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Classe Ammiragli (1939)


Totiano

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Sommergibili classe " Ammiragli "

 

classeAMMIRAGLIIsommergibiliItaliani-19631024.jpg

da "I sommergibili italiani" di Paolo M. Pollina - USMM - 1963, per g.c. Sergio Mariotti

 

Caratteristiche generali della classe " Ammiragli " :

 

Tipo: Sommergibile Oceanico

 

Dislocamento:

- in superficie: 1703,00 t

- in immersione: 2164,00 t

Dimensioni:

- Lunghezza: 87,90 m

- Larghezza: 7,76 m

- Immersione: 5,86 m

Apparato motore superficie: principale 2 motori diesel FIAT, ausiliario 1 motore diesel FIAT, 2 eliche

- Potenza: principale 4.370 cv, ausiliario 600 cv

- Velocita max. in superficie: principale 16,9 nodi - ausiliario 7,5 nodi

- Autonomia in superficie: 10.700 miglia a 12 nodi - 19.500 miglia a 7,5 nodi apparato ausiliario (in sovraccarico)

Apparato motore immersione: 2 motori elettrici di propulsione CRDA

- Potenza: 1.800 cv

- Velocita max: 8,5 nodi

- Autonomia in immersione: 10 miglia a 8,5 nodi - 107 miglia a 3,5 nodi

Armamento:

- 8 tls AV da 450 mm, 22 siluri da 450 mm

- 6 tls AD da 450 mm, 16 siluri da 450 mm

- 2 cannone da 100/47 mm, 650 proiettili

- 4 mitragliatrici da 13,2 mm su affusti binati a scomparsa, 13.200 proiettili

Equipaggio: 7 ufficiali, 71 tra sottufficiali e marinai

Profondità di collaudo: 105 m

 

ClasseAmmiragli-vistalateraleSommergibiliitalianifrale2GM-19991024.jpg

Vista laterale dei sommergibili classe "Ammiragli" da "Sommergibili italiani fra le due G.M." di A. Turrini - MariStat/UDAP - 1990, per g.c. Sergio Mariotti

 

Unità della classe " Marcello " :

 

Regio sommergibile Ammiraglio SAINT BON

Cantiere: C.R.D.A., Monfalcone

Impostazione: 16.09.1939, Varo: 06.06.1940, Consegna: 01.03.1941, Affondato: 5 gennaio 1942, Radiazione: 18.10.1946

 

Regio sommergibile Ammiraglio CAGNI

Cantiere: C.R.D.A., Monfalcone

Impostazione: 16.09.1939, Varo: 27.07.1940, Consegna: 01.04.1941, Radiazione: 01.02.1948

 

Regio sommergibile Ammiraglio MILLO

Cantiere: C.R.D.A., Monfalcone

Impostazione: 16.10.1939, Varo: 31.08.1940, Consegna: 01.04.1941, Affondato: 14 marzo 1942, Radiazione: 18.10.1946

 

Regio sommergibile Ammiraglio CARACCIOLO

Cantiere: C.R.D.A., Monfalcone

Impostazione: 16.10.1939, Varo: 16.10.1940, Consegna: 01.06.1941, Affondato: 11 dicembre 1941, Radiazione: 18.10.1946

 

ClasseAmmiragli-sezionelongitudinaleRID-MCecon-0519971024.jpg

Sezione longitudinale dei sommergibili classe "Ammiragli" da "I sommergibili corsari della Regia Marina" di Mario Cecon - RID - 05.1997

 

Generalità di classe

I sommergibili di questa classe furono le unità subacquee, per impiego offensivo, di maggior dislocamento costruite per la Marina Italiana. Il progetto, elaborato dai cantieri di costruzione, riprendeva il tipo di scafo " Bernardis " con doppi fondi centrali resistenti e controcarene esterne.

Su queste unità fu quasi raddoppiato il numero dei tubi di lancio ritornando all'adozione dei siluri da 450 mm. ritenuti sufficienti contro bersagli poco o nulla protetti come le navi mercantili; la dotazione completa dei siluri (38 armi) rappresenta tuttora un primato per tutte le Marine, oltre alla possibilità di movimentare le armi da prora a poppa e viceversa.

L'autonomia in sovraccarico di questi sommergibili era prevista in 19.500 miglia a circa sette nodi con il motore ausiliario; per quanto tale velocità di progetto non sia stata raggiunta in esercizio (non si superarono i 5,7 nodi), la autonomia risultò comunque molto elevata; sulla diminuzione della velocità di progetto influirono notevolmente le condizioni medie del mare dato che il sommergibile in sovraccarico aveva, alla partenza, solo il 3,87 di riserva di spinta.

