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La Marina Militare A Taranto


Messaggi raccomandati

La rada del Mar Grande 1^ parte

 

 

 

La rada del Mar Grande di Taranto è rappresentata dalla parte più interna dell’ampio golfo omonimo, che comprende il tratto di mare tra Punta Meliso di Santa Maria di Leuca (Lecce) e Punta Alice (Crotone), racchiuso in una linea di base di 60 miglia nautiche.

 

E' delimitata dalla linea di costa in un arco di circonferenza, che partendo da Nord in corrispondenza di Punta Rondinella abbraccia il porto industriale e mercantile, la città vecchia, il borgo, la nuova Base Navale ed il litorale fino a Sud in corrispondenza di Capo San Vito; la circonferenza continua e si racchiude dalla parte del mare attraverso le dighe foranee, e le isole di San Paolo e San Pietro.

 

Fino al termine del XIX secolo la rada era sprovvista di dighe foranee e l'unica barriera di protezione poteva considerarsi la dorsale naturale sottomarina a forma di arco tra Punta Rondinella ed isola di San Pietro, che permetteva esclusivamente il passaggio di piccole imbarcazioni.

 

All'inizio del XX secolo, con il potenziamento delle difese di Mar Grande furono realizzate le dighe foranee, consentendo così

l'accesso esclusivo a Mar Grande attraverso l'imbocco tra Capo San Vito e isola di San Paolo.

 

La navigazione in rada è resa difficoltosa da un fondale molto irregolare e dalla presenza del banco della Sirena, con profondità da 8,2 a 9,8 metri, della secca della Tarantola, con profondità da 3,9 a 4,8 metri e della secca di San Vito, con profondità da 0,8 a 5,6 metri.

 

169tavolab01copy.jpg

 

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172radaditaranto0001cop.jpg

 

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1757gen200718copy.jpg

 

Per coloro che ne siano interessati è possibile visitare il Castello di Taranto tutti i giorni,

con previa prenotazione; in estate è possibile il giro turistico in Mar Piccolo e Mar Grande

con le motonavi dell' AMAT, molto suggestiva con la possibilità di fare buone fotografie;

l'isola di San Pietro è accessibile solo d'estate per una giornata in spiaggia, sempre con prenotazione;

l'isola di San Paolo, la più interessante, non è assolutamente visitabile; Punta Rondinella è quasi

completamente inglobata nell'area portuale industriale e l'unica via d'accesso che conosca è stata

occlusa al passaggio a livello della linea ferroviaria per la Calabria; le fortificazioni in città sono

smantellate e c'è rimasto ben poco.

Modificato da BUFFOLUTO
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Top Posters In This Topic

Punta Rondinella è quasi

completamente inglobata nell'area portuale industriale e l'unica via d'accesso che conosca è stata

occlusa al passaggio a livello della linea ferroviaria per la Calabria;

 

Anni fa (anni fa...) ci si poteva ancora arrivare, anche se sembrava di inoltrarsi in quei vecchi film sul Bronx, e si era spinti a premere il piede sull'acceleratore...

 

...su Google Earth si vede quel poco che è rimasto della batteria.

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Anni fa (anni fa...) ci si poteva ancora arrivare, anche se sembrava di inoltrarsi in quei vecchi film sul Bronx, e si era spinti a premere il piede sull'acceleratore...

 

...su Google Earth si vede quel poco che è rimasto della batteria.

 

mi chiedevo il motivo per tanto interesse da parte tua; ora presumo che tu viva a Taranto o ci abbia vissuto

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La rada del Mar Grande 2^ parte

 

1768nov2008taranto015co.jpg

 

1778nov2008taranto018co.jpg

 

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182ladifesadellabaia134.jpg

 

183ladifesadellabaia134.jpg

 

Sono venuto a conoscenza dei ricoveri per sommergibili a Capo Rondinella solo recentemente per merito

di questa pubblicazione; mi chiedo se siano mai diventati operativi, quali sommergibili vi siano stati

dislocati e quali erano le procedure operative adottate.

