni iniziali di Febea.. D'altra parte, questo significa che siamo reattivi alle provocazioni, no?? Sempre restando a Donizetti ( il coro di cui sopra è irrintracciabile per la pubblicazione in rete; ricordo che una volta Marcuzzo è riuscito a recitare e mettere in post una bella Peghiera del Marinaio; gli si può chiedere se usando lo stesso sistema è disposto a fare anche il detto coro... :s10: ) Cmq sempre mare è, e sempre Donizetti: Me voglio fa' 'na casa 'n miezzo o mare Scegliete voi quale preferire. Io ho scelto. Ps: le smorfie della Bartoli sono dovute al fatto che stava cantando per un teatro, non per you tube; l'impalcatura capillare della Tebaldi è un must della fashion d'epoca. Non fatevi condizionare da tali faccende. http://www.youtube.com/watch?v=rEpdNgXfa3c Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
GM Andrea* Inviato 19 Luglio, 2009 Segnala Share Inviato 19 Luglio, 2009 Ps: le smorfie della Bartoli sono dovute al fatto che stava cantando per un teatro, non per you tube; l'impalcatura capillare della Tebaldi è un must della fashion d'epoca. Non fatevi condizionare da tali faccende. La Bartoli regna. Soprattutto quando - come nel video in questione - canta non in un teatro, ma nel Teatro (l'Olimpico di Vicenza, pregevole opera del Geom. Palladio). In quella occasione la Bartoli si è pure cimentata nella spettacolosa aria Agitata da due venti, dalla vivaldiana Griselda. Un'altra aria decisamente marinaresca. Agitata da due venti, freme l'onda in mar turbato e 'l nocchiero spaventato già s'aspetta a naufragar. Dal dovere da l'amore combattuto questo core non resiste e par che ceda e incominci a desperar. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
malaparte* Inviato 19 Luglio, 2009 Segnala Share Inviato 19 Luglio, 2009 Accidenti! Spettacolare ( e non parlo del teatro) :s12: Ma come fa? Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
GM Andrea* Inviato 19 Luglio, 2009 Segnala Share Inviato 19 Luglio, 2009 (modificato) Accidenti! Spettacolare ( e non parlo del teatro) :s12: Ma come fa? Come faceva don Toni a scrivere brani consimili, per di più. Per commemorare un evento per metà navale (difesa di Corfù dai Turchi, 1716) Vivaldi scrisse, in onore del Maresciallo Schulenburg, al servizio della Serenissima, la strepitosa Juditha Triumphans. Tanto per dare un'idea, ecco la Bartoli interpretare lo schiavo Vagaus quando si accorge che il padrone Oloferne ha letteralmente perso la testa (ah ah. battuta facile) per la scaltra Giuditta. Tornando a temi marinareschi, che dire dell'arrivo di Otello a Cipro (dall'omonima opera, ovviamente. testo a latere): http://www.youtube.com/watch?v=-3_nmmxicwE V'è da dire che però Otello sarebbe arrivato a Cipro su una galera, non su un vascello, e tanto meno a vele spiegate in un fortunale. Modificato 19 Luglio, 2009 da GM Andrea Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
malaparte* Inviato 19 Luglio, 2009 Segnala Share Inviato 19 Luglio, 2009 Non aggiungo commenti, per non dimostrare la mia plateale incoscienza....ma come diavolo fa ad andare di colpo ai toni bassi e poi tornare al soprano????Ai tempi del prete rosso i castrati credo fossero tutti sull'alto....o no????Sembra di sentire due voci distinte! Bellissima la scenografia dell'Otello, dove è stata fatta???? Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
GM Andrea* Inviato 19 Luglio, 2009 Segnala Share Inviato 19 Luglio, 2009 Che io sappia c'erano anche soprani, ma tieni presente che comunque - anche se contralti - avevano un'estensione amplissima. Oggi queste arie sono talora eseguite da controtenori. Sulle scene: parrebbero zeffirelliane, ma di sicuro non sono quelle del suo film sul Moro. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
NightRider Inviato 20 Luglio, 2009 Segnala Share Inviato 20 Luglio, 2009 Aggiungo alla lista "Panama" di Ivano Fossati Di andare ai cocktails con la pistola non ne posso più piña colada o coca cola non ne posso più Di trafficanti e rifugiati ne ho già piena la vita oh maledetta traversata non sarà mai finita, ma Vedete a nove nodi appena si è un punto fisso nel mare che sa di nafta e lo nasconde con l'odore del té e dell'erba da fumare. Oh mamaçita Panama dov'è ora che stiamo in mare sull'orizzonte ottico non c'è si dovrà pur vedere signori ancora del té il nostro porto di attracco darà segno di sé. Quando a Londra il comando di questa galera mi sembrò un affare un comandante per quanto giovane dovrebbe stare in mare La compagnia non fece storie no no no e lo credo bene portare esplosivo ai fuoriusciti mica a tutti conviene. Oh mamaçita Panama dov'è ora che stiamo in mare sull'orizzonte ottico non c'è si dovrà pur vedere signori ancora del té il nostro porto di attracco darà segno di sé. Della francese che si sente sola non ne posso più sta a proravia di un camerire che invece guarda giù Con l'ambasciata portoricana è al quinto mambo stasera chissà le facce sapessero di agitarsi su una polveriera. Di andare ai cocktails con la pistola non ne posso più piña colada o coca cola non ne posso più Signori un ultimo té il nostro porto di attracco non dà segno di sé. Ecco qui una esibizione dal vivo. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Red* Inviato 20 Luglio, 2009 Segnala Share Inviato 20 Luglio, 2009 (modificato) Una canzone che mi piaceva tanto cantare da ragazzo : IL MARE Dalla bianca e lucente scogliera ogni sera di te parlo al mar ed al mare confido ogni sera la più bella canzone d'amor. Il mare è la voce del mio cuor è la voce del tuo cuor che ci unisce ancora I miei baci a te i tuoi baci a me ce li porta il mare Mi sembra che era cantata da Sergio Bruni. RED P.S.: Aggiungo una mia piccola poesia (se così può chiamarsi) NOTTE IN SPIAGGIA Disteso stavo sulla rena, godevo la notte serena, la luna tutto illuminava, la rena me e l'onda che arrivava. Disteso stavo già da ore ed ore quando all'orizzonte vidi un bagliore, il sole s'innalzò sopra del mare ridando ad ogni cosa il suo colore Red Modificato 21 Luglio, 2009 da Red Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
gichiano Inviato 21 Luglio, 2009 Segnala Share Inviato 21 Luglio, 2009 (modificato) Proprio oggi ascoltavo un vecchio cd con la canzone di Modugno L'uomo in frack, nell'ultima parte viene citato il mare che alla fine accoglierà ciò che rimane della vita dell'uomo che si è ucciso. È giunta ormai l'aurora, si spengono i fanali, si sveglia a poco a poco tutta quanta la città. La luna si è incantata, sorpresa e impallidita, pian piano scolorandosi nel cielo sparirà. Sbadiglia una finestra sul fiume silenzioso e nella luce bianca galleggiando se ne van un cilindro, un fiore e un frack. Galleggiando dolcemente e lasciandosi cullare se ne scende lentamente sotto i ponti verso il mare, verso il mare se ne va. Chi mai sarà, chi mai sarà quell'uomo in frack. Adieu, adieu, adieu, adieu, addio al mondo, ai ricordi del passato, ad un sogno mai sognato, ad un attimo d'amore che mai più ritornerà. Ancora Conte con un brevissimo cenno al mare nella sua Aguaplano. ... Scendi pilota, fammi vedere, scendi a bassa quota, che guardi meglio e possa raccontare cos'è che luccica sul grande mare... Strano ma vero, è proprio un pianoforte da concerto... Nello scatenatissimo rock di Capitan Uncino di Bennato alla fine si parla anche di mare. Io sono il professore della rivoluzione Della pirateria io sono la teoria Il faro illuminante Ma lo capite o no? Ve lo rispiegherò Per scuotere la gente, non bastano i discorsi Ci vogliono le bombe Io ero un benestante, non mi mancava niente Ma i soldi di papà, li spendo tutti qua A combattere sul fronte Chi si arruolerà! Un bel tatuaggio avrà! Ma da quel trampolino, io a chi non vuol firmare Lo sbatto giù nel mare Si batte la fiacca eh? Io mi sacrifico per voi E questo il vostro ringraziamento? Ho trovato anche diverse canzoni napoletane dove, ovviamente, il mare abbonda, e non solo per le rime, ma mi serve un po' di tempo per raccogliere i testi. Modificato 21 Luglio, 2009 da gichiano Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Febea Inviato 25 Luglio, 2009 Autore Segnala Share Inviato 25 Luglio, 2009 E' doveroso riportare il frutto di un brainstroming operato da ben sei teste che, sebbene sotto gli effetti della Bruce's sbornia :s49: , hanno lavorato alacremente sfruttando i tempi morti causati da una lunga colonna d'auto :s14: ... e hanno così confermato una impareggiabile elesticità mentale nonché cultura musicale. :s20: :s20: Andrea Bocelli, Il mare calmo della sera: "[...] Se dentro l'anima tu fossi musica, se il sole fosse dentro te, se fossi veramente dentro l'anima mia, allora sì che udir potrei il mare calmo della sera, nel mio silenzio il mare calmo della sera." Orietta Berti, Finché la barca va: "[...] Finché la barca va lasciala andare, Finché la barca va tu non remare, Finché la barca stai a guardare, Quando l'amore viene il campanello suonerà, Quando l'amore viene il campanello suonerà [..]" Franco I e Franco IV, Ho scritto t'amo sulla sabbia: "Ho scritto t'amo sulla sabbia e il vento a poco a poco se l'è portato via con sè [...]" Sergio Cammariere, Dalla pace del mare lontano: "Dalla pace del mare lontano Fino alle verdi e trasparenti onde Dove il silenzio non ha più richiamo E tutto si confonde Dalle lagune grigie e nere Dal faticare senza riposo Dalla sete alla fame allo spavento Al più segreto tormento Avemmo padri avemmo madri Fratelli amici e conoscenti Ed imparammo a dare un nome nuovo Ai nostri sentimenti E così un giorno a camminare Su questa terra sotto a un sole avaro Per un amore che sembrava dolce e E si é scoperto amaro Ma è solo un'eco nel vento Nel vento che mi risponde Venga la pace dal mare lontano Venga il silenzio dalle onde E in mezzo al mare c'è un punto lontano Così