Per quanto l'esperienza oceanica di questi sommergibili sia stata vissuta solo dal Cagni, i risultati ottenuti da questa unità permettono di affermare che il tipo rappresentò un deciso miglioramento nel settore delle unità subacquee per l'impiego oceanico contro il traffico isolato.

La torretta del Cagni fu modificata già in sede di costruzione prima della consegna definitiva alla Marina; in dipendenza delle missioni di trasporto merci cui parteciparono tutte le nostre unità subacquee, furono anche eseguiti piccoli lavori per rendere atte queste unità all'imbarco di carburanti liquidi e materiali vari.

 

ClasseAmmiragli-movimentazionesiluriRID-MCecon-0519971024.jpg

Schema della sistemazione delle ferroguide per la movimentazione dei siluri classe "Ammiragli" da "I sommergibili corsari della Regia Marina" di Mario Cecon - RID - 05.1997

 

Attività di classe

I quattro battelli " Ammiragli " furono consegnati alla Marina quando il conflitto era da tempo iniziato e vennero organicamente assegnati al Gruppo Sommergibili di Napoli, sede in cui però non risiedettero mai stabilmente.

Trattandosi di prototipi, le prove ed i collaudi successivi alla consegna, nonostante l'urgente necessità di impiego, richiesero parecchi mesi anche perché dopo le consegne si resero necessarie alcune modifiche fra le quali quella della torretta.

Tutti questi sommergibili, anziché essere inviati ad operare contro il traffico oceanico, furono subito impiegati per trasporti di benzina e materiali urgentemente necessari nell'Africa Settentrionale data la difficile situazione di quel teatro operativo: la base d'imbarco fu Taranto; i porti di destinazione cambiarono con l'evolvere della situazione in Libia.

 

caracciolo01.jpg

 

Vedi anche: LINK

 

SmgSAINTBONimpostazioneSommergibiliitaliani-1999800.jpg

Il sommergibile Saint Bon sullo scalo a Monfalcone, da "Sommergibili italiani" di A. Turrini e O.O. Miozzi - USMM - 1999

 

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(via Marcello Risolo)

 

Le due immagini che seguono, mostrano in dettaglio, la calotta di chiusura dello scafo a poppa del sommergibile Caracciolo, dove sono ben visibili i passaggi dei sei lanciasiluri da 450 mm.

da "Sommergibili italiani" di A. Turrini e O.O. Miozzi - USMM - 1999

SmgCARACCIOLOcalotteestremitpoppieraSommergibiliitaliani-1999800.jpg

 

SmgCARACCIOLOcalottesezionepoppieraSommergibiliitaliani-1999800.jpg

 

 

 

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membri di www.betasom.it sotto la torretta del Cagni a Taranto, in occasione del Raduno effettuato nel 2008

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Regio sommergibile

Ammiraglio SAINT BON

 

 

Cantiere: Cantieri Riuniti Dell'Adriatico, Monfalcone

Impostazione: 16 settembre 1939

Varo: 6 giugno 1940

Consegnato : 1 marzo 1941

Affondato : 5 gennaio 1942

Radiazione: 18 ottobre 1946

 

 

Attività operativa

Al comando del capitano di corvetta Gustavo Miniero, il Saint Bon effettuò la sua prima missione di guerra con un trasporto di 153 t di benzina in lattine a Bardia.

Salpato da Taranto il 10 ottobre 1941, nella notte del 12, a 100 miglia da Bardia ed in navigazione in superficie, subì un attacco aereo che non ebbe conseguenze per la pronta reazione delle armi di bordo che probabilmente colpirono l'aereo attaccante, costringendolo ad allontanarsi. L'azione si ripeté il giorno 14, sulla rotta di rientro 75 miglia a nordovest di Creta; evitata la bomba sganciata dall'aereo, il battello rientrò alla base il giorno 15.

Dal 16 al 22 novembre e dal 27 novembre al 2 dicembre 1941, eseguì altre due missioni di trasporto materiali a Bardia e a Derna.

Il 4 gennaio 1942 il Saint Bon lasciò Taranto con un carico di 140 t di benzina in lattine, 12 t di motorina e 3,4 t di munizionamento, per complessive 155,4 t da trasportare a Tripoli.

Il mattino del giorno 5, alle ore 05.42, giunto all'altezza di Punta Milazzo, fu silurato dal sommergibile britannico Upholder. Colpito da un siluro al centro dritta, la cui esplosione determinò l'incendio della benzina trasportata, affondò rapidamente con quasi tutto l'equipaggio. Furono infatti tratti in salvo dal battello britannico solo tre uomini.

