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Rn Destroyers


Secondo Marchetti

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Salve Cti ed auguri

 

Per combattere l'abbiocco del dopo mangiato ed evitare di riaddormentarsi per risvegliarsi alle 6 con la bocca impestata e la testa pesante, non c'è niente di meglio che prendere su un pò di grinta e tornare a sedersi al tavolo da modellismo per continuare qualche progetto o, come nel caso mio, iniziarne uno nuovo. Tin hats and fixed bayonets :s31:

Dovendo fare un paio di regali particolari oggi ho aperto la scatola dei due caccia classe O in 1/700 della Tamiya. Dopo un rapido confronto sia con i profile morskie di Oribi ed Obedient, sia con il modello dell'Onslow in 1/200, s'è visto subito che li avevo scelti bene perché hanno tali e tanti difetti che non li potrei mai accettare nella mia collezione a meno di non ricostruirli daccapo, mentre sono l'ideale per regalarli a dei profani che di certo non si accorgeranno che, tanto per dirne una, il castello di prua è troppo lungo di ben 5 mm :s06: .

Ora prima di continuare dopo una prima ripassata allo scafo (oblò forati e riscontri per le sovrastrutture rasati) si impone la scelta del soggetto: uno dei due sarà sicuramente l'Oribi del quale ho un bel profilo a colori e la cui colorazione blu dello scafo si presta a degli esercizi cromatici interessanti con i colori ad olio.

Per l'altro... non di certo l'Obedient né alcun altro della serie degli AA coi cannoni da 4", le cui scudature sono di una bruttezza pietrificante; devo decidere fra Onslow ed Offa. Ci starebbe anche il Pakenham, ma come regalo sarebbe malaugurante.

La mimetica dell'Onslow, un western approaches a visibilità aumentata, mi piace ma anche no: il bianco sulle navi mi dà l'orticaria. Se c'è un colore intrattabile con cui si fanno memorabili disastri, è il bianco. Potrei sceglierlo però perché la tuga poppiera del modello rappresenta proprio la sua, che era più grande, e non dovrei ricostruirla. Anche il castello di prua troppo lungo, pare ricontrollando meglio il modello dell'Onslow, sarebbe proprio del solo Flotilla Leader.

L'Offa invece sarebbe più complicato in montaggio, dovendo anche ricostruire il suo albero a traliccio: di contro ha una bella mimetica a due toni che son quasi certo fosse speculare sui due lati.

 

sss81.jpg

 

Il problema è: in quali colori? Vado liscio con un grigio medio ed un grigio scuro, o si può supporre un tono di blu per quella banda? Qualcuno mi può dare una delucidazione in merito?

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Altre domande:

 

-Per caso anche l'Onslow ha portato una mimetica a due toni come quella dell'Oribi?

 

oribiifv6.jpg

 

-Per caso, come penso proprio che fosse, ma fincHé non me lo confermate non mi imbarco, il western approaches dell'Onslaught era uguale sui due lati?

 

onslaughtlm0.jpg

 

Ha un nome impronunciabile ma la sua mimetica è cromaticamente più interessante di quella dell'Onslow, quindi è una alternativa che sto prendendo in considerazione.

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Per quanto riguarda la mimetica dell'Offa, io penso potrei arrischiare a farla con un tono di blu, almeno a mio parere. Secondo me è troppo scuro nella fotografia per non essere un blu e poi, se non erro, avevo trovato in giro sul web un modello di un dd, non l'Offa, con la stessa mimetica in blu e grigio chiaro. Però non so quanto sia attendibile ne riesco a ritrovare quell'articolo. Della serie quando li cerchi non li trovi mai! :s68:

 

Per l'Onslaught, ti posso dire che quando uno cerca il "lato b" di una fotografia per ricavare lo schema mimetico, pare inevitabile che tutti si sono messi d'accordo per riprendere solo il lato che già possiedi. Non posso darti informazioni al riguardo, se non il mio fiuto, per quanto ti possa servire, che mi dice che è uguale per entrambe i lati.

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@ Capitano Nemo: se vuoi, pubblico qui il piano di costruzione e ne costruisci uno pure te, oppure segui i miei consigli e provi con lo stesso kit della Tamiya :s02: Costruire modelli è semplicissimo: se ci riesco io, possono riuscirci tutti, è solo questione di volontà.

 

Ho in effetti un interesse particolare per i classe O, tant'è vero che, prima che arrivasse il kit del Cesare, stavo costruendo l'Oribi in scala 1/100. Era che volevo avere un futuro antagonista per le battaglie navali simulate con un altro mio progetto, il Camicia Nera. Anche se per me, il non plus ultra della bellezza dei caccia inglesi erano gli I. Adoro il loro scafo pulito tipico della serie A-I unito però alla nuova plancia stile Bismarck.

