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Gruppo Navale Nato Inviato Nelle Acque Somale


brin

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Ultimi resoconti delle attività delle unità NATO, mentre si avvicina la data di rientro del Gruppo Navale:

 

Naples, Italy - 30 November 2008 - With the safe arrival at Berbera, Somalia of the merchant vessel As Salaam, 29,000 metric tons of humanitarian aid of the World Food Programme (WFP) have been delivered to Somalia under NATO protection. Seven escorting missions have been conducted in support of the WFP since the Alliance launched the anti-piracy operation Allied Provider, on 24 October 2008.

 

The MV As Salaam left the port of Mombassa on 20 November with a load of 11,000 tons of humanitarian aids, under the escort of the Turkish Frigate TGC Gokova. On 27 November the escort duty was assumed by the Italian destroyer Durand de la Penne, until arrival at Berbera.

 

Both warships belong to the Standing NATO Maritime Group 2, under the command of Rear Admiral Giovanni Gumiero, Italian Navy who is conducting operation Allied Provider in the Indian Ocean.

 

The operation was launched in response to a request by the United Nations Secretary General. Its mission is to conduct maritime operations off the coast of Somalia to allow the WFP to fulfill its mission of providing humanitarian aid and to help deter, defend and disrupt against pirate activities in the assigned area of operations.

 

In all seven escorting missions conducted so far the close support by a NATO ship has discouraged any hostile intent and no incident has taken place. "More than 2 million Somalis could go hungry without this protection," the WFP said in a report, earlier this month.

 

 

 

Indian Ocean - A convoy of three World Food Program (WFP) chartered vessel is transiting form Mombassa towards Somali ports escorted by NATO ships, to deliver over 21,000 tons of humanitarian aids.

 

Two NATO navy ships operating in Operation Allied Provider are escorting these three vessels, in order to protect them against piracy.

 

The Hellenic frigate HS Themistokles is escorting MV Victoria (carrying 4.300 metric tons of aids) and MV Rabbana (carrying 6.000 metric tons of aids).

 

The Turkish frigate Gokova is escorting MV As Salaam, carrying 11.000 metric tons of aid.

 

Both warships belong to the Standing NATO Maritime Group 2, under Command of RAdm. Giovanni Gumiero, Italian Navy who is conducting NATO's anti piracy operation Allied Provider from the flagship of the NATO Force, the Italian destroyer ITS Durand De Le Penne, currently conducting surveillance in the Gulf of Aden together with the British frigate HMS Cumberland.

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Si è conclusa l'operazione Allied Provider. Dal sito NATO:

 

Mons, Belgium – NATO completes its mission to escort World Food Programme (WFP) chartered vessels delivering humanitarian aid today. NATO provided an escort on eight occasions which resulted in the safe delivery of 30,000 metric tonnes of humanitarian aid to Somalia. The NATO ships involved in the eight-week mission were:

 

  • ITS Durand de la Penne (flagship, Italy)
  • HS Themistokles (Greece)
  • HMS Cumberland (United Kingdom)
  • TGS Gokova (Turkey)

Operation Allied Provider commenced in October after the North Atlantic Council (NAC) agreed to the UN Secretary General’s request for assistance. The NATO task force provided close protection to WFP chartered ships and conducted deterrence patrols in the area most susceptible to criminal acts against merchant shipping.

 

They were supported by various auxiliary units from several NATO nations. The commitment of over 1000 crewmembers is reflected in the 32,000 miles steamed. The assigned helicopters flew roughly 150 hours, mainly in the conduct of surveillance missions.

 

“The decision to run this mission has set a valuable precedent for our alliance,” said General John Craddock, Supreme Allied Commander Europe. “With little time to plan, NATO has completed a very successful mission. We have demonstrated that we can react, and quickly, in times of crisis. We need no better example of NATO’s value in our changing global security environment.”

