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Le Navi Ex Inglesi Della Marina Militare Nel Dopoguerra


de domenico

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Vorrei affrontare l'argomento un poco per volta. Mi dedicherò in particolare a quello che erano le navi ex inglesi cedute o acquistate sul mercato dell'usato dalla nostra Marina, prima dell'acquisto.

 

Cominciamo con ALABARDA e STAFFETTA.

 

ALABARDA (1951), ex ERITREA (1948), ex AMMIRAGLIO MAGNAGHI (1946), in riserva dal 1960, radiata il 1° luglio 1968 e dal 17.9.1968 fino al 1978 utilizzata come nave-scuola stazionaria e orfanotrofio della Fondazione GARAVENTA a Genova. Venuta per demolizione a La Spezia nel 1982, demolizione completata l'anno successivo.

 

Era uno dei 110 dragamine di squadra della classe ALGERINE costruiti (48 in Gran Bretagna, di cui 18 da Lobnitz, e 62 in Canada), del tipo dotato di macchine alternative a rotazione veloce (e non di turbine). Il suo nome era HMS LARNE, ordinato in base al Programma 1941, inizialmente al cantiere Simons (giugno 1941), ma poi l'ordine era stato cancellato (marzo 1942) probabilmente per difficoltà di quel cantiere o per diversa priorità nel piano delle costruzioni navali. Come che sia, l'ordine sia per lo scafo che per le macchine era passato il 3.5.1942 al cantiere Lobnitz di Renfrew (Glasgow) come job no. 1523. Si osservi che era la seconda unità della Royal Navy del periodo a portare il nome LARNE. Il primo era stato un grosso cacciatorpediniere della classe L (pennant no. G 63) varato nel luglio 1940, che tuttavia aveva ricevuto al momento del varo il nome GURKHA (ii) per mantenere nella marina il nome del precedente ct. classe TRIBAL, perduto a Stavanger nell'aprile 1940 nel primo giorno della campagna di Norvegia (anche il secondo GURKHA fu presto perduto, silurato da U 133 nel Mediterraneo nel gennaio 1942, e questa volta per ovvii motivi il nome non fu più ripreso sino agli anni '50). Per inciso: Larne è il nome di un porto vicino a Belfast, dove fanno capo i traghetti da e per la Scozia: ci sono stato l'estate scorsa.

 

LARNE (ii) viene impostato il 25.1.1943, varato il 2.9.1943 e completato il 22.11.1943 (tempi di costruz. 10 mesi e 14 gg). Entra in servizio con il pennant no. J 274. 1010-1030 tonn. di dislocam. standard, 1162 tonn. di "deep displacement", 1305-1325 tonn. a pieno carico, lungh. 225 piedi, 2400 ihp, 16.5 nodi, 5000 miglia nautiche a 10 nodi (secondo altri 6000 miglia a 12 nodi), 1x4 pollici QF Mark V HA/LA, 4x20 mm (4x1), 4 lanciabombe di profondità e 2 tramogge per un totale di 92 cariche di profondità, radar Type 271 Surface/Air, Asdic Type 144Q.

 

(segue)

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(segue)

 

Entra in servizio a metà febbraio 1944 con la 7th Mine Sweeping Flotilla (MSF) a Harwich (mare nel Nord) svolgendo attività di dragaggio al largo di Yarmouth. A fine aprile 1944 è a Plymouth con la 6th MSF (con VESTAL come nave del Senior Officer). Dopo un breve ritorno a Harwich, la flottiglia va a Portsmouth, dove l'intero mese di maggio viene dedicato all'addestramento per l'operazione NEPTUNE/OVERLORD. Salpa dal Solent il 5 giugno 1944 per partecipare allo sbarco in Normandia, e in particolare alla creazione di uno dei canali dragati verso la spiaggia britannica GOLD (otto ALGERINE, quattro trawlers posaboe - danlayers - e quattro ML attrezzate come dragamine).

A inizio luglio 1944 è a Tilbury, dove assume il ruolo di unità del Senior Officer (SO), cioè capoflottiglia della 5th MSF, sotto il comando del cdr Humphrey Jenkins, OBE, DSC* (cinque ALGERINE, tre danlayers e quattro ML). Salpa da Londonderry (Derry) il 14 luglio, poi va a Gibilterra (20/28 luglio) e infine a La Maddalena per partecipare all'operazione DRAGOON/ANVIL (lo sbarco nel sud della Francia: sarà l'unico ALGERINE ad aver partecipato sia ad OVERLORD che a DRAGOON). Dopo aver ripulito le Bocche di Bonifacio, la flottiglia (cinque ALGERINE e quattro danlayers) lascia La Maddalena il 13 agosto, e dal 15 agosto 1944 opera nella rada delle isole Hyères a ovest di Cap Bénat (davanti a Tolone) per ripulire l'area in cui doveva evoluire una delle navi incaricate del bombardamento preparatorio, la vecchia corazzata francese LORRAINE reduce da tre anni d'internamento ad Alessandria.

Sotto il fuoco delle batterie costiere tedesche, e perdendo più volte i cavi di dragaggio tipo Oropesa per mine impigliate o per colpi diretti, la flottiglia opera sino al 21 agosto, poi torna a La Maddalena. Da qui il 28 agosto va a Malta, ma dopo alcuni dragaggi locali salpa nuovamente il 13 settembre per il mar Egeo. La flottiglia (sei ALGERINE, due danlayers e cinque ML) con due ct. di scorta, doveva infatti aprire alle navi inglesi il canale di Kithera per consentire operazioni navali contro la ritirata tedesca dalle isole dell'Egeo. L'operazione, della durata di tre settimane, viene seguita dallo sbarco di commandos e truppe greche imbarcate sui dragamine di squadra a Poros (una piccola isola vicina alla costa del Peloponneso, all'estremità meridionale del grande golfo Saronico in fondo al quale si trova il Pireo), insieme con due ct. classe HUNT e quattro MGB (operazione EDGEHILL, 30.9.1944; lo sbarco ha luogo il 1° ottobre). Poi la 5th MSF va ad Alessandria, da dove salpa di nuovo il 12/13 ottobre per andare a sminare le rotte di approccio al Pireo (operazione MANNA, così battezzata perché doveva portare rifornimenti agli abitanti di Atene, affamati e assetati).

 

Questa operazione, compiuta il 15 ottobre 1944 da sei ALGERINE, quattro BYMS greci, due danlayers, tre MMS della 120th MMS Flot. e una flottiglia di ML dragamine (la 28th), si rivela di particolare difficoltà, dato il gran numero di mine magnetiche tedesche del tipo O (Oboe) disseminate al largo di Capo Kalouri. Prima il BYMS 2191 greco salta su una mina, poi LARNE urta una mina a dritta, che provoca l'esplosione del deposito carburante n.1 e della sala caldaie corrispondente, con due morti tra l'equipaggio. La nave viene portata ad arenarsi a Poros, ma i suoi danni sono molto gravi. Subito dopo anche la gemella CLINTON urta una mina, ma riesce a raggiungere prima Poros e poi Malta con i propri mezzi. Comunque alla fine l'apertura di un canale sminato riesce, e gli incrociatori ORION, BLACK PRINCE, AJAX e AURORA, la LSI canadese PRINCE DAVID e il venerabile AVEROFF (anch'esso reduce da tre anni passati all'ancora nella rada di Alessandria) riescono a raggiungere il Pireo (dove l'AVEROFF si trova tuttora come nave-museo).

 

Il povero LARNE (naturalmente subito abbandonato dal capo flottiglia) resta arenato per circa tre mesi, poi a metà gennaio 1945 va in cantiere al Pireo, e nell'aprile successivo in bacino a Malta per sommarie riparazioni. Nel luglio 1945 l'equipaggio viene "paid off", e poche settimane dopo la nave viene trasferita a Taranto e qui consegnata alla (ancora per poco) Regia Marina. A Taranto viene sottoposta ad un ciclo di lunghi raddobbi, durante il quale viene praticata una grossa apertura nello scafo per consentire l'accesso diretto alla sala caldaie.

 

Portata in bacino per esser trasformata in nave idrografica (AMMIRAGLIO MAGNAGHI), ma la decisione viene revocata e la nave resta in un angolo del cantiere navale di Taranto fino al 15.1.1949, quando si avvia la trasformazione in nave coloniale (ERITREA), in sostituzione dell'omonima unità consegnata alla Francia come preda bellica (immagino in vista del mandato fiduciario ONU sulla Somalia affidatoci dal giugno 1950). Un nuovo cambio di politica impone l'abbandono dell'idea un po' anacronistica della "nave coloniale", e la nostra LARNE viene riclassificata corvetta antisommergibili con il nuovo nome di ALABARDA (1° aprile 1950). Va in riserva a Taranto nel 1960, ecc. (già detto sopra).

 

P.S. Foto e disegni in abbondanza arriveranno lunedì (mie limitazioni operative).

 

Fonti: Peter Elliott "Allied Escort Ships of World War II. A Complete Survey", Macdonald and Jane's 1977.

 

H.T.Lenton, "British and Empire Warships of the Second World War", Greenhill Books, 1998;

 

ma sopratutto Jack Williams, "The Algerines. Fleet Minesweepers of the Royal Navy 1942-1961", 1995

 

ADDENDA del 25 gennaio: Jack Williams, "Fleet Sweepers At War. Fleet Minesweepers of the Royal Navy 1939-1945", 1997

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(segue)

 

E veniamo ora alla STAFFETTA. Una premessa: non intendo parlare solo di lei, ma di tutte e tre le corvette canadesi classe FLOWER MODIFICATA acquistate da armatori mercantili italiani nell'immediato dopoguerra, perché una (PORTOFERRAIO) è un bel ricordo personale.

 

La storia è questa: nei primi mesi del 1942 gli Stati Uniti si trovano di fronte alla gravissima crisi determinata dalla completa disorganizzazione del loro traffico mercantile lungo la costa atlantica e nei Caraibi, falcidiato dagli attacchi degli U-Boote. Mancavano navi-scorta, non c'era il sistema dei convogli: un disastro. La crisi durerà fino all'autunno del 1942. Nel frattempo, viene chiesto aiuto alla Royal Navy. A partire dal febbraio 1942 vengono prestati agli americani 24 A/S trawlers e 2 whalers (restando sotto bandiera britannica), molte corvette canadesi svolgono attività di scorta fino ai Caraibi, si ordinano, in forza del cosidetto Hyde Park Agreement del febbraio 1942, ai cantieri canadesi un totale di 15 nuove corvette classe FLOWER Modificata (o meglio, si passano alla US Navy 15 ordini già effettuati per la Royal Navy), più 10 fregate classe RIVER, 15 dragamine classe ALGERINE e 8 cacciasommergibili SC tipo Fairmile (ML).

