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La Bomba Atomica Persa In Groenlandia Nel 1968


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da repubblica.it

 

Il mistero dell'atomica scomparsa

in un incidente aereo in Groenlandia

La vicenda ricostruita grazie alla testimonianza dei due piloti alla guida del bombardiere

 

 

 

LONDRA - Un incidente aereo sui ghiacci della Groenlandia, quattro bombe nucleari Usa perse, tre recuperate e una caccia serrata per trovare l'ultima. Sembra la trama di un giallo da guerra fredda ma è un fatto realmente accaduto nel 1968. Con un inquietante interrogativo: che fine ha fatto la bomba mancante?

 

La rivelazione arriva dalla Bbc sulla base di documenti desecretati grazie al Freedom of Information Act, la legge statunitense sulla libertà di informazione. La rete britannica è riuscita a raccogliere la testimonianza dei due piloti che erano alla guida del bombardiere B-52 che si schiantò a pochi chilometri dalla base aerea di Thule sulla costa nord-occidentale della Groenlandia (territorio danese).

 

Costruita all'inizio degli anni '50, la postazione era la base più settentrionale delle forze armate americane, centro nevralgico del sistema di radar che durante la guerra fredda scandagliava i cieli a caccia dei missili eventualmente lanciati dall'Unione Sovietica. La base era continuamente sorvolata dai B-52 con testate nucleari, pronti a puntare verso Mosca. Ma il 21 gennaio del 1968 qualcosa andò storto e un aereo precipitò.

 

L'operazione per recuperare i quattro ordigni nucleari a bordo del bombardiere fu spettacolare: per mesi il personale militare, insieme a operai locali e danesi, perlustrarono i ghiacci, recuperano migliaia di minuscoli frammenti e tonnellate di ghiaccio, parte del quale contenente detriti radioattivi. Il Pentagono sostenne che tutte e quattro le bombe erano andate distrutte: il che probabilmente è vero da un punto di vista tecnico, sostiene la Bbc, anche perché gli ordigni non erano stati ancora completati. Ma i nuovi documenti rilevano che, nelle settimane successive all'incidente, i tecnici cercarono di rimettere insieme i pezzi raccolti e, alla fine, tornarono all'appello solo tre bombe.

 

Alla fine la 'caccia' fu abbandonata, anche perché i tecnici si resero conto che era praticamente impossibile perlustrare l'intera aerea per recuperare l'infinita quantità dei rottami. E gli esperti conclusero che il materiale radioattivo si era dissolto nella grande massa d'acqua e di fatto era diventato innocuo.

 

 

(11 novembre 2008)

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Con un inquietante interrogativo: che fine ha fatto la bomba mancante?

 

:s03: L'avranno presa gli orsi bianchi per far guerra alla foche... :s03:

 

Scherzi a parte....un'altra "grande caccia" fu quella alla bomba di Palomares...

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La cosa certa è che casi del genere non sono poi così rari. Un altro esempio è quello del militare inglese, incapace di intendere e di volere e con problemi psichiatrici, che negli anni '60 si chiuse all'interno di un deposito di armi nucleari minacciando di suicidarsi facendono esplodere una.....

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La cosa certa è che casi del genere non sono poi così rari. Un altro esempio è quello del militare inglese, incapace di intendere e di volere e con problemi psichiatrici, che negli anni '60 si chiuse all'interno di un deposito di armi nucleari minacciando di suicidarsi facendono esplodere una.....

 

Caro Brin, tutte queste sono inezie rispetto ai rischi corsi durante la Grande Disgregazione Russa del 1989-1999; e non si capisce ancora se siamo stati fortunati o se qualcuno è stato davvero in gamba a metterci una pezza.

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Caro Brin, tutte queste sono inezie rispetto ai rischi corsi durante la Grande Disgregazione Russa del 1989-1999; e non si capisce ancora se siamo stati fortunati o se qualcuno è stato davvero in gamba a metterci una pezza.

 

Già...in effetti pensare a questa cosa mette i brividi. C'è anche da dire che sugli incidenti occorsi ai Paesi occidentali siamo abbastanza informati, mentre poco o nulla si sa invece dei sovietici...

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Tipo il sistema Perimeter? Rischiò per un'avaria di dare il via alla WWIII :s68:

 

No, parlavo proprio di incidenti come quelli di Palomares o della Groenlandia.

 

Ti riferisci al sistema di analisi automatica degli indici di allarme? Se è quello però risulterebbe che il via finale prevedeva almeno due livelli di autorizzazione manualissima ed umanissima.