Nessuno ha idea di dove o presso chi siano reperibili dei piani dei classe I? Per me è molto importante, è da anni che me li sogno di notte :s15:

 

Ho risolto la questione della mimetica: per evitare disparità di trattamento fra le due destinatarie dei regali, farò l'Offa allo stato del 1941, quando era in tutto e per tutto identico all'Oribi. Però se qualcuno potesse rispondere comunque alle domande di cui sopra, tanto per curiosità, sarà il benvenuto :s01:

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Ecco, allo stato attuale -che più attuale non si può- come vanno le cose

 

dscf3396oy9.jpg

 

In primo piano l'Oribi, dietro l'Offa, ed intorno a destra tre cannoni da 4.7" Mk XIX in lavorazione (in versione sia con canna originale che con canna rifatta in filo di rame) e la paccottiglia sostituita al kit originale, plancia e tuga poppiera. Ci sono anche alcune parti del Cesare ormai abbandonato sullo scalo: il tripode, le torri II e III, un gregge di 8 Breda da 20 binate e i 100/47

 

dscf3397fr0.jpg

 

Ecco una vista più ravvicinata, dove noto delle fessure e delle magagne che non vedevo ad occhio nudo. Comunque vedete che il castello di prua va accorciato di 5,1 mm tenendone solo un quadrato centrale, che la pianta della tuga prodiera va rivista, e che la plancia è meritoria di totale ricostruzione in plasticard, esattamente come la tuga poppiera ed i cannoni. Questo perché il kit della Tamiya rappresenta il solo capoclasse, l'Onslow, che aveva una tuga poppiera più ampia ed un castello di prua più lungo per servire da flotilla leader: volendo uno qualsiasi degli altri 6 O, bisogna segare e ricostruire.

Inutile dire poi che lo stampo era anni luce indietro agli ultimi, penso ad esempio ai classe E: lo scafo in un sol pezzo manca di tutti gli oblò, pur essendo indovinato nelle forme, a differenza di altri mostri di casa Tamiya come i poveri Z tedeschi, che quanto a questo sono davvero disgraziati.

Comunque i cannoni sono in un sol pezzo e, avendo orrore delle scudature piene (peraltro nemmeno azzeccate nella forma) sto provando a ricostruirle in plasticard.

Modificato da Secondo Marchetti
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Rispondo ad alcuni punti relativi alle colorazioni:

 

sss81.jpg

Il problema è: in quali colori? Vado liscio con un grigio medio ed un grigio scuro, o si può supporre un tono di blu per quella banda? Qualcuno mi può dare una delucidazione in merito?

Si tratta di uno schema mimetico tipo "Admiralty intermediate scheme", per il quale (1942/43) erano utilizzati i grigi della serie "MS": nella fattispecie l'MS2 e l'MS4, corrispondenti ai grigi 507A e 507B del 1939/40 (in pratica un grigio molto scuro e un grigio di tonalità intermedia, comunque più scuro delll'MS4A o del precedente 507C). Per i ponti andava utilizzato il grigio intermedio G10 (in pratica una via di mezzo tra l'MS2 e l'MS4).

 

Altre domande:

-Per caso anche l'Onslow ha portato una mimetica a due toni come quella dell'Oribi?

oribiifv6.jpg.

Si', tra la fine del 1944 e il 1945 l'Onslow ha avuto questa colorazione, ossia una delle varianti dell' "Admiralty standard scheme". Non è certo se lo scafo fosse in blu scuro B20 oppure in grigio intermedio 507B, mentre per le superfici verticali era utiliizzato il grigio chiaro 507C. I ponti erano in grigio intermedio G10

 

-Per caso, come penso proprio che fosse, ma fincHé non me lo confermate non mi imbarco, il western approaches dell'Onslaught era uguale sui due lati?

onslaughtlm0.jpg

Ha un nome impronunciabile ma la sua mimetica è cromaticamente più interessante di quella dell'Onslow, quindi è una alternativa che sto prendendo in considerazione.

Gli schemi "Western Approaches" erano SEMPRE uguali su entrambi i lati.

 

idem

vmrndk.jpg

Purtroppo, questa colorazione "russa" è totalmente errata e non corrispondente alla realtà. Dovrebbe riprodurre lo "Special Home fleet destroyer scheme" (una banda in verde G 20 sullo scafo da proravia del centronave sino a poppa), con i colori dello schema "Western Approaches" sulle altre superfici verticali: più o meno così:

v7tya.png

(HMCS Iroquis, Rielaborazione elettronica di un profilo di A.L. Raven [M. Brescia])

(Non tutte le unità così verniciate avevano le bande bianche sulla zona verde)

 

Relativamente allo schema "Western Approaches", su un bianco sporco di fondo andavano applicati pannelli di colore verde chiarissimo e azzurro chiarissimo; i ponti erano in azzurro B30 (un po' più scuro dell'azzurro utilizzato per le superfici verticali).

 

A questo proposito, invito tutti a diffidare dalle informazioni su navi occidentali (soprattutto del passato) riportate da pubblicazioni russe o sovietiche: nella maggioranza dei casi si tratta di copie (mal fatte) tratte da precedenti lavori britannici, italiani, americani, francesi ecc., spesso riprodotte illecitamente e con mezzi rudimentali: la prima caratteristica che va a soffrire di questa situazione è l'esatta (o quantomeno decente) riproduzione delle tonalità dei colori.

