caringello Inviato 1 Febbraio, 2009 Segnala Share Inviato 1 Febbraio, 2009 (modificato) Dopo il glorioso elmetto modello "Adrian" del 1915, nelle forze armate italiane era tempo di cambiare. Il fatto che l'emblema della guerra vittoriosa fosse proprio un elmetto di produzione estera, contribuì, insieme alle deficienze del materiale già descritte, alla ricerca di un elmetto di nuova concezione pensato e disegnato in Italia. Lo studio sfociò nella realizzazione dell'elmetto "Modello 1931" le cui linee generali sarebbero rimaste anche nel successivo "Modello 1933". Verniciato in grigio verde chiaro, tinta in effetti difficile a descriversi, fu subito apprezzato per la linea e la confortevolezza. Composto da una calotta ed un crestino che proteggeva lo sfiatatoio superiore era completato da una cuffia in pelle del tipo a sacchetti. Tre cuscinetti in pelle erano infatti posti all'altezza della nuca e delle tempie. Soggolo di pelle tinta in grigioverde con fibbia e passante completavano la cuffia. Distribuito ad alcuni reparti sia dell'Esercito sia della Milizia, ebbe vita breve. Questo elmetto 1931 nel periodo della RSI è evidentemente caduto in mano alle Brigate Nere che ne hanno alterato il colore coprendo l'originale grigio-verde e vi hanno apposto il loro simbolo. La forma è comunque quella del futuro M33 e in questa variante specifica c'è anche un residuo del crestino superiore, retaggio dell'Adrian precedente. Altro 1931 senza crestino e con colorazione orginale. Si procede verso l'M33. Gli sviluppi dello studio dedicato, portarono infatti alla introduzione del già citato Modello 33. Elmetto assai longevo, ispirò insieme al Modello 1935 tedesco diversi elmetti di altri paesi europei fra cui l'Unione Sovietica, la Danimarca, la Bulgaria ed altri. Addirittura le linee generali saranno rintracciabili nel penultimo elmetto in dotazione all'Esercito Francese prima dell'introduzione del modello in Kevlar, ed in quello Israeliano. Dipinto inizialmente in grigio verde chiaro, poi in una tonalità più scura, veniva ridipinto dalle unità stanziate in Africa, almeno all'esterno, in giallo ocra. Sul frontale venivano dipinti a mascherina i fregi delle Armi e Sevizi, corredati di numero identificativo del reparto o altri simboli. Durante la guerra spesso questi "ornamenti" furono eliminati. La cuffia di pelle sistemata ad un confortevole supporto in feltro aveva un soggolo in pelle tinta in grigio verde con fibbia di chiusura. Un telino mimetico venne introdotto nel corso del 1942 mentre una cuffia autarchica in tela cerata e soggolo in canapa fecero la loro comparsa sul finire della guerra. Nel periodo della cobelligeranza nel Regno del Sud, tanto l'elmetto M33 quanto molti altri equipaggiamenti vennero sostitutiti da quelli inglesi, l'elmetto a scodella tipico delle truppe britanniche. Al termine delle ostilità fu reintrodotto con lievi varianti. La versione post-belica con la nuova colorazione e il cinturino in cuoi sostituito dal nastro di canapa Cambiato il soggolo in pelle con uno scorrevole in nastro di canapa, ridipinto in una tonalita chiara di verde oliva, portava ancora sul davanti in nero i fregi delle Armi che saranno abbandonati col tempo. Come prima della guerra i bersaglieri hanno continuato ad ornare del loro caratteristico piumetto il copricapo d'acciaio. Per questa specialità venne infatti realizzato, insieme all'elmetto, un "portapiumetto" mobile in metallo e pelle. Gli Alpini ed i reparti da montagna fissarono la penna sia ad uno dei ribattini/sfiatatoi laterali oppure sfruttarono la reticella ed il telino di mascheramento od ancora una piastrina metallica da saldare sul fianco dell'elmetto. Un portapenna a clip da fissare al bordo dell'orecchioniera fu utilizzato nel periodo bellico. Per le truppe paracadutiste ne fu realizzata una versione apposita. Si era notato che negli aviolanci, specie ne breve tratto che il paracadutista doveva compiere in caduta libera prima dell'apertura del paracadute, l'apertura di quest'ultimo faceva saltare l'elmetto dalla testa del militare a causa delle superfici predisposte alla protezione delle orecchie e delle superfici laterali