 

Ma il problema sta nell'emergenza. I tempi di costruzione sono troppo lunghi. Tra l'altro, tutti i principali cantieri canadesi della costa orientale sono sul San Lorenzo o nei Grandi Laghi, e il fiume è bloccato dai ghiacci da fine dicembre ad aprile, quindi le navi che non hanno fatto in tempo a completare le "prove in mare" prima della chiusura devono restar ferme per quattro/cinque mesi. Perciò cambio di programma: la Royal Navy cede direttamente agli USA (marzo 1942) 10 sue corvette FLOWER già in servizio (si chiamava Lend-Lease alla rovescia, o reverse Lend-Lease), mentre delle 15 ordinate ai cantieri canadesi solo 8 verranno acquisite, dopo la fine dell'emergenza, e le altre 7 torneranno agli inglesi.

 

Bene, le tre corvette che qui ci interessano fanno parte delle otto ora citate. Tutte erano state ordinate dalla Royal Navy il 6.10.1941. Tutte avevano le seguenti caratteristiche: 976/1384 tonn. di dislocam. standard/p.c., lungh. 208.25 piedi, 2880 ihp, 16/16.5 nodi, 5000 miglia nautiche a 10 nodi, 2x3 pollici modello americano, 4x20 mm, 1 hedgehog, 4 lanciabombe di profondità e 2 tramogge, radar Type 271 o SL.

 

Si tratta di PG 87 ALACRITY (gli americani le consideravano cannoniere), ex HMS CORNEL, pennant no. K 278, scafo e motorizz. Collingwood S/Y, Ontario, construction no. 305, impostata 6.1.1942, varata 4.9.1942 e completata 10.12.1942 (tempi di costruz. 11 mesi e 16 gg.). Sotto il comando del Lt. H.M. Godsey, USNR, la corvetta va a Sorel, poi a Quebec, dove rimane bloccata dai ghiacci fino al maggio 1943. Raggiunge Boston il 12.5.1943 e vi resta fino a metà luglio. Compie la crociera di addestramento alle Bermude da metà luglio al 15 agosto 1943 (ormai la "battaglia dell'Atlantico" è già vinta). In cantiere a Boston per i lavori post-addestramento il 21.9.1943. Inizia l'attività operativa il 25.9.1943, adibita alle scorte costiere di convogli - la US Navy utilizzò le corvette, a differenza di inglesi e canadesi, sempre e solo per scorte costiere e mai oceaniche, riprendendo in questo la vocazione originaria delle corvette classe FLOWER, che erano state concepite nel 1939 come navi scorta costiere ma poi per necessità utilizzate sopratutto per la scorta ai convogli transoceanici - sul percorso New York-Guantanamo Bay, Cuba, con qualche detour a Key West (maggio 1944). Nel maggio 1945, con la fine della guerra in Europa, viene assegnata alla Eastern Sea Frontier (attività di addestramento) operando a Staten Island, poi a New York, poi a metà luglio 1945 a Charleston, S.C. Fuori servizio a Charleston il 4.10.1945, radiata il 24.10.1945, trasferita alla Maritime Commission il 22.9.1947 per la cessione.

 

Nel 1948 viene acquistata dalla Navigazione Toscana con il nome RIO MARINA e avviata ai lavori di trasformazione come nave passeggeri per l'Arcipelago Toscano. Al momento dell'entrata in servizio, nel febbraio 1951, viene rinominata PORTOFERRAIO. Ne ho un bellissimo ricordo per una crociera compiuta nell'Arcipelago, come ospite sul ponte di comando del comandante Cova, da ragazzo nel 1957 circa. La nave viene demolita nel 1971.

 

La seconda è PG 92 HASTE, ex HMS MANDRAKE , pennant K 287, constr. no. 310, costruita da Morton Engineering & D.D. Co. a Quebec, motorizz. Canadian Vickers (Montreal), impostata 11.12.1941, varata 22.8.1942 e completata il 30.3 o il 6.4.1943, tempi di costruz. 14 mesi e 26 gg. Sotto il comando del Lt. W.A. Dobbs, USCG (l'equipaggio era fornito dalla Guardia Costiera), compie, dopo il periodo di addestramento, dieci missioni di scorta fino a Terranova o ai Caraibi fino a novembre 1944. Nel periodo novembre 1944-maggio 1945 svolge servizio di pattuglia per periodi di 10 giorni facendo base a New York. Dopo 2 ultime missioni di scorta a Terranova, lascia N.Y. per Charleston dove arriva il 5.7.1945. Lascia il servizio il 3.10.1945 e viene restituita il 22.9.1947 alla Maritime Commission (responsabile del naviglio mercantile). Acquistata dalla Navigazione Toscana nel 1949 come PORTO AZZURRO. Demolita nel 1971.

 

Infine, quella che vi aspettate: PG 96 PRUDENT, ex HMS PRIVET, K 291, constr. no. 314, costruita da Morton E.& DD. a Quebec, motorizzaz. Port Arthur Sbdg, impostata 14.8.1942, varata 4.12.1942 e completata il 16.8.1943, tempi di costruz. 12 mesi e 2 gg. Comandante Lt. A.F. Pittman, USCG. Dopo l'addestramento a Bermuda, inizia l'attività di scorta il 7.12.1943 sulla rotta N.Y.- Cuba, con 11 missioni fino al 21.12.1944. Nel gennaio-febbraio e poi dal marzo al maggio del 1945 svolge attività di pattuglia sulle rotte marittime al largo del New England, interrotta dal 20.2. al 15.3.1945 per un'ultima missione di scorta N.Y.-Guantanamo Bay. L'11 giugno 1945 va a Norfolk e poi a Charleston, dove viene tolta dal servizio l'11.10.1945. Radiata il 1.11.1945 e trasferita alla Maritime Commission il 22.9.1947. Acquistata nel 1947 dall'armatore Cameli per il servizio dell'Arcipelago Toscano, con il nome di ELBANO, ma nel 1949 viene rilevata dalla Marina Militare - che in quel periodo faceva shopping sul mercato dell'usato - per esser convertita nel 1951 in nave idrografica con il nome di STAFFETTA. Demolita nel 1972.

 

 

Fonti aggiuntive: il DANFS (Google);

Thomas G. Lynch, "Canada's Flowers. History of the Corvettes of Canada 1939-1945", 1981;

Marc Milner, "North Atlantic Run. The Royal Canadian Navy and the Battle for the Convoys", Vanwell Publishing, 2006.

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Posto sei immagini. Quattro sono di HMS LARNE durante la sua breve carriera nella Royal Navy, che permettono di apprezzare le linee classiche dei grandi dragamine di squadra della classe ALGERINE. Seguono un'immagine di ALABARDA e una di GARAVENTA.

 

Fonte:

"The Algerines. Fleet Minesweepers of the Royal Navy 1942-1961", di Jack Williams, 1995

 

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Due immagini delle "mie" corvette della Navigazione Toscana. Potrei aggiungere una foto di STAFFETTA firmata Aldo Fraccaroli e tratta da una vecchia edizione del Jane's.

 

Fonte:

"La Navigazione Marittima dell'Arcipelago Toscano dal 1847 ai giorni nostri", di Adriano Betti Carboncini, Calosci Cortona Edizioni, 1999

 

 

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caro DE DOMENICO

eccezionale iniziativa ed unico mio contributo personale di foto della corvetta Alabarda, da tempo ormeggiata alla stazione torpediniere di Taranto; per diverso tempo ha avuto il compito di ripetitore dei segnali, che regolano il passaggio delle navi attraverso il canale, a beneficio di quelle unità che a mar Piccolo evidentemente non avevano possibilità di vedere quelle del castello aragonese.

 

saluti BUFFOLUTO

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Bellissima ricerca storica ed iconografica.

Interessante l'ultima foto della Staffetta in cui si legge perfettamente la sigla ottica.

Questa, con l'aggiunta della A di ausiliarie, verra ripresa dalla omologa Pioppo negli anni successivi.

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I sedici trawlers britannici ceduti alla Marina Militare nel 1946

 

 

Intendo seguire la sequenza dalla più vecchia alla più nuova unità in base alla data di ordinativo da parte della Royal Navy e non la sequenza delle sigle RD (Regio Dragamine) poi DR assegnate dalla Marina Militare.

 

I primi 4 trawlers appartenevano alla classe DANCE, una classe di 20 unità ordinate il 9.9.1939 (quindi nei primi giorni dopo lo scoppio della guerra) e costruite nel 1939-41. Il progetto dei DANCE era una replica ingrandita del prototipo BASSET del 1934/35. Quest’ultimo era significativo perché introduceva per la prima volta un trawler più flessibile, capace di svolgere indifferentemente un ruolo antisommergibile (A/S) oppure un ruolo di dragamine (M/S) oppure entrambi i ruoli combinati.

 

Il prototipo BASSET aveva un dislocamento di 461/650 t, era lungo 160.5 piedi x 27.5 di larghezza e aveva macchine di 850 hp per 12 nodi. La classe DANCE, caratterizzata da due alberi a tripode, con il trinchetto piazzato a poppavia del ponte di comando e con una cappa sul fumaiolo, aveva un dislocamento di 530/760 tonn., la lunghezza di 160.5 piedi x 27.5 di larghezza, le macchine erogavano 850 hp per 11.5 nodi. Armamento 1x4 pollici 3 x 20 mm.

 

Quattro unità vennero trasferite alla Marina Italiana:

 

GAVOTTE, pennant no. T 115, costruito da Cook, Welton & Gemmell a Beverley con macchine fornite da C.D. Holmes di Hull. Impostato l’8.12.1939, varato il 6 o 7.5.1940 e completato il 24.8.1940 come unità A/S. Alla Marina Italiana nel 1946 come RD 312 poi (evidentemente dopo il giugno 1946) DR 312. Utilizzato come bersaglio nel 1965.

 

HORNPIPE, stessi costruttori del precedente, pennant no. T 120. Il suo armamento oltre ai 3x20 mm comprendeva un MG Vickers binato e un Browning binato. Impostato l’8.12.1939, varato il 21.5.1940 e completato il 14.9.1940 come unità A/S: in servizio a South Shields, compie l’addestramento a Port Edgar. Nel 1943 portato nel Mediterraneo nell’ambito del 34th M/S Group operante da basi nord-africane. Dopo il settembre 1943 trasferito in acque italiane. Nel 1944 partecipa all’operazione SHINGLE, lo sbarco di Anzio del 21 gennaio, scortando convogli di navi da sbarco; in seguito opera facendo parte dello stesso 34th M/S Group come danlayer (nave per la posa di boe per contrassegnare i canali dragati) con base a Livorno. Trasferito alla Marina Italiana il 16.3.1946 come RD 316 e poi DR 316. Utilizzato come bersaglio nel 1965.

 

MINUET, pennant no. T 131. Costruito e motorizzato da Ferguson Bros a Renfrew (Port Glasgow). Impostato il 29.4.1940, varato l’1.3.1941 e completato il 21.6.1941 come unità A/S. Nel 1943 va nel Mediterraneo come unità caposquadriglia del 34th M/S Group, operante da basi nord-africane. Nel 1944 lo stesso gruppo fa base a Livorno. Ceduto alla Marina Italiana nel febbraio 1946 come RD poi DR 307. Utilizzato come bersaglio nel 1965.