lontano dalle case e dal porto Dove la voce delle cose più care E' soltanto un ricordo Ma da quel punto in poi Non si distingue più La linea d'ombra confonde Ricordi e persone nel vento Avemmo padri avemmo madri Fratelli amici e conoscenti Ed imparammo a dara un nome nuovo Ai nostri sentimenti E così un giorno a camminare Sopra la terra sotto al sole avaro Per un amore che sembrava dolce E si é scoperto amaro [...]" Banco del mutuo soccorso, Moby Dick: "Grande Moby Dick, dove saranno tutti gli amanti che hai dolce Moby Dick, nessuno ti ha baciata mai. Grande Moby Dick, regina madre segui le stelle che sai non fidarti della croce del sud, la caccia non finisce mai. E danzerai sopra una stella marina e danzerai colpendo al cuore la luna Chi impazzì dietro a te non tornò mai più. La sorte corre nella tua scia colpo di coda e vola via. E danzerai sopra una stella marina e danzerai colpendo al cuore la luna Moby Dick, bada a te se t'innamorerai. E vola via colpendo al cuore la luna Chi impazzì dietro a te, non tornò mai più. Non fidarti della croce del sud, la caccia non finisce mai. Dormi Moby Dick, spegni le ali e dormi sicura se vuoi tanto i cavalieri del Santo Graal, non ti raggiungeranno mai. E vola via sopra un vascello fantasma e vola via verso una terra promessa Moby Dick bada a te se t'innamorerai. E danzerai sopra una stella marina e danzerai colpendo al cuore la luna chi impazzì dietro a te non tornò mai più." Fabio Concato, Fiore di maggio: "Tu che sei nata dove c'è sempre il sole sopra uno scoglio che ci si può tuffare e quel sole ce l'hai dentro il cuore sole di primavera su quello scoglio in maggio è nato un fiore. E ti ricordi c'era il paese in festa tutti ubriachi di canzoni e di allegria e pensavo che su quella sabbia forse sei nata tu o a casa di mio fratello non ricordo più. E ci hai visto su dal cielo ci hai provato e piano sei venuta giù un passaggio da un gabbiano ti ha posata su uno scoglio ed eri tu. Ma che bel sogno era maggio e c'era caldo noi sulla spiaggia vuota ad aspettare e tu che mi dicevi guarda su quel gabbiano stammi vicino e tienimi la mano. E ci hai visto su dal cielo ci hai provato e piano sei venuta giù un passaggio da un gabbiano ti ha posata su uno scoglio ed eri tu. Tu che sei nata dove c'e' sempre il sole sopra uno scoglio che ci si può tuffare e quel sole ce l'hai dentro il cuore sole di primavera su quello scoglio in maggio è nato un fiore" Riccardo del Turco, Luglio: "Luglio col bene che ti voglio vedrai non finirà ia ia ia ia luglio m'ha fatto una promessa l'amore porterà ia ia ia ia anche tu in riva al mare tempo fa amore amore mi dicevi luglio ci porterà fortuna poi non ti ho vista più vieni da me c'è tanto sole ma ho tanto freddo al cuore se tu non sei con me luglio si veste di novembre se non arrivi tu ia ia ia ia luglio sarebbe un grosso sbaglio non rivedersi più ia ia ia ia ma perché in riva al mare non ci sei amore amore ma perché non torni è luglio da tre giorni e ancora non sei qui vieni da me c'è tanto sole ma ho tanto freddo al cuore se tu non sei con me luglio stamane al mio risveglio non ci speravo più ia ia ia ia luglio credevo in un abbaglio e invece ci sei tu ia ia ia ia ci sei tu in riva al mare solo tu amore amore e mi corri incontro ti scusi del ritardo ma non m'importa più luglio ha ritrovato il sole non ho più freddo al cuore perché tu sei con me [...] Francesco Guccini, Canzone della bambina portoghese: "E poi e poi, gente viene qui e ti dice Di sapere già ogni legge delle cose E tutti, sai, vantano un orgoglio cieco di verità fatte di formule vuote E tutti, sai, ti san dire come fare, Quali leggi rispettare, quali regole osservare, Qual e' il vero vero, E poi, e poi, tutti chiusi in tante celle, Fanno a chi parla più forte Per non dir che stelle e morte fan paura. Al caldo del sole, al mare scendeva la bambina portoghese Non c'eran parole, rumori soltanto come voci sospese. Il mare soltanto, e il suo primo bikini amaranto, Le cose più belle e la gioia del caldo alla pelle. Gli amici vicino sembravan sommersi dalla voce del mare; O sogni o visioni qualcosa la prese e si mise a pensare; Sentì che era un punto al limite di un continente, Sentì che era un niente, l'Atlantico immenso di fronte. E in questo sentiva qualcosa di grande Che non riusciva a capire, che non poteva intuire; Che avrebbe spiegato, se avesse capito lei, e l'oceano infinito; Ma il caldo l'avvolse, si sentì svanire e si mise a dormire. E fu solo del sole, come di mani future. Restaron soltanto il mare e un bikini amaranto. E poi e poi, se ti scopri a ricordare, Ti accorgerai che non te ne importa niente. E capirai che una sera o una stagione Son come lampi, luci accese e dopo spente. E capirai che la vera ambiguità E' la vita che viviamo, il qualcosa che chiamiamo esser uomini, E poi, e poi, che quel vizio che ci ucciderà Non sara' fumare o bere, ma il qualcosa che ti porti dentro, Cioè vivere" Franco Battiato, Summer of a solitary beach: "Passammo l'estate su una spiaggia solitaria e ci arrivava l'eco di un cinema all'aperto e sulla sabbia un caldo tropicale dal mare. E nel pomeriggio quando il sole ci nutriva di tanto in tanto un grido copriva le distanze e l'aria delle cose diventava irreale. Mare mare mare voglio annegare portami lontano a naufragare via via via da queste sponde portami lontano sulle onde. A wonderful summer on a solitary beach against the sea "le grand hotel Sea-Gull Magique" mentre lontano un minatore bruno tornava. Mare mare mare voglio annegare portami lontano a naufragare via via via da queste sponde portami lontano sulle onde... " Pierangelo Bertoli, Il pescatore: "Getta le tue reti buona pesca ci sarà e canta le tue canzoni che burrasca calmerà pensa pensa al tuo bambino al saluto che ti mandò e tua moglie sveglia di buon mattino con Dio di te parlò con Dio di te parlò Dimmi dimmi mio Signore dimmi che tornerà l'uomo mio difendi dal mare dai pericoli che troverà troppo giovane son io ed il nero è un triste colore la mia pelle bianca e profumata ha bisogno di carezze ancora ha bisogno di carezze ora Pesca forza tira pescatore pesca e non ti fermare poco pesce nella rete lunghi giorni in mezzo al mare mare che non ti ha mai dato tanto mare che fa bestemmiare quando la sua furia diventa grande e la sua onda è un gigante la sua onda è un gigante Dimmi dimmi mio Signore dimmi se tornerà quell'uomo che sento meno mio ed un altro mi sorride già scaccialo dalla mia mente non indurmi nel peccato un brivido sento quando mi guarda e una rosa egli mi ha dato una rosa lui mi ha dato Rosa rossa pegno di amore rosa rossa malaspina nel silenzio della notte ora la mia bocca gli è vicina no per Dio non farlo tornare dillo tu al mare è troppo forte questa catena io non la voglio spezzare io non la voglio spezzare Pesca forza tira pescatore pesca non ti fermare anche quando l'onda ti solleva forte e ti toglie dal tuo pensare e ti spazza via come foglia al vento che vien voglia di lasciarsi andare più leggero nel suo abbraccio forte ma è così cattiva poi la morte è così cattiva poi la morte Dimmi dimmi mio Signore dimmi che tornerà quell'uomo che sento l'uomo mio quell'uomo che non saprà che non saprà di me, di lui e delle sue promesse vane di una rosa rossa qui tra le mie dita di una storia nata già finita di una storia nata già finita Pesca forza tira pescatore pesca non ti fermare poco pesce nella rete lunghi giorni in mezzo al mare mare che non ti ha mai dato tanto mare che fa bestemmiare e si placa e tace senza resa e ti aspetta per ricominciare e ti aspetta per ricominciare" Pierangelo Bertoli, Sera di Gallipoli: "Cosi è passata la domenica sul mare sugli scogli, fino a che il sole non si è deciso ad andar giù, sulla pelle ci rimane il sale del mare. Giriamo le vie di Gallipoli Rolando, Sandro ed io in libertà, liberamente qui possiamo stare noi, soli tra le vecchie mura bianche di calce. Porto di pescatori e gente povera che invecchia sull'uscio di una sola stanza, che mai sarà di questo nostro restare insieme? Sandro, quando finirà la nostra attesa? Quando, chetato il mare, senza più una parola, le spalle curve, andremo in cerca della luna. Scalzi giocano a calcio sulla strada bambini che crescono solo per andarsene, che mai sarà di questo nostro restare insieme? Rolando, quando ce ne andremo tutti via di qua? Quando, chetato il mare, senza più una parola, le spalle curve, andremo in cerca della luna. Un volto appare ad una finestra, ed è un volto senza sesso e senza età; amici, amici miei, dev'essere così scorderemo il nostro stare insieme di adesso" Ivano Fossati, Questi posti davanti al mare: "Le ragazze di Firenze vanno al mare le ragazze di Firenze vanno all'amore le ragazze di Milano han passo di pianura che è bello da vedere che è bello da incontrare in questi posti davanti al mare con questi cieli sopra il mare quando il vento riscalda a suo tempo il mare. Le ragazze di Torino han smesso di lavorare alle sette hanno smesso di lavorare e anche il treno da Torino è un treno di pianura però dovrà arrivare però dovrà arrivare in questi posti davanti al mare con questi cieli sopra il mare fin da Pavia si pensa al mare fin da Alessandria si sente il mare dietro un curva improvvisamente il mare. E noi che siamo gente di Riviera dove passano i cuori d'avventura e noi non ci sappiamo perdonare di non sapere ballare sapendo troppo aspettare. E noi non ci sappiamo vestire e noi non ci sappiamo spogliare e noi non ci sappiamo raccontare quand'è il momento raccontare nei bar davanti al mare. Le ragazze di Firenze vanno al mare hanno tutte cuori da rivedere le ragazze di Milano han' quel passo di pianura che è bello da incontare che è bello da ricordare in questi posti davanti al mare con questi cieli sopra quando il vento raffredda a suo tempo il mare." Ne ho ancora delle altre, ma il tempo stringe... alla prossima!!! :s55: Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