 

In a recent update on piracy WFP said, “More than 2 million Somalis could go hungry without this protection.” Chartered WFP ships were a frequent target for ransom-seeking privateers but “since the naval escort system began in November 2007, no pirate attacks have been launched against ships loaded with WFP food despite 2008 being the worst year ever for piracy off the Somali coast.”

 

“NATO ships have demonstrated the Alliance’s resolve to counter piracy activities, effectively intervening during pirate attacks to shipping and preventing several hijackings. We are proud of the work we have accomplished,” said Rear Admiral Giovanni Gumiero, Commander, Standing NATO Maritime Group 2. “To the upcoming EUNAVFOR – mission Atalanta, I would like to offer my best wishes and future success in their mission,” he added.

 

NATO is currently coordinating its long-term strategy regarding its response to incidents of piracy and stands ready to consider further requests for the use of Alliance naval assets in this regard.

 

Qui la galleria foto completa: http://www.jfcnaples.nato.int/JFCN_Operati...PhotoSel08.html

 

Qui la galleria con le notizie: http://www.jfcnaples.nato.int/JFCN_Operati...ws_release.html

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Uhm.... dalle ultime notizie di agenzia sembra che la Rice voglia chiedere alle NU di modificare la risoluzione per combattere la pirateria con la possibilità di di seguire ed ingaggiare i pirati anche a terra e usare lo spazio aereo somalo, però......sembra che Gates non sia molto d'accordo visti i risultati di Restore Hope e temendo un impantanamento stile '92, ma...... se non si distruggono i covi o i porti di attracco delle navi madri, dico io, come si fà a debellare una piaga del genere? ..........c'era anche una risposta italiana al quesito americano data da un diplomatico all'ONU che in soldoni afferma che non si risolve la questione se prima non si formi una autorità costituita somala che gestisca l'anarchia del paese, qualunque rimedio è inutile, e....dulcis in fundo, sembra (riporto notizie di stampa ) Brussel abbia proposto all' Italia il comando della Task Force che rileverà la squadra della Nato, con l'invito di mandare anche una unità,pare che il nostro Paese abbia declinato la proposta.

 

Mah......non commento, siamo impegnati su molti fronti, ci sono pochi soldi, però il contesto è importante e forse il mostrar bandiera anche per la protezione dei ns. traffici commerciali in quel tratto molto intensi, non sarebbe stato sbagliato. Ai posteri i giudizi......

 

NON CHI COMINCIA MA QUEL CHE PERSEVERA

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Ciao a tutti, no la fonte giornalistica parlava di Condoleeza Rice, logicamente la vendo come l'ho comprata.

........a pensarci bene sembra un mercatino dell'usato, specialmente dopo le scarpate a Bush

 

In ogni caso la Rice è ancora in carica quindi potrebbe anche darsi.

 

c'era anche una risposta italiana al quesito americano data da un diplomatico all'ONU che in soldoni afferma che non si risolve la questione se prima non si formi una autorità costituita somala che gestisca l'anarchia del paese, qualunque rimedio è inutile, e....dulcis in fundo, sembra (riporto notizie di stampa ) Brussel abbia proposto all' Italia il comando della Task Force che rileverà la squadra della Nato, con l'invito di mandare anche una unità,pare che il nostro Paese abbia declinato la proposta.

 

Il comando dovrebbe andare agli inglesi questa volta; anche secondo me la nostra partecipazione sarebbe stata opportuna...

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Grazie per gli ultimi aggiornamenti. Forse sono stato un po' fuori dal mondo però mi pare che il fenomeno si sia ridotto rispetto ai mesi scorsi. Sbaglio?

 

Così pare. Ultimamente hanno rilasciato anche qualche nave. Intanto è partita la missione europea Atalanta. Da Panorama: (notare che si dice a proposito della fregata inglese)

 

Diventerà pienamente operativa il 15 dicembre la flotta dell’Unione Europea mobilitata per fronteggiare la minaccia dei pirati somali nelle acque del Golfo di Aden. Varata il 10 novembre scorso, l’Operazione Atalanta sarà composta da sei navi da guerra, per lo più fregate lanciamissili, e da tre aerei da pattugliamento marittimo a lungo raggio basati nel poeto di Gibuti, già sede della Flotta francese dell’Oceano Indiano.

