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9 Settembre 1943 L’affondamento Della Corazzata Roma


Visitatore Marcuzzo

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Visitatore Marcuzzo

Girovagando per la rete ho scovato questi interessantissimo PDF che vi giro. Si, si, lo so che siete tutti aviatori e l'unico marinaio qui sono io, ma che ci volete fare, capita!!! :s02:

 

Buona lettura.

P.S. Consiglio di cliccare con il tasto destro ed andare su "salva con nome".

 

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  • 3 weeks later...

Sintetizzo l'articolo di Sergio Romano, a precisa domanda di una lettrice che domada dopo aver visto un programma su History channel dedicato all'affondamento della corazzata Roma il 9sett. 1943.

tale lettrice dichiara di non sapere dell'esistenza della Roma e della flotta italiana, forte e moderna.

la lettrice dichiara ancora che tale flotta era abbastanza potente ( evidententemente si era informata o documentata prima di fare la domanda ) da poter contrastare lo sbarco alleato.

ed ecco la domanda: come mai tale flotta non era stata appunto usata a tale scopo.

La risposta che a mio modesto parere e poco rispettosa nei confronti di tutti coloro che sono morti per la Patria.

Non fu usata perche il nemico era molto superiore in ordine di uomini e mezzi, e quindi per il Sig. Sergio Romano tutti gli atti di eroismo dei nostri valorosi Eroi sono cosa da poco conto.

tante vite sacrificate, facevano meglio a starsene a casa.

mi spiace che l'articolo si legge poco ma il concetto e quello.

 

IO invece dico che la marina ha meritato il rispetto del nemico di allora proprio per le sue storiche inprese.

scusate lo sfogo ma questo articolo mi ha fatto un po in................re.

 

un saluto Domenico

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IO invece dico che la marina ha meritato il rispetto del nemico di allora proprio per le sue storiche inprese.

scusate lo sfogo ma questo articolo mi ha fatto un po in................re.

Premesso che non ho letto l'articolo di Sergio Romano, se la risposta è quella che tu riassumi, anche se ruvida non è lontana dalla verità.

In quei lontani giorni del settembre 1943, le navi italiane si sarebbero soltanto potute sacrificare (e lo avrebbero fatto se gli fosse stato ordinato), ma nulla avrebbero potuto di fronte al potere navale angloamericano in quel momento presente nel Mediterraneo.

Con molta probabilità le nostre navi sarebbero state affondate dalle aviazioni alleate, senza nemmeno riuscire ad entrare in contatto balistico con gli avversari.

Dopotutto, hai visto cosa è successo con l'attacco della Luftwaffe (molto inferiore alle forze aeree alleate): la Roma affondata e centinaia di membri del suo equipaggio morti.

"Dulce et decore est pro patria mori", se il sacrificio della vita serve a qualcosa, alla Patria, alle Famiglie ...

 

Un felice 2009, ciao.

 

Odisseo

 

P.S.: in ogni caso, tenterò di recuperare l'articolo, son curioso di leggerlo.

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La risposta che a mio modesto parere e poco rispettosa nei confronti di tutti coloro che sono morti per la Patria.

.................................................., e quindi per il Sig. Sergio Romano tutti gli atti di eroismo dei nostri valorosi Eroi sono cosa da poco conto.

tante vite sacrificate, facevano meglio a starsene a casa.

 

la storia non si fa coni se e con i ma e, in battaglia, la fortuna ha sempre una parte fondamentale. però non credo sia questo il punto, bensi il concetto espresso da Ardito550

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la storia non si fa coni se e con i ma e, in battaglia, la fortuna ha sempre una parte fondamentale. però non credo sia questo il punto, bensi il concetto espresso da Ardito550

Non vorrei fare il difensore d'ufficio dell'ambasciatore Romano, ma bisognerebbe leggere l'articolo ...