gichiano Inviato 25 Luglio, 2009 Segnala Share Inviato 25 Luglio, 2009 (modificato) Si sa che nelle vacanze si ascolta molta musica e il mare oltre che viverlo nuotando spesso qui dove abito lo ascolto nelle parole delle canzoni. Eccone qualche altra. La mia cantante preferita in una delle sue più belle canzoni. Gianna Nannini Aiuto Onde rotte lucernari piedi scalzi siamo veri qualche volta senti male la tristezza scende le scale Remi in barca non ce n'è dieci notti senza te suona a scatti l'armonica s'interrompe quella musica Proprio quando non ci sei aiuto ma non voglio dirlo mai aiuto Non ci penso nuoterai ecologico semmai batte il cuore dentro la radio mi emozioni vai al diavolo C'è un oceano in città tetti bassi qua e là nei traguardi dell'amore siamo naufraghi senza pudore Proprio quando non ci sei aiuto ma non voglio dirlo mai aiuto Mare caldo mare blu bacio il cielo che cade giù mare amaro ma tu che vuoi stai cercando il cuore di una femmina Terre agre sotto il sole quanta gente vuole amore ma discorsi non vuoi più sentire bacio il cielo scusa non so morire De Gregori in coppia con Giovanna Marini nel 1972 cantava Il naufragio del Sirio. E da Genova in Sirio partivano per l'America a varcare, varcare i confin. Ed a bordo cantar si sentivano, tutti allegri del suo, del suo destin. Urtò il Sirio un orribile scoglio. Di tanta gente la misera, la misera fin. Padri e madri bracciava i suoi figli che si sparivano tra le onde, tra le onde del mar. E fra loro un vescovo c’era, dando a tutti la sua benedizion. E fra loro (lerì) un vescovo c’era (lerà), dando a tutti (lerì) la sua benedizion! Una grandissima Gabriella Ferri sempre in quegli anni. Tutti ar mare Tutti ar mare, tutti ar mare a mostra' le chiappe chiare, co' li pesci, in mezzo all'onne, noi s'annamo a diverti'. .... Il ritornello continua sempre lo stesso ma la magia sta nella voce di Gabriella. Gli anni Sessanta con il primo Morandi. Notte di ferragosto Notte di ferragosto, calda la spiaggia e caldo il mare. Freddo questo mio cuor senza te. Notte di ferragosto, il mio pensiero torna da te. Forse tra le tue braccia c'è lui, c'è lui. E mi accorgo di amarti ogni giorno di più, anche se mi ripeto che l'amore non c'è non c'è, non c'è. Occhi di ragazza Occhi di ragazza, quanti cieli quanti mari che m'aspettano. Occhi di ragazza, se vi guardo vedo i sogni che farò. Partiremo insieme per un viaggio, per città che non conosco. Quante primavere che verranno che felici ci faranno sono già negli occhi tuoi. Modificato 25 Luglio, 2009 da gichiano Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
gichiano Inviato 30 Luglio, 2009 Segnala Share Inviato 30 Luglio, 2009 (modificato) Un nutrito gruppo di canzoni napoletane. 'A LUNA E 'O MARE Diceva 'a luna janca: "Oje mare, mare...nun voglio fá cchiù luce quann'è 'a sera...Mme dispiace pe' sti marenare,ma, a stu paese, nun ce vengo cchiù...Ccá se spassano a fá 'ammorequann'io sóngo chiara chiara...E nun sannoca pur'io tengo nu core,comm''o tiene pure tu...Oje mare, mare...a Napule só' tutte 'nnammurate,'e ffemmene só' troppo appassiunate...Mme ne vaco...Accussí voglio vedécomme fanno senz''e me..."IIE rispunnette 'o mare: "Oje luna, luna...chi, meglio 'e te, mme pò dá cchiù ragione?Ma tu t''e gguarde sulo, pe' furtuna,mentr'io nun saccio cchiù che suppurtá...Varchetelle a centenare...Vase, lacreme, suspire...E po' doppo,siente 'e dicere: - E' stu mareca peccato ce fa fá! -Oje luna, luna...a Napule só' tutte 'nnammurate...'e ffemmene só' troppo appassiunate...Mme ne vaco,accussí voglio vedécomme fanno senza 'e me!..."IIINu viecchio piscatore ca sentettechistu trascurzo fatto dint''a notte,"Tu nun capisce, oje luna, - lle dicette -si te ne vaje che male ce puó' fá!?...Ccá se magna pane e ammore,ccá se canta pe' stu mare...E si, overo,tutt'e duje tenite core,nun ce avit''a abbanduná!..."'A luna e 'o mare,sentenno stu pparlá doce e curtese,dicettero: "Chi 'o lassa stu paese?Va' nce 'o ddiceca restammo sempe ccá...pe' delizia 'e 'sta cittá!" La ben nota A Margellina di E.A. Mario. Quanno fa notte, 'nterra Margellina,se sceta 'o mare e canta chianu chiano...Se fa cchiù doce ll'aria d''a marina...Pure 'e ssirene cantano 'a luntano,quanno è scurata notte a Margellina...E cu 'sta luna, dint''e ssere 'e 'state,io vularría durmí ma nun è cosa:mme scetano da 'o suonno, sti sserate,'o mare 'e Margellina e ll'uocchie 'e Rosa!E cu 'sta luna, dint''e ssere 'e 'state,...........................................................IIStelle ch'ascite 'ncielo tutt''e ssere,ca ll'aria doce fa mená suspire...io ne cunosco doje e sóngo nere...e só' lucente...e só' duje uocchie nire...stelle ca state 'ncielo tutt''e ssere...E cu 'sta luna, dint''e ssere 'e 'state,...........................................................IIIA Margellina, addó' se danno 'e vase,ce corre 'o core e ce ha pigliato ll'uso:Se scetano 'e ffigliole dint''e ccasee, da luntano, corrono annascusoa Margellina addó' só' doce 'e vase!...E cu 'sta luna, dint''e ssere 'e 'state,........................................................... O marenariello cantata da Andrea Bocelli Ritornello Vicin' ô mare facimmo 'ammore, a core a core, pe' nce spassá. Piscatore e Pusilleco Ritornello Dorme il mare... Rema, rema. Tutto è pace intorno a me. Ma perché, ma perché mi hai lasciato, mentre io muoio, questa notte, per te! Dorme il mare... O mia bella vieni! In cielo la luna sale e va. Vita mia! Vita mia mi vuoi bene? Ma se è un sogno non farmi svegliare. Dorme il mare... Rema, rema. ma perché mi hai lasciato, mentre io muoio, questa notte, per te! Dorme il mare... O mia bella vieni! In cielo la luna sale e va. Vita mia! Vita mia mi vuoi bene? Ma se è un sogno non farmi svegliare. Dorme il mare... Rema, rema. Maruzzella di Renato Carosone. Ohé! Chi sente? E chi mo canta appriesso a me? ohé, pe' tramente s'affaccia 'a luna pe' vedé! Pe' tutta 'sta marina 'a Pròceda a Resína, se dice: "Guarda llá, na femmena che fa!" Maruzzella, Maruzzè'... t'hê miso dint'a ll'uocchie 'o mare e mm'hê miso 'mpiett'a me nu dispiacere... Stu core mme faje sbattere cchiù forte 'e ll'onne quanno 'o cielo è scuro... Primma me dice "sí", po', doce doce, mme faje murí... Maruzzella, Maruzzé'... Ohé! Chi mm'ajuta? Si tu nun viene a mm'ajutá? Ohé, mm'è venuta na voglia ardente 'e te vasá. E vieneténne oje bella... e damme 'sta vucchella ca, pe' mm'avvelená, 'e zùccaro se fa... Maruzzella, Maruzzè'... A Marechiare di Salvatore di Giacomo. Che ricordo essere il motivo conduttore del bel film di Nanni Loy Le quattro giornate di Napoli. Quanno spónta la luna a Marechiare, pure li pisce nce fanno a ll'ammore... Se revòtano ll'onne de lu mare: pe' la priézza cágnano culore... Quanno sponta la luna a Marechiare. A Marechiare ce sta na fenesta: la passiona mia ce tuzzuléa... Nu garofano addora 'int'a na testa, passa ll'acqua pe' sotto e murmuléa... A Marechiare ce sta na fenesta.... Chi dice ca li stelle só' lucente, nun sape st'uocchie ca tu tiene 'nfronte! Sti ddoje stelle li ssaccio i' sulamente: dint'a lu core ne tengo li ppónte... Chi dice ca li stelle só' lucente? Scétate, Carulí', ca ll'aria è doce... quanno maje tantu tiempo aggi'aspettato?! P'accumpagná li suone cu la voce, stasera na chitarra aggio purtato... Scétate, Carulí', ca ll'aria è doce!... E per finire questa infornata 'Na sera 'e maggio Quanno vien'a 'appuntamento guarde 'o mare, guard' 'e ffronne. S' i' te parlo nun rispunne, staje distratta comm'a che. Io te tengo dint' 'o core, sóngo sempe 'nnammurato ma tu, invece, pienze a n'ato e te staje scurdanno 'e me. Quanno se dice si, tiènelo a mente, nun s' ha da fá murí nu core amante. Tu mme diciste si 'na sera 'e maggio e mo tiene 'o curaggio 'e mme lassá. Modificato 30 Luglio, 2009 da gichiano Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
gichiano Inviato 3 Agosto, 2009 Segnala Share Inviato 3 Agosto, 2009 In questi giorni ho ascoltato Dalla e ho trovato una serie di canzoni dove si parla di mare o, in qualche caso, è solo citato. Spero di non aver fatto confusione. 4/3/1943 Dice che era un bell'uomo e veniva, veniva dal mare parlava un'altra lingua, però sapeva amare e quel giorno lui prese a mia madre sopra un bel prato l'ora più dolce prima di essere ammazzato Così lei restò sola nella stanza, la stanza sul porto con l'unico vestito ogni giorno più corto e benchè non sapesse il nome e neppure il paese mi aspettò come un dono d'amore fin dal primo mese Balla balla ballerino Balla balla ballerino tutta la notte e al mattino non fermarti. Balla su una tavola tra due montagne e se balli sulle onde dei mare io ti vengo a guardare. Prendi il cielo con le mani vola in alto più degli aeroplani non fermarti. Sono pochi gli anni forse sono solo giorni e stan finendo tutti in fretta e in fila non ce n'è uno che ritorni. Balla non aver paura se la notte è fredda e scura non pensare alla pistola che hai puntato contro. La sera dei miracoli. E’ la sera dei miracoli fai attenzione qualcuno nei vicoli di Roma con la bocca fa a pezzi una canzone. E’ la sera dei cani che parlano tra di loro della luna che sta per cadere e la gente corre nelle piazze per andare a vedere questa sera così dolce che si potrebbe bere da passare in centomila in uno stadio una sera così strana e profonda che lo dice anche la radio anzi la manda in onda tanto nera da sporcare le lenzuola. E’ l'ora dei miracoli che mi confonde mi sembra di sentire il rumore di una nave sulle onde. Si muove la città con le piazze e i giardini e la gente nei bar galleggia e se ne va, anche senza corrente camminerà ma questa sera vola, le sue vele sulle case sono mille lenzuola. Ci sono anche