 

TARANTELLA, pennant no. T 142. Costruito e motorizzato da Smith’s Dock a Middlesbrough (il cantiere che aveva progettato nel 1939 le corvette classe FLOWER, derivandole da un suo progetto di grossa baleniera, la SOUTHERN PRIDE del 1936). Impostato il 6.9.1940, varato il 27.1.1941, completato il 9.5.1941 come unità A/S. Nel febbraio 1943 (prima di andare in Mediterraneo…) cambia il nome in TWOSTEP. Portata nel Mediterraneo nell’ambito del 34th M/S Group operante dal Nord-Africa, e trasferito nel tardo 1944 a Livorno. Nel 1945 fa ritorno in Gran Bretagna, ma nel febbraio 1946 viene ceduto alla Marina Italiana come RD 308 poi DR 308. Venduta per demolizione nel 1965.

 

Una sola unità apparteneva alla classe SHAKESPEARIAN, composta da 12 battelli ordinati il 12.12.1939 e costruiti nel 1940/41. Questo modello rappresentava una replica ampliata dell’altro prototipo MASTIFF del 1937 (490/680 tonn., 163.5 x 27.5 piedi, 950 ihp e 13 nodi di velocità). La classe SHAKESPEARIAN invece aveva un dislocamento standard di 545 tonn., era lunga 164 piedi e larga 27.75, le macchine sviluppavano 950 ihp x 12 nodi. Queste unità erano anch’esse fungibili per svolgere attività A/S oppure M/S, e avevano macchine più potenti delle altre serie dei trawlers dell’Ammiragliato (inclusa la classe ISLES); avevano un albero di trinchetto a palo piazzato a proravia al ponte di comando, e una cappa sul fumaiolo. In seguito tuttavia la struttura del ponte di comando fu ampliata e un albero di trinchetto a tripode fu piazzato a poppavia del ponte stesso. Armamento un cannone da 12 pounder (3 pollici) antiaereo, 3 x 20 mm.

 

L’unica unità trasferita era OTHELLO, costruito e motorizzato da Hall Russell di Aberdeen, pennant no. T 76, impostato il 27.2.1941, varato il 7.10.1941 e completato il 22.12.1941 come unità A/S-M/S. Trasferito alla Marina Italiana nel marzo 1946 come RD 310 poi DR 310. Utilizzato come bersaglio per sottomarini nel 1965.

 

 

Fonti:

"Royal Navy Trawlers. Part One: Admiralty Trawlers", di Gerald Toghill, Maritime Books, 2003

"British and Empire Warships of the Second World War", di H.T. Lenton, Greenhill Books, 1998

 

 

(segue…)

 

 

 

 

 

 

 

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I trawlers della classe ISLES rappresentano il punto di arrivo del percorso iniziato con il prototipo HMS BASSET del 1934/35. Potevano essere usati indifferentemente per attività A/S o M/S, avevano una struttura del ponte di comando ingrandita, un albero di trinchetto a tripode subito a poppavia del ponte, una cappa sul fumaiolo e un piccolo albero di maestra a poppa. Tra il 1940 e il 1945 ne vennero costruiti ben 144, di cui 16 in Canada (in parte per la RCN). Durante la guerra furono utilizzati in tutti i teatri senza eccezioni. Quattro vennero completati come posamine e quattordici come danlayers. Dopo la guerra, moltissimi passarono a usi mercantili, in parte come navi da carico, e altri furono impiegati per gli usi militari di supporto più vari.

 

I battelli della classe dislocavano 545 tonn. standard e 735 a pieno carico, erano lunghi 164 piedi e larghi 27.5, le macchine sviluppavano 850 ihp x 12 nodi. Armamento un cannone 12-pounder (3 pollici) AA, 3 x 20mm.

Undici andarono alla Marina Militare Italiana:

 

BURRA, pennant no. T 158. Ordinato il 6.4.1940 (faceva parte del primissimo batch di battelli della classe ISLES), costruito da Goole Shipbuilding e motorizzato da Amos & Smith di Hull. Impostato l’1.10.1940, varato il 29.3 o il 12.4.1941 e completato il 19.7.1941. Ceduto alla Marina Militare il 22.1.1946 come RD 301 e poi DR 301. Utilizzato come bersaglio nel 1965.

 

CUMBRAE, pennant no. T 154. Ordinato il 27.5.1940 a Cochrane (Selby) con macchine di Amos & Smith. Impostato il 2.9.1940, varato il 20 o il 30.12.1940, completato il 22.5.1941. Nel 1942 va nel Mediterraneo, dove viene impiegato per la scorta di convogli facendo base a Haifa, in compagnia con il gemello ISLAY (quello che affondò il nostro sommergibile SCIRE’ il 10.8.1942). Trasferito alla Marina Italiana il 22.1.1946 come RD poi DR 302. Utilizzato come bersaglio nel 1965.

 

STAFFA, pennant no. T 159. Ordinato il 22.7.1940 al cantiere Robb a Leith, con macchine di Whites Marine Engineering (Hebburn). Impostato il 22.8.1941, varato il 15.6.1942 e completato il 31.8.1942 come unità fungibile M/S-A/S. Nel 1943 opera in Mediterraneo da porti nord-africani. Nel novembre ad Algeri diviene per quattro giorni nave ammiraglia del comandante in capo della Mediterranean Fleet, ammiraglio Sir John Cunningham. Nel 1944 guida il gruppo di dragamine che ripulisce dalle mine il percorso di accesso verso Heraklion a Creta. Nel gennaio 1946 viene trasferito alla Marina Italiana e in quell’occasione la bandiera dell’ammiraglio Cunningham, che era rimasta a bordo per ricordo, viene portata a Leiston, Suffolk, città che aveva adottato la nave. Nella Marina Italiana viene denominata RD poi DR 304 e utilizzata come bersaglio nel 1965.

 

STROMA, pennant no. T 150, ordinata il 24.8.1940 al cantiere Hall Russell (scafo e motori) di Aberdeen. Dislocamento standard 540 tonn., stazza lorda 443 tonn. e stazza netta 151 tonn. Impostata il 3.4.1941, varata il 19.11.1941, completata il 30.1.1942. Trasferita alla Marina Italiana nel marzo 1946 come RD poi DR 315. Utilizzata come bersaglio nel 1965.

 

FOULA, pennant no. T 203, ordinata il 16.11.1940 al cantiere Cochrane di Selby, motori di Amos & Smith di Hull. Impostata il 15.4.1941, varata il 28.7 o il 9.8.1941, completata il 16.2.1942. Trasferita alla Marina Italiana nel febbraio 1946 come RD poi DR 313. Utilizzata come bersaglio nel 1965.

 

FILLA, pennant no. T 212, ordinata il 15.3.1941 al cantiere J. Crown di Sunderland con macchine fornite da C.D. Holmes di Hull. Impostata il 29.9.1941, varata il 2.4.1942 e completata il 20.8.1942. Trasferita alla Marina Italiana nel 1946 come RD poi DR 305. Venduta per demolizione nel 1965.

 

UNST, pennant no. T 213, ordinata insieme a FILLA ma al cantiere Ferguson Bros. di Renfrew (Port Glasgow) sia per lo scafo che per le macchine. Impostata il 16.10.1941, varata il 28.5.1942 e completata il 6.8.1942. Trasferita alla Marina Italiana nel gennaio 1946 come RD poi DR 303. Utilizzata come bersaglio nel 1965.

 

EGILSAY, pennant no. T 215, ordinata il 17.5.1941 a Cook, Welton & Gemmell (Beverley) con motori di C.D. Holmes di Hull. Impostata l’1.10.1941, varata il 7.2.1942 e completata l’8.7.1942. Trasferita alla Marina Italiana il 22.2.1946 come RD poi DR 306. Utilizzata come bersaglio nel 1965.

 

ENSAY, pennant no. T 216, ordinata insieme a EGILSAY allo stesso cantiere e allo stesso costruttore di motori. Impostata il 24.10.1941, varata il 5.3.1942 e completata l’1.8.1942. Presta servizio nel canale della Manica per la scorta di convogli. Trasferita alla Marina Italiana il 16.2.1946 come RD poi DR 314. Utilizzata come bersaglio nel 1965.

 

MOUSA, pennant no. T 295, ordinata il 16.6.1941 a Goole Shipbuilding con macchine di Amos & Smith. Impostata il 6.2.1942, varata l’1.6.1942 e completata il 30.8.1942. Ceduta alla Marina Italiana nel febbraio 1946 come RD poi DR 311. Utilizzata come bersaglio nel 1965.

 

GRAIN, pennant no. T 360, ordinata il 21.10.1942 a Cochrane di Selby con macchine di Amos & Smith. Impostata il 23.4.1943, varata il 17.8.1943 e completata il 10.12.1943. Ceduta alla Marina Italiana il 16.3.1946 come RD poi DR 309. Utilizzata come bersaglio nel 1965.

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Caro Francesco,

mi permetto di aggiungere qualche foto al tuo ottimo lavoro.

Le foto sono del mio archivio e mi sono state passate a suo tempo da Alfano o da Ghiglione, non ricordo chi dei due.

 

Il Macbeth impiegato ancora come unità di scorta.

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Il Caldy nel dopoguerra impiegato come DV.

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Il Cava ripreso a Malta, diventerà il mercantile italiano Maria Venturi.

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Il Coll in servizio come unità portuale per il lavaggio delle cisterne.

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Un caro saluto,

Stefano

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Il Cava ripreso a Malta, diventerà il mercantile italiano Maria Venturi.

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Caro Stefano,

questa volta sei stato tu a stimolarmi ad andare fuori tema. Ho fatto una piccola ricerca su quanti trawlers della Royal Navy sono stati acquistati da armatori mercantili italiani nel secondo dopoguerra. Ne ho trovati almeno 12, ma probabilmente sono di più perché ci sono tre/quattro casi dubbi su cui dirò dopo.

 

Procediamo con ordine, partendo dalla classe DANCE:

 

PIROUETTE, pennant no. T 39, ordinato il 9.9.1939 a Goole Shipbuilding & Repairing Co. Ltd., con macchine di Amos & Smith di Hull. Impostato il 18.12.1939, varato il 22.6.1940, completato il 30.8.1940. Completato come unità A/S con base a Belfast per la scorta di convogli tra la Gran Bretagna e l’Islanda. Nel 1942 convertito per il servizio in aree tropicali. Nel 1943 fa base a Gibilterra per operare nello Stretto e fino all’Africa occidentale. Partecipa agli sbarchi in Nord Africa (novembre 1942), poi opera nel Mediterraneo con basi nordafricane e poi italiane. Nel settembre 1943 partecipa allo sbarco di Salerno e nel gennaio 1944 a quello di Anzio, ma in questo secondo caso in un ruolo del tutto secondario che non gli vale il Battle Honour. Nel luglio 1946 venduto all’armatore italiano Ricuperi Altomare (Ricalmare) come TRIDENTE, per servire da nave salvataggio (Wreck Dispersal Vessel, cioè nave per recupero e sgombero di relitti), 463 tsl e 231 tsn. Nel 1957 passa all’armatore Camillo Bartoli di Savona come FEDERICO BARTOLI (i). L’anno successivo passa alla Soc. di Navig. San Pietro di Cagliari come TABARCHIN. Venduto per demolizione nel 1974.