La breve attività bellica del sommergibile fu di cinque missioni offensive, cinque operative di trasferimento tra porti nazionali e cinque di trasporto materiali, per un totale trasportato di 712,2 t di cui 695,5 t di benzina in lattine e 16,7 t di munizionamento.

 

SmgSAINTBONincostruzioneSommergibiliitaliani-1999800.jpg

Scalo di Monfalcone 1940. In primo piano il sommergibile Saint Bon pronto per il varo e subito dietro sugli scali in costruzione altri due battelli della stessa classe, da "Sommergibili italiani" di A. Turrini e O.O. Miozzi - USMM - 1999

 

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(via Marcello Risolo)

 

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(via Marcello Risolo)

 

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(via Marcello Risolo)

 

Smg.SAINTBON_Venezia-03.05.1941_Smg.in.Guerra-1994_800.jpg

Il sommergibile Saint Bon in uscita da Venezia per una prova in mare il 3 maggio 1941. La mancanza della falsa torre permette di distinguere la piccola torretta dello scafo resistente da cui fuoriescono i periscopi. La falsa torre di tipo originale con cui il battello è stato varato nel giugno 1940 è stata sbarcata e sarà sostituita con una di tipo detto "tedesco". (Coll. A. Fraccaroli da "Sommergibili in Guerra" di E. Bagnasco e A. Rastelli - Albertelli - 1994, per g.c. Sergio Mariotti)

 

Smg.SAINTBO_allestimento_M.Risolo_800.jpg

Fasi successive dell'allestimento del sommergibile Saint Bon con la falsatorre già modificata, via M. Risolo.

 

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(via Marcello Risolo)

 

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Il sommergibile Saint Bon a forte andatura con il nuovo schema mimetico, via Marcello Risolo

 

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Il sommergibile Saint Bon all'ormeggio a Taranto nell'autunno 1941, da "Sommergibili in Guerra" di E. Bagnasco e A. Rastelli - Albertelli - 1994, per g.c. Sergio Mariotti

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Regio sommergibile

Ammiraglio CAGNI

 

 

Cantiere: Cantieri Riuniti Dell'Adriatico, Monfalcone

Impostazione: 16 settembre 1939

Varo: 20 luglio 1940

Consegnato : 1 aprile 1941

Radiazione: 1 febbraio 1948

 

 

Attività operativa

Al comando del capitano di corvetta Carlo Liannazza, il 15 ottobre 1941 salpò da Taranto con un carico di 140 t di carburante in lattine e di munizionamento controcarro, diretto a Bardia. Rientrò a Taranto il 22, dopo aver subito, nella navigazione di ritorno, un attacco col cannone e quindi con bombe di profondità senza subire danni. Ripeté la missione il 18 novembre.

Dopo aver compiuto 5 missioni offensive, 16 operative di trasferimento tra porti nazionali e 5 di trasporto materiali, il 6 ottobre 1942 salpò dalla Maddalena per portarsi ad operare in Atlantico.

Attraversò lo Stretto di Gibilterra il 12 ottobre senza contrasto ed il 3 novembre affondò, con attacco diurno in immersione, la motonave armata britannica Dacomba di 3.845 tsl, facente parte del convoglio "T.S. 23", ma isolata perché dispersasi.

Costeggiò l'Africa e nel pomeriggio del 29 novembre, al largo di Capo di Buona Speranza, nelle immediate vicinanze di Capetown, affondò il piroscafo greco Argo di 1.995 tsl.

Il 3 gennaio tentò un trasbordo di siluri sul Tazzoli, non riuscito per le avverse condizioni meteo. Rifornito il giorno 13 di 45 t di nafta da un sommergibile tedesco, rimase in zona fino al 23 gennaio, quando diresse per Bordeaux.

Il 15 febbraio, nel Golfo di Biscaglia, fu oggetto di attacco aereo, con bombe e mitragliamento, che causò la morte del sergente Mitragliere Michelangelo Cannistraro ed il ferimento del servente alla mitraglia.

Questa missione, durata 136 giorni, stabilì il primato assoluto di permanenza in mare, nel secondo conflitto mondiale, fra le unità italiane; iniziatasi, infatti, dalla Maddalena il 6 ottobre 1942, ebbe termine a Bordeaux il 20 febbraio 1943.

La seconda ed ultima missione del Cagni ebbe inizio il 29 giugno, si protrasse per ben 84 giorni ed ebbe termine a Durban, il 20 settembre 1943. Per questa seconda missione l'unità al comando del capitano di corvetta Giuseppe Roselli Lorenzini, aveva ricevuto l'ordine di recarsi a Singapore, di attaccare il traffico mercantile nell'Atlantico meridionale e nell'Oceano Indiano, e di ritornare, poi, da Singapore con un carico di gomma e stagno.

