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Un Transatlantico Mimetizzato A Venezia


gichiano

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In effetti la particolare colorazione della nave passeggeri è un metodo abbastanza utilizzato nel corso della seconda guerra mondiale per mimetizzare unità all'ormeggio e di cui non se ne prevedeva l'impiego a lungo termine...

 

Ecco una foto completa del Conte di Savoia nel medesimo periodo:

img325ak7.jpg

(Foto N. Virgilio, coll. E. Bagnasco, da: E. Bagnasco, In guerra sul mare, Parma, Alberteglli, 2005)

 

Questa, invece, è l'incompiuta portaerei giapponese Ikoma a Shodo Jima (presso Okayama, Isola di Honshu): la foto è del 1946, ma lo scafo era stato verniciato così già verso la fine del 1944.

img326ek8.jpg

(Photo Shizuo Fukui, coll. F. Petronio, da: M. Brescia, Mimetiche navali giapponesi, in "Storia militare" n. 36, settembre 1996)

 

Questo.

immagine1uf1.png

è un disegno (sulla base di fotografie scattate dalla ricognizione americana) che realizzai a suo tempo per il medesimo articolo Mimetiche navali giapponesi,: raffigura la portaerei giapponese Katsuragi,con vaste opere di camuffamento realizzate sul ponte di volo e sulle sovrastrutture, nei primi mesi del 1945

La Katsuragi venne ormeggiata con la prora rivolta verso Nord ad una cinquantina di metri di distanza dal lato nord-orientale dell'isola di Mitsuko Jima (baia di Tokio), su un fondale di quindici metri (tale da permettere il facile recupero dell'unità in caso di affondamento); un'analoga sistemazione fu realizzata anche per la portaerei Amagi, ormeggiata a ridosso della costa meridionale della stessa isola.

Il lato esterno (quello di dritta) della Katsuragi fu ricoperto, al pari della prora e della poppa, da una cortina di canne di bambù appese ad un cavo d'acciaio teso lungo il bordo del ponte di volo: sulla cortina di canne vennero applicati rami e fogliame per accrescere l'effetto mimetico dell'insieme. Tra il lato sinistro della Katsuragi e la costa dell'isola di Mitsuko Jima vennero tese delle reti mimetiche, mantenute in posizione da cavi d'acciaio, atte a sorreggere rami, canne e sterpaglie. Due motosiluranti vennero ormeggiate a poca distanza del lato dritto della Katsuragi ed ulteriori reti mimetiche furono tese tra la loro coperta e la fiancata della portaerei, al fine di simulare due piccole banchine collegate con la terraferma. L'intendimento generale era quello di far apparire la Katsuragi come un tutt'uno con l'isola adiacente e, allo scopo, sul ponte di volo vennero costruite, con legno e sacchetti di sabbia, strutture simili a case e a magazzini. L'inventiva degli equipaggi giapponesi, però, non si fermò qui: false "strade" in sabbia vennero poste in opera sul ponte di volo, insieme ad ulteriori quantità di rami e fogliame ed a numerosi alberi di grandi dimensioni, portati da terra e rizzati in posizione verticale. L'isola della portaerei fu ricoperta da teli mimetici, mentre alcune mitragliere antiaeree, originariamente installate su piazzole ai lati del ponte di volo, vennero rimosse e collocate nelle vicinanze delle "strade", similmente a quanto av¬veniva per analoghe postazioni basate a terra. Questo camuffamento subì, nel corso del tempo, alcune variazioni: nella sua ultima versione comprendeva, sempre sul ponte di volo, ulteriori "case" realizzate con tende (nella zona centrale) e, disseminati un po' ovunque, cumuli di rottami metallici (presenti anche a terra nelle vicinanze della portaerei).

Modificato da Alagi
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Per Gichiano:vorrei fare una precisazione: nel maggio del 1940 il Conte di Savoia interrompe il servizio di linea con gli Stati Uniti. Posto in disarmo a Malamocco nella laguna di Venezia, fu bombardato per sbaglio dai tedeschi e non dagli americani, l'11 settembre 1943, a causa della confusione provocata pochi giorni prima dall'annuncio dell'armistizio. Riportato a galla, in un primo tempo ne veniva considerata la ricostruzione, ma poi, il 24 aprile 1950 i suoi resti giungevano a Monfalcone per essere demoliti. Per conoscenza Da corazzata roma. P.S. Notizia presa dal libro: Trieste e le navi una storia per immagini I TRANSATLANTICI.

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