 

La forza europea, per la quale Bruxelles ha stanziato 8,3 milioni di euro per tutto il 2009, rimpiazzerà le tre unità della NATO schierate già da alcune settimane in quelle acque (con il doppio compito di proteggere i mercantili in transito e scortare le navi del Programma Alimentare Mondiale che hanno scaricato a Mogadiscio 30.000 tonnellate di aiuti umanitari) anche se nei giorni scorsi l’Alleanza Atlantica ha annunciato di voler aumentare le misure di contrasto al fenomeno della pirateria che nelle acque somale ha già visto attaccate oltre 100 navi, 40 delle quali catturate e portate nelle “tortughe” di Harardere e Eyl. Un’attività illecita che oltre ad aver fruttato alle bande somale oltre 50 milioni di dollari in riscatti sta costando una fortuna agli armatori (a causa dei premi assicurativi delle navi saliti da 900 a 9.000 dollari al giorno) e all’Egitto in seguito al calo del traffico verso il Canale di Suez.

 

Xavier Solana, responsabile per la politica estera e di sicurezza dell’Unione, ha annunciato che la flotta guidata dall’ammiraglio britannico Philip Jones “svolgerà i suoi compiti con regole d’ingaggio molto robuste” che dovrebbero includere l’uso delle armi contro i barchini pirati. Nella conferenza stampa tenutasi ieri a Bruxelles Jones ha però ammesso che al momento la missione prende il via con appena tre navi fornite da Londra, Parigi e Atene anche se “nei prossimi mesi ci aspettiamo una nave dalla Germania poi dalla Spagna, dall’Olanda e dal Belgio”. Jones ha auspicato che anche l’Italia partecipi all’operazione superando i problemi di natura finanziaria che finora hanno indotto Roma a non aderire a Eunavfor. Il contrammiraglio della Royal Navy ha annunciato che le sue navi potranno usare ‘’tutte le misure necessarie, incluso l’uso della forza, come deterrente per prevenire e intervenire al fine di impedire atti di pirateria e rapine armate che possono essere commesse nell’area'’.

 

A parte la fregata britannica Cumberland che ha inviato motoscafi dei Royal Marines a uccidere e catturare alcuni pirati,

le navi della NATO guidate dal cacciatorpediniere italiano Durand de La Penne

non hanno mai aperto il fuoco contro i veloci barchini dei pirati limitandosi a metterli in fuga con sorvoli a bassa quota degli elicotteri o ostacolandone le manovre né sono autorizzate a liberare le navi sequestrate o a colpire le basi dei gruppi criminali sulle coste del Puntland somalo.

 

L’uso della forza militare contro la pirateria è giuridicamente autorizzato dalla Convenzione di Montego Bay del 1982 ed è stato sollecitato anche nei giorni scorsi dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU che autorizza le navi ad entrare nelle acque territoriali somale per inseguire i pirati. Inoltre ogni stato che ha subito attacchi alle sue savi mercantili potrebbe legittimamente attaccare i pirati. Per ottenere risultati concreti e risolutivi sarebbero però necessarie azioni sul territorio somalo per distruggere le imbarcazioni e le basi stesse dei pirati con raid militari . Interventi militari a terra richiesti dal governo del Puntland (stato autoproclamatosi tale e non riconosciuto dall’ONU) e dal primo ministro del governo ad interim somalo, Nur Hassan Hussein, secondo il quale “le operazioni navali non sono sufficienti ma devono essere attaccate anche le basi sulla terraferma”.

 

Una posizione condivisa da Noel Choong, direttore del Centro di monitoraggio della pirateria dell’International Marittime Bureau di Kuala Lumpur, il quale ritiene che “senza dissuasione e a fronte di rischi minimi, con la prospettiva di ricchi guadagni, gli attacchi continueranno”.