 

SARABANDE, pennant no. T 125, ordinato insieme a PIROUETTE al cantiere J. Inglis di Pointhouse, Glasgow, con macchine di Aitchison Blair di Clydebank. Impostato il 5.3.1940, varato il 29.8.1940, completato il 2.1.1941. Completato come unità A/S e impiegato nella scorta dei convogli da Freetown (Sierra Leone) a Gibilterra insieme alla gemella MORRIS DANCE, utilizzando addetti al carico del carbone reclutati localmente. Il 16.6.1944 salva i sopravvissuti della baleniera sudafricana SOUTHERN PRIDE, arenatasi presso Freetown (è la famosa nave costruita da Smith’s Dock che aveva fatto da modello per le corvette classe FLOWER). Nel 1945 rientra in Gran Bretagna e va in riserva. Nel 1946 venduta come mercantile VOLEN, 488 tsl. Nel 1953 diviene BETTY, sotto bandiera italiana, e nel 1956 MONTEPONI. Demolito in Italia nel 1968.

 

Si apre qui però un problema perché VOLEN, BETTY e MONTEPONI risulterebbero anche i nomi assunti come mercantile dall’ex FIR, un trawler della classe TREE, pennant no. T 129, costruito dallo stesso cantiere e dallo stesso produttore di macchine del SARABANDE, ma ordinato il 5.6.1939, impostato l’11.8.1939, varato il 27.1.1940 e completato il 30.4.1940. La classe TREE, composta di venti unità, era quella immediatamente precedente alla classe DANCE nella sequenza degli ordinativi passati dall’Ammiragliato ai cantieri. Anche questa classe derivava dal prototipo BASSET, dislocava 530 tonn. standard e 720 a pieno carico, le dimensioni erano 164 piedi x 27.5, le macchine sviluppavano 850 ihp x 11.5 nodi, l’armamento era 1x12-pounder AA, una mitragliatrice da .5 in. binata e due da .303 in. sempre binate. In sostanza non si capisce se VOLEN/BETTY/MONTEPONI fossero l’ex FIR o l’ex SARABANDE. Tutte le fonti che ho consultato ripetono pari pari la stessa duplicazione, evidentemente impossibile, e così fa anche il Miramar Ship Index.

 

TANGO, pennant no. T 146, ordinato insieme agli altri della classe DANCE a Smith’s Dock di Middlesbrough (scafo e macchine), impostato il 23.8.1940, varato il 29.11.1940 e completato il 22.4.1941 come unità A/S (armamento 1 x 4 inch, 3 x 20 mm, 4 mg leggere, una binata e due singole). Nel luglio 1946 venduta come RAMSKAPELLE. Nel 1952 cambia nome in CAROLA per l’armatore fiammingo St. Pieter Scheepsbouw di Hemixen. Nel 1953 passa a un armatore italiano non identificato come VINUM, nave vinaccera, 492 tsl, 249 tsn e 670 tpl. Nel 1962 passa alla Finnavi s.r.l. come VINO, ancora in armamento nel 1988.

 

Per la classe SHAKESPEARIAN troviamo una unità, niente di meno che HMS HAMLET, pennant no. T 167, ordinato il 12.12.1939 al cantiere Cook, Welton e Gemmell di Beverley con macchine di C.D. Holmes di Hull. Impostato il 21.2.1940, varato il 24.7.1940 e completato il 23.12.1940 come unità A/S. Il 30.1.1947 viene venduto a un armatore norvegese come EIFONN. Nel 1950 acquistato da un armatore francese, trasformato in nave da carico e ribattezzato FORT LAMALGUE. Nel 1954 passa a un armatore italiano non identificato come UNION, 498 tsl, e nel 1956 diviene ITACA, sempre sotto bandiera italiana. Nel 1974 acquistato da un armatore greco come NICOLAS (o NICOLAOS) K. Affondato per sinistro marittimo durante un viaggio Limasol-Aqaba al largo della costa israeliana il 23.6.1976.

 

(segue…)

 

 

 

 

 

Fonte:

"Royal Navy Trawlers. Part One: Admiralty Trawlers", di Gerald Toghill, Maritime Books, 2003

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(segue..)

 

Passiamo ora alla classe ISLES.

 

CAVA, pennant no. T 145, ordinato il 4.5.1940 a Fleming & Ferguson di Paisley (sia scafo che macchine). Impostato il 19.8.1940, varato il 3.3.1941 e completato il 28.6.1941 come unità A/S. Nel 1944 è nel Mediterraneo con base a Malta per attività di pattuglia antisommergibile e servizi di scorta. Nel 1945 va in disarmo a Malta. Il 16.5.1947 viene venduto all’armatore Venturi Salvataggi, Ricuperi e Imprese Marittime di Genova, con il nome LUCIA VENTURI, 485 tsl e 173 tsn. Rivenduto a Risalmar nel 1965. Demolito nel 1971.

 

INCHCOLM, pennant no. T 18, ordinato il 27.5.1940 a Cook, Welton e Gemmell di Beverley con motorizzazione Amos & Smith di Hull. Impostato il 20.10.1940, varato il 3.3.1941 e completato il 28.7.1941 come unità M/S. Nel giugno 1946 viene dato in prestito dalla Royal Navy al War Department per essere utilizzato dal RASC, Royal Army Service Corps, cioè il servizio marittimo dell’esercito inglese (formato da equipaggi civili), come nave recupero e sgombero relitti. Nel 1947 trasformato in nave da carico (493 tsl, 266 tsn e 452 tpl). Nel 1953 viene acquistata dall’armatore G.A. Fergusson di Lerwick e convertito per bruciare nafta anziché carbone. Lo stesso anno acquistato dall’armatore italiano Giacomo Federici di Giovanni con il nome CELESTE AIDA. Nel 1966 passa all’armatore Antonio Schiano di Cola con il nuovo nome ANNA GEMMA. Nel 1965/66 va all’armatore greco Zeus Partnership Co. del Pireo con il nome ZEUS. Ancora in servizio nel 1999.

 

INCHMARNOCK, pennant no. T 166, ordinato insieme a INCHCOLM ma al cantiere J. Lewis di Aberdeen (scafo e macchine). Impostato il 26.2.1941, varato il 25.8.1941 e completato il 28.11.1941 come unità M/S. Nel 1944 viene prestato alla Marina Norvegese con il nome KARMØY (ii). Restituito alla Royal Navy nel giugno 1946, ceduto ad un armatore privato nello stesso anno con il nome TILTHORN (476 tsl, 246 tsn e 690 tpl). Nel 1952 diviene NADOR e nel 1955 SERVANNAISE. Nel novembre 1963 acquistato dall’armatore Ciro Garofano di Torre del Greco con il nome MARTERESA. Nel 1970 passa all’armatore Iolanda Oliva con lo stesso nome. Cancellato dal RINA nel 1976 e demolito nel 1982.

 

KINTYRE, pennant no. T 165, ordinato il 22.7.1940 a Ardrossan Dockyard con macchine di J. Plenty di Newbury. Impostato il 14.4.1941, varato il 21.10.1941 e completato il 24.4.1942 come unità M/S. Nel maggio 1946 venduto ad armatore italiano non identificato come nave salvataggio con il nome FIOCINA (491 tsl, 255 tsn e 681 tpl). Nel 1957 passa all’armatore Camillo Bartoli di Savona con il nome ADELE BARTOLI. Nel 1967 diviene SILVANA OTTO, perduto per affondamento l’11.3.1971.

 

MAGDALEN, pennant no. T 279, ordinato l’8.8.1941 al cantiere canadese Midland Shipyards con macchine di Consolidated Mining & Smelting (Trail). Impostato il 10.10.1941, varato il 7.3.1942 e completato il 19.8.1942. In prestito alla Royal Canadian Navy dal 1942 al 1945: restituito alla Royal Navy il 17.6.1945. Il 14.4.1946 venduto all’armatore norvegese L. Myreboe A/S con il nome MARØY (479 tsl, 244 tsn e 645 tpl). Nel 1951/52 passa all’armatore italiano Gabriele Zunini & C. con il nome CINZIA, e nel 1958 diviene SABRINA per l’armatore Maria Minnici in Picardi di Napoli. Perduto per incaglio vicino a Marsala il 10.12.1960.

 

ORSAY, pennant no. J 450, ordinato il 16.4.1943 a Cochrane di Selby con macchine di Amos & Smith di Hull. Impostato il 7.9.1944, varato l’1.1.1945 e completato l’11.5.1945 come D/L (danlayer, posaboe). Armamento solo 3 x 20mm. Nel 1956 convertito come TCV, Tank Cleaning Vessel, cioè battello per la pulizia dei serbatoi di carburante. Il 3.9.1957 venduto a Cossira S.p.A. di Navigazione come ANTILOPE, 499 tsl e 191 tsn. Demolito nel febbraio 1975.

 

 

 

SHILLAY, pennant no. J 426, ordinato insieme a ORSAY ma a Cook, Welton e Gemmell di Beverley con macchine di C. D. Holmes di Hull. Impostato il 26.7.1944, varato il 18.11.1944 e completato il 30.1.1945 come D/L, danlayer. Armamento solo 3 x 20mm. Nel 1945 va in Estremo Oriente con la British Pacific Fleet. Nel 1947 cambia la sigla in M 426. In disarmo nel 1958 a Malta. Nel novembre 1958 venduto per demolizione a una società italiana ma rivenduto come nave da carico all’armatore Camillo Bartoli di Savona con il nome FEDERICO BARTOLI (ii), 495 tsl, 151 tsn e 443 tpl. Nel 1966 trasformato in nave vinaccera per un armatore genovese con il nome MONT BLANC. Nel 1968 passa con lo stesso nome all’armatore G. Messina. Demolito in Italia nel 1987.

 

TRODDAY, pennant no. J 431, ordinato insieme a ORSAY e SHILLAY al cantiere Cook, Welton e Gemmell di Beverley, motorizzato da C. D. Holmes di Hull. Impostato il 26.10.1944, varato il 3.3.1945 e completato il 10 o il 13.5.1945 come D/L (armamento solo 3 x 20mm). Nel 1945 va a far parte della British Pacific Fleet in Estremo Oriente. Nel 1946 impiegato nella acque del Borneo nell’ambito della 11th M/S Flotilla. Nel 1947 trasferito ad altra M/S Flot. nell’area della Palestina: il pennant no. cambia in M 421 come dragamine. Nel settembre 1959 va in disarmo a Malta. Nel luglio 1960 venduto per demolizione a La Spezia, ma rivenduto nel settembre 1961 ad un armatore italiano come NICOLA JACOVITTI. A La Spezia viene trasformato in nave cisterna, 362 tsl e 726 tpl. Nel marzo 1962 cambia nome in ANTONELLA, nel 1971 in NANDO, nel 1975 in FRAI. Nel 1977/78 passa ad Agip Tanzania con il nome HODARI. Cancellato dal RINA nel 1989, in disarmo a Dar-es-Salaam nel 1994.

 

Fin qui i casi certi. Ci sono poi i casi dubbi.