Modificato da BUFFOLUTO
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Bellissime ed insolite immagini , complimenti , in relazione alle ultime due foto citate come ricovero sommergibili , mi sembrano veramente insolite , hai qualche notizia in più?

Grazie

 

Per quanto riguarda i ricoveri dei sommergibili, purtroppo ho trovato solo queste

due fotosenza neppure una riga di commento; comunque non dispero; s

e mi capita di trovare altro materiale lo proporrò molto volentieri.

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Grazie mille!

 

Incredibile, un particolare assolutamente inedito, quello dei ricoveri di Punta Rondinella!

 

adesso vado subito a dare un'occhiata sulle mappe satellitari!

 

Ho avuto modo di esplorare le mappe satellitari di google, alcuni anni fa, di cui posterò qualcosa nel prossimo POST,

e mi sono stupito tantissimo che l'aera di Taranto, a differenza delle zone adiacenti, è estremamente nitida,

sono riuscito ad inquadrare e visualizzare la mia casa e ho notato la mia auto, di colore rosso, parcheggiata;

se riesci ad inquadrare l'area di Capo Rondinella inizia ad ingrandirla e forse riuscirai a vedere qualcosa;

fammi sapere se hai avuto successo e posta il risultato della tua ricerca

 

ciao

Buffoluto

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INDICE

 

Post. 1 Pag. 1 (27 giugno 2009)

Presentazione e cronologia

 

Pot 7 Pag. 1 (30 giugno 2009)

LA VOCAZIONE (breve storia di Taranto)

 

Post 8 Pag. 1 (1 luglio 2009)

6 immagini (1÷6) AA

 

Post 11 Pag. 1 (4 luglio 2009)

LE ORIGINI DELLA CITTA’

 

Post 12 Pag. 1 (4 luglio 2009)

6 immagini (7÷12) AB

 

Post 16 Pag. 1 (5 luglio 2009)

LA CADUTA DI TARANTO

SOTTO IL DOMINIO DI ROMA

 

Post 17. Pag. 1 (8 luglio 2009)

LA CARTOGRAFIA DI TARANTO NEL PERIODO PREUNITARIO

6 immagini (13÷18) AC

 

Post 18 Pag. 1 (9 luglio 2009)

IL CASTELLO DI TARANTO NEL PERIODO PREUNITARIO

4 immagini (19÷22) AD

 

Post 19 Pag. 1 (10 luglio 2009)

VEDUTE DI TARANTO NEL PERIODO PREUNITARIO 1^ PARTE

6 immagini (23÷28) AE

 

Post 20 Pag. 1 (10 luglio 2009)

VEDUTE DI TARANTO NEL PERIODO PREUNITARIO 2^ PARTE

6 immagini (29÷34) AF

 

Post 21 Pag. 2 (14 luglio 2009)

VEDUTE DI TARANTO NEL PERIODO PREUNITARIO 3^ PARTE

8 immagini (35÷42) AG

 

Post 22 Pag. 2 (16 luglio 2009)

L’ INTERESSE DELLA REGIA MARINA PER TARANTO

LA CANNONIERA “VINZAGLIO”

6 immagini (43÷48) AH

 

Post 23 Pag. 2 (19 luglio 2009)

ABOLIZIONE DELLA CINTA DI FORTIFICAZIONI

I PRIMI INSEDIAMENTI

6 immagini (49÷54) AI

 

 

 

Post 24 Pag. 2 (20 luglio 2009)

L’ arsenale: la legge

Il canale navigabile

Il ponte girevole

8 immagini (55÷62) AL

 

Post 25 Pag. 2 (30 luglio 2009)

