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Il Campo Trincerato Dell'assietta


walter leotta

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dal sito della Regione Piemonte

 

La battaglia dell'Assietta

19 luglio 1747

 

Una leggenda, ancora adesso raccontata in Val di Susa, narra di come in certe notti, sulla montagna oltre il Gran Bosco verso la cima del Gran Serin, si sentano ancora rullare i tamburi e il pesante passo dei battaglioni francesi che vagano alla ricerca del loro comandante. Nella Valle di Pragelato dicono che furono lasciati sul campo molti luigi e che con quell'oro ritrovato, gli abitanti delle vallate abbiamo fuso le splendide croci che arricchiscono ancora oggi i costumi femminili.

 

Poche altre battaglie sul suolo piemontese sono entrate nell'immaginario popolare tanto assumere una dimensione mitica, come quella combattuta all'Assietta il 19 luglio del 1747.

 

Sottovalutando i sabaudi e confidando nella grandeur francese, il Signor di Belle-isle portò i suoi a un disastro memorabile, trasformando quello che tutto sommato poteva essere un fatto d'armi secondario nel grande scacchiere della guerra di successione austriaca, in un evento decisivo sugli esiti della guerra stessa.

 

I Piemontesi, grazie alle tempestive informazioni dell'efficiente servizio di controspionaggio, avevano provveduto a fortificare un lungo tratto della dorsale. In meno di 20 giorni con l'ausilio di 3000 operai provenienti dalle basse valli fu realizzata una linea difensiva che si sviluppava per circa 2 km dalla Testa dell'Assietta alla Punta del Gran Serin e che consisteva in alcune ridotte e in un complesso sistema di trincee e di muri a secco rinforzati con fascine. Completavano il campo alcune postazioni esterne presidiate da truppe ausiliarie. Questo sistema difensivo in alta quota costituisce per molti versi un unicum nel panorama militare europeo, ancor più importante in quanto, pur realizzato con materiali di fortuna (terra, pietre a secco, fascine), resse all'urto meglio di quanto non seppero fare opere più complesse e agguerrite.

 

I segni di quelle tragiche giornate sono ancora ben visibili nei luoghi della battaglia ed il modo migliore per esplorare i resti del campo trincerato è quello di percorrere a piedi la dorsale: infatti, in alcuni punti i muri sono ancora evidenti, in altri sono solo leggere sfumature nel colore dell'erba ad evidenziarli. Sulla Testa dell'Assietta, dove nel 1882 è stata innalzata dal CAI una stele monumento a ricordo di quei tragici fatti, tutti gli anni la terza domenica di luglio si tiene la festa del Piemonte. FINE

 

 

 

L'intera zona è servita da strade militari che si sviluppano per una quarantina di chilometri, ideali per moto e MTB. Ogni anno la grande festa riunisce centinaia di persone: il clou è rappresentato dalla presenza del gruppo storico Pietro Micca in uniformi d'epoca.. ne vale la pena.

 

 

 

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Il forte di Fenestrelle: tre o quattro anni fa du GPM del Giro d'Italia

 

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Modificato da walter leotta
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Meravigliosa prova quella dei piemontesi. In quella battaglia si distinsero particolarmente quelli che sarebbero diventati i Granatieri di Sardegna, al comando del conte di San Sebastiano, che meritano una citazione particolare per il loro eroico comportamento.

 

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Gran bella escursione quella all'Assietta,ci sono stato un paio d'anni fa partendo a piedi da Balboutet,e a causa della lunghezza dell'escursione il poco tempo rimastomi mi ha consentito solo una visita alla Testa dell'Assietta(Dove ora c'è il monumento sorgeva la Ridotta della Butta agli ordini del Conte di San Sebastiano).Quindi dovrò ritornare,purtroppo in macchina,l'anno prossimo per visitare le ottocentesche Batterie del Serin,della Motta e della Gran Costa.

Sperando di far cosa gradita posto alcune foto scattate in quell'occasione.

Ciao Gianfranco

 

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Il Colle dell'Assietta

 

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La Testa dell'Assietta-Qui sorgeva la Ridotta della Butta

 

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I trinceramenti in muro a secco dell'Assietta

 

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Resti di una postazione

 

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Il cippo eretto a ricordo del Comandante le truppe franco-spagnole generale Belle-Isle nel punto in cui cadde mortalmente ferito di fronte alla Ridotta della Butta

 

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Iscrizioni in Piemontese,Italiano,Francerse e Tedesco ricordano il scarificio di Belle-Isle

 

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Resti della Ridotta della Butta

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foto bellissime, ti consiglio la visita al fortino di Fenestrelle anche se dovrai utilizzare un mezzo meccanizzato. Con l'arrivo del giro d'italia hanno asfaltato tutto, purtroppo. resto in attesa delle foto della B2 e - ne approfitto - della maginot di Arcellins (???) al moncenisio l'unica opera conquistata dagli italiani.... al contrario di te non sono un grande camminatore e davanti al cartello che impediva l'accesso anche alle moto ho fatto dietrofront

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Grazie per le belle foto. Giusta l'iscrizione che ricorda anche il sacrificio dei soldati austriaci.

 

Posto volentieri la foto dei lati del cippo con le iscrizioni in lingua francese e tedesca scusandomi per la quaità dell'immagine ma ero in controsole.

Aggiungo anche un paio di immagini del monumento edificato alla Testa dell'Assietta e della targa posata dai Granatieri di Sardegna alla base dello stesso

Ciao Gianfranco

 

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Il cippo con le iscrizioni in francese e tedesco

 

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Il monumento eretto alla Testa dell'Assietta sul luogo in cui sorgeva la Ridotta della Butta.