 

Il T 274, ANTICOSTI, di costruzione canadese (Collingwood Shipyards, completato l'8.8.1942), assume nel 1953 o 1957 il nome GIUSEPPINA, ex BARBRO (1948), ex GULØY (1946). Non risulta sul “Repertorio di Marina Mercantile” a cura di Ilo Barbensi e Giorgio Spazzapan.

 

Il T 248, ULVA, costruito da C.W.G. a Beverley e completato il 16.12.1942, assume nel 1946 il nome SALVO, mutato nel 1948 in PLICO (nave da carico con bandiera norvegese), poi nel 1950 in SURINAM (bandiera olandese) e nel 1951 in ANNE T. WILLIAM (bandiera liberiana). Demolito nel 1977. Non so se il primo nome sia indice di armatore italiano.

 

Il J 441, WIAY, anch'esso costruito da C.W.G. e completato (era l'ultimo della serie) il 17.7.1945, assume nel dicembre 1960 e fino al 1962 il nome ENRICO CARLO. Mi pare un nome molto italiano ma non ne ho trovato traccia nel Repertorio.

 

 

 

Fonti:

"Royal Navy Trawlers. Part One: Admiralty Trawlers", di Gerald Toghill, Maritime Books, 2003

“British & Empire Warships of the Second World War”, H.T. Lenton, Greenhill Books, 1998

"The Army's Navy. British Military Vessels and Their History since Henry VIII", David Habesch, Chatham Publishing, 2001

"Repertorio di Marina Mercantile", AIDMEN, a cura di Ilo Barbensi e Giorgio Spazzapan

http://www.miramarshipindex.org.nz

 

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Comincio ora la parte dedicata agli ex MMS. Questa volta comincio dalle foto. Ne posto una del Regio Dragamine 211 ricavata dal classico di Aldo Fraccaroli "Marina Militare Italiana 1946", Hoepli, Milano, s.d.

 

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Tutte le altre foto vengono dal libro "Minesweeper. The Role of the Motor Minesweeper in World War II", di Michael J. Melvin, Square One Publications, 1992. Una fonte preziosa: l'autore è stato imbarcato come sottufficiale motorista su un MMS nel Mediterraneo dalla fine del 1944 al 1946, impegnato in operazioni di dragaggio sulla costa italiana, fino al rientro a Malta e il disarmo dell'unità. Dopo una lunga esperienza nella RAF, nel 1969 l'autore è diventato un pastore della United Reformed Church, come cappellano militare.

 

ADDENDA: come vedete, alle Falkland c'era tra i tanti anche un relitto di MMS. Il LERICI non è un ex MMS: è un piroscafetto portato in salvo a La Spezia nel 1946 a rimorchio di MMS 46 (la foto stava in mezzo ad altre due, quindi ho deciso di lasciarla).

 

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scusate

avate per caso quache foto in più della nave staffetta perchè sto provando a costruire il modello derivandolo dalla flower class della revell in scala 1/72

ma non riesco areperire una documentazione sufficente per proseguire

grazie

 

Caro ventisei,

ho trovato i progetti particolareggiati sia delle corvette classe FLOWER originali sia di quelle modificate con maggiore autonomia, come è il caso della STAFFETTA. Spero che ti possano essere utili.

Provengono da un libro che non ricordavo nemmeno di avere: "Corvettes of the Royal Canadian Navy 1939-1945", Ken Macpherson e Marc Milner, Vanwell Publishing Limited, 1993

Il progetto della classe FLOWER originale è diviso in due parti per problemi legati alla dimensione del disegno originale e alla capacità dello scanner.

 

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Gli MMS nella marina italiana

 

Il motodragamine MMS nasce nella Royal Navy come risposta diretta alla mina magnetica, risposta che richiedeva evidentemente un battello non magnetico. Alla base del progetto c’è il cavo di dragaggio chiamato doppio longitudinale (LL o Double L), un doppio cavo galleggiante di rame lungo 750 piedi, sviluppato appositamente a fine ottobre 1939, che non richiedeva una nave di grandi dimensioni per il suo impiego. Bastava un battello con un dislocamento pari a meno della metà di quello dei trawlers della classe ISLES. Il motodragamine utilizzava infatti un grosso rullo (o rotolo) collocato sul ponte di coperta verso poppa e intorno al quale restava avvolto il cavo, che poi durante l’uso veniva rimorchiato a poppavia del dragamine stesso.

 

Il progetto del motodragamine fu affidato alla Richard Ironworks, ben noto costruttore di battelli in legno, in genere utilizzati come pescherecci e quindi di basso costo. Scafo e sovrastruttura erano costruiti in legno e venivano poi sottoposti a de-perming e de-gaussing per compensare la massa metallica dei motori e di altre installazioni come l’armamento, etc.. Due generatori diesel e gruppi di batterie fornivano la corrente elettrica per il cavo di dragaggio, alimentato a intervalli prefissati in modo da far detonare le mine magnetiche. A prua, molti motodragamine portavano un martello acustico inserito in una struttura portante a forma di A (A-frame) per l’uso contro le mine acustiche.

 

I motodragamine di cui parliamo, Admiralty Type I o MMS (1), oppure 105 footers, furono costruiti in 276 esemplari, commissionati ad un gran numero di piccoli cantieri specializzati in pescherecci e barche da diporto, mentre altri 20 vennero perduti ancora sullo scalo in Estremo Oriente e 17 cancellati. Il dislocamento era di solo 225 tonnellate (295 a pieno carico), le dimensioni 119 piedi fuori tutto di lunghezza e 23 di larghezza. Le macchine diesel, di modelli molto variegati, fornivano 500 bhp per 11 nodi di velocità, l’autonomia era di 550 miglia nautiche a 10 nodi. L’armamento iniziale era composto di una mitragliatrice binata da .5 in. (12.5 mm) e due mtg binate da .303 in. (7.65 mm).

 

Negli anni dell’immediato dopoguerra moltissimi MMS vennero trasferiti o dati in prestito (come è il caso dell’Italia) alle marine alleate o ex avversarie per consentir loro di portare a termine la bonifica delle acque territoriali dai campi di mine posati in abbondanza durante la guerra. Molti altri vennero venduti commercialmente come pescherecci, dato che la loro struttura robusta si prestava particolarmente a questo impiego.

 

Il BYMS di costruzione americana, di cui parleremo subito dopo, era stato invece concepito come una nave da guerra vera e propria e non come un battello monofunzionale, e quindi venne preferito dalle marine di mezzo mondo (tra cui l’Italia) perché utilizzabile anche come nave pattuglia, nave idrografica, etc.

 

Le basi dei motodragamine britannici nel Mediterraneo erano Gibilterra, poi Bougie, Biserta, Malta, Port Said, La Maddalena, Messina, Brindisi, Napoli e Livorno; nell’immediato dopoguerra Genova. All’Italia vengono assegnati in prestito 16 o 17 MMS, ridenominati prima RD e poi DR da 201 a 216. Resta qualche dubbio sul numero complessivo, come vedremo in seguito. Procediamo ora secondo il solito nave per nave, seguendo l’ordine di numerazione assegnato dalla Royal Navy.

 

MMS.10, pennant J.510, ordinato il 17.1.1940 al cantiere J. & W. Noble di Fraserburgh, motori di Harland & Wolff di Belfast, varato il 31.10.1940 e completato il 30.5.1941. Presta servizio inizialmente a Belfast, poi nel 1941-42 con la 109 MSF (Mine Sweeping Flotilla) prima nell’Irlanda del Nord, poi a Liverpool e nella Clyde. Nel maggio 1943 passa con la 105 MSF nel Mediterraneo, dove presta servizio fino al 1946, quando viene assegnato all’Italia come RD poi DR 201 (salvo un intervallo a Malta nel 1947). Nel 1950 torna alla Royal Navy sempre a Malta come TRV (Torpedo Recovery Vessel) 20. Il 26.5.1956 viene venduto commercialmente in Italia (insieme a MMS 3).

 

MMS.32, pennant J.532, ordinato insieme al precedente, costruito da MacDuff Engineering con macchine di Harland & Wolff, varato nel 1941 e completato nell’agosto 1941, in servizio inizialmente a Belfast , poi nel gennaio 1942 con la 109 MSF. Nel 1943 passa alla 110 MSF e va nel Mediterraneo. Nel 1944 è con la 105 MSF fino alla fine della guerra, sempre nel Mediterraneo. Prestato all’Italia nel 1946 come RD/DR 202. Nel 1950, finito il prestito, torna a Malta ed entra a far parte del 108 MSF di base nell’isola. Venduto commercialmente il 3.6.1955.

 

MMS.34, pennant J.534, stesso ordinativo, costruito da J. & W. Noble di Fraserburgh con diesel di Harland & Wolff. Varato nel 1941 e completato il 10.7.1941. Presta servizio inizialmente a Liverpool, poi passa con la 108 MSF prima a Liverpool e poi nel Mediterraneo, e nel 1942 alla 105 MSF sempre nel Mediterraneo. Nel 1945 è a Malta, l’anno successivo viene prestato all’Italia come RD/DR 203. Nel 1948 torna temporaneamente a Malta. Il prestito finisce nel 1949: il battello torna definitivamente a Malta e fa parte della 108 MSF. Viene rinominato MMS.1534. Secondo alcune fonti distrutto da un incendio al largo della Tunisia il 2.6.1952, secondo altre venduto commercialmente nell’ottobre del 1955.

 

MMS.35, pennant J.535, stesso ordinativo, stessi costruttori di scafo e macchine del precedente, ma l’allestimento viene completato da Wilson Noble di Fraserburgh. Varato il 12.4.1941 e completato il 10.8.1941. Presta servizio a Belfast, poi con la 109 MSF a Liverpool e nella Clyde. Nel settembre 1943 passa alla 105 MSF nel Mediterraneo fino alla fine della guerra. Nel 1946 è a Malta, viene prestato all’Italia come RD/DR 204 fino al 1949. Restituito alla Royal Navy, dal 1950 al 1955 è a Chatham. Venduto commercialmente il 22.2.1955 a Stonehaven Engineering.

 

Il libro di H.T. Lenton contiene a questo punto un evidente errore di impaginazione/allineamento di due righe di una tavola, per cui attribuisce il prestito alla Marina Italiana non già dell’MMS.35 ma dell’MMS.42, unità che non prestava servizio nel Mediterraneo. Anche i classici possono sbagliare.

 

MMS.48, pennant J.548, ordinato il 13.2.1940 a J.W. & A. Upham di Brixham con motori di Mirrlees, Bickerton & Day (Stockport). Varato il 9.8.1941 e completato il 13.10.1941, in servizio a Cardiff/Swansea poi a Lowestoft con la 110 MSF. Nel 1942 va nel Mediterraneo con la 111 MSF fino alla fine della guerra. Prestito alla Marina Italiana come RD poi DR 205 dal 1946 al 1949/50. Torna a Malta fino al 1955, venduto commercialmente nell’ottobre 1955.

