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I Racconti Del Dir 2


Totiano

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Visto il successo e le pressanti richieste , torno a rispolverare i vecchi fasti e, sperando di fare cosa gradita, questa volta mi sono messo a romanzare il mio imbarco sul USS Dallas (un nome mitico, non credete?) durante l'esercitazione Sorbet Royal 2000. Ecco dunque la prima parte seconda puntata della nuova rubrica : "I racconti del Dir". (ho diviso in 2 l'articolo perchè un po... lunghetto! la seconda parte tra qualche giorno)

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Accomodatevi in camerino, sorseggiate il vostro Spalletti mentre raccolgo le idee e inizio il racconto (Il testo è ispirato ad un articolo uscito su RID di Febbario 2001)



DALLAS! Come può questo nome non suggerire subito le immagini di Sean Connery/Ramius e della romantica avventura da guerra fredda raccontata da Tom Clancy?
Questa volta però è realtà, una realtà che si intravede nell'oscurità del Mediterraneo orientale con la sua torretta nera e qualche flebile luce verde danzante sulla coperta. Su di essa il personale è in attesa che due gommoni dei "Deniz Commando" (gli incursori turchi) si affianchino nella calda serata estiva per trasferirea bordo gli ufficiali di collegamento turco ed italiano.
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la sagoma del USS Dallas nell'oscurità

Lo scopo è evitare le sorprese e gli intoppi dell'ultimo secondo grazie a persone che conoscono i mezzi e il linguaggio parlato dagli equipaggi dei sommergibili che il battello da salvataggio (DSRV) MYSTIC (anche questo nome non è nuovo!) trasportato dal DALLAS dovrà andare a far finta di salvare. Meno male, il mare è calmo ed il trasbordo avviene senza inconvenienti; vengo gentilmente afferrato e guidato per il portello della garitta prodiera, che in realtà è dietro la vela. Scendo la scaletta per ritrovarmi nel ventre di questo squalo da 6.000 tonnellate e sbuco in mensa; le divise straniere suscitano giusto un accenno di curiosità negli indigeni prima che ritornino a vedere il film in proiezione. Vengo avvolto dagli odori di una cucina diversa da quella mediterranea e dal freddo pungente del condizionamento, mentre il mio viaggio continua.

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la mensa equipaggio

Prima tappa la branda: l'ultimo di tre piani in un camerino a nove destinato agli ospiti; e devo anche considerarmi fortunato, vista la quantità di gente che dorme abbracciata ai siluri.
Lascio la valigia e dopo due passi trovo il quadrato; il Comandante in seconda (XO) mi attende, dice qualcosa, ma parla così in fretta che non capisco un'accidente, nonostante il sottoscritto venga da un mese di esercitazione con la Royal Navy. Su una brochure che l'XO mi offre, posso leggere i dati del USS DALLAS, i nomi degli ufficiali con gli incarichi, il numero della branda che mi è destinata ed il benvenuto del comandante McBrearty. Dopo anni di battelli convenzionali in varie salse, ero convinto che su un battello nucleare avrei sofferto di agorafobia ed invece ... il WEPS, alias l'ufficiale alle armi, mi "inizia" ad un giro di ambientamento delle cose di fondamentale necessità e, considerando che c'è una dozzina di ufficiali, il bagno con doccia mi sembra spaziosamente "adeguato". L'acqua non manca, mi dice il WEPS, ma mi "suggerisce" di non esagerare con le docce; sdegnato gli faccio osservare il delfino che porto sulla spalla sinistra, forse gli è sfuggito che sono anch'io sommergibilista e so quanto è preziosa l'acqua a bordo. Proseguiamo il giro e andiamo al ponte inferiore; la camera lancio siluri è stata pressoché sgomberata per trasformarla in camera da letto. Sono poche le armi sulle selle: qualche Mk-48 ADCAP e qualche HARPOON; ma, mi spiega il mio cicerone, dopo gli ultimi lavori di grande manutenzione il battello è stato modificato per il trasporto incursori e la camera lancio è normalmente il loro dominio, per di più spesso in "branda calda", come succede a molti dei membri più giovani dell'equipaggio. Adesso lo spazio degli incursori è occupato da tecnici e piloti del DSRV - il MYSTIC appunto - nonché dalle loro apparecchiature di controllo e manutenzione.

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in camera lancio

Mi abbasso e, dai letti matrimoniali approntati sulle selle inferiori dei siluri, un sottufficiale mi saluta. Rimane il fatto che è un luogo comunque silenzioso, almeno fino a quando qualcuno non decide di fare esercitazioni con i tubi di lancio. Questi, a proposito, sono quattro, due per lato, sguardati di qualche grado verso l'esterno.
Visito anche camerini e quadrato sottufficiali, nonché i locali del personale più giovane, invero non dissimili da quelli dei sottufficiali anziani. Bagni e docce sono ovviamente pochi,ma esiste una lavanderia con lavatrice ed un ferreo orario d'uso. Sono ancora stupito mentre mi spiegano che in bacheca l'XO appende quotidianamente l'orario della giornata. L'osservo: 6 ore di guardia e 12 di manutenzioni, posti di lavaggio, briefing e chi più ne ha più ne metta; non vi è certo di che annoiarsi dalle sei del mattino alle venti. A quell'ora c'è la proiezione di un film, diritto inviolabile dell'equipaggio. Vedo anche il mio nome: un benvenuto. Arrivo in mensa dove la proiezione del film è terminata, mentre dal bancone servono gli smontati dalla guardia. Ci sono 7 tavoli, ma l'equipaggio può superare le 100 persone e lo spazio anche qui non si spreca.
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un saluto dai cuochi...