Tonalità più precise per una colorazione "Western Approaches" sono queste:

immagine2wa9.png

(HMS Anthony, Rielaborazione elettronica di un profilo di A.L. Raven [M. Brescia])

oppure queste (in questo caso la foto è stata colorata elettronicamente, ma i colori sono attendibili)

immagine1dl1.png

(HMS Bulldog, coll. M. Brescia)

 

Le migliori e più dettagliate pubblicazioni sulle mimetiche della Royal Navy nella 2a g.m. sono le seguenti:

- P. Hodges, Royal Navy Warship Camouflage 1939-1945, Londra, Almark, 1973

- I quattro volumi di A. Raven della serie "Warship perspectives" (Camouflage Vol.I, II, III e IV - the Royal Navy). pubblicati a partire dal 2000 dalla W.R. Press di New York e reperibili qui: http://www.shipcamouflage.com/order_form.htm

 

Infine, alle colorazioni mimetiche delle unità britanniche tra il 1939 e il 1945 è dedicato un capitolo del volume La mimetizzazione delle navi italiane 1939/1945 ( https://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=18055 ) che - a sua volta - riprende un mio articolo pubblicato sul n. 41 (febbraio 1997) di "Storia Militare".

 

La ditta americana "Snyder & Short" ( http://www.shipcamouflage.com/ ) produce dei buoni set di colori acrilici riferiti alle principali Marine ella seconda guerra mondiale, tra cui tre set per la Royal Navy.

 

Ancora una cosa: se non sbaglio, ai caccia delle classi "O" e "P" era dedicato un fascicolo della serie "Ensign" (o della similare "Man o' War") pubblicati all'inizio degli anni Ottanta prima in Inghilterra e poi negli U.S.A.

Appena possibile saprò essere più preciso anche su questo punto.

 

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Grazie Odisseo

In teoria mi basterebbe sapere con certezza che lo scafo degli I era identico a quello dei G, di cui ho già un eccellente piano sotto forma di modello in 1/200. Il resto si può inventare :s03:

 

I caccia delle classi "G", "H" e "I" avevano tutti la medesima lunghezza (98,45 m), tranne i tre "leader" Grenville, Hardy e Inglefield, che erano lunghi 100,58 m.

Modificato da Alagi
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da base artica, marco

il cesare...............abbandonato :s12: ??? non avrai mica intenzione di lasciare i lavori ai ..... :s14: ??? continua prego.

ps. i disegni da dove li prendi o li ricavi da ingrandimenti delle scatole di montaggio?

saluti marco

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Innanzitutto voglio ringraziare sentitamente Alagi, della cui disponibilità non avevo mai dubitato :s20:. In effetti ormai ho deciso che per praticità colorerò sia l'Offa che l'Oribi con lo schema bicolore del 1941, scafo blu scuro e sovrastrutture grigie: il western approaches dell'Onslaught è seducente ma quell'unità aveva ancora il suo impianto lanciasiluri poppiero, mentre il modello ha al suo posto la piazzola per il cannone singolo da 4": potrei rasare tutto, ma non so se potrei anche ricostruire un impianto identico :s06:

Comunque mi ricordo che ho ancora da costruire fra le altre cose un classe O in 1/100, e le precisazioni forniteci da Alagi mi torneranno molto utili per quel lavoro, oltre ad interessare spero tutto il pubblico come "cultura generale".

A proposito, ho cercato cosa volessero dire quei nomi: avevo sempre creduto che Offa fosse la focaccia che Enea dovette gettare a Cerbero per accedere agli inferi :s03: difatti mi pareva un ben strano nome per una nave :s12: ma sapendo che fra la fauna mitologica della Royal Navy c'era stata pure un'Iphigenia, non mi stupiva molto; invece s'è scoperto essere il nome di un re anglosassone del IX secolo. Oribi invece è un mammifero africano simile alla gazzella.

 

@ Bussolino: il disegno dell'Oribi su cui mi baso è un fascicolo della serie Profile Morskie; purtroppo non è il massimo della vita, le ordinate sul piano erano poche e tracciate ad occhio, e questo ha avuto riflessi negativi sulla precisione del modello in 1/100 le cui forme di carena non sono molto indovinate: ho notato questo guardando le ordinate fornite nel modello in carta in scala 1/200 dell'Onslow, che hanno forme un pò più tondeggianti ed avviate: ma a parte questo il Profile Morskie è un'ottima referenza e per le sovrastrutture è davvero completo; se qualcuno fosse interessato agli stessi soggetti, gli potrò mandare i piani via mail.

 

@ tutti, per il Cesare (so che sarebbe buona creanza scrivere i nomi di tutte le navi in corsivo, ma sono pigro e per ora riservo il privilegio solo alle Regie Navi): naturalmente prima o poi lo riprenderò, è che la mole di lavoro da affrontare è talmente sproporzionata al risultato previsto -a che serve tanto lavoro per un modello errato nelle forme base, mi dico- che ho preso l'occasione per distrarmi un pò con qualcosa di più minuzioso.