 

MMS.50, pennant J.550, ordinato il 14.6.1940 a Clapson (Barton on Humber) con macchine di Harland & Wolff. Varato il 12.4.1941 e completato il 23.8.1941. Presta servizio a Liverpool, poi va alla 105 e in seguito alla 108 MSF nel corso dello stesso anno. Nel 1942 è con la 105 MSF nel Mediterraneo, e partecipa allo sbarco in Sicilia. Nel 1944 opera in Adriatico. Prestato all’Italia nel 1946 come RD poi DR 206. Nel 1947 forse è di nuovo a Malta, poi torna in Italia. Il prestito finisce nel 1948/9 e il battello torna alla Royal Navy, prima a Malta poi a Chatham dove presta servizio fino al 1957. Ribattezzato MMS.1550 nel 1956. E’ venduto per demolizione al cantiere Pounds di Portsmouth nell’ottobre 1957.

 

MMS.99, pennant J.599, ordinato il 13.1.1941 al cantiere canadese Wagstaff & Hatfield di Port Greville, con macchine di Fairbanks Morse di Beloit. Varato il 21.10.1941, ma completato solo il 24.11.1942 (si ricorda il blocco del fiume San Lorenzo da parte dei ghiacci per tutta la stagione invernale). Assegnato alla MSF 120 per tutto il corso della guerra. I battelli di questo gruppo, da MMS.99 a 106, vengono trasferiti dal Canada nel Mediterraneo attraverso un lungo periplo da Halifax a Miami, poi da qui alla Jamaica, a Trinidad, a Recife per attraversare l’Atlantico centrale nella sua parte più stretta e raggiungere Freetown in Sierra Leone, da qui Gibilterra, e poi Beirut.

 

Non si voleva infatti che i battelli affrontassero i rigori dell’Atlantico del Nord, ma in questo modo il tragitto dura ben sei mesi, dal dicembre 1942 al giugno 1943. E’ lo stesso percorso che verrà compiuto anche da molti rimorchiatori americani di piccolo tonnellaggio trasferiti non senza difficoltà e perdite nel Mediterraneo attraverso l’Atlantico.

 

A dimostrazione di quanto fossero marini questi motodragamine c’è tuttavia il fatto che nel luglio 1943 altri quattro battelli dello stesso tipo, sempre di costruzione canadese, affrontano (sia pure d’estate) l’Atlantico del Nord, andando in due settimane da Terranova a Loch Foyle in Irlanda del Nord e poi da qui a Gibilterra.

 

Tornando all’MMS.99, questo è di base con la sua flottiglia a Port Said e Alessandria fino al 1945. Nel 1946 prestato all’Italia come RD poi DR 207. Nel 1950, finito il prestito, torna a Malta, poi due anni dopo è a Gibilterra e nel 1953 a Chatham. Venduto nel marzo 1955 a Otterham Ltd. per esser trasformato in abitazione galleggiante (houseboat).

 

MMS.100, pennant J.600, stesso ordinativo e stessi costruttori canadesi del precedente. Varato il 4.11.1941 e completato il 16.12.1942 per la 121 MSF, poi l’anno successivo passa alla 120 MSF nel Mediterraneo. Prestato all’Italia nel 1946 come RD poi DR 208. Torna a Malta nel 1950, nel 1952 è a Gibilterra e nel 1953 a Portsmouth, due anni dopo a Chatham come MMS.1600. Venduto commercialmente nell’agosto 1955 a Belzize Boat Yard.

 

MMS.102, pennant J.602, stesso ordinativo e stessi costruttori canadesi dei precedenti ma allestito da Shelburne Shipbuilders (Nova Scotia). Varato il 25.10.1941 e completato il 28.6.1942. Pare che durante le prove in mare nella Baia di Fundy (tra St. John e la penisola della Nova Scotia) il battello si fosse perduto e fosse stato ritrovato grazie ad una vasta operazione di ricerca messa in piedi per rintracciarlo. Assegnato alla 120 MSF con cui va nel Mediterraneo insieme agli altri. Prestito all’Italia come RD poi DR 209 dal 1945 al 1950, anno in cui fa ritorno a Malta. Nel 1952 va a Gibilterra, poi a Portsmouth e nel 1954 a Pembroke come MMS.1602. Venduto commercialmente nel 1956 circa.

 

MMS.103, pennant J.603, stesso ordinativo al costruttore canadese Shelburne Shipbuilders con diesel della Fairbanks Morse di Beloit. Varato il 4.5.1942, completato il 30.9.1942 per la 120 MSF. Secondo il libro di Lenton questo battello non sarebbe rientrato tra quelli prestati alla Marina Italiana, ma l’autore Melvin lo include invece, sia pure con qualche dubbio, tra i 17 del prestito all’Italia, prestito che in questo caso sarebbe durato dal 1947 al 1950. Non risulta assegnata una sigla nella serie RD/DR, ma può darsi che il battello fosse utilizzato solo per fornire pezzi di ricambio agli altri. Finito il prestito, il battello è nel 1952 a Gibilterra e l’anno successivo a Chatham. Venduto commercialmente nell’ottobre 1956 a Rotterdam.

 

MMS.104, pennant J.604, stesso ordinativo dei precedenti al cantiere canadese Clare Shipbuilding di Metaghan con motori Fairbanks Morse di Beloit. Varato il 5.8.1941 e completato il 4.7.1942 per la 120 MSF, con cui va nel Mediterraneo insieme agli altri. Nel 1946 prestato all’Italia come RD poi DR 210 fino al 1950/51. Nel 1951 è a Malta, l’anno successivo a Gibilterra, dove il 25.2.1954 viene venduto commercialmente a J. Rammage.

 

MMS.105, pennant J.605, stesso ordinativo e stessi costruttori canadesi del precedente. Varato il 30.9.1941 e completato il 4.7.1942 per la 120 MSF con cui va nel Mediterraneo. Prestato alla Marina Italiana dal 1946 al 1951 come RD poi DR 211. Nel 1951 torna a Malta, l’anno successivo va a Gibilterra, dove viene venduto commercialmente il 25.2.1954.

 

MMS.106, pennant J.606, ordinato il 10.4.1941 allo stesso cantiere canadese e allo stesso costruttore di motori dei due precedenti. Varato il 30.9.1941 e completato il 4.7.1942 per la 120 MSF con cui va nel Mediterraneo. Dal 7.11.1944 al 20.8.1945, con base a Port Said e Alessandria, compie una lunga serie di operazioni di sminamento nell’area dell’Egeo e dello Ionio, in particolare vicino al Pireo, a Patrasso, alle isole di Leuca e di Corfù, poi a Salonicco, al Monte Athos e all’isola di Lemnos. Nel 1946 prestato all’Italia come RD/DR… il numero è incerto (forse 216). Nel 1951 finisce il prestito, il battello torna a Malta, l’anno successivo va Chatham e poi a Portsmouth, dove viene venduto al demolitore Pounds il 12.1.1956.

 

 

MMS.135, pennant J.635, ordinato il 31.1.1941 a Clapson (Barton) con motori di Harland & Wolff. Varato il 22.10.1941 e completato il 31.3.1942. Presta servizio inizialmente a Liverpool, poi con la 108 MSF. Lo stesso anno passa alla 105 MSF, e nel 1943 torna alla 108 con cui va nel Mediterraneo. Nel 1946 prestato all’Italia come RD poi DR 212 fino al 1949. Nel 1951/52 opera con la 108 MSF di base a Malta. Resta nell’isola fino al 1955-56, quando viene venduta commercialmente alla ditta Magro Brothers di Malta col nome QUEEN OF PEACE. Nel 1970 diventa TREVISAN. Affondato nel Golfo della Sirte nel 1977 durante un viaggio da Reggio Calabria a Bengasi.

 

MMS.167, pennant J.667, ordinato il 7.8.1941 a F. Curtis (Par), con motori di Mirrlees, Bickerton & Day di Stockport. Varato il 7.1.1942 e completato il 7.5.1942. In servizio inizialmente a Swansea, poi nello stesso anno passa alla 111 MSF con cui va nel Mediterraneo. Prestito all’Italia nel 1946 come RD poi DR 213 fino al 1950, anno in cui rientra a Malta dove resta fino al 1955. Venduto commercialmente il 2.12.1955 a Phoenix Steam Co. di Malta.

 

MMS.172, pennant J.672, ordinato insieme al precedente a F. Curtis (Totness) con macchine dello stesso costruttore precedente. Varato il 20.01.1942 e completato il 10.6.1942. In servizio a Swansea, poi alla 111 MSF con cui va nel Mediterraneo. Prestito all’Italia nel 1946 come RD poi DR 214 fino al 1949/50. In tale anno torna a Malta e nel 1951 fa parte della 108 MSF di base nell’isola. Venduto commercialmente nel 1955-56 alla Joseph Gasan Enterprises di Malta (la stessa ditta che nel 1947 aveva acquistato l'ex BYMS 26/2026, poi rivenduto a Jacques Cousteau per divenire la famosa CALYPSO) con il nome PINU. Nel 1957 passa ad armatori greci.

 

MMS.185, pennant J.685, ordinato il 2.9.1941 a J. Forbes di Peterhead con macchine di Harland & Wolff. Varato il 2.5.1942 e completato il 11.7.1942. In servizio inizialmente a Liverpool, poi con la 105 MSF con cui va nel Mediterraneo. Nel 1946 prestito all’Italia come RD poi DR 215 fino al 1950, anno in cui ritorna a Malta. Nel 1951/52 fa parte della 108 MSF. Dal 1954 al 1956 è a Chatham, rinominato MMS.1685. Venduto al demolitore Pounds di Portsmouth nel 1956.

 

 

 

 

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Fonti:

"British and Empire Warships of the Second World War", di H.T. Lenton, Greenhill Books, 1998

 

"Mine Sweeper. The Role of the Motor Minesweeper in World War II" di Michael J. Melvin, Square One Publications, 1992

 

Prossima puntata sugli ex BYMS, poi DR serie 400, poi FIORI.

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per de domenico:

 

MMS.103, pennant J.603, stesso ordinativo al costruttore canadese Shelburne Shipbuilders con diesel della Fairbanks Morse di Beloit. Varato il 4.5.1942, completato il 30.9.1942 per la 120 MSF. Secondo il libro di Lenton questo battello non sarebbe rientrato tra quelli prestati alla Marina Italiana, ma l’autore Melvin lo include invece, sia pure con qualche dubbio, tra i 17 del prestito all’Italia, prestito che in questo caso sarebbe durato dal 1947 al 1950. Non risulta assegnata una sigla nella serie RD/DR, ma può darsi che il battello fosse utilizzato solo per fornire pezzi di ricambio agli altri. Finito il prestito, il battello è nel 1952 a Gibilterra e l’anno successivo a Chatham. Venduto commercialmente nell’ottobre 1956 a Rotterdam.

 

per questo battello, che l'almanacco navale di giorgerini e nani gli assegna DR 210, a catena tutti gli altri cambiano la sigla:

Il testo di H.T. Leyton riporta

MMS 104 diventa DR 210, MMS 105 diventa DR 211, ecc.

mentre l'almanacco riporta

MMS 103 diventa DR 210, MMS 104 diventa DR 211, ecc.

ora voglio capire chi ha ragione. Probabile che abbia ragione il testo inglese?!!!!??

forse si. non so. però ricordandomi che anche per i legni della Classe Abete per me c'è qualche incongruenza, tutto è possibile.