i delinquenti non bisogna avere paura ma soltanto stare un poco attenti. A due a due gli innamorati sciolgono le vele come i pirati e in mezzo a questo mare cercherò di scoprire quale stella sei perché mi perderei se dovessi capire che stanotte non ci sei. Stella Di Mare Così stanco da non dormire le due di notte non c'e' niente da fare mi piace tanto poterti toccare o stare fermo e sentirti respirare dormi già pelle bianca come sarà la mia faccia stanca provo a girare il mio cuscino e' una scusa per venirti più vicino provo a svegliarti con un po' di tosse ma tu ti giri come se niente fosse spengo la luce provo a dormire ma tu con la mano mi vieni a cercare tu come me tu come me che le stelle della notte fossero ai tuoi piedi che potessi essere meglio di quello che vedi avessi qualcosa da regalarti e se non ti avessi uscirei fuori a comprarti stella di mare tra le lenzuola la nostra barca non naviga vola, vola, vola! Tu voli con me tu voli con me Itaca Capitano che hai negli occhi il tuo nobile destino pensi mai al marinaio a cui manca pane e vino capitano che hai trovato principesse in ogni porto pensi mai al rematore che sua moglie crede morto Itaca, Itaca, Itaca la mia casa ce l' ho solo là Itaca, Itaca, Itaca ed a casa io voglio tornare dal mare, dal mare, dal mare capitano le tue colpe pago anch'io coi giorni miei mentre il mio più gran peccato fa sorridere gli dei e se muori e' un re che muore la tua casa avrà un erede quando io non torno a casa entran dentro fame e sete Itaca, Itaca, Itaca la mia casa ce l’ ho solo là La casa in riva al mare dalla sua cella lui vedeva solo il mare ed una casa bianca in mezzo al blu una donna si affacciava.... Maria E' il nome che le dava lui Alla mattina lei apriva la finestra E lui pensava quella e' casa mia Tu sarai la mia compagna Maria Una speranza e una follia E sognò la libertà E sognò di andare via, via,via Barcarola Su due mari e un pensiero vola lento questo veliero su un’isola non più lontana di due malattie mi aspettano senza fretta un cane un piatto sicuro e una donna di fuoco ma un veliero sempre più lento si ferma senza coraggio e senza vento e il mare diventa di sasso mentre il cane abbaia il piatto si fredda la donna nervosa su e giù va a spasso Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Odisseo Inviato 3 Agosto, 2009 Segnala Share Inviato 3 Agosto, 2009 Itaca Capitano che hai negli occhi il tuo nobile destino pensi mai al marinaio a cui manca pane e vino capitano che hai trovato principesse in ogni porto pensi mai al rematore che sua moglie crede morto Itaca, Itaca, Itaca la mia casa ce l' ho solo là Itaca, Itaca, Itaca ed a casa io voglio tornare dal mare, dal mare, dal mare capitano le tue colpe pago anch'io coi giorni miei mentre il mio più gran peccato fa sorridere gli dei e se muori e' un re che muore la tua casa avrà un erede quando io non torno a casa entran dentro fame e sete Itaca, Itaca, Itaca la mia casa ce l’ ho solo là :s03: Chi invade la mia isola ? :s01: Ciao. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
gichiano Inviato 7 Agosto, 2009 Segnala Share Inviato 7 Agosto, 2009 Canzoni decisamente datate ma io le ho sentite cantare ... quasi tutte. Sigh! Il Trio Darling nel 1936 cantava C’è un uomo in mezzo al mare Con relativi glu glu glu come nella canzone di Carosone Oh Capitan, c'è un uomo in mezzo al mare. Oh Capitan, venitelo a salvare! Non sa remar, neppur nuotare sa, e finirà per affogar. Quel poverin, per rimanere a galla, da un'ora sta seduto su una palla che sopra l'onda "glu glu glu glu glu" comincia a far. Oh Capitan, venitelo a salvar! Erano le dieci, un presentimento, che mi spinse allora a domandar: "Favorisca darci qualche schiarimento come mai c'è un uomo in mezzo al mar?" Oh Capitan, c'è un uomo in mezzo al mare. Oh Capitan, venitelo a salvare! Non sa remar, neppur nuotare sa, e finirà per affogar. Quel poverin, per rimanere a galla, da un'ora sta seduto su una barca che sopra l'onda "glu glu glu glu glu" comincia a far. Oh Capitan, venitelo a salvar! Fino a mezzanotte non dormii tranquillo, sì che mi decisi a richiamar: "Che cos'è accaduto, sii sincero, dillo, che cos'è accaduto in mezzo al mar?" Oh Capitan! Oh Capitan! Hallo! Hallo! Sì, sì, vi spiegherò, datemi ascolto per favor. Erano in sei, in sei sopra una barca, e cinque sopra sei furon costretti a cappottar. Ecco perchè c'è un uomo in mezzo al mar. Capitan! Capitan! E sopra l'onda "glu glu glu glu glu" comincia a far. Oh Capitan, venitelo a salvar! Capitan! Capitan! Il gondoliere Pope! Oeh! Pope! Oeh! Gondola, gondola, oeh! Notte de luna, notte piena de stele, vogo in laguna, vogo e vogio cantar. Mi son el gondolier che in gondola te ninòa, se el remo in forcòla sigòa, coverze el scìoco dei basi. Mi son el gondolier che ancora in mar ve dondola, no ste a curarve de mì, mi fasso andar la gondola. Oh, oh, oh oh! Pope! Oeh! Pope! Oeh! Gondola, gondola, oeh! Oh, oh, oh oh! El vento passa e 'l sol già spunta a levante, torno in cavana e vogo e vogio cantar. Mi son el gondolier che in gondola te ninòa, se el remo in forcòla sigòa, coverze el scìoco dei basi. Mi son el gondolier che ancora in mar ve dondola, no ste a curarve de mì, mi fasso andar a gondola. Pope! Oeh! Pope! Oeh! Gondola, gondola, oeh! Ancora una canzone su Genova, la più famosa Ma se ghe penso del 1925 Ma se ghe penso alloa mi veddo o mâ, veddo i mæ monti e a ciassa da Nonsiâ, riveddo o Righi e me s'astrenze o chêu, veddo a lanterna, a cava, lazzû o mêu. Riveddo a séia Zena illûminâ, veddo là a foxe e sento franze o mâ e alloa mi penso ancon de ritornâ a pösâ e osse dov'è a mæ madonnâ. Bruno Martino E la chiamano estate E la chiamano estate questa estate senza te, ma non sanno che vivo ricordando sempre te. Il profumo del mare non lo sento, non c'è più perchè non torni qui vicina a me. E le chiamano notti queste notti senza te, ma non sanno che esiste chi di notte piange te. Ma gli altri vivono, parlano, amano, e la chiamano estate questa estate senza te. Il profumo del mare non lo sento, non c'è più perchè non torni qui vicina a me. E le chiamano notti queste notti senza te, ma non sanno che esiste chi di notte piange te. Ma gli altri vivono, parlano, amano, e la chiamano estate questa estate senza te. Alcune canzoni di Claudio Villa Alba sul mare L'immensa distesa del mar scintilla di mille color, è l'alba che torna a portar il saluto alla vita e all'amor. E mentre la volta del ciel s'ammanta d'un candido vel, l'onda placida, lieve, mormora la più bella canzone del mar. L'alba sul mar lieta ritorna e s'imporpora, e il marinar canta con voce nostalgica. Fra cielo e mar vola il pensiero ad un angelo e sopra l'onde che passano sogna ancor la poesia del mare. Fra cielo e mar vola il pensiero ad un angelo e sopra l'onde che passano sogna ancor la poesia del mar. Qui sotto il cielo di Capri Qui, sotto il cielo di Capri, com'è bello sognar mentre mormora il mar. Qui, fra spalliere di rose e di glicini in fior, paradiso è l'amor. Qui la vita un'azzurra leggenda vi pare, tu dimentichi tutto il soffrire se dall'onde, nel chiaro lunar, ti fai cullare. Qui, sotto il cielo di Capri, voglio vivere e amar, tutto il mondo scordar. Vetrine di coralli per le strade che vanno su e giù. Scogliere e sentierelli pitturati di sole e di blu. Qui la vita un'azzurra leggenda vi pare, tu dimentichi tutto il soffrire se dall'onde, nel chiaro lunar, ti fai cullare. Qui, sotto il cielo di Capri, voglio vivere e amar, tutto il mondo scordar. Sotto il cielo di Capri voglio il mondo scordar! Santa Lucia luntana Partono 'e bastimente pe' terre assaje luntane... cántano a buordo: só' Napulitane! Cantano pe' tramente 'o golfo giá scumpare, e 'a luna, 'a miez'ô mare, nu poco 'e Napule lle fa vedé... Santa Lucia! Luntano 'a te, quanta malincunia! Se gira 'o munno sano, se va a cercá furtuna... ma, quanno sponta 'a luna, luntano 'a Napule nun se pò stá! Santa Lucia, tu tiene sulo nu poco 'e mare... ma, cchiù luntana staje, cchiù bella pare... E' 'o canto d''e Ssirene ca tesse ancora 'e rrezze! Core nun vò' ricchezze: si è nato a Napule, ce vò' murí! Quanta malincunia! Domenico Modugno Notte di luna calante Oh oh oh oh, che profumo di mare! Oh oh oh oh, piove argento dal cielo. Notte di luna calante, notte d'amore con te. Lungo le spiagge deserte a piedi nudi con me. Notte di luna d'estate, ultima notte d'amor. Quando col vento l'autunno ritornerà, nulla di noi resterà. Oh oh oh, che profumo di mare! Oh oh oh oh, piove argento dal cielo. Lungo le spiagge deserte a piedi nudi con me. Notte di luna d'estate, ultima notte con te. Quando col vento l'autunno ritornerà, nulla di noi resterà. Oh oh oh, che profumo di mare! Oh oh oh oh, piove argento dal cielo. Sergio Bruni Il mare Il Mare.... Dalla bianca e lucente scogliera ogni sera di te parlo al mare, e tu al mare confidi ogni sera i pensieri d'amore per me. Il mare è la voce del mio cuore, è la voce del tuo cuor che ci unisce ancora. I miei baci a te, i tuoi baci a me ce li porta il mare. Quando un giorno vicini saremo nella nostra casetta sul mare, ogni sera dal mar sentiremo la più bella canzone d'amor. Il mare è la voce del mio cuore, è la voce del tuo cuor che ci unisce ancora. I miei baci a te, i tuoi baci a me ce li porta il mare. Il Mare è la voce del mio cuore, è la voce del tuo cuor che ci unisce ancora. I miei baci a te, i tuoi baci a me ce li porta il mare. Sergio Endrigo Girotondo intorno al mondo Se tutte le ragazze, le ragazze del mondo, si dessero la mano, si dessero la mano, allora ci sarebbe un girotondo intorno al mondo, intorno al mondo. E se tutti i ragazzi, i ragazzi del mondo, volessero una volta diventare marinai, allora si farebbe un grande ponte con tante barche, intorno al mare. E se tutta la gente si desse la mano, se il mondo, veramente, si desse una mano, allora si farebbe un girotondo intorno al mondo, intorno al mondo. Se tutte le ragazze, le ragazze del mondo, si dessero la mano, si dessero la mano, allora ci sarebbe un girotondo intorno al mondo, intorno al mondo. E se tutta la gente si desse la mano, se il mondo, veramente, si desse una mano, allora si farebbe un girotondo intorno al mondo, intorno al mondo! L’urlatore Toni Dallara Bambina bambina Bambina, bambina, vivo solo per te. Ti stringo tra le braccia dimenticando il mondo, tu sei con me accanto a me. Bambina, bambina, sulle labbra colorate hai il sapore dell'estate, sapore di sole. Un raggio di luna tra i capelli si è fermato e sul volto un pò abbronzato hai dipinto l'amor. Dai miei baci saprai quel che ancora tu non sai, che ti amo e per sempre io t'amerò. Bambina, bambina, sulla spiaggia questa sera siamo soli con il mare, io solo con te. Bambina, bambina, sulle labbra colorate hai il sapore dell'estate, sapore di sole. Bambina, bambina, sulla spiaggia questa sera siamo soli con il mare, io solo con te. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