 

Edit: scusa Davide, non avevo visto la tua prima domanda: il Cesare è in scala 1/160, corrispondente alla N del modellismo ferroviario: ho cercato battagliole e figurini fra gli accessori ferroviari, senza successo. Di contro se l'amico avesse avuto la presenza di spirito di farlo in 1/200, pur dovendo rinunciare ad un pò di tenuta al mare, avremmo potuto usufruire delle battagliole e dei dettagli fotoincisi, per non parlare dei cannoni torniti, esistenti in commercio per il modello in carta del Cavour. Ma se è per questo esistono anche ditte specializzate che realizzano fogli fotoincisi su commissione, su un modello da 690 euro aggiungerci 50 euro di fotoincisioni per evitarsi di dover venir vecchi con le battagliole ed avere dettagli decenti, non mi sarebbe parso un sacrilegio.

Modificato da Secondo Marchetti
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  • 2 weeks later...

Il Comandante Makarov ha espresso il suo più fermo e risentito sdegno sapendo a chi andranno donati i due His Majesty Destroyers :s03:

Comunque a parte questo... un minuti di silenzio in memoria della sua flotta, che è stata annientata durante il trasloco :s16: :s54:

 

E a parte quest'altro ancora... ho completato gli 8 impianti Mk XIX ed ho cominciato a incollare le battagliole allo scafo: per dargli più area d'incollaggio ho fatto sull'Oribi una leggera smussatura al trincarino, così fra la battagliola e la murata resta una sorta di canaletta riempita a paro con la cianoacrilica. Spero di riuscire a fare qualche foto decente per mostrarvi.

Ho comprato anche due set di scalette, uno della GMM che è costosissimo ma promettente, uno della WEM un poco più deludente ma comunque utilizzabile; mancavano solo le 20 mm, ho comprato una bustina con quelle della Tom's modelworks, sono molto ingenue ma tenendo l'affusto di quelle in plastica confido in un buon risultato.

C'è anche tutta una folla di marinai di zio Eduard precolorati, ma con mio grande disappunto sono quasi tutti sbirulati nelle pose più acrobatiche e ce ne sono ben pochi che stiano in posizione canonica per il saluto alla voce, come volevo rappresentarli...

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Il Comandante Makarov ha espresso il suo più fermo e risentito sdegno sapendo a chi andranno donati i due His Majesty Destroyers

 

Bhe ma se non altro, come dici te, magari i mangiarane imparano un pò di civiltà umana a guardarli!

 

Comunque a parte questo... un minuti di silenzio in memoria della sua flotta, che è stata annientata durante il trasloco

 

Le ditte di traslochi dicono che della mia furia stanno scrivendo un novello "Orlando furioso".

 

 

Comunque, avanti sempre a tutta forza, anche per la Cesare che, poverina, laggiù triste e dimenticata l'hai lasciata. Mi unisco al coro di voci che la chiede completata!

Modificato da Makarov
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Surprise :s03:

 

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Qui c'è anche la lastra della GMM

Ri-edit: è talmente bella, fine, delicata e... cara :s46: che mi dispiace persino l'idea di cominciare ad asportarci quanto mi serve

 

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(Il Cesare sta bene dove sta, dimenticato nel suo frigidarium :s05: )

Modificato da Secondo Marchetti
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  • 3 weeks later...

Sono andato un pochino avanti, pur avendo già cominciato il Willie Dee perché mi prudevano troppo le mani.

 

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Ho sperimentato un metodo alternativo ai "primitivi" lavaggi ad olio per dare maggiore varietà alle superfici uniformi: mescolo su una tavolozza una base di trasparente acrilico opaco, il colore di fondo e ci aggiungo pochi tocchi di colore più chiaro e più scuro, ed anche di tinte più vivaci come un bel verde acqua acceso. Non ho voluto esagerare perché era la prima volta che lo usavo ed ero incerto del risultato, ma direi che è infinitamente superiore al lavaggio e molto più controllabile e pulito. Il resto è il solito schifo, strutture asimmetriche e pittura gommosa che fa spessore :s06:

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  • 2 weeks later...

Mi è appena arrivato il volume "Obdurate to Daring. British Fleet Destroyers 1941-45" di John English, World Ship Society, 2008, che contiene una foto per ciascuna unità (oltre alla sua storia dettagliata).

 

Il volume continua la bellissima serie della WSS "Amazon to Ivanhoe" (1993), "Afridi to Nizam. British Fleet Destroyers 1937-43" (2001), "The Hunts" (1987), tutti di John English, più "Sloops. 1926-1946" di Arnold Hague (1993).

 

Se serve, lunedì posso provare a postare le foto delle classi O/P e quant'altro vi necessiti.

 

P.S. Non so nulla in fatto di camouflage. Nessuno è perfetto.

Modificato da de domenico
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Ti mando le foto di ORIBI e OFFA con relative didascalie. Visto che non ti piacciono gli impianti scudati singoli della classe P da 4 pollici, ti mando anche una foto del PETARD che nel dicembre 1944 venne riarmato con due torrette binate sempre da 4 pollici.

 

Fonte:

"Obdurate To Daring. British Fleet Destroyers 1941-45", di John English, World Ship Society, 2008

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Ha un nome impronunciabile ma la sua mimetica è cromaticamente più interessante di quella dell'Onslow, quindi è una alternativa che sto prendendo in considerazione.

 

 

Anche se per me, il non plus ultra della bellezza dei caccia inglesi erano gli I. Adoro il loro scafo pulito tipico della serie A-I unito però alla nuova plancia stile Bismarck.