Lungo il corridoio, a disposizione di tutti, ci sono dispenser di succhi di frutta (a dire la verità li chiamano Bug-juice), di caffè bollente e di ghiaccio. Salgo in camera manovra giusto in tempo per l'immersione. Buio pesto, ma è un sollievo vedere che anche qui siamo lontani dai film di Hollywood; la guardia in plancia scende senza clamore, i portelli si chiudono mentre un sottufficiale anziano comunica al comandante che ha ultimato la check list ed il battello è pronto all'immersione.
"Dive, dive" annuncia la voce gracchiante dell'altoparlante, due fischi e vengono aperti gli sfoghi d'aria delle casse zavorra. Il battello sussulta per via dell'acqua che invade le casse e con pochi gradi di appruamento siamo a 160 piedi. Il sottufficiale di plancia (traduzione letterale, ma è l'equivalente della guardia all'assetto italiana) gioca brevemente col circuito assetto e compenso e poi consegna il battello all'ufficiale in comando di guardia.
timoneria 1.jpg
la timoneria del Dallas


Si accendono le luci bianche e scopro le apparecchiature: certo il battello è vecchio e i segni dell'usura si vedono; d'altronde ho la possibilità di confrontarlo col mio ex battello, il DA VINCI, che è coetaneo del DALLAS. Sulla sinistra la timoneria con due timonieri, uno per la rotta e l'altro per la quota, poi viene la consolle di controllo dell'assetto ed un nuovissimo sonar ad alta frequenza;un bel giocattolo per avere una buona visione di quello che si trova in prossimità del muso di questo SSN. Al centro, affiancati, fanno bella mostra i periscopi, anche questi equivalenti per prestazioni ai nostri, ma se penso alla tecnologia che già allora c'era negli States mi meraviglio nel non trovare le diavolerie montate sui SAURO terza e quarta serie: sono della stessa ditta costruttrice, in fin dei conti.
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come non fare una foto ricordo al periscopio

Dietro i periscopi due tavoli tattici e sul lato dritto le consolle del sistema di combattimento. Gli schermi verdi mi spiazzano un pochino, ma poi incomincio ad afferrare la differente filosofia nel mostrare i dati propri e del bersaglio. Da qui, tramite le tastiere, vengono impostati i dati per designare, inseguire ed eventualmente affondare i bersagli. Le armi a disposizione sono varie e controllabili contemporaneamente, ad esempio due siluri Mk-48 ADCAP o missili HARPOON. Sopra l'ultima consolle, staccata dalle altre perché a disposizione di chi coordina il tracciamento ed il lancio, c'è un televisore collegato al periscopio di scoperta ed un monitor che mostra il tipico andamento a cascata prospettato dai sonar moderni; un altro ausilio per la manovra.
Da dietro una tenda a soffietto intravedo il locale sonar, anche il capo sonarista mi vede e mi fa festa. Capo Gioello: con ascendenze palermitane, mi prende in consegna e mi mostra con orgoglio le consolle del sonar coi loro display a cascata ed i registratori su carta. Niente di fantascientifico, ma con una purezza di suono invidiabile, come è giusto che sia. In fin dei conti hanno a disposizione un sorprendentemente grande trasduttore sferico sulla prora e ben due cortine idrofoniche trainate.
Riaccompagnato in manovra osservo un display a LCD decisamente commerciale, ed infatti mi spiegano che il carteggio viene fatto su carte e programmi elettronici disponibili sul mercato, come l'attuale logistica americana impone.
Torno in branda notando che appena usciti dalla manovra ci sono, sulla sinistra, il camerino del comandante e quello del secondo. Sistemo la valigia dentro al letto, dove intelligentemente gli Americani hanno ricavato uno stipetto, e dopo poche ore mi risveglio congelato.
branda.jpg
la branda

Scopro, mentre mi scaldo con un bicchierone di caffè locale, che prima dei lavori in quella stanza c'era il computer di riserva a quello principale e che nessuno si è premurato di installare un termostato per regolare il differente apporto di calore necessario ai corpi umani. Coi progressi della tecnologia, la ridondanza dei computer è tutta alloggiata dove prima c'era il computer principale, qualche metro a prora della camera manovra. Già che sono sveglio, visito il locale ausiliari e scopro un diesel a due tempi Fairbank-Morse; viene da un vecchio battello convenzionale ed è il diesel di emergenza in caso di avaria al reattore. E a tal proposito, praticamente non posso neanche nominare la parola "nucleare": il locale macchine è off-limits come tutta la zona poppiera. Pranzando in quadrato ufficiali preso, credo, da compassione, il primo assistente di macchina mi spiega cosa si trova al di là dell'invalicabile muro: una cassa gasolio avvolge gli schermi esterni del reattore, assorbendo egli stesso parte delle radiazioni.
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a mensa in quadrato ufficiali