 

EDIT:

eccolo

http://archiviostorico.corriere.it/2008/di...081230083.shtml

Modificato da Odisseo
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Il testo completo:

 

risponde Sergio Romano

LA MARINA DOPO L' 8 SETTEMBRE L' AFFONDAMENTO DELLA ROMA

 

Ho visto un programma di History Channel dedicato all' affondamento della Roma, l' 8-9 settembre del ' 43. Non sapevo dell' esistenza della Roma e della flotta italiana, piuttosto moderna e forte. Ci descrivono sempre l' Italia come un povero paese privo di mezzi, ma non pare così. Non mi interessa rimuginare sui tedeschi (in guerra è normale affondare l' ex-alleato passato ai nemici), ma sul fatto che se la Roma e la flotta italiana fossero giunte a Salerno avrebbero potuto respingere gli alleati. Mi chiedo anche perché la Roma non sia stata impiegata per difendere la Sicilia dallo sbarco alleato. Perché la flotta italiana non fu mandata subito in Sicilia dopo lo sbarco ad aiutare i siciliani e a ricacciare a mare i nemici? Daniela Coli , Firenze

Cara Signora, Cercherò di rispondere anzitutto alla sua ultima domanda: perché la corazzata Roma e la flotta italiana non furono impiegate per la difesa della Sicilia? Alcune cifre sono forse più convincenti di qualsiasi argomento. Le forze navali britanniche si prepararono all' invasione con 795 vascelli e 715 mezzi da sbarco al comando del vice-ammiraglio Bertram Ramsay. Quelle americane, comandate dal vice-ammiraglio H. Kent Hewitt, comprendevano 580 vascelli e 1.124 mezzi da sbarco. I due raggruppamenti si mossero rispettivamente da est e da ovest con una copertura aerea che precludeva, di fatto, qualsiasi intervento nemico: 4.000 aerei contro i 1.500 dell' aeronautica italiana e tedesca. Nelle giornate che precedettero lo sbarco i bombardamenti anglo-americani misero fuori uso quasi tutti gli aeroporti dell' isola e costrinsero le squadriglie dell' Asse a ripiegare in Sardegna. Le sole navi italiane e tedesche che ebbero un ruolo in quelle giornate furono i sottomarini che riuscirono ad affondare quattro navi e due Landing Ship Tank (imbarcazioni per il trasporto di truppe e carri armati, concepite e costruite nel corso del conflitto). Aggiungo che la Sicilia, a giudicare dai molti rapporti esistenti sulle condizioni morali e psicologiche della popolazione e dei molti coscritti siciliani inquadrati nelle forze italiane, non aveva alcuna voglia di essere aiutata a difendersi. Piaccia o no, una parte del nostro contingente si ritirò senza combattere e gli invasori furono accolti come liberatori. La questione dell' impiego della flotta dopo l' 8 settembre è molto più complicata. Il ministro della Marina era l' ammiraglio Raffaele de Courten. Molte navi erano alla fonda nei porti di Taranto e La Spezia, altre erano in missione, soprattutto nel Mediterraneo e nell' Atlantico. L' armistizio corto, firmato a Cassibile il 3 settembre, prevedeva «il trasferimento immediato in quelle località che saranno designate dal Comandante in Capo Alleato, della flotta e dell' aviazione italiana, con i dettagli di disarmo che saranno fissati da lui». Nel suo libro edito dal Mulino sull' armistizio e le sue conseguenze («Una nazione allo sbando»), Elena Aga Rossi ricorda che subito dopo la diffusione della notizia il comandante delle forze navali alleate nel Mediterraneo, ammiraglio Andrew Cunningham, «inviò via radio, inizialmente in inglese e poi ripetute per tutta la notte in italiano, istruzioni alla flotta italiana di dirigersi su Malta e sugli altri porti in mano alleata». Ma de Courten aveva custodito gelosamente il segreto e il comandante della squadra del Tirreno, ammiraglio Carlo Bergamini, apprese la notizia dell' armistizio da una comunicazione radiofonica del generale Eisenhower mentre era a bordo della Roma nel porto di La Spezia. In quelle ore molti ufficiali si chiesero angosciosamente quale fosse il loro dovere: consegnare le navi al nemico di ieri o affondarle? Vi furono ordini contraddittori, consultazioni telefoniche, scambi di messaggi e affrettate riunioni sulle navi che stavano per salpare. La flotta di La Spezia partì alle 14 del 9 settembre per La Maddalena dove avrebbe ricevuto nuovi ordini. Ma non appena apprese che l' isola era stata occupata dai tedeschi, Supermarina ordinò di puntare su Bona, in Tunisia. Fu quello il momento in cui gli aerei tedeschi, improvvisamente apparsi nei cieli, cominciarono a bombardare le navi e affondarono la Roma. I morti, fra cui l' ammiraglio Bergamini, furono 1.253. Sul numero delle navi da guerra che arrivarono nei porti alleati esistono divergenze. Secondo gli inglesi furono 133 su un totale di 319. Le navi cadute nelle mani dei tedeschi sarebbero più di un centinaio e quelle autoaffondate, secondo l' ammiraglio de Courten, 39.