Nessuno ha idea di dove o presso chi siano reperibili dei piani dei classe I? Per me è molto importante, è da anni che me li sogno di notte

 

ONSLAUGHT si pronuncia "onslòt": non è molto più difficile di ONSLOW, che si pronuncia "onslou".

 

Per sfiziarti, posto dodici (dico dodici) foto della classe I, riprese sopratutto negli anni anteguerra (1937-39).

La fonte è come detto "Amazon to Ivanhoe: British Standard Destroyers of the 1930s" di John English, World Ship Society, 1993.

 

 

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Modificato da de domenico
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:s07: Senza parole

No, due parole sì: grazie infinite :s54:

Ho sempre pensato che gli I fossero, fra i caccia della grande famiglia A-I, per non dire fra tutti i caccia inglesi, i più eleganti, unendo lo scafo semplice e lineare che era la buona eredità della famiglia alla plancia "tipo Tribal" che porse rimedio al solo grosso difetto estetico che avevano, quel grugno quadrato che avevano i "disgraziati" delle lettere prima. Poi mi piacciono anche i nomi, in special modo Ithuriel (era il nome di un angelo del poema Paradise lost di John Milton). Un sentito ringraziamento a te e ad Alagi per avermi fornito il materiale che mi permetterà un giorno di avere un I nella mia collezione :s20:

PS: editerò prima o poi per aggiungere le foto dei due piccoli O allo stato attuale.

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Aggiungo altre 4 foto, una è del leader della flottiglia INGLEFIELD e viene dal libro "Nelson to Vanguard. Warship Development 1923-1945", David K Brown, Chatham, 2000, le altre si riferiscono ai caccia originariamente ordinati e costruiti per la Turchia (quattro), ma di cui due sono stati requisiti per la Royal Navy in prestito nel novembre 1941, mentre erano ancora in allestimento. Questi due sono divenuti INCONSTANT e ITHURIEL. E' una classe I leggermente modificata. Le foto provengono sempre dal libro "Amazon To Ivanhoe". Apprezzerai il fatto che nell'ultima foto, scattata nel Grand Harbour di Malta INCONSTANT, ormai sotto bandiera turca, si trova in buona compagnia.

Se la qualità di alcune foto è migliorata lo si deve alla consulenza dell'amico Maurizio Brescia, dato che io tecnologicamente sono all'anno zero o giù di lì.

 

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Modificato da de domenico
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(Grazie ancora :s02: anche se scopro che l'Ithuriel era più pastrocchiato di quanto pensassi e quindi temo dovrò escluderlo :s06: )

 

Ecco le prime prove di montaggio a secco su basetta

 

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In alto è l'Oribi, in basso l'Offa; il colore del corticene non è il massimo, ma che resti fra di noi...

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Queste sono ora le due basette dopo la prima mano di vernici acriliche: le sfumature sono state ottenute col metodo brusco del mescolamento diretto

 

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Ora sono nel dubbio se proseguire coi consueti passaggi dell'olio blu scuro e del drybrush in azzurro, o se lasciare pressapoco così e passare direttamente al lucido e ai frangenti

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Spero mi perdonerete questa "incursione"... ma da modellista non più in "attività" seguo sempre con piacere questi topic, in particolare quelli relativi alle unità di superficie in 1/700, che sono poi quelle che prediligevo quando "operavo" con continuità...

Il mio ultimo lavoro finito risale al settembre 1988, quando completai il Bunker Hill della Skywawe, per l'epoca dotato delle avveniristiche battagliole in fotoinciso della Gold Medal Models...

Poi, da allora, ho iniziato parecchie cose, senza terminarne nessuna: in fondo a un cassetto c'è ancora l'HMS Ark Royal (quella postbellica) della Fujimi, di cui da tempo immemorabile è sospesa la conversione nella sua ultima configurazione, con ponte angolato e estensioni delle catapulte a vapore.

La terminerò, forse, se prima o poi riuscirò ad andare in pensione... :s36:

Modificato da Alagi
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Ogni contributo è il benvenuto (a meno che non sia qualcuno che scrive solo "Ciao mamma." :s18: ), tanto più se viene da qualcuno cui sono debitore (e a cui potrei anche perdonare il "Ciao mamma." :s03: ).

Quanto appena detto da Alagi mi dà anzi l'occasione per ragionare un istante dell'1/700, perché ho sempre di più dei dubbi se continuare a comprare modelli in questa scala oppure no :s06: Questi due caccia sono i primi modelli che si vorrebbero davvero dettagliati che faccio in questa scala (fra il dire e il fare... :s10: ), e devo dire che talvolta trovo la faccenda abbastanza scoraggiante, date le dimensioni lillipuziane dei particolari che se ci sono non si notano, ma mancando se ne nota subito l'assenza, chissà perchè :s10: . Ora che il mercato comincia ad espandersi un pò nelle scale più umane, comincio a chiedermi se non mi convenga rivolgermi a quelle, pur non mollando del tutto l'1/700 di cui ho una bella collezione da portare avanti. Poi c'è poco da fare, a me la nave piace vederla completa, questa moda del waterline mi stufa già un pò.