Da una camera di controllo si gestisce la propulsione, articolata su un generatore di vapore (il reattore appunto), un circuito primario ed un circuito secondario di vapore. L'elica a pale uncinate mossa dalle turbine imprime al DALLAS le impressionanti velocità che gli permettono di fregiarsi dell'appellativo di "fast attack submarine", decisamente molto superiori agli oltre 25 nodi dichiarati dalla brochure. Sempre a poppa c'è un locale ausiliari con un secondo scopo: non so come, visti gli spazi a disposizione, ma sono riusciti ad installare un vogatore ed una cyclette. A parte questa nota di colore, il lavoro del genio navale è davvero impegnativo tra controlli, procedure di sicurezza, esercitazioni e corsi di qualificazione ed addestramento.
A proposito di addestramento, i "delfini", ovvero distintivi da sommergibilista, sono un riconoscimento davvero arduo da ottenere per un ufficiale, ad esempio, dopo l'accademia e la scuola sommergibili, che non sono uno scherzo, passa circa 12-15 mesi di lavoro e studio a bordo, alla mercè dei vari reparti. Passato l'esame con ognuno dei capi servizio, il tirocinante deve sostenere gli esami finali con l'XO prima e con il Comandante poi. La ricompensa è la stima e la fiducia dei colleghi, sotto forma di quei delfini dorati (argentati nel caso dei sottufficiali) cosegnati in forma solenne dal comandante davanti a tutto l'equipaggio.
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l'assemblea dell'equipaggio del Dallas ad Aksaz, con cerimonia di consegna dei delfini


Universo a sé stante, ogni battello nucleare si produce tutto da se, anche l'aria. Tramite l'elettrolisi, si separa l'ossigeno dall'idrogeno dell'acqua di mare, e lo si immette in quantità controllate nell'ambiente, mentre l'idrogeno, assieme all'anidride carbonica, viene scaricato in mare. In emergenza esistono naturalmente le capsule di idrossido di litio, ma si tratta di eventi eccezionali. Contrariamente a quanto pensavo, però, l'impianto di generazione non rimane in moto tutto il tempo dell'immersione ed è anche possibile (solo in determinate situazioni, ovviamente) cambiare rapidamente l'atmosfera del battello con macchine ventilanti, senza mettere in moto il diesel.
Ormai si è fatto giorno e sta per iniziare la prima esercitazione di recupero naufraghi. Su un fondale di un centinaio di metri l'HIZIR REIS, un battello convenzionale ex americano del 1952, attende. Arrivo in manovra e trovo il battello a 180 piedi, con le rigorose procedure di sicurezza per il rilascio del DSRV in corso. Una telecamera, montata a qualche metro a poppa della vela apposta per l'occasione, mostra il MYSTIC sulle selle. Si perchè nella Marina USA il soccorso si fa da sottomarino a sottomarino, dopo che il minisommergibile è stato aerotrasportato con un Galaxy nel più vicino porto al disastro e ad un battello USA o GB o F.
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la sequenza di salvataggio operata dalla Marina USA con i dsrv

Dopo i contatti di rito via telefono subacqueo col battello turco, il minisommergibile di salvataggio viene rilasciato, ma dopo una mezz'ora c'è un colpo di scena: l'eccessiva temperatura del mare Mediterraneo è deleteria ed una serie di avarie impongono al DSRV di rientrare in maniera anche avventurosa. Le procedure, ma soprattutto l'addestramento degli equipaggi americani, si sono dimostrate davvero impressionanti in questo frangente: l'ufficiale in comando di guardia del DALLAS manovrava le 6.000 tonnellate di battello come una bicicletta ed a velocità prossime allo zero, grazie ad un propulsore elettrico orientabile a poppa.
Si rientra ad Aksaz, vicino Marmaris, dove il DSRV era giunto in precedenza via aerea e dove ci sono i pezzi di ricambio e le attrezzature per ripristinare le avarie del MYSTIC.

Citazione

Circa una giornata di viaggio in immersione e siamo nella nuovissima base navale turca, attualmente anche la principale dopo il disastroso terremoto del 1999 che ha distrutto Golciuk. La manovra del comandante, e del pilota turco, è rapida e precisa, grazie anche al propulsore orientabile a poppa. Disponibilità e ospitalità sono vocaboli sacri in Turchia e il team di supporto può intervenire sulle avarie in maniera rapida ed incisiva.

scia pp dallas.jpg

la scia del Dallas e il Mystic in coperta

lo ne approfitto per sbirciare i battelli (il grande ed il piccolo) dall'esterno. Dalla vela del DALLAS spuntano i due periscopi e le due antenne per telecomunicazioni, di cui l'equipaggio del sottomarino sta approfittando per mandare e-mail a casa. Già, non ci sono più i "familygram" con cadenza "quando capita": adesso internet permette di dialogare con casa via posta elettronica in maniera molto frequente. Torniamo allo squalo.
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la vela del Dallas da prora con un... "intruso"

Noto le piastrelle anecoiche, che però ricoprono solo i lati. La parte centrale dello scafo è rivestita di antisdrucciolo fino al "cuffione" in vetroresina che racchiude l'enorme trasduttore sonar; sul lato sinistro corre il ricovero di una delle due cortine idrofoniche rimorchiate, il cui verricello è alloggiato nelle casse zavorra prodiere.
dallas da pp.jpg
vista da poppa