 

Romano Sergio

 

Non mi pare lesivo dell'onore della Regia Marina, nè dei suoi uomini. Anzi, mi pare che sul forum ce ne siamo dette di peggiori ...

Modificato da Odisseo
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Intervengo un attimo per citare il libro di A. CATALANO GONZAGA di CIRELLA "Per l' onore dei Savoia" (vedi recensione).

Il cap. che interessa quì è il n°8: "Quel Regno di Sardegna che non nacque mai" in cui l'A. afferma che l'isola doveva diventare il baluardo dello Stato Italiano, libero da Tedeschi (che eran stati "trasferiti" in Corsica) ed Angloamericani.

 

La Famiglia Reale vi si doveva trasferire partendo da Civitavecchia con i due ct DA NOLI e VIVALDI i cui C.ti eran stati sostituiti di recente con altri di maggior esperienza.

 

L' Amm BERGAMINI aveva l' ordine di recarsi in Sardegna con le FF NN da Battaglia per la difesa di questo baluardo. Quanto detto, però, presupponeva che l'armistizio fosse proclamato il 12/9/1943. L'anticipo al tristissimo ottosettembre fece saltare i piani: il Re prese altre vie e l' Amm BERGAMINI, da La SPezia, fece rotta per La Maddalena (come previsto) senza sapere che la locale base navale era già in mano Tedesca. Per fortuna il RIMORCHIATORE NEREO (i MASSIMI ENCOMI al Suo Comandante!!) riuscì ad uscire ed andare incontro all'ignaro BERGAMINI per avvertirlo. Il resto è storia nota.

 

Ripeto che la mia è solo una citazione: è giusto che dica anche che CATALANO GONZAGA è stato smentito da F. MATTESINI nel suo "La Marina e l'8 settembre". In ogni caso consiglio la lettura del libro di CATALANO GONZAGA, giovane Uff.le del ROMA, perchè se non altro è interessantissimo per ciò che accadde a bordo della Corazzata

Modificato da Alfabravo 59
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La flotta di superficie ( tranne unita' leggere e som ) non venne usata contro gli alleati per 2 motivi , uno militare ed uno politico .

 

Militarmente si temeva che sommergibili e sopratutto aerei avrebbero fatto strage delle nostre navi prima ancora di avvistare le navi nemiche .

 

Politicamente la flotta italiana era uno dei pochi strumenti validi rimasti in mano alla classe dirigente ( re e badoglio ) in vista di accordi / trattative con gli Alleati e pertanto si voleva preservare la flotta a tale scopo

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  • 1 month later...

però è sconfortante che ci sia gente che creda che NON SIA ESISTITA una flotta italiana... e che magari neppure oggi esista, e che pure facciamo acqua da tutte le parti.....

 

io vivo all'estero, e qui l'Italia è rinomata per il buon mangiare (che qui è assoluta fantascienza!), la moda, il calore della gente, le bellezze naturali e artistiche, città d'arte, ecc ecc.. Qui dove lavoro comprano persino apparecchiature costruite in Italia!!! anzichè rivolgersi agli USA che sono appena qui sotto al confine!!

 

Siamo conosciuti e apprezzati in tutto il mondo...... e invece noi a casa nostra che facciamo? ci smorziano.......

 

W l'Italia!

:s67:

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La Famiglia Reale vi si doveva trasferire partendo da Civitavecchia con i due ct DA NOLI e VIVALDI i cui C.ti eran stati sostituiti di recente con altri di maggior esperienza.

 

Mi pare di ricordare che fosse stato allertato anche un nucleo di unità veloci stanziate a Fiumicino.

 

La flotta di superficie ( tranne unita' leggere e som ) non venne usata contro gli alleati per 2 motivi , uno militare ed uno politico .

 

Militarmente si temeva che sommergibili e sopratutto aerei avrebbero fatto strage delle nostre navi prima ancora di avvistare le navi nemiche .

 

Politicamente la flotta italiana era uno dei pochi strumenti validi rimasti in mano alla classe dirigente ( re e badoglio ) in vista di accordi / trattative con gli Alleati e pertanto si voleva preservare la flotta a tale scopo

 

Perfettamente d'accordo.

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l' Amm BERGAMINI, da La SPezia, fece rotta per La Maddalena (come previsto) senza sapere che la locale base navale era già in mano Tedesca.

Scusami se riprendo l'argomento ma non era assolutamente vero che La Maddalena fosse in mano tedesca, l'ammiraglio comandante lo era.

Gli stessi marinai e soldati si ribellarono e non accettarono gli ordini dei loro capi e riuscirono a far ritirare quelle poche centinaia di tedeschi che si erano avventurati a La Maddalena. Tutte le batterie dell'arcipelago sono sempre state in mano italiana.

La squadra di Bergamini non avrebbe avuto alcun problema ad ubbidire all'ordine.

Ricordo che c'è una nutritissima bibliografia sull'argomento.

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Scusami se riprendo l'argomento ma non era assolutamente vero che La Maddalena fosse in mano tedesca, l'ammiraglio comandante lo era.

Gli stessi marinai e soldati si ribellarono e non accettarono gli ordini dei loro capi e riuscirono a far ritirare quelle poche centinaia di tedeschi che si erano avventurati a La Maddalena. Tutte le batterie dell'arcipelago sono sempre state in mano italiana.

La squadra di Bergamini non avrebbe avuto alcun problema ad ubbidire all'ordine.

Ricordo che c'è una nutritissima bibliografia sull'argomento.

 

Esattamente vero!

Corrisponde a quanto sempre sostenuto dal compianto nostro Socio ANMI Domenico B., RT a Maddalena e in sala radio quel maledetto 8 settembre!

Lo stesso sostiene che i tedeschi, armi alla mano, costrinsero i pochi Ufficiali, Sottufficiali e Marinai presenti in sala radio alla resa, anche in virtù di un'assalto in piena regola e senza aver dato il tempo ad abbozzare anche la minima resistenza. Mentre costoro erano sotto "tutela" germanica, però, ci furono aspri combattimenti tra i tedeschi e i marinai che non accettavano l'imposizone della resa. Il caro Domenico ricorda che riusci ad inìtravvedere gli scontri dal locale nel quale fu rinchiuso, ma dal quale fu poi liberato dai suoi commilitoni in seguito alla sospensione degli scontri.

Purtroppo il racconto non era dettagliato negli orari ed anche la mia memoria, oggi, mi fa sicuramente difetto, ma in linea di masima il concetto è corretto: La Maddalena fu in mano tedesca per poche ore! Quanto questo avrebbe potuto salvare il Roma, ovviamente non so dirlo! :s06:

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La Maddalena fu in mano tedesca per poche ore! Quanto questo avrebbe potuto salvare il Roma, ovviamente non so dirlo! :s06:

 

Qualche mese prima ( ad aprile ) sempre alla Maddalena i bombardieri Usa avevano colpito duramente gli incrociatori pesanti Gorizia e Trieste ormeggiati in quella base .

non conosco l' entita' della nostra difesa a/a in quella base ma presumo che non fosse un granche' dato quanto sopra .

Se le nostre corazzate etc fossero state ormeggiate in quella base i tedeschi avrebbero avuto il compito facilitato dovendo colpire bersagli immobili

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In un cinergiornale del 1947 ho sentito che durante il trasferimento a Malta la Vittorio Veneto venne colpita da un ordigno proocando 30 morti???mi confermate la notizia??avete maggiori dettagli in merito?

 

Il libro serie "Orizzonte Mare-Corazzate cl. VITTORIO VENETO" di F.BARGONI e F. GAY, riporta che non il VENETO, ma l' ITALIA (ex LITTORIO) venne colpita da una bomba-razzo Tedesca: attraversò due ponti, perforò la murata di dritta ed esplose all'esterno in mare causando tuttavia una falla di m 21 X 9 con imbarco di circa 1.000 tonn. d' acqua. Il libro non parla di morti, ma poichè uno dei locali attraversati dalla bomba era il Quadrato Sott.li non è escluso che ci sian state vittime. E' anche vero che in quel momento il personale era al posto di combattimento per cui non credo che in quadrato ci fosse molta gente...

 

Amenochè tale quadrato non fosse uno dei "Posti di Pronto Soccorso d' emergenza" con il personale di guardia presente.

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Il libro serie "Orizzonte Mare-Corazzate cl. VITTORIO VENETO" di F.BARGONI e F. GAY, riporta che non il VENETO, ma l' ITALIA (ex LITTORIO) venne colpita da una bomba-razzo Tedesca: attraversò due ponti, perforò la murata di dritta ed esplose all'esterno in mare causando tuttavia una falla di m 21 X 9 con imbarco di circa 1.000 tonn. d' acqua. Il libro non parla di morti, ma poichè uno dei locali attraversati dalla bomba era il Quadrato Sott.li non è escluso che ci sian state vittime. E' anche vero che in quel momento il personale era al posto di combattimento per cui non credo che in quadrato ci fosse molta gente...

 

Amenochè tale quadrato non fosse uno dei "Posti di Pronto Soccorso d' emergenza" con il personale di guardia presente.

 

 

In questo cinergiornale lo speaker diceva appunto delle vittime ed inoltre che gli inglesi non permiseri di procedere alle riparazioni per tutto il tempo che questa rimase internata ai Laghi Amari senza la possibilità di recuperare le vittime. Quando le unità fecero ritorno in patria le riparazioni ancora dovevano essere effettuate.

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  • 2 months later...
Visitatore Salgàri

Dal Secolo XIX,edizione Della Spezia, del 19 Maggio 2009:

"Morto l'ultimo superstite affondamento "Roma"

..Si è spento a 85 anni l'ultimo superstite dell'affondamento della corazzata Roma avvenuto nel'43.

Nella sua casa di Monterosso è morto Agostino Saporiti.

Il funerale in forma civile oggi,alle 14.30,nell'abitazione di via Roma 98...

Onori

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Dal Secolo XIX,edizione Della Spezia, del 19 Maggio 2009:

"Morto l'ultimo superstite affondamento "Roma"

..Si è spento a 85 anni l'ultimo superstite dell'affondamento della corazzata Roma avvenuto nel'43.

Nella sua casa di Monterosso è morto Agostino Saporiti.

Il funerale in forma civile oggi,alle 14.30,nell'abitazione di via Roma 98...

Onori

... forse ricordo male confondo le cose :s36:

 

Tra i superstiti della Roma ci dovrebbe essere (ancora in vita spero) l'ottantenne incontrato l'anno scorso a Reggio Calabria al raduno ANMI ...

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Visitatore UPS2
... forse ricordo male confondo le cose :s36:

Tra i superstiti della Roma ci dovrebbe essere (ancora in vita spero) l'ottantenne incontrato l'anno scorso a Reggio Calabria al raduno ANMI ...

 

Già. infatti! Chissà che fine a fatti, dopo tutti gli interessamenti da parte delle Autorità Competenti?!?! :s06:

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