I PROGETTI DEL CANALE NAVIGABILE E DEL PONTE GIREVOLE

Descrizione del canale navigabile

Cronologia costruzione canale

Descrizione ponte girevole

Cronologia ponte girevole

5 immagini (063÷068) AM

 

Post 26 Pag. 2 (5 agosto 2009)

I PROGETTI PER L’ ARSENALE MILITARE MARITTIMO

8 immagini (069÷0769 AN

 

Post 28 Pag.2 (6 agosto 2009)

LA COSTRUZIONE DELL’ ARSENALE MILITARE MARITTIMO 1^ parte

Descrizione

8 immagini (077÷084) AP

 

Post 29 Pag. 2 (7 agosto 2009)

LA VISITA DI RE UMBERTO I A TARANTO

L’ inaugurazione

6 immagini (085÷090) AQ

 

Post 30 Pag. 2 (9 agosto 2009)

LA COSTRUZIONE DELL’ ARSENALE MILITARE MARITTIMO 2^ parte

6 immagini (091÷096) AR

 

Post 31 Pag. 2 (10 agosto 2009)

IL MUSEO NAZIONALE DI TARANTO

Descrizione

4 immagini (097÷100) AS

 

Post 32 Pag. 2 (10 agosto 2009)

INDICE

 

Post 33 Pag. 2 (11 agosto 2009)

L’ Arsenale di Taranto tra la fine del XIX sec. E l’ inizio del XX sec. 1^ parte

6 immagini (101÷106) AT

 

 

Post 34 Pag. 2 (13 agosto 2009)

L’ Arsenale di Taranto tra la fine del XIX sec. E l’ inizio del XX sec. 2^ parte

7 immagini (107÷113) AU

 

POST 35 Pag. 2 (14 agosto 2009)

L’ARIETE TORPEDINIERE “PUGLIA”

Descrizione

7 immagini (114÷120) AV

 

POST 36 Pag. 2 (15 agosto 2009)

Il PONTE GIREVOLE tra XIX e XX sec. 1^ parte

7 immagini (121÷127) AZ

 

POST 37 Pag. 2 (16 agosto 2009)

Il PONTE GIREVOLE tra XIX e XX sec. 2^ parte

7 immagini (128÷134) BA

 

POST 38 Pag. 2 (27 agosto 2009)

La STAZIONE TORPEDINIERE tra XIX e XX sec.

9 immagini (135÷143) BB

 

POST 39 Pag. 2 (11 settembre 2009)

TRE IMMAGINI DEL PONTE GIREVOLE DI FINE ‘800

3 immagini (144÷146) BC

 

POST 42 Pag. 3 (22 settembre 2009)

LE DIFESE DI TARANTO parte 1^

7 immagini (147÷153) BD

 

POST 43 Pag. 3 (28 settembre 2009)

LE DIFESE DI TARANTO parte 2^

7 immagini (154÷160) BE

 

POST 44 Pag. 3 (30 settembre 2009)

LE DIFESE DI TARANTO parte 3^

8 immagini (161÷168) BF

 

POST 51 Pag. 3 (13 ottobre 2009)

La rada del Mar Grande 1^ parte

Descrizione

7 immagini (169÷175) BG

 

POST 55 PAG. 3 (15 ottobre 2009)

La rada del Mar Grande 2^ parte

8 immagini (176÷183) BH

 

POST 60 PAG. 3 (15 ottobre 2009) Pesce persico (e costruttivo...)

3 immagini

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Stasera il server è lentissimo (ho l'impressione che ci sia un limite all'utilizzo giornaliero)

 

Per ora, riesco solo ad aggiungere queste:

 

 

- L'imbocco della galleria che avrebbe dovuto congiungere l'Arsenale in Mar Piccolo con la zona del nuovo bacino in Mar Grande.

 

Qui si vede l'imbocco lato Mar Piccolo, che si inoltra sotto la città passando sotto Via Cugini: subito dopo l'imbocco, la galleria curva bruscamente verso destra e non è possibile vederne l'andamento.

