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Testamento Del Capitano Autobiografico


malaparte

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Da qualche parte in questto subforum ho letto che i canti degli Alpini sono sempre allegri...Oddio, non è che abbiano questa fama...da Ta Pum, a Bombardano Cortina, a Monte Nero, al Testamento di cui sopra ecc...Però in qualche modo diciamo che lo possono diventare.Quando mia figlia era piccola, non so cosa mi sia saltato in mente, forse per disperazione...ma una volta ho usato come Ninna nanna il Testamento del Capitano!!! E, giuro, da allora lei ci è andata matta!!! Ovviamente, dovevo poi ogni volta dire come si chiamava la Patria, come si chiamava il battaglione, la mamma, la morosa, le montagne ecc...però ha funzionato per un paio d'anni, direi.

Adesso mi rinfaccia di averla cresciuta in un clima macabro :s02: Comunque potete provarla su pupi irrequieti.

Ce ne sono varie versioni, questa è una delle tante scaricabili

 

http://www.brigatacadore.it/pagine/Canzoni...stamentocap.htm

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Dubito che i canti degli Alpini siano allegri, almeno quei pochi che ricordo io sono il contrario.

 

Se non sbaglio, ma chiederò conferma a mio padre, la maggioranza sono "nati" durante la Prima Guerra Mondiale quando, con i "famosi" muli, questi poveri soldati si dovevano spostare lungo il fronte. L'ambiente pertanto non era sicuramente di quelli allegri.

 

A me il "Testamento del Capitano" cantato da un coro fa sempre venire i brividi, quasi come il silenzio militare suonato da una tromba, sono le due cose che mi colpiscono di più.

Tornando a questi canti, in particolare a questo citato dal Comandante Malaparte, ne vediamo la dimostrazione: siamo in piena guerra ... il Capitano è ferito e sta morendo ... i suoi alpini, a forza di camminare, hanno consumato le loro scarpe ... e tutto si svolge sulle montagne, tanto che uno dei pezzi del Capitano dovrà essere deposto, quasi donato, alle care montagne.

 

Non mi stupisco della tristezza e dei concetti espressi. Per me l'abbinamento Alpini - muli - trincee è all'ordine del giorno. Vivo in Trentino Alto-Adige e qui attorno a me ci sono una marea di "ricordi" e memorie. Se ci pensate i "famosi" soldati al fronte sono quelli che hanno combattutto a piedi, in mezzo alla neve, sulle cime delle montagne, nelle trincee e sono veramente tanti quelli che sono rimasti sul campo. Ancora adesso, appena qualche ghiacciaio si ritira, vengono trovati dei poveri corpi di soldati.

Apro una piccola parentesi: c'è stata una piccola "disputa" anche l'anno scorso per il ritrovamento delle spoglie di un soldato austriaco (della Prima Guerra Mondiale) in territorio Trentino; se non ricordo male alla fine è stato sepolto nel cimitero di guerra austroungarico più vicino al ritrovamento, qui in queste zone, senza quindi trasportarlo nella città dei suoi "parenti-eredi".

Modificato da ammiraglia88
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Sur capitani di Salüsse

l’a tanta mal ch’a mürirà

manda ciamè sur capitani

manda ciamè li so soldà

 

Era il 1528 allorchè il Marchese di Saluzzo, prima di morire in battaglia, chiamò i suoi soldati per comunicare loro il suo testamento. Ne nacque una canzone, ben presente nel patrimonio musicale piemontese, che nella guerra '15-'18 venne fatta propria con nuove parole dagli Alpini.

Il che capitava spesso.

Giovinezza, nata come canto goliardico negli anni '10, divenne in guerra l'inno del 5° Alpini, e poi... si sa.

