walter leotta Inviato 23 Febbraio, 2009 Segnala Share Inviato 23 Febbraio, 2009 Mi sto interessanto a un naufragio e, purtroppo, devo fare i conti con alcune questioni poco simpatiche ma rilevanti. In particolare: 1) In un cadavere in mare l'acqua riesce a penetrare nelle cavità interne? 2) E' l'ingerimento dell'acqua a provocare la discesa del cadaverse verso il fondo? 3) Quanto può durare il processo di decomposizione? grazie mille e scusate l'argomento. walter Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
malaparte* Inviato 23 Febbraio, 2009 Segnala Share Inviato 23 Febbraio, 2009 Prova anche su uno dei forum di medicina legale necroscopica, tipo questo http://medicinalegale.devil.it/viewforum.php?f=9 Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Davide Inviato 23 Febbraio, 2009 Segnala Share Inviato 23 Febbraio, 2009 Ciao Walter, allora io avevo letto che un cadavere affonda quando i polmoni si riempiono d'acqua, non prima. circa il processo di decomposizione non saprei dirti, ma la vita marina interviene molto velocemente: pesci e altri animali cominciano a mangiare la carne quasi subito, ovviamente dipende da caso a caso. Davide U 324 Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Visitatore Marcuzzo Inviato 23 Febbraio, 2009 Segnala Share Inviato 23 Febbraio, 2009 Come detto da Malaparte è più un argomento da medicina legale, ma posso provare a rispondere per sommi capi: 1) In un cadavere in mare l'acqua riesce a penetrare nelle cavità interne? Dipende. Se il cadavere si trova a faccia in giù potrà penetrarne ma non più di tanto. Nel momento in cui il corpo, per qualunque motivo, passerà ad una posizione verticale allora entrerà di certo più acqua ma sempre in misura relativa alla quantità di aria residua rimasta. Con il tempo l'aria sarà espulsa per il gioco di pressioni che si viene a creare ed entrerà sempre più acqua. 2) E' l'ingerimento dell'acqua a provocare la discesa del cadaverse verso il fondo? Si. Un corpo in normali condizioni, senza muoversi, si immerge fino all'altezza degli occhi per via della sua riserva di spinta. Quando il proprio peso supera la spinta esso affonda, nè più nè meno come i sommergibili. L'affondamento di un cadavere può cmq richiedere anche parecchi giorni se le condimeteo sono ottimali, prova ne è il ritrovamento di corpi di disperati anche molti giorni dopo l'annegamento. 3) Quanto può durare il processo di decomposizione? In acqua, così come fuori, non c'è un tempo definitio in quanto esso dipende da diversi fattori quali livello di salinità, temperatura, condimeteo e caratteristiche soggettive del corpo. In ogni caso pochi giorni in virtù del fatto che il nostro corpo è composto in alta percentuale da acqua. A questo si aggiunge l'attività dei pesci i quali si ciberanno di quel corpo ad iniziare dagli occhi. Quanto ho scritto è dato da mie considerazioni personali, quindi non prenderlo come oro colato, penso che qlc fesseria ci sia in quanto non sono un addetto ai lavori. Sono interessato alle risposte corrette, fammi sapere. :s02: Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
sgt marcoz Inviato 23 Febbraio, 2009 Segnala Share Inviato 23 Febbraio, 2009 Per quello che sò io, se una persona muore affogato, quindi con ingestione di acqua, già dal 2° giorno è possibile l'affondamento, con il corpo in verticale, se è una stagione fredda, a meno della devastazione causata da animali il corpo anche se affondato dura diverso tempo prima che l'autolisi dei tessuti crei la saponificazione e la successiva distruzione delle proteine. Invece nella bella stagione può galleggiare, anche per diverse settimane, in quanto il sole accelera l'autolisi ed i gas interni che si formano creano tra il tessuto ed il derma delle sacche che tengono il corpo a galla fino alla fuoriuscita violenta dei gas stessi nella seconda fase di decomposizione della salma. Bè.....non faccio il becchino, esperienza in Marina Militare, sulla CP 2019 mi è capitato, insieme agli altri commilitoni di tirarne a bordo 3 in varie fasi di distruzione, il resto l'ho saputo da medici legali. Se ho detto qualche inesattezza scusatemi. Marco Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
GM Andrea* Inviato 23 Febbraio, 2009 Segnala Share Inviato 23 Febbraio, 2009 Per quanto concerne il punto 1), il mio manuale di medicina legale dice di sì, sia per l'acqua che per la sabbia Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
malaparte* Inviato 24 Febbraio, 2009 Segnala Share Inviato 24 Febbraio, 2009 Walter, ti ho mandato una mail sulla faccenda.. :s02: Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
walter leotta Inviato 1 Marzo, 2009 Autore Segnala Share Inviato 1 Marzo, 2009 (modificato) chiedo scusa a tutti se rispondo solo ora ma i miei accessi a Betasom non possono essere più continui come una volta. e ringrazio tutti per i contributi anche in pm (valeria) riassumo la questione.. Sono riuscito a scovare una relazione (in inglese) sull'affondamento di una unità e in particolare sulle motivazioni che impedirono il ritrovamento di un solo naufrago (leggasi cadavere) dei circa 200 che riuscirono ad abbandonare la nave. La nave andò a fondo il giorno X mentre le ricerche iniziarono 5 giorni dopo. Secondo quello che sono riuscito a tradurre la risposta del mancato ritrovamento anche di un solo cadavere è dovuta al fatto che i corpi dei superstiti - avendo ingerito grosse quantità d'acqua quando erano in vita - andarono a fondo in un tempo abbastanza breve, quantificabile in ore. E fino qui mi sembra ok. Ma la questione dibattuta - che in quel contesto ha dato vita a polemiche ferocissime durate decenni - è sul periodo di tempo che impiega un corpo a ritornare a galla tenendo presente condizioni del mare (forza 3-4 in peggioramento), temperatura dell'acqua (25 gradi) e profondità (circa 2.500 metri). Tanto per complicare la questione la relazione (ricordo che è in inglese) pone un secondo scenario: ovvero se nel primo si è parlato di naufraghi morti in mare, per gli uomini uccisi dallo scoppio delle granate e caduti in mare già esanimi i tempi di inabissamento e poi di ritorno in superficie sono gli stessi? In quel contesto la questione è di fondamentale importanza per capire se le ricerche aree furono inutili in quanto svoltesi in un periodo in cui sulla superficie del mare non c'era nulla oppure perchè - per una serie di questioni che sarebbero lunghe da spiegare - vi era la volontà di non trovare alcunche? Modificato 1 Marzo, 2009 da walter leotta Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
sgt marcoz Inviato 1 Marzo, 2009 Segnala Share Inviato 1 Marzo, 2009 No, non penso perchè con la deflagrazione il corpo si apre e l'aria che di solito rimane negli organi interni fuoriuscendo fa affondare il cadavere. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
walter leotta Inviato 1 Marzo, 2009 Autore Segnala Share Inviato 1 Marzo, 2009 ciao marco... e in una persona uccisa per lo spostamento d'aria provocato da un'esplosione o stroncata da un infarto quindi con il corpo prive di ferite? Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
sgt marcoz Inviato 1 Marzo, 2009 Segnala Share Inviato 1 Marzo, 2009 Bè io non sono medico legale, ma se rimane aria il corpo non affonda subito, succede come enunciato dalla mia precedente mail. Ciao Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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