La targa dei Granatieri è posizionata alla base dello stesso

 

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La targa posata dai Granatieri di Sardegna

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Grazie.

Se non sbaglio è da questa battaglia che noi piemontesi siamo stati indicati come i "bogia nen" (dal dialetto: che non si muove), un tempo usato per ricordare che, appunto, i piemontesi non si muovevano di fronte al nemico ed ora invece usato peri indicare un certo immobilismo, una certa staticità mentale.

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. resto in attesa delle foto della B2 e - ne approfitto - della maginot di Arcellins (???) al moncenisio l'unica opera conquistata dagli italiani.... al contrario di te non sono un grande camminatore e davanti al cartello che impediva l'accesso anche alle moto ho fatto dietrofront

Sto preparando un po di materiale,sia riguardo alla B2 sia riguardo all'Avamposto Maginot di Les Arcellins,visitato due anni fa in un freddissimo 5 novembre.

Visto che sei stato in zona avrai sicuramente visto l'altro avamposto Maginot quello dei Revets a sx della strada appena dopo il Colle.

Bene hai fatto ad osservare il divieto di accesso,so che i francesi sono molto severi al riguardo.

Ciao Gianfranco

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citazione: «Bene hai fatto ad osservare il divieto di accesso,so che i francesi sono molto severi al riguardo. Ciao Gianfranco»

 

OT in effetti i francesi sono tremendi. Una volta hanno addirittura utilizzato gli elicotteri nella zona di Briancon per bloccare decine e decine di tedeschi che scorrazzavano sulle strade militari... il problema è che quando ti prendono non puoi dire: "ok mi mandi la multa a casa".. ti sequestrano la moto e silenzio altrimenti rischi di peggiorare la situazione

 

Revets? sinceramente non ricordo.. ne ho visitate talmente tante da Briancon a Nizza che non ho presente.. se posti una foto mi dai una mano... cmq le opere più spettacolari sono a sud nella zona di Sospel: Mont Gros, Agaisen e Saint Roch, ora museo (vedi apposito topic). Mont Gros doveva diventare museo poi l'hanno abbandonata lasciando il ponte levatoio abbassato consentendo inenarrabili saccheggi: peccato perchè meritiva davvero (5.000 metri !!! di corridoi sotterranei)

 

ciao walter

 

mont gros

 

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agaisen, affollattissimo campo base per il parapendio

 

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Modificato da walter leotta
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Citazione:-Revets? sinceramente non ricordo.. ne ho visitate talmente tante da Briancon a Nizza che non ho presente.. se posti una foto mi dai una mano-

 

Ti accontento subito postando una foto dei due blocchi visti dalla RN6 poco dopo aver avalicato il Colle del Moncenisio,e una foto scattata all'intero.

Ciao Gianfranco

 

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I blocchi 1 e 2 dell'Avamposto dei Revets visti dalla RN6

 

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L'interno dell'Avamposto

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  • 4 weeks later...

Qualche precisazione sulla battaglia:

 

- I francesi passarono per l'assietta perchè nella valle a sud c'e' il forte di Fenestrelle in quella a nord quello di Exilles, per cui passando dalle cime si poteva arrivare dritti a Torino evitando le fortificazioni esistenti.

 

- Ovviamente dovevano farlo in estate altrimenti avrebbero trovato tutto bloccato dalla neve, inoltre dovendo affrontare i pendii non potevano portare artiglieria pesante ma solo calibri piccoli

 

- La battaglia durò relativamente poco ma lasciò 10.000 francesi (su 20000) sul campo e fatto strano moltissimi ufficiali per cui le truppe rimaste non erano in grado di organizzare un secondo assalto proprio per la mancanze di ufficiali necessari al comando anche se il loro numero era ancora superiore ai piemotesi (circa 7000)

 

- Oltre alla fortificazioni improvvisate un altro vantaggio dei piemontesi era che i francesi dovevano assaltare andando in salita.

 

- La storia del "bogia nen" ha origine in una qualsi leggenda, pare che la ridotta della Butta fosse in procinto di cadere così venne inviato un ordine al suo comandante di ripiegare.

La ridotta della Butta era al comando del Tenente colonnello delle Guardie Navarina di San Sebastiano.

Al primo ordine Navarina si rifiutò di abbandonare la posizione, il comando gli rimandò l'ordine e lui per la seconda volta lo ignorò, il terzo ordine di ripiegare arrivò addirittura scritto e pare che a quel punto Navarina esclamò "bogia nen" come in risposta all'ordine, i soldati vista la fermezza del loro comandate ripresero coraggio e con vigore riuscirono a non far cadere la ridotta (la ridotta è una specie di piccola fortificazione con artiglieria, il forte di Fenestrelle ne ha due lungo la muraglia)

 

Io consiglio visitare Fenestrelle (con visita guidata e per vederlo tutto va via ina giornata) Exilles (entrando forse ripenserete a Bertoldo) e anche il forte Bramafam vicino a bardonecchia, questo forte è molto più moderno e possedeva cannoni a scomparsa.

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resto in attesa delle foto della B2 e - ne approfitto - della maginot di Arcellins (???) al moncenisio l'unica opera conquistata dagli italiani.

Scusami Walter ma non avevo visto che ti intessava la foto di Les Arcellins,comunque provvedo subito.

Ancora un po di pazienza e posterò anche la B2.

:s55: Gianfranco

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Il blocco dell'avamposto della Maginot Alpina di Les Arcellins

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Les Arcellins, passo del Moncenisio, gode di una certa, triste, notorietà nella storia militare francese perchè fu l'unica opera della Maginot alpina conquista dagli italiani, da un reparto arditi della GAF

Esatto Walter,era il pomeriggio del 22 giugno 1940

Ciao Gianfranco

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