Tutto questo vuol dire che le mie manacce brusche e tremanti da rematore di galere più che da orefice non arrivano a lavorare bene come dovrebbero nel piccolo.

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Il mare non me l'ero immaginato così, ma quando si tratta di spennellare il risultato è tuttosommato poco controllabile. Continua a crescere la mia avversione per i modelli waterline. Appena troverò un buon sistema per autocostruirmi piccole eliche, ti saluto tribolare, ricostruirò l'opera viva a tutte :s01:

Vorrei sapere a vostro parere qual'è la meno peggiore fra le due basette: se quella dell'Onslow in primo piano che ha il vento al giardinetto a sinistra o l'altra che dovrebbe essere quella dell'Offa che invece l'ha al mascone. Non è questo che fa la differenza, in realtà la basetta dell'Offa ha subìto un passaggio in più con colori ad olio.

Qual'è la meno peggio? :s06:

 

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dscf3466.jpg

 

Edit: La scialuppa da 10 metri che sfila a poppa dell'Offa è inclinata perché in realtà andrà a rappresentare un cutter inglese che prende una bolina larga... manca ancora l'alberatura. Quella che accompagna l'Oribi è quasi dritta perché prende il vento al granlasco.

Come errori di base io vedo che il mare, più che sembrare lucido, sembra unto; controluce il trasparente acrilico lascia una patina marroncina. I frangenti mi sembra di averli fatti un pò troppo grossi e distanti rispetto all'altezza delle onde che è quasi nulla.

Modificato da Secondo Marchetti
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Con la vista in notturna in orizzontale sono più potabili (bella forza, il mare non si vede più)

 

dscf3463.jpg

 

Notare che la banda superiore dei fumaioli è rossa; se andate al profilo a colori a pag 1 da cui ho copiato la mimetica, la vedrete nera. Il fatto è che avevo letto sul bell'articolo che Alagi pubblicò qualche tempo fa su Storia Militare a proposito delle flottiglie caccia inglesi, che la XVII aveva la banda rossa, non nera. La XVII mi pare d'aver capito fosse quella che riuniva tutti gli O. Immagino che gli autori del profile morskie, non trovando una foto a colori e documentandosi poco, abbiano preso sulle foto in B/N il rosso per il nero. Comunque le bande son state ben difficili da verniciare, la vernice grigia si scheggiava tirando via le mascherature perché troppo gommosa, e il bianco era denso come gesso e a diluirlo si sarebbe infiltrato sotto il nastro. Il risultato non mi convince affatto. Pazienza, è andata così.

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talvolta trovo la faccenda abbastanza scoraggiante, date le dimensioni lillipuziane dei particolari che se ci sono non si notano, ma mancando se ne nota subito l'assenza

 

 

c'è poco da fare, a me la nave piace vederla completa, questa moda del waterline mi stufa già un pò.

Tutto questo vuol dire che le mie manacce brusche e tremanti da rematore di galere più che da orefice non arrivano a lavorare bene come dovrebbero nel piccolo.

 

 

 

Stimato Signore,

Lei l'ha perfettamente riassunta con uno dei suoi impareggiabili calembours: se ci sono non li vedi, se non ci sono lo vedono tutti.

Io ho fatto una sola nave sia in 700 che in 350: il Dulio 1880. Non c'é una sola cosa di quello grande che non abbia messo in quello piccolo (escluso il vano allagabile per la torpediniera, ma solo per esigenze di stampa, altrimenti l'avrei fatto anche in 700) ma il paragone non é proponibile. Penso quindi che lei abbia assai ragione.

Sono anche arrivato a giustificare la mia fissazione del 700 raccontandomi che quelli in questa scala non sono modelli, ma solo figurini. Che servono cioé unicamente a dare un'idea dell'originale e nulla più.

Disonesta come tutte le definizioni: perché mai il 350, il 200 o il 50 dovrebbero essere più fedeli ? In fondo non lo é nemmeno l'1/1. Anzi la riproduzione in dimensioni reali é la più falsa e la più inattendibile fra tutte.

Scornato e insoddisfatto me ne sono tornato al mio 700: la soddisfazione di cogliere in un unico sguardo una intera squadra mi dà ancora i brividi esattamente come quando ho cominciato.

Anzi, lo sa cosa penso ? Che é proprio il water-line che mi fa sembrare una miserabile chiatta il Duilio in 700 che mi intriga. Le navi vere preferisco vederle in acqua piuttosto che in bacino. Ergo ....

L'unica cosa che bisognerebbe fare con il 700 é evitare di pitturarlo, come si fa con certi modelli ferroviari. La cosa davvero fuori scala sono i micron di spessore delle vernici.