Modificato da ostro
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Come ho scritto, il libro di H.T.Lenton non include, secondo me per errore, il MMS 103 tra quelli prestati all'Italia. Probabilmente da questo errore deriva l'altro, sistematico, che consiste nello scalare di un numero in meno tutte le corrispondenze tra le sigle degli MMS e quelle dei DR dal 211 in avanti fino al 216. In questo caso, MMS 101 sarebbe la 17a unità, quella senza sigla DR. Mi pare verosimile.

Giorgerini e Nani non avrebbero sbagliato.

 

P.S. Grazie Ostro per l'attenzione che dedichi al mio lavoro.

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Altre due foto. MMS.191 è, a quanto dice Melvin, l'unico battello ancora esistente del suo genere. Fu trovato nel 1978 mentre giaceva nel fango a Otterham Quay. Il libro dice che si trova a Stoke Creek, dove una fondazione cerca di preservarlo come unico battello sopravvissuto. Queste righe sono state scritte nel 1992. Non ne ho notizie ulteriori.

 

Fonte:

"Minesweeper. The Role of the Motor Minesweeper in World War II", di Michael J. Melvin BEM, Square One Publications, 1992

 

 

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I moto-dragamine BYMS della Marina Italiana

Premessa: una nota esplicativa sui sistemi di designazione per le navi cedute dagli USA alla Royal Navy in base al Lend-Lease Act.

 

Dato che entriamo ora nel campo dei BYMS, e in seguito anche in quello dei BPT (che nel nostro caso non sono i Buoni Poliennali del Tesoro), non sarà male una piccola nota esplicativa sui complessi sistemi di nomenclatura adottati negli Stati Uniti per le unità destinate alla Royal Navy.

 

Dopo la firma della legge “Affitti e Prestiti” (Lend-Lease) dell' 11 marzo 1941, una British Purchasing Commission arriva di corsa negli Stati Uniti e piazza subito (primavera 1941) un primo gruppo importante di ordinativi di unità da guerra, sulla scorta della drammatica esperienza già acquisita a proprie spese dalla Royal Navy (ma non dagli americani) in un anno e mezzo di guerra. Di qui in particolare la priorità attribuita dagli inglesi all'acquisto di portaerei di scorta e di cacciatorpediniere di scorta.

 

Alle navi destinate al Regno Unito vengono inizialmente attribuiti dal governo americano un sistema di classificazione e una numerazione autonoma e separata rispetto a quelli della U.S. Navy. Le sigle corrispondono a quelle americane, ma iniziano sempre con il prefisso B per British. Il sistema sarà in seguito ricondotto ad omogeneità sulla base di un’unica numerazione per tutti gli ordini con qualsiasi destinazione, americana, inglese o sovietica che fosse (c'era stata infatti all'inizio una classificazione separata anche per le unità destinate all'URSS, in particolare motosiluranti e piccoli cacciasommergibili, ovviamente con il prefisso R per Russian anziché B, cioè RPT e RPC), ma l'unificazione arriva solo a gennaio 1942, dopo l’entrata in guerra degli Stati Uniti.

 

Tra le navi ordinate dagli inglesi a metà 1941 abbiamo così le prime 6 portaerei di scorta, denominate BAVG da 1 a 6: ARCHER, AVENGER, BITER, CHARGER, DASHER, TRACKER. Inizialmente le portaerei di scorta portavano infatti per la U.S. Navy la sigla AVG come “portaerei ausiliarie”, poi cambiata in ACV nell’agosto 1942 e poi ancora in CVE nel luglio 1943, in riconoscimento (com’era più che giusto) del loro ruolo di unità da combattimento a pieno titolo e non certo di navi ausiliarie. A seguito dell'adozione di una numerazione separata, c’erano contemporaneamente una AVG 1 (USS LONG ISLAND) e una BAVG 1 (HMS ARCHER). E quando una nave destinata alla marina inglese (nel nostro caso HMS CHARGER) viene trattenuta nella marina americana, come capiterà piuttosto spesso, cambia anche il numero (ma in questo caso non il nome), che passa da BAVG 4 a AVG 30. Le successive 32 portaerei di scorta trasferite alla Royal Navy sempre a termini di Lend-Lease, da AVG 6 BATTLER in avanti (10 della classe TRACKER e 23 della classe RULER, a completare una fornitura complessiva di ben 38 unità) avranno invece sigle tratte dalla sequenza numerica americana e non più specifiche proprie.

 

Nel campo dei cacciatorpediniere di scorta, la Commissione inglese ordina subito (15 agosto 1941) 50 unità della classe EVARTS, del tipo GMT (con doppi motori diesel-elettrici già sviluppati in USA per i sommergibili, 20 nodi di velocità) cosidetto “con scafo corto” (289.5 piedi di lunghezza), che assumono le sigle BDE (British Destroyer Escort) da 1 a 50. Quando una unità, ad esempio proprio EVARTS, BDE 5, viene trattenuta nella marina americana (come accadrà in questo caso per ben 44 navi su 50 dell'ordine iniziale, data l'assoluta necessità manifestata dalla US Navy, nell'emergenza drammatica quanto imprevista dei primi mesi del 1942, di disporre di navi scorta), essa assume semplicemente la sigla "americanizzata" DE 5. In questo caso non cambia il numero, probabilmente perché l’ordine dei 50 caccia di scorta da parte della Royal Navy aveva preceduto qualsiasi ordine analogo da parte della marina americana, che prima della guerra (e dell’offensiva scatenata dagli U-Boote appunto nei primi mesi del 1942) non aveva apprezzato adeguatamente l’esigenza di disporre proprio di questo tipo di navi, i destroyer-escorts, proprio quelli che - insieme alle portaerei di scorta - le consentiranno nel 1943 di giocare un ruolo decisivo nella Battaglia dell’Atlantico.

 

Nella marina americana quindi non c’è stato un DE 1 perché la casella era occupata dal BDE 1, HMS BAYNTUN (nella Royal Navy queste unità, definite fregate, appartenevano alla classe CAPTAIN, dato che portavano tutte nomi di famosi capitani di marina, tra cui molti dell’epoca nelsoniana). Alla Royal Navy andranno poi, dopo i primi 6, ulteriori 26 DE classe EVARTS e 46 classe BUCKLEY (tipo TE, propulsione turbo-elettrica, 24 nodi di velocità, scafo lungo 300 piedi) tratti dalla sequenza numerica americana, per un totale di 78 fregate (ma gli inglesi, che le impiegarono intensivamente e con successo, ne avrebbero volute non meno di 300).

 

Per i dragamine di squadra gli inglesi ordinano subito 32 unità della classe AUK con le sigle proprie BAM da 1 a 32. In questo caso le 12 navi trattenute dalla marina americana cambiano sigla e numero: HMS AKBAR, BAM 1, diviene AM 314 USS CHAMPION.

 

Per le navi scorta costiere l’ordinativo inglese è per 15 unità, BEC (Escort Craft) da 1 a 15, unità di 795 tonnellate con lo stesso scafo (per ragioni di semplicità costruttiva) dei dragamine di squadra americani classe ADMIRABLE. La sigla viene poi “americanizzata” in PCE (Patrol Craft, Escort) da 827 a 841 (nella Royal Navy è la classe KIL).

 

E veniamo ai nostri motodragamine BYMS. L’ordinativo iniziale della Commissione inglese è per 80 battelli, BYMS da 1 a 80, più tardi elevato a 250 (ma il secondo ordine di 170 viene rilevato dalla US Navy a fronte delle esigenze belliche). Anche in questo caso la serie iniziale dei BYMS riceve una numerazione concorrente e separata da quella degli YMS (Yard Mine Sweepers) americani. C’è quindi un BYMS 1 ma anche un YMS 1. Le 70 unità (su 170 richieste nel secondo ordinativo) effettivamente consegnate alla marina inglese e con un numero di sigla successivo a 80 (nel range tra BYMS 137 e 284) sono invece tratte dalla sequenza numerica dei battelli americani (cioè BYMS 137 è l’ex YMS 137). Per evitare confusioni, tra il dicembre 1943 e l'aprile 1944 tutti i battelli della Royal Navy aggiungono 2000 al proprio numero individuale, ma restando sempre identificati come BYMS. Nessuno pensa neppure a ridenominarli come MMS, forse anche perché i BYMS erano troppo superiori ai modelli inglesi ... Viene così dato vita ai motodragamine della serie 2000 (la serie da 1 a 1000 infatti erano gli MMS(1) da 105 piedi, già visti prima; la serie 1001 erano gli MMS(2) da 126 piedi, sempre di costruzione inglese e canadese). 17 BYMS della serie 2000 passeranno poi alla marina italiana.

 

Merita particolare rilievo il fatto che la sigla BYMS è l'unica, tra tutte quelle con il prefisso B di cui stiamo parlando, a sopravvivere a lungo, per tutta la guerra ma anche dopo: un riconoscimento ad un modello particolarmente ben riuscito.

 

Per le motosiluranti, PT (Patrol Torpedo boats), abbiamo i primi 20 battelli ordinati dagli inglesi alla Elco come BPT da 1 a 20: le sigle verranno poi cambiate in PT da 49 a 68 quando il sistema di classificazione verrà unificato sulla base di quello della U.S. Navy per evitare ulteriori confusioni. Di un paio dei 20 battelli Elco (di cui solo 10 effettivamente consegnati alla Royal Navy) riparleremo nel seguito, perché finiranno alla marina italiana.

 

Ci sono poi i BPT da 21 a 68, 48 battelli su licenza Vosper costruiti negli Stati Uniti. Ulteriori 16 PT modello Vosper (PT da 384 a 399) e 22 modello Higgins (PT 88, 90/94, 201, 203/217) per la Royal Navy verranno invece numerati in base alla sequenza americana (19 di questi 64 Vosper e 7 di questi 22 Higgins finiranno poi alla marina italiana nel 1947). Si noti bene che BPT e PT, quando entravano in servizio nella Royal Navy, cambiavano naturalmente sigla e numero e divenivano, a seconda dei casi, MTB o MGB (in quest'ultimo caso si tratta di 15 battelli del tipo Higgins) .

 

Navi e mezzi da sbarco: ordinativo inglese per 7 Landing Ship Docks come BAPM (Personnel, Mechanized) da 1 a 7, poi rinumerate LSD da 9 a 15 nella classe ASHLAND, di cui 3 trattenute dalla US Navy.

 

Le 113 LST (2) cedute dagli USA alla Royal Navy - che ne avrebbe volute molte di più, dato il loro valore strategico: il numero delle LST disponibili in ciascun teatro di guerra determinava in buona sostanza quali campagne era effettivamente possibile realizzare e quali no - vengono tratte tutte dalla sequenza numerica americana (da 1 a 1152, di cui 1067 effettivamente costruite). Nella Royal Navy mantenevano sigla e numero d'origine. Le meno efficienti LST (3) di costruzione inglese e canadese (frutto di un tardivo tentativo di recuperare l'autosufficienza in questo campo, dal momento che gli americani, avendo il monopolio della produzione, si tenevano ben stretto il 90% delle LST(2) complessivamente a disposizione), vengono invece numerate rispettivamente nelle classi da 3001 a 3045 e da 3501 a 3574.