Dallas da pr.jpg
vista da prora

Qualche metro dietro la vela sbuca la prima garitta di fuoriuscita, ma per l'accesso a bordo c'è anche il portello di imbarco delle armi, a prora della vela. Non è avviata idrodinamicamente, e mi spiegano che su quella garitta poggia il DSS, lo shelter che ospita l'SDV, ovvero il "maiale" (fatte le debite proporzioni temporali) degli incursori americani. Non è lontano il DSS e noto che è un grosso cilindro con un portellone a poppa ed una sfera a prora che può servire anche da camera iperbarica; il tutto opportunamente carenato.
Mystic su dallas.jpg
il DSRV Mystic

Continuo la passeggiata verso poppa fino a vedere, dietro il timone verticale, alcune pale dell'elica. E' in proporzione col battello: gigantesca. Riesco anche ad entrare nel DSRV; da bordo non posso perché è alloggiato sulla garitta del compartimento poppi ero, ovvero nella zona off-limits, ma adesso è sull'apposito camion per permettere le riparazioni.
Mystic su gru.jpg
sbarco Mystic per manutenzione

Entro attraverso la gonna, nella sfera centrale che, come quella poppiera, è destinata esclusivamente ai naufraghi. Tramite un portello si accede alla sfera prodiera dove l'elettronica è padrona assoluta. Tutto è automatizzato ed una serie di sonar ad alta definizione e di telecamere permettono di avere la situazione esterna sotto controllo senza bisogno di oblò.
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la plancia del DSRV, sembra un'astronave... foto USNavy

Esiste comunque un "periscopio" per osservare sotto il battello o nei casi di emergenza. Dopo il tour de force si riparte, siamo ancora in tempo per "salvare" gli equipaggi del SAKARYA, un classe 209 tipo 1400, e del PRINI, classe SAURO 3° serie.
onda prora dallas.jpg
l'onda di prora

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foto ricordo in plancia

Siamo in zona e ad una quota più profonda della precedente esercitazione; l'acqua qui è fredda di quasi dieci gradi ed il DSRV non sembra risentire di alcun problema. Il battello si pone in stazionamento automatico, grazie ad un piccolo sistema che, tramite un certo numero di accelerometri, controlla la pompa assetto e le relative casse, permettendo al DALLAS di rimanere entro un margine davvero ristretto dalla quota ordinata. Osservo affascinato la profondità del mare che circonda il DALLAS ed il MYSTIC, è tutto così irreale ...
Lentamente il DSRV si stacca dal MOsub, deriva a dritta e sale di quota. Appena a distanza sufficiente, il Comandante del DALLAS, che raramente ha lasciato la camera manovra in queste occasioni, dà il permesso di discesa a quota profonda al MYSTIC.
Questa volta va tutto bene: il battello turco viene raggiunto e i primi uomini del suo equipaggio salgono sul DSRV americano. Via telefono subacqueo si sentono le comunicazioni tra il sommergibile di salvataggio e il SAKARYA che tranquillizzano su tutti i dubbi che una "prima volta" può comportare. Anche il rientro del piccolo sommergibile avviene senza problemi e dopo il suo saldo ancoraggio sulle selle di supporto, il DALLAS torna a quota periscopica per dare conferma del successo. Il giorno dopo tocca a me fare da collegamento tra DALLAS/MYSTIC e PRINI, ma a parte un piccolo briefing al pilota del minisommergibile sui sistemi della garitta di salvataggio italiana, non c'è alcuna necessità di tramite: il DSRV è perfettamente compatibile anche coi sistemi di salvataggio italiani.
sbarco dal dallas.jpg

lo sbarco... arrivederci Dallas!

Il MYSTIC rientra ed ho appena il tempo di salutare gli amici che un mezzo della capitaneria di porto (decisamente più comodo dei gommoni del Deniz Commando) attende me ed alcuni ufficiali della DSU, l'ente che amministra i mezzi di salvataggio americani. Emersione con aria di emergenza, un ultimo regalo. Tramite un telecomando ad aria compressa, vengono messi in comunicazione diretta i gruppi dell'aria alta pressione e le casse zavorra, esaurendo in maniera estremamente rapida le casse zavorra. Il DALLAS è emerso come un pallone, lasciando avvertire ai presenti la fastidiosa sensazione di un veloce ascensore che sale. Arrivederci e "good job" DALLAS.

http://www.delfinidacciaio.it/immagini/lovewall/ussdallas.jpg
la foto da "love wall" del Dallas
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e la foto da "love wall" del Mystic

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GRAZIE MARCO per questa fantastica esperienza condivisa!!!! :s20: :s20: :s20:

 

Così a caldo mi vengono un paio di domande: ma com'è possibile che "l'elevata temperatura" del Mediterraneo (mettiamo che fosse anche 30 gradi) possa aver danneggiato il Mystic? Si può avere qualche dettaglio in più su questo punto? :s41:

 

Altra domanda: ma a bordo dei sub USA esiste un "rito" equivalente a quello della nostra pizza? :s03:

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Grazie per il nuovo racconto molto interessante; il particolare delle avarie al Mystic dovute alla temperatura ha colpito e incuriosito anche me. Certo che il Dallas è davvero mitico ... ma Jack Ryan se lo ricordavano ancora ? :s02: ... acquistai Caccia a Ottobre Rosso presso l'USNI appena pubblicato, credo fosse il 1983 e più che un romanzo mi sembrò un rapporto della CIA. Non avrei mai pensato arrivasse al grande pubblico e meno che meno all'estero invece...