 

Da quel che ne so (poco), la galleria dovrebbe proseguire per almeno 1-1,5 km, e negli anni '60 fu più volte interessata da lavori di costruzione di fondamenta di palazzi e condomini.

 

Del troncone lato Mar Grande, invece, non ho mai trovato traccia: solo un lontano ricordo di un sottufficiale che abitava, da ragazzo, in zona, e si ricordava vagamente "qualcosa"

 

2uzbdxf.jpg

 

 

- Serbatoi interrati abbandonati di fronte all'ingresso dell'arsenale nuovo, parallelamente a via unità d'italia (può darsi che siano le cosiddette "Vasche zona Romanelli", ex Maricommi?)

 

2nh3jo5.jpg

 

 

- Serbatoi interrati abbandonati, a fianco di viale del rinascimento

 

20ts5eq.jpg

 

 

- Serbatoi interrati abbandonati, in zona via del lago verde

 

339nclf.jpg

 

 

- Serbatoi (?) interrati abbandonati, a fianco di via unità d'italia, verso sud

 

25upr29.jpg

 

 

- Imbocco di galleria ferroviaria, all'interno del comprensorio di Buffoluto.

 

20hnkmr.jpg

 

- Lo sbocco della galleria, sul lato opposto. Qui aveva termine (in una sorta di "stazioncina") la diramazione proveniente dalla ferrovia Circummarpiccolo, e da qui diretta all'Arsenale, via Cimino/idroscalo/punta pizzone)

 

33wnxhk.jpg

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Del troncone lato Mar Grande, invece, non ho mai trovato traccia: solo un lontano ricordo di un sottufficiale che abitava, da ragazzo, in zona, e si ricordava vagamente "qualcosa"

 

 

Da quel che ho potuto capire dalle poche notizie, che ho trovato, sembra che la galleria sia stata completamente realizzata e sono menzionati anhe i binari per il trasporto di materiale; il mio sospetto è che il tracciato della galleria corra sotto viale Magna Grecia (all'epoca viale Venezia), che parte esattamente dall'ingresso principare di MARIDEPOCAR e termina esattamente all'interno dell'Arsenale Nuovo e si vede chiaramente la rientranza del muro, dove all'epoca doveva esserci la porta d'accesso; attualmente lo spazio vuoto è stato riempito da un'auiola.

La presenza dell'imbocco da te scoperto è conferma che la galleria in parte esiste; non ho mai saputo dell'esistenza del tunnel nell'Arsenale Nuovo, anche perché da ragazzo non mi interessavo di queste cose,

comunque ora con tutti i lavori che hanno fatto sarà forse impossibile identificarla.

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Da quel che mi è stato detto, sembra invece che i due tronconi non siano mai stati uniti.

 

Da vari ricordi smozzicati raccolti qua e là, io ero giunto a sospettare che l'imbocco fosse qui sotto, all'imbocco del comprensorio "piccola Bucarest" ( :s03: ) alla fine di viale magna grecia (come ipotizzavi anche tu):

 

1y3bsk.jpg

 

Se fai caso, si nota "una scaletta che scende" (ho cerchiato il punto, perchè nella foto non si vede bene, ma mi pare fosse proprio lì): sarà un semplice scantinato, o qualcos'altro?

 

L'edificio è sicuramente post bellico, potrebbe essere stato costruito sopra l'ingresso.

 

Sulla destra si nota (all'epoca non l'avevo visto) una strana struttura, che potrebbe anche essere un "camino" di aerazione (o forse no)

 

Ma vai a sapere dov'è (o dov'era) esattamente l'imbocco...

 

Quali sono le tue fonti?

 

Se riuscissimo ad entrare, nottetempo, nell'archivio di Marigenimil... :s03:

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Senti, da quanto mi risulta, la galleria avrebbe dovuto essere lunga tre chilometri circa.