 

Anche i 181 o 210 LCI (L) (ex APY) ceduti dagli USA alla Royal Navy rispettano la sequenza numerica unica americana, e mantengono sigla e numero inalterati.

 

Per gli LCT invece, purtroppo, ciascuno dei due paesi assegna per proprio conto le stesse numerazioni ai battelli da esso prodotti, sia pure secondo serie/modelli distinti e separati. Le serie LCT (1), (2), (3), (4), di produzione inglese, portano i numeri da 1 a 1368. Le serie LCT (5) e (6), di produzione americana, portano anch'esse i numeri da 1 a 1465. Gli LCT (7), di produzione americana, numerati da 1466 a 2023, cambieranno poi sigla in LSM da 1 a 558: ma non rientrano tra le navi cedute in Lend-Lease e quindi non ci interessano qui. Ora, quando gli LCT di produzione americana venivano trasferiti alla Royal Navy - cosa che avviene per 169 LCT (5) e 2 LCT (6) - questa aggiungeva bensì 2000 al numero individuale (come per i BYMS), ma restava comunque un’evidente area di sovrapposizione. Infine la seconda serie di LCT (3) inglesi porta i numeri da 7001 a 7150, mentre gli LCT (8), ancora di produzione inglese, portano i numeri da 4001 a 4187.

 

Navi di salvataggio: l’ordinativo inglese è per 4 unità della classe DIVER (BARS da 1 a 4) e otto unità della classe ANCHOR (BARS da 5 a 12); anche qui le unità trattenute dalla U.S Navy (2 classe DIVER e 4 classe ANCHOR) cambiano sigla.

 

Per altre navi ausiliarie per la Royal Navy (2 AR e 20 AN ex YN, di cui 15 trattenute dagli USA) si attinge invece dalla sequenza numerica americana.

 

Infine nel campo dei rimorchiatori la Commissione inglese passa un ordine per 14 battelli, BAT da 1 a 14, del tipo ATR (rimorchiatori di soccorso) poi ATA. BAT 2 resta nella marina americana con la sigla ATR 90 poi ATA 146. Altri otto ATR con i numeri 17/20, 41/42 (ex AT 119/120) e 48/49 (ex AT 126/127) saranno in seguito trasferiti, ma le loro sigle fanno parte della sequenza numerica americana. Ci sono poi i BYT (Yard Tugs) da 1 a 5, di cui tre trattenuti negli USA come YT.252, 458 e 459.

 

Forse non sarò riuscito a chiarire del tutto uno scenario assai confuso, ma almeno (come diceva un filosofo) ho portato la confusione ad un livello più “elevato” e informato.

 

 

 

 

Fonte:

"U.S. Warships of World War II", Paul H. Silverstone, Ian Allan, 1965

 

"British and Empire Warships of the Second World War", H.T. Lenton, Greenhill Books, 1998

 

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Ancora anni Settanta a Cagliari il DR 516 suppongo, ma con distintivo ottico 5316. I miei amici De Domenico, Ostro e Buffoluto sapranno spiegarlo a me per primo.

La nave, che ha ancora tutte le sue sovrastrutture, era stata appena rimorchiata per essere attrezzata a bersaglio.

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Ciao a tutti,

Stefano

 

 

Il dragamine è sempre il DR 316 e non 516 che faceva parte della Classe 300. Infatti al nome della classe nella sigla ottica Nato lo si faceva precedere dal 5 per tutte le navi ausiliarie e dragamine.

L'Ofanto è stupendo. Avevo solo il profilo della nave, grazie.

Alle spalle del DR 316 si intravede l'Aviere A 5302.

Ciao Ostro

 

Approfitto dei contributi degli amici per arricchire le immagine di questo topic.

FDD

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Dragamine ex Royal Navy a Trapani primi anni Cinquanta, foto credo di una certa rarità.

v171aoy2.png

 

 

Un caro saluto da Stefano

 

 

Ho promesso una nota sui sedici trawlers serie DR 300. In effetti appartenevano a tre classi diverse (quattro DANCE, uno SHAKESPEARIAN e undici ISLES), anche se di solito se ne parla come se fossero tutti uguali. Appena ho finito con le GABBIANO tedesche me ne occupo.

 

 

Torno ancora con qualche foto.

Il DR 516 a Venezia negli anni Cinquanta. Riva degli Schiavoni?

v221aro5.png

 

 

 

 

Un saluto, Stefano

 

 

Immagino si tratti del DR 316 (ex trawler inglese)

 

 

Caro Francesco,

anch'io pensavo al 316, ma guardando la foto mi sembra proprio di leggere 516.

Tu cosa ne pensi?

77398848va1.png

 

 

Caro Stefano,

 

Secondo me è il 316. Non mi pare sia mai esistita una serie "500" per i dragamine numerati (serie 100 gli ex DV; serie 200 gli ex MMS; serie 300 i trawlers; serie 400 gli ex BYMS poi "Fiori").

E comunque secondo me si può leggere "316".

 

 

dr3051946001rh4.jpg

 

caro Gichiano non c'è dubbio che la tua foto riproduca un DR della classe "300"; ho esaminato a PHOTOSHOP la foto ed anche a me sembra che il primo numero sia 5, si potrebbe pensare a qualche effetto di luce perché non ci sono dragamine classe "500"

Buffoluto/Marcello

 

 

ai comandanti: tenete conto che sia un 3 o un 5 in quei periodi del dopoguerra errori se ne commettevano e quindi per me è plausibile che sia stato fatto un errore! :s14:

Saluti

 

Continuo a parassitare gli amici

FDD

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:s55: Buonasera a Tutti!

Do anch'io il mio contributo a questo topic...

 

16944606km2.jpg

w1000.png

 

Questa foto è dell' agosto 1978. Della nave mercantile bianca in secondo piano non so il nome. Faccio una ipotesi: potrebbe essere la MARIA PAOLINA, la nave esperienze di Mariperman? E' ben visibile, poi il nuovissimo bacino di carenaggio G.O.52, costruito dai Cantieri FERRARI di La SPezia e successivamente portato a TAranto. Avvicinandoci a noi si notano le corv. ALDEBARAN(?), ALABARDA, riportata a SP dopo esser stata a GEnova a disposizione dell' Istituto di Correzione Minorile GARAVENTA, ed infine il somm. E. TORRICELLI.

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carissimo Stefano nella foto che hai postato dei dragamine ex trawler inglesi il dragamine al centro è il DR 302 che poi avrà la sigla ottica M 5302. I primi due da sinistra facevano parte della Classe "Isles" mentra l'ultimo a destra faceva parte della Classe "Dance". Le tre classi nominate da de domenico differivano tra loro un po' sul dislocamento ed altri piccoli particolari come la tuga, ecc. ma le caratteristiche principali erano simili ed avevano una buona tenuta in mare. Allego una immagine tratta da una pubblicazioni per volontari CEMM del 1959

 

dr30103mmmet50ms1.jpg

Il DR 301 ex HMS "Burra" T 158 Classe "Isles", costruito presso i Cantieri Navali di Goole Shipbuildings & Repairing Co. Ltd. di Goole in G.B., ceduto all'Italia nel 1946, classificato nel naviglio ausiliario come 301, poi come dragamine R.D. 301 ed infine come DR 301 a cui fu assegnata la sigla ottica Nato M 5301.

 

in attesa di maggiori chiarimenti da parte di de domenico ti invio saluti

Giovanni

 

P.S. l'immagine meglio di così non viene

[/quote

 

Chiedo scusa se questo messaggio lo inserisco fuori sequenza. Sarebbe dovuto andare all'interno del post n. 38.

Modificato da de domenico
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Alcune foto, tratte dalla mia collezione, relative a unità della M.M. ormai radiate e in attesa della demolizione alla Spezia tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta.

 

 

 

1978 – ex-corvetta Alabarda

alabarda1978om4.jpg

foto A. Scrimali – coll. M. Bres

 

 

Un'altra vista dell'Alabarda, notate le persone che fanno il bagno.

 

u888bv7.jpg

 

I negativi li ebbi da Antonio Scrimali, spesso lui, Giorgio Ghiglione e Aureliano Molinari si muovevano assieme per fare foto un po' in tutta Italia.

 

 

Le foto di ALABARDA in disarmo sono decisamente notevoli. Una bella nave resta tale anche in quelle condizioni.

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Aggiungo altre quattro immagini tratte da negativi di Antonio Scrimali, tutte risalenti - come altre che ho già postato - 1l 1978:

 

In primo piano, una MC tipo "Lampo", dietro una vecchia ausiliaria non identificata e - in ultima fila - da sinistra: Alabarda, un "DE" tipo "Altair" e un dragamine classe "alberi"

img413ua5.jpg

Foto A. Scrimali - coll. M. Brescia

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  • 2 years later...
  • 1 year later...

Splendida foto, una rarità tra l'altro: alzi la mano chi ha visto foto dei 16 motodragamine MMS (1) prestati per cinque anni dalla Royal Navy, dal 1946 al 1949-50, alla Marina Militare come DR della serie 200 per le indispensabili attività di sminamento post-bellico delle acque nazionali, insieme alla cessione di 16 trawlers (serie DR 300) classi DANCE, SHAKESPEARIAN e ISLES e a 17 motolance Fairmile B ML (andate alla Guardia di Finanza) tutti nel 1945-46; seguiti solo più tardi nel 1947 da 17 motodragamine americani BYMS (DR 400, classe ANEMONE, di molto superiori agli MMS) restituiti solo nel dopoguerra dalla Royal Navy alla US Navy e da questa passati a noi. Io ho visto solo la foto del buon Fraccaroli già postata su questo thread, e basta.

 

A Portoferraio, nel 1948-49 (epoca probabile della foto, dato che i due DR 208 e ... sono stati restituiti alla RN a Malta a fine 1949) si notano due corvette classe GABBIANO, anch'esse utilizzate per la campagna di sminamento delle acque italiane (una delle due è la FOLAGA). Se non sbaglio sulla poppa delle corvette, liberata dall'ingombrante tramoggia Gatteschi, si notano dei cottri per divergenti (sistema Oropesa, credo). Ma devo anche ricordare che negli anni immediatamente successivi (primi anni '50) a Portoferraio avevano sede le scuole CEMM: ricordo bene le evoluzioni delle corvettine nel Canale di Piombino seguite dalle finestre di casa, in linea di fila, poi in linea di fronte.

 

Nicola, non ho parole... se insisti, posso raccontarti di almeno un paio di libri contro Churchill (uno è "Churchill and the Admirals" e un altro - mi pare che il titolo sia "End of a thousand schemes" o qualcosa di simile - sulla sua testarda volontà "coloniale" di mandare una squadra inglese nel Pacifico contro la volontà dell'Ammiragliato, del generale Marshall e di non so quanti altri..).

Modificato da de domenico
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  • 2 months later...

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