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grazie, a breve il seguito. provo a rispondere alle domande:

 

@Hunter:in genere i sistemi di bordo vengono refrigerati con scambiatori di calore alimentati da acqua di mare. l'elettronioca del Mystic è molto vecchia, di quella che ha bisogno di dissipare e, in quei giorni era davvero un brodo l'acqua. considera, per fare un esempio, che perdevo un buon 15% di potenza dei motori termici quando mi trovavo in queste condizioni con il battello.

L'acqua era particolarmentre anche perchè eravamo in fondali davvero bassi e una baia relativamente chiusa: : la zona di aperazioni era di fronte a Mersin.

 

Non esiste un rito come la nostra pizza, però i cuochi sono al lavoro quasi a ciclo continuo e in determinati momenti apre una specie di fast food (non saprei come definirlo altrimenti). In compenso le salse che vengono impiegate... brrrr!

 

@CB: credo che Jack Ryan sia la loro persecuzione. la prima cosa che dicono al visitatore (o al marinaio appena imbarcato) è di dimenticare hollywood! questo perchè anche loro hanno i loro problemi gestionali e le loro avarie come tutte le marine del mondo e sono ben lontano dalla perfezione che ci propinano coi film. hanno, a onor del vero, un addestramento quasi maniacale del personale. E' una cosa che mi ha colpito molto perche danno poco spazio all'iniziativa e tantissimo alle procedure.

Tornando al film, pensa alla differenza tra le apparecchiature del film e quelle reali: immagino che il visitatore non riesca ad apprezzare la solidita di quelli reali rispetto alla tecnologicità di quelli prospettati nel film...

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Gran bel racconto ,letto con tanta invidia :s03: . Faccio una domanda banale ma dare un occhiata al reattore è vietato per motivi di sicurezza oppure per timori di spionaggio industriale ?

 

"loro" dicono per motivi di sicurezza, probabimente in un'attimo di invidiosa follia avrei potuto far danni notevoli... :s03: :s68:

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Di sottomarini non ne capisco molto, ma mi sembra che il reattore nucleare sia la cosa piu' segreta che c'e', provate a trovare foto o disegni dettagliati di un reattore. Un'altra cosa abbastanza delicata e' l'elica, o sbaglio?

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poloniumyv1.jpg

 

(Perdonami, Marco :s68: )

 

Questo è meraviglioso Andrea :s20:

 

Marco, questi racconti sono appassionanti, la tua capacità di trasmettere le tue emozioni è grandiosa...

perchè non scrivi una tua biografia, questi racconti per me avrebbero successo come delfini d'acciaio, questi sono racconti di vita reale... per me dovresti prendere in considerazione l'idea :s02:

 

Ancora complimenti

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Visitatore Marcuzzo

Finalmente trovo il tempo per leggere con la dovuta concentrazione il racconto che trovo molto interessante. Dir, conoscendo la cucina degli yankees, nel caso in cui dovessi tornare a bordo di un'unità straniera, trova il modo di far imbarcare anche il sottoscritto, così mangi come Dio comanda, e non solo tu. Ovviamente lo faccio per puro spirito di sacrificio e nulla di più; :s41:

Dici che se per colazione presento con la torta di ricotta si offendono? :s10:

 

torta%20di%20ricotta.jpg

 

Per pranzo si potrebbe poi studiare qlc di più sostanzioso, che so, pasta con le sarde:

 

IMG_0081.jpg

 

oppure pasta 'ncasciata

 

3309_MEDIUM.jpg

 

e per cena qlc di leggero come un dentice alla griglia

 

foto044rk2.jpg

 

Per lo spuntino notturno si potrebbe mettere da parte un pò sana stigliola mista che non guasta mai:

 

ardigna-20080819-132338.jpg

 

C'e la possibilità che gradiscano la mia cucina, tu che ne dici??? :s03:

Modificato da Marcuzzo
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Finalmente trovo il tempo per leggere con la dovuta concentrazione il racconto che trovo molto interessante. Dir, conoscendo la cucina degli yankees, nel caso in cui dovessi tornare a bordo di un'unità straniera, trova il modo di far imbarcare anche il sottoscritto, così mangi come Dio comanda, e non solo tu. Ovviamente lo faccio per puro spirito di sacrificio e nulla di più; :s41:

Dici che se per colazione presento con la torta di ricotta si offendono? :s10:

 

torta%20di%20ricotta.jpg

 

Per pranzo si potrebbe poi studiare qlc di più sostanzioso, che so, pasta con le sarde:

 

IMG_0081.jpg

 

oppure pasta 'ncasciata

 

3309_MEDIUM.jpg

 

e per cena qlc di leggero come un dentice alla griglia

 

foto044rk2.jpg

 

Per lo spuntino notturno si potrebbe mettere da parte un pò sana stigliola mista che non guasta mai:

 

ardigna-20080819-132338.jpg

 

C'e la possibilità che gradiscano la mia cucina, tu che ne dici??? :s03:

 

Marcuzzo abile arruolato nella cucina di Bordo, se loro non la gradiscono io siiiiiiiiii

 

"oppure pasta 'ncasciata" dopo questa penso che prendiamo il comando dell'unità molto facilmente :s03:

 

 

Marco anche questa volta ci hai fatto sognare :s20: :s01:

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gli Yankee sono gente strana, potrebbero perfino non gradire certe prelibatezze Marcuzzo, o, peggio, "rifinirle"con le loro salse....