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Anche questo interessante e magari spiega la riduzione degli atti di pirateria anche se tra la realtà e quello che viene scritto c'è sempre da fare la tara.

Visti gli precedenti somali però non lo sorvolerei da vicino uno di quei barchini.

Penso però che l'ultima cosa che si debba fare è avventurarsi in operazioni a terra, salvo brevi incursioni specifiche, in particolare se sottoposte come d'uso a mille limitazioni.

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Penso però che l'ultima cosa che si debba fare è avventurarsi in operazioni a terra, salvo brevi incursioni specifiche, in particolare se sottoposte come d'uso a mille limitazioni.

 

Assolutamente d'accordo su questo. Sembrrerebbe anche parzialmente confermato quanto diceva ieri quanto diceva ieri Sgt Marcoz:

 

Les Etats-Unis ont fait circuler à l'ONU, en fin de semaine dernière, un nouveau projet de résolution visant à pouvoir étendre la lutte contre la piraterie sur le sol somalien. Le texte, dont l'Agence France Presse a eu connaissance, vise à autoriser provisoirement les Etats déjà engagés dans la lutte contre la piraterie maritime au large des côtes somaliennes à « prendre toutes les mesures nécessaires à terre en Somalie, ainsi que dans l'espace aérien du pays, pour empêcher d'agir ceux qui utilisent son territoire pour préparer, faciliter ou entreprendre des actes de piraterie en mer ». Selon l'AFP, il encourage également ces Etats ou organisations régionales à établir « un mécanisme de coopération internationale » pour « coordonner entre eux la lutte contre les pirates dans tous ses aspects », et à « mettre sur pied un centre de coordination dans la région ».

Le texte pourrait être adopté cette semaine mais fera l'objet d'intenses discussions, les membres du Conseil de sécurité devant se mettre d'accord sur l'étendue des nouvelles prérogatives.

Face à l'explosion des actes de pirateries au large de la corne d'Afrique, l'ONU a déjà autorisé les marines militaires à intervenir, avec l'accord du gouvernement somalien, dans les eaux territoriales du pays. Des réflexions ont également été lancées pour donner un cadre juridique à l'arrestation des pirates. Ces derniers pourront, par exemple, être confiés au Kenya pour être jugés. Un protocole d'accord en ce sens a été signé jeudi dernier entre Nairobi et Londres. Mais les experts estiment qu'une action maritime n'est pas suffisante pour endiguer le phénomène, le coeur du problème se trouvant à terre. Alors que les Russes ont préconisé, le mois dernier, des actions militaires contre les bases des pirates, certains pays espéraient le déploiement d'une force de stabilisation des Nations Unies sur le territoire somalien. Toutefois, alors que l'Ethiopie a annoncé le retrait de ses troupes, aucun pays n'a souhaité prendre le commandement d'une force internationale en Somalie.

Pour mémoire, une seule action de lutte contre la piraterie s'est déroulée sur le sol somalien. Il s'agit de l'interception lancée par les forces armées françaises suite au détournement du voilier de luxe Ponant, en avril dernier. Plusieurs individus avaient été interpellés puis transférés en France, ce qui n'avait pas manqué de soulever des critiques sur les aspects juridiques de cette opération.

 

Da Mer et Marine

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Bilancio di fine attività e passaggio di consegne. Dal sito della Marina:

 

Il Contrammiraglio Giovanni Gumiero, Comandante del Secondo Gruppo Marittimo Permanente della Nato ha incontrato a bordo del cacciatorpediniere Durand de la Penne - nave di bandiera del gruppo navale Nato - il Contrammiraglio Antonios Papaioannou, Comandante della Forza Navale dell'Unione Europea recentemente costituita per operare nel Golfo di Aden e Corno d’Africa con l’operazione Atlanta.