 

Misurando su Google Earth la distanza tra l'imbocco esistente in mar piccolo, e il punto da me ipotizzato in mar grande, si ottengono 2100 metri (linea gialla)

 

s30d8x.jpg

 

Quindi il percorso dovrebbe essere a cavallo di quella linea.

 

Passare sotto viale magna grecia lo renderebbe troppo tortuoso.

 

Tra l'altro, sono convinto di ricordare che la galleria, dopo l'imbocco, giri verso destra (ovvero verso il centro cittadino, verso il Borgo insomma (quindi dalla parte opposta del viale magna grecia)

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confermo che le tre foto degli anni '40 che hai postato sono di fonte RAF; la prima e la terza sono state

fatte subito dopo l'attacco e come potrai notare sono state fatte in seguenza, la seconda forse è stata realizzata prima

di questo avvenimento ne parleromo diffusamente in seguito quando tratterò il tema del secondo conflitto mondiale

e ho diverse fotografie aeree dell'area interessata dall'attacco

Modificato da BUFFOLUTO
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Davvero molto interessante, grazie atutti. Devo dire che nel complesso mi fa un impressione per così dire post sovietica. Mi hanno colpito molto i ricoveri per i sommergibili. A giudicare dallo spessore delle strutture direi che sono stati progettati quando non si capiva ancora bene la pericolosità dell'arma aerea. O forse sono incompleti?

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O forse sono incompleti?

 

 

 

Mistero assoluto.

 

Li avevo notati nelle foto satellitari, ma li avevo classificati come "deposito munizioni a favore della vicina batteria"

 

Mai sentiti nominare, in nessuna fonte.

 

Da appassionato, sono un assoluto enigma.

 

(e dubito che riusciremo a saperne di più, a meno che non salti fuori qualche libro "locale", sul tipo di quelli di Nino Bixio Lo Martire, o il ricordo di qualche reduce)

 

Magari l'Amm. Ranieri avrebbe saputo illuminarci in merito.

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Riguardando le foto dei "ricoveri per sommergibili" mi viene il dubbio che davvero siano tali. A parte la distanza dal mare ( e l'eventuale pendenza del terreno) , mi sembra strana la presenza del muro di recinzione e il posizionamento contrapposto invece che affiancato.

Concordo in pieno , inoltre le dimensioni mi sembrano veramente ridotte , non tali da ricoverare dei battelli.

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Quando sono chiusi? Per quale motivo? Adesso sono abbandonati e disabitati?

 

 

Tratteremo in seguito i Cantieri Tosi quando sarà il momento di parlare

delle vicende della prima guerra mondiale; attualmente nell'area si sono

insediate alcune ditte, che non hanno attività cantieristiche; trasferiti

i due grandi bacini galleggiabili già da tempo sono rimaste solo le gru

originali di un tempo; lo si potrà vedere dalle immagini che posterò

quando sarà il momento

Modificato da BUFFOLUTO
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Mi state facendo venire voglia di prendere qualche giorno di ferie e venire a fare un safari fotografico in tutti i meravigliosi siti che state mostrando...volevo segnalarvi questo post sulla gemella spezzina della batteria sull'isola di San Paolo (a proposito, nel post la batteria è chiamata Vittorio Emanuele)

 

Batteria Umberto I - Palmaria

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  • 2 weeks later...

IL MAR PICCOLO

1^ parte

 

Il Mar Piccolo è costituito da una laguna, che estendendosi nell'entroterra dell'ampio golfo di Taranto, è suddiviso in

due seni di forma pressoché ellittica, separati da un tratto di mare strozzato da un prolungamento della costa

settentrionale, chiamato Punta Penna, e una prominenza della costa meridionale, chiamata Pizzone; anticamente

l'unico canale di collegamento con il Mar Grande era quello corrispondente alla zona di Porta Napoli.