 

un piccolo post-aneddoto: avete notato che ho una foto dei cuochi. erano intimoriti dal fatto di avere un italiano a bordo che po0tesse criticare la cucina e, volutamente, evitarono di fare la pasta per questo timore! Invece mi chiesero se la pizza era "mngiabile"

 

sono stati davvero di una cortesia unica e, dopo queste attenzioni, ho chiesto se potevo avere una foto ricordo di loro...

una cosa che avrei voluto fare anche con Capo Gioiello e con un ragazzone di Atlanta con uno slang incomprensibile (ho capitono perche sfottono i meridionali negli states) ma appasionaticssimo di Ducati

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Visitatore Marcuzzo
Marcuzzo abile arruolato nella cucina di Bordo, se loro non la gradiscono io siiiiiiiiii

 

"oppure pasta 'ncasciata" dopo questa penso che prendiamo il comando dell'unità molto facilmente :s03:

 

Ci puoi giurare!!! :s03: :s03: :s03:

 

 

gli Yankee sono gente strana, potrebbero perfino non gradire certe prelibatezze Marcuzzo, o, peggio, "rifinirle"con le loro salse....

 

Beh, le armi saranno state inventate per qualche scopo, no? :s41:

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DALLAS! Come può questo nome non suggerire subito le immagini di Sean Connery/Ramius e della romantica avventura da guerra fredda raccontata da Tom Clancy?

Questa volta però è realtà, una realtà che si intravede nell'oscurità del Mediterraneo orientale con la sua torretta nera e qualche flebile luce verde danzante sulla coperta. Su di essa il personale è in attesa che due gommoni dei "Deniz Commando" (gli incursori turchi) si affianchino nella calda serata estiva per trasferirea bordo gli ufficiali di collegamento turco ed italiano.

 

Ci sono 7 tavoli, ma l'equipaggio può superare le 100 persone e lo spazio anche qui non si spreca.

 

Universo a sé stante, ogni battello nucleare si produce tutto da se, anche l'aria. Tramite l'elettrolisi, si separa l'ossigeno dall'idrogeno dell'acqua di mare, e lo si immette in quantità controllate nell'ambiente, mentre l'idrogeno, assieme all'anidride carbonica, viene scaricato in mare. In emergenza esistono naturalmente le capsule di idrossido di litio, ma si tratta di eventi eccezionali.

 

Complimenti! :s20:

Molto interessante e molto scorrevole. Ho letto tutto d'un fiato anch'io che non so alcunché di sottomarini e sommergibili ... devi proprio fare anche lo scrittore oltre che ... il sommergibilista! :s02:

Hai fatto bene a precisare di Sean Connery, così ho inquadrato subito diverse cose ... dopo aver visto quel fantastico film per trenta volte ... qualcosa mi ricordo! :s03:

 

Certo che, pensare al Dandolo (l'unico che ho visto io) ... ed immaginarmi 100 persone in questo ... è proprio particolare!

E che autonomia; produrre tutto da solo ... cose incredibili!

 

Ma quando si "crea" l'aria, immagino che lo farà in immersione (altrimenti sarebbe più naturale e più semplice "pescarla" navigando in superficie), giusto? Se è così è una cosa strabiliante! :s14:

 

Grazie di questo nuovo avvincente racconto di "vita di bordo".

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Grandissimo Dir,

 

finalmente ci sei riuscito a postare la tua mitica missione con il DALLAS (meno male era ora... :s06: ) nell'occasione vado a rispolverare l'articolo di RID ma da quello che leggo il tuo racconto attuale è molto più appassionante di quello trascritto nel pezzo :s10:

 

Adesso aspettiamo con ansia il resto :s02:

 

magico_8°/88

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racconto incredibile, a quando il seguito?
Adesso aspettiamo con ansia il resto :s02:

 

sono un po preso nelle contabilità del raduno e delle donazioni. spero di poter realizzare un seguito la prox settimana...

 

 

Certo che, pensare al Dandolo (l'unico che ho visto io) ... ed immaginarmi 100 persone in questo ... è proprio particolare!

E che autonomia; produrre tutto da solo ... cose incredibili!

 

Ma quando si "crea" l'aria, immagino che lo farà in immersione (altrimenti sarebbe più naturale e più semplice "pescarla" navigando in superficie), giusto? Se è così è una cosa strabiliante! :s14:

 

anche in superficie con i portelli aperti continua a produrre aria da se, solo a snorkel o in porto questo non avviene e c'è un motivo ben preciso: gli incendi!

invatti producendo l'ossigeno e assorbendo l'anidride carbonica possono decidere il tenore di ossigeno nell'atmosfera interna. e la percentuale di ossigeno è minore di quella atmosferica per ridurre i pericoli di incendio...

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invatti producendo l'ossigeno e assorbendo l'anidride carbonica possono decidere il tenore di ossigeno nell'atmosfera interna. e la percentuale di ossigeno è minore di quella atmosferica per ridurre i pericoli di incendio...

 

Mi chiedevo se la respirazione ,alla lunga, ne risente per il minore tenore di ossigeno e se il ritornare a valori normali non provochi effetti.

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Visitatore Marcuzzo
Mi chiedevo se la respirazione ,alla lunga, ne risente per il minore tenore di ossigeno e se il ritornare a valori normali non provochi effetti.