Durante la navigazione per Singapore attaccò, il 17 luglio 1943, al largo delle Canarie, un piroscafo di circa 5.500 tsl, di nazionalità sconosciuta, che ritenne aver danneggiato; il giorno 21, al largo di Freetown attaccò, senza esito, un'unità militare.

Il 25 danneggiò l'incrociatore ausiliario Asturias, di 22.048 tsl, un piroscafo passeggeri trasformato in incrociatore ausiliario con 8 cannoni da 152 mm, 3 da 76 mm e dotato di due aerei "Seafox" che, alle dipendenze del comando dell'Africa occidentale, stava scortando, in collaborazione con sei unità sottili, un bacino galleggiante da Bahia a Freetown. L'unità, benché colpita dai siluri del Cagni e coi locali macchine e caldaie allagati, poté ugualmente raggiungere Freetown il 1° agosto, coll'assistenza della corvetta Clarkia e della nave salvataggio olandese Zwarte Zee.

Il 30 luglio, il Cagni attraversò l'equatore ed il 28 agosto entrò nell'Oceano Indiano. L'8 settembre l'unità si trovava a sole 1800 miglia da Singapore, quando ricevette la notizia dell'armistizio e l'ordine di portarsi nel porto di Durban, dove arrivò il 20 settembre, mettendosi a disposizione delle autorità britanniche.

L'8 novembre partì per rientrare a Taranto, ove giunse il 2 gennaio 1944. Dislocato a Palermo, svolse intensa attività addestrativa antisom per le forze aeronavali alleate.

Il 10 febbraio 1948 venne radiato e successivamente demolito.

 

 

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(via Marcello Risolo)

 

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(via Marcello Risolo)

 

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(via Marcello Risolo)

 

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(via Marcello Risolo)

 

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(via Marcello Risolo)

 

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(via Marcello Risolo)

 

Smg.CAGNI_Taranto.autunno.1941_SM_800.jpg

Taranto autunno 1941. Il sommergibile Ammiraglio Cagni, al rientro da una missione di trasporto materiali in Libia, defila a prora dell'incrociatore Montecuccoli ormeggiato ad una banchina del Mar Piccolo, collezione N. Siracusano da "I sommergibili italiani 1940-1943" di E. Bagnasco e M. Brescia - 2013-2014 - Storia Militare Dossier

 

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(via Marcello Risolo)

 

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(via Marcello Risolo)

 

Smg.CAGNI_falsatorre.durban_via-M.Risolo_800.jpg

Particolare della falsatorre del Cagni, ripreso durante le fasi di attracco all'arrivo a Durban, foto LIFE via Marcello Risolo

 

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(via Marcello Risolo)

 

SmgCAGNIaTaranto1944Sommergibiliinguerra-1994800.jpg

Il sommergibile Cagni all'ormeggio tra una corvetta classe "Ape" ed il sommergibile Bragadin in disarmo, a Taranto nell'estate 1944.

da "Sommergibili in Guerra" di E. Bagnasco e A. Rastelli - Albertelli - 1994, per g.c. Sergio Mariotti

 

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Un gruppo di sommergibili ormai in riserva a Taranto nel luglio 1946. Dalle lettere distintive si riconoscono l'Onice ed il Marea, seguiti da altri battelli tra cui il Cagni facilmente distinguibile dalle maggiori dimensioni, foto a. Fraccaroli da "I sommergibili italiani 1940-1943" di E. Bagnasco e M. Brescia - 2013-2014 - Storia Militare Dossier

 

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Il sommergibile Cagni, con accanto i più piccoli Turchese e Galatea in disarmo a Taranto il 27 febbraio 1947.

da "In Guerra sul mare" di E. Bagnasco - Albertelli - 2005

 

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Regio sommergibile

Ammiraglio MILLO

 

 

Cantiere: Cantieri Riuniti dell’Adriatico, Monfalcone

Impostazione: 16 ottobre 1939

Varo: 31 agosto 1940

Consegnato : 1 maggio 1941

Affondato : 14 marzo 1942

Radiazione: 18 ottobre 1946

 

 

Attività operativa

Al comando del capitano di corvetta Vincenzo Amaro, operò in Mediterraneo in 6 missioni offensive, 4 di trasferimento tra porti nazionali e 4 di trasporto materiali.

In aride cifre, trasportò complessivamente 623,2 t. di cui 365,2 di carburanti e lubrificanti, 167 di munizionamento e 91 di viveri.