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In effetti grazie al Suo pregiatissimo intervento, Stimato Collega, mi son reso conto della falla del mio ragionare: con l'aumentare della scala non diminuiscono i dettagli microscopici da realizzare, semmai aumentano; perché se in 1/700 un cannone scudato si vede appena, in 1/100 se ne pretendono tutti i singoli rivetti sull'affusto! :s68: Però la soddisfazione penso non cambi, fra guardare una squadra intera in piccolo od un solo modello da un metro e passa... supposizioni, finora mica l'ho ancora costruito! :s03:

 

Di sicuro però penso che troppo spesso modelli più che pregevoli in waterline vengono rovinati, com'è il caso mio, da basette con mari che sembrano minestroni blu, e devo anche dire che fra tutti i modellisti che pubblicano su Modelwarships, solo Jim Baumann ha trovato un buon metodo per rappresentare dei bei mari, a riprova della difficoltà della loro rappresentazione. A meno di non far tutto all'ancora su acqua calma :s41: Per questo penso che, pur non abbandonando l'1/700, cercherò sempre più frequentemente di ricostruire le carene mancanti (tranne per pochi casi di disperati bitorzoli come la Fuso la cui opera viva è un'inestricabile groviglio di bozzi e bubboni :s03: ).

Onorato della Sua visita :s55:

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solo Jim Baumann ha trovato un buon metodo per rappresentare dei bei mari, a riprova della difficoltà della loro rappresentazione.

 

 

Condivido. Ma anche questo esempio di Peter Fulgoney mi pare accettabile (siamo sempre sul 700, e tutto l'affare cinese dovrebbe stare al di sotto dei dieci centimetri). Sopratutto mi pare di capire che sia una tecnica accessibile anche ai decerebrati come me.

 

tug01.jpg

 

 

Io comunque un mare non lo farò mai, nemmeno sotto minaccia a mano armata.

E siccome (non me ne voglia, la prego) le navi con la pancia mi sembrano un mezzo di trasporto che vive attrespolato solo sugli scaffali delle librerie, mentre quelle reali le vedi solo dall'ombelico in su, credo che mi rassegnerò a sbattere le mie su una delle duemila tavolette (tutte standard, tutte con la stessa altezza e la medesima cornicetta, ma ognuna ricoperta da una essenza di legno diversa dall'altra) con le quali ho riempito un cassetto ma sulle quali non ho mai incollato niente (a parte la Perseo, torpediniera 1911 da sette centimetri fuori tutto).

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Personalmente nelle navi a scafo intero riesco a cogliere meglio la bellezza delle loro forme nell'insieme, senza opera viva se ne perde la parte migliore :s06: Poi volendo per me è anche una questione di tradizione, una volta non passava per la testa quasi a nessuno, solo agli imbottigliatori, di fare il mare sotto una nave... i modelli migliori, erano tutti a scafo intero. Il succo della questione è però che piuttosto che rischiare di fare un "paciugo" che rovinerebbe anche il modello, è meglio rinunciare al mare. Come un figurino, un buon mare deve essere ben scolpito e ben dipinto, ed è quasi impossibile conciliare tutto. Spessissimo si vedono bei modelli impantanati in mari di intrugli collosi, o con onde che trasgrediscono a tutte le evidenze. Varie scuole si sono confrontate (quella dei cuochi che fanno il mare colando resina sul dompak, quella degli idraulici che spalmano silicone a cazzuolate, quella dei romantici che immergono le loro povere navi in mezzo a catene montuose di stucco per fingere che siano in mezzo a una tempesta, ecc...) ma per quanto mi riguarda quando proprio devo resto fedele al metodo di Jim: stucco per muri, poco e disposto guardando una foto, tanta abilità nel dipingere (e lì non lo raggiungo) e baffi di schiuma fatti con la fibra dei filtri delle cappe aspiranti (che ancora non ho trovato :s10: ). L'esempio di Peter Fulgoney non mi convince del tutto: la superficie calma del mare è eccellente ma non altrettanto lo sono le onde sollevate dalle due unità.

La Sua via di mezzo, esporre le navi waterline su basetta "semplice", senza mare, mi pare un ottimo compromesso che meriterebbe una maggior diffusione. Io, per il momento, mi sono fregato così come poco sopra dimostrato :s03:

 

Edit: ecco un esempio di un modello discreto irrimediabilmente rovinato da un pessimo mare qui

 

Mentre questo dimostra come un modello WL possa non sfigurare affatto anche senza mare attorno

Modificato da Secondo Marchetti
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baffi di schiuma fatti con la fibra dei filtri delle cappe aspiranti (che ancora non ho trovato :s10: )

 

 

Posso consigliare vivamente un negozio di acquari? Chiedi lana di vetro di quella usata per i primi filtri e dovresti trovarne in abbondanza perchè son passati a quelli moderni in un lampo e gli saran rimaste le scorte per anni a venire.

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Uhm... dovendo essere una fibra più fine del cotone, se esistesse una lana di vetro così fina (cosa di cui dubito) mi guarderei bene dallo sfilacciarla :s03: a meno di non disporre di locale ermetico e scafandro tipo esperimenti NBC :s10:

Farò le prove, col cotone inzuppato in cianoacrilica e tempera bianca, su un relitto di schnellboot in 1/400. Grazie comunque per l'interessamento.

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esporre le navi waterline su basetta "semplice", senza mare, mi pare un ottimo compromesso che meriterebbe una maggior diffusione

 

 

Ecco un buon esempio del compromesso di cui parla Lei.

La nave si vede come nella reatà, e contemporaneamente il "mare" é una superficie ridotta a semplice segno astratto, che non disturba l'osservazione del modello.