 

Ma il solo ad aver la possibilità di dare l'ordine non era il Segretario del Partito? Mi sono sempre chiesto cosa sarebbe avvenuto in caso di sua incapacità...

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Ma il solo ad aver la possibilità di dare l'ordine non era il Segretario del Partito? Mi sono sempre chiesto cosa sarebbe avvenuto in caso di sua incapacità...

 

Credo fosse piuttosto il Politburo, non saprei con che procedure. Per il discorso che facevamo prima invece le testate erano sotto il controllo del KGB e forse proprio questo ha evitato porcherie durante il periodo successivo al crollo dell'URSS.

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Credo fosse piuttosto il Politburo, non saprei con che procedure. Per il discorso che facevamo prima invece le testate erano sotto il controllo del KGB e forse proprio questo ha evitato porcherie durante il periodo successivo al crollo dell'URSS.

E' incredibile: la Guerra Fredda ci manca ! come il Dottor Stranamore ...

 

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Per il discorso che facevamo prima invece le testate erano sotto il controllo del KGB e forse proprio questo ha evitato porcherie durante il periodo successivo al crollo dell'URSS.

 

Il processo decisionale fu sempre mantenuto fortamente accentrato, specialmente per le testate dislocate all'infuori del territorio nazionale. Chissà cosa ne è stato di parte di quelle testate...

Modificato da brin
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E' incredibile: la Guerra Fredda ci manca ! come il Dottor Stranamore ...

 

Puoi dirlo forte caro. Al cospetto dell'orribile guazzabuglio di oggi la Guerra Fredda era un un mondo fatato ... Dimmi, quella col B-52 è un esca SCAD vero?

 

Il processo decisionale fu sempre mantenuto fortamente accentrato, specialmente per le testate dislocate all'infuori del territorio nazionale. Chissà cosa ne è stato di parte di quelle testate...

 

Da quel che è dato sapere tutte le testate indipendentemente dalla loro collocazione e tipologia erano sotto il controllo degli appositi reparti del KGB. I Paesi del Patto di Varsavia che erano in possesso dei vettori come il celebre SCUD non avevano la disponibilità diretta delle testate che poi mi pare fossero già state ritirate almeno in parte prima del crollo dell'URSS.

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Da quel che è dato sapere tutte le testate indipendentemente dalla loro collocazione e tipologia erano sotto il controllo degli appositi reparti del KGB. I Paesi del Patto di Varsavia che erano in possesso dei vettori come il celebre SCUD non avevano la disponibilità diretta delle testate che poi mi pare fossero già state ritirate almeno in parte prima del crollo dell'URSS.

 

Ma allora tutti quei discorsi, circa le atomiche che sarebbero andate perdute durante gli anni successivi alla crisi dell'URSS, sarebbero dunque privi di fondamento?

Modificato da brin
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Premesso che di queste faccende forse sapremo qualcosa di attendibile tra un paio di secoli, sommando che : l'ex KGB era anch'esso allo sbando come il resto del Paese, al fatto che "sul mercato" ci fossero centinaia, se non più, di tecnici specializzati nella materia ma disoccupati e che le testate in particolare tattiche erano migliaia ( senza contare altre schifezze "B" e "C" ) direi che il rischio almeno in parte c'è stato. Direi che tutto dipende da quanto fosse allo sbando il KGB in quel periodo. Anche pubblicamente negli anni '90 venivano trasmessi documentari dettagliati sullo stato di spaventoso degrado in cui erano cadute moltissime installazioni militariex sovietiche, come era visibile la quantità di armi (convenzionali) finita nelle mani delle più improbabili "milizie" in ogni angolo della CSI. La grande domanda senza una risposta è : è possibile che se tutto quello che era convenzionale e visibile era allo sfacelo, ciò che era invisibile ( ai più ) e NON convenzionale fosse invece in condizioni di sicurezza perfette? Per fortuna gli esplosivi di quel tipo scadano.

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La grande domanda senza una risposta è : è possibile che se tutto quello che era convenzionale e visibile era allo sfacelo, ciò che era invisibile ( ai più ) e NON convenzionale fosse invece in condizioni di sicurezza perfette? Per fortuna gli esplosivi di quel tipo scadano.

 

Molte anche le testimonianza e gli allarmi lanciati da vari ufficiali anche di grado piuttosto elevato. Onestamente risponderei di no, pur facendo le debite proporzioni tra i due tipi di armamenti e le cautele/regole che li caratterizzano. Non credo si siano verificate sparizioni di chissà quale numero di testate, ma penso che un certo numero sia finito da qualche parte; magari all'estero come campionario...

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