 

Obbiettivo dell’incontro travasare l’esperienza acquisita durante l’operazione Nato Allied Provider in merito alle minacce poste dalla pirateria durante la scorta alle navi del Fondo Mondiale per l’Alimentazione (WFP) dirette in Somalia.

 

Durante il periodo di operazioni il gruppo navale Nato ha interrotto numerosi attacchi da parte di pirati contro navi mercantili, assicurando l’arrivo a destinazione di oltre 30.000 tonnellate di aiuti umanitari. Ora il compito passa all’Unione Europea.

 

Le foto

 

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Aggiornamenti importanti. E’ stata votata ieri dal Consiglio di sicurezza dell’Onu una risoluzione che consente che autorizza l’entrata nel territorio, nelle acque territoriali e nello spazio aereo della Somalia (peraltro sta attraversando una crisi politica sempre più grave). Da recenti dichiarazioni del Ministro La Russa sembra sempre più probabile una nostra rinnovata presenza in quelle acque, ovvero una nostra partecipazione all’operazione Eurofor Atalanta. Intanto anche la Cina sembra intenzionata ad inviare in loco un suo gruppo navale (e visto e considerato l’interesse che hanno dimostrato per l’Africa in questi ultimi tempi non ci si può non chiedere perché non l’abbiano fatto prima). Breve rassegna dal sito del Ministero della Difesa:

 

http://www.difesa.it/Sala+Stampa/Rassegna+stampa+On-Line/PdfNavigator.htm?DateFrom=18-12-2008&pdfIndex=6

 

http://www.difesa.it/Sala+Stampa/Rassegna+stampa+On-Line/PdfNavigator.htm?DateFrom=18-12-2008&pdfIndex=7

 

http://www.difesa.it/Sala+Stampa/Rassegna+stampa+On-Line/PdfNavigator.htm?DateFrom=18-12-2008&pdfIndex=9

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Il Ministro della Difesa saluta i componenti dell’equipaggio del De La Penne reduci dalla campagna antipirateria.

 

Il Ministro della Difesa, On. Avv. Ignazio La Russa, accompagnato dal Capo di Stato Maggiore della Marina, Ammiraglio di Squadra Paolo La Rosa, ha salutato in mare l’equipaggio del cacciatorpediniere Durand de la Penne di ritorno alla base navale di Taranto dopo aver completato l’Operazione Allied Provider.

 

Il Durand de la Penne al comando del Capitano di Vascello Fabrizio Simoncini è la nave di bandiera del Secondo Gruppo Marittimo Permanente della Nato al comando del Contrammiraglio Giovanni Gumiero, inviata dal Segretario Generale della Nato in Oceano Indiano su richiesta delle Nazioni Unite per fornire protezione contro gli atti di pirateria alle navi mercantili noleggiate dal Programma Alimentare Mondiale che trasportano aiuti umanitari in Somalia.

 

Nel corso di otto settimane le quattro navi della coalizione hanno assicurato l’arrivo a destinazione di oltre 30.000 tonnellate di aiuti umanitari e hanno sventato almeno 13 tentativi di sequestro da parte di pirati ai danni di mercantili in transito nel Golfo di Aden.

 

La Marina Militare aveva già operato nell’area con compiti di contrasto e deterrenza alle attività illecite: nel 2005 con Nave Granatiere e nel primo semestre del 2008 con Nave Etna e Nave Comandante Borsini nell’ambito della Campagna MEDAL 08 .

 

Le foto

 

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Un momento di svago... :s03:

 

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Qui si legge che anche la Cina, dopo aver subito alcuni attacchi, interverrà a protezione del traffici marittimi. La Cina anche se in maniera molto defilata ha interessi strategici massicci in Africa ( prima di tutto per quanto riguarda il petrolio ). L'eventuale presenza di unità cinesi nell'area se non si sono perse le vecchie buone abitudini sarà anche una ottima occasione di osservazione e studio :

 

http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/conte...8121703345.html

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