Inviato in missione nelle acque a sud di Malta, alle ore 13.30 del 14 marzo 1942, in rotta verso Taranto, fu attaccato al largo di Punta Stilo dal sommergibile britannico Ultimatum, che lanciò contro il Millo quattro siluri. Colpito al centro ed a poppa da due siluri, affondò immediatamente. Persero la vita 57 uomini dei 71 componenti l'equipaggio. I superstiti, tranne un sottufficiale tratto in salvo da un’imbarcazione della difesa costiera, furono presi a bordo dell'unità nemica, emersa nonostante la vicinanza delle coste nazionali.

 

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(via Marcello Risolo)

 

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(via Marcello Risolo)

 

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(via Marcello Risolo)

 

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(via Marcello Risolo)

 

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(via Marcello Risolo)

 

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Un sommergibile della classe "Ammiragli", probabilmente il Millo, a Taranto nel Tardo 1941, da "I sommergibili italiani 1940-1943" di E. Bagnasco e M. Brescia - 2013-2014 - Storia Militare Dossier

 

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Smg.MILLO_Taranto-26.01.1941_SM_800.jpg

(via Marcello Risolo)

 

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Regio sommergibile

Ammiraglio CARACCIOLO

 

 

Cantiere: Cantieri Riuniti dell’Adriatico, Monfalcone

Impostazione: 16 ottobre 1939

Varo: 16 ottobre 1940

Consegnato : 1 giugno 1941

Affondato : 11 dicembre 1941

Radiazione: 18 ottobre 1946

 

 

Attività operativa

Al comando del capitano di corvetta Alfredo Musotto, salpò da Taranto l’8 dicembre con un carico di 140.1 t di materiale bellico (di cui 122,1 t di benzina in lattine, 16,5 t di munizionamento e 1,6 t di viveri) che sbarcò a Bardia il giorno 10. Ripartì lo stesso giorno con a bordo personale italiano e tedesco in transito per recarsi a Suda, dove avrebbe dovuto effettuare un secondo carico.

Alle ore 02.40 del giorno 11, in navigazione in superficie, avvistò a distanza ravvicinata un convoglio scortato, con rotta su Alessandria, contro il quale lanciò due siluri poppieri con esito nullo. Si riportò all'attacco e lanciò contro il cacciatorpediniere britannico Farndale due siluri che l'unità britannica evitò con una manovra. Il Caracciolo cercò di disimpegnarsi in immersione, ma sottoposto ad immediata e violenta caccia antisom con il lancio di numerose bombe il cui scoppio provocò gravi avarie a bordo, fu costretto a riemergere. Giunto in superficie, mentre l’equipaggio predisponeva l’autoaffondamento del battello, fu centrato dal fuoco dell’artiglieria nemica, che determinò ulteriori gravi avarie e un più rapido affondamento; il Caracciolo scomparve circa 30 miglia al largo di Bardia. Perirono 16 componenti l'equipaggio, tra i quali il comandante Musotto e alcuni militari imbarcati di passaggio, mentre 53 superstiti vennero recuperati dal Farndale.

 

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(via Marcello Risolo)

 

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(via Marcello Risolo)

 

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(via Marcello Risolo)

 

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Dettaglio a centronave del Caracciolo a Tranto nel 1941, da "I sommergibili italiani 1940-1943" di E. Bagnasco e M. Brescia - 2013-2014 - Storia Militare Dossier

 

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Vorrei proporre una definitiva soluzione sulla corretta identificazione di alcune immagini,

sulle quali fonti diverse non sono concordi.

 

001cagni19415t6betasom.jpg
In alra fonte quest'immagine è attribuita al Caracciolo.

 

 

 

 

 

 

 

002cagni1941caracciolo5.jpg

Anche quest'immagine mette in evidenza la contraddizione.

 

 

 


 

003caracciolocagnibytbe.jpg

Lo schema mimetico del lato sinistro delle due foto mi sembra uguale, ma diversi sono i nomi attrubuiti al sommergibile.

 


 

Il problema consiste nella circostanza che lo stesso schema mimetico venga attribuito da fonti diverse al Cagni e al Caracciolo;

altrimenti mi verrebbe da pensare che i due battelli abbiano ricevuto lo stesso disegno.

Modificato da BUFFOLUTO
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004cagni1941011cbetasom.jpg

 

Vorrei una conferma che si tratti dello stesso battello, in quanto l'immagine superiore è stata attribuita al Saint Bon in

un articolo apparso sulla Rivista Marittima; non hoi altre foto del lato dritto mimetizzato del Cagni e del Saint Bon.

Modificato da BUFFOLUTO
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