gichiano Inviato 14 Agosto, 2009 Segnala Share Inviato 14 Agosto, 2009 (modificato) Una manciata di canzoni di De Gregori. Le prime due sono legate al mare e ai naufragi sul filo delle canzoni popolari dei primi del Novecento, quando questi eventi colpivano molto la fantasia della gente Il canto delle sirene Non sarà il canto delle sirene che ci innamorerà, noi lo conosciamo bene, l'abbiamo sentito già, e nemmeno la mano affilata, di un uomo o di una divinità. Non sarà il canto delle sirene in una notte senza lume, a riportarci sulle nostre tracce, dove l'oceano risale il fiume, dove si calmano le onde, dove si spegne il rumore. Non sarà il canto delle sirene, ascoltaci o Signore. Mio padre era un marinaio, conosceva le città, mio padre era un marinaio, partito molti mesi fa. Mio figlio non lo conosce, mio figlio non lo saprà, mio padre era un marinaio, partito molti mesi fa. Non sarà il canto delle sirene, nel girone terrestre, ad insegnarci quale ritorno, attraverso alle tempeste, quando la bussola si incanta, quando si pianta il motore. Non sarà il canto delle sirene ad addormentarci il cuore, quando l'occhio di Ismaele si affaccia da dietro il sole, e nella schiuma della nostra scia qualcosa appare e scompare. Non sarà il canto delle sirene che non ci farà guardare. Mio padre era un marinaio e andava a navigare, se l'è portato il vento, se l'è portato il mare. Mio padre era un marinaio, girava le città, mio figlio non le conosce, ma le conoscerà. Non sarà il canto delle sirene che ci addormenterà, l'abbiamo sentito bene, l'abbiamo sentito già, ma sarà il coro delle nostre donne, da una spiaggia di sassi. Sarà la voce delle nostre donne, a guidare i nostri passi, i nostri passi nel vento, e il vento ci prende per vela. Sarà di ferro la sabbia, sarà di fuoco la terra. Ascoltaci o Signore, perdonaci la vita intera. Mio padre era un marinaio, conosceva le città, partito il mese di febbraio di mille anni fa, mio figlio non lo ricorda, ma lo ricorderà, mio padre era un marinaio, mio figlio lo sarà. L’abbigliamento di un fuochista Figlio con quali occhi, con quali occhi ti devo vedere, coi pantaloni consumati al sedere e queste scarpe nuove nuove. Figlio senza domani, con questo sguardo di animale in fuga e queste lacrime sul bagnasciuga che non ne vogliono sapere. Figlio con un piede ancora in terra e l'altro già nel mare e una giacchetta per coprirti e un berretto per salutare e i soldi chiusi dentro la cintura che nessuno te li può strappare, la gente oggi non ha più paura, nemmeno di rubare. Ma mamma a me mi rubano la vita quando mi mettono a faticare, per pochi dollari nelle caldaie, sotto al livello del mare. In questa nera nera nave che mi dicono che non può affondare, in questa nera nera nave che mi dicono che non può affondare. Figlio con quali occhi e quale pena dentro al cuore, adesso che la nave se ne è andata e sta tornando il rimorchiatore. Figlio senza catene, senza camicia, così come sei nato, su questo Atlantico cattivo, figlio già dimenticato. Figlio che avevi tutto e che non ti mancava niente e andrai a confondere la tua faccia con la faccia dell'altra gente e che ti sposerai probabilmente in un bordello americano e avrai dei figli da una donna strana e che non parlano l'italiano. Ma mamma io per dirti il vero, l'italiano non so cosa sia, e pure se attraverso il mondo non conosco la geografia. In questa nera nera nave che mi dicono che non può affondare, in questa nera nera nave che mi dicono che non può affondare. La bellissima La storia siamo noi che è in qualche modo influenzata da La Storia, in Satura di Eugenio Montale La storia siamo noi, nessuno si senta offeso, siamo noi questo prato di aghi sotto il cielo. La storia siamo noi, attenzione, nessuno si senta escluso. La storia siamo noi, siamo noi queste onde nel mare, questo rumore che rompe il silenzio, questo silenzio così duro da masticare. E poi ti dicono "Tutti sono uguali, tutti rubano alla stessa maniera". Ma è solo un modo per convincerti a restare chiuso dentro casa quando viene la sera. Però la storia non si ferma davvero davanti a un portone, la storia entra dentro le stanze, le brucia, la storia dà torto e dà ragione. La storia siamo noi, siamo noi che scriviamo le lettere, siamo noi che abbiamo tutto da vincere, tutto da perdere. E poi la gente, (perchè è la gente che fa la storia) quando si tratta di scegliere e di andare, te la ritrovi tutta con gli occhi aperti, che sanno benissimo cosa fare. Quelli che hanno letto milioni di libri e quelli che non sanno nemmeno parlare, ed è per questo che la storia dà i brividi, perchè nessuno la può fermare. La storia siamo noi, siamo noi padri e figli, siamo noi, bella ciao, che partiamo. La storia non ha nascondigli, la storia non passa la mano. La storia siamo noi, siamo noi questo piatto di grano. Bellamore Bellamore Bellamore non mi lasciare Bellamore Bellamore non mi dimenticare rosa di primavera, isola in mezzo al mare lampada nella sera, Stella Polare Bellamore Bellamore fatti guardare nella luna e nel sole fatti guardare briciola sulla neve, lucciola nel bicchiere Bellamore Bellamore fatti vedere e vieniti a sedere, vieniti a riposare su questa poltroncina a forma di fiore questa notte che viene non darà dolore questa notte passerà senza farti del male questa notte passerà o la faremo passare. Bellamore Bellamore non te ne andare tu che conosci le lacrime e le sai consolare Bellamore Bellamore non mi lasciare tu che non credi ai miracoli ma li sai fare. Bellamore Bellamore fatti cantare nella pioggia e nel sole fatti cantare paradiso e veleno, zucchero e sale Bellamore Bellamore fatti consumare e vieniti a coprire vieniti a riscaldare su questa poltroncina a forma di fiore questo tempo che viene non darà dolore questo tempo passerà senza farti del male Modificato 1 Settembre, 2009 da gichiano Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Febea Inviato 25 Agosto, 2009 Autore Segnala Share Inviato 25 Agosto, 2009 Carmen Consoli, Pioggia d'Aprile: "Pioggia d’aprile, sui litorali, desolate si adagiano le imbarcazioni dei pescatori [...]" Vasco Rossi, Colpa del whisky: "[...] Mi piaci quando riapri gli occhi E dici di vedere il mare [...]" Modà, Timida: "[...] e più ti bacio e più tu sai di mare e sai di sole d’estate" Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
gichiano Inviato 26 Agosto, 2009 Segnala Share Inviato 26 Agosto, 2009 (modificato) Carlotta Frena. Frena, che voglio andare al mare Frena, dai gira per il mare Ho voglia di sentire sulle labbra il sapore del sale, far l'amore con te Frena, che voglio andare al mare Frena, dai frenami sul cuore Ho voglia di nuotare e di sdraiarmi sulla sabbia col sale, sotto il sole con te […] De Gregori Santa Lucia Santa Lucia, per tutti quelli che hanno occhi e gli occhi e un cuore che non basta agli occhi e per la tranquillità di chi va per mare e per ogni lacrima sul tuo vestito, per chi non ha capito. Santa Lucia per chi beve di notte e di notte muore e di notte legge e cade sul suo ultimo metro, per gli amici che vanno e ritornano indietro e hanno perduto l'anima e le ali. Per chi vive all'incrocio dei venti ed è bruciato vivo, per le persone facili che non hanno dubbi mai, per la nostra corona di stelle e di spine, per la nostra paura del buio e della fantasia. […] Viva l’Italia Viva l'Italia, l'Italia liberata, l'Italia del valzer, l'Italia del caffè. L'Italia derubata e colpita al cuore, viva l'Italia, l'Italia che non muore. Viva l'Italia, presa a tradimento, l'Italia assassinata dai giornali e dal cemento, l'Italia con gli occhi asciutti nella notte scura, viva l'Italia, l'Italia che non ha paura. Viva l'Italia, l'Italia che è in mezzo al mare, l'Italia dimenticata e l'Italia da dimenticare, l'Italia metà giardino e metà galera, viva l'Italia, l'Italia tutta intera. Viva l'Italia, l'Italia che lavora, l'Italia che si dispera, l'Italia che si innamora, l'Italia metà dovere e metà fortuna, viva l'Italia, l'Italia sulla luna. Viva l'Italia, l'Italia del 12 dicembre, l'Italia con le bandiere, l'Italia nuda come sempre, l'Italia con gli occhi aperti nella notte triste, viva l'Italia, l'Italia che resiste. Il cuoco di Salò Alla sera vedo donne bellissime Da Venezia arrivare fin qua E salire le scale e frusciare Come mazzi di rose E il profumo rimane nell'aria Quando la porta si chiude Ed allora le immagino nude aspettare. Sono attrici scappate da Roma O cantanti non ancora famose Che si fermano per una notte O per una stagione Al mattino non hanno pudore Quando scendono per colazione Puoi sentirle cantare Se quest'acqua di lago fosse acqua di mare Quanti pesci potrei cucinare stasera Anche