Il Testamento del Capitano, per quanto un po' macabra, è indubbiamente fra le più belle del repertorio. Ricordo anche (ma l'avevo già fatto in altra discussione) che il 26 gennaio 1943, in Russia, il comandante della 46^ cp. del Btg. Alpini Tirano, Cap. Giuseppe Grandi, morì fra i suoi uomini che Gli cantavano, su Sua richiesta, quella canzone...La storia mi è un po' nota perchè trent'anni dopo mio papà comandò la 46^... Traggo dalla motivazione della MOVM del Cap. Grandi:

 

Ferito all'addome e consapevole della fine imminente, non desisteva dall'animare i propri uomini. Vedendo intorno alla sua slitta insanguinata pochi alpini superstiti, silenziosi ed addolorati, trovava la forza di incitarli ad esultare per il superbo successo conseguito e ad intonare con lui le strofe di una nostalgica canzone: «Il comandante la compagnia l'è si ferito e sta per morir...». Come un vasto, religioso corale si diffonde allora nella distesa gelida della steppa la voce degli alpini, quale simbolo imperituro della tenace gente della montagna, del suo incomparabile spirito di sacrificio, del suo eccezionale ardimento, della sua inconcussa fede nella vittoria.

 

 

Quanto alla presunta tristezza del repertorio alpino devo dissentire da Malaparte (ché poi il nostro Kurt era pure capitano degli Alpini!).

 

Moltissime canzoni, anche nate in tempo di guerra e non successivamente, sono allegre e/o ironiche.

Eccone qualcuna:

Il nonno Amilcare (in audioteca)

La rivista dell'armamento (a.k.a. A la matin bonura)

Il lucertone

Pasta, fagioli e ceci (A mangiar poc / se diventa strac)

Tranta sold

Vinassa

La Marcia dei coscritti

Sul pajon

Aprite le porte

...e naturalmente Sul cappello che noi portiamo, inflazionatissima e da me detestata

 

Per citare una canzone molto alpina ma estremamente disimpegnata eccone il testo, abbastanza delirante:

 

Era bella come gli orienti,

ai tramonti, ai tramonti

era bella come gli orienti

ai tramonti dei soli nascenti.

Mamma non vuole

papà non l'è contenti

farem l'amore

nascostamenti.

E la Cicilia l'è un'isoletta,

l'è un'isoletta in mezzo al mar,

e il Re di Napoli

coi suoi cannoni

noi lo faremo sprifondar.

Detto fatto

sonato il campanello

salta foeura

Vittorio Emanuello.

E Garibaldi faceva l'oste,

Napoleone il camerier,

e la regina dell'Inghilprussia

la ghe lavava i so biccér.

Modificato da GM Andrea
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  • 1 year later...

da base artica, marco

 

ps non desidero fare polemiche ma dire cio che provo come ex ed ancora alpino.

 

le canzoni qualunque siano sono tradizioni popolari da coltivare, sono le radici di una coltura dove i suoi frutti saranno per i ns eredi, possano tali alberi crescere e sempre fiorire. :s67:

 

se il mare lega tutti su uno scafo,

la montagna avvicina il chi, al cielo.

forse il taci e tira, delgli alpini,

ha a che fare che la gente di montagna e chiusa nei suoi pensieri e aperta di cuore.

le canzoni dela grande guerra non possono essere allegre poiche a tutti d´allora ( ed oggi) si ee stati troppo testimoni di fatti senza fine, poiche se precedentemente si menavano le mani lo era per uno scontro unico e quasi decisivo x poi ritirarsi a leccarsi le ferite o occupare quanto vinto.

 

la ww1 e successive, invece erano scontri senza fine dove il fante non poteva uscire mai dall´incubo, neppure la licenza (rara e isolata a ben specifiche localita) lo disdraeva dalla sua cruda realta, poiche il contrasto tra il fronte e il resto, ancor piu lo riportava alla realta di quanto viveva (se cosi si vuol dire)

i canti goliardici, erano x le reclute e chi ancora non aveva vissuto la trincea,

 

chi ha vissuto orrori di guerra, sa che tutto non sara piu cosi come prima.

saluti marco

 

consiglio di vedere il film: all ovest niente di nuovo, tratto dal libro di remarque.....

http://digilander.libero.it/kyme/lib/n/Nie...occidentale.htm

http://users.libero.it/silvus/Erich%20Maria%20Remarque.html

Modificato da bussolino
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