della testa. Così a questo proposito si pensò di rimuoverle appiattendone il profilo e rendendolo di fatto, una posrzione di sfera che dell'M33 "classico" conservava soltanto gli sfiatatoi frontali. Con i solleciti dovuti al lancio anche il fissaggio mediante il cinturino sottogola si rivelava inadeguato e così si realizzò un complicato ma vunzionale sistema di imbracature che, in unione con diverso imbottimento interno, andavano a cingere il mento del paracadutista passando da dietro la nuca, impedendo così che l'elmo si spostasse contrariamente alla volontà del militare. Preceduto da una sorta di "preserie" del 1941 sicuramente impiegato dal 1° battaglione Carabinieri Paracadutisti in Africa Settentrionale, il nuovo elmetto debutta nel 1942 equipaggiando i paracadutisti della Divisione "Folgore". Nel dopoguerra il Modello 42 senza varianti restava in servizio cedendo il posto a rotazione ad un modello "nuovo" nato sul finire degli anni quaranta, indicato come "Elmetto da Lancio". Da che il modello 1933 è andato in pensione e da quando è finita la naja, di questi elmetti ne è avanzato un surplus addirittura imbarazzante. La rete e noti siti di aste, mercatini, fiere, mostre, sono intasati da elmetti di questo tipo. I criteri per riconoscerli e identificarne l'età ricostruendo il loro "stato di servizio" non c'è certo bisogno che io ve li dica. Io ne ho comperato qualcuno stando ben alla larga dai "bidoni", ma come dimostrano le seguenti foto, passare da una fortunata e copiosissima partita di avanzi di magazzino ad una formidabile collezione di autentiche, e per quanto belle, "patacche" d'autore, il passo è brevissimo... P.S. Queste ultime due foto ono tratte dal sito di un onesto signore che ha chiaramente precisato di essere in possesso della piramide di elmetti della prima foto e li riporta alla colorazione originale, qualora questa sia presente sotto il grigio-verde, o li colora appositamente per ricostruzione storica e collezionismo facendoli diventare di questa o quella arma, di questo o quel colore. Ma non tutti sono onesti come questo brav'uomo. :s03: Modificato 1 Febbraio, 2009 da caringello Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
caringello Inviato 1 Febbraio, 2009 Autore Segnala Share Inviato 1 Febbraio, 2009 (modificato) L'M33 conobbe la sua applicazione anche nelle Forze dell'Ordine. Corpo Reale delle Guardie di PS Regia Guardia di Finanza Arma dei Carabinieri Reali Nel dopoguerra sono rimasi in uso in tonalità pressochè invariate e si sono adeguati all'esercito per colorazione e imbottitura. Polizia Penitenziaria Negli anni caldi della contestazione, dal '68 agli anni 80, l'M33 compie una ennesima evoluzione poer le forze di Polizia. La Polizia lo modifica mediante l'applicazione di un allacciatura simile a quella dei paracadutisti con sotto mento protettivo e una pesante visiera in plexiglass regolabile montata con apposito supporto. L'Arma dei carabinieri, prima di adottare lo stesso modello della Polizia con le proprie insegne, tentò una propria versione di M33 poco frtunata, realizzarta in plastica e assai scarsa a protezione ed imbottiture. Modificato 1 Febbraio, 2009 da caringello Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Red* Inviato 1 Febbraio, 2009 Segnala Share Inviato 1 Febbraio, 2009 L'Italia nel 1915 entrò in guerra mantenedo per la fanteria un berretto Tipo 1909. Gli vennero poi forniti dalla Francia degli elmetti Mod.Adrian, (così chiamati perchè disegnati dall'omonimo pittore). Questi erano composti da quattro pezzi e cioè :crestino ; calotta,visiera e paranuca. Questi ci furono forniti dalla Francia credo fino all'ottobre del 1916. Da quest'ultima data in poi gli elmetti furono di fabbricazione italiana e benchè mantendo il nome "Mod.Adrian"erano ben diversi in quanto si componevano di soli due pezzi e cioè:crestino e calotta in blocco unico con il resto. Questi elmetti, sia quelli Francesi sia quelli Italiani ,davano pochissima sicurezza in quanto fabbricati con scadente acciaio di soli 0,7 mm. RED Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