un cuoco può essere utile in una bufera Anche in mezzo a un naufragio si deve mangiare Che qui si fa l'Italia e si muore Dalla parte sbagliata In una grande giornata si muore In una bella giornata di sole Dalla parte sbagliata si muore […] Lucio Dalla Meri Luis […] Il regista aspettava la star al ristorante sembrava un morto con in mano un bicchiere il ragazzo lavorava in un bar ed aspettava che il padrone se ne andasse, per potersi sedere il dentista aspettava il sabato con la moglie e tre figli era già pronto per il mare il taxista al posteggio aspettava qualcuno da portare Chi l'ha vista la ragazza con le grandi tette che tutte le sere alle sette un quarto aspettava l'autobus guardando in alto e tutti quanti ad aspettare, a cercare di fermare questa vita che passa accanto e con le mani ti saluta e fa bye bye questa vita un po’ umida di pianto con i giorni messi male […] Futura […]Chissà chissà domani su che cosa metteremo le mani se si potrà contare ancora le onde del mare e alzare la testa non esser così seria rimani i Russi i Russi gli Americani no lacrime non fermarti fino a domani sarà stato forse un tuono non mi meraviglio e' una notte di fuoco dove sono le tue mani nascerà e non avrà paura nostro figlio […] Siamo Dei Siamo dei e ci muoviamo nello spazio profondo, corriamo dietro ai tuoni, ci pettiniamo, e aspettiamo la fine del mondo mentre tu, pover'uomo, non sei niente di speciale devi anche lavorare e poi chiedere perdono siamo dei, figli del sole invece tu chi sei, tuo padre è stato il dolore. Un momento, un momento, ho anch'io qualche argomento ho un amico che è un campione di rock e riesce a ballare Per tre giorni e tre notti senza doversi fermare e un'altro che ha la voce da basso e con una mira che ti stacca la coda di un cane con un sasso, se lo tira e poi ho un grande amore un amore di ragazza che mi aspetta e se non torno esce pazza dal dolore poveretta ed ogni estate do il mio voto e vado al mare e resto nudo tutto il giorno fa molto bene alla salute abbronzarsi e puoi nuotare. se mi vedessi quando torno […] Claudio Baglioni Strada facendo Io ed i miei occhi scuri siamo diventati grandi insieme con l'anima smaniosa a chiedere di un posto che non c'è tra mille mattini freschi di bicicletta, mille e più tramonti dietro i fili del tram ed una fame di sorrisi e braccia intorno a me... Io e i miei cassetti di ricordi e di indirizzi che ho perduto ho visto visi e voci di chi ho amato prima o poi andar via e ho respirato un mare sconosciuto nelle ore larghe e vuote di un'estate di città accanto alla mia ombra nuda di malinconia […] Ivano Fossati Una notte […] fra quella gente così diversa in quelle notti che non girano mai piano io qui ho un pallone da toccare col piede nel vento che tocca il mare e' tutta musica leggera ma come vedi la dobbiamo cantare e' tutta musica leggera ma la dobbiamo imparare E' una notte in Italia che vedi questo taglio di luna freddo come una lama qualunque e grande come la nostra fortuna che e' poi la fortuna di chi vive adesso questo tempo sbandato questa notte che corre e il futuro che viene a darci fiato Gianna Nannini Donne in amore Quando giri per la città è difficile incontrarla ma non perdi di vista mai gli occhi nudi sul volto dai silenzi vicine voci umbratili sono scritte sui muri dei cortili nelle notti coloniali E mia nonna è una quercia e va si erge nella tempesta nei momenti di guerra stira senza lacrime oscure sopra i campi di grano le sottane in su fanno odore di mare nelle navi degli inverni da passare donne in amore donne in amore....... Poi si ferma in fotografia ha una spilla nel cuore ed è mia ti cancella lo sguardo è sì se decide così non ci sono carezze non perdonerà viaggerà su quel camion sola sola sola sola immaginare... donne in amore.... donne in amore...... donne in amore Nico Fidenco Legata a un granello di sabbia Mi vuoi lasciare, tu vuoi fuggire ma sola al buio tu poi mi chiamerai. Ti voglio cullare, cullare posandoti su un'onda del mare, del mare legandoti a un granello di sabbia così tu nella nebbia più fuggir non potrai e accanto a me tu resterai. Ti voglio tenere, tenere legata con un raggio di sole, di sole così col tuo calore la nebbia svanirà e il tuo cuore riscaldarsi potrà e mai più freddo sentirai. Ma tu, tu fuggirai e nella notte ti perderai e sola, sola sola nel buio mi chiamerai. Ti voglio cullare, cullare posandoti su un onda del mare, del mare legandoti a un granello di sabbia così tu nella nebbia più fuggir non potrai e accanto a me tu resterai. Ti voglio tenere, tenere legata con un raggio di sole, di sole così col suo calore la nebbia svanirà e il tuo cuore riscaldarsi potrà e mai più freddo sentirà. Ma tu, tu fuggirai e nella notte ti perderai e sola, sola sola nel buio mi chiamerai. Ti voglio cullare, cullare posandoti su un onda del mare,del mare legandoti a un granello di sabbia così tu nella nebbia più fuggir non potrai e accanto a me tu resterai, ai iai iai iai, ai iai iai iai iai. Modificato 1 Settembre, 2009 da gichiano Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Febea Inviato 28 Agosto, 2009 Autore Segnala Share Inviato 28 Agosto, 2009 Qualche boccone del mio conterraneo Luciano Ligabue... Urlando contro il cielo: "[...] Fantasmi sulla A quattordici Dai finestrini passa odor di mare, diesel, mer#a, morte e vita. Il patto è stringerci di più prima di perderci forse ci sentono lassù E' un pò come sputare via il veleno urlando contro il cielo." Buonanotte all’Italia : "[...] Buonanotte all’Italia deve un po’ riposare tanto a fare la guardia c’è un bel pezzo di mare [...]" Il centro del mondo: "[...] Portami ovunque portami al mare portami dove non serve sognare chiedemi il cambio solo se devi, sei brava a guidare e dopo portami oltre che lo sai fare dove sparisce qualsiasi confine fammi vedere che cosa vuol dire viaggiare col cuore [...]" Tutte le strade portano a te: "[...]Che vento che tira taglia il respiro spinge un po' in la forse ci vuol cambiare mi sa che non ce la farà mi riesci a sentire in questo rumore? Vieni un po' qua fammi sentire il mare al centro di questa città [...]" Metti in circolo il tuo amore: "[...] Quante vite non capisci e quindi non sopporti perché ti sembra non capiscan te. Quanti generi di pesci e di correnti forti perché 'sto mare sia come vuoi te. Metti in circolo il tuo amore come fai con una novità Metti in circolo il tuo amore come quando dici si vedrà come fai con una novità E ti sei opposto all'onda ed è li che hai capito che più ti opponi e più ti tira giù. E ti senti ad una festa per cui non hai l'invito per cui gli inviti adesso falli tu [...]" Niente paura: "[...] A parte che i tempi stringono e tu li vorresti allargare e intanto si allarga la nebbia e avresti potuto vivere al mare. Ed anche le stelle cadono alcune sia fuori che dentro per un desiderio che esprimi te ne rimangono fuori altri cento. Niente paura, niente paura Niente paura, ci pensa la vita mi han detto così [...]" Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Febea Inviato 1 Settembre, 2009 Autore Segnala Share Inviato 1 Settembre, 2009 E' doveroso aggiungere il contributo di un amico appassionato di musica (e di signor orologi...): Pooh, Davanti al mare (dall'album Uomini Soli del 1990 - Testo di Facchinetti - Negrini): "E tanti auguri davanti al mare, con quest'aria da sud che non sembra inverno, io guardo il nuovo anno, cominciare. Quanti pensieri davanti al mare, in quest'alba leggera c'è gente ancora, in abito da sera, davanti al mare. Cosa faranno, nel nuovo anno, queste signore con le scarpe in mano, e un anno in più da cancellare. Ce la faranno i carabinieri, ad arrestare i ladri quelli veri, a far dei figli e portarli al mare, e mi ricordo un'altra fine dell'anno al mare. Bei tempi senza sonno, nè soldi nè paure, dove saranno adesso gli altri, se ci ritroviamo ora, chissà quali canzoni ci ricordiamo ancora. E tanti auguri davanti al mare, alla gente che ha tutto da festeggiare, o ha solo vecchie foto da mostrare. Ci siamo tutti davanti al mare, c'è chi ha in testa un'azienda saltata in aria, e chi ha una raversata, solitaria. E tanti auguri a questi signori, che stan cercando il primo bar aperto, come l'acqua nel deserto. Lavati il viso tu che stanotte, hai fatto a botte invece che all'amore e tanti auguri davanti al mare. Qui tutto arriva e poi si ferma davanti al mare, chi ha voglia di sognare e chi non sa nuotare. Era la fine di un'età, ed uno ad uno siam partiti, ma ripensarci bene ci siamo divertiti. Data la vasta discografia del gruppo citato, di mio per il momento aggiungo: Maria marea (dall'album Il cielo è blu sopra le nuvole del 1992): "E Maria guardava fuori e spariva con la mente sulla scia dei marinai al di là dell'orizzonte. E Maria guardava dentro nelle tasche ai forestieri e sognava ad ogni incontro di attaccarsi al vento al vento per andare via. E Maria imparò di tutto, anche come avvelenare con la bocca, con il petto, a graffiare come un gatto. E Maria lasciò ben poco a quell'uomo che dormiva una scia di buon profumo in riva al mare e via. E cosi se ne andò senza idea di dove andare, prese terra in mille porti, porti da dimenticare. Maria marea oltremare c'è sempre altro mare e di più. Maria marea con le ombre più amare nel cuore e di più, e di più. E Maria non incontrò mai cuori buoni e intelligenti, solo il petto dei cattivi, tatuato coi serpenti. E Maria, la principessa era rosa troppo rossa per potersi far toccare da amori senza amore. E cosi se ne andò con l'idea di dove andare camminò sulla marea, prese l'onda e l'abbracciò. Maria marea sotto il mare c'è sempre più mare e di più. Maria marea affondare è un po' come volare e di più, e di più. Nelle notti di troppa luna quando il passato balla col presente sull'isola nella corrente c'è chi vede Maria ritornare alla sua prima spiaggia. Maria, la sirena regina selvaggia, pioggia dolce e pungente sul cuore, allegra sfortunata e veloce come un pesce volante, stella che sbaglia cielo e cade, imbrogliona innocente. Maria che sognava tutto e niente, ma è sempre meglio sognare troppo che non sognare ed è meglio vivere un'ora che non esser mai nati ed è meglio essere indimenticabili che dimenticati" Vorrei (dall'album Musica dentro del 1994): "Vorrei essere un bambino che scavalca un vecchio muro e si ritrova in faccia il mare [...]" Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