 

Il primo seno è delimitato, partendo da Punta Penna, dalla zona del vecchio cantiere navale, dalla foce del fiume

Galeso, dal rione Tamburi, dalla Città Vecchia, dal Borgo e dal Pizzone; il secondo seno, più interno, più grande e

orientato verso Est, iniziando dal Pizzone, interessa la zona del vecchio idroscalo, Cimino, il deposito carburanti dell'Aeronautica Militare, la zona di Buffoluto fino a Punta Penna.

 

Il Mar Piccolo, in seguito ad operazioni di dragaggio del fondo è stato reso navigabile: il primo seno per poter

ospitare tutte le attività della flotta militare, il secondo seno per poter permettere con modeste navi cisterna

il rifornimento del deposito carburanti dell' Aeronautica Militare; le zone non interessate alla navigazione delle

navi sono state date in concessione ai pescatori locali per la coltivazione di cozze ed ostriche, organizzata nei

tipici giardini, costituiti da una palificazioni conficcate sul fondo del mare.

 

Poco è rimasto della lussureggiante vegetazione che anticamente avvolgeva tutta la laguna; qualcosa si può

ancora vedere nella zona del Galeso e di Cimino; è composta soprattutto da eucalipti per merito delle numerose

sorgenti di acqua dolce, molte delle quali sboccano in mare.

 

232primosenocopy.jpg

 

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  • 2 weeks later...
IL MAR PICCOLO

5^ parte

 

277ta125326set1983copyr.jpg

 

TRISTE ED ORRIBILE IMMAGINE!

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l'amore per la tua città è cosi forte che riesce a trasparire da ogni foto!

 

mi hanno raccontato che prima dell'italsider c'erano degli stabilimenti balneari che si affacciavano sul mar piccolo..

 

 

Caro Marco

il tuo intervento merita una risposta, perché sono rimasto colpito dall'eccezionale sensibilità con cui hai intuito il mio stato d'animo, che traspare non so come, dalle immagini postate; devo doverosamente premettere che, pur essendo nato a Taranto, non sono di origine locale perché entrambi i miei genitori sono lucani; questa però non è una condizione straordinaria per la città ionica, che per motivi storici ha sempre subito un forte flusso immigratorio proveniente da tutta l'Italia.

 

Nutro un amore profondo per la mia città perché ci sono nato e cresciuto; l'ho vissuta più da giovane che d'adulto e sono testimone dei profondi cambiamenti subiti nei miei sessant'anni di vita; Taranto è una bella città quasi esclusivamente per merito della sua naturale posizione orografica, nonostante tutti i tentativi di abbrutimento operati per scarsa sensibilità degli amministratori locali o per altri motivi che ormai tutti conosciamo.

 

Il mio rapporto verso i cittadini di vecchia generazione tarantina è contemporaneamente di amore e odio; di amore perché dotati di affabilità, semplicità e generosità; di odio perché la maggior parte di loro non dimostra di avere cura per la propria città:

 

due episodi possono forse essere validi come esempio

 

negli anni '60 nel quartiere dove vivevo e che all'epoca era estrema periferia, colsi un ragazzino nell'atto di scuotere energicamente un albero appena piantato in piazza Medaglie d'oro; il mio energico intervento di rimprovero verbale fu interrotto da un vecchio di passaggio testimone dei fatti, che prese le difese del ragazzino;

 

dopo quarant'anni le cose non sono cambiate: all'inizio degli anni 2000 l'amministrazione comunale ha curato la sistemazione della marina della città vecchia con interventi che ne hanno migliorato l'aspetto e la vivibilità; non c'è voluto molto tempo però per permettere ai ragazzi del quartiere di divellere le panchine sistemate lungo il litorale, costringendo in maniera passiva mamme, nonne e sorelle a portarsi da casa le sedie, per cercare refrigerio all'aperto nelle calde serate estive.