caringello Inviato 1 Febbraio, 2009 Autore Segnala Share Inviato 1 Febbraio, 2009 L'Italia nel 1915 entrò in guerra mantenedo per la fanteria un berretto Tipo 1909. Gli vennero poi forniti dalla Francia... degli elmetti Mod.Adrian, ...sia quelli Francesi sia quelli Italiani ,davano pochissima sicurezza in quanto fabbricati con scadente acciaio di soli 0,7 mm. RED E pesavano meno di 500 grammi mentre quelli austriaci arrivavano a 1,4 Kg. Ne ho parlato di striscio per arrivare direttamente al modello 33... :s02: Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Red* Inviato 1 Febbraio, 2009 Segnala Share Inviato 1 Febbraio, 2009 E' vero Caringello, ho capito comunque la tua iniziativa ! Permettimi comunque di aggiungere, riguardo ai primi modelli che ve ne furono anche in alluminio da indossare in occasione delle parate. Dei primi modelli ne possiedo due;uno per tipo ! Riguardo ai modelli successivi non sono informato. Mi ricordo però che quando ero ragazzino vedevo le sentinelle che montavano di guardia con il modello forse ancora 1933 e per arma avevano ancora il Moschetto "91 con baionetta pieghevole e credo triangolare. Un caro saluto RED Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
caringello Inviato 1 Febbraio, 2009 Autore Segnala Share Inviato 1 Febbraio, 2009 Permettimi comunque di aggiungere,riguardo ai primi modelli che ve ne furono anche in alluminio da indossare in occasione delle parate. Dei primi modelli ne possiedo due;uno per tipo ! FOTO!!!!! :s20: :s20: :s20: :s20: Ti giuro che non sapevo di queste prime versioni!! Penso che se riuscissi a postarne le foto, arricchiresti in modo inestimabile la discussione!! Quanto alle sentinelle che vedevi te, non voglio fare ipotesi sulla tua età ( :s03: ), però proprio a dimostrazione delle tua giovinezza mi permetto di rilevare che: Se questo è il nostro amico nel 1940: e poi ancora nel 1986: e in fine nel 1997 (Kosovo per capirci): Considerato he non ci sono state affatto variazioni sostanziali nel passare di più di 50 anni, possiamo concludere dicendo che non c'è bisogno di retrocedere chissà quanto per trovare sentinelle con il 33... Forse sarà stato nel '95 o '96... :s03: Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Red* Inviato 1 Febbraio, 2009 Segnala Share Inviato 1 Febbraio, 2009 Direi caro Caringello 1956-57 !!! Prova a guardare la mia scheda!!! Credo comunque fosse quello 1940 ! Gli elmetti non li ho adesso a portata di mano ma farò foto e posterò !!! Grazie RED Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
caringello Inviato 10 Febbraio, 2009 Autore Segnala Share Inviato 10 Febbraio, 2009 (modificato) M33 modello Parà Del Reggimento Tuscania dei Carabinieri anni 70'-80' Modificato 10 Febbraio, 2009 da caringello Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Capitano Nemo Inviato 11 Febbraio, 2009 Segnala Share Inviato 11 Febbraio, 2009 quante cose che si imparano!!! ma adesso sono stati sostuiti da quale elmetto? Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Giacomo A. Inviato 11 Febbraio, 2009 Segnala Share Inviato 11 Febbraio, 2009 Adesso l'elmetto in dotazione alle forze armate italiane è il Set1 Set2, molto simile al friz americano tutto in kevlar. Da notare che sia il nostro e quello statunitense, derivano tutti e due dal modello 35 dell'esercito tedesco della seconda guerra mondiale (elmetto da prendere come esempio dal punto di vista costruttivo...infatti guarda caso...). Ciao Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
topazio Inviato 12 Febbraio, 2009 Segnala Share Inviato 12 Febbraio, 2009 Scusate, ma proprio qui, poteva mancare il 33 Regia Marina? Ciao Topazio Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
caringello Inviato 20 Aprile, 2009 Autore Segnala Share Inviato 20 Aprile, 2009 Elmetto M33 per radio telegrafista navale. Questa versione non è sopravvissuta alla seconda guerra mondiale. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