 

Non ne risente. L'ossigeno contenuto nell'aria che respiriamo è il 21%, il corpo umano ne ha bisogno del 14% circa (se non mi ricordo male), quello in eccesso lo espelle insieme all'anidride carbonica :s02:

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E' praticamente impossibile non inviare un complimento,

(anche se il mio vale poco !) ma belle le sue foto ed il suo

racconto,direi diario della sua vita marinaresca.

Direi che la M.M.spesso sa scegliere gli uomini migliori per il suo

servizio verso la Patria.

 

Grazie

 

RED

Modificato da Red
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E' praticamente impossibile non inviare un complimento,

(anche se il mio vale poco !) ma belle le sue foto ed il suo

racconto,direi diario della sua vita marinaresca.

Direi che la M.M.spesso sa scegliere gli uomini migliori per il suo

servizio verso la Patria.

 

Grazie

 

RED

 

questo è un grande complimeto Red, e ti ringrazio di cuore. Anche se non mi sento assolutamente migliore di altri, anzi....

 

Letta tutta di un fiato anche la seconda parte , veramente avvincente . Chiedevo quanti uomini può imbarcare il Mystic ed a quali profondità può operare?

 

Ciao Dir, grazie anche per la seconda parte. Ma poi i DSRV li hanno tolti dal servizio attivo per termine vita operativa o perchè i nuovi sistemi (di cui non ricordo la sigla) sono meglio?

 

 

molto bene, parliamo del DSRV, mezzo un po anzianotto ma che mio ha sempre affascinato, per approfondimenti c'è una bela scheda qui

mystic.gif

foto da http://usmilitary.about.com/library/milinf...epsubrescue.htm

 

mentre in questo sito c'è anche una bella riproduzione tridimensionale al CAD

http://www.the3dstudio.com/product_details...d_product=44444

 

Dunque, il DSRV nasce in seguito all'incidente del Thresher nel 1963 (è la triste verità, servono incidenti per dar eimpulso a queste attività...) e, non a caso, è stato costruito da una industria aeronautica; la Lockeed. si cercava infatti un battello che fosse condotto da un equipaggio minimo (ricordate che la tecnologia è anni '60) con la massima capacità di personale. il risultato è stato questo batioscafo composta da tre sfere e in grado di portare in salvo 24 uomini a viaggio

 

0854528.jpg

mentre su navsource c'è la storia fotografica del battello http://www.navsource.org/archives/08/08545.htm

 

ho gia descritto come opera per cui non mi soffermo, mentre può essere interessante conoscere i suoi dati:

 

varo nel 1970

base operativa: SanDiego (California)

costruttore: Lockheed Missiles and Space, Co., Sunnyvale, Calif.

propulsione: motori elettrici, batterie argento/zinco, un elica pricipale con 15 hp di potenza e 4 thrusters per 7,5 hp.

lunghezza:15 metri

larghezza: 2.4 metri

Dislocamento: 38 tons

Velocità: 4 kts

Profondità massima:1524 metri (5,000 piedi )

Sonar: di ricerca e navigazione

Unità costruite: Mystic (DSRV-1) e Avalon (DSRV-2)

Equipaggio: 2 piloti, 2 addetti al soccorso

capacità di soccorso: 24 passeggeri

 

mentre l'Avalon è stato radiato da circa un decennio, il mystic dovrebbe essere sostituito nel 2009, dopo circa 40 anni di onorato servizio e sopratutto a causa della vetusta dei materiali, dal sistema SRDRS di cui navsource fa una bellla scheda a questo link http://www.navsource.org/archives/08/08494.htm

 

personalmente, visto che è praticamente identico al sistema Remora che da tanti problemi agli australiani non mi sentirei completamente tranquillo, comunque...

0849403.jpg

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Tutto davvero interessantissimo!

Complimenti al Dir! :s20: (è ovvio che deve continuare, non può mica fermarsi qui... :s02: )

Il sito di Navsource, dal punto di vista della completezza delle immagini e delle informazioni riportate, sotto numerosi aspetti è addirittura superiore a quello del Naval Historical Center.

Modificato da Alagi
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Il sito di Navsource, dal punto di vista della completezza delle immagini e delle informazioni riportate, sotto numerosi aspetti è addirittura superiore a quello del Naval Historical Center.

 

Mauri piccola curiosità "mimetica", nelle immagini di Navsource ci sono due foto di sub americani con una colorazione della vela particolare che presumo dovuta a missioni in ambiente artico ma che mi lasciano perplesso per la disposizione del colore :s07:

 

http://navsource.org/archives/08/500/0867243.jpg

 

http://www.navsource.org/archives/08/0866703.jpg

 

Sai svelare l'arcano???

 

magico_8°/88

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Mauri piccola curiosità "mimetica", nelle immagini di Navsource ci sono due foto di sub americani con una colorazione della vela particolare che presumo dovuta a missioni in ambiente artico ma che mi lasciano perplesso per la disposizione del colore :s07:

 

Sai svelare l'arcano???

 

magico_8°/88

 

Non riuscivo ad aprire i link: dovrebbe trattarsi di queste due immagini:

 

0866703cf9.jpg

USS Bergall (circa 1977)

 

0867243ti2.jpg

USS Pintado, 28.3.1977

 

Si tratta di una particolare colorazione applicata alla falsatorre dei battelli trasportatori al fine di facilitare gli operatori/piloti del Mystic nel valutare mentalmente le distanze in fase di distacco o avvicinamento dall'SSN "madre".

Nella didascalia della foto del Bergall riportata da Navsource c'è scritto che la colorazione bianca dovrebbe consentire di identificare un battello di base in un porto della costa occidentale degli U.S.A. da un battello dislocato sulla costa orientale. Anche se mi sembra di aver letto qualcosa del genere - all'epoca - su "Interconair Aviazione e Marina", gli autorevoli volumi della serie "The ships and aircraft of the U.S. Fleet" (di N. Polmar, editi dall'U.S. Naval Institute) riferiscono che lo scopo dell'applicazione delle fasce bianche (ormai abbandonate da lungo tempo) era proprio quello che ho inizialmente descritto.

Modificato da Alagi
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Nella didascalia della foto del Bergall riportata da Navsource c'è scritto che la colorazione bianca dovrebbe consentire di identificare un battello di base in un porto della costa occidentale degli U.S.A. da un battello dislocato sulla costa orientale. Anche se mi sembra di aver letto qualcosa del genere - all'epoca - su "Interconair Aviazione e Marina", gli autorevoli volumi della serie "The ships and aircraft of the U.S. Fleet" (di N. Polmar, editi dall'U.S. Naval Institute) riferiscono che lo scopo della'applicazione delle fasce bianche (ormai abbandonate da lungo tempo) era proprio quello che ho inizialmente descritto.

 

Grazie Mauri per i chiarimenti e la prossima volta devo imparare a leggere per intero le didascalie :s43: :s43: :s43:

 

magico_8°/88

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anche in superficie con i portelli aperti continua a produrre aria da se, solo a snorkel o in porto questo non avviene e c'è un motivo ben preciso: gli incendi!

invatti producendo l'ossigeno e assorbendo l'anidride carbonica possono decidere il tenore di ossigeno nell'atmosfera interna. e la percentuale di ossigeno è minore di quella atmosferica per ridurre i pericoli di incendio...

Complimentoni per il racconto. :s01: :s20: :s20:

Qualche curiosità tecnica: mi sai dire, o sai dirmi dove posso trovare qualche dato, circa la composizione dell'atmosfera all'interno dello scafo in immersione? Che livello di pressurizzazione interna c'è? Cambia con la profondità o è fissa? La quota in meno di ossigeno da cosa viene compensata? Azoto?

Grazie.

Edo

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c'era una vecchia discussione in cui rportava un testo sull'analisi dell'atmosfera interna, ma non riesco piu a trovarla... comunque ero un link a un testo pdf reperibile su internet.

 

La pressione interna è indipendente da quella esterna e sostanzialmente costante. in effetti ci sono delle varizioni dovute a predite dai circuiti in pressione o alla depressione creata dai motori a snorkel. in ultimo l'ossigeno è compensato da un gas inerte e, nella fattispecie, la CO2

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c'era una vecchia discussione in cui rportava un testo sull'analisi dell'atmosfera interna, ma non riesco piu a trovarla... comunque ero un link a un testo pdf reperibile su internet.

Grazie, Totiano: mi metterò a "Googleare", finora non ho trovato nulla di tecnico, ma forse non azzecco le parole chiave ...

 

La pressione interna è indipendente da quella esterna e sostanzialmente costante. in effetti ci sono delle varizioni dovute a predite dai circuiti in pressione o alla depressione creata dai motori a snorkel. in ultimo l'ossigeno è compensato da un gas inerte e, nella fattispecie, la CO2

Quindi si può assumere una pressione totale di circa 1 bar a qualunque profondità ... OK.

Ehm .... la CO2 non si può proprio definire un gas inerte ... anzi per gli animali è decisamente tossico a basse concentrazioni (diciamo superiori al 2-3% a 1 pressione atmosferica di bar - in realtà non è la concentrazione di per sé, ma la pressione parziale del gas che dipende dalla concentrazione e dalla pressione totale). Credo che la sua eliminazione dall'ambiente sia uno dei principi fondamentali per il mantenimento di condizioni vitali all'interno di un ambiente sigillato. Probabilmente come gas inerte viene utilizzato il "solito" azoto, vosto che già c'è e non costa nulla!

Immagino che poi ci sia il problema dei gas e vapori che si producono normalmente nell'ambiente in piccole quantità ma che dovranno in qualche maniera essere eliminati o perlomeno monitorizzati (provenienti dai macchinari, dalle cucine, .... dall'intestino dell'equipaggio ....). Certo laggiù non si può aprire la finestra per arieggiare ... :s01:

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  • 2 years later...

Buon giorno Totiano,

come ho avuto modo di esporti telefonicamente, la mia intenzione è quella di rendere partecipe la nostra comunità (scusatemi se mi reputo uno di voi, non credo di esserne ancora degno), della vita trascorsa sulle Unità Navali.

Per far questo il mio punto di partenza, è stato proprio il tuo "rapporto".

Spettacolare! oltre ad esprimere l'emozione provata nel leggere il racconto da te descritto in maniera fantastica, il tutto mi sarà sicuramente utile per definire meglio come devo sviluppare il mio racconto.

Pertanto al momento ti ringrazio per aver condiviso con la Base la tua esperienza. Annunciandoti che a breve "pubblicherò" qualche esperienza vissuta.

a presto e buon vento a tutti

Navy60

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  • 5 years later...

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