LT Melekhin * Inviato 1 Settembre, 2009 Segnala Share Inviato 1 Settembre, 2009 Roberto Vecchioni - Stranamore E' lui che torna a casa sbronzo quasi tutte le sere e quel silenzio tra noi due che sembra non finire, quando lo svesto. lo rivesto e poi lo metto a letto, e quelle lettere che scrive e poi non sa spedirmi... forse lasciarlo sulle scale è un modo di salvarmi E tu che hai preso in mano il filo del mio treno di legno, che per essere più grande avevo dato in pegno: e ti ho baciato sul sorriso per non farti male, e ti ho sparato sulla bocca invece di baciarti perchè non fosse troppo lungo il tempo di lasciarti: Forse non lo sai ma pure questo è amore. E l'alba sul Danubio a Marco parve fosforo e miele e una ragazza bionda forse gli voleva dire che l'uomo è grande, l'uomo è vivo, l'uomo non è guerra; ma i generali gli rispondono che l'uomo è vino, combatte bene e muore meglio solo quando è pieno. E il primo disse "Ah sì, non vuoi comprare il nostro giornale?!" e gli altri "Lo teniamo fermo tanto per parlare" ed io pensai - ora gli dico "Sono anch'io fascista" - ma ad ogni pugno che arrivava dritto sulla testa la mia paura non bastava a farmi dire basta. Forse non lo sai ma pure questo è amore Ed il più grande conquistò nazione dopo nazione, e quando fu di fronte al mare si sentì un cog###ne perchè più in là non si poteva conquistare niente: e tanta strada per vedere un sole disperato, e sempre uguale e sempre Bello l'eroe con gli occhi azzurri dritto sopra la nave, ha più ferite che battaglie, e lui ce l'ha la chiave, Ha crocefissi e falci in pugno e bla bla bla fratelli, ed io ti ho sollevata figlia per vederlo meglio, io che non parto e sto a guardarti e che rimango sveglio. Forse non lo sai ma pure questo è amore. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Febea Inviato 2 Settembre, 2009 Autore Segnala Share Inviato 2 Settembre, 2009 Ecco qui una canzone mezza censurata al Festival di Sanremo del 1982... il titolo e il testo erano originariamente diversi, ma quello che cantarono fu questo: Le orme, Marinai: "[...] Pianoforti nel sottomarino noi cantiamo per te capitano siamo nati da una favola dove il cielo non tradiva i marinai [...] E poi la prima strofa di una canzone che per certi versi è un ricordo pungente, ma che oggi odora di muffa e di polvere: Pooh, Ricominciamo (dall'album Il cielo è blu sopra le nuvole del 1992): "In questo maremoto della vita la mia ancora sei tu [...]" Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
LT Melekhin * Inviato 2 Settembre, 2009 Segnala Share Inviato 2 Settembre, 2009 Claudio Baglioni - Ancora la pioggia cadrà Tra le barche a pancia all'aria rauco il vento s'infilò l'ultima boccata forte poi le scarpe si cavò con le mani stanche cariche di vene i vestiti ripiegò come chi non ha più fretta verso il mare camminò la schiuma gli si fece incontro e i suoi piedi incatenò gli occhi acquosi di tristezza oltre quel cielo un altro cielo lui cercò ti seguirò se tu lo vuoi dovunque andrai io ci sarò strinse intorno a sè le braccia poi nell'acqua scivolò i treni partiti senza portarci via non si fermeranno più qua finchè la certezza non ci abbandonerà e ancora la pioggia cadrà il riflesso della luna nel suo solco lo guidò pallide le spalle magre contro l'orizzonte andò un silenzio nero come il cu#o dell'inferno e lui si accompagnò io non lo so cosa non va che cosa c'è cosa sarà metro dopo metro spinse il cuore e la notte attraversò i sogni sognati con tanta ingenuità marciscono in fondo a una via finche' la paura non ci addormenterà e ancora la pioggia cadrà con le braccia più rabbiose il suo corpo trascinò e sfido' la nebbia densa che pian piano lo abbracciò le speranze mezze uccise dalla vita tra le onde abbandonò non ti amo più non sono tua che cosa vuoi vattene via si aggrappò sfinito al suo dolore ed il mare lo ingoiò Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Febea Inviato 3 Settembre, 2009 Autore Segnala Share Inviato 3 Settembre, 2009 Tratto dal mio utilissimo Festival di Sanremo - Almanacco illustrato della Canzone Italiana a cura di Eddy Anselmi (nonché gradito regalo ricevuto da un carissimo Amico in occasione della finale del festival di quest'anno... Ehm... vi faccio sorridere... sembra da :s14: , ma con un gruppetto di amici super appassionati di musica è tradizione trovarsi a cena e poi seguire la finale: predisponiamo delle schede personali che firmiamo e che compiliamo dando i voti -dal quattro al dieci- relativamente alle categorie: Musica, Testo, Interpretazione, Look. Poi man mano facciamo le medie, i confronti con la tv e proclamiamo i nostri vincitori... Ovviamente si mette tutto agli atti -e ciascuno ha copia delle varie schede-. :s68: :s68: Eh già già, siamo una piccola giuria di qualità :s04: ) 1954, E la barca tornò sola (funerea storia...), cantata da Gino Latilla e il Duo Fasano: "Erano tre fratelli pescatori, con una mamma bianca, con una barca nera e con tre cuori ancora da creatura... Il mare urlava cupo quella sera e il legno della incognita straniera cercava aiuto in tutto quell'orrore. "Chi rischierà la vita per salvare la bionda forestiera, chi sarà?" Mare! Mare crudele! Come puoi cantare nelli notti scure quando piange il cuore? Mare, se di un amore soffocasti in gola l'ultima speranza, l'ultima parola... Mare crudele! Mare crudele! Mare crudele! ...e la barca tornò sola!... Della leggenda dei tre pescatori, resta una mamma bianca ed una barca nera che in fondo al molo a tutti fa paura! Le vele si raccontano fra loro che una sirena dai capelli d'oro serba il segreto dei tre pescatori... Ma quel segreto chi potrà svelare se l'onda indifferente viene e va! [...]" 1957, Onda marina, cantata da Claudio Villa: "Sei come l'onda che non sosta mai e come l'onda vieni e te ne vai io son la riva ferma ad aspettare ogni capriccio del tuo strano amore un giorno m'ami e un giorno m'abbandoni dovrei fuggirti e non ti so lasciar. Ondamarina, amarti come t'amo è una sfortuna in ogni tua carezza c'è una spina in ogni tuo sorriso c'è una pena. Ondamarina, sei bella e incanti più di una sirena ma chi ti fece fu una fata strana ti diede tutto e non ti diede un cuor. Ma un'ora è come un giorno e un giorno è come un anno il tempo sembra eterno se tu non sei con me. Ondamarina, tu che sorridi sul mio cuore in pena ricorda che la vita è a volte strana un altro forse riderà di te. Ma un'ora è come un giorno e un giorno è come un anno il tempo sembra eterno se tu non sei con me. Ondamarina, tu che sorridi sul mio cuore in pena ricorda che la vita è a volte strana un altro forse riderà di te. E come il pescator non abbandona il mare che gli da vita e gli da pena così se non ti sento a me vicina non vivo e cerco te... ondamarina" 1959, Né stelle né mare, cantata da Fausto Cigliano: ""Amore, amore, amore, amor... Amore, amore, amore, amor..." Non c'è nulla di più bello per un cuore di poeta... che guardar le stelle, che ascoltar il mar. Ma qualcosa di più bello questa notte m'ha ispirato: erano i tuoi occhi, la tua voce, amor! Lucean le stelle e non guardai... (....non guardai!) Cantava il mar, non ascoltai! (sai perchè?) Guardavo e udivo solo te... (solo te...) sospirar: "mio, mio, sei tu!" (Mio, mio, sei tu!) Le stelle più non le contai... (...non contai!) Del mare più non ti parlai... (...non parlai!) Due stelle avevo innanzi a me.. (..gli occhi tuoi) e invocai: "mia, mia, sei tu!" (mia, mia, sei tu!) Felice - sognavo, guardandoti così, Un bacio - soltanto un attimo ci unì. Finchè ogni stella tramontò (..tramontò) e il mare alfin s'addormentò... (...oh oh oh ...) Ci salutammo so, così... (..sol così...) con languor: "mio, mio, sei tu!" (mio, mio, sei tu!) "Mia, mia, sei tu!" Nè stelle nè mare guardai, c'era il mio amor! "Amore, amore, amore, amor... Amore, amore, amore, amor..." 1960, Il mare, cantata da Sergio Bruni ( e già in precedenza ricordata da altri C.ti) 1961, Il mare nel cassetto, cantata da Milva e Gino Latilla: "Vieni a vedere il mio mare Io lo tengo nel cassetto. Una conchiglia, due stelle Tre gocce di mare blu. Un cavalluccio marino E un sasso colore del sol. Una manciata di sabbia Per scrivere "t'amo" Che fa pensare a più dolci Tracce d'amore. Un piccolissimo lembo Di vela baciata dal sol Con una scheggia di barca E fili di rete d'or. Questo è il mio mare, Il mio mondo Che sol di sogni vive. È il più bel mare del mondo. Questo è il mio mare. Questo è il mio mare, Il mio mondo Che sol di sogni vive. È il più bel mare del mondo. Questo è il mio mare. Il mio mare!" 1961, Mare di dicembre, cantata da Claudio Villa: "Nessuna vela bianca accarezza il mare il vento piange l'estate ormai finita. Mare di dicembre tu sei solo mio spiaggia senza sole tutta mia sei tu. Sole di dicembre solo per me splendi luna senza stella triste sei per me. La sabbia grigia bagnata non da più calore e un'onda gelata gela il mio fuoco d'amor. Mare di dicembre tu sei solo mio cielo senza luce tutto mio sei tu. Mese di dicembre triste amico mio mare, spiaggia e sole datemi del tu, del tu in vostra compagnia mi portate chi m'ha baciato tanto questa estate e gli occhi di dicembre piangono con gli occhi del mio cuor." 1962, L'ombrellone, canatata da Gloria Christian e Johnny Dorelli: "Per la nostra estate d'amore non abbiamo un'orizzonte di mare, ma soltanto - un terrazzino ed un mare di tetti... un obrellone di tela azzurra ho aperto al primo sole del mattino e ti voglio vicino. Se chiudi gli occhi, tu puoi vedere un'onda che si sfrange alla scogliera e ti senti leggera... e allora un ombrellone azzurro può bastare per tutto ciò che puoi desiderare: per il sole, per il mare per ciò che forse non avremo mai! Un ombrellone, un po' sbiadito, regala un cerchio d'obra più discreto ad un timido bacio... vieni, ti prego, appoggia la tua testa sul mio cuore, e sogna, sogna.. vieni, ti prego, appoggia la tua testa sul mio cuore, e sogna, sogna la nostra vacanza d'amor!" 1963, Sull'acqua, cantata da Sergio Bruni: "Non importa che sia il mare non importa che sia un fiume ma sull'acqua con te e sull'acqua scivolare piano piano mentre il cuore s'addormenta galleggiando come un fiore sull'acqua, sull'acqua [...]" Per oggi mi fermo agli anni '60... penso che queste canzoni strappalacrime (e strappacuore!) siano emotivamente difficili da gestire :s02: Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
