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I Primi Pow Italiani Furono Presi In Mare


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Dalla Relazione di Gino Galuppini, “Come furono catturati dagli Inglesi i primi prigionieri di guerra”, da I prigionieri militari italiani durante la seconda guerra mondiale : Aspetti e problemi storici, a cura di Romain H. Rainero, Marzorati, 1985 – Atti del Convegno Internazionale di Studi, Mantova, 4-5 ottobre 1984.

 

Devo purtroppo riassumerla:

 

tra il settembre 1939 e il 10 giugno 1940 Francia ed Inghilterra avevano proclamato il “blocco navale” delle coste italiane, per impedire che nei nostri porti giungessero merci utili all’industria bellica, che avrebbero poi potuto raggiungere la Germania.

Il blocco veniva esercitato da unità da guerra, che ispezionavano le nostre navi o in mare aperto, o facendo fermare le navi in un porto per un controllo più metodico.

L’8 giugno 1940 fu fermata e dirottata a Malta la motonave “Rodi”, per passeggeri e merci, diretta a Napoli. Normalmente, il periodo di sosta era di un giorno, ma per misteriose ragioni, la Rodi non venne lasciata partire il giorno 9, e neanche la mattina del 10. Evidentemente, dice Galuppini, “gli inglesi sapevano che la dichiarazione di guerra era imminente e volevano approfittare della situazione”.

Subito dopo l’annuncio per radio della dichiarazione di guerra, si presentò sulla Rodi un ufficiale della Fanteria di Marina inglese con alcuni armati, che dichiarò prigionieri di guerra tutti i militari dell’elenco passeggeri.

Furono così fatti prigionieri:

il ten. Col. Di Fanteria Guido Pucchetti

Ten. Di Vascello Silvio Giangrande

Ten di Artiglieria Vittorio Monaco

Ten. Di Fanteria Carlo Mariotti

Serg. Magg. Nicola Coniglio

Un aviere (non se ne ricorda il nome)

Fausto Labonia, non militare, ma operaio delle Officine dell’Esercito.

Spontaneamente si fece avanti un altro passeggero che dichiarò di essere un ufficiale, e che divenne “prigioniero volontario”: sottoten. di complemento Giovanni d’Orlandi.

Sistemati prima a forte San Sebastiano, poi in una prigione comune, il 14 giugno trasferiti ad Alessandria (con la Star of Malta, la cui guardia era costituita da marinai dell’ incrociatore Calypso, affondato la notte del 12 giugno dal smg Bagnolini); da qui a Geneifa, dove anche Galuppini venne portato, insieme agli altri naufraghi dell’incrociatore Colleoni.

Il 31 agosto 1940 vennero trasferiti in India.

Galuppini ribadisce anche in conclusione che il prolungato blocco della “Rodi” fu , a suo parere, un trucco: “furono artatamente prelevati mediante la ritardata partenza del piroscafo sul quale viaggiavano, in tempo di pace e su nave italiana, per andare a godere in Patria un meritato periodo di licenza.”

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