Credo proprio che questa sarà la fine che faranno i miei.

 

 

repulse09.jpg

 

repulse19.jpg

 

repulse09.jpg

 

repulse23.jpg

 

(Immagini prese dal sito di Steelanvy)

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Eh beh...

dopo il Repulse di Kostas Katseas ci vuole un bel coraggio ad andare avanti con le foto delle mie carrette :s03:

 

dscf3479.jpg

 

Ieri ho fatto le alberature ed i radar, con filo di rame e battagliole arrangiate: l'antenna del radar di scoperta è leggermente più piccola del dovuto ma mi sembra sufficientemente realistica. E' la prima istanza in cui rimpiango di non aver avuto il foglio di fotoincisioni apposito, ma mica mi andava a genio di spendere 40 euro su ogni nave, con tutto che andranno regalate...

Dietro i lavori sul Killen: c'è la piazzola per le fotoelettriche ridotta in superficie e sul tavolo a sinistra gli affusti per le 4 Bofors mancanti. C'è anche un artigliere tedesco che non ha trovato posto sul mio Leopold, in piedi davanti alla torre 53, vedrò in seguito di trasformarlo in un bluejacket assieme ai suoi Kameraden sostituendo il berretto "Pasqualino" allo Stahlhelm :s10:

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Grazie, gentilissimo :s01:

 

Se è il tavolo che interessa ne ho una vista anteriore più d'insieme; peccato solo avessi steso il piano dell'Oribi al bossolo da 75 che quindi non si vede, e mi copre anche il piccolo DVCE che tiene comizio ad ET ed alla pantera rosa (loro si vedono) :s03:

 

dscf3473.jpg

 

Sulle cassettiere in alto c'è un cimitero di modelli: due tentativi di Pigafetta, una piccola Bismarck navigante (farcita di polistirolo per precauzione), quasi tutte la scialuppe del Cesare, una Schnellboot in 1/400, una E 646 in scala N che dovrei decidermi ad aprire per ripararla... I bossoli di fucile li tengo perché un tempo li usavo come fustelle: perfetti in questo ruolo ma avevo solo 9, 7,92, 7,64 e 6,5 mm :s10:

Il tavolo in sé è una parete di un grosso armadio sistemata su due cavalletti: riceve abrasioni, sgrinfi di colore e coltellate accidentali senza che abbia a preoccuparmene :s01:

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Si, ammiro molto il tuo posto lavoro, vewramente bello :s20: :s20: :s20:

Fai conto che io lavoro sul tavolo di cucina e ci metto mezz'ora tra l'uscire e poi riporre l'attrezzatura di lavoro (per non parlare quando non riesco a trovare oggetti che mi servono e sono nello sgabuzzino).

Per il Cesare ti riferisci al Giulio Cesare della Regia Marina?????

Lo stai realizzando???

 

 

Ciao

 

 

Vespucci

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Si, ammiro molto il tuo posto lavoro, veramente bello :s20: :s20: :s20:

Fai conto che io lavoro sul tavolo di cucina e ci metto mezz'ora tra l'uscire e poi riporre l'attrezzatura di lavoro (per non parlare quando non riesco a trovare oggetti che mi servono e sono nello sgabuzzino).

Per il Cesare ti riferisci al Giulio Cesare della Regia Marina?????

Lo stai realizzando???

 

Sapendo che lavori sul normale tavolo di cucina, possiamo solo apprezzare ancora di più la precisione dei tuoi lavori e la pazienza per attrezzare e sbaraccare tutto ogni volta :s20:

 

Sì il Cesare che stavo costruendo è proprio il nostro, avevo anche aperto il suo topic

Di scialuppe mi serviva solo la grossa motolancia scoperta che stava al centro e che a vedere dalle foto prese nei giorni di Punta Stilo era la sola imbarcata: al posto delle pilotine c'erano infatti 4 Carleys.

Dico "stavo costruendo" perché non potendone più l'ho un pò lasciato perdere in favore del Fletcher che perlomeno è un lavoro più soddisfacente e meno "sporco"

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E' vero hai ragione ora ricordo.

Peccato che hai lasciato perdere. Comunque magari in futuro ci ripenserai e ci rimetti mano. :s02: Ne vale la pena.

Ciao e buon proseguimento con il lavoro. :s20: :s20: :s20:

Modificato da vespucci
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Carissimi,

caldo caldo di macchina fotografica ecco il risultato dell'esperimento del cotone: presi una vecchia Schnellboot fatta tempo addietro e non abbastanza riuscita da poter essere presentabile e la annegai di stucco e cotone pucciato nel vinavil. Parlo al passato remoto ma è questione di sabato scorso :s01:

Eccola mentre scava il fango della Manica

 

dscf3488.jpg

 

dscf3485.jpg

 

Che ne dite, il metodo vale la pena?

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caldo caldo di macchina fotografica ecco il risultato dell'esperimento del cotone Che ne dite, il metodo vale la pena?

 

 

Direi che il cotone pucciato ci fa la sua dignitosa figura. Sopratutto nel campo americano della prima.

Mi pare proprio una bella planata. Vieni all'orza ma non pompare troppo con la scotta di randa.

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