LT Melekhin * Inviato 3 Settembre, 2009 Segnala Share Inviato 3 Settembre, 2009 Lucio Battisti - La canzone del sole Le bionde trecce e gli occhi azzurri e poi le tue calzette rosse e l'innocenza sulle gote tue due arancie ancor più rosse e la cantina buia dove noi respiravamo piano e le tue corse e l'eco dei tuoi no o no mi stai facendo paura Dove sei stata cosa hai fatto mai una donna, donna dimmi cosa vuol dir sono una donna ormai ma quante braccia ti hanno stretto tu lo sai per diventar quel che sei che importa tanto tu non me lo dirai purtroppo ma ti ricordi l'acqua verde e noi le roccie bianche al fondo di che colore sono gli occhi tuoi se me lo chiedi non rispondo o mare nero,mare nero mare ne tu eri chiaro e trasparente come me o mare nero, mare nero mare ne tu eri chiaro e trasparente come me e ... Le biciclette, abbandonate sopra il prato e poi noi due distesi all'ombra un fiore in bocca può servire sai più allegro tutto sembra e d'improvviso quel silenzio fra noi e quel tuo sguardo strano ti cade il fiore dalla bocca e poi o no, ferma ti prega la mano Dove sei stata cosa hai fatto mai una donna, donna, donna dimmi cosa vuol dir sono una donna ormai io non conosco quel sorriso sicuro che hai non so chi sei, non so più chi sei mi fai paura oramai purtroppo ma ti ricordi le onde grandi e noi gli spruzzi e le tue risa cosa é rimasto in fondo agli occhi tuoi la fiamma é spenta o é accesa O mare nero, o mare nero mare ne tu eri chiaro e trasparente come me O mare nero, o mare nero mare ne tu eri chiaro e trasparente come me no, no no ... no il sole quando sorge sorge piano e poi la luce si diffonde tutto intorno a noi le ombre di fantasmi della notte sono alberi e cespugli e ancora i fiori sono gli occhi di una donna ancora pieni d'amore na ,na ,na ,na ... Gianni Morandi - Varietà In questo mondo che pare proprio ormai una palude spunti fuori come un’anatra, sull’acqua scivoli dimmi un po’ che oggetto sei, sembri un giocattolo ma il tuo martello dimmi, dai, dove lo tieni ma il tuo martello dimmi se lo getterai oppure no io vorrei proprio che tu mi assomigliassi un po’ in questo grande e immenso bisogno d’amore che ho Navi da guerra incrociano all’orizzonte e mille dubbi si ammassano nella mia mente che non sa dimmi se tu come me giochi con gli angeli oppure anche tu sei in fondo un’assassina con gli impauriti e ingenui occhi di bambina che non sa io vorrei proprio che tu mi assomigliassi un po’ in questo grande e immenso bisogno d’amore che ho quanti palpiti misteriosi nell’universo quasi un niente senza nessuno, sempre più perso ormai io lo so che anche tu non fai miracoli ma dimmi che ce l’ha almeno una coscienza perché purtroppo io non posso farne senza, proprio no io vorrei proprio che tu mi assomigliassi un po’ in questo grande e immenso bisogno d’amore che ho Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Febea Inviato 5 Settembre, 2009 Autore Segnala Share Inviato 5 Settembre, 2009 Max Gazzè, Vento d'estate: "...Vento d'estate io vado al mare voi che fate?..." Non sono sicura, domattina controllo... Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
LT Melekhin * Inviato 5 Settembre, 2009 Segnala Share Inviato 5 Settembre, 2009 Confermo! Ma gli altri 4998 iscritti... latitano? :s03: Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Febea Inviato 5 Settembre, 2009 Autore Segnala Share Inviato 5 Settembre, 2009 (modificato) Grazie per la conferma! Ah, allora nonostante l'ora :s12: il vento mi ha dato un suggerimento inaspettato, ma utile... (quindi il motto della Palinuro "faventibus ventis" si è concretizzato in questo piccolo frangente? :s01: ) Latitano? Chissà... forse navigano! :s33: Elisa (feat. L. Ligabue), Gli ostacoli del cuore: "[...] C'è un principio di allegria fra gli ostacoli del cuore che mi voglio meritare anche mentre guardo il mare mentre lascio naufragare un ridicolo pensiero Quante cose che non sai di me Quante cose che non puoi sapere Quante cose da portare nel viaggio insieme [...]" Modificato 5 Settembre, 2009 da Febea Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
LT Melekhin * Inviato 6 Settembre, 2009 Segnala Share Inviato 6 Settembre, 2009 Franco Battiato - Summer on a solitary beach Passammo l'estate su una spiaggia solitaria e ci arrivava l'eco di un cinema all'aperto e sulla sabbia un caldo tropicale dal mare. E nel pomeriggio quando il sole ci nutriva di tanto in tanto un grido copriva le distanze e l'aria delle cose diventava irreale. Mare mare mare voglio annegare portami lontano a naufragare via via via da queste sponde portami lontano sulle onde. A wonderful summer on a solitary beach against the sea "le grand hotel Sea-Gull Magique" mentre lontano un minatore bruno tornava. Mare mare mare voglio annegare... Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
LT Melekhin * Inviato 6 Settembre, 2009 Segnala Share Inviato 6 Settembre, 2009 Fiorello - "Spiagge lyrics" Pelle bruciata, occhiali da sole la noia resta in città granite, cocco, gelati al limone e tu che suoni il tam tam ... e tornera' la sera tutta per me si va per l'avventura La calda pelle nera come il caffè mi manda in estasi. Spiagge di ritmo sotto il sole e belle donne nell'adriatico spiagge che vivono di notte il lungomare sfrenato al massimo. One two Bellezze al bagno sirene in costume le frida dei "vu cumpra'" la radiolina a tutto volume, che dolce tranquillita' ... ma tornerà la sera sempre con te non è più un'avventura ... e la tua pelle nera come il caffè mi manda in estasi. Spiagge di ritmo sotto il sole e belle donne nell'Adriatico Spiagge che vivono di notte il lungomare sfrenato al massimo. Spiagge di luna e baci sotto l'ombrellone eccitatissimo Spiagge di sabbia che ci bagna di piacere in ogni attimo One two Pelle bruciata, occhiali da sole la noia resta in città granite, cocco, gelati al limone e tu che suoni il tam tam ... e tornera' la sera tutta per me si va per l'avventura La calda pelle nera come il caffè mi manda in estasi. Spiagge di ritmo sotto il sole e belle donne nell'adriatico spiagge che vivono di notte il lungomare sfrenato al massimo. One two Bellezze al bagno sirene in costume le frida dei "vu cumpra'" la radiolina a tutto volume, che dolce tranquillita' ... ma tornerà la sera sempre con te non è più un'avventura ... e la tua pelle nera come il caffè mi manda in estasi. Spiagge di ritmo sotto il sole e belle donne nell'Adriatico Spiagge che vivono di notte il lungomare sfrenato al massimo. Spiagge di luna e baci sotto l'ombrellone eccitatissimo Spiagge di sabbia che ci bagna di piacere in ogni attimo One two Pelle bruciata, occhiali da sole la noia resta in città granite, cocco, gelati al limone e tu che suoni il tam tam ... e tornera' la sera tutta per me si va per l'avventura La calda pelle nera come il caffè mi manda in estasi. Spiagge di ritmo sotto il sole e belle donne nell'adriatico spiagge che vivono di notte il lungomare sfrenato al massimo. One two Bellezze al bagno sirene in costume le frida dei "vu cumpra'" la radiolina a tutto volume, che dolce tranquillita' ... ma tornerà la sera sempre con te non è più un'avventura ... e la tua pelle nera come il caffè mi manda in estasi. Spiagge di ritmo sotto il sole e belle donne nell'Adriatico Spiagge che vivono di notte il lungomare sfrenato al massimo. Spiagge di luna e baci sotto l'ombrellone eccitatissimo Spiagge di sabbia che ci bagna di piacere in ogni attimo One two Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Totiano* Inviato 6 Settembre, 2009 Segnala Share Inviato 6 Settembre, 2009 Ma gli altri 4998 iscritti... latitano? :s03: direi che ve la cavate benissimo da soli :s02: Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Febea Inviato 7 Settembre, 2009 Autore Segnala Share Inviato 7 Settembre, 2009 Da qualche giorno viaggia con me Zucchero, quindi ecco qui Nel così blu: "In testa ho la frase che incendia un bosco in testa a me La frase che ho in testa è "E allora la baciai" E immaginai cobalto il cielo d'amore immenso intorno a lei E me ne andai e navigai e non lo so se più tornai In testa ho la frase che fa la tempesta in testa a me e se la neve non fa rumore "Allora lei mi amò" Di vento e dune di notti intere e bianche in mare insieme a lei E me ne andai nel così blu e non lo so se più tornai In testa ho la frase che lei disse, resta in testa a me E mi estasiai e dissi anch'io "Per sempre amore mio" Abbiamo insieme ingoiato il sole dipinto d'infinito il mare E me ne andai e navigai e non lo so se più tornai" Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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