malaspina* Inviato 21 Aprile, 2009 Segnala Share Inviato 21 Aprile, 2009 Bella ed interessantissima discussione. Mi ha colpito particolarmente la montagna di elmetti del collezionista: ma dove li ha recuperati? Io ne ho uno in versione "civile", ciò si palesa per un foro circolare di circa 12 mm di diametro in corrispondenza del trofeo. Questo significava appunto che chi indossava tale elmetto non era militare ma civile, veniva appunto usato dal personale dell'UNPA ( Unione Nazionale Protezione Antiaerei) in servizio durante la seconda guerra mondiale. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Red* Inviato 7 Maggio, 2009 Segnala Share Inviato 7 Maggio, 2009 Ecco che arricchisco la collezione ! Caro Caringello,questi hanno fatto la guerra ! Come vedi li ho lasciati al "naturale" per lasciare i segni e la patina della guerra vissuta ! 1-Primo tipo "Adrian" di quattro pezzi: 2- 3-Secondo Tipo "Adrian" di due pezzi 4- 5-L'interno 6-Anche se fuori discussione posto anche questa borraccia rivestita; credo del periodo coloniale. Venivano rivestite per poterle bagnare e mantenere così l'acqua più fresca, ma forse anche per non provocare rumore ! Un caro saluto RED Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
topazio Inviato 8 Maggio, 2009 Segnala Share Inviato 8 Maggio, 2009 Ciao Red, devo dirti che, in tema di elmetti italiani, il secondo Adrian da te postato è fuori luogo. Si tratta infatti di un Adrian mod. 1926 francese, impiegato dall'esercito transalpino durante la seconda guerra mondiale. Il mod. 1916 italiano, a due pezzi, è piuttosto differente (se vuoi ne posto uno). Comunque si tratta di pezzi sempre molto affascinanti. Ciao Topazio Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Red* Inviato 8 Maggio, 2009 Segnala Share Inviato 8 Maggio, 2009 (modificato) Grazie Topazio, a dire il vero avevo qualche dubbio per il fatto che è anche molto più pesante ! Del resto non sono un collezionista d'elmetti ed avevo letto di un secondo tipo "Adrian" ed ho creduto fosse quello del 1916 ! Sarebbe interessante poter vedere il tuo ! Ciao RED Modificato 8 Maggio, 2009 da Red Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
topazio Inviato 9 Maggio, 2009 Segnala Share Inviato 9 Maggio, 2009 Ciao Red, in realtà, anche il primo adrian mod.15 da te postato è quello in dotazione all'esercito francese per tutta la prima guerra mondiale e fino al 1926, quando entrò in uso il mod.26 (secondo modello da te postato). Diciamo però che, (anche se molto teoricamente) il tuo 15 potrebbe essere uno dei primissimi forniti al Regio esercito Italiano (dal 1916), in quanto questi avevano ancora il fregio della repubblica Francese (individuabile dai due fori frontali) ed erano del classico colore blu horizon. Parlo però di pochissimi esemplari della prima fornitura, immediatamente dopo vennero forniti gli adrian senza fori per il fregio. Ancora dopo le forniture furono grigioverdi e quelli che ancora esistevano di colore blu vennero ritinti in g.v. Il mod. 16 italiano, costruito in soli 2 pezzi (crestino e guscio) saldati elettricamente, si differenziava dal predecessore mod.15 francese perchè quest'ultimo era in 4 pezzi assemblati con rivetti (visierino anteriore, visierino posteriore, crestino e guscio). Nel dettaglio, anche i crestini erano diversi (anche se molto somiglianti) e gli interni rispettivamente in cuoio e tela cerata. Il mod. 26 francese, ricorda più il mod.16 italiano ma, rispetto ad esso, noterai: differenze di fabbricazione, ovvero il crestino (differente) fissato con rivetti, i doppi rivetti presenti ai punti cardinali dell'elmo per sostenerne l'imbottitura, la stessa imbottitura ed i ganci interni che la sostengono (noterai che nel francese 26, questi sono di forma rettangolare e fissati con doppio rivetto (visibile anche esternamente); nel 16 italiano l'interno (in tela cerata) è fissato con le stesse delicate lamelle interne, presenti anche nel 15. Ho, al momento, solo queste foto disponibili, spero siano sufficienti per farti cogliere i dettagli descritti. Spero di essere stato sufficientemente chiaro. Ciao Millelire Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Red* Inviato 9 Maggio, 2009 Segnala Share Inviato 9 Maggio, 2009 Spiegazione bella e dettagliata ! Bello anche il tuo elmetto ! Grazie Topazio Ciao RED Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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