 

Per quanto riguarda gli stabilimenti balneari a Mar Piccolo, che io sappia non ce ne sono mai stati, forse per mancata autorizzazione da parte della Marina Militare; comunque bagni nel primo seno si facevano generalmente alla foce del Galeso, dove c'è un citro da cui sgorga acqua dolce e gelata, ed al Pizzone nel secondo seno.

 

Stabilimenti balneari in Mar Grande ce n'erano numerosi; le immagini si riferiscono a lido Venere sulla foce del Tara

e su quel ponte di legno ci sono stato personalmente una sola volta negli anni '60.

 

Le fotografie che posto sono un esempio della trasformazione della città ad opera dell'uomo;

è difficile trovare una relazione tra i due gruppi d'immagini.

 

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lidovenere0002rid.jpg

 

tara01.jpg

 

tara02y.jpg

 

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tara05.jpg

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Scusami se sposto sul tuo bellissimo topic il quesito (che comunque riguarda Taranto, come la riparazione della RFA ABBEYDALE nel 1944).

 

Caro Francesco

mentre ero impegnato a preparare un post di risposta per Totiano ho letto il tuo intervento;

ci credi nella telepatia? generalmente io sono scettico ma mi sono capitati alcuni casi che mi

fanno ancora riflettere; ho pensato anch'io di contattarti per saperne di più sulle unità alleate

riparate a Taranto durante la cobelligeranza, prima però ho voluto cercare qualcosa in internet,

ma con scarsi risultati; ho comunque qualcosa riguardo il monitore Abercrombie che posterò su

questo stesso POST non appena preparo il materiale

 

p.s. i tuoi interventi sono sempre graditi e apprezzati

 

 

A beneficio dell’interessamento di De Domenico e di tutti coloro che gradiscono l’argomento,

anticipo una parte della storia di Taranto, riguardante il periodo della cobelligeranza dell’Italia

con gli Alleati, sul quale tornerò in seguito con maggior ricchezza di materiale fotografico;

vorrei che l’articolo postato sia letto con grande attenzione, da chi lo desideri, per il semplice

fatto che racconta di avvenimenti che mi rendono felice di essere italiano e mi riempiono

l’animo di orgoglio nazionale.

 

abercrombierid.jpg

 

photo03monabercrombiena.jpg

 

hmsabercrombieb1950s.jpg

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IL FARO DI SAN VITO parte 1

 

 

Ho deciso di realizzare questo post grazie alla gentile collaborazione di Daniele Bacchi,

che mi ha reso disponibile alcune fotografie di sua proprietà e che ho integrato

con immagini frutto delle mie ricerche.

 

309ilportomercantile146.jpg

 

310pag074rid.jpg

 

311pag089rid.jpg

 

3121920448rid.jpg

 

313dscf7488rid.jpg

 

314caposanvito08rid.jpg

 

315dscf5797rid.jpg

 

316dscf5768rid.jpg

 

31715473973rid.jpg

 

318dscf5814rid.jpg

 

319dscf5775rid.jpg

 

320dscf5786rid.jpg

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IL FARO DI SAN VITO parte 2

 

Oggi in una mattinata quasi primaverile e con buona visibilità, nonostante l'umidità

della pioggia notturna, mi sono recato a San Vito spinto dalla curiosità di vedere la torre,

che mi era completamente sfuggita sebbene abbia spesso frequentato la zona;

essa è completamente nascosta da sguardi fortuiti perché collocata nell'area militare

e circondata da ville; solamente un provvidenziale spazio sgombro mi ha permesso

di fare agevolmente alcune fotografie. Fotografare il faro invece è impresa resa

difficile dalla presenza di ville ed alta vegetazione.

 

32127dic2009sanvito011b.jpg

 

32227dic2009sanvito012b.jpg

 

32327dic2009sanvito017b.jpg

 

32427dic2009sanvito021b.jpg

 

32527dic2009sanvito009b.jpg

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