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Virgo Fidelis E Battaglia Di Culqualber


brin

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Venerdì 28 novembre, come tutti gli anni da più di mezzo secolo ad oggi, è stata celebrata la Virgo Fidelis, Patrona dell'Arma dei Carabinieri. Le celebrazione del 21 novembre fu voluta ufficialmente da Papa Pio XII l'8 dicembre 1949, che ne fissò la celebrazione in concomitanza della presentazione di Maria Vergine al Tempio e della ricorrenza della battaglia di Culqualber.

 

 

 

virgofidelisgd6.jpg

 

La Virgo Fidelis sul sito dell'Arma: http://www.carabinieri.it/Internet/Arma/Ieri/Patrona/

 

Qui la cerimonia di quest'anno: http://www.carabinieri.it/Internet/Cittadino/Informazioni/Eventi/2008/Novembre/20081121.htm

 

 

 

Dipinto sulla battaglia

 

culquabrfa9.jpg

 

 

 

Proprio il 21 novembre 1941 avvenne la caduta del caposaldo di Culqualber (Passo delle euforbie), uno dei due centri di resistenza fondamentali per la difesa del campo trincerato di Gondar, dove si erano raccolti un complesso di 13 battaglioni nazionali, 15 coloniali e 3 squadroni di cavalleria indigena con 71 cannoni, 18 mortai, e una minuscola componente aeronautica composta da un Caproni Ca.133 e due Fiat Cr.42, sotto l'abile ed energica guida del Generale Guglielmo Nasi.

 

I militari italiani che presidiavano Culqualber, posto in una posizione strategica da cui era possibile raggiungere Gondar, appartenevano al 1° Gruppo Carabinieri Reali, comandato dal maggiore Alfredo Serranti, al 67° Battaglione Coloniale, comandato , al 240° Battaglione Camice Nere, affidato agli ordini del maggiore Alberto Cassoli. Perno della difesa era proprio il 1° Gruppo Carabinieri, costituito da 200 nazionali e da 160 zaptiè, a cui era stati affidata proprio la difesa dei due lati maggiormente esposti all'offesa nemica.

 

Nonostante fossero completamente isolati ed ormai assediati fin dalla fine di settembre, gli eroici difensori continuarono strenuamente a lottare, contrattaccando con continui assalti all'arma bianca ed audaci sortite, scrivendo meravigliose pagine per l'Esercito Italiano, e per l'Arma dei Carabinieri in particolare. A partire dall'inizio di novembre gli inglesi concentrarono la loro pressione sul caposaldo: il 12 gli inglesi scatenarono la loro offensiva, facendo ampio ricorso a mezzi corazzati ed ad un massiccio bombardamento da parte di una cinquantina di velivoli. Nonostante le forti perdite subite, gli inglesi continuarono il loro risoluto attacco, scontrandosi con la superba resistenza dei nostri uomini. Alle 13.00 del 21 novembre cadde il maggiore Corbieri, falciato da una raffica, mezz'ora dopo fu la volata del maggiore Serranti, trafitto da una baionettata all'addome, mentre per ultimo cadde il maggiore Cassoli, al pari della gran parte dei valorosi soldati affidati ai loro ordini. La resistenza del caposaldo di Culqualber cessò alla sera del 21 novembre. Gondar ammainò il Tricolore sei giorni dopo.

 

La caduta del caposaldo di Culqualber fu comunicata agli italiani con il Bollettino delle FF.AA. n. 539 del 23 novembre 1941: « ... gli indomiti reparti di Culqualber-Fercaber, dopo aver continuato a combattere anche con le baionette e le bombe a mano, sono stati infine sopraffatti dalla schiacciante superiorità numerica avversaria. Nell'epica difesa si è gloriosamente distinto, simbolo del valore dei reparti nazionali, il Battaglione Carabinieri, il quale, esaurite le munizioni, ha rinnovato sino all'ultimo i suoi travolgenti contrattacchi all'arma bianca. Quasi tutti i Carabinieri sono caduti».

 

Per l'eroica resistenza di Culqualber la Bandiera dell'Arma è stata insignita di una seconda Medaglia d'Oro al Valor Militare con la seguente motivazione:

 

«Glorioso veterano di cruenti cimenti bellici, destinato a rinforzare un caposaldo di vitale importanza, vi diventava artefice di epica resistenza. Apprestato saldamente a difesa l'impervio settore affidatogli, per tre mesi affrontava con indomito valore la violenta aggressività di preponderanti agguerrite forze che conteneva e rintuzzava con audaci atti controffensivi contribuendo decisamente alla vigorosa resistenza dell'intero caposaldo, ed infine, dopo aspre giornate di alterne vicende, a segnare, per ultima volta in terra d'Africa, la vittoria delle nostre armi.

Delineatasi la crisi, deciso al sacrificio supremo, si saldava graniticamente agli spalti difensivi e li contendeva al soverchiante avversario in sanguinosa impari lotta corpo a corpo nella quale comandante e carabinieri fusi in un solo eroico blocco simbolico delle virtù italiche, immolavano la vita perpetuando le gloriose tradizioni dell'Arma».

 

Interessanti articoli sul sito dell'Arma dei Carabinieri: http://www.carabinieri.it/Internet/Arma/Cu...+che/C/90+C.htm

 

http://www.assocarabinieri.it/rivista/nov0614.htm